l`anticristo - la parola rivelata

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l`anticristo - la parola rivelata
L’ANTICRISTO
(UN ESPOSTO DAL PUNTO DI VISTA BIBLICO)
PREFAZIONE
Mi rendo conto della portata di questo esposto e so anche che porterà con sé delle conseguenze.
Ma, vista l'urgenza, non mi rimane altra scelta che scrivere ciò che d ve essere detto, anche se
avviene soltanto in stile telegrafico. Poi, chi vuole può cominciare ad investigare ancora di più la
Sacra Scrittura. Come sempre gli uni L’accetteranno, gli altri lo rigettarono. Vi saranno quelli che si
rallegreranno profondamente del fatto che qualcuno abbia trovato il coraggio di attaccare il male
alla radice e, possibilmente, di stroncarlo. Altri s’indigneranno.
Di proposito ho evitato di usare le espressioni delle quali il Dott. Martin Lutero fece uso nei suoi
scritti in cui considerava e riconsiderava l’Anticristo. Ciò che scrisse riguardo a questo tema
combacia pienamente con questo esposto in questo opuscolo e può essere letto nei vecchi scritti
come, per esempio, la sua ampia introduzione al libro del profeta Daniele. Essa dimostra come
quest’uomo di Dio fosse profondamente legato alla Parola che stava traducendo. Sotto questo
aspetto, sicuramente non vi è, nella storia della chiesa, nessun uomo paragonabile a lui. In base ad
un’esperienza personale di salvezza, aveva la certezza di essere giustificato mediante la fede in
Cristo, anzi, ancora di più: aveva una relazione ed un rapporto stretto con Dio e la Sua Parola.
Come è certo che Iddio, tramite lo “scoppio” della Riforma, fece una potente breccia nel regno
delle tenebre, cosi è certo che Egli lo fa ora al compimento della Sua Chiesa, che emerse alla
Riforma, che sperimenta un ravvivamento sempre nuovo e una guida continua. Chi ha studiato la
storia della chiesa sa come, in diverse epoche, certe verità bibliche furono messe sul candelabro.
Ora debbono essere tutte annunciate in modo equilibrato quale pieno Evangelo, affinché ciò che è
in parte possa sfociare in ciò che è perfetto.
In qualità di missionario che, dal 1964, ha viaggiato in più di 90 nazioni e predicato in congressi di
quasi tutte le denominazioni, ho rispetto per ogni credente e per tutte le religioni. Persone di tutte
le razze e di tutte le ideologie hanno preso parte alle mie conferenze. Nell’Africa del Sud, quale
protestante, ho potuto parlare un giorno perfino in una chiesa cattolica gremitasi di più di mille
persone. Siccome ho una profonda compassione per i miei simili, ho dovuto mettere a nudo la più
grande impostura che vi sia sulla terra nell'ambito religioso. Ogni persona, in fin dei conti, ha il
diritto di venire a conoscenza della verità.
Non viviamo più nel tempo in cui soltanto il sindaco, il prete, il dottore e il maestro del paese
sapevano leggere, neanche più nell’epoca dei quasi mille anni in cui la chiesa pensava a fare si che
la Bibbia non cadesse nelle mani del popolo, ma in un tempo in cui tutti possono informarsi su
tutto. Perché non dovrebbe essere fatto uno studio profondo tanto necessario anche in merito a
questo tema? In questo breve esposto si è potuto accennare e sfiorare soltanto i punti essenziali.
Si tratta di ognuno personalmente e della sua destinazione dopo la morte. Anche se molti non
vogliono ammetterlo, l'uomo, in realtà, venne creato per vivere, come è certo che la vita continua
dopo la morte. Ma ognuno, per se stesso, deve “azionare in modo giusto gli scambi”, cioè fare la
sua giusta scelta, se vuole raggiungere il traguardo.
Tra le molte versioni in lingua tedesca della Bibbia a mia disposizione, ho usato per lo più quella
del Dott. Hermann Menge. [Per quanto concerne i passi biblici citati nel presente testo, in italiano,
è stata usata la traduzione del Dott. Luzzi, tranne nei casi in cui venga chiaramente specificata la
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diversa versione della Bibbia - Ed.]
Che questo opuscolo possa tornare a benedizione di tutti i lettori e possa condurre molti dalla via
spaziosa, che conduce alla perdizione, a quella stretta che conduce alla vita eterna. Che ognuno
possa riconoscere la verità, essere penetrato da essa e, contemporaneamente, essere liberato da
ogni errore. Dovremmo affidare la nostra salvezza soltanto a Dio e a nessun uomo.
L’autore: Ewald Frank
Krefeld, luglio 1986
INTRODUZIONE
In questo esposto ci riferiamo soprattutto al libro di Daniele e a quello dell'Apocalisse. Fino al
passato più recente, perfino i dottori della Bibbia, conosciuti a livello internazionale, non sapevano
cosa fare del contenuto di questi due libri profetici. Stavano davanti a sempre nuovi quesiti, perché
non erano in grado di capire il linguaggio simbolico usato in essi. Ciò che fu messo per iscritto in
base ad un’ispirazione diretta può essere rivelato e compreso solo tramite una speciale rivelazione
proveniente dall'alto. Qui non è lo spirito dell’uomo che deve investigare in modo filosofico, ma è lo
Spirito di Dio che deve illuminare e rivelare ciò che è nascosto (1. Corinzi 2:10-13). Siccome il
tempo per la parte profetica non era ancora giunto, misero semplicemente per iscritto le loro
proprie conoscenze di miglior scienza e conoscenza.
La profezia biblica non può essere interpretata, ma deve piuttosto essere riconosciuta ed osservata
nel suo adempimento. Gli avvenimenti escatologici, cioè dei tempi della fine, vennero programmati
in anticipo tramite predestinazione divina. Iddio fece mettere per iscritto in anticipo sia la storia
dell’umanità sia la storia della salvezza che avrebbe avuto luogo in essa. Ciò che i dottori della
Bibbia hanno detto fin ora, come vedremo, non corrisponde alle chiare risposte di Dio prese dalla
realizzazione della storia. Chi pensa di sapere qualcosa tenga conto del fatto che ogni conoscenza
deve essere collocata nell’intera testimonianza della Sacra Scrittura e deve coincidere con Essa. Ciò
che viene detto riguardo ad un tema è quindi giusto soltanto quando anche le ultime rispettive
domande ricevono una risposta inequivocabile e soddisfacente. Non è perché abbiamo letto più
accuratamente la Bibbia, ma siccome è giunto ora il tempo in cui i misteri di Dio debbono essere
resi noti, il Signore ha aperto ai Suoi la comprensione per la parte profetica della Scrittura. Senza
ombra di dubbio viviamo nell’ultimo periodo della storia della salvezza. Lo scopo di questa
constatazione non è quello di suscitare panico o un’atmosfera apocalittica, ma piuttosto quello di
produrre un risveglio e un ritorno alla sobrietà. Ora si tratta di mettere in rilievo la Parola profetica
che non deve rimanere arretrata rispetto alla parte evangelistica e a quella dottrinale, cioè
dell'insegnamento.
Venne ordinato al profeta Daniele: “E tu, Daniele, tieni nascoste queste parole, e sigilla il libro sino
al tempo della fine; molti lo studieranno con cura, e la conoscenza aumenterà” (Daniele 12:4).
Il suggello del contenuto tanto importante non doveva rimanere chiuso per sempre, ma solamente
fino al tempo della fine. Si parla ripetutamente, sia nell’Antico che nel Nuovo Testamento, del
“tempo della fine”, cioè degli “ultimi giorni”. In Daniele 8:17 e 19 sta scritto: “Intendi bene, o
figliuol d'uomo! perché questa visione concerne il tempo della fine... Ecco, io ti farò conoscere
quello che avverrà nell'ultimo tempo dell'indignazione; poiché si tratta del tempo fissato per la
fine”.
Ciò che fino a poco tempo fa era nascosto e sigillato e che, di conseguenza, non poteva essere
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compreso, è ora rivelato. È certo che tutti, dopo aver letto questo esposto, capiranno meglio il
Libro di Daniele e quello dell'Apocalisse.
Il profeta Daniele non interpretò le visioni in cui certi avvenimenti vennero annunciati in simboli; gli
fu mandato l’angelo Gabriele e questi gli spiegò ciò che aveva visto. Daniele testimonia di lui: «E
mi ammaestrò, mi parlò, e disse: “Daniele, io sono venuto ora per darti intendimento. Al principio
delle tue supplicazioni, una parola è uscita; e io sono venuto a comunicartela, poiché tu sei
grandemente amato. Fa' dunque attenzione alla parola, e intendi la visione!”» (Daniele 9:22-23).
Come in quel tempo, anche oggi, non si tratta solo di ammaestramento e del giusto intendimento,
ma anche della preghiera in cui viene espresso il profondo desiderio del cuore di ricevere chiarezza
da Dio. La chiave per questo sta nel|'esortazione: “Fa' dunque attenzione alla parola, e intendi la
visione!” Chi non prende in considerazione la Parola si smarrisce malgrado una presunta
rivelazione. Iddio è legato alla Sua Parola, fa tutto secondo la Sua Parola. In Daniele 10:21
leggiamo: “Ma io ti voglio far conoscere ciò che è scritto nel Libro della Verità”. Non vogliamo e
non abbiamo bisogno di più; ma, con piacere, desideriamo venire a conoscenza di ciò che sta
scritto in questo Libro della Verità.
Anche Giovanni fu visitato da un angelo allorché si trovava sull’isola di Patmo. Ciò viene
confermato già nel primo versetto del primo capitolo dell'Apocalisse: “Egli l'ha fatta conoscere
mandandola per mezzo del Suo angelo al Suo servitore Giovanni”. Dopo aver visto tutte le visioni e
tutti gli eventi, egli fa la seguente testimonianza in Apocalisse 22:8-9: «E io, Giovanni, sono quello
che udii e vidi queste cose. E quando le ebbi udite e vedute, mi prostrai per adorare ai piedi
dell'angelo che mi aveva mostrate queste cose. Ma egli mi disse: “Guardati dal farlo; io sono tuo
conservo e dei tuoi fratelli, i profeti, e di quelli che serbano le parole di questo libro. Adora Iddio”».
La riconoscenza e l’adorazione spettano a Dio solo, anche nel caso in cui Egli mandi un angelo o un
messaggero. Iddio ha dei messaggeri celesti e terreni per mezzo dei quali Egli può parlare ed
operare (Ebrei 1:7).
Una missione nel quadro della storia della salvezza richiede una diretta chiamata profeticaapostolica. Chi ha soltanto un immaginario senso di missione legherà le persone a sé e ai propri
insegnamenti e, con ciò, le porterà al suo seguito. Chi però è mandato da Dio annuncia la pura
Parola di Dio e porta le persone ad una relazione personale con Dio. Tali uomini di Dio aprono e
preparano la via a Lui e, contemporaneamente, al Suo popolo, togliendo ogni ostacolo spirituale
(Isaia 62:10). Cosi, le persone diventano realmente discepoli e, con ciò, seguaci di Gesù Cristo.
Questo pensiero ci ricorda la profezia di Malachia 3:1: “Ecco, Io vi mando il Mio messaggero; egli
preparerà la via davanti a Me”. Questa si adempi in Giovanni il Battista che venne mandato quale
precursore del Signore (Matteo 11:10).
In Apocalisse 22:6 leggiamo: “Queste parole sono fedeli e veraci; e il Signore, l’Iddio degli spiriti
dei profeti, ha mandato il Suo angelo per mostrare ai Suoi servitori le cose che debbono avvenire
in breve”. Alla fine il Signore stesso dice: “Io Gesù ho mandato il Mio angelo per attestarvi queste
cose in seno alle chiese” (Apocalisse 22:16).
Ogni qual volta avvengono eventi di capitale importanza nella storia della salvezza, Iddio manda un
angelo, cioè un profeta. “Perciocché il Signore Iddio non fa nulla, ch'Egli non abbia rivelato il Suo
segreto ai profeti, Suoi servitori” (Amos 3:7 — Diodati). Così, per esempio, la nascita di Giovanni
Battista fu annunciata da un angelo (Luca 1:13). I pastori che stavano nei campi a Betleem
udirono cantare gli eserciti celesti e, dalla bocca dell'angelo, appresero l'annuncio della nascita del
Redentore: “Non temete, perché ecco, vi reco il buon annunzio di una grande allegrezza che tutto
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il popolo avrà: Oggi, nella città di Davide, v'è nato un Salvatore, che è Cristo, il Signore” (Luca
2:10-11). Anche l’apertura dei Sette Suggelli fu annunciata in maniera soprannaturale.
CRISTO E L'ANTICRISTO
Nella brama di ricevere chiarezza in merito al tanto importante tema sull'Anticristo, dobbiamo
rivolgerci oggettivamente alla Parola di Dio e illuminare questo misterioso personaggio alla luce
della Scrittura. Come già accennato, da molto tempo, esistono in merito svariate opinioni umane.
Abbiamo tuttavia diritto ad una risposta infallibile ed incontestabile, e questa ci può essere data
soltanto tramite l'infallibile Parola di Dio.
Tutte le testimonianze della Sacra Scrittura sono, in sé stesse e in concatenazione le une con le
altre, la miglior prova della veracità di Dio. La creazione testimonia del Creatore. Chi Lo nega
dovrebbe anche negare l'esistenza del maestoso universo. I redenti sono la prova vivente del
Redentore. Ciò che è divino non ha bisogno di essere provato dagli uomini, è realtà attuata, già
dimostrata. Ciò si può dire per ogni tema dell'intera Sacra Scrittura.
La complessa tematica riguardante l‘Anticristo appartiene ad una delle più difficili argomentazioni
che vi siano nel campo religioso. Al primo posto sta la misteriosa Deità di Gesù Cristo, segue, al
secondo, il misterioso personaggio dell’Anticristo. Per la maggior parte degli uomini, ambedue sono
un quesito, in tutti e due i casi le opinioni si differiscono totalmente. Non vi è sulla terra nessuna
cattedra, nessun professore che darebbe in merito delle informazioni che lo impegnassero. La
teologia tradizionale, a riguardo, si trova completamente in uno stato deprecabile, contiene
semplicemente dichiarazioni che corrispondono all'orientamento della chiesa in questione.
Come già citato dal profeta Daniele, il misterioso libro doveva rimanere chiuso e sigillato sino al
tempo della fine. In Apocalisse 5:1 veniamo a sapere di un libro sigillato nel Nuovo Testamento.
Con ciò la domanda era: “Chi è degno d'aprire il libro e di romperne i suggelli?” Giovanni, che
osservava l'evento, ricevette la risposta: “Ecco, il Leone che è della tribù di Giuda, il Rampollo di
Davide, ha vinto per aprire il libro e i suoi sette suggelli” (Apocalisse 5:5).
In questo esposto non possiamo né occuparci dell’apertura, né dell'ampio significato dei suggelli e
neanche esporre in dettaglio ciò che essi contengono. Vogliamo invece interessarci del nostro tema
e del significato dei relativi simboli; ne incontreremo ripetutamente. Nella profezia abbiamo a che
fare con dei simboli che racchiudono in se stessi il loro senso vero e proprio, similmente come nelle
parabole del Signore. Si parla di bestie, di teste, di corna, di immagine della bestia, di marchio
della bestia, del numero della bestia, perfino di una meretrice seduta sulla bestia e così via.
Studieremo accuratamente il loro significato con l'aiuto della Sacra Scrittura.
Il sistema anticristo è multilaterale e procede parallelamente alla storia della salvezza quasi
bimillenaria. La Sacra Scrittura lo dimostra nei differenti contesti. Paolo designa con un certo
numero di titoli questo personaggio che è all'opera. Con una previsione profetica, era in grado di
dare una chiara descrizione di lui. L'apostolo scrive esortando: “Nessuno vi tragga in errore in
alcuna maniera; poiché quel giorno non verrà se prima, non sia venuta l'apostasia e non sia stato
manifestato l'uomo del peccato, il figliuolo della perdizione, l'avversario, colui che s'innalza sopra
tutto quello che è chiamato Dio od oggetto di culto; fino al punto da porsi a sedere nel tempio di
Dio, mostrando se stesso e dicendo ch'egli è Dio... E ora voi sapete quel che lo ritiene ond'egli sia
manifestato a suo tempo. Poiché il mistero dell'empietà è già all'opera: soltanto v'è chi ora lo
ritiene e lo riterrà finché sia tolto di mezzo. E allora sarà manifestato l'empio, che il Signor Gesù
distruggerà col soffio della Sua bocca, e annienterà con l'apparizione della Sua venuta. La venuta
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di quell'empio avrà luogo, per l'azione efficace di Satana, con ogni sorta di opere potenti, di segni e
prodigi bugiardi; e con ogni sorta d'inganno d'iniquità...” (2. Tessalonicesi 2:3-10).
Il seguente raffronto dovrebbe rendere palesi alcune caratteristiche dell’Anticristo:
Cristo venne nel Nome del Padre (Giovanni 5:1+3a);
l’imitatore viene nel suo proprio nome (Giovanni 5:43b).
Cristo abbassò del tutto Se stesso (Filippesi 2:8);
il figliuolo della perdizione s’innalza sopra tutto (2. Tess. 2:4).
Cristo venne disprezzato ed evitato (Isaia 53:3);
l’Anticristo si lascia festeggiare ed adorare (Apocalisse 13:8).
Cristo è il vero Profeta (Deuteronomio 18:15-18; Atti 3:22-23);
l’Anticristo è il falso profeta (Apocalisse 16:13 e 20:10).
Cristo testimoniò della verità (Giovanni 18:37);
l'empio getta a terra la verità (Daniele 8:12).
Cristo venne per fare la volontà di Dio (Ebrei 10:7-10);
l’Anticristo farà la sua propria volontà (Daniele 11:36).
Cristo venne per salvare i perduti (Luca 19:10);
l’Anticristo appare per distruggere il popolo dei santi (Dan. 8:24).
Cristo Si sottomise alla legge di Dio (Matteo 5:17);
l’avversario è l’empio (2. Tessalonicesi 2:8; Daniele 7:25a).
Cristo venne chiamato Figliuolo di Dio (Luca 1:35);
l'Anticristo viene chiamato figliuolo della perdizione (2. Tessalonicesi. 2:3).
Cristo è il mistero della pietà (1 Timoteo 3:16);
l’Anticristo è il mistero dell'empietà (2. Tessalonicesi 2:7).
Si potrebbe continuare a fare questi paragoni a volontà; questi sono necessari per farci riconoscere
questo personaggio. Nel nostro esposto verranno alla luce ancora in modo chiaro i contrasti che,
fino ad oggi, non furono riconosciuti che da pochi. Nel libro del profeta Daniele, nelle epistole degli
apostoli e nell'Apocalisse, incontriamo i diversi appellativi che descrivono sempre lo stesso
personaggio, cioè lo stesso sistema nella sua molteplicità.
L'ORIGINE
È incontestabile che l’Anticristo sia un personaggio misterioso. Come è certo che Cristo può essere
riconosciuto quale Verace solamente tramite rivelazione dall'alto, cosi è certo che anche l'Anticristo
si riconosce soltanto mediante illuminazione dall'alto. Come Cristo è la rivelazione di Dio in forma
umana, cosi l'Anticristo sarà, nel tempo della sua diretta comparsa, la manifestazione personificata
di Satana in un uomo. Satana non è certamente un ateo: crede in Dio e trema (Giacomo 2:19). Il
suo rappresentante sulla terra segue proprio le sue orme. Visto dal punto di vista esteriore,
abbiamo a che fare con un uomo particolarmente pio, che usa perfino dei passi biblici, così come
fece Satana allorché tentò Gesù. Tanto Cristo quanto l’Anticristo hanno una lontana origine;
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ambedue hanno la loro origine nel cielo. Se seguiamo la traccia, è facilmente riconoscibile che
Cristo risale a Dio e l’Anticristo a Satana. Cristo rappresenta il Regno di Dio con luce e vita,
l'Anticristo rappresenta il regno di Satana con tenebre e morte. Ambedue sono presenti sulla terra,
ambedue nel contempo in modo velato e manifesto.
Come già menzionato, troviamo di tutti e due una precisa descrizione nella Sacra Scrittura. Fin
dall’inizio del tempo, tanto Cristo quanto l'Anticristo furono annunciati e descritti con ombre e
simboli. Ambedue rappresentano un regno. Ambedue rivendicano un trono con la differenza che
uno È Dio e l’altro si fa adorare come se fosse Dio. Luce e tenebre, giorno e notte, vita e morte
testimoniano fin dal principio di due esseri e di due sfere del tutto diverse. Vediamo le due linee
rappresentate da Caino ed Abele ripetersi fino a Gesù e Giuda e, alla fine, da Cristo e l'Anticristo.
Cristo ci viene descritto con i diversi appellativi che Lo identificano di volta in volta in relazione con
i Suoi molteplici compiti: Figlio di Dio, Figlio dell’uomo, Figlio di Davide, Agnello di Dio, Mediatore,
Intercessore, Re, Sacerdote, Profeta e cosi via.
Anche l’Anticristo, come già menzionato, viene designato di volta in volta con dei titoli differenti: “il
falso profeta”, “l’uomo del peccato”, “L’avversario” e così via. A chi è pratico della Sacra Scrittura
non riuscirà difficile scoprire che tutte le caratteristiche e tutti gli attributi di Dio si possono riferire
a Cristo e quelli di Satana all’Anticristo.
ANTI = CONTRO
La chiave per una giusta comprensione e per scoprire questo personaggio misterioso sta nella
parola anti. Come ognuno sa, anti significa “contro”. L’Anticristo è dunque l’oppositore, l'avversario
di Cristo. L’inganno sta nel fatto che questo personaggio si appella a Cristo, però, con tutte le sue
dottrine e le sue pratiche, sta in contrasto con Cristo e la Sua Parola. Parla di Cristo, però lega a sé
i suoi seguaci che egli stesso designa quali “credenti”. Questi credono alla sua parola e non nella
Parola di Cristo.
Il particolare segno di identificazione dell'Anticristo consiste nel fatto che egli è il “bugiardo” e che
anche le sue dottrine, che constano di sole bugie, sono in contrasto con Cristo, che è la Verità e le
cui dottrine constano di sole verità. L’Anticristo sostituisce le dottrine di Cristo con le proprie. La
menzogna è riproporre la verità all’inverso. Come fece il diavolo già nel giardino di Eden, così
anche l’Anticristo si serve della Parola di Dio, con astuzia e malizia, per sedurre i fedeli nel modo
più pio possibile. Però, da un esame più accurato, ci risulta che assolutamente nulla di tutto ciò che
insegna coincide con la Parola di Dio originale. Chi è contro la Parola e agisce in modo contrario ad
Essa è contro Cristo, è dunque “anti—Cristo”, perché Cristo è la Parola, il Logos.
Già nel Cristianesimo primitivo si sentiva parlare di anticristi. Giovanni ne parla ripetutamente nelle
sue epistole. Scrive dell'Anticristo riguardo al tempo odierno: “Figliuoletti, è l'ultima ora; e come
avete udito che l'Anticristo deve venire...” (1. Giovanni 2:18a). È rimarchevole il fatto che Giovanni
parla, da un lato, della venuta dell’Anticristo al singolare e che, facendolo, si riferisce agli ultimi
giorni, quindi al tempo della fine; dall'altro, però, menziona contemporaneamente parecchi
anticristi che apparvero già in quel tempo: “... fin da ora sono sorti molti anticristi” (1. Giovanni
2:18b). Non si trattava di persone che rigettavano Cristo, ma di uomini che Lo presentavano e Lo
interpretavano in contrasto con la Parola.
I falsi fratelli, di cui Paolo scrisse, i falsi “cristi”, di cui Gesù parlò, sono i falsi unti che, già nel
principio, si sviarono dalla Parola dei profeti e degli apostoli e che esposero altre opinioni dottrinali.
L’eloquente oratore menzionato nella Bibbia, Nico, si mise in evidenza in modo particolare. I suoi
seguaci erano i “Nicolaiti”. Si circondò di creduloni e proclamò le proprie opere invece della sola
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fede mediante la quale si è salvati. Il Signore esprime il Suo elogio ai Suoi nella prima lettera per
mezzo dell'angelo della chiesa: “Ma tu hai questo: che odii le opere dei Nicolaiti...” (Apocalisse
2:6). Nella terza lettera alla chiesa questa corrente non biblica, nella quale i laici vennero
signoreggiati da un clero nominatosi da se stesso, aveva già preso piede. Perciò l’ammonimento:
“Cosi hai anche tu di quelli che in simil guisa professano la dottrina dei Nicolaiti” (Apocalisse 2:15).
Come il grano e la zizzania crescono insieme nello stesso campo, cosi i veri e i falsi credenti si
trovano sul terreno del Cristianesimo.
Ciò iniziò in questo modo: sotto l’influenza dello spirito anticristo vennero esposte e credute delle
dottrine staccate dalla Verità. Dopo, nel sistema anticristo, ne vennero fatti dei dogmi. La loro
coronazione sarà in definitiva nell'Anticristo stesso. Paolo, che possedeva un’ampia veduta
profetica, scrive: “Queste cose insegna e ad esse esorta. Se qualcuno insegna una dottrina diversa
e non si attiene alle sane parole del Signor nostro Gesù Cristo e alla dottrina che è secondo pietà,
esso è gonfio e non sa nulla...” (1. Timoteo 6:2b—4a).
L’apostolo sapeva che la sua proclamazione era di origine divina, perché l'aveva ricevuta tramite
una diretta rivelazione di Gesù Cristo (Galati 1:12). Non difende né se stesso né le sue dottrine, ma
l'Evangelo di Gesù Cristo, il puro Messaggio di salvezza di Dio che reca salvezza. In 2. Timoteo
1:13-14 esorta il suo collaboratore ad attenersi alle sane dottrine: “Prendi per modello le sane
dottrine, che tu hai ricevuto da me, nella fede e nella carità che è in Cristo Gesù. Custodisci il buon
deposito con l'aiuto dello Spirito Santo, che abita in noi” (2. Timoteo 1:13-14 — Nardoni).
Nel corso della storia apparvero molti falsi dottori e profeti come viene reso noto in 2 Pietro 2:1:
“Ma sorsero anche falsi profeti fra il popolo, come ci saranno anche fra voi falsi dottori che
introdurranno di soppiatto eresie di perdizione, e, rinnegando il Signore che li ha riscattati, si
trarranno addosso subita rovina”. L'appellativo “falsi profeti” sta anche qui al plurale.
Ispirata dallo spirito anticristo si sviluppò una chiesa accanto alla vera Chiesa. Dottori nominatisi da
se stessi, falsi profeti e mendaci apostoli predicarono non la dottrina di Cristo, ma conoscenze
proprie. Allontanarono dalla Parola di Dio delle persone instabili portandole al loro seguito. Alla fine
si uniscono tutte le caratteristiche e proprietà del sistema anticristo sotto un sol capo. Perciò viene
chiamato nell'Apocalisse “falso profeta”. Come i veri profeti proclamarono la Parola di Dio che
venne a loro quale “COSÌ DICE IL SIGNORE”, così il falso profeta pretende essere la voce di Dio sulla
terra. Le sue dottrine, però, non hanno in realtà nulla in comune con la vera Parola. È il profeta
della falsa dottrina e, perciò, viene chiamato falso profeta.
Chi annuncia ciò che è in contrasto con i veri profeti è egli stesso un falso profeta. Un falso dottore
è colui che insegna in modo diverso dai veri dottori stabiliti da Dio nel Cristianesimo primitivo. Si
può facilmente constatare tramite un paragone che, oggi, viene predicato un altro Gesù e che
viene presentato un altro Evangelo che nel Cristianesimo primitivo (2. Corinzi 11:4). Ciò che è
sbagliato viene presentato come se fosse giusto, e ciò che è giusto come se fosse sbagliato. Senza
che le persone ne siano consapevoli, innumerevoli dottrine erronee vennero introdotte nel corso
dei secoli; queste non hanno più nulla in comune con le dottrine e le pratiche dei primi Cristiani.
Ma chi, ancora oggi, investiga accuratamente la Scrittura per appurare la giustezza delle dottrine
esposte? Paolo disse: “Io so che dopo la mia partenza s'introdurranno in mezzo a voi dei lupi
rapaci, che non risparmieranno il gregge, ed anche in mezzo a voi sorgeranno degli uomini, che
insegneranno delle dottrine perverse, per trascinar dietro di loro i discepoli” (Atti 20:29-30 —
Nardoni). Parole untuose vengono incorniciate da cerimoniali ben studiati. Le masse inconsapevoli
vengono impressionate e pensano che Cristo abbia introdotto questo modo di fare. Vedono
l'apparenza pia e mansueta, come quella di un agnello, e non intuiscono la contraffazione fatale,
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perché non conoscono la Parola. Gesù disse: “Le Mie pecore ascoltano la Mia voce” (Giovanni
10:27). La Sua voce è e rimane in eterno la Sua Parola.
Come già detto, un falso profeta viene riconosciuto dal fatto che non predica la Parola dei veri
profeti, un falso apostolo dal fatto che non annuncia le dottrine bibliche degli apostoli (Apocalisse
2:2), l’Anticristo dal fatto che insegna in modo errato riguardo a Cristo e che non pensa per nulla al
mondo di fare ciò che Cristo comando. Egli si dichiara verbalmente per Cristo, però è
profondamente impigliato nella superstizione e in altre cose, compresa l'invocazione dei defunti, la
quale è spiritismo. Quanto serie sono però le seguenti parole: “Ma quand'anche noi, quand'anche
un angelo dal cielo vi annunziasse un vangelo diverso da quello che vi abbiamo annunziato, sia egli
anatema” (Galati 1:8).
Chi immagina l’Anticristo come un dittatore mondiale o un tiranno politico resterà sorpreso. Paolo,
riferendosi a lui, scrive che Satana opererà per mezzo di lui “ogni sorta di opere potenti, di segni e
di prodigi bugiardi; e ogni sorta d'inganno d'iniquità...” (2. Tessalonicesi 2:9-10). Quest’uomo non
ha nessun segno o miracolo biblico da mettere in mostra come avvenne, invece, per mezzo della
potenza di Dio, nel ministero di Gesù Cristo e in quello degli apostoli. Al contrario, è un maestro
delle macchinazioni. Ciò che nessuno è mai riuscito a fare, a lui riesce tramite politica religiosa.
Sono segni bugiardi che stanno in contrasto con la Verità. Sa eludere con bugie ed inganni e
sedurre tutti coloro che credono al suo mendace vangelo nel modo più pio possibile; riesce a
parlare con la stessa disinvoltura sia con i leaders politici che con quelli religiosi. Possiede il
migliore gruppo di consiglieri del mondo, è l'uomo meglio informato e tutti vengono a lui da tutte le
parti del mondo. Tutti gli uomini di tutte le correnti politiche, anche se opposte tra loro, ricorrono
al suo ruolo di mediatore. È la più alta autorità che vi sia sulla terra e, come pretende, anche la più
alta istanza giuridica.
Giammai l'Anticristo sperimenterà l’esaudimento di una preghiera, giammai, per mezzo di lui, uno
zoppo camminerà, un cieco ricupererà la vista o un sordo udirà, come avvenne invece tramite
Cristo. Ciononostante tutto il mondo l'acclamerà e gli renderà omaggio, “...quelli che periscono
perché non hanno aperto il cuore all'amore della Verità per essere salvati. E perciò Iddio manda
loro efficacia d'errore onde credano alla menzogna; affinché tutti quelli che non hanno creduto alla
Verità, ma si sono compiaciuti nell'iniquità, siano giudicati” (2. Tessalonicesi 2:10-12). Pensiamoci:
l’Anticristo è un Cristiano soltanto di nome, ma, in fondo, è contro Cristo. Parla del Regno di Dio,
ma, invece, costruisce il suo proprio regno, in cui esercita il suo dominio.
LA SUA PROVENIENZA
Per comprendere meglio la tattica e la natura dell’Anticristo, dobbiamo occuparci in primo luogo di
Satana. Ciò sembra suonare strano, ma mostreremo i paralleli tra lui e l'Anticristo. In Ezechiele
28:12-15 sta scritto: “Tu mettevi il suggello alla perfezione, eri pieno di saviezza, di una bellezza
perfetta; eri in Eden il giardino di Dio; eri coperto d'ogni sorta di pietre preziose: rubini, topazi,
diamanti, crisoliti, onici, diaspri, zaffiri, carbonchi, smeraldi, oro, tamburi e flauti erano al tuo
servizio, preparati il giorno che fosti creato. Eri un cherubino dalle ali distese, un protettore. Io ti
avevo stabilito, tu stavi sul monte santo di Dio, camminavi in mezzo a pietre di fuoco. Tu fosti
perfetto nelle tue vie dal giorno che fosti creato, perché non si trovò in te la perversità”.
Qui la parola viene indirizzata a Lucifero che Iddio aveva creato quale principe degli angeli. Quale
creatura di Dio, era perfetto, ma, come noi stessi, era dotato di libero arbitrio. Purtroppo l’usò per
ribellarsi a Dio e per innalzarsi. La stessa cosa viene detta anche del suo rappresentante che
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s’innalza sopra ogni cosa. Siccome Satana non è onnisciente, non poteva prevedere quale
conseguenza il suo agire avrebbe portato con sé. Cosi è anche con l'Anticristo che deve assumere il
suo ruolo. La sua fine gli è nascosta; sa molto, ma non sa tutto.
Come ci venne detto, Satana si trovava nel giardino di Eden. Più tardi, dopo la sua caduta,
s’impossessò del serpente nelle cui vesti indusse i primi uomini a disubbidire, quindi a trasgredire la
Parola di Dio. Mediante le parole: “È vero che Dio ha detto?”, seminò in loro del dubbio sulla Parola
di Dio. Il suo rappresentante sulla terra fa la stessa cosa. Così, fin dal principio, l’intera umanità
cadde sotto l’influenza del male che consiste sempre nel mettere in forse la Parola di Dio. Cominciò
con l’incredulità alla quale seguirono la disubbidienza e, alla fine, la trasgressione. Così si arrivò al
peccato originale in cui noi tutti fummo trascinati. Ognuno di noi ha mancato e si è reso colpevole,
cioè anche noi avremmo agito e reagito come Adamo ed Eva fecero.
Satana, innalzandosi, non soltanto precipitò giù, ma portò anche la distruzione sopra l’intera
umanità. Però, già subito dopo il peccato originale, il Signore diede l’annuncio della venuta del
Redentore, allorché parlò del Seme che sarebbe venuto tramite la donna per schiacciare il capo al
serpente (Genesi 3:15). Per questa ragione Gesù chiamò sempre Maria “donna” e mai “madre”.
Era la Semenza di Dio in cui la Parola promessa divenne realtà (Luca 8:11); la buona semenza
sono d’altra parte i figliuoli e le figliuole del Regno (Matteo 13:38). Provengono dalla Semenza
divina e, con ciò, formano la progenie di Dio (1. Pietro 2:9; Atti -17:29).
Nel libro del profeta Isaia troviamo la caduta di Satana cosi descritta: «Come mai sei caduto dal
cielo, o astro mattutino, figliuol dell'aurora? Come mai sei atterrato, tu che calpestavi le nazioni?
Tu dicevi in cuor tuo: “Io salirò in cielo, eleverò il mio trono al disopra delle stelle di Dio; io mi
assiderò sul monte dell'assemblea, nella parte estrema del settentrione; salirò sulle sommità delle
nubi, sarò simile all'Altissimo”» (Isaia 14:12-14).
Nulla è cambiato fino ad oggi per quanto riguarda le sue intenzioni. Già fin dai giorni del giardino di
Eden cercò di esercitare il suo dominio sugli uomini per realizzare il suo piano. In quel tempo tenne
in suo potere il re di Tiro; ciò è un esempio della pretensione umana e diabolica di esercitare il
potere sulla terra. Iddio gli parlò tramite il Suo profeta: “Il tuo cuore s'è fatto altero, e tu dici: Io
sono un dio! Io sto assiso sopra un trono di Dio nel cuore dei mari! mentre sei un uomo e non un
Dio, quantunque tu ti faccia un cuore simile al cuore d'un Dio” (Ezechiele 28:2). È veramente
strano che un uomo possa credere di essere come Dio. Ma non è l’uomo, è Satana in lui che viene
chiamato l’iddio e dominatore di questo mondo (2. Corinzi 4:4). Satana pretese perfino dal nostro
Signore che Egli Si prostrasse davanti a lui e l'adorasse. In compenso Gli offerse tutti i regni del
mondo (Matteo 4:8-10). Colui che lo rappresenta qui sulla terra deve portare le stesse
caratteristiche; ricchezze ed onori non debbono mancare. Deve credere di essere al posto di Dio,
imitando Cristo; possiede però le caratteristiche di Satana che voleva essere simile a Dio. Accetta le
ricchezze che gli vengono offerte.
Poi sta scritto: “...con la tua saviezza e con la tua intelligenza ti sei procurato ricchezza, hai
ammassato oro e argento nei tuoi tesori; con la tua gran saviezza e col tuo commercio hai
accresciuto le tue ricchezze, e a motivo delle tue ricchezze il tuo cuore s'è fatto altero". (Ezechiele
28:4-5). Anche questa evidente caratteristica terrestre è un segno d'identificazione di Satana e, di
conseguenza, anche del suo rappresentante che egli signoreggia. Fino ad oggi, non è cambiato
ancora nulla in merito. Chi non ha ancora mai sentito parlare del luogo in cui sono depositati quelle
ricchezze inestimabili, quell’oro, quell'argento, quelle pietre preziose e cosi via?
“Per l'abbondanza del tuo commercio, tutto in te s'è riempito di violenza, e tu hai peccato; perciò
Io ti caccio come un profano dal monte di Dio...” (Ezechiele 28:16). Da quando il diavolo esercita il
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commercio? In questa descrizione la parola viene rivolta alternativamente a Satana e al dominatore
terrestre in cui si personifica. Satana è un essere spirituale ed ha bisogno di un corpo fisico in suo
potere per poter esercitare il suo dominio.
Dobbiamo tenere in memoria la descrizione tutt'intera di Satana e delle sue differenti
caratteristiche perché si incontrano ripetutamente quando si parla del suo rappresentante sulla
terra. Inoltre è molto importante il fatto che Satana apparve quale angelo di luce; anche tutti i suoi
rappresentanti, fino all'ultimo, nel quale si incarnerà, vengono manifestati nello stesso modo.
L'apostolo Paolo intuì questo e scrisse: “Poiché cotesti tali sono dei falsi apostoli, degli operai
fraudolenti, che si travestono da apostoli di Cristo. E non c'è da meravigliarsene, perché anche
Satana si traveste da angelo di luce. Non è dunque gran che se anche i suoi ministri si travestono
da ministri di giustizia; la fine loro sarà secondo le loro opere” (2. Corinzi 11:13-15).
RIVELAZIONE DEL MISTERO
Come già menzionato prima, il profeta Daniele previde in simboli gli avvenimenti essenziali del
tempo della fine. Testimoniò davanti al re: “Ma v'è nel cielo un Dio che rivela i segreti, ed Egli ha
fatto conoscere al re Nebucadnetsar quello che avverrà negli ultimi giorni” (Daniele 2:28). Come in
quel tempo, anche adesso il popolo di Dio è quello meglio informato di tutti. Ciò che il Signore
disse in Matteo 23:34 vale ancora oggi: “Perciò, ecco Io vi mando dei profeti e dei savi e degli
scribi”. Mentre i politici non hanno altra risorsa che delle supposizioni, i credenti riconoscono i segni
dei tempi in base alla Parola di Dio intendono che viviamo ora in un periodo di tempo profetico.
Possono inquadrare in modo giusto ciò che i profeti e gli apostoli videro in visioni e misero per
iscritto tramite l'ispirazione dello Spirito. La Parola di Dio venne sempre ai profeti, mai ai teologi.
Però ogni vero profeta ed apostolo riconoscerà come Daniele: “E quanto a me, questo segreto m'è
stato rivelato, non per una sapienza ch'io possegga superiore a quella di tutti gli altri viventi...”
(Daniele 2:30). Nella sua preghiera Daniele benedisse il Signore e disse: “Egli... dà la sapienza ai
savi, e la scienza a quelli che hanno intelletto, Egli rivela le cose profonde e occulte, e la luce
dimora con Lui” (Daniele 2:21-22).
In primo luogo il profeta Daniele vide la statua cosi come era stata prima mostrata in un sogno al
re Nebucadnetsar. La descrive come segue: “Questa statua, ch'era immensa e d'uno splendore
straordinario... La testa di questa statua era d'oro fino; il suo petto e le sue braccia erano
d'argento; il suo ventre e le sue cosce, di rame; le sue gambe, di ferro; i suoi piedi, in parte di
ferro e in parte d'argilla” (Daniele 2:31-33). È ovvio che questa statua rappresentava una persona,
perché vengono nominati la testa, il petto, le braccia, il ventre, le sue cosce, le gambe ed i piedi.
Contemporaneamente vengono simboleggiati per mezzo di essa i quattro successivi imperi
mondiali.
Dal versetto 37 al versetto 45 interpreta il significato dei quattro grandi imperi mondiali che sono
storicamente documentabili: l’impero Babilonese, rappresentato dalla testa di oro fino, ebbe il
dominio mondiale dal 606 al 538 a.C.; il regno dei Medio-Persiani viene simboleggiato dal petto e
dalle braccia di argento e dominò dal 538 al 330 a.C.; l’impero mondiale Greco rappresentato dal
ventre e dalle cosce di rame, sotto Alessandro Magno, prese il dominio nell’anno 330 a.C. e durò
fino al 30 a.C.; da quel momento fu l’impero mondiale Romano a prendere il dominio e questo
sussisterà fino alla fine.
Lo stesso profeta vide i quattro venti del cielo scatenarsi sul mare grande dal quale salirono
quattro grandi bestie. La prima era simile ad un leone, la seconda, ad un orso, la terza, ad un
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leopardo. La quarta bestia non viene descritta dettagliatamente, ma semplicemente come segue:
“Dopo questo, io guardavo, nelle visioni notturne, ed ecco una quarta bestia spaventevole, terribile
e straordinariamente forte; aveva dei denti grandi, di ferro; divorava e sbranava, e calpestava il
resto coi piedi; era diversa da tutte le bestie che l'avevano preceduta, e aveva dieci corna”
(Daniele 7:7).
Le quattro bestie che salirono dalla massa dei popoli di questo mondo simboleggiano i quattro
imperi, ma anche il dominatore regnante di volta in volta in essi. Non vogliamo occuparci
dettagliatamente dei tre primi imperi, ma piuttosto ottenere dei chiarimenti in merito alla quarta
bestia che è per noi di grande importanza (Daniele 7:19). Daniele ricevette la seguente
informazione: “La quarta bestia è un quarto regno sulla terra, che differirà da tutti i regni, divorerà
tutta la terra, la calpesterà e la frantumerà” (Daniele 7:23). La quarta bestia, l’impero mondiale
romano, secondo la profezia biblica, divora tutta la terra e la frantuma. È il “C OSÌ DICE IL SIGNORE”
nella Sua Parola.
Anche Giovanni vide salire dal mare dei popoli la stessa bestia con le dieci corna. Inoltre aveva
sette teste e, sulle sette teste, nomi di bestemmia. Sulle sue corna c’erano dieci diademi
(Apocalisse 13:1). Ciò corrisponde di nuovo con ciò che sta scritto in Daniele 7: “Le dieci corna
sono dieci re che sorgeranno da questo regno” (Daniele 7:24). Troviamo di nuovo le tre prime
bestie, ossia potenze mondiali che Daniele vide, anche in Apocalisse 13:2; qui esse sono integrate
in questa quarta bestia: “E la bestia ch'io vidi era simile a un leopardo, e i suoi piedi erano come di
orso, e la sua bocca come bocca di leone”.
Poi sta scritto che Satana stesso mette a disposizione dell'ultimo regno terreno il proprio trono e la
propria potenza: “E il dragone le diede la propria potenza e il proprio trono e grande potestà. E io
vidi una delle sue teste come ferita a morte; e la sua piaga mortale fu sanata” (Apocalisse 13:2-3).
Scopriamo in Apocalisse 12:9 chi è il dragone che dà a questo regno mondiale la sua potenza e il
suo trono: “...il gran dragone, il serpente antico, che è chiamato Diavolo e Satana...” L'ultimo
regno mondiale sarà sotto la diretta influenza di Satana e, come constateremo senza indugio, da
esso sorgerà l’Anticristo.
LA PRESUNZIONE
Il profeta Daniele previde anche il punto culminante dell’esercizio del potere di Satana mediante
l’Anticristo. Nel capitolo 7 gli fu mostrata la bestia con le dieci corna dalla quale sorgerà l'Anticristo.
Riferisce: “Io esaminavo quelle corna, ed ecco che un altro piccolo corno spuntò tra quelle...; ed
ecco che quel corno aveva degli occhi simili a occhi d'uomo, e una bocca che proferiva grandi
cose” (Daniele 7:8). Dall’ultimo regno sorgerà un personaggio, un uomo, la cui parola verrà
accettata da tutti i capi religiosi e politici.
A questo contesto appartiene ciò che sta scritto in Apocalisse 13:5: “E le fu data una bocca che
proferiva parole arroganti e bestemmie e le fu data potestà di agire per quarantadue mesi”. Questi
sono esattamente i tre anni e mezzo della grande tribolazione che irromperà ancora sul popolo
d’Israele.
Daniele riferisce nel capitolo 9, al versetto 27, che questo dominatore stabilirà un patto durante
una “settimana d’anni”. Ciò significa il riconoscimento d’Israele tramite l’allacciare di relazioni
diplomatiche. Come una settimana ha sette giorni, cosi una “settimana d’anni” comprende sette
anni. In mezzo alla “settimana d'anni” “farà cessare il sacrificio e l'offerta; sull'ala del tempio porrà
l'abominio della desolazione e ciò sarà sino alla fine, fino al termine segnato sul devastatore”
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(Daniele 9:27 — CEI). Ciò avverrà proprio alla fine, subito prima dell’inizio del Regno millennario di
pace di Dio.
In quale misura questo corno s’innalza e chi è colui che si nasconde dietro a questa potenza risulta
chiaramente da Daniele 8:10: “S'ingrandi, fino a giungere all'esercito del cielo; fece cadere in terra
parte di quell'esercito e delle stelle, e le calpestò”. Incontriamo un avvenimento simile in Apocalisse
12 dove Satana, sotto forma di dragone, gettò sulla terra la terza parte delle stelle del cielo. In
questo riconosciamo che si tratta, anche qui, dell'avversario di Dio che voleva essere simile a Dio e
che venne gettato giù.
L’Anticristo, il “superuomo” di Satana, secondo 2. Tessalonicesi 2:4, “s'innalza sopra tutto quello
che è chiamato Dio od oggetto di culto; fino al punto da porsi a sedere nel tempio di Dio,
mostrando se stesso e dicendo ch'egli è Dio”. Nella Sacra Scrittura, i veri Cristiani, ossia i credenti
in Cristo, vengono designati quale tempio di Dio. Però, come il tempio in quel tempo era diventato
una spelonca di ladroni, cosi il Cristianesimo abbandonò Iddio e, quindi, apostatò. L'Anticristo si è
seduto in mezzo a questo Cristianesimo apostata che, in realtà, avrebbe dovuto essere la dimora di
Dio. Si fa adorare quale Dio, pretende perfino di essere infallibile e si fa rivolgere la parola con un
appellativo che spetta soltanto a Dio, il nostro Padre santo che è nel cielo (Matteo 23:9).
Come annunciato in Daniele 7:25, “pronunzierà insulti contro il Dio Altissimo e opprimerà il popolo
santo: penserà di modificare le feste e la legge del popolo santo e questo gli sarà dato in potere
per tre anni e mezzo” (LDC—ABU). Questo passo biblico rende chiaramente palese il fatto che il
tempo di tribolazione stabilito esattamente in tre anni e mezzo si riferisce soltanto ai Giudei. In
questo contesto si parla del mutamento delle “feste” e della “legge”; queste cose non obbligano la
Chiesa del Nuovo Testamento. Si tratta dunque dei Giudei, perciò l'angelo disse a Daniele: “E ora
sono venuto a farti comprendere ciò che avverrà al tuo popolo negli ultimi giorni” (Daniele 10:14).
In Daniele 11:32 ci viene detto come l'Anticristo riesce ad attirare la gente a sé: “E per via di
lusinghe corromperà quelli che agiscono empiamente contro il patto”. L’Anticristo non è un
dittatore politico che mette il mondo contro di sé, ma, al contrario, come già detto, è l’autorità
riconosciuta da tutte le correnti politiche e religiose nel mondo intero. “La sua potenza sarà
grande, ma non sarà potenza sua (ricordiamoci che il dragone gli diede la sua potenza ed il suo
trono); egli farà prodigiose ruine, prospererà nelle sue imprese, e distruggerà i potenti e il popolo
dei santi. A motivo della sua astuzia farà prosperare la frode nelle sue mani; s'inorgoglirà in cuor
suo, e in piena pace distruggerà molta gente” (Daniele 8:24-25). Il presidente degli Stati Uniti e il
segretario generale dell’URSS hanno soltanto un’influenza limitata. Ma quest’uomo possiede il
potere globale: svolge un’attività religiosa e, nel contempo, fa politica su scala mondiale.
L’Anticristo, durante il tempo del suo regime di terrore, avrà la natura di una bestia e perfino
bestemmierà contro Iddio; ciò sta scritto in Apocalisse 13:6: “Ed essa aprì la bocca per
bestemmiare contro Dio, per bestemmiare il Suo Nome e il Suo tabernacolo e quelli che abitano nel
cielo” (Apocalisse 13:6). In quel tempo, la schiera dei redenti avrà già preso dimora nel cielo.
In Giovanni 14:2-4 il Signore promise ai Suoi: “Nella casa del Padre Mio ci sono molte dimore; se
no, ve l'avrei detto; Io vo a prepararvi un luogo; e quando sarò andato e vi avrò preparato un
luogo, tornerò, e vi accoglierò presso di Me, affinché dove sono Io, siate anche voi”. Tutti coloro
che aspettano Cristo saranno rapiti prima del grande e terribile giorno d’ira di Dio (1. Tessalonicesi
5:9), cosi come Paolo descrive anche in 1. Tessalonicesi 4:13—17).
Mentre avrà luogo sulla terra la grande tribolazione, i redenti si troveranno nella gloria. Giovanni
vide la schiera dei vincitori sul mare di vetro: “E vidi come un mare di vetro e di fuoco e quelli che
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avevano ottenuto vittoria sulla bestia e sulla sua immagine e sul numero del suo nome, i quali
stavano in piè sul mare di vetro avendo delle arpe di Dio” (Apocalisse 15:2). La schiera dei vincitori
sarà composta da persone che avranno ottenuto vittoria sull’immagine della bestia e sul numero
del suo nome. Tratteremo anche questo.
CARATTERISTICHE PARTICOLARI
Il profeta Daniele ci descrive altre caratteristiche in merito a quest'uomo che viene anche chiamato
re, caratteristiche che non possiamo fare a meno di vedere e di udire. Alla fine il suo palazzo reale
sorpasserà tutte le altre case reali. In Daniele 11:36 vengono espressi i seguenti pensieri: “Questo
re adunque farà ciò che gli piacerà, e s'innalzerà, e si magnificherà sopra ogni dio; e proferirà cose
strane contro all'Iddio degl’iddii; e prospererà...” (Diodati). Incontriamo ripetutamente la propria
sopravvalutazione di quest’uomo. Sta anche scritto nel versetto 37: “Ed egli non si curerà... né
d'amor di donne, né di dio alcuno; perciocché egli si magnificherà sopra ogni cosa” (Diodati). Iddio
fece mettere per iscritto le caratteristiche in modo così chiaro che anche le persone semplici
debbono comprendere queste cose. Il Signore stabili il matrimonio, quest’uomo lo rigetta; con ciò
si oppone all’ordine divino. Daniele scrive, sotto l'ispirazione dello Spirito Santo, che “non si curerà
d'amor di donne”.
Paolo, con sguardo profetico, tocca questo tema nella lettera indirizzata al suo collaboratore
Timoteo. Parla di dottrine che provengono da demoni e da spiriti seduttori e, subito dopo, giunge
al dunque mediante queste parole: “I quali vieteranno il matrimonio e ordineranno l'astensione da
cibi...” (1 Timoteo 4:3). Che sia ancora una volta accentuato che è il Signore, Egli stesso, che
disse: “Non è bene che l‘uomo sia solo” (Genesi 2:18). La concezione della dottrina del celibato
sembra secondo pietà; ma, nella Parola infallibile di Dio, viene smascherata quale dottrina erronea
e demoniaca. Ricordiamoci: Anti-Parola = Anti-Cristo.
Paolo scrive alla chiesa di Corinto: “Non abbiamo noi il diritto di condurre attorno con noi una
moglie, sorella in fede, siccome fanno anche gli altri apostoli e i fratelli del Signore?” (1. Corinzi
9:5). Ci viene detto qui che anche i fratelli del Signore avevano una moglie. Nei quattro Vangeli
vengono ripetutamente menzionati; in Matteo 13:55 vengono perfino citati i loro nomi. Ciò confuta
chiaramente la vecchia leggenda secondo la quale Maria non avrebbe avuto altri figli, leggenda
inventata a sostegno del culto reso a Maria. Secondo Atti 1:14 anche la madre di Gesù, Maria, ed i
Suoi fratelli si trovavano tra le 120 persone adunate nell’alto solaio. In merito al capo di questo
sistema ci viene ancora detto: “Ma onorerà l'iddio delle fortezze nel suo luogo di culto; onorerà con
oro, con argento, con pietre preziose e con oggetti di valore un dio che i suoi padri non conobbero”
(Daniele 11:38). L‘espressione in parole “onorerà l'iddio delle fortezze” parla delle attività belliche
dietro alle quali sta questa potenza religiosa. La storia testimonia delle crociate, delle guerre di
religione, delle devastazioni e delle rovine causate nel Nome di Dio e sotto il simbolo della croce.
Per rendere il contesto ancora più chiaro, l'accenno all'oro, all’argento e alle pietre preziose non
manca. In realtà l’Iddio che egli stesso si è fabbricato è un dio che i suoi padri non avevano
onorato. L’Iddio di Abrahamo, di Isacco e di Giacobbe è un altro Dio.
LA MERETRICE SEDUTA SULLA BESTIA
Ora incontriamo un simbolo del tutto nuovo che appartiene anche all'intera costellazione anticristo
composta sia dal potere politico terrestre che da quello religioso spirituale. Non è a caso che Dio
scelse questi simboli; Egli non avrebbe potuto esprimere il senso in modo ancora più
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comprensibile. In Apocalisse 17 viene descritto l'ultimo regno mondiale nella sua fase finale. La
parte principale in questo viene sostenuta dalla grande meretrice che cavalca la bestia, cioè che
esercita il dominio sopra il potere mondiale, ossia lo sfrutta per i suoi fini. Giovanni udì una voce
che gli disse: “Vieni; io ti mostrerò il giudizio della gran meretrice, che siede su molte acque e con
la quale hanno fornicato i re della terra; e gli abitanti della terra sono stati inebriati del vino della
sua fornicazione" (Apocalisse 17:1-2). Consideriamo che questo è un giudizi espresso da Dio. Per
gli uomini la cosa ha un'apparenza totalmente diversa. I potenti della terra si contendono il suo
favore e gli abitanti della terra hanno perso il loro razionale giudizio. Giovanni continua: "Ed egli,
nello Spirito, mi trasportò in un deserto; e io vidi una donna che sedeva sopra una bestia di colore
scarlatto piena di nomi di bestemmia e avente sette teste e dieci corna (Apocalisse 17:3).
Per capire il senso dobbiamo occuparci in modo un po’ più dettagliato della parola “donna” e
scoprire perché la Scrittura, in questo contesto, parla di una “meretrice”. Nel Vecchio Testamento
Iddio designò ripetutamente Israele quale Sua moglie, la Sua Chiesa in cui Egli mise la Semenza
della Sua Parola. Dopo Egli rimprovera la sua infedeltà e la biasima per la sua fornicazione
spirituale in relazione con l’idolatria. Si allontanò dalla Parola e, con ciò, da Egli stesso, ricevette in
sé delle semenze estranee e cosi commise fornicazione spirituale: "Contendete con vostra madre,
contendete! poich'essa non è Mia moglie, né Io sono Suo Marito! Allontani dalla sua faccia le sue
prostituzioni, e i suoi adulteri di fra le su mammelle... E non avrò pietà dei suoi figliuoli, perché
sono figliuoli di prostituzione; giacché la madre loro s'è prostituita; colei che li ha concepiti ha fatto
cose vergognose...” (Osea 2:2, 4-5).
Il Signore disse al profeta Geremia: “Hai tu veduto quello che la infedele Israele ha fatto? È andata
sopra ogni alto monte e sotto ogni albero verdeggiante, e quivi s'è prostituita" (Geremia 3:6).
L'apostasia da Dio e dalla Sua Parola conduce dal culto a Dio al culto agli idoli, cioè all'idolatria.
Cosi nasce una generazione di figliuoli bastardi che, nel contempo, vengono chiamati figliuoli di
prostituta: "Le loro azioni non permettono loro di tornare al loro Dio; poiché lo spirito di
prostituzione è in loro, e non conoscono l'Eterno... Hanno agito perfidamente contro l'Eterno,
poiché hanno generato dei figliuoli bastardi" (Osea 5:4 e 7).
Ma il Signore aveva già mostrato al profeta Osea anche lo stato della Chiesa del Nuovo Testamento
datoLe mediante la grazia e la redenzione. L'annuncio è il seguente: “E ti fidanzerò con Me per
sempre, ti fidanzerò con Me nella giustizia, e nel diritto, nella benevolenza e nell'amore, ti fidanzerò
con Me nella fedeltà e tu conoscerai il Signore” (Osea 2:18-19 — Nardoni). Mediante la Sua
incarnazione, il Suo diventare uomo, Iddio stabilì un rapporto di amore con la Sua Chiesa. Quale
Signore divenne Redentore e diede ai Suoi, tramite la Sua morte sulla croce, riconciliazione e
perdono, una volta per sempre. Nel Suo amore e nella Sua misericordia, Egli restituì loro la
giustizia di Dio e cosi trasportò collettivamente, nella posizione di “Sposa”, i chiamati fuori, i Suoi
diletti. I redenti formano la “Chiesa-Sposa”; Egli è il loro “Sposo”.
Quando Giovanni il Battista, mandato da Dio, apparve, disse: “Colui che ha la Sposa è lo Sposo;
ma l'amico dello Sposo, che è presente e L'ascolta, si rallegra grandemente alla voce dello Sposo”
(Giovanni 3:29). La legge ed i profeti durarono fino a Giovanni; da quel tempo venne predicato il
Regno di Dio (Luca 16:16). Giovanni Battista fu il primo a parlare della Sposa e dello Sposo. È in
questa posizione di “Sposa” che si trova la Chiesa del Signore, l'Ecclesia, durante il tempo del
Nuovo Patto. In Matteo 25 Gesù parlò di Sé stesso quale Sposo e delle vergini avvedute, pure e
ripiene dello Spirito Santo che, al Suo ritorno, entreranno con Lui nella sala delle nozze dell’Agnello.
La schiera “compiuta” nella gloria che ci viene mostrata in Apocalisse 19:7 esclama: “Rallegriamoci
e giubiliamo e diamo a Lui la gloria, poiché sono giunte le nozze dell'Agnello, e la Sua Sposa Si è
preparata”.
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Come vi è una vera Sposa che, come allora Maria nel suo stato di verginità, ricevette la Parola della
promessa per quell’ora, cosi vi è anche una meretrice apostatata da Dio che ha ricevuto delle
semenze estranee. In Apocalisse 17 questa istituzione apostata ci viene chiaramente descritta e
designata quale “grande meretrice”. Per comprendere ancora meglio, la si deve paragonare alla
donna descritta in Apocalisse 12, la quale simboleggia la vera Chiesa. Non si può mancare di
vedere lo stridente contrasto tra queste due immagini profetiche.
La donna in Apocalisse 12 è rivestita dal sole. Ciò indica Cristo, il Sole della Giustizia, ed anche lo
stato di grazia accordato ai Suoi durante il tempo del Nuovo Patto. La luna rappresenta il Vecchio
Testamento con le promesse date in Esso. Questo è il fondamento del Nuovo Testamento. Come la
luna, nelle cose naturali, riceve la sua luce dal sole, così, nelle cose spirituali, il Vecchio
Testamento viene illuminato tramite la sua realizzazione, dunque mediante il Nuovo. Il Nuovo
Testamento contiene l'adempimento di tutte le promesse del Vecchio Testamento.
La Chiesa neotestamentaria è fondata sul fondamento del Vecchio Testamento. Gesù e gli apostoli
si riferirono unicamente al Vecchio Testamento; il Nuovo, in quel tempo, non era stato scritto
affatto. Tutto ciò che avvenne ed avviene nel Nuovo Testamento in merito alla storia della salvezza
può essere incontestabilmente provato dal Vecchio. Perciò il Vecchio e il Nuovo Testamento
formano un insieme. Nel Vecchio Testamento, Iddio annunciò la salvezza; nel Nuovo, Egli la donò.
La corona di dodici stelle che porta la donna simboleggia il fatto che la vera Chiesa è coronata con
la dottrina dei dodici apostoli. Nell’immagine di Apocalisse 12, la donna era incinta e gridava nelle
doglie tormentose del parto; ciò significa che, dal seno della chiesa, la quale riceve la Semenza
della Parola, deve nascere la schiera dei vincitori. Gli eletti escono fuori dalla moltitudine dei
chiamati.
“E il dragone si fermò davanti alla donna che stava per partorire, affin di divorarne il figliuolo,
quando l'avrebbe partorito”
(Apocalisse 12:4). È strano dirlo, ma il dragone ha anche sette teste e dieci corna, esattamente
come la bestia sulla quale era seduta la meretrice di Apocalisse 17. Il regno di Satana é quello
dell'Anticristo. Satana é riuscito ad edificare il suo regno qui sulla terra realizzando ciò che si era
prefisso tramite il suo rappresentante.
Malgrado gli eletti non passeranno attraverso i grandi giudizi d'ira apocalittici, non sarà loro
risparmiata l'oppressione di un breve periodo di prova. Ciò viene espresso qui dal fatto che il
dragone infuriato si ferma davanti alla donna e, tramite questa potenza che si trova sulla terra,
opprime la Chiesa. Appena l'unione del potere politico e di quello religioso sarà realizzata, verrà
esercitata pressione dal potere religioso per mezzo di quello politico. Tutti quelli che non si
sottometteranno al sistema di stato che dominerà in quel tempo e che avrà il sistema religioso
regnante dietro a se, ne subiranno le conseguenze.
Ora vogliamo occuparci di nuovo della grande meretrice seduta sulla bestia avente sette teste e
dieci corna. La donna, la meretrice seduta sopra la bestia é la potenza religiosa mondiale che è
apostatata da Dio, la quale, come ci viene mostrato mediante questa immagine, si serve del
governo mondiale politico. Era vestita di porpora e di scarlatto, adorna d’oro, di pietre preziose e di
perle (Apocalisse 17:4). Ciò non ha bisogno di alcun’altra spiegazione. Vi é solo una istituzione così
sulla terra. “Aveva in mano un calice d'oro pieno di abominazioni e delle immondizie della sua
fornicazione” (Apocalisse 17:4b). Malgrado la sua bellissima apparenza, il calice d'oro nella sua
mano era pieno di abominazioni e di immondizie.
La meretrice di Apocalisse 17 è anche madre. Il versetto 5 ci da delle informazioni in merito: “...e
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sulla fronte aveva scritto un nome: Mistero, Babilonia la grande, la madre delle meretrici e delle
abominazioni della terra”. Nell’ultima fase non e più soltanto “Babilonia”, ma “Babilonia la grande”
ed ha molte figlie che sono uscite dal suo seno. Come la madre apostato da Dio e Gli divenne
infedele, cosi anche le sue figlie — le denominazioni — hanno abbandonato la Parola di Dio
originale e, con ciò, Dio stesso; si sono cosi impigliate in propri insegnamenti, in proprie dottrine e
in credo formulati da loro stesse. Hanno preso in eredita dalla loro madre delle tradizioni non
bibliche, commettono come lei fornicazione spirituale e, di conseguenza, vengono da Dio designate
quali meretrici.
Ciò che Giovanni rapporta nel versetto 6 è scandalizzante: “E vidi la donna ebbra del sangue dei
santi e del sangue dei martiri di Gesù. E quando l'ebbi veduta, mi meravigliai di gran meraviglia”.
La storia della chiesa dà differenti informazioni sul numero dei martiri. La più alta valutazione, per
quanto l’autore del presente opuscolo ne sappia, è di circa 68 milioni. Solo Iddio conosce il numero
reale di quelli che sono stati messi a morte per la loro fede. Non è dunque sorprendente che
Giovanni si meravigliò quando vide che quella donna era ebbra del sangue dei santi e dei martiri di
Gesù. Ciò sembrerà inimmaginabile per coloro che sono ignoranti in materia, ma i veri credenti in
Cristo sono stati perseguitati dal sistema anticristo fin dai tempi più remoti. Alla fine di Apocalisse
18 sta scritto: “...perché tutte le nazioni sono state sedotte dalle tue malie, e in lei è stato trovato il
sangue dei profeti e dei santi e di tutti quelli che sono stati uccisi sopra la terra” (Apocalisse 18:2324).
La storia della Chiesa è profondamente “immersa” nel sangue dei martiri. Soltanto durante il
Concilio Vaticano II, che durò dal 1962 al 1965, si misero d’accordo sul fatto di non, far rimanere
più per altro tempo la maledizione sui Giudei i quali erano stati bollati quali “assassini di Cristo”. In
virtù di questo anatema, i Giudei, durante tutti i secoli, sono stati perseguitati, espropriati ed uccisi
dai papi! Lo stesso avvenne con tutti quelli che erano d'altra fede. Ma chi parla ancora oggi del
massacro in Irlanda? Chi conosce ancora i retroscena dell'inquisizione spagnola della notte di San
Bartolomeo in Francia? Chi sa ciò che avvenne degli Ugonotti o dei, Mennoniti? Chi ha mai sentito
parlare dell’espropriazione e dell’espulsione dei Valdesi? Cosa ne fu di tutti gli anatemi che furono
pronunciati sopra tutti quelli che erano d'altra fede, particolarmente al Concilio di Trento? Non
sono mai stati revocati. Non è stato cambiato nulla riguardo all'obiettivo e alla natura di questa
istituzione, soltanto la sua strategia è diversa. Tutti gli altri credenti di altra fede, cioè i credenti
biblici, non vengono ancora oggi considerati quali eretici, settari e cosi via?
In Apocalisse 17, dal versetto 7, l'insieme di questa costellazione misteriosa ci viene descritta
ancora una volta in maniera molto dettagliata. L'angelo chiese a Giovanni: “Perché ti meravigli? Io
ti dirò il mistero della donna e della bestia che la porta, la quale ha le sette teste e le dieci corna”.
Questi ricevette la seguente spiegazione: “La bestia che hai veduta era, e non è, e deve salire
dall'abisso e andare in perdizione” (Apocalisse 17:8). Questa potenza non proviene dall'alto, ma dal
basso. Il suo capo e quelli che lo seguono vanno alla perdizione come Giuda. Mediante la caduta
dell’impero Romano, Roma perse per un tempo il suo dominio sul mondo; però, alla fine, lo
consoliderà tramite l’influenza religiosa in misura inimmaginabile.
Che il versetto seguente possa togliere gli ultimi dubbi a chi ancora ne ha: “Qui sta la mente che
ha sapienza. Le sette teste sono sette monti sui quali la donna siede”. Dal contesto viene
chiaramente dimostrato di quale città si tratta, la quale venne edificata sopra sette colli. Chi ha
letto con attenzione dovrebbe anche essere in grado di afferrare, in modo giusto, la descrizione
della donna che ha la sua sede nella cosiddetta “città eterna”. Però, come ci dice la Parola di Dio,
per riconoscere queste cose, sono necessarie sia la sapienza divina che una giusta comprensione.
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Le sette teste, tuttavia, non hanno un solo significato: simboleggiano oltre a ciò sette re, dei quali
cinque erano già stati quando Giovanni ebbe la visione; il sesto era presente nel suo tempo, e il
settimo appartiene al tempo della fine. Inoltre, queste teste simboleggiano i conduttori all’interno
dell'impero mondiale romano ristabilito.
“E la bestia che era, e non é più, é anch'essa un ottavo re, ed é dei sette, e se ne va in perdizione”
(Apocalisse 17:11 — Diodati). Ciò è per noi di grande interesse. Si parla qui di un ottavo re che
viene anche designato quale bestia.
Chi partecipa ad una visita del Vaticano, viene a sapere, in primo luogo, che il Vaticano é uno Stato
autonomo che ha tutto ciò che un qualsiasi governo terreno possiede. Comprendiamo così che
l’ottavo re, geograficamente parlando, appartiene ai sette e, malgrado ciò, esiste come Stato
indipendente quale “Città del Vaticano”. È uno Stato nel mezzo di uno Stato; ciò non può essere
reso più chiaro che così. Affinché la profezia biblica si adempisse, Benito Mussolini, nel 1929,
tramite la stipulazione (11.02.1929) dei “Patti Lateranensi”, assicurò al papa il diritto di
indipendenza e di sovranità su un territorio dentro la città di Roma, la “Città del Vaticano”. Il 20
luglio 1933 seguì il “Concordato tra il Reich e la Chiesa” tra Hitler e Pio XI. In questo modo questi
due uomini cattolici, Mussolini e Hitler, ebbero la potente chiesa dietro a loro.
In rapporto con questo fu data a Giovanni la seguente spiegazione: “Le acque che hai vedute e
sulle quali siede la meretrice, sono popoli e moltitudini e nazioni e lingue” (Apocalisse 17:15). Ciò
concerne l'Europa, dove vi era già, in quel tempo, una massa di popoli e lingue. Il versetto 18 non
ha bisogno di altra spiegazione: “E la donna che hai veduta é la grande città che impera sui re
della terra”.
Chi potrebbe negare che tutte le personalità autorevoli che desiderano fare carriera, in modo
particolare i politici, vanno a Roma? Se non ci fosse là il Vaticano, nessuno di loro attribuirebbe una
qualunque importanza a questa città. Mentre invece i commenti di audienze accordate a persone di
ogni sistema appartengono ai grandi titoli e ai resoconti dei mass media.
Tramite i canali diplomatici ha acquistato un'illimitata influenza; questa gli è diventata possibile in
ogni nazione della terra. Vi è soltanto una potenza sulla terra che esercita dominio sui re e sui capi
di Stato, sulle democrazie e sulle dittature, sia in modo nascosto che aperto. Vi è soltanto una
superpotenza che abbraccia il mondo intero.
L'EUROPA DELL'EST E DELL'OVEST
La costellazione è di grande importanza nella fase finale. Lo sviluppo mondiale, sia nel campo
politico che in quello economico, costringe gli Stati deboli ad unirsi a quelli forti. Sette nazioni
dell’Ovest prenderanno un ruolo di guida ed è ciò che viene simboleggiato tramite le sette teste.
Alla fine la forza di guida proverrà dalla “Comunità Economica Europea”, dalla CEE (nota anche
come “Mercato Comune Europeo”, MEC). La base per questo è stata posta nel marzo del 1957
mediante la firma del “Trattato di Roma”. La realizzazione del “Trattato di Roma” è l'adempimento
della profezia biblica. Tre politici parteciparono in modo determinante a questa sua realizzazione:
Robert Schuman, Francia; Alcide De Gasperi, Italia; e Konrad Adenauer, Germania. Tutti e tre
erano democratici cristiani e cattolici pervasi dall'internazionalismo cattolico romano. La rinascita
dell’impero Romano avviene in modo concreto e con grande successo.
Il presidente della Francia, Charles de Gaulle, che è già entrato nella storia, aveva la visione di
un’Europa tutt'intera unita che si estende fino agli Urali. Caso strano, durante il congresso del
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partito, nell'aprile del 1986 a Berlino Est, Michail Gorbaciov espresse la stessa idea. Dobbiamo
considerare il rapido sviluppo dal punto di vista profetico-biblico e metterlo nel giusto posto. Tutto
avverrà cosi come venne predetto.
Se Konrad Adenauer avesse accettato l’offerta contenuta nella nota di Stalin del 10 marzo 1952,
non sarebbe stata tracciata alcuna frontiera tra l'Est e l'Ovest, dividendo un Paese e l’Europa. Però
la decisione doveva essere presa in questo modo, altrimenti sarebbe mancata alla CEE (Comunità
Economica Europea) la sua “locomotiva”. Stalin propose la riunificazione della Germania divisa del
dopoguerra; l'unica condizione era che questa diventasse neutrale. Adenauer poteva immaginare
quale sarebbe stato il risultato delle elezioni che sarebbero seguite visto che la popolazione della
Repubblica Democratica Tedesca era protestante; perciò declinò la proposta. L’Austria, invece,
accettò la proposta di diventare neutrale e, sicuramente, non se n'è mai pentita.
Mentre le sette teste sono una parte essenziale del sistema che domina alla fine, le dieci corna si
manifesteranno soltanto per l'ultimo periodo degli eventi profetici. “E le dieci corna, che tu hai
vedute, sono dieci re, i quali non hanno ancora preso il regno; ma prenderanno podestà, come re,
in uno stesso momento con la bestia. Costoro hanno un medesimo consiglio; e daranno la loro
potenza e podestà alla bestia... Poiché Iddio ha messo in cuor loro di eseguire il Suo disegno e di
avere un medesimo pensiero e di dare il loro regno alla bestia finché le parole di Dio siano
adempite” (Apocalisse 17:12-13 e 17 — Diodati).
Si parla qui di un tempo determinato in cui inizia l'esercizio del potere e anche di un determinato
momento in cui esso termina. Dall’intera descrizione risulta che le dieci corna simboleggiano
l’Europa dell’Est, a differenza delle sette teste che si devono rintracciare nell’Europa dell’Ovest.
Nella fase finale, i Paesi dell’Est, sotto la guida della Russia, si uniranno forzatamente all’Europa
unita. Già oggi possiamo osservare un avvicinamento progressivo. L’intreccio economico dell’Est e
dell’Ovest non lascerà nessun'altra scelta al blocco dell’Est che quella di accettare. Anche la
preoccupazione per “la pace e la sicurezza” porta tutti allo stesso tavolo di trattative.
I piedi della statua in Daniele 2 erano composti in parte di ferro e in parte d’argilla, dunque di due
materie del tutto diverse; il ferro era mescolato con l’argilla senza però che si amalgamassero l’uno
con l’altra (Daniele 2:43). Queste due materie, ferro ed argilla, non possono costituire insieme
un'amalgama solida. Cosi sarà anche con l’Europa dell’Est e dell’Ovest.
I Paesi dell’Europa dell’Est capiranno le intenzioni della chiesa romana e le tollereranno fino ad un
certo punto. Perciò si sottometteranno all'esercizio del suo potere soltanto finché la profezia biblica
si sarà adempiuta; poi si alzeranno per colpire ed annientare la meretrice, come sta scritto in
Apocalisse 17:16: "E le dieci corna che tu hai vedute nella bestia, sono quelli che odieranno la
meretrice, e la renderanno deserta e nuda; e mangeranno le sue carni, e bruceranno lei col fuoco”
(Diodati).
Sarà un colpo subitaneo, perché sta scritto: “Guai, guai, immensa città, Babilonia, possente città;
in un'ora sola è giunta la tua condanna” (Apocalisse 18:10 — CEI). Affinché ognuno riconosca a
prima vista di chi si tratta, la descrizione viene ripetuta nella Parola di Dio, soltanto alcuni versetti
dopo: “Guai, guai, immensa città, tutta ammantata di bisso, di porpora e di scarlatto, adorna d'oro,
di pietre preziose e di perle! In un'ora sola è andata dispersa sì grande ricchezza!” (Apocalisse
18:16-17 — CEI). Davanti agli occhi di Giovanni, un angelo dimostrò, in modo figurativo, come
questa metropoli mondiale avrebbe trovato la sua fine: “Poi un potente angelo sollevò una pietra
grossa come una grande macina, e la gettò nel mare dicendo: Cosi sarà con impeto precipitata
Babilonia, la gran città, e non sarà più ritrovata” (Apocalisse 18:21).
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Già nel Vecchio Testamento troviamo una descrizione di questa città. Tutti hanno sentito parlare
della costruzione della torre di Babele. Bab-el significa “Porta di Dio”. Il nome originario di Babel
divenne Babilonia, cioè la “confusione” che s'innalza fino al cielo. Il profeta Geremia vide la sua
caduta già come un fatto compiuto: “Babilonia era nelle mani dell'Eterno una coppa d'oro che
inebriava tutta la terra; le nazioni hanno bevuto del suo vino, perciò le nazioni sono divenute
deliranti” (Geremia 51:7). Le false dottrine hanno un effetto a livello spirituale simile a quello che si
ha a livello fisico dopo aver bevuto qualcosa di forte: si perde l‘orientamento e non si sa più ciò che
si fa, ciò che si crede o ciò che si dice. Questo è lo stato religioso della Cristianità odierna. Tutti
hanno bevuto dal calice di Babilonia e ognuno vi mescola qualcosa di suo.
Geremia scrive ancora: “A un tratto Babilonia è caduta, è frantumata. Mandate su di lei alti
lamenti, prendete del balsamo per il suo dolore; forse guarirà!” Come vediamo dal versetto
seguente, vi è guarigione soltanto per quelli che escono da Babilonia, ma non per Babilonia stessa:
“Noi abbiamo voluto guarire Babilonia, ma essa non è guarita; abbandonatela, e andiamocene
ognuno al nostro paese; poiché la sua punizione arriva sino al cielo, s'innalza fino alle nuvole”
(Geremia 51:9).
Anche in Apocalisse 16:19 ci viene descritto il giudizio di questa città: “E la grande città fu divisa in
tre parti, e le città delle nazioni caddero; e Dio Si ricordò di Babilonia la grande per darle il calice
del vino del furore dell’ira sua”. Considerando questa donna fornicatrice, abbiamo constatato che
teneva in mano un calice pieno di dottrine non bibliche ed abominevoli, dal quale, secondo
Apocalisse 18:3, ha bevuto l'intera umanità. Ma, al giudizio, le sarà dato il calice del vino del furore
dell’ira di Dio. “Rallegrati d'essa, o cielo, e voi santi, ed apostoli e profeti, rallegratevi poiché Dio,
giudicandola, vi ha reso giustizia” (Apocalisse 18:20).
Questa istituzione, che esercita il suo dominio religioso sui re della terra in collegamento con il
potere economico e politico, verrà distrutta prima dell’instaurazione del Regno di Dio. In Apocalisse
18:2 sta scritto che l'angelo gridò con voce potente: “Caduta, caduta è Babilonia la grande, ed è
divenuta albergo di demoni e ricetto d'ogni spirito immondo e ricetto d'ogni uccello immondo e
abominevole. Poiché tutte le nazioni hanno bevuto del vino dell’ira della sua fornicazione, e i re
della terra hanno fornicato con lei, e i mercanti della terra si sono arricchiti con la sua sfrenata
lussuria” (Apocalisse 18:2-3).
Si rimane sbalorditi nel vedere in quale modo lo Spirito Santo abbia ispirato i profeti e gli apostoli e
rivelato loro, già molto tempo in anticipo, lo svolgersi di queste cose. Nel versetto 5 sta scritto che
"i suoi peccati si sono accumulati fino al cielo". "Quanto ella ha glorificato se stessa ed ha
lussureggiato, tanto datele di tormento e di cordoglio. Poiché ella dice in cuor suo: Io seggo regina
e non sono vedova e non vedrò mai cordoglio, perciò in uno stesso giorno verranno le sue piaghe,
mortalità e cordoglio e fame, e sarà consumata dal fuoco; poiché potente è il Signore Iddio che
l'ha giudicata" (Apocalisse 18:7-8).
Iddio, l’Onnipotente, aveva pronunciato già in anticipo il giudizio su di lei. Come strumento per
questo scopo si servirà delle dieci corna che, con una bomba, porranno una fine subitanea alla
città. Possiamo essere certi che l’ora viene in cui questo annuncio si realizzerà, perché Iddio dice
ciò che pensa, e pensa ciò che dice. Perciò, tutti quelli che vogliono sfuggire alla perdizione,
debbono ubbidire a ciò che disse la voce dal cielo: "Uscite da essa, o popolo Mio, affinché non siate
partecipi dei suoi peccati e non abbiate parte alle sue piaghe" (Apocalisse 18:4).
Dobbiamo considerare la Russia quale esecutrice del giudizio di Dio. Non si potevano scegliere
simboli migliori che la falce ed il martello. Verranno sferrati tre attacchi; gli ultimi due sono
biblicamente documentabili. Il primo sarà contro gli USA (Stati Uniti d’America), il secondo contro il
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Vaticano ed il terzo contro Israele.
Dal punto di vista strategico-militare l’attacco contro gli USA sarà necessario. Siccome gli USA
parteggiano per Israele, saranno perciò messi per un momento fuori combattimento, supponendo
che non possano entrare in azione allorché le potenze nemiche piomberanno addosso ad Israele.
La Russia si unirà a tutti i popoli arabi, sarà loro capo e sferrerà un attacco contro Israele. I lettori
della Bibbia conoscono questo avvenimento come la “grande battaglia di Harmaghedon”. "...e con
loro Persiani, Etiopi e gente di Put (Libia), tutti con scudi ed elmi. Gomer e tutte le sue schiere, la
casa di Togarma dell'estremità del settentrione e tutte le sue schiere, dei popoli numerosi saranno
con te. Mettiti in ordine, preparati, tu con tutte le tue moltitudini che s'adunano attorno a te, e sii
tu per essi colui al quale si ubbidisce. Dopo molti giorni tu riceverai l'ordine; negli ultimi anni verrai
contro il paese sottratto alla spada, contro la nazione raccolta di fra molti popoli sui monti
d'Israele, che sono stati per tanto tempo deserti; ma, tratta fuori di fra i popoli, essa abiterà tutta
quanta al sicuro. Tu salirai, verrai come un uragano; sarai come una nuvola che sta per coprire il
paese, tu con tutte le tue schiere e coi popoli numerosi che sono con te" (Ezechiele 38:5-9).
Sarà allora che Dio interverrà e, con un solo attacco, porrà termine a tutto: "E verrò in giudizio
contro di lui, con la peste e col sangue; e farò piovere torrenti di pioggia e di grandine, e fuoco e
zolfo su lui, sulle sue schiere e sui popoli numerosi che saranno con lui. Così Mi magnificherò e Mi
santificherò e Mi farò conoscere agli occhi di molte nazioni, ed esse sapranno che Io sono l'Eterno"
(Ezechiele 38:22-23).
In Zaccaria 14:12 leggiamo: "E questa sarà la piaga con la quale l'Eterno colpirà tutti i popoli che
avranno mosso guerra a Gerusalemme: la loro carne si consumerà mentre stanno in piedi, gli occhi
si struggeranno loro nelle orbite, la loro lingua si consumerà nella loro bocca". Questa battaglia
decisiva cade nel periodo dei giudizi apocalittici. Ha luogo quando il sesto angelo versa la sua
coppa (Apocalisse 16:12-16). Si adempiranno allora le seguenti parole: "E al tempo di questi re,
l'Iddio del cielo farà sorgere un Regno che non sarà mai distrutto..." (Daniele 2:44). Allorché gli
avvenimenti escatologici inizieranno, si adempirà ciò che sta scritto: "Perché con pienezza e
rapidità il Signore compirà la Sua Parola sopra la terra" (Romani 9:28 — CEI).
LA BESTIA CON LE DUE CORNA
Apocalisse 13 ci parla ancora di una seconda bestia. Giovanni scrive in merito: "Poi vidi un'altra
bestia che saliva dalla terra, ed aveva due corna come quelle d'un agnello, ma parlava come un
dragone" (Apocalisse 13:11). Questa bestia non esce fuori dal mare dei popoli, bensì dalla terra,
dunque non dagli Stati dell’Impero Romano, come vedremo, ma dal continente nordamericano,
dove, in quel tempo, non vi erano alcune masse di popoli.
Questa seconda bestia assomigliava esteriormente ad un agnello, parlava però come il dragone.
Ciò simboleggia, quale seconda potenza, gli Stati Uniti d'America nella fase finale accanto
all'"Europa unita" descritta poco prima. La bestia aveva due corna, e ciò rappresenta il potere
politico e quello religioso. L'uno sbocca nell'ONU (Organizzazione delle Nazioni Unite), l'altro nel
CEC, ossia nel Consiglio Ecumenico delle Chiese (detto anche Consiglio Mondiale delle Chiese).
Gli USA, fondati su dei principi protestanti, diventarono una grande potenza. In primo luogo molti
fuggirono là davanti alla persecuzione della chiesa cattolica romana. Soltanto dopo cominciò
l’immigrazione generale. Delle persone che sfuggirono alla “mortale cattura”, trovarono rifugio nel
nuovo continente. I padri fondatori degli Stati Uniti erano degli uomini credenti, timorati di Dio, che
diedero alla nazione questa parola guida: “One Nation Under God” — “Una nazione sotto Dio” e “In
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God We Trust” — “In Dio noi confidiamo”.
Alla fine del versetto 11 si dice di questa bestia avente due corna, che essa parlava come il
dragone; ciò significa che parlava il linguaggio di Roma. Il versetto seguente dice in modo
inconfutabile che questa grande potenza si sottometterà anche alla potenza mondiale romana e
che si metterà al suo servizio: "Ed esercitava tutta la potestà della prima bestia, alla sua presenza;
e faceva si che la terra e quelli che abitano in essa adorassero la prima bestia (sarebbe più esatta
la traduzione: "...rendessero omaggio alla prima bestia...”) ...la cui piaga mortale era stata sanata"
(Apocalisse 13:12).
Abbiamo letto che questa seconda bestia induce l'intera terra a rendere omaggio alla prima bestia,
cioè a riconoscere sia il potere spirituale che il potere temporale della prima bestia. Mediante
l’allacciare di relazioni diplomatiche tra gli USA (Stati Uniti d'America) ed il Vaticano, in data del 10
Gennaio 1984, l’influenza di quest’ultimo venne assicurata. Cosi i canali politici e religiosi possono
essere usati in ogni maniera. Lo sviluppo attuale dimostra in modo inequivocabile che, in un
prossimo futuro, anche i capi protestanti accetteranno apertamente la posizione preminente del
papa.
Il versetto 13 di Apocalisse 13 è molto informativo: “E operava grandi segni, fino a far scendere
del fuoco dal cielo sulla terra in presenza degli uomini". L’inimmaginabile progresso tecnico
avvenuto dopo la seconda guerra mondiale ha del miracoloso. Ciò che cadde come fuoco negli
ultimi giorni della guerra sulla Germania e nell’estremo Oriente, sul Giappone, era soltanto un
piccolo assaggio di ciò che avverrà in un prossimo futuro.
L'IMMAGINE DELLA BESTIA
Ora incontriamo un nuovo concetto, cioè “l’immagine della bestia”. Della seconda bestia viene
detto: "E seduceva quelli che abitavano sulla terra coi segni che le era dato di fare in presenza
della bestia, dicendo agli abitanti della terra di fare un'immagine della bestia che aveva ricevuto la
ferita della spada ed era tornata in vita" (Apocalisse 13:14).
È un’eccellente descrizione per lo sviluppo degli eventi che abbiamo già studiato. Gli USA
prendono una posizione privilegiata tra le diverse alleanze militari. La loro parola, la loro influenza
ha peso. Dal lato religioso non si arriverà allo scioglimento e alla piena integrazione delle chiese
protestanti; queste riconosceranno semplicemente il papato e, con ciò, si assicureranno il proprio
diritto all’esistenza e saranno da lui riconosciute.
L’immagine della bestia, rappresentata da una delle corna, simboleggia il potere religioso ed indica
il Consiglio Mondiale delle Chiese, cioè l'unione di tutte le chiese e denominazioni protestanti.
Nella profezia biblica ci viene mostrata quale complemento della prima bestia. Le due corna
rappresentano, da un lato, il potere religioso, dall'altro, quello politico. Come i Paesi dell’Est e
dell’Ovest appartengono all'Organizzazione delle Nazioni Unite, cosi le chiese protestanti dell'Est e
dell’Ovest sono unite nel Consiglio Mondiale delle Chiese. Ambedue acquistano influenza politica.
Se non ci fosse stata alcuna unione tra lo Stato e la chiesa, non ci sarebbe né Stato della chiesa,
ossia Stato pontificio, né chiese di Stato. La chiesa è diventata ciò che è per mezzo del potere
politico. Anche il Consiglio Mondiale delle Chiese diventa sempre più uno strumento di potere
politico. Il suo presidente può essere perfino un Ungherese che, nel contempo, è membro del
governo ateo di Budapest.
Cosi l’immagine potrà anche parlare, cioè avrà diritto alla parola. Ciò viene espresso in questi
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termini: "E le fu concesso di dare uno spirito all’immagine della bestia, onde l'immagine della bestia
parlasse e facesse si che tutti quelli che non adorassero l'immagine della bestia fossero uccisi"
(Apocalisse 13:15).
Colui che, allora, quale vero Cristiano e credente in Cristo, non si sottometterà alla pressione del
Consiglio Mondiale delle Chiese e che non sarà membro di una denominazione appartenente a
questo Consiglio dovrà fare i conti con la persecuzione. Persone che credono così come dice la
Bibbia perderanno il diritto di tenere delle riunioni e di avere delle attività religiose. L’immagine
prenderà la parola e, con zelo fanatico, farà si che tutti quelli che la seguono e che non rendono
omaggio alla prima bestia siano uccisi.
Appena l’immagine della bestia, cioè il Consiglio Mondiale delle Chiese, prenderà la parola,
verranno esercitate, sopra tutti i veri credenti biblici, pressione e costrizione.
Ciò ci ricorda Nebucadnetsar il quale fece fare una statua d’oro. Si diede ordine a tutti di adorare la
statua consacrata. Però, come in quel tempo, vi sono anche oggi delle persone che rendono
omaggio soltanto a Dio e che non s’inchinano né si prostrano davanti ad una statua, ad
un’immagine religiosa, ad un’istituzione umana. Il dominio dei re pagani cominciò con la
persecuzione di coloro che temevano Iddio e finirà anche in questo modo. Lo scritto accusatore, il
“Mene-Tekel”, è già tracciato sulla parete. È nella prova che dovrà manifestarsi la costanza dei veri
credenti, cioè di quelli che credono secondo la Bibbia.
Come vediamo in Apocalisse 13:5-8, la parola viene rivolta alla prima bestia quale persona: “E tutti
gli abitanti della terra i cui nomi non sono scritti fin dalla fondazione del mondo nel Libro della Vita
del|'Agnello che è stato immolato, lo adoreranno” (Apocalisse 13:8). [Nella Bibbia in lingua
tedesca, “E tutti gli abitanti... l'adoreranno” viene tradotto in: “Und anbeten werden ihn alle
Bewohner...”, cioè: “E tutti gli abitanti... lo adoreranno”; “ihn” indica che, con la bestia, si intende
dire una persona maschile — -Ed.]. Quasi tutti sanno dell'esercizio del potere totalitario da parte
della chiesa durante il Medioevo; molti conoscono la storia dei papi, però, alla fine, la chiesa
eserciterà un potere mai esercitato prima e porrà fine alla libertà di religione. Solo chi la
riconoscerà sarà riconosciuto da essa.
Nello stesso modo, anche la sua immagine, il complemento, l’unione dei protestanti quale
“Consiglio Mondiale delle Chiese” prenderà parola in maniera potente. Più di tutto si vorrebbe
revocare la Riforma e “risarcire il danno che ne risultò”. Con questo sforzo si crede di agire
secondo le intenzioni dei riformatori, perché, secondo quel che si dice, questi non avrebbero mai
voluto la scissione dalla chiesa-madre. Colui che, alla fine, non parteciperà a questo sforzo per
raggiungere quest'unità, perché non riconosce la chiesa romana, deve aspettarsi di tutto. Questi
poi sono gli “outsider” la cui volontà deve esser resa docile [“Outsider”: Persona ritenuta estranea
ad un gruppo, ad un'organizzazione, ecc. — -Ed.]. Che ciò venga detto a tutti nel Nome del
Signore: Per quel che riguarda quest'unità, non si tratta affatto dell'unità della Chiesa di Gesù
Cristo per la quale Egli pregò nella preghiera sacerdotale!
Si arriverà al punto che chiunque dirà qualcosa contro la chiesa romana sarà punito. In quel tempo
una sola voce sarà valevole sulla terra. Tutte le altre saranno ammutolite e tutti saranno costretti a
riconoscerla e ad essere membro di una denominazione appartenente al Consiglio Mondiale delle
Chiese. Chi non si sottometterà a questi due sistemi sarà messo al bando.
IL MARCHIO DELLA BESTIA
In Apocalisse 13:16 sta scritto: "E faceva si che a piccoli e grandi, ricchi e poveri, liberi e servi,
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fosse posto un marchio sulla mano destra o sulla fronte". Anche qui abbiamo di nuovo a che fare
col linguaggio simbolico della Bibbia. Un marchio è un segno distintivo, un contrassegno. Paolo
disse: "Da ora in poi nessuno mi dia molestia, perché io porto nel mio corpo il marchio di Gesù"
(Galati 6:17 — Versione Riveduta). L'apostolo soffrì per amore di Cristo e della vera proclamazione
dell'Evangelo. Era entrato con Lui in una comunione di sofferenza. Non si trattava certamente di
alcuna stigmatizzazione esteriormente visibile delle cicatrici di Gesù. Ciò sarebbe in realtà una beffa
diabolica del santo atto di redenzione di Dio in Gesù Cristo che venne compiuto una sola volta e
che non può essere imitato. Paolo era “marchiato” quale servitore di Cristo e portò il Suo
obbrobrio.
Il marchio sulla fronte indica il decidere, quello sulla mano l’agire. La testa indica l’essere d’accordo
con i sistemi anticristo e la mano il partecipare ai sistemi anticristo.
Nei diversi ambienti cristiani, le persone si occupano del marchio della bestia, però non
riconoscono che ogni denominazione cristiana, umanamente organizzata, porta già questo
marchio. Iddio non fondò nessuna istituzione che fosse guidata da un quartiere generale terrestre;
Egli diede vita ad un organismo vivente. Le chiese bibliche del Cristianesimo primitivo erano
indipendenti in qualità di comunità di credenti libere ed autonome; esse esistevano quali comunità
locali, anche esse autonome. In quel tempo uomini incaricati dallo Spirito esercitavano il loro
ministero a seconda della propria chiamata, del proprio compito e della propria missione cosi come
Dio li aveva costituiti nella Chiesa (1 Corinzi 12:28; Efesini 4:11). Non c'era nessun quartiere
generale, nessuna personalità di riferimento, nessuna autorità dottrinale nominatasi da se stessa,
nessuna scuola biblica né seminari, niente di tutto ciò. In sostanza non c’era in quel tempo nulla di
ciò che, nel Cristianesimo odierno, sembra naturale; al contrario, nelle chiese organizzate e nelle
chiese libere, non si trova oggi più nulla delle pure dottrine e delle pure pratiche del Cristianesimo
primitivo. È soltanto una forma, una forma morta.
Oggi, anche la più piccola comunità religiosa si attiene rigorosamente alle proprie direttive, alle
proprie dottrine e alle proprie pratiche. Soltanto chi appartiene alla medesima organizzazione può
esercitare nel suo seno il suo ufficio di predicatore. I protestanti contesero, a ragione, la pretesa
della chiesa cattolica di essere l’unica vera chiesa fuori della quale non vi è salvezza. Però, da un
più attento esame, si trova la stessa pretesa in tutte le denominazioni, fino ai più piccoli gruppetti.
O a voce alta o a voce bassa, tutti tuttavia dicono che chi non crede nella loro dottrina, nella loro
conoscenza, nella loro rivelazione, e cosi via, non può essere salvato. Per mezzo di ciò si
identificano con il marchio della prima religione cristiana organizzata, anche se, dottrinalmente, si
differenziano l’una dall’altra. Questo basta per ricevere automaticamente il marchio della bestia e
per essere sottomessi allo spirito anticristo, il quale regna dovunque là dove delle persone sono
legate ad un’organizzazione, a delle dottrine particolari o ad una persona. Ciò vuol dire che tutte le
chiese ufficiali e tutte le chiese libere, fino ai più piccoli movimenti, compresi quelli recentemente
organizzati, portano già, senza saperlo, il marchio della bestia.
IL NUMERO MISTERIOSO
Come già menzionato, verrà un duro tempo di oppressione per le persone che non accetteranno il
marchio della bestia. Dal lato religioso tutti quelli che non si uniranno al sistema anticristo
dovranno patire delle persecuzioni. Dal lato economico, ciò significa che tutti dovranno
sottomettersi a questo sistema di economia mondiale. Colui che non vi partecipa sarà boicottato ed
escluso dal commercio. È ciò che leggiamo in Apocalisse 13:17: “...e che nessuno potesse
comprare o vendere se non chi avesse il marchio, cioè il nome della bestia o il numero del suo
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nome".
Visto che non si parla soltanto del “comprare”, ma anche de “vendere”, risulta chiaro che non si
tratta soltanto del cittadino medio, che compra i suoi generi alimentari e cosi via, ma anche di
uomini d'affari che comprano e vendono, cioè che esercitano il commercio. Non si tratta soltanto
della casalinga credente che non ha nulla da vendere, ma che deve comprare il necessario. Il
senso è del tutto chiaro: l’intero mondo degli affari deve sottomettersi al Trattato di Roma. I veri
credenti dovranno sopportare degli svantaggi e delle difficoltà, che si tratti di comprare o di
vendere, perché non potranno partecipare al sistema anticristo.
Come abbiamo visto, si tratta ora di tre cose che debbono esser riconosciute: il marchio, il nome e
il numero della bestia. Per quel che riguarda il marchio della bestia non si tratta di un segno
esteriore visibile, ma del nome della bestia o del numero del suo nome. Ambedue vengono
menzionati, ma sboccano in un solo sistema. Il versetto seguente ci dà altre informazioni: "Qui sta
la sapienza. Chi ha intendimento conti il numero della bestia, poiché è numero d'uomo" (Apocalisse
13:18). Ora ci avviciniamo al nocciolo della questione.
Il risultato numerico calcolato si riferisce dunque ad un uomo. Per poter calcolare il risultato
numerico, è indispensabile venire a sapere dove sia questa potenza religiosa e per che cosa si fa
passare il suo rappresentante. È degno di nota il fatto che quest’uomo venga identificato con la
bestia. Con ciò si tratta dunque dello stesso uomo misterioso descritto da Paolo.
Nessuno deve continuare a rompersi il capo riguardo a ciò. L'intera descrizione e anche il risultato
numerico si riferiscono inequivocabilmente ad una sola persona. Soltanto uno porta l’appellativo
latino il cui risultato numerico sia esattamente 666. La concezione sbagliata che il numero arabo
stesso 666 sia il segno e il sistema anticristo, che verrebbe introdotto tramite computer e altre
invenzioni tecniche, manca di ogni fondamento biblico. Sta letteralmente scritto che è il numero di
un uomo e che questo deve essere contato. Perciò non può essere il semplice numero 666 in se
stesso, ma il risultato numerico che si ottiene dall’appellativo di colui del quale la Sacra Scrittura
parla in realtà.
Ogni interpretazione in contraddizione con questa chiara testimonianza della Scrittura è inventata
di sana pianta. Mediante proprie interpretazioni, le persone non soltanto vengono sviate, ma
vengono anche prese proprio dal panico perché gli si incute paura, dicendo loro che verrà
introdotto un sistema monetario mondiale anticristo, in cui il numero di codice sarebbe 666. Ciò
non ha proprio nulla a che fare con ciò che stiamo trattando.
È altrettanto assurdo mettere in relazione l’Anticristo con il numero 666 che apparirebbe su carte di
credito, su numeri di codici bancari, su etichette di merce (codice a barre noto anche come “Codice
Internazionale dei prodotti”), in numeri telefonici, su fogli di carta da lettere ufficiali, su targhe
automobilistiche ecc., ecc. Gli uni sanno di un computer in New York, gli altri di uno a Bruxelles che
dovrebbe portare il numero 666. Che accecamento e che seduzione! Un computer rimane un
computer e una carta di credito è semplicemente un mezzo di pagamento non in contanti. Il
sistema monetario mondiale e la Banca mondiale sono delle istituzioni che servono al regolamento
dei pagamenti internazionali.
Anche la teoria che il marchio della bestia verrà tatuato con raggi laser quale codice di
identificazione invisibile proviene semplicemente dalla fantasia esagerata di parecchi credenti.
Tutte queste cose, e ancora molte altre, sono speculazioni che non hanno nulla a che fare con la
realtà. Chi le scrive, le crede e le diffonde non ha lo Spirito di Dio ed è caduto vittima delle astute
manovre di diversione e d’inganno di Satana. Ciò proviene dal fatto che le persone non hanno
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compreso che non si tratta del numero 666 in se stesso, ma della somma, del risultato numerico
che deve essere calcolato dall’appellativo ufficiale della bestia.
Dobbiamo prendere sul serio la seguente indicazione della Scrittura: “Chi ha intendimento conti il
numero della bestia, poiché è numero d’uomo”; non ripetere in modo bambinesco il numero 666,
ma, al contrario, contarlo veramente. Allora il conto uscirà come segue:
VICARIVS FILII DEI
5+1+100+1+5+1+50+1+1+ 500+1=666
La maggior parte dei dottori della Bibbia commettono un grande errore di ragionamento gravido di
conseguenze. Parlano di governi e di movimenti anticristo quando si tratta di ideologie e di sistemi
politici non cristiani come il socialismo, il comunismo, l’ateismo, l'islamismo e cosi via.
Naturalmente vi sono religioni e governi che sono contro il Cristianesimo, però ciò non ha nulla a
che fare con l’Anticristo del quale la Bibbia parla.
Dobbiamo comprendere che lo spirito anticristo esisteva già quando non si sapeva nulla riguardo
all’islamismo, all’ateismo, al comunismo e cosi via. Dobbiamo anche renderci conto che, nei giorni
degli apostoli, v'erano già in grande misura delle religioni pagane e dei culti idolatri. Nessun uomo
di Dio di quel tempo affermò qualcosa in merito, dicendo che |'Anticristo sarebbe uscito da questi.
Al contrario, Giovanni scrive con piena chiarezza riguardo alle persone che erano cadute nella
corrente anticristo: "Sono usciti di fra noi..." (1 Giovanni 2:19).
Si tratta dunque di un sistema che si trova all'interno stesso del Cristianesimo, ma che, con le sue
pratiche e le sue dottrine, sta in contraddizione con Cristo. Si tratta dell’uomo che pretende di
essere il rappresentante, il vicario di Cristo sulla terra e di agire in vece Sua, ma che, con ciò, fa
tutto per impedire agli uomini di venire a Cristo. Perciò non predica Cristo né l'unica grazia
portatrice di salvezza nello stesso modo in cui lo fecero Pietro, Paolo e tutti gli uomini di Dio dopo
di loro. Al contrario, cerca con grande forza di dirigere l’attenzione di tutti verso se stesso e verso
l'istituzione che lo appoggia. Coloro che credono in lui sono legati alla sua persona e alla sua
dottrina, non a Cristo né alla dottrina biblica né alla sua pratica.
Alla fine vi saranno soltanto due gruppi: gli uni porteranno il suggello di Dio, gli altri il marchio
della bestia. I veri credenti il suggellamento dall'alto, perché sta scritto: "In Lui voi pure, dopo aver
udito la Parola della Verità, l'Evangelo della vostra salvazione, in Lui avendo creduto, avete ricevuto
il suggello dello Spirito Santo che era stato promesso" (Efesini 1:13). Chi rigetta la Parola della
Verità, il pieno e puro Evangelo, non può mai essere suggellato con lo Spirito di Dio, perché, in
questo caso, si è opposto allo Spirito di Dio. Per tali persone non rimangono altro che delle pie
menzogne e degli errori. Saranno contrassegnati mediante il marchio dell'Anticristo.
L'apostolo Paolo conferma il pensiero del suggellamento in Efesini 4:30: “E non contristate lo
Spirito Santo di Dio col quale siete stati suggellati per il giorno della redenzione”. Il medesimo
apostolo scrive a coloro che, a Corinto, erano diventati credenti: "Or Colui che con voi ci rende
fermi in Cristo e che ci ha unti, è Dio, il quale ci ha pure segnati col proprio sigillo, e ci ha data la
caparra dello Spirito nei nostri cuori" (2. Corinzi 1:21-22). Il suggello di Dio è il reale ricevere dello
Spirito Santo quale avvenimento soprannaturale, cosi come ci viene narrato riguardo alla Chiesa
primitiva (Atti 2:1-4; Atti 8:15-17; Atti 10:44-48; Atti 19:5-6). Per mezzo di ciò è Dio stesso che
testimonia di aver accettato la persona in questione quale Sua proprietà. Non ha assolutamente
niente a che fare con un atto religioso, ma è la conferma divina che il compiacimento di Dio riposa
sulla persona diventata credente in Cristo.
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Chi crederà sul serio che le persone porteranno sulla loro fronte un'iscrizione visibile? Si
sottometteranno semplicemente al sistema anticristo e vi parteciperanno; con ciò, saranno
automaticamente contrassegnati dallo spirito anticristo, cosi come coloro che seguono in verità
Cristo saranno ripieni del Suo Spirito e, con ciò, suggellati.
Chi segue realmente il Signore non rimarrà nelle tenebre neanche in questo punto. Lo Spirito Santo
dà chiarezza riguardo a tutto, perché è giunto il tempo per questo. Come abbiamo già esposto,
molte persone sincere nella loro fede si trovano inconsapevolmente nel sistema anticristo, perché
sono membri di una chiesa o comunità appartenente al Consiglio Ecumenico delle Chiese;
nondimeno ascoltano con grande attenzione quando viene predicato su|l'Anticristo.
Interpreti della Bibbia cercano l’Anticristo in Siria, in Libia, perfino in Israele e cosi via. Persone,
che non hanno alcuna ispirazione divina, vengono ingannate dalla loro immaginaria intelligenza e
ne seducono altre. Per mezzo della loro conoscenza impressionano sia persone ignoranti che
persone che non conoscono la Bibbia. Mediante il chiaro linguaggio della Parola si deve porre fine a
questo perfido ed ingannevole gioco di Satana che usa, a questo scopo, la falsa pretesa di
particolari rivelazioni. Che ciò possa riuscire tramite questo esposto tratto dalla Sacra Scrittura.
UN PARAGONE PRECISO
Per concludere vogliamo ancora occuparci brevemente di alcune caratteristiche dell'Anticristo.
Paolo lo designa quale empio, cioè qualcuno che si è liberato dalla legge. Ciò non ha nulla a che
fare con le esigenze stabilite nella legge di Mosé, ma si tratta della parte rivelata della storia della
salvezza nel Vecchio Testamento. Tutti violarono la legge e trasgredirono i comandamenti di Dio.
In Ebrei 3:5 sta scritto: “In verità Mosé fu fedele in tutta la casa di Lui come servitore, per rendere
testimonianza di ciò che doveva essere annunziato più tardi" (CEI). Si tratta dunque del piano di
salvezza presente come un’ombra in mezzo a tutte le prescrizioni della legge. Nel Sermone sul
Monte Gesù disse: "Non pensate che Io sia venuto per abolire la legge od i profeti; Io sono venuto
non per abolire ma per compire: poiché lo vi dico in verità che finché non siano passati il cielo e la
terra, neppure un iota o un apice della legge passerà, che tutto non sia adempiuto" (Matteo 5:17—
18). Senza dubbio alcuno l'espressione “adempiuto” si riferisce alla parte profetica, la quale, già nel
Vecchio Testamento, formava il cuore della Parola.
Dopo la risurrezione del Signore leggiamo quanto segue a Suo riguardo: "E cominciando da Mosé
e da tutti i profeti, spiegò loro in tutte le Scritture le cose che Lo concernevano" (Luca 24:27).
"Poi disse loro: Queste sono le cose che lo vi dicevo quand'ero ancora ero con voi: che bisognava
che tutte le cose scritte di Me nella legge di Mosé, nei profeti e nei Salmi, fossero adempiute. Allora
apri loro la mente per intendere le Scritture..." (Luca 24:44-45).
Ogni qual volta troviamo nel Nuovo Testamento l’espressione “come dice la Scrittura” o “come è
scritto” o “secondo che è scritto” o simili, si tratta del Vecchio Testamento. Quando Gesù predicava
ancora nessuna riga del Nuovo Testamento era stata scritta. Un servitore di Dio includerà sempre il
Vecchio Testamento nella proclamazione del Vangelo. Ci viene narrato riguardo a Paolo:
“...vennero a lui nel suo alloggio in gran numero; ed egli da mane a sera esponeva loro le cose,
testimoniando del Regno di Dio e persuadendoli di quel che concerne Gesù, con la legge di Mosé e
coi profeti” (Atti 28:23).
Solo chi annuncia il Regno di Dio nel modo apostolico predicherà Gesù e le dottrine bibliche cosi
come avvenne nel Cristianesimo primitivo. In Atti 26:22 l'apostolo testimoniò: "...non dicendo nulla
all'infuori di quello che i profeti e Mosé hanno detto dover avvenire".
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È dopo che Pietro, in Atti 15, ebbe finito il suo discorso, Giacomo prese la parola e disse: "Fratelli,
ascoltatemi. Simone ha narrato come Dio ha primieramente visitato i Gentili, per trarre da questi
un popolo per il Suo Nome. E con ciò s'accordano le parole dei profeti, siccome è scritto:..." (Atti
15:13-15).
L’empio però sostiene la sua propria teologia staccata dal Vecchio Testamento ed interpreta il
contenuto del Nuovo Testamento a parere suo.
Inoltre quest’uomo porta l’appellativo “figliuolo della perdizione”. Questa espressione venne usata
prima soltanto per un uomo; questi era Giuda. In Giovanni 17:12 Gesù disse riguardo a lui: “...e
niuno di loro è perito, tranne il figliuolo della perdizione, affinché la Scrittura fosse adempiuta".
Come Giuda, anche il figliuolo della perdizione, il traditore della causa di Cristo, si appella a Cristo.
In Giovanni 13:2 leggiamo: "...quando il diavolo aveva già messo in cuore a Giuda Iscariota,
figliuolo di Simone, di tradirLo...". Ambedue, Giuda come anche l'Anticristo, vengono presentati in
relazione col diavolo. "Gesù rispose loro: Non ho lo scelto voi dodici? Eppure, uno di voi è un
diavolo" (Giovanni 6:70). Paolo scrive riguardo all’Anticristo nella fase finale: "La venuta di
quell'empio avrà luogo, per l'azione efficace di Satana..." (2. Tessalonicesi 2:9). Paolo espone qui
che quest'azione di Satana si manifesta con ogni sorta di opere potenti, di segni e di prodigi
bugiardi. Questa enunciazione ci ricorda Apocalisse 16:13-14: "E vidi uscire dalla bocca del
dragone (Satana) e dalla bocca della bestia (dominatore politico) e dalla bocca del falso profeta
(l'Anticristo) tre spiriti immondi simili a rane; perché sono spiriti di demoni che fanno dei segni e si
recano dai re di tutto il mondo per radunarli per la battaglia del gran giorno dell'Iddio
Onnipotente". Questa battaglia avrà luogo proprio prima dell'instaurazione del Regno di Dio.
L’Anticristo potrà assumere il ruolo destinatogli solo quando ciò che lo ritiene sarà tolto di mezzo.
Si tratta chiaramente dello Spirito Santo che ancora gli Si oppone, essendo nella Chiesa dell’Iddio
vivente quale potenza divina. Appena la Chiesa-Sposa sarà rapita, l'Anticristo avrà via libera. Ma,
quando Gesù Cristo ritornerà per l'instaurazione del Regno Millennario, Egli lo distruggerà col soffio
della Sua bocca (2. Tessalonicesi 2:8). Questo è ciò che già il profeta Isaia profetizzò: "...e col
soffio delle Sue labbra farà morire l'empio" (Isaia 11:4).
Per concludere veniamo alla più importante caratteristica dell’Anticristo, alla quale tutti quelli che
desiderano essere salvati debbono fare attenzione in modo particolare.
Il prediletto discepolo di Gesù pone la seguente domanda in 1. Giovanni 2:22 dandone anche
subito la risposta in modo concreto: "Chi è il mendace se non colui che nega che Gesù è il Cristo?
Esso è l'Anticristo, che nega il Padre e il Figliuolo".
Chi nega che l’unico Dio, in qualità di Padre, Si manifestò nel Figliuolo, incorre nella più grande
bugia anticristo. Iddio è Spirito (Giovanni 4:24); Egli è Eterno, cioè non è soggetto al tempo né allo
spazio, è illimitato, incommensurabile, infinito; Egli, benché sia Uno, è molte “cose”. Egli è la Fonte
di tutte le cose. In primo luogo venne dalla Sua infinità quale Spirito ad una forma di corporeità
spirituale sensibile, cioè la teofania, perché gli uomini potessero capirLo ed amarLo soltanto in una
forma per loro comprensibile. Così camminò nel giardino di Eden e così Egli Si fece conoscere
durante il periodo del Vecchio Testamento.
Ma Egli voleva che fossero di nuovo uguali a Lui, cioè che fossero ritrasformati alla Sua immagine,
e riportati nello stato di immortalità. Perciò, in primo luogo, Egli dovette diventare simile a loro.
Egli gettò un ponte tra l’eternità inafferrabile ed il tempo che “può essere afferrato", Si rivelò sotto
forma umana. Egli venne dalla Sua corporeità spirituale in una corporeità di carne.
Perciò Gesù non può essere nessun altro se non Dio, Egli stesso. In Lui abitava corporalmente
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tutta la pienezza della Deità, non soltanto un terzo di questa Deità, ma tutta la pienezza! (Colossesi
2:9). Ciò che Egli disse in quel tempo vale ancora oggi: "Chi ha visto Me, ha visto il Padre"
(Giovanni 14:9). Egli è Emmanuele, vale a dire: “Iddio con noi”.
Lo spirito anticristo nega questo e fa dell’Iddio unico più persone distinte che sarebbero esistite, fin
da ogni eternità, l’una accanto all’altra; così, quale ultima conseguenza, fa del monoteismo un
politeismo. È in questo che consiste l’influenza anticristo rivolta direttamente contro Cristo.
Paolo, in qualità di Giudeo cristiano e di apostolo, scrive riguardo a Cristo: "...il Cristo, che è sopra
tutte le cose Dio bene detto in eterno. Amen" (Romani 9:5b). Il Signore disse nel Nuovo e nel
Vecchio Testamento la stessa cosa: "Ascolta, Israele: Il Signore Iddio nostro è l'unico Signore"
(Marco 12:29-32; Deuteronomio 6:4 — Diodati).
Siccome l’umanità andò perduta, era necessario un Salvatore. In Isaia 43:10-12 il Signore dice:
“Prima di Me nessun Dio fu formato, e dopo di Me, non ve ne sarà alcuno. Io, io sono l'Eterno, e
fuori di Me non v'è Salvatore... e voi Me ne siete testimoni, dice l'Eterno: Io sono Iddio”. La nostra
filiazione divina quali figliuoli e figliuole di Dio fu resa possibile soltanto dal fatto che Iddio nacque
quale Fanciullo venendo su questa terra quale Figlio. Già nel Vecchio Testamento viene detto
riguardo al Figlio: “Poiché un Fanciullo ci è nato, un Figliuolo ci è stato dato, e l'Imperio riposerà
sulle Sue spalle; sarà chiamato Consigliere ammirabile, Dio potente, Padre eterno, Principe della
pace...” (Isaia 9:5).
Benché Iddio, quale Padre, Si sia rivelato nel Figlio, nella Bibbia si parla sempre di un solo Dio, e
mai di due o tre dèi. Perciò non troviamo nella Bibbia neanche una sola volta le espressioni “Dio
uno e trino”, “trinità” o “Figlio eterno” e simili. La dottrina della trinità non proviene né dai profeti
né dagli apostoli, è il prodotto dello spirito anticristo che ha capovolto la Deità. Ciò che Paolo
scrisse dovrebbe aprire gli occhi ad ognuno: “E senza veruna contraddizione, grande è il mistero
della pietà: Iddio è stato manifestato in carne, è stato giustificato in ispirito, è apparito agli angeli,
è stato predicato ai Gentili, è stato creduto nel mondo, è stato elevato in gloria” (1 Timoteo 3:16 —
Diodati).
Le tre rivelazioni di Dio non furono messe da nessun profeta o apostolo l'una accanto all’altra quali
persone distinte. È un ragionamento intellettuale razionale ellenistico-filosofico. Non sono tre
“unità”, bensì Uno in tre forme di rivelazione. Nel cielo Egli è Padre; perciò preghiamo: “Padre
nostro che sei nei cieli...”. Sulla terra Si fece conoscere nel Figlio quale Redentore; perciò è la fede
nel Figlio che è necessaria per essere salvati. Soltanto chi ha il Figlio ha anche il Padre e, con ciò,
la vita eterna (1. Giovanni 5: 11-12). Nella Chiesa è lo stesso Dio che opera fino alla fine per mezzo
dello Spirito Santo. In primo luogo, Iddio era sopra noi, poi, Egli era in mezzo a noi, e, alla fine,
Egli prende dimora in noi! L’apostolo Giovanni lo esprime in questo modo: “Sappiamo pure che il
Figlio di Dio è venuto e ci ha dato intelligenza per conoscere Colui che è il Vero; e noi siamo in
Colui che è il Vero, cioè, nel Suo Figlio Gesù Cristo. Egli è il vero Dio e la Vita eterna” (1. Giovanni
5:20 - Versione Riveduta).
Dai circa quattromila anni del Vecchio Testamento non ci viene tramandata neanche una sola volta
una conversazione tra il Padre e il Figlio. Neanche un'unica volta Egli disse durante questo periodo:
“Mio caro Figlio, Io Ti manderò”; al contrario, Egli disse sempre che Egli stesso sarebbe venuto,
come, per esempio, in Isaia 40:3 e Isaia 35:4-6: “Ecco il vostro Dio!... verrà Egli stesso a salvarvi”.
Se sta scritto nel Salmo 2:7: “Tu sei il Mio Figliuolo, oggi Io Ti ho generato”, allora ciò non significa
mica che c’era un Figlio di Dio nel cielo, che poi scese sulla terra. Il Nuovo Testamento parla
chiaramente della procreazione e della nascita di Gesù. Cosi Iddio venne manifestato in forma
umana. Egli stesso divenne uomo; ecco il mistero inafferrabile, inspiegabile del Suo amore divino!
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In qualità di Figlio, Egli soffri e mori, perché quale Dio, Egli è immortale. La redenzione avvenne
nel corpo di carne per liberarci da questo corpo di morte (Ebrei 2:14-15) e per darci la garanzia del
corpo di risurrezione (1. Corinzi 15:50-57).
Gesù Cristo è la Parola fatta carne, il Logos, il Yahweh che, uscendo dalla pienezza originale di Dio
quale Spirito, Si manifestò in primo luogo in un corpo “spirituale” e poi, in modo visibile, in un
corpo di carne. È la pura e piena Verità. “Nel principio era la Parola, e la Parola era con Dio, e la
Parola era Dio... E la Parola è stata fatta carne, ed ha abitato per un tempo fra noi...” (Giovanni
1:1 e 14). Gesù non è soltanto identico al Padre, Egli è della stessa natura del Padre. Come Iddio
(Elohim) Si rivelò quale Signore (Yahweh) e, tuttavia, rimase lo stesso, cosi il Padre Si rivelò nel
Figlio e, nondimeno, rimase lo stesso.
L’apostolo non ci lascia all’oscuro riguardo alla provenienza del movimento anticristo, ma dice
chiaramente: “Sono usciti di fra noi, ma non erano dei nostri” (1. Giovanni 2:19). Questo sviluppo
non risale al Giudaismo, ma ad un malinteso di quelli che semplicemente si unirono ai credenti, ai
veri Cristiani, senza che loro stessi avessero fatto l’esperienza di un incontro personale con Cristo.
Già nei primi secoli dopo Cristo, questa corrente prese forma, però soltanto dopo il Concilio di
Nicea, divenne un’organizzazione stabile. Ogni Giudeo conosce il primo comandamento: “Io sono il
Signore, l’Iddio tuo... Non avere altri dii nel Mio cospetto” (Esodo 20:2-3) e non farebbe giammai
da un solo Dio più dèi.
Naturalmente, incontriamo ripetutamente il triplice appellativo. Leggiamo per esempio: “Or vi è
diversità di doni, ma v'è un medesimo Spirito. E vi è diversità di ministeri, ma non v'è che un
medesimo Signore. E vi è varietà di operazioni, ma non v'è che un medesimo Iddio, il quale opera
tutte le cose in tutti" (1. Corinzi I2:4-6). Diciamo “Amen!” a questo! Non sarebbe mai venuta ad
alcun apostolo l’idea di dire: “Vi benedica Dio il Padre, Dio il Figlio e Dio lo Spirito Santo”. Le
espressioni “Dio il Figlio” e “Dio lo Spirito Santo” non si trovano affatto nella Bibbia, neanche una
sola volta. L’origine viene sempre chiaramente data: per esempio leggiamo nella Bibbia del “Figlio
di Dio” o dello “Spirito di Dio”. Un Dio triplice sarebbe in realtà un Dio strano. Per l’osservatore
superficiale le dottrine di Cristo e quelle dell’Anticristo hanno talvolta una somiglianza sbalorditiva,
eppure non coincidono giammai e, in fondo, sono totalmente differenti. Il Cristo che l’Anticristo
predica non è assolutamente il Cristo della Bibbia. A dire il vero soltanto colui al quale Iddio apre
gli occhi può vederLo (Luca 10:22).
La potenza anticristo era già operante all’inizio del Cristianesimo primitivo. Giovanni chiama anche
falsi profeti i rappresentanti di tali dottrine e ammonisce in 1. Giovanni 4:1-3: “Diletti, non crediate
ad ogni spirito, ma provate gli spiriti per sapere se sono da Dio; perché molti falsi profeti sono
usciti nel mondo. Da questo conoscete lo Spirito di Dio: ogni spirito che confessa Gesù Cristo
venuto in carne, è da Dio; e ogni spirito che non confessa Gesù, non è da Dio; e quello è lo spirito
dell'Anticristo, del quale avete udito che deve venire; ed ora è già nel mondo”. Un’altra versione
della Bibbia riporta gli ultimi due versetti sopraccitati come segue: “La prova che uno ha lo Spirito
di Dio è questa: se riconosce pubblicamente che Gesù è il Cristo che Si è fatto uomo, ha lo Spirito
di Dio. Se non lo riconosce non ha lo Spirito che viene da Dio...” (1. Giovanni 4:2-3 — LDC—ABU).
Non è soltanto l’Anticristo stesso che si comporta come un falso profeta in quanto alle dottrine, ma
vi sono molti falsi profeti e falsi cristi contro i quali il Signore ci mise in guardia (Matteo 24:24).
Tutti quelli, siano essi predicatori, evangelisti o altro, che hanno ripreso dal falso profeta la falsa
dottrina sulla Deità, sul battesimo e cosi via, sono in contrasto con la Parola di Dio e, di
conseguenza, sono ugualmente dei falsi profeti e appartengono spiritualmente al “campo”
dell’Anticristo.
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La parola “Cristo” significa in verità “Unto”; dei falsi cristi sono dunque dei falsi unti. Vi sono
persone che operano perfino dei miracoli e, malgrado la loro unzione, sostengono le false dottrine
tradizionali dell’Anticristo. Perciò sta scritto che, alla fine, ciò che è falso sarebbe stato cosi vicino a
ciò che è giusto, che perfino gli eletti sarebbero stati sedotti, se fosse possibile. Però non possono
essere sedotti perché la Parola di Dio viene suggellata in loro mediante lo Spirito di Dio.
Gesù Si riferì tra l’altro a coloro che usano i doni spirituali e che, tuttavia, sono falsi, quando disse:
“Non chiunque Mi dice: Signore, Signore, entrerà nel Regno dei cieli, ma chi fa la volontà del Padre
Mio che è nei cieli. Molti Mi diranno in quel giorno: Signore, Signore, non abbiamo noi profetizzato
in Nome Tuo, e in Nome Tuo cacciato demoni, e fatte in Nome Tuo molte opere potenti? E allora
dichiarerò loro; Io non vi conobbi mai; dipartitevi da Me, voi tutti operatori d’iniquità” (Matteo
7:21-23). Non serve a nulla ripetere le professioni di fede, i credo, che ci sono stati tramandati;
questi debbono essere provati tramite la Parola, perché il Signore giudicherà conformemente alla
Sua Parola.
Lo Spirito Santo dirà in ogni punto sempre la stessa cosa. Ciò vale per tutti i servi stabiliti dal
Signore stesso. A questo proposito non si tratta di una professione di fede puramente formale,
bensì come Paolo espone: “Nessuno può dire: Gesù è il Signore! Se non per lo Spirito Santo” (1.
Corinzi 12:3). Quale Signore Egli è Dio, ed è di ciò che si tratta. Soltanto chi può dire da una piena
convinzione di fede: “Gesù è il Signore!”, ha ricevuto la rivelazione mediante lo Spirito che Yahweh
(YHWH) e Gesù sono lo stesso Signore. Chi non crede questo si trova nell’inganno anticristo, a
qualunque movimento o associazione religiosa appartenga.
Il versetto seguente è una sfida a provare se stessi. Chi ha lo Spirito di Cristo crederà ciò che Egli,
quale Risorto, disse: “Io sono l’Alfa e l'Omega, dice il Signore Iddio che è, che era e che viene,
l'Onnipotente” (Apocalisse 1:8). È la testimonianza propria di Sé data dal nostro Redentore che Si
qualifica quale Onnipotente. Qualcuno crederebbe che vi è più di un solo Onnipotente? Iddio ed
ognuna delle Sue rivelazioni sono sempre al singolare. Cosi vi è solamente un Creatore, un solo
Salvatore, un unico Re e cosi via. Solamente un Padre, un solo Figlio, soltanto uno Spirito Santo;
solamente una fede, un solo battesimo, soltanto una salvezza, solamente una Chiesa, ecc. Tutto
ciò che proviene da Dio è al singolare nella sua molteplicità che comprende tutto.
Non sosteniamo qui affatto la dottrina dei “Jesus Only” (Gesù solo). Gesù non Si generò da Sé né
tantomeno parlava con Se stesso mentre pregava. Come sempre anche qui la verità sta “nel
mezzo”. La motivazione principale che è alla base di questo esposto è che ora, alla fine, le dottrine
bibliche pure e non adulterate debbono essere restaurate. La fine verrà soltanto quando l’Evangelo
eterno del Regno sarà stato predicato, quale testimonianza, a tutti i popoli (Matteo 24:14).
Ognuno, sia esso dottore o lettore delle Sacre Scritture, ossia della Sacra Bibbia, dovrebbe
effettuare un paragone preciso in modo accurato e radicale.
Ognuno dovrebbe paragonare il Cristo, che ci viene presentato nelle chiese e denominazioni, col
Cristo che troviamo descritto nella Bibbia. Lo stesso vale per la convinzione ancorata nella
coscienza di tutti i credenti che ognuno che si dichiara per Cristo è da Dio.
In base a questo modo di vedere, generalmente sostenuto, molti faranno grande fatica a
riconoscere quale Anticristo colui che la Bibbia designa realmente come tale. Siccome davanti alle
masse radunate di tutte le nazionalità e di tutte le religioni, questi si appella a Cristo, per la
maggior parte della gente, è inimmaginabile che proprio quest’uomo sia il più grande avversario di
Cristo.
Prendiamo, per esempio, la storica visita del papa in India, dove gridò all’enorme folla degli Indù:
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“Cristo è in ogni religione!” A questo punto dobbiamo porre la seguente domanda: “Quale Cristo?”
Quello che Maria tiene in braccio? Quello fabbricato con un qualunque materiale ed attaccato ad un
crocifisso che viene usato ad uso e consumo? Quello fatto da sé da una specie di biscotto che,
pronunciando le parole “Sanctus, Sanctus, Sanctus” si cambia in Cristo? Il Cristo che Maria può
influenzare? Colui che ha un esercito di intercessori posti accanto a Sé? Il Cristo la cui ascensione
sbiadisce dietro all'assunzione di Maria la quale, come si pretende, sarebbe stata elevata corpo e
anima? Il Cristo che viene scacciato dalla “regina dei cieli”?
Il Cristo che la chiesa papale presenta non è il Cristo di Dio, è un Cristo formato e piazzato a
seconda del fabbisogno. Un tale Cristo è veramente dovunque là dove lo si mette, dove lo si pone
o dove lo si porta, perché è sempre esattamente come ne abbiamo bisogno. Però non è il Cristo
che ci viene descritto nella Bibbia, il quale conosciamo quale Signore, Salvatore, Re, Giudice e che,
alla fine, incontreremo quale Dio. Il parteggiare per un Cristo qualunque non vuol dire
assolutamente nulla; gli spiriti debbono essere provati, le dottrine debbono essere paragonate. Il
Cristo della Bibbia non è come noi ce Lo immaginiamo, Egli supera ogni immaginazione ed è “lo
stesso ieri, oggi, e in eterno” (Ebrei 13:8).
Come abbiamo visto da tutti i passi della Scrittura, Cristo stesso Si appellò sempre alla Parola di
Dio. Perciò dobbiamo porre l’accento ancora una volta sul fatto che appellarsi verbalmente a Cristo
e parteggiare per Lui non serve a nulla, se ciò non avviene così come la Scrittura dice e richiede.
Ognuno deve prendere la decisione per se stesso e cosi sapere in chi vuole credere e confidare. A
questo punto possiamo soltanto dare il consiglio di esaminare in modo veramente critico le cose
spirituali e di credere soltanto in Dio e nella Sua Parola.
Viviamo ora proprio prima della fine del tempo della grazia. Senza alcun compromesso, tutte le
verità bibliche debbono di nuovo essere messe sul candelabro. Nelle differenti epoche vi fu un
grande numero di predicatori di risveglio che proclamarono, malgrado l’opposizione delle chiese
ufficiali, le verità bibliche andate perdute. Molti dovettero dare la loro vita per amore della Parola di
Dio. Tutti i veri credenti sono chiamati a combattere per la fede che è stata tramandata una volta
per sempre ai santi in Cristo (Giuda, versetto 3). Ora siamo stati posti nel finale combattimento
spirituale. Se rimaniamo al fianco di Dio, Egli sarà con noi fino al giorno in cui passeremo dal
credere al vedere. Le porte dell’inferno non potranno vincere la Chiesa di Dio.
Che Iddio, nella Sua grazia, benedica riccamente ogni lettore.
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