Creature della Terra di Mezzo - L`Ultima Casa

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Creature della Terra di Mezzo - L`Ultima Casa
Creature della Terra di Mezzo
una breve guida al bestiario tolkieniano
scritto da nextor per l’Ultima Casa
www.ultimacasa.altervista.org
introduzione
Indice
Ainur …………………………………...
Valar ………………………………….
Maiar …………………………………
Aquile ………………………………….
Balrog …………………………………..
Bestie Alate ……………………………
Corvi …………………………………...
Draghi ………………………………….
Elfi ……………………………………...
Elfi del Lindon ………………………
Elfi di Eregion ……………………….
Elfi di Imladris ………………………
Elfi di Lothlorien ……………………
Elfi di Boscoverde …………………..
Ent ……………………………………...
Hobbit ………………………………….
Istari ……………………………………
Lupi mannari ………………………….
Mearas …………………………………
Nani ……………………………………
Olianti ………………………………….
Olog-hai ……………………………….
Orchi …………………………………..
Ragni …………………………………..
Sentinelle Silenti ………………………
Spettri ………………………………….
Vagabondi ……………………..………
Ucorni ………………………………….
Uomini …………………………………
Le tre case ……………………………
Prima casa di Bëor ………………..
Seconda casa di Haladin …………
Terza casa di Hador ………………
Gli Orientali …………………………
Gli Edain di Numenor ……………..
Gli Uomini della Terra di Mezzo ….
Gli Uomini di Arnor e Condor …..
I Corsari ……………………………
Gli Uomini del Rhovanion ………
Gli Uomini del Nord ……………..
I Rohirrim ………………………….
I Dunlandiani ……………………..
Gli Esterling ……………………….
I Carrieri …………………………..
I Balcoth ……………………………
Gli Haradrim ……………………...
Warg …………………………………...
pag. 2
pag. 2
pag. 3
pag. 3
pag. 4
pag. 4
pag. 5
pag. 5
pag. 6
pag. 7
pag. 7
pag. 8
pag. 8
pag. 8
pag. 9
pag. 10
pag. 10
pag. 12
pag. 12
pag. 13
pag. 14
pag. 14
pag. 15
pag. 16
pag. 16
pag. 17
pag. 17
pag. 18
pag. 18
pag. 19
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pag. 20
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pag. 20
pag. 21
pag. 22
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pag. 23
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pag. 24
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pag. 25
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Questo piccolo compendio raccoglie il
materiale che da tempo era disponibile sul
sito dell’Ultima Casa. Un progetto del
genere, per sua stessa natura, può
difficilmente essere completo, perciò invito
a prendere queste pagine solo come un
aiuto per i giocatori e soprattutto per i
Narratori
alle
prime
armi
con
l’immaginario tolkieniano. Personalmente
mi è capito spesso di dover affrontare,
durante il gioco, domande piuttosto
impegnative da parte dei giocatori, spesso
del tutto pertinenti con la situazione in cui
si trovavano. Credo quindi che tenere a
portata di mano una brevissima guida, che
contenga semplicemente le informazioni e
note storiche principali, possa essere di
grande aiuto. Altre volte inoltre i
personaggi si imbattono in biblioteche,
sapienti e misteri legati a storie antiche,
raccolgono informazioni sulle creature che
sanno di dover affrontare o pretendono
una descrizione di ciò che si trovano
dinanzi. In tutti questi casi un qualsiasi
Narratore può sempre improvvisare, come
del resto è abituato a fare, ma in gdr
ambientati nella Terra di Mezzo non
sempre questo è possibile. Presentare, ad
esempio, uno Spettro come un semplice
fantasma o tagliare corto quando uno dei
giocatori chiede informazioni sugli Ent ad
un Elfo, questo può ridurre notevolmente
il grado di immedesimazione e ‘realtà’ che
sperimentano i giocatori, in quanto a
differenza di molti altri mondi la Terra di
Mezzo fonda il proprio fascino, oltre che
su un matrimonio immaginifico ben
consolidato, soprattutto sulla minuziosa
completezza, coerenza e verosimiglianza.
Questa versione del documento, come
detto, non è definitiva. Come al solito siete
invitati ad esprimere la vostra opinione e
suggerire possibili miglioramenti ed
integrazioni (non solo di creature, ma
anche di contenuti accessori per ciascuna).
Ainur
“Benché Manwë sia il loro Re e li mantenga soggetti a Eru, per maestà sono pari, superiori al confronto
con chiunque altro”.
I Valar
I maggiori sono detti Valar nella lingua degli Elfi, cioè le Potenze di Arda, mentre spesso gli
uomini li hanno chiamati dèi. I Signori dei Valar sono sette: Manwë, loro Re e fratello di
Melkor; Ulmo, Signore delle Acque; Aulë, il cui potere si esercita sulle sostanze di cui è fatta
Arda; Oromë il Cacciatore, signore degli animali e re delle terre selvagge; Mandos, custode
delle Case dei Morti; Lórien, Signore dei sogni e delle visioni; Tulkas, Campione dei Valar e più
grande per valore in battaglia.
I nomi delle Regine loro spose sono, rispettivamente, Varda, Regina dei Valar, Signora delle
stelle; Yavanna, Dispensatrice di Frutti e Signora delle piante e della terra; Nienna, che piange
di dolore per ogni ferita di Arda, Signora della pietà; Estë, Signora del riposo; Vairë, la
Tessitrice del Fato; Vána, Signora dei fiori e del canto; Nessa, signora della gioventù. Melkor
invece non è più annoverato nel numero dei Valar ed il suo nome è bandito dalla Terra.
Tra tutti questi nove erano i maggiori, i più grandi dei Valar, ma ora solo otto vengono
ricordati: Manwë e Varda, Ulmo, Yavanna e Aulë, Mandos, Nienna e Oromë; essi sono detti
Aratar, i Supremi di Arda.
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Ainur
Come narrato nell'Ainulindalë, Eru creò per primi gli "Ainur, i Santi, rampolli del suo pensiero,
ed essi erano con lui prima che ogni altro fosse creato". Egli propose loro un solenne tema e
tutti insieme intonarono la Grande Musica che aveva creato e, grazie alla Fiamma Imperitura
posta in loro, gli Ainur adornarono il tema stesso secondo i propri pensieri ed artifici. Tale fu la
Creazione di Eä, "Ciò che è".
Melkor, il più grande degli Ainur e fratello di Manwë, divenne geloso della creazione di
Ilúvatar e tentò di imporre sugli altri la propria voce, e molti lo seguirono poichè grande era in
potere e sapienza. Al ché Eru si alzò in piedi e propose un secondo tema che incorporò le
dissonanze di Melkor nella creazione di Arda, ma quello non desistette. Allora Ilúvatar si alzò
nuovamente con aria severa ed un nuovo tema acquietò il tumulto che s'era fatto simile a
battaglia, ed alla sua voce si opponeva ora solo quella di Melkor. A questo terzo tema quindi
non arteciparono gli Ainur, poichè esso trattava della creazione dei Figli di Ilúvatar ed il loro
destino. Levandosi per la terza volta con volto terribile, Eru pose fine alla Musica e disse al
ribelle: "tu Melkor, t'avvedrai che nessun tema può essere eseguito, che non abbia la sua più
remota fonte in me", ed a queste parole l'Ainu si vergognò e cominciò a covare risentimento.
Quindi Eru prese con sé tutti i Maiar e li condusse nel Vuoto, mostrando loro la visione del
Mondo e delle sue vicende, ed il Fuoco Segreto fu inviato ad ardere nel cuore di Eä. "Guardate
la vostra Musica!" disse egli, e mostrò loro molte altre cose, e a causa del ricordo che
conservarono delle sue parole essi conoscono molto "di ciò che fu, ed è, e verrà". Poi quelli che
lo desiderarono entrarono nel Mondo al principio del Tempo, e fu loro il compito di
completarlo, attuando la visione che avevano avuto nel Vuoto.
Questi grandi spiriti si dividono, per potenza e conoscenza, in due gruppi fondamentali: i Valar
ed i Maiar.
Aquile
I Maiar
Insieme ai Valar giunsero molti spiriti minori, generati come quelli prima dell'inizio del
Tempo. Sono i servitori dei Valar ed il loro numero è ignoto perfino agli Elfi, ma deve essere
assai elevato anche se di pochi di loro si conosce il nome. I più famosi tra quelli di cui gli Elfi
tramandano il nome sono Eönwë, l'araldo di Manwë che proclamò il Bando dei Noldor ed
Ilmarë, ancella di Varda.
Assai pochi dei Maiar si manifestarono in forma visibile ai Figli di Ilúvatar, ma alcuni giunsero
addirittura ad abitare fra di loro. Ricordiamo infatti Melian, ancella di Vána, che fu sposa di
Thingol del Doriath e madre di Lúthien, e gli Istari detti Stregoni nella Terra di Mezzo.
Molti degli spiriti che sono citati nelle cronache di Arda ed hanno preso parte alle vicende dei
Figli di Ilúvatar sono pure Maiar, e molti sostengono che anche Tom Bombadil e Baccadoro
siano di tal schiatta.
Ciò che invece è certo è che molti di questi spiriti furono attratti da Melkor nei giorni della sua
potenza e tra loro ricordiamo Sauron, Ungoliant, i Balrog ed altri demoni di fuoco e molte
creature malvagie che furono poi disperse nella Guerra d'Ira, come i Vampiri ed i Lupi
Mannari, se si crede a chi sostiene questa loro origine.
Aquile
“I grandi uccelli che erano con lui si precipitarono indietro, e scesero come grosse ombre nere".
Le Aquile hanno da sempre svolto un ruolo importante nella lotta contro il Nemico: le
ritroviamo immancabilmente nei maggiori eventi della storia di Arda, giacché sono creature
assai antiche al contrario di quanto si possa pensare.
Le più nobili tra tutte le creature alate, le Grandi Aquile furono create prima ancora del
risveglio dei Figli di Ilúvatar ad opera di Manwë, Signore dell'Aria, e Yavanna, Signora della
Terra. Le più famose nella Prima Era furono le Aquile di Thorondor dei Monti Cerchianti che
presero parte alla Guerra delle Gemme ad alla Guerra d'Ira.
Nella Terza Era invece ricordiamo Gwaihir "Signore del Vento" e le sue aquile, tra cui sono noti
i nomi di Landroval e Meneldor. Gwaihir salvò Bilbo e i nani ed in ben tre occasioni Gandalf,
mentre i suoi compagni trassero in salvo Frodo e Sam dalle pendici del Monte Fato. Il loro
aiuto fu anche importante nella Battaglia dei Cinque Eserciti, dopo la quale Dain incoronò
Gwaihir con splendenti cerchi d'oro. I "testimoni di Manwë", come erano chiamati in tempi
remoti, sono uccelli enormi, nobili e sapienti.
Le Aquile sono sempre ben disposte ad aiutare chi è in difficoltà se pensano che questi lo
meriti, ma sono altrettanto fiere e con loro è sempre opportuno misurare bene le proprie parole.
Abitano i picchi più impervi di molte catene montuose della Terra di Mezzo, anche se la
maggior parte vive sulle Montagne Nebbiose. Hanno enormi artigli con cui afferrano i nemici
straziandoli o sollevandoli per poi farli precipitare a terra; i loro becchi sono possenti e nessuna
armatura di orco o nano può resistervi. Hanno un loro proprio linguaggio ma parlano la
Lingua Corrente degli Uomini ed molte altre.
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Balrog
“Spaventosi tra questi erano i Valaraukar, i flagelli infuocati che nella Terra di Mezzo sono detti Balrog,
demoni di terrore".
Bestie alate
“L'ombra volante puntò verso terra e infine, piegando le ali, lanciò un urlo agghiacciante e si posò sul
corpo di Nevecrino, affondandovi le sue grinfie...".
Le Bestie Alate appaiono nel Signore degli Anelli, dove le troviamo cavalcate dai Nazgul
tornati a Mordor dopo la fuga al Guado di Frodo. Più veloci del vento, queste enormi bestie
hanno il corpo di serpente , gli artigli e la testa da uccello rapace e le ali da pipistrello.
Vivendo a Mordor durante la fine della Terza Era, si nutrono prevalentemente di carne d'orco
ed altre prede immonde. Anche se nere e terribili, queste creature non sono spiriti malvagi o
spettri come i propri cavalieri: sono invece esseri viventi come i Draghi, ma ancora più antichi.
Insieme ai Kraken, sembra infatti siano tra le creature che Morgoth allevò nelle tenebre di
Utumno, durante l'Era delle Lampade.
Nella Guerra dell'Anello svolgono un ruolo importante come cavalcature degli Spettri ma
anche come animali da guerra, piombando dall'alto prima sui difensori di Minas Tirith e dopo
sull'esercito nemico al Morannon.
Esistono pochissimi esemplari di questa specie, forse proprio nove, poichè con la cadurta di
Sauron e la distruzione di Barad-Dur queste bestie periscono tutte. Si sa che una venne uccisa
da Legolas Verdefoglia mentre una seconda perì per mano di Eowyn.
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Balrog
I Balrog sono demoni potentissimi, creature del Mondo Antico. Quando Melkor si ribellò a
Manwë e agli altri Valar, "molti dei Maiar [...] vennero attratti dal suo splendore nei giorni della
sua grandezza, e gli rimasero fedeli anche nella sua tenebra; e altri li corruppe in seguito,
asservendoli con menzogne e perfidi doni".
Come gli altri Maiar che seguirono Melkor, anche i Balrog non erano malvagi in principio e
probabilmente non avevano nemmeno il terribile aspetto che assunsero in seguito. Essi infatti
divennero "simili al lui nella sua corruzione" e col tempo i loro cuori divennero "di fuoco, ma
erano ammantati di negrore, ed il terrore li precedeva; avevano fruste fiammeggianti".
Questi demoni furono determinanti in molte delle Grandi Battaglie e una loro schiera si unì agli
assedianti di Gondolin, dove il loro Signore Gothmog fu ucciso da Ecthelion della Fonte. Si
credeva che durante la Guerra d'Ira fossero stati tutti uccisi, ma come si seppe in seguito
almeno uno di loro sopravvisse. Nel 1980 della Terza Era infatti, durante il regno di Durin VI, i
nani scavarono sotto il Cornorosso in cerca di mithril e liberarono involontariamente un Balrog
che si era nascosto lì nella Prima Era. Questi uccise il re Durin e suo figlio Náin I, ma venne
sconfitto in seguito da Gandalf, che era un suo pari.
Corvi
Corvi
“…ed ecco che il tordo era tornato; e col cui veniva un altro uccello, vecchio decrepito".
Questa razza di uccelli compare più volte nelle cronache delle vicende di Arda, anche se
assumono un ruolo rilevante solo in alcuni eventi della Terza Era. Nel numero dei Corvi
possiamo rintracciare due razze principali, oltre naturalmente ai comuni corvi che ben
conosciamo: i Crebain e i Corvi Imperiali.
I primi sono grossi e svelti animali che vivono principalmente nel Dunland e nella Foresta di
Fangorn, in numerosissimi gruppi come usano di solito molte specie di uccelli. Durante la fine
della Terza Era essi servirono Saruman pattugliando l'Eriador alla ricerca del Portatore
dell'Anello, fungendo così da silenziose e rapide spie.
I Corvi Imperiali sono invece una razza di volatili leggermente più piccola e assai più
intelligente dei Crebain; vivono nelle regioni della Montagna Solitaria e nei tempi in cui v'era
ancora un Re sotto la Montagna servivano i Nani come messaggeri e guardiani. "Vivono molti
anni, e la loro memoria affonda lontano nel passato, ed essi tramandano la loro saggezza ai loro
figli." Conosciamo due nomi: Roac, che aiutò Thorin e gli altri nani, e suo padre Carc che visse
ai tempi dello splendore di Erebor. Parlano con facilità la Lingua Corrente e la favella nanica e
sono in numero piuttosto ristretto, soprattutto negli ultimi secoli della Terza Era.
Draghi
“Insieme al fuoco comparve Glaurung il dorato, padre dei draghi, in tutta la sua possanza".
Il capostipite di tutti i draghi fu Glaurung, che uscì nottetempo dalle porte di Angband durante
la Prima Era. Tuttavia il più potente degli Uruloki, i grandi draghi di fuoco, fu Ancalagon in
Nero, ucciso da Eärendil durante la Guerra d'Ira.
Non tutti i draghi sono uguali, poiché una grande varietà di queste creature infestava un tempo
la Terra di Mezzo, causando distruzione ed alimentando cupi racconti, anche se ora ne sono
rimasti ben pochi. Mentre infatti gli Uruloki sono enormi, pesantissimi ed hanno la capacità di
vomitare fiamme, quelli minori "sono freddi com'è la natura delle bisce e dei serpenti, e
parecchi di loro, dotati di ali, avanzano con velocità e fragore enormi".
Tutti i draghi però "possiedono astuzia e sapienza enormi", tanto che un'antica leggenda
sostiene che chi assaggi il cuore di uno di queste bestie conoscerà ogni lingua degli Dei e degli
Uomini, degli uccelli e degli animali, ed "il suo orecchio afferrerà i sussurri dei Valar o di
Melko".
Come detto, rimangono nella Terra di Mezzo pochissimi draghi perché la maggior parte fu
perseguita ed uccisa nella Guerra d'Ira; tuttavia qualcuno si salvò e da allora continua a
seminare morte e terrore nelle lande in cui abita. Come testimonia l'avventura di Bilbo e
l'uccisione dell'ultimo grande drago del fuoco, Smaug, essi preferiscono rintanarsi in caverne e
saloni accumulando tesori immensi sotto di sé; in casi rari però è possibile incontrarne uno
durante le loro occasionali razzie.
I draghi del freddo abitano prevalentemente nel nord-est della Terra di Mezzo, nella Brughiera
Arida o nelle regioni dei ghiacci.
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Elfi
“Ecco, io amo la Terra, la quale sarà una casa per i Quendi e gli Atani! Ma i Quendi saranno le più
leggiadre di tutte le creature terrene".
6
Elfi
I Quendi, "coloro che parlano con voci", sono i Primogeniti tra i figli di Ilúvatar e tra tutti questi
sono i più simili agli Ainur, "ancorché minori per potenza e statura". Sono perciò esseri
immortali o meglio la loro vita è la stessa del mondo, ed il loro spirito perdura nelle Ere "a
meno che siano uccisi o si struggano dal dolore". "Né l'età ne diminuisce le forze, sempre che
non si stanchino di mille e mille secoli, e se muoiono vengono accolti nelle Aule di Mandos in
Valinor, donde col tempo possono tornare". Col passare del tempo gli Elfi acquistano sempre
maggior saggezza ma, insieme a questa, una tristezza velata di nostalgia adorna la loro
bellezza.
In principio, quando Oromë giunse per primo presso di loro e li chiamò, nella loro stessa
lingua, Eldar ("popolo delle stelle"), essi erano ben più forti e grandi di quanto non siano
divenuti in seguito.
Al contrario degli Uomini, gli Eldar della Prima Era furono assai più potenti dei loro
discendenti, ed infatti vengono tramandate imprese magnifiche compiute da alcuni fra questi
nei tempi dello loro splendore. A tal proposito sono esempi significativi l'impresa di Fingolfin
che tagliò un piede al Vala, Melkor, oppure Ecthelion della Fonte che uccise il Signore dei
Balrog, Gothmog, o ancora Glorfindel che fece strage di questi demoni. Nella Terza Era
un'impresa assai meno eclatante, come l'uccisione del Balrog di Moria, sarebbe stata
impossibile ad uno qualsiasi dei Figli di Ilúvatar, Elfo o Uomo, e fu infatti compiuta con grande
periglio da Gandalf, che pure è un Maia.
Fu stabilito da Ilúvatar che essi
si svegliassero sotto la luce delle
stelle, e che queste più di ogni
altra cosa amassero, perciò è
agli astri che si rivolgono
nell'ora del maggior bisogno.
Le loro voci vennero udite per
la prima volta a Cuiviénen
durante la Primavera di Arda,
quando ormai i Varar s'erano
ritirati in Aman e solo Oromë
lasciava la luce degli Alberi per
andare a caccia dei mostri di
Melkor. Tuttavia già prima che
il Vala avesse sentore del loro
risveglio, il Nemico aveva
inviato messaggeri fra di loro,
spargendo false voci contro i
Valar, e molti spiriti malvagi li
angustiavano e rapivano chi si
avventurava da solo nella notte.
Così
essi
diffidarono
inizialmente di Oromë il
Cacciatore e quando questi li
invitò a seguirlo a Valinor, non tutti intrapresero il Grande Viaggio e molti altri si fermarono
lungo il cammino; fu in questo modo che gli Elfi si dispersero per le terre e si divisero in molti
regni e stirpi. Nello schema si riportano le divisioni maggiori.
Elfi
Sarebbe troppo lungo approfondire uno per uno questi gruppi ed elencare i loro molteplici
regni della Prima Era nel Beleriand, perciò mi limito ad enumerare i maggiori regni elfici nella
Terra di Mezzo, dei quali la maggior parte resistette fino alla Quarta Era, quando tutti gli Elfi
lasciarono per sempre il Mare Incurvato.
Elfi del Lindon
All'inizio della Seconda Era la maggior parte degli Elfi sopravvissuti alla Guerra d'Ira salpò
verso Valinor, ma alcuni decisero di restare. Tutti loro rimasero nella regione a ridosso degli
Ered Luin, che era detta Lindon.
L'inabissamento del Beleriand aveva provocato una larga fenditura nei Monti Azzurri ed il
mare aveva colmato questo vasto spazio formando il Golfo di Luhun. Il Lindon quindi si trovò
diviso in due parti e così Gil-galad, l'ultimo re dei Noldor, governò il Forlindon a nord, mentre
Cirdan l'Harlindon a sud. Più tardi, nei pressi della foce del Fiume Luhun, furono costruiti i
Mithlond, i Porti Grigi, da dove salpavano le navi per l'Ovest. Elrond, figlio di Eärendil, viveva
assieme a Gil-galad mentre con Cirdan erano Celebron, Celebrimbor e Galdriel.
Sotto la guida dei due signori, il Lindon potè prosperare per tutta la Seconda Era e quando
Elendil giunse assieme a molti dei Dúnedain scampati all'affondamento di Numenor, i due
popoli impararono a convivere fianco a fianco, tanto che gli Elfi del Lindon costruirono per
Elendil le Torri Bianche sugli Emyn Beraid.
Al termine della Seconda Era Sauron minacciò ancora una volta di porre sotto il proprio
dominio tutta la Terra di Mezzo e così fu costituita l'Ultima Alleanza. Nell'assedio di Barad-dur
che portò alla sconfitta del Nemico, Gil-galad, ultimo Re Supremo degli Elfi, morì.
Il Lindon ed i Porti Grigi passarono quindi a Cirdan il Timoniere fino alla Quarta Era.
Elfi di Eregion
Verso l'anno 750 della Seconda Era Celebrimbor, Celeborn e Galadriel, che come si è detto
avevano abitato fino ad allora nel Lindon, attraversarono l'Eriador stabilendosi nell'Eregion, ai
piedi dei Monti di Bruma, alla confluenza del Glanduin e del Sirannon.
In Eregion questi Elfi, perlopiù Noldor, costruirono una grande e splendente città, Ost-in-Edhil,
dove svilupparono e raffinarono la propria proverbiale arte. Avvalendosi dell'amicizia dei
vicini Nani di Khazad-dûm coi quali strinsero rapporti commerciali molto proficui, i fabbri di
Eregion divennero celebri nella Seconda Era per la propria abilità nel tagliare le pietre preziose
e forgiare il metallo.
Questa loro abilità fu tale che giunse presto alle orecchie di Sauron, da poco tornato nella Terra
di Mezzo.
Nel 1200 SE, fingendosi amichevole ed assumendo un bell'aspetto, l'Oscuro Signore riuscì ad
essere accolto fra di loro nonostante gli allarmati avvertimenti di Gil-galad. Nel corso degli
anni il Nemico entrò tuttavia in contrasto con Galadriel e spinse molti dei Noldor contro di lei,
tanto che ella dovette rinunciare a governare ed attraversò i Monti di Bruma passando per
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Elfi di Imladris
Come detto, Elrond fu comandò nel 1695 della Seconda Era una schiera di Elfi del Lindon, ma il
tentativo di proteggere Ost-in-Edhil fu vano. Di fronte alle armate di Mordor che
imperversavano in Eregion, Elrond guidò quindi i suoi a nord, dove fondò Imladris, detta poi
l'Ultima Casa Accogliente.
Imladris non è quindi un regno elfico, ma semplicemente la dimora di Elrond Mezzoelfo, e col
tempo divenne luogo di sapere e di cultura.
Qui trovarono rifugio i superstiti della stirpe di Elendil, i Raminghi, dopo che l'Arthedain fu
distrutto nel 1975 TE.
Elfi di Lothlórien
Si è visto che Celoborn e Galadriel s'erano trasferiti in un primo momento a vivere in Eregion, e
quello fu di fatto il loro primo regno. Nel 1375 SE Galadriel abbandonò Eregion per i motivi già
citati ed attraversando i monti giunse a Lorien, dove stabilì un nuovo regno. Ella infatti era
una dei Noldor tornati indietro da Aman contro la volontà dei Valar, ed ora come allora era
mossa da un gran desiderio di estendere la propria influenza sulle genti.
Grazie al potere dell'anello della Dama, a Lorien i Galadhrim prosperarono ed il loro regno,
seppur non fossero numerosi, divenne presto forte e temuto dai nemici che si nascondevano a
Bosco Atro. Il cuore del regno di Galadriel è Caras Galadon, "città sugli alberi", dove abitano la
maggior parte dei Elfi che la seguirono.
Prima che l'elfa Nimrodel si perdesse lungo il fiume, pare abitasse a Lothlórien anche un altro
signore elfico sindarin, ed era questi Amroth. La loro dimora era chiamata Cerin Amroth, ed è
qui che Aragorn e Arwen si giurarono amore eterno. Re Amroth si perse in mare nel tentativo
di trovare l'amata Nimrodel nel 1981 della Terza Era.
Elfi di Boscoverde il Grande
Nel nono secolo della Seconda Era, in Eregion giunsero anche molti Silvani. Erano questi un
gran numero di Elfi fedeli a Thranduil, e decisero di stabilirsi accanto ai cugini Noldor,
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Elfi
Moria. Celeborn suo sposo non la seguì subito, ma lo fece solo in seguito poichè non aveva in
simpatia i Nani di Khazad-dûm.
Fu così che verso il 1500 della Seconda Era Sauron imparò i segreti della forgiatura da
Celebrimbor, grande fra tutti i fabbri di Eregion. Insieme crearono molti anelli magici minori di
cui si è perduta traccia, ma la loro opera più grande furono sedici Anelli del Potere. Sauron
quindi tornò a Mordor per completare il proprio piano e fabbricare in segreto l'Unico Anello,
ma nel frattempo Celebrimbor diede opera da solo ai tre grandi anelli elfici: Narya, Nenya e
Vilya (Fuoco, Acqua e Aria), che per questo furono sempre liberi dal giogo del Nemico.
Circa un secolo dopo, nel 1695, Sauron attaccò l'Eregion devastando Ost-in-Edhil ed uccidendo
i Noldor che vi abitavano, prima che la schiera di Elfi guidata da Elrond o i Nani potessero
soccorrerli. Quella fu la fine del regno degli Elfi in Eregion, e in quegli anni le porte di Khazaddûm vennero serrate.
Ent
nell'Agrifogliere, a ridosso dei monti. Evidentemente questo non piacque ai Nani di Moria,
poichè tra quelle genti non era mai corso buon sangue fin dal furto della Collana dei Nani. Per
evitare quindi ulteriori problemi e non gradendo l'atteggiamento che i Noldor presero nei loro
confronti per salvaguardare i commerci con Moria, Thrainduil e la sua gente lasciò ben presto
Eregion per attraversare i monti e giungere infine a Boscoverde il Grande. Qui, nella parte
settentrionale del bosco, il Re elfico fondò il proprio regno, ed essi divennero così i Silvani di
Boscoverde.
Thrainduil aveva vissuto per lungo tempo alla corte di Thingol e Melian nel Doriath, perciò la
sua dimora nella Terra di Mezzo fu costruita secondo quel modello.
Ent
“forse, nascosti in fondo al cuore di Yavanna, attendono fiduciosi un'altra primavera del mondo".
I Pastori d'Alberi furono creati durante i Giorni Antichi da Yavanna. Quando Ilúvatar decise
che i figli di Aulë, i Nani, sarebbero stati anche i propri, ella temette che questo popolo
scavatore e laborioso avrebbe aggravato le sofferenze già inferte da Melkor alla natura.
Per questo Manwë le chiese a quale delle sue creazioni ella tenesse maggiormente, desiderando
alleviare le sue preoccupazioni. Ma Yavanna rispose: "Tutte le cose hanno il loro valore ed
ognuna contribuisce al valore delle altre. Ma i kelvar possono fuggire o difendersi, mentre gli
olvar che crescono non possono farlo. E tra questi, io ho cari gli alberi".
Ilúvatar udì queste parole ed a lungo discusse con Manwë delle creature di Yavanna; infine fu
deciso che spiriti convocati da lungi avrebbero vagato tra i kelvar e gli olvar, mentre nelle
foreste avrebbero abitato spiriti detti Pastori degli Alberi.
Le Ere trascorsero veloci e la conoscenza sull'origine dei Pastori si perse nelle spire del tempo.
Così, infine, solo strane leggende venivano tramandate sul conto di questi esseri ed il ricordo di
quanto ci fosse di vero in queste rimase solo nella mente dei più saggi. Tra i Rohirrim erano
chiamati Ent, mentre presso i Quendi erano detti Onodrim.
Gli Ent sono forme di vita millenarie e sagge, e perciò hanno una visione del tempo
assolutamente diversa da quella normale: tutto ciò che fanno avviene in modo
straordinariamente lento. Vivono nella foresta di Fangorn in abitazioni chiamate Ent-case in
una sorta di comunità esclusivamente maschile, poiché le Entesse scomparvero ai tempi
dell'Ultima Alleanza, forse fuggendo all'Est.
Per quel che riguarda l'aspetto fisico essi appaiono come l'incrocio tra alberi e uomini: con pelle
coriacea e lunghi arti nodosi a sette dita, dotati di una lunga barba vigorosa e di occhi
curiosissimi, il loro fisico richiama vagamente quello dei Vagabondi, pur essendo alti il doppio.
Sono creature incredibilmente tranquille, ma se svegliati diventano avversari formidabili e
sorprendentemente decisi. La loro forza impareggiabile permette loro di sgretolare la pietra
con facilità e "accartocciare ferro come fosse latta". Non vengono pressoché feriti se non dal
fuoco o da possenti colpi d'ascia, ma la morte di un compagno non fa altro che aumentare la
loro rabbia devastatrice.
Normalmente sono creature molto placide, al di fuori dei tumulti del mondo. Il loro linguaggio
è lento e sembra che condivida molti vocaboli col Quenya.
9
Hobbit
“In una caverna sotto terra viveva un hobbit".
Istari
“Apparvero costoro in guisa di Uomini anziani ma vigorosi, e poco mutavano con gli anni, invecchiando
solo lentamente, sebbene a gravi cure si sobbarcassero".
Quasi mille anni dopo l'inizio della Terza Era, i popoli della Terra di Mezzo affrontavano un
periodo oscuro della loro storia: i tesori dei Nani venivano dispersi, gli Uomini di Arnor
combattevano guerre civili, gli Elfi s'erano rintanati nei propri regni a stento difesi ed a Bosco
Atro cominciarono ad allungarsi le ombre degli alberi. Le genti libere percepirono la rovina
10
Hobbit
Sono esseri piuttosto singolari. Prediligono più di ogni altra cosa la pace e la tranquillità di una
vita agiata e ritirata. Non sono molto numerosi ma il loro numero pare esser mutato nel tempo,
diminuito soprattutto nel corso della Terza Era. Sebbene assai poco amanti delle avventure,
sono creature piene di risorse e anche se perlopiù grassocci e spesso sbadati, possiedono una
notevole agilità e doti naturali di furtività. Meno tarchiati e robusti dei Nani, sono più bassi di
questi ultimi e sono costretti ad usare pony per il trasporto e gli spostamenti, anche se si
racconta che Brandobras Tuc il Ruggibrante era così alto da poter cavalcare un cavallo.
Gli Hobbit sono un popolo allegro e spensierato ed amano la buona tavola, la musica e
l'allegria. Hanno grandi piedi ricoperti di peli irsuti e la maggior parte non portano stivali o
altre calzature.
Le loro origini sono remote e non si sa di preciso da dove vengano, anche se una loro parentela
con gli Uomini è assai evidente, più che con Elfi o Nani. Essi vissero in pace nel corso delle Ere,
abitando le valli dell'alto corso dell'Anduin tra il Gaggiolo ed il Carroccia.
Nulla si conosce degli Hobbit prima del 1050 della Terza Era, ma è noto che col tempo si
formarono tre gruppi distinti: I Paloidi, i Pelopiede e gli Sturoi. Nel 1050 molti Paloidi
attraversarono i Monti di Bruma a nord di Gran Burrone, mentre gli Sturoi passarono il valico
Cornorosso giungendo nel Dunland, dove alcuni di loro rimasero definitivamente. Alcuni
Pelopiede giunsero fino a Colle Vento e ben presto a questi si unirono la maggior parte degli
altri due gruppi, abitando la regione detta l'Angolo. Nel 1300 TE essi dovettero però fuggire da
Angmar, così alcuni Sturoi tornarono nel Dunland, mentre altri vecero volta verso il Gaggiolo
(da questi discende Gollum) ed altri ancora, la paggior parte, migrò ad ovest, unendosi agli
Uomini di Brea o fondando piccoli villaggi ad Est del Brandivino.
Solo nel 1601 della Terza Era essi attraversarono il fiume e fondarono la Contea, Sûza, nella
regione donatagli dal Re dell'Arthedain Argeleb II. E' da quest'anno che comincia il loro calcolo
degli anni, secondo il Calendario della Contea appunto.
I Pelopiede hanno una carnagione più scura, una corporatura assai minuta e non portano
scarpe né barba. Gli Sturoi invece sono leggermente più tozzi ed hanno mani e piedi più grandi
dei Pelopiede, e si insediarono principalmente sulle rive del Brandivino nel Decumano Est,
entrando in contatto più degli altri con la Gente Alta. Portano una rada barbetta ed anche buffi
stivali ingombranti. I Paloidi sono infine i più alti e magri, con carnagione chiara e capelli
castani.
Istari
prossima e la terra stessa parve trattenere il fiato chiudendo gli occhi. E proprio allora, come
era stato nel momento di maggior bisogno della Prima Era, l'insperato aiuto giunse dall'Ovest;
così gli Istari arrivarono sulla Terra di Mezzo per vegliare su chi aveva atteso il mutare della
marea.
Erano cinque e furono conosciuti tra le genti con molti nomi, ed a ciascuno era attribuito un
colore. Il primo fu Curunír il Bianco, chiamato poi Saruman, e questi era il più saggio e potente
fra loro. Venne poi la volta di Mithrandir il Grigio e Radagast il Bruno. Infine giunsero gli Istari
blu, che alcune fonti chiamano Alatar e Pallando.
In principio nessuno, salvo Cirdan dei Porti, sapeva donde venissero, ed in seguito questi lo
rivelò solo ad Elrond e Galadriel, ma tra gli Eldar si seppe che erano messaggeri dei Signori
dell'Occidente.
Ecco cosa era accaduto a Valinor: i Valar avevano tenuto consiglio per scegliere alcuni emissari
da inviare in soccorso dei figli di Ilúvatar, e dapprima si pensò di scegliere tre Maiar tra i più
saggi e potenti. "Essi dovevano essere infatti potenti, pari a Sauron, ma dovevano dimenticare
la potenza e vestirsi di carne in modo da trattare alla pari con Elfi e Uomini e guadagnarsene la
fiducia. Questo però li avrebbe esposti a pericoli, diminuendone la sapienza e conoscenza e
obnubilandoli con paure, precauzioni e stanchezze causate dalla carne".
Curunír, o Curumo, fu scelto da Aulë, mentre Alatar fu chiamato da Oromë. Manwë chiese
allora di Olórin il Grigio, ma questi dichiarò di essere troppo debole per tal compito e di temere
inoltre Sauron. Ma proprio per questo, come gli disse Manwë, dovette unirsi agli altri due;
alché Varda commentò: "Non come terzo", e di questa frase sempre Curumo conservò
memoria. Infine altri due si presentarono e Curumo prese con sé Aiwendil, chiamato poi
Radagast, mentre Alatar scelse come compagno Pallando.
Gli Istari giunsero circa nell'anno 1000 della Terza Era e vagarono per molti secoli nella Terra di
Mezzo, guidando i popoli liberi e sedendo insieme a loro. Non si sa con precisione quale fine
fecero i due Stregoni Blu, ma sembra ormai certo che essi si spinsero ad Est, forse come
emissari di Oromë che li aveva scelti e che nei Tempi Remoti percorse quelle regioni. Altri
sostengono che lì fondarono regni di stregoneria fallendo nel proprio scopo di guida e
messaggeri dei Valar. Quello che si apprende con certezza dal Libro Rosso invece, è che
Radagast compì solo parzialmente il proprio dovere e col tempo finì col non essere più
coinvolto dalle vicende della Terra di Mezzo.
Saruman vagò invece molto nelle regioni orientali, ma nell'anno 1759 della Terza Era si stabilì
ad Orthanc sotto invito del Re di Rohan e del Sovrintendente di Gondor. Già prima della
Guerra dell'Anello però, egli cominciò a covare il desiderio di potere e ben presto bramò di
possedere l'Unico. Questo d'altronde non deve stupire: egli era un Maia di Aulë, come del resto
lo era Sauron, ed entrambi finirono col mutare l'amore per la terra e le pietre in bramosia e
cupidigia per la forgiatura di oggetti di potere. Fu lo stesso Saruman, nel tempo del tradimento,
a definirsi "creatore di anelli" e Gandalf sostenne che egli aveva ormai perso interesse per le
cose che crescono.
Mithrandir quindi fu l'unico che sacrificò tutto se stesso, fino anche alla morte, nella lotta
contro il Nemico. Più di una volta egli dichiarò di non poter prendere decisioni per i Popoli
Liberi, ma la sua guida fu comunque decisa e salda e si rivelò infine determinante.
Nella Quarta Era, quando gli Eldar salparono per Valinor, egli abbandonò finalmente la Terra
di Mezzo che tanto aveva amato, e tornò fra i suoi pari.
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Lupi mannari
“Sauron allora mandò Draugluin, una belva terribile, signore e sire di lupi mannari di Angband."
Mearas
“Sussurrò una parola a Ombromanto, e come una saetta dall’arco il grande destriero sfrecciò via.
Guardavano ancora, e lui era già scomparso: un lampo d’argento nel tramonto, un vento sull’erba,
un’ombra fuggente dileguatasi."
Tutti i cavalli di Arda furono creati a somiglianza di Nahar, il cavallo bianco di Oromë il Vala.
Col tempo i cavalli si divisero in molte razze, diverse a seconda delle regioni della Terra di
Mezzo dove vivevano.
Esiste però una razza molto particolare di questi animali e si dice che siano i veri discendenti di
Nahar: sono i Mearas, i "Principi dei Cavalli", bellissimi e quasi magici. Il loro manto è bianco o
color argento, le loro criniera folta e fiera. Sebbene non abbiano il dono della parola, essi
capiscono perlomeno la lingua degli Uomini e degli Elfi. In rispetto al loro spirito libero, essi
non vengono sellati o imbrigliati poiché obbediscono solamente ai comandi del proprio
cavaliere.
Alcuni storici tra i Rohirrim sostengono che il primo Mearas giunse tra gli Uomini del
Rhovanion, ma in verità non si può essere certi sulla datazione della loro origine, anche se
leggende raccontano sia stato proprio Oromë a condurli da Valinor in tempi remoti. Certo è che
fanno il loro ingresso nelle cronache della Terra di Mezzo solamente nel 2501 della Terza Era,
quando Léod, signore degli Éothéod, padri dei Rohirrim, morì cercando di domarne uno. Eorl,
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Lupi mannari
Nella Prima Era del Sole apparve nel Beleriand una razza di spiriti malvagi asserviti a Sauron,
luogotenente di Melkor. Non si sa con precisione la loro origine ed alcuni storici pensano
fossero Maiar che avevano appoggiato Melkor e che per questo erano stati privati dai Valar di
una forma corporea; altri saggi invece sono propensi a credere non fossero propriamente Maiar
bensì spiriti malvagi incorporei. Comunque sia è certo che essi presero la forma di grandi lupi
grazie ad opere di stregoneria del Nemico.
Erano una razza terribile e feroce, con un corpo possente, grandi zanne capaci di dilaniare con
facilità un Elfo ed occhi rossi di sangue. E' noto che essi, sotto la guida di Sauron, abbatterono i
difensori di Tol Sirion, l'isola sulla quale Finrod aveva eretto la prima Minas Tirith, che da quel
momento divenne Tol-in-Gaurhoth, ovvero "Isola dei Lupi Mannari".
Il loro signore era Draugluin, il quale combattè con Huan, il cane dei Valar, da cui fu sconfitto.
Quello allora fuggì nella torre da Sauron e questi uscì ad affrontare Huan prendendo egli stesso
forma di Lupo Mannaro. Ma anche Sauron fu battuto e la stregoneria che permeava la torre un
tempo splendente cadde, la razza dei Lupi Mannari fu distrutta e gli spiriti malvagi vennero
dispersi.
Che fine fecero non è noto, ma è azzardato supporre che siano sopravvissuti nel corso delle Ere.
Ciò che è noto è che quella fu la fine del regno dei Mannari nel Beleriand. Per sempre.
Nota: nella Terza Era col nome di Mannari vengono chiamati invece i lupi delle Terre Selvagge,
gli Warg, ma hanno assai poco a che fare con i Lupi Mannari se non nella forma.
Nani
il figlio di Léod, riuscì invece a vincere la resistenza del fiero animale cui diede il nome di
Felaróf, Signore dei Cavalli, stabilendo che solo la casa del re avrebbe potuto cavalcarli.
Ricordiamo anche altri due famosi Mearas: Nevecrino, cavallo di Théoden, e Ombromanto,
amico fedele di Gandalf, che fece eccezione per questo insolito cavaliere.
Nani
“Allora Aulë prese i Sette Padri dei Nani e li pose a giacere in luoghi remotissimi”.
I Saggi raccontano di come ancor prima della venuta dei figli di Ilúvatar, Aulë creò una razza
cui poter insegnare la propria arte ed il proprio amore per le pietre e la terra. Furono così creati
i sette Padri dei Nani, ma il Vala tenne all'oscuro di tutti la propria opera, per timore del
giudizio di Ilúvatar. Ma questi poteva leggere con chiarezza il cuore dei Valar, così prese da
parte Aulë e lo rimproverò per il suo gesto di disobbedienza, poichè i fligli di Eru ancora non
s'erano destati e tutto ciò che era in Arda a loro solamente era destinato. Aulë mise allora mano
ad un grande maglio per distruggere il frutto della propria disobbedienza, ma Ilúvatar lo fermò
in tempo: egli risparmiò i figli di Aulë e li accettò come propri; i "figli adottivi" furono detti in
seguito. Altresì non permise che questi abitassero sopra o sotto la terra prima che i suoi figli
legittimi si fossero svegliati, perciò li pose a dormire nelle profondità della terra, fino al giorno
stabilito per il loro risveglio. "Poichè erano destinati ad apparire nei giorni del potere di
Melkor, Aulë rese i Nani forti e resistenti. Ne consegue che essi sono duri come sasso, testardi,
pronti all'amicizia e all'ostilità, e sopportano le fatiche e la fame e il dolore fisico più
impavidamente di ogni altro popolo parlante".
I Nani vivono a lungo, ben più di quanto fu concesso agli Uomini, tuttavia non sono immortali
come gli Elfi. In principio essi credevano che morendo sarebbero tornati alla terra ed alla roccia
da cui erano stati generati, ma ora sono propensi a credere che Aulë il Creatore, che loro
chiamano Mahal, li attenda in aule separate di Mandos. Credono infine che i Sette Padri
tornino a rivivere nei loro discendenti "e riprendere gli antichi nomi".
Di questi Padri dei Nani conosciamo il solo nome di Durin il Senzamorte, e la sua stirpe fu la
più gloriosa fra tutti i Naugrim, che il nome dato loro dai Sindar. Compaiono per la prima volta
nelle cronache del Beleriand, dove intrecciarono fitti rapporti con gli Elfi ed ebbero parte in
molti dei grandi eventi della Prima Era; le loro due città principali erano Nogrod e Gabilgathol,
detta dagli Elfi Belegost, sugli Ered Luin. Furono i Nani ad aiutare Finrod Felagund a
completare Nargothrond ed a scavare le Mille Caverne per Thingol, e nelle sale del palazzo di
Elwë erano degnamente riunite le massime espressioni dell'arte architettonica dei due popoli.
Furono sempre loro ad insegnare agli Eldar del Doriath a forgiare armi ed armature senza
eguali, e dagli Elfi appresero a tracciare le rune ideate da Daeron. Per tutti questi servizi
venivano ricompensati generosamente in oro e pietre, così per riconoscenza essi forgiarono la
Nauglamír, la Collana dei Nani, in seguito oggetto di astio e scontri fra i due popoli. L'esempio
più limpido di pacifica e fruttuosa convivenza si ebbe però nella Seconda Era della Terra di
Mezzo, in Eregion, dove i fabbri di Celebrimbor e Galadriel commerciavano e prosperavano
assieme ai Nani di Khazad-dûm.
Quando Sauron distribuì alle sette stirpi dei Nani gli anelli magici forgiati assieme a
Celebrimbor, essi li accettarono volentieri; ma nel momento in cui l'Oscuro Signore infilò
l'Anello del Potere e tentò di asservirli al proprio volere, essi dimostrarono grande resistenze al
potere oscuro, come Aulë aveva voluto per loro.
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Olifanti
"Io sono Olifante, / Il più importante, / Il più grosso e il più grande".
Gli Olifanti sono antenati dei comuni elefanti. Nella Terza Era del Sole questi animali, detti
Mûmakil, vivono nel remoto Harad Meridionale e sono impiegati Haradrim come animali da
guerra e da lavoro.
In battaglia questi enormi pachidermi conducono grandi vessilli con il simbolo dei loro
padroni: un serpente nero in campo scarlatto, mentre sulla schiena portano grandi torri sulle
quali si posizionano arcieri e fanti pronti al combattimento.
Hanno una sorta di istinto naturale alla guerra e la loro stazza fornisce all'esercito che li schiera
in campo un evidente vantaggio di forza d'urto. Bardati con spesse corazze in cuoio e scaglie di
pelle, il loro unico vero punto debole sono gli occhi, tanto che un Mûmakil accecato viene colto
dal panico devastando ogni cosa gli si trovi attorno, amici e nemici.
Essendo pressoché sconosciuti ad Ovest dell'Anduin se non in Gondor, la loro esistenza viene
addirittura messa in dubbio dalla gente dell'Eriador, che ne conserva memoria unicamente
nelle leggende e nei canti. Ne è un esempio la canzone dell'Olifante intonata da Sam
nell'Ithilien.
Olog−hai
“Erano più alti e più robusti degli Uomini, e non portavano che una stretta maglia di squame cornee, o
forse era quella la loro orrida pelle."
Nella Terza Era Sauron radunò molti degli antichi Troll allevati da Melkor ad Angband e li
condusse nella Terra Nera. Qui con potenti stregonerie e arti malvagie, egli creò una nuova
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Olifanti
L'effetto che però gli Anelli ebbero sui Nani fu aumentarne la cupidigia e la sete di ricchezze,
tanto che si racconta che all'origine dei tesori delle sette stirpi vi fossero proprio questi anelli
magici. Ma anche se il Nemico non era riuscito a piegare la loro volontà, questa avidità che
albergava in loro ne determinò la rovina: come successe poi in Erebor, i grandi tesori dei Nani
attirarono i Draghi che ancora vivevano nella Terra di Mezzo nella Seconda Era, e molti regni
furono devastati.
Celebre è anche la fine di Moria, quando durante il regno di Durin VI essi scavarono sotto il
Cornorosso in cerca di mithril e liberano involontariamente un Balrog che si era nascosto lì
nella Prima Era. Gli ultimi brandelli dei grandi regni dei Nani sopravvissero un pò ovunque
sulla Terra di Mezzo: nei Monti di Bruma, Monti Grigi, ad Erebor, Monti Bianchi, Dunland,
Monti Azzurri ed in alti luoghi più remoti. Ma con l'avvento della Quarta Era questo popolo
scomparve piano piano lasciando il dominio agli Uomini, quando ormai anche gli Eldar se ne
erano andati.
Qualcuno sostiene che siano ancora lì, in saloni splendenti, ad affilare asce e costruire cotte in
attesa dell'Ultima Battaglia, quando tutti loro saranno riuniti da Aulë e Ilúvatar li accetterà fra i
propri figli legittimi.
Orchi
razza di Troll neri molto più forti dei loro stretti cugini: gli Olog-hai, come vennero chiamati
nel Linguaggio Nero. Queste creature possenti e massicce sono terribili in combattimento:
armate di pesanti armi da mischia sono capaci di abbattere ogni difesa gli si pari dinanzi.
Tuttavia non è la forza fisica la caratteristica peculiare degli Olog-hai: grazie alle arti di Sauron
fu concesso a questi Troll di non temere più la luce del sole, diventandone pressoché immuni.
Solitamente queste creature portano enormi scudi ferrati e grandi martelli da guerra, asce,
mazze o picche ed incutono timore nel nemico, del quale usano mangiare le carni dopo o
durante il combattimento: "solevano infatti mordere il collo di coloro che accoppavano".
Orchi
“Fosca era la sua larga faccia piatta, e gli occhi come tizzoni, e la sua lingua rossa".
Nelle profonde prigioni di Utumno, nella Prima Era delle Stelle, si dice che Melkor compì la
sua più orribile crudeltà. A quei tempi egli catturò molti tra gli Elfi che da poco avevano fatto
udire le proprie voci in Arda, e li rinchiuse nelle segrete gallerie della propria fortezza, dove
con orrendi atti e torture infinite corruppe i Primogeniti dando vita ad una nuova specie,
deturpata e terribile. Erano questi gli Orchi, una razza animata da terrore ed odio, capace di
provare gioia unicamente per le sofferenze inflitte agli altri.
Sono abili nell'uso e nella forgia di armi e fabbricano spade, scimitarre, archi, asce e lance, che
utilizzano per distruggere tutto ciò che c'è di bello e vivo. Fisicamente sono piuttosto tozzi, con
braccia lunge e sproporzionate, gambe storte e musi piatti. Il loro linguaggio è rozzo e derivato
da una moltitudine di lingue diverse tra cui il Linguaggio Nero, anche se nella Terza Era
presero ad usare l'Ovestron storpiandola in molteplici dialetti, diversi per ogni tribù. Queste
tribù sono continuamente in lotta ed al loro interno vige la legge del più forte ed un regime del
terrore; storicamente hanno da sempre costituito il nerbo delle armate del Nemico, ma esistono
molti gruppi svincolati dal giogo del Signore della Terra Nera.
Queste creature paiono temere molto più i propri padroni che il nemico e per questo si lanciano
in battaglia con ferocia e spesso noncuranza, preferendo forse la morte ad una vita da incubo.
Vivendo in città sotterranee sotto i monti o comunque al riparo della luce del sole, essi
possiedono una buona vista anche nelle tenebre, alle quali sono talmente assuefatti da non
sopportare più la luce solare che li rende assai meno pericolosi e temerari.
Gli Orchi non vivono in un'area geografica ben definita, ma le loro comunità infestano molti
luoghi della Terra di Mezzo; ad esempio nei Monti di Bruma si trovano numerosi loro
insediamenti e più e più volte sono scoppiate vere e proprie guerre private tra Orchi e Nani,
delle quali ricordiamo la più famosa e cruenta esser datata 2793-2799 TE, conclusasi con
l'uccisione di Azog il Grande Orco per mano di Dáin II.
Esistono poi varie razze di Orchi, diverse per taglia, luogo e storia: sono documentati infatti
anche Goblin ed Huruk-hai. Mentre i primi sono piccoli abitatori di gallerie sottomessi agli
orchi più grandi, i secondi sono una razze assai più prestante e resistente, non temono la luce
solare ed hanno pelle e sangue scurissimi. Sono apparsi per la prima volta nella Terza Era a
Mordor e Orthanc.
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Ragni
"Sputaveleno! Sputaveleno! / Al lavoro metti freno / e non tesser più perchè / mai potrai prendere me".
Sentinelle Silenti
“rano come grandi figure sedute ciascuna su di un trono, e composte da tre corpi uniti, sormontati da tre
teste rivolte verso dentro, verso fuori e verso la soglia del cancello".
Le Sentinelle Silenti (o Watchers) sono spiriti malvagi che risiedono in imponenti statue a
guardia di passaggi o portoni. Possono vedere il visibile e l'invisibile, gli oggetti materiali e le
forme spirituali, tanto che l'unico modo di passare è vincere la loro resistenza dando prova di
una forza di volontà maggiore.
Le troviamo all'ingresso di Cirith Ungol, a Mordor, ma è legittimo credere che ve ne fossero
altre in luoghi come Carn Dûm o Dol Guldur. Quelle di Cirith Ungol avevano tre facce e tre
corpi, e raffiguravano delle creature umanoidi sedute su di un seggio, con il viso e gli arti da
uccello rapace.
I loro occhi sono rilucenti e pare siano questi il punto focale del loro potere. Sono anche capaci
di lanciare un richiamo stridulo, quasi un urlo, nel caso scoprano intrusi.
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Ragni
I Grandi Ragni sono tra gli esseri più ripugnanti che abbiano mai abitato Arda. La più grande
di questi era Ungoliant, un potente e malvagio spirito che entrò nel mondo prima che fossero
piantati gli alberi dei Valar. Come si seppe in seguito Ungoliant aiutò Melkor a distruggere
questi alberi, tessendo per lui anche una scura tela di tenebra che coprì la loro fuga, ma il male
che l'orrendo mostro provocò si moltiplicò col tempo. Essa generò infatti una nutrita prole e
nonostante ne divorasse i più, i grandi ragni crebbero di numero e tra questi alcuni raggiunsero
quasi il potere della loro progenitrice.
Durante la Prima Era Ungoliant giunse a nord del regno di Re Thingol, ma grazie ai poteri di
Melian dovette rifugiarsi nei precipizi detti poi Ered Gorgoroth, i Monti di Terrore. In seguito
alla Guerra d'Ira i ragni ch'erano sopravvissuti agli sconvolgimenti che colpirono il Beleriand
ed alla fame insaziabile di Ungoliant, giunsero nella Terra di Mezzo passando i Monti Azzurri.
Per un certo periodo alcuni di loro, tra cui la grande Shelob, abitarono nei monti che
circondavano la terra di Mordor, ma nella Terza Era molti ragni si trasferirono a Boscoverde il
Grande.
Erano questi ragni assai meno potenti dei Grandi Ragni dei tempi remoti, ma il loro numero
divenne tale che quella splendida foresta prese ben presto il nome di Bosco Atro, dove essi
poterono prosperare, forti anche della vicinanza di Dol Guldur.
Nell'aspetto sono semplicemente una versione gigante dei comuni ragni ed il loro pungiglione
è capace di iniettare nella vittima un veleno che provoca intorpidimento e sonnolenza, come
dimostra la disavventura di Bilbo: "il ragno stava cercando di avvelenarlo per tenerlo quieto,
come fanno i ragni più piccoli con le mosche".
Parlano il Linguaggio Nero e la lingua degli Orchi, anche se sono capaci di intendere la Lingua
Corrente parlata dagli Uomini dei Boschi.
Spettri
Spettri
“Fredda la mano ed il cuore e le ossa, / Freddo anche il sonno è nella fossa: / Mai vi sarà risveglio sul
letto di pietra, / Mai prima che muoia il Sole e la Luna tetra."
Le forme spiritiche presenti nelle opere di Tolkien sono assai varie. Sebbene la parola spirito
venga usata anche per esseri non dell'oltretomba ma bensì ultraterreni come molte creature
antiche, si possono elencare ugualmente alcune forme di non-vita che potremmo chiamare
spettri o fantasmi. Un esempio sono gli Spettri dell'Anello: nove antichi re che accettarono gli
arcinoti anelli magici dal Signore dei Doni, cadendo così sotto il suo giogo. Ci sono poi gli
Spettri dei Tumuli delle Tyrn Gorthad, le Tumulilande, che furono asserviti al Re degli
Stregoni. Per finire cito altri due esempi ben noti: gli Uomini di Dunclivo e gli spiriti che paiono
rersistere nelle Paludi Morte, ovvero quelli degli uomini malvagi che presero parte alla
Dagorlad.
Tutti questi spiriti apparentemente molto diversi condividono una caratteristica comune:
furono un tempo Uomini, non quindi Elfi o di altra razza, che si macchiarono in vita di gravi
crimini o scelsero la via dell'Ombra o del tradimento. Colpevoli di tali azioni, i loro spiriti non
furono accolti nelle Aule d'Attesa o dovunque finiscano le anime degli Uomini, esclusi fino alla
fine del mondo. Tutti loro sono caratterizzati da una assenza quasi totale di corporeità e prova
lampante di questo sono i mantelli neri che i Nazgul son costretti ad indossare per dare una
forma sensibile alla propria non-esistenza.
Un'altra caratteristica comune è che, fatta eccezione per gli spiriti delle Paludi Morte (anche se
per questi si può prendere in considerazione le spoglie mortali che li giacciono), tutti loro sono
legati in qualche modo ad un vincolo, sia esso materiale o immateriale, che li tiene legati a
questo mondo. Se riflettiamo un attimo infatti notiamo che gli Uomini di Dunclivo sono legati
al giuramento infranto nei confronti di Isildur, i Nazgul dai rispettivi Anelli e quindi
dall'Unico, gli Spettri dei Tumuli dai tesori accumulati nei loro sepolcri, tanto che il disperderli
per la via alla mercé di tutti li può infine scacciare per sempre. Sono quindi anime maledette,
senza pace, accompagnate da un gelida immaterialità che gli fornisce anche una qualche
invulnerabilità agli attacchi materiali.
Sono senza dubbio esseri delle tenebre, anche se solo gli Spettri dei Tumuli sembrano lasciare
intendere un'insofferenza alla luce solare.
Vagabondi
"Ma erano Uomini Neri. Senza possibilità di errore."
Nella Prima Era delle Stelle Melkor allevò una razza di grandi esseri nelle profondità di
Angband. Questi erano possenti carnivori umanoidi, forti e robusti come la roccia ma assai
poco intelligenti ed arguti, e furono detti Troll o anche Vagabondi. Furono allevati poiché
Melkor desiderava ottenere una razza di possenti combattenti in grado di rivaleggiare in forza
e stazza con gli Ent, tanto che mentre questi ultimi sono di fatto alberi, i Troll traggono origine
invece dalla pietra.
Sono alti almeno il doppio del più alto tra gli Uomini mortali e la loro pelle è dura e a tratti
scagliosa come una corazza naturale. I sortilegi che diedero loro vita furono lanciati nella più
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Ucorni
"Il Vecchio Uomo Salice? Così male si comporta, eh? Ora provvedo subito. Conosco la canzone che fa per
lui."
Gli Ucorni sono sostanzialmente Ent che nel corso del tempo, precisamente all'inizio della
Terza Era, cominciarono a divenire più simili agli alberi dei loro stretti parenti. Come gli Ent
essi possedevano un tempo la parola, ma ultimamente non hanno dimostrano di conservarla.
Di solito gli Ucorni appaiono come alberi scuri nel cuore più remoto delle foreste, immobili,
silenziosi ma pur sempre vigili; in casi di necessità tuttavia possono sfruttare una discreta
capacità motoria per muoversi furtivi e tendere agguati ai propri nemici.
Queste creature non sono propriamente malvagie, anche se il loro cuore è diventato nero e
diffidente verso coloro che s'avventurano nel loro territorio: sono perciò aggressivi e pericolosi,
tranne con le persone di cui si fidano veramente, ma odiano sopra ogni cosa gli Orchi e le loro
asce.
Nel numero degli Ucorni vengono spesso citati gli spiriti malvagi dei Salici che apparvero nella
Prima Era, crescendo silenziosamente nelle antiche foreste. Non sappiamo fino a che punto ci
sia una relazione tra gli Ucorni e questi spiriti, ma ricordiamo uno di essi, il Vecchio Uomo
Salice, tentare di uccidere gli Hobbit nella Vecchia Foresta. In quella occasione il Salice
dimostra di possedere anche arti ipnotiche ben sviluppate.
Uomini
"Volle dunque che i cuori degli Uomini indagassero di là dal mondo, ed in questo mai trovassero pace;
ma che avessero la facoltà di plasmare la propria vita, tra le potenze ed i casi del mondo, oltre la Musica
degli Ainur, la quale è come un destino per tutte le altre creature."
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Ucorni
nera oscurità delle segrete di Angband, perciò essi sono vulnerabili dalla luce del sole. Anzi la
loro insofferenza ai raggi solari è ben maggiore di quella degli Orchi: basta infatti che un Troll
venga colpito da un raggio di luce per rompere l'incantesimo e tramutarli in pietra.
Durante la Prima Era del Sole parteciparono a molte delle battaglie del Beleriand, tanto che
nella Battaglia delle Innumerevoli Lacrime furono le guardie del corpo di Gothmond, il Signore
dei Balrog. Dopo la guerra d'Ira, coloro che erano sopravvissuti si nascosero nella Terra di
Mezzo in neri anfratti e caverne, aspettando il momento opportuno per tornare a seminare
distruzione. Molti Troll vennero radunati da Sauron nella Seconda Era, ma molti altri
continuarono a vivere per conto proprio, e difatti cominciarono ad esser chiamati con molti
nomi, a seconda del luogo dove vivevano: Troll di Caverna, Troll delle Colline e Troll di
Montagna ne sono esempi. Molti di quelli che erano passati sotto il potere del Signore della
Terra Nera vennero potenziati e irrobustiti dal loro padrone nel corso dei secoli, divenendo
Holog-hai.
Ricordiamo i tre Troll, chiamati in quell'occasione Uomini Neri, che catturarono Bilbo nel
Rhudaur o i Troll di Caverna che assalirono la Compagnia a Moria.
Uomini
Nelle cronache si racconta di come una nuova razza si svegliò in Arda quando il Sole compì il
suo primo percorso nel cielo. Come gli Eldar erano nati sotto le stelle, così ora gli Uomini
nascevano col favore del Sole e per questo temono l'oscurità. Sono questi i Secondogeniti di
Ilúvatar, destinati al dominio di Arda come era stato decretato dalla musica degli Ainur, alla
creazione del mondo.
Essi nacquero nel lontano Est, nella terra che gli Elfi chiamarono Hildórien. A differenza degli
Eldar a questa nuova razza era stato concesso il Dono di Ilúvatar,la mortalità, e per questo
avevano vita assai breve. In principio erano di statura piuttosto piccola, ma in preparazione al
loro dominio assunsero col tempo una statura e forza sempre maggiori, mentre i Primogeniti
sminuivano e si facevano più rari. Soffrono di molte malattie e sono fragili nel corpo e nello
spirito e per questo gli Elfi li chiamano "i deboli".
Non ebbero contatti coi Valar nei giorni della loro giovinezza, perciò molto di ciò che appresero
in principio gli fu insegnato dagli Elfi Scuri, ovvero coloro tra gli Elfi che erano rimasti nelle
terre orientali. Crebbero velocemente come solo gli Orchi erano capaci e ben presto ottennero il
dominio di quelle terre, tanto che qualche voce maligna cominciò a chiamarli "usurpatori". Non
ci volle quindi molto perché anche Melkor si accorgesse della loro presenza, così il Nemico
giunse tra di essi cercando di trarli dalla sua parte, pensando così di recare grande sofferenza e
dolore ai Valar. Ma gli Uomini ch'erano nati sotto il primo sole temevano l'oscurità di Melkor,
perciò molti fuggirono da lui e migrarono ad Ovest e al Nord. Infine raggiunsero il Beleriand
attraversando i Monti Azzurri dove trovarono diverse stirpi di Elfi: erano questi alcuni dei
Calaquendi, gli Elfi della Luce giunti in Aman per poi tornare contro il volere dei Valar, ed
anche molti Sindar, gli Elfi Grigi di Thingol. Gli Elfi accolsero gli Uomini fra di loro, anche se
non tutti furono subito disposti verso i nuovi venuti allo stesso modo.
Come viene narrato nel Quenta Silmarillion, le tre grandi "Case" degli Uomini giunte nel
Beleriand furono: la prima di Bëor, la seconda di Haladin e la terza di Hador. Nella lingua dei
Noldor tutti loro furono detti Atani, "i Secondogeniti", ma quando l'uso dell'Alto Linguaggio
venne meno, il loro nome sindarin fu Edain.
Gli Uomini divennero ben presto grandi alleati degli Eldar e combatterono con loro molte
battaglie e presero parte anche alle Grandi Guerre contro Morgoth ed i suoi eserciti. Prima
della fine della Prima Era giunsero nel Beleriand anche altre stirpi di Uomini, gli Orientali, ma
non furono questi i soli.
Ciscuna delle stirpi degli Uomini ebbe poi una propria storia e per questo è conveniente
affrontarle separatamente.
Le tre Case
Le Tre Case giunsero nel Beleriand in successione, alla ricerca di terre dove stabilirsi liberi dal
giogo di Melkor. Nel corso della Prima Era e di tutti gli sconvolgimenti e guerre che colpirono
quelle terre oltre i Monti Azzurri, essi si divisero in diversi gruppi a sé stanti ed i loro capi
furono molti. Ora perciò mi limiterò a descrivere il loro arrivo nel Beleriand ed indicare le
regioni che abitarono nei primi tempi della loro permanenza.
Prima Casa di Bëor
Dopo circa trent'anni dal ritorno dei Noldor da Aman giunse ad Ovest dei Monti Azzurri la
prima schiera di Uomini al seguito di Bëor il Vecchio. Finrond Felagund, signore del
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Seconda Casa di Haladin
La gente di Haladin, che si distingueva da quelli della Prima Casa principalmente per la lingua,
giunse poco dopo Bëor nel Beleriand. Gli Elfi Verdi dell'Ossiriand cominciarono ad esser
preoccupati dell'avvento degli Uomini, così questi dovettero volgere subito a Nord e presero
dimora nel Thargelion, il paese di Caranthir figlio di Fëanor, dove vissero indisturbati per
qualche tempo.
Tra loro abitava anche un piccolo gruppo di Uomini assai diversi fisicamente: i Drúedain, che
vennero poi chiamati nelle Ere successive Woses o Uomini Selvaggi. Bassi, tarchiati e sgraziati,
nella Terza Era vivevano nella Foresta Druadana, al confine di Gondor, ed aiutarono i cavalieri
del Mark trovando loro un passaggio tra i Monti Bianchi durante la Guerra dell'Anello.
Terza Casa di Hador
Questa gente giunse subito dopo gli Haladin nel Beleriand. Erano uomini molto fieri e decisi ed
attraversarono i Monti Azzurri in schiere compatte e ben armate, tanto che gli Elfi Verdi
dell'Ossiriand si nascosero e non tentarono nessun contatto.
Venuti a sapere che la gente di Bëor s'era stabilita nell'Estolad, andarono ad abitare a sud di
quella regione, divenendo molto amici di Baran figlio di Bëor.
Gli Orientali
Detti anche Uomini Scuri, arrivarono nel Beleriand da Est dopo la Dagor Bragollach (455 PE).
Alcuni di loro erano già segretamente attratti da Melkor, ma non tutti: molti infatti s'erano
messi in viaggio per la fama delle ricchezze del Beleriand che aveva passato ormai i Monti
Azzurri. Gli Orientali non strinsero mai grande amicizia con gli Edain e spesso presero anche
maggior contatti coi Nani che con gli Elfi del Beleriand.
Erano divisi in molteplici gruppi ma al momento del loro arrivo i capi erano Bór e Ulfang.
Maedhoros, il figlio maggiore di Fëanor, offrì loro amicizia e Melkor fu molto contento di
questo, sicuro che i nuovi venuti avrebbero tradito infine gli Eldar. Ma i figli di Bór si
mostrarono invece leali a Maedhros e Maglor, schierandosi dalla loro parte. La gente di Ulfang
il Nero invece giurò fedeltà a Caranthir, quarto figli di Fëanor, ma le loro parole erano
menzognere. Ben presto infatti le speranze del Nemico si avverarono e nella Nirnaeth
Arnoediad (473 PE) gli Orientali della stirpe di Ulfang combatterono dalla parte di Melkor e
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Uomini
Nargothrond, incontrò per caso questa gente durante una battuta di caccia notturna assieme a
due dei figli di Fëanor (310 PE). Finrond intonò loro un canto che narrava della creazione di
Arda e lo splendore di Aman, e fu per questo che la gente di Bëor, che aveva avuto contatti solo
con gli Elfi Scuri, chiamò lui Nóm e la sua gente Nómin, cioè "i Sapienti".
Alla gente di Bëor, che divenne di fatto vassalla di Finrond, venne concesso di stabilirsi nelle
terre di Amord e Amras, sulle rive orientali del Celon presso le frontiere del Doriath dove
regnava Thingol. Quella regione fu nominata Estolad, cioè "accampamento".
Bëor e i suoi dimostrarono sempre grande coraggio nelle battaglie contro gli eserciti di Melkor
e subirono grandi perdite tanto che il loro numero diminuì fino alla Guerra d'Ira.
Uomini
questi assegnò loro lo Hithlum come dimora, dove tiranneggiarono i superstiti della gente di
Hador sotto il comando di Lorgan, che all'epoca era divenuto loro capo.
Con la Guerra d'Ira praticamente si estinsero anche se un piccolo gruppo diede vita ai
Forodwaith, da cui discesero i Lossoth che abitavano nella Terza Era sulla Baia di Forochel,
all'estremo nord della Terra di Mezzo.
Gli Edain di Numenor
Al termine della Prima Era, quando ogni speranza di sconfiggere Melkor era svanita e l'Ombra
del Nemico si stava per abbattere sui resti dei gloriosi regni degli Eldar, Eärendil il Lucente,
detto poi anche il Beato, figlio di Tuor e sfuggito alla caduta di Gondolin, costruì la nave
Vingilot.
Con questa egli compì l'impresa che mai nessuno aveva compiuto e raggiunse Valinor, dove
ottenne l'aiuto dei Valar che abbatterono gli eserciti nemici e catturarono Melkor.
In questa, che fu detta la Guerra d'Ira e che portò all'inabissamento del Beleriand, gli Edain
combatterono assieme agli eserciti di Valinor, e per questo vennero ricompensati: venne loro
concessa una vita assai più lunga di quella degli altri Uomini e una terra insulare dove
trasferirsi, che fu chiamata Numenor.
Questa vasta isola, detta anche Andor, "Terra di Dono", era la più vicina a Valinor di
qualunque altra e lì gli Edain poterono vivere in pace a stretto contatto con gli Elfi del Lindon,
che trasmisero loro grande sapienza, così che essi divennero un popolo fiero e potente e la loro
conoscenza spaziava in molti campi. Anche Eönwë, uno tra i più potenti dei Maiar ed araldo di
Manwë, giungeva spesso ad ammaestrarli.
Gli Elfi li chiamavano Dúnedain, Númenórean, Re tra gli Uomini. Il loro primo re fu Elros
figlio di Eärendil il Lucente, ed insieme al fratello Elrond aveva sia il sangue degli Edain che
degli Eldar, discendendo infatti da Idril di Gondolin e Lúthien figlia della Maia Melian. Per
questo i Valar concessero ai due fratelli di poter scegliere a quale razza appartenere e fu così
che Elros scelse i mortali Edain divenendo loro re, mentre Elrond gli Eldar.
I Numenoreani giungevano spesso nella Terra di Mezzo, poichè il Beleriand non esisteva più, e
qui fondarono molte colonie tra cui la maggiore fu Umbar. Gli Uomini della Terra di Mezzo li
riconobbero come sapienti e la maggior parte fu lieta di sottomettersi ai "Re del Mare", come
erano chiamati. Erano infatti assai più alti di qualunque altro uomo e ben più saggi e sapienti.
Durante la Seconda Era gli Uomini di Numenor divennero molto potenti anche nella Terra di
Mezzo e più volte sconfissero gli eserciti di Sauron assieme a Gil-galad.
Ma non per questo essi si sottrassero al destino della morte che Ilúvatar aveva donato loro, e
col passare dei secoli, durante tutta la Seconda Era, cominciarono a temere la morte e ripudiare
il Dono che gli era stato concesso per grazia. Incominciarono così a covare rancore verso gli Elfi
e gli ultimi re presero anche a muovere guerra contro i popoli della Terra di Mezzo che non
volevano sottomettersi al giogo.
Nel 3261 SE tuttavia, quando Sauron cominciò a minacciarli e reclamare per sé gli insediamenti
dei Númenórean, Ar-Pharazôn il Dorato gli mosse guerra con un esercito tale che il Signore di
Mordor fu fatto prigioniero e condotto a Númenor. Qui il Nemico riuscì in appena sessanta
anni ad alimentare il rancore di Ar-Pharazôn e indurlo a muovere guerra ai Valar. Per questo
atto estremo i Valar affondarono la flotta di Ar-Pharazôn che aveva violato il divieto, ovvero
quello di recarsi nella Terre Imperiture, e la stessa Númenor.
Solo pochi dei Númenórean si salvarono ed erano questi i Fidi, coloro che erano rimasti fedeli
all'amicizia con gli Eldar e non avevano preso parte alla folle spedizione. Questi pochi si
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salvarono lasciando Númenor e scampando così dai terribili sconvolgimenti che portarono tra
le altre cose anche all'allontanamento di Valinor dalla sfera di Arda.
Questi Fidi erano guidati da Elendil e dai suoi figli Isildur e Anárion, e fondarono sulla Terra di
Mezzo due grandi regni dei Dúnedain: Gondor ed Arnor, detti anche Regni in Esilio (3320 SE).
Gli Uomini della Terra di Mezzo
Gli Uomini di Arnor e Gondor
Elendil l'Alto aveva fondato il Regno di Arnor ad est del Lindon, nell'Eriador Settentrionale. I
Dúnedain dell'Arnor vissero in pace per molto tempo poichè la forma corporea di Sauron era
perita nell'affondamento di Númenor, così strinsero molti legami con Gil-galad ed il loro regno
divenne saldo e potente. Grandi città furono erette ed i maggiori insediamenti erano Fornost, la
capitale Annuminas ed Amon Sûl. Gondor invece si trovava presso la foce dell'Anduin, e le
città principali erano Minas Anor, Minas Ithil e Osgiliath, dove Isildur e Anárion sedevano
insieme sul trono.
Questa quiete non durò tuttavia in eterno: Sauron infine tornò nella Terra di Mezzo ed i suoi
eserciti furono ricostituiti. Fu così che un'alleanza tra Elfi e Uomini, detta l'Ultima Alleanza,
marciò fino alla Terra Nera e pose sotto assedio Barad-dur, sconfiggendo infine il Nemico nel
3441 SE e privandolo dell'Unico Anello.
Con questo evento si chiuse la Seconda Era. Ma nella battaglia morirono Gil-galad, Anárion ed
Elendil, così entrambi i regni dei Dúnedain passarono a Isildur. Egli decise di tornare al Nord,
in Arnor, e sedere lì sul trono del padre, ma durante il viaggio fu ucciso assieme a tre dei suoi
figli da una schiera di Orchi e l'Unico fu perduto. Sul trono di Arnor salì allora il suo ultimo
figlio ch'era rimasto ad Imladris poichè ancora fanciullo, mentre a Gondor divenne re uno dei
figli di Anárion.
Col tempo tuttavia il sangue dei Dúnedain andò sempre più mischiandosi a quello degli altri
Uomini, così anche il loro lignaggio decadde. Nell'861 TE l'Arnor si divise in tre regni:
Arthedain, Rhudaur e Cardolan, ma uno ad uno caddero sotto i colpi di guerre civili e degli
attacchi del Regno degli Stregoni di Angmar. L'ultimo re fu Arvedui, che affogò nella Baia di
Forochel nel 1975 TE. I suoi figli diedero quindi vita ai Raminghi, conservando il sangue della
Casa del Re fino alla Quarta Era, quando Re Elessar tornò sul trono.
Al sud invece la casa dei re sopravvisse qualche tempo in più, ma ben presto anche qui la stirpe
reale si spezzò ed il governo passò nelle mani dei Sovrintendenti.
I Corsari
I Corsari vivono principalmente nell'antichissima città numenoreana di Umbar. Essi stessi
avevano in origine sangue di Númenor, ma nel corso del tempo scelsero di ribellarsi ai Re del
Mare ed in seguito, durante il declino di Gondor, appoggiarono la fazione dell'usurpatore
Castamir nella Guerra delle Stirpi (iniziata nel 1437 TE).
A fasi alterne il controllo di Umbar venne conteso tra Gondor ed i Corsari, ma infine questi
ultimi riuscirono ad avere la meglio ed i porti della città divennero definitivamente la loro base.
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Uomini
A questo punto viene descritta per sommi capi la storia degli Uomini della Terra di Mezzo
dalla fine della Seconda Era al termine della Terza.
Molti dei Dúnedain ribelli sopravvissero tuttavia alle repressioni di Gondor, ad anche se solo
pochi di questi conservarono intatto il proprio lignaggio, i superstiti formarono il ristretto
gruppo di Uomini malvagi che sono detti comunemente Numenoreani Neri.
Uomini
Gli Uomini del Rhovanion
Pare che questi Uomini discendano dagli Edain del Beleriand, da coloro cioè che scelsero di
non unirsi agli altri per andare a vivere a Númenor, ma decisero piuttosto di ritornare ad est
dei Monti Azzurri. Nel corso del tempo ebbero contatti con molti altri popoli ed il loro sangue
si mischiò con quello dei vicini: il re di Gondor Elcadar sposò una principessa del Rhovanion
provocando la Guerra delle Stirpi, ed i due popoli si mescolarono tra loro anche se solo in
stretta parte. Inoltre pare che la casa di Frumgar degli Eótheód discendesse da alcuni principi
del Rhovanion.
Gli Uomini del Nord
Con Uomini del Nord non si intende una sola popolazione ma un insieme di gruppi diversi che
condividono tuttavia una origine simile, in particolare da un ceppo di Uomini che viveva nel
nord-est della Terra di Mezzo. Sono questi gli Eótheód, gli Uomini di Valle ed Esgaroth, i
Beorniani e gli Uomini dei Boschi.
I primi erano un popolo di allevatori dell'alto corso dell'Anduin, appena ad ovest di Bosco
Atro. E' da questo popolo che discendono i Rohirrim, o meglio essi stessi presero tale nome
quando furono condotti a sud da Eorl il Giovane. Altri Uomini del Nord si stabilirono alle falde
di Erebor dove fondarono il piccolo regno di Valle ed in seguito la città di Esgaroth; essi furono
sempre nemici di Sauron e combatterono contro gli Orchi nella Battaglia dei Cinque Eserciti.
Nella stessa battaglia si schierarono anche i Beorniani, creature solo per metà Uomini: avevano
infatti il potere di trasformarsi in orso e vivevano in prossimità dei confini occidentali di Bosco
Atro, uccidendo gli Orchi che si dimostravano così incauti da invadere il loro territorio. Il loro
capo era Beorn.
Infine un ultimo gruppo è costituito dagli Uomini dei Boschi; non si sa molto in proposito, ma
vengono citati da Beorn e Gandalf: sono Uomini che vivono sempre ai margini di Bosco Atro in
piccoli villaggi di case di legno. Abili boscaioli, sembra vivano disinteressandosi delle faccende
della Terra di Mezzo, ma sono acerrimi nemici degli Orchi ed uomini fieri e schietti.
I Rohirrim
Come già detto i Rohirrim discendono dagli Eótheód del Nord. Nel 2510 TE Eorl il Giovane
condusse una schiera di cavalieri a sud in soccorso di Gondor, che si trovava allora attaccato da
Orchi, Balcoth e Corsari. Il suo aiuto fu decisivo e per questo il Sovrintendente concesse in
dono a questo popolo il Calenardhon, che essi chiamarono Mark, autodefinendosi Eorlingas.
Da quel momento furono sempre fieri alleati di Gondor e solo negli anni precedenti la Guerra
dell'Anello questa alleanza parve indebolirsi.
Signori dei Cavalli, così erano chiamati, conducevano in battaglia fieri destrieri e le loro schiere
scalpitanti erano temute enormemente dai nemici del Mark. Parlavano una lingua particolare,
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il Rohirric, che era derivato dall'Ovestron, tanto che perfino gli Hobbit potevano capirlo pur
trovandolo assai singolare.
Sebbene siano un popolo di allevatori, la loro cultura è prettamente guerriera: stimano
enormemente le imprese guerresche e non temono la morte sul campo se ottenuta con valore.
Non pare ci sia a Rohan una religione diffusa, ma i loro avi Eótheód del Nord rispettavano ed
onoravano in special modo Tulkas.
Sono gli abitanti del Dunland, ad ovest delle ultime propaggini dei Monti di Bruma. Prima del
2510 TE molti di loro abitavano anche il Calenardhon sotto l'autorità di Gondor. Quando però
quella terra fu data in dono ai Rohirrim di Eorl, i Dunlandiani furono scacciati e perfino
perseguiti. Per questo motivo "i selvaggi Uomini del Nord che avevano usurpato la loro terra"
si guadagnarono eterno odio da parte degli Uomini del Dunland, che in più occasioni
sconfinarono oltre i Guadi sull'Isen attaccando Rohan.
I Dunlandiani non sono sottomessi al Nemico ed anzi odiano e cacciano gli Orchi, ma durante
la Guerra dell'Anello si unirono ugualmente agli assedianti del Fosso di Helm.
Hanno un loro dialetto ma capiscono il Rohirric; sono gente piuttosto rozza, perlopiù cacciatori
che vivono sui colli in case di legno e pietra. Pare discendano da un grande ceppo di Uomini, i
Gwathuirim, di cui fecero parte anche gli Haladin, gli Uomini di Brea e gli Uomini di Dunclivo,
ovvero coloro che abitavano nei Monti Bianchi e che infransero il giuramento di fedeltà verso
Isildur, divenendo spettri dopo la morte.
Gli Esterling
Con questo termine si indica un insieme di popoli, una sorta di confederazione, che vive
all'estremo est della Terra di Mezzo. Gli Esterling della Terza Era non avevano relazioni con gli
orientali della Prima.
Queste genti apparivano come tribù nomadi che cercavano di spostarsi nelle zone occidentali
come i popoli più antichi avevano fatto nella Prima Era. Storicamente sono sempre stati
sottomessi a Sauron e furono tra i nemici più ostinati di Gondor.
I primi Esterling arrivarono ad ovest piuttosto tardi, nel quinto secolo della Terza Era ma nel
corso del tempo sempre nuovi gruppi si affacciarono sull'Anduin.
Sconfitti in un primo momento infatti, furono vari i popoli che si allearono a Sauron; i
principali nomi che ci sono noti sono i Carrieri, i Balcoth, i Variag e, a parte, gli Haradrim.
I Carrieri
Apparvero nel diaciannovesimo secolo della Terza Era. Può darsi che essi provenissero dalle
terre sudorientali oltre Mordor, poiché erano imparentati con i Variag del Khand. Queste tribù
erano più mobili dei precedenti gruppi di Esterling ed alcune di loro combattevano su carri, da
cui il nome.
Per quasi un secolo, fino al 1944 TE ed alla Battaglia del Campo, essi presero il controllo della
regione che si estendeva a sud del Mar di Rhûn fino a Mordor e all'Anduin, coprendo le mosse
delle forze oscure che si stavano riorganizzando nella Terra Nera per colpire nel 2000 TE.
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Uomini
I Dunlandiani
I Carrieri non furono distrutti da Gondor ma vennero sconfitti così pesantemente da svanire
praticamente dalle cronache di Arda. Probabilmente tornarono nelle terre orientali dove il loro
ceppo si perse nella moltitudine di genti che popolano l'immaginario tolkieniano orientale.
Warg
I Balchoth
I Balchoth erano imparentati coi Carrieri ma non pare che fossero diretti discendenti dei
primitivi gruppi di Esterling. Si stabilirono nelle regioni a sud di Bosco Atro e anche nella
regione di Dol Guldur. La regione da loro controllata arrivava tuttavia fino al Nord Ithilien,
dove dapprincipio ingaggiarono solamente alcune scaramucce con i gondoriani.
I Balchoth fornirono la forza strategica che serviva a Sauron per assicurare la sua fortezza di
Dol Guldur e allo stesso tempo proteggere le linee di comunicazione con Mordor.
Fu contro di loro che Eorl guidò gli Eótheód ottenendo in ricompensa il Calenardhon, chiamato
poi Rohan. Dopo questo episodio anche essi paiono sparire dalle cronache, forse scacciati dagli
Uomini del Nord o fuggiti nel remoto Est prima della Guerra dell'Anello.
Gli Haradrim
Di queste nazioni e tribù sappiamo meno che degli Esterling. Molti degli Haradrim furono
sottomessi dai Numenoreani nella Seconda Era, quando furono costruiti alcuni grandi
insediamenti sulla costa come Umbar. Per questo motivo coloro che invece non abitavano le
fasce costiere, bensì negli sconfinati deserti del Lontano Harad, non giunsero a contatto coi
Dúnedain per molto tempo.
Erano tribù assai tenaci e pronte a scendere in battaglia al servizio di Sauron; la maggioranza
costituiva grandi schiere di fanti armati di lance e grandi scudi, ma alcuni allevavano e
montavano piccoli e veloci cavalli o anche i ben noti Mûmakil o Olifanti.
Alcune tribù vivevano nelle terre adiacenti a Mordor e lungo lo Harnen, il fiume che segnava il
confine meridionale di Gondor.
Sembra che nella Quarta Era strinsero infine un patto di amicizia con re Elessar.
Warg
"...e in mezzo al circolo c'era un grosso lupo grigio. Parlava agli altri nella spaventosa lingua dei
Mannari. Gandalf la capiva."
Detti anche Mannari, sono una razza di grandi lupi malvagi che vive principalmente nelle
Terre Selvagge e nelle pianure del Rhovanion. Sono più grandi e feroci dei lupi comuni, tanto
che servono spesso da cavalcature per gli Orchi dei Monti di Bruma, dei Monti Grigi e dei Colli
Ferrosi, coi quali strinsero una duratura alleanza. Gli Warg presero parte in grande numero alla
Battaglia dei Cinque Eserciti ed alle successive durante la Guerra dell'Anello. In seguito a
queste due sconfitte, la razza pare quasi essersi estinta, sopravvivendo forse nelle regioni più
orientali del Rhovanion.
Parlano un loro linguaggio grottesco e anche la lingua degli Orchi delle montagne.
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