Norme editoriali Museoinvita

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Norme editoriali Museoinvita
NORME REDAZIONALI PER AUTORI
1. Presentazione del lavoro
Redigere il lavoro in formato Microsoft Word (formato .doc) o .rtf (Rich Text Format) e inviare
contestualmente le immagini che si ritiene utile pubblicare (libere da diritti e complete di
diascalie) all’indirizzo: [email protected].
2. Varianti di carattere
• Usare quanto più possibile il tondo
• Usare il corsivo (e unicamente il corsivo) nei seguenti casi:
♦ per mettere in rilievo elementi (termini, locuzioni etc.) distintivi all’interno del testo, ai
quali si vuole attribuire particolare enfasi
♦ per i termini stranieri non entrati nell’uso comune
♦ per i titoli di libri, di saggi, di articoli di periodici o di opere d’arte
• Non usare mai il sottolineato o il grassetto
• Inserire nel testo, per ogni illustrazione menzionata, il numero a essa corrispondente posto
tra parentesi: ad esempio: (Fig. XX).
Nel caso di opere non illustrate nel proprio saggio indicare la collocazione
3. Citazioni di brani
• Tradurre i brani citati e limitare l’uso della citazione in lingua ai casi di stretta necessità
• Inserire le citazioni, anche quelle lunghe, nel corpo del testo fra virgolette caporali. È lecito
inserire fuori corpo del testo citazioni brevi alle quali si voglia attribuire particolare rilevanza
o che dovranno essere oggetto di analisi approfondita
• Indicare le omissioni all’interno di una citazione con […], con uno spazio prima e dopo la
parentesi
• Un eventuale errore presente nel testo originale (che non sia un refuso di un’edizione
contemporanea) deve essere riportato tale quale nella citazione, eventualmente facendolo
seguire dalla scritta sic! racchiusa fra parentesi quadre
4. Punteggiatura
• Usare le virgolette caporali o virgolette francesi (« ») nei seguenti casi:
♦ citazioni di brani nel corpo del testo. Es: Egli dichiarò quanto segue: «Esprimere gli
umori più vari e disparati, ovvero le molte passioni del genere umano.»
• Usare le virgolette inglesi o alte (“, ”) nei seguenti casi:
♦ nomi di periodici e di quotidiani. Es: L’articolo, apparso su «Paragone» è molto
interessante
♦ citazioni interne ad un’altra citazione. Es: «un’immensa “annotazione” o
memorandum.»
♦ menzioni. Es.: la parola “arte” è composta da quattro lettere
♦ per mettere in evidenza che si sta usando un termine o una locuzione in un’accezione
particolare, deviante rispetto alla norma, o che non si vuole sottoscrivere
• Usare le virgolette alte semplici (‘, ) nei seguenti casi:
♦ un’ulteriore citazione contenuta all’interno di due citazioni. Es: «...un numero di
conoscenti ed estranei che dicevano: “dov’è il ‘ritratto di Goutreau’?” Vi era stato un
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grande scompiglio...» ad un’altra citazione. Es: «un’immensa “annotazione” o
memorandum.»
Il punto fermo va all’interno delle virgolette di chiusura solo se il testo è costituito da un
periodo completo, con l’iniziale della prima parola maiuscola, in tutti gli altri casi il segno di
interpunzione va all’esterno altrimenti va all’esterno. Es.: Disse che sarebbe stato meglio
obbedire «per il bene di tutti». Disse: «È meglio obbedire, per il bene di tutti.»
I rimandi a note a piè di pagina vanno inseriti dopo eventuali segni di interpunzione,
virgolette e parentesi chiuse, e devono essere seguiti da uno spazio
Le date di nascita e morte vanno scritte per intero, accompagnate dal luogo: (Parigi 1901 –
Berlino 1976).
Le abbreviazioni Mr, Mrs, Dr, St, AC e DC non vanno puntate.
Circa va abbreviato con “c.”
Le abbreviazioni di misure non vanno mai puntate (m, cm, mm, kg, ecc.).
5. Titoli di opere
Usare la traduzione italiana standard dei titoli delle opere d’arte, salvo quando queste siano
universalmente note con il titolo in lingua originale. Es.: Les Demoiselles d’Avignon o Le Déjeuner
sul l’herbe
6. Movimenti culturali e stili
Indicare con l’iniziale minuscola i sostantivi e gli aggettivi che designano movimenti culturali e stili.
Es.: antichità, classicismo, medievale, neoclassicismo, romanticismo, impressionismo,
neoimpressionismo, cubismo, surrealista, epoca vittoriana, preraffaelliti
7. Date e numeri
• Nell’indicare le date, applicare le regole seguenti: anni Venti e non anni ’20, XX secolo oppure
ventesimo secolo e non 20° secolo, Quattrocento e non ’400.
• I numeri vanno scritti in lettere (dieci, cinquantaquattro, centotré, ecc), salvo quando
risulterebbero troppo lunghi (Es.: 7854) o quando sono parte di date, ore, grandezze precise
• Quando denotano una quantità seguita da un’unità di misura, vanno scritti in cifre con il
simbolo relativo, oppure per esteso in lettere. Es.: 3 km, tre chilometri, non 3 chilometri, tre km
8. Nomi di persone
È necessario riportare nome e cognome per intero la prima volta che si nomina un artista, un
critico ecc., con luogo e data di nascita e morte tra parentesi; in seguito si riporterà soltanto il
cognome.
Quando si usa un’iniziale, questa deve essere seguita dal punto e da uno spazio (Esempio: Alice B.
Toklas). Nel citare artisti tedeschi e francesi con il solo cognome, va omesso ‘van’ o ‘de’, Es.: Stuck
(non von Stuck), Musset (non de Musset). I cognomi olandesi, invece, conservano il Van (che va
scritto maiuscolo quando si citi il solo cognome), Es.: Kees van Dongen, oppure Van Dongen.
9. Citazioni bibliografiche
Trattandosi di una rivista le citazioni bibliografiche, da collocare preferibilmente in nota, andranno
sciolte seguendo il seguente schema.
Indicazioni generali:
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• Per i testi antichi, precedenti l’introduzione della stampa, segnalare sempre l’edizione critica di
riferimento
• Nel caso di opere con più autori:
- se gli autori sono due o tre, indicarli tutti, nell’ordine riportato sull’edizione originale
- se gli autori sono più di tre, indicare solo il primo, facendolo seguire dalla dicitura et al.
- nel caso di opere edite all’estero, non tradurre mai il luogo di edizione
• Edizioni:
usare l’abbreviazione 2a ed., 3 a ed., 4 a ed. riveduta inserendola prima dell’eventuale numero di
volume, o dopo il titolo, o dopo il curatore/traduttore ove compaia.
Monografie e articoli
a. Pubblicazioni con autore unico:
M. Rossi, Titolo del libro, Ferrara 2010.
b. Pubblicazioni con due o tre autori:
M. Rossi, P. Bianchi, C. Neri, Titolo del libro, Ferrara 2001.
c. Pubblicazioni con più di tre autori:
M. Rossi et al., Titolo del libro, Ferrara 2010.
d. Pubblicazioni con curatore:
M. Rossi (a cura di), Titolo del libro, Ferrara 2010.
e. Pubblicazioni con curatore di testi altrui:
M. Rossi, Lettere, a cura di P. Bianchi, Ferrara 2010.
f. Saggi contenuti in volumi miscellanei:
M. Rossi, Titolo del saggio, in P. Bianchi (a cura di), Titolo del libro, Ferrara 2010, pp. xx-yy
g. Articoli in riviste
M. Rossi, Titolo dell’articolo, “Nome rivista”, numero rivista, data pubblicazione, pp. xx-yy
Tesi di laurea o tesi di dottorato
M. Rossi, Titolo della tesi, tesi di dottorato in Storia dell’arte, Université Paris Ouest Nanterre La
Défense, 2013.
Se pubblicata aggiungere il luogo di edizione.
Cataloghi di mostre
a. Cataloghi di mostre
Es: Chardin. Il pittore del silenzio, a cura di P. Rosenberg, catalogo della mostra (Ferrara,
Palazzo dei Diamanti, 17 ottobre 2010 – 30 gennaio 2011; Madrid, Museo del Prado, 28
febbraio – 29 maggio 2011), Ferrara 2010.
Per i saggi pubblicati in cataloghi di mostre indicare autore e titolo per esteso e fornire tutti i dati
relativi al catalogo stesso, specificando sempre il numero delle pagine del saggio.
Convegni e conferenze
a. Atti di convegni
F.S. Eigeldinger (a cura di), Jean-Jacques Rousseau et les arts visuels, atti del convegno
(Neuchâtel, 20-22 settembre 2001), Genève 2003.
b. Materiale inedito proveniente da convegni e conferenze
A. Brown-Price, Puvis de Chavannes, intervento all’incontro annuale della College Art
Association, Dallas, Texas, 18 febbraio 1988.
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Altro materiale inedito
Indicare la città e la sede dove è custodito, il nome della collezione, l’eventuale autore, l’eventuale
titolo del documento tra virgolette e la data, il numero del foglio o altro dato di identificazione:
in nota: R. Esner, The secret life of translators, Amsterdam, Gemeente Archief, archivio Esner,
1995, foglio n. 454.
Citazioni multiple all’interno del saggio o contributo
Dopo la prima citazione della voce bibliografica indicare le successive utilizzando il solo cognome,
seguito da una parte del titolo in corsivo e dalla formula “cit.” in tondo, ad esempio:
Rossi, Titolo cit., p. x.
Utilizzare la formula op. cit. (in corsivo) solo nel caso in cui il testo che si sta citando rappresenta
l’immediata citazione precedente.
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