NORME PER LA REDAZIONE DI LAVORI SCRITTI IN LINGUISTICA

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NORME PER LA REDAZIONE DI LAVORI SCRITTI IN LINGUISTICA
NORME PER LA REDAZIONE DI LAVORI SCRITTI IN LINGUISTICA
ITALIANA
Struttura del lavoro e formattazioni generali1
•
La prima pagina del lavoro deve riportare le seguenti indicazioni: nome dello
studente/della studentessa, indirizzo completo (se possibile completo di indirizzo email), titolo del lavoro, indicazione del tipo di lavoro (lavoro di seminario, d i
proseminario, ecc.), semestre, nome del docente.
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Il lavoro deve essere ordinato nel seguente modo: pagina con il titolo e le altre
informazioni succitate, indice, introduzione, testo principale, conclusioni, bibliografia
(e eventualmente appendici, testi, ecc.).
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Nella definizione dei margini delle pagine si prega di lasciare a sinistra uno spazio di 3
cm e a destra di almeno 2,5 cm.
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Le pagine devono essere numerate progressivamente.
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I testi devono essere formattati con interlinea 1,5.
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Il carattere principale deve essere di dimensione 12 (come quello di questo testo).
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La prima riga di ogni paragrafo va rientrata di un tabulatore.
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I singoli capitoli e sottocapitoli vanno numerati in modo progressivo segnalando anche
la struttura dei singoli sottocapitoli (1.; 1.1.; 1.2.; 1.1.1.; ecc.).
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Le note devono figurare sulla stessa pagina (a piè di pagina) in un carattere più piccolo
di quello del testo (10). Il numero di riferimento nel testo deve essere soprascritto e
deve venire prima di eventuali segni di interpunzione (es. lingue morenti1.).
Citazioni
•
Le citazioni lunghe (più di tre righe) vanno staccate dal resto del testo lasciando una
linea vuota prima e una dopo. Il paragrafo della citazione deve essere rientrato a
sinistra rispetto al resto del testo (di circa un centimetro) e, se possibile, in un carattere
di dimensioni inferiori (10). La citazione non deve essere delimitata da virgolette e
deve avere interlinea semplice.
Un bell'esempio di un creolo in questa situazione è quello del Gullah studiato dalla
Jones-Jackson (1984), la quale tra l'altro osserva (p. 352):
Though the two are completely opposite extremes of a process, both reduction and
elaboration are equally fatal to the integrity of the languages involved. The term decreolization
1
Per migliorare la leggibilità del presente testo distingueremo graficamente le esemplificazioni dalle
istruzioni usando per le prime il carattere Garamond e per le seconde il carattere Times New Roman.
is precise in suggesting the general direction which a creole language takes in its elaboration to
accomodate to the standard language, but the term death is more precise for describing the end
result of features absorbed by that elaboration process.
I segnali tipici di questa situazione si ritrovano anche nel nostro caso …
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Le citazioni brevi vanno inserite nel corpo normale del testo tra virgolette doppie
(“xyz”), oppure mediante ‘sergenti’ («xyz»).
… perdendo, per dirla con Zamboni (1997: 26-27), „la sua natura di predicato
semanticamente pieno, ossia capace di attribuire relazioni ai nominali che lo
accompagnano [...] per ridursi allo stato di semplice supporto grammaticale“.
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Commenti e operazioni dell’autore all’interno di testi citati vanno segnalati con
parentesi quadre (es. [...], [sic], [corsivo nostro], ecc.).
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Ogni citazione deve rimandare all’opera dalla quale è estratta e al luogo esatto (v.
“Riferimenti bibliografici” per quanto riguarda il sistema di riferimento ai lavori citati).
Formattazioni particolari
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I morfemi, le parole e le frasi che sono oggetto di analisi linguistica dal punto di vista
della forma vanno segnalati nel testo in corsivo, così come pure tutte le parole
straniere.
Quando analizziamo i morfemi di cavolo
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Frasi o brani testuali lunghi che sono oggetto di discussione vanno inseriti nel testo
separandoli dal corpo del testo come si fa per le citazioni lunghe.
Cominciamo discutendo la struttura della seguente frase semplice:
Il gatto mangia solo topi
Essa presenta l’ordine non marcato SVO …
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Se invece è il significato ad essere in discussione il riferimento ad esso deve essere
fatto mediante virgolette doppie.
“Rinite” è un sinonimo di “raffreddore”.
Il significato di kitab è “libro”.
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Le parentesi quadre segnalano che si sta parlando di foni e le barre oblique che si parla
di fonemi.
Il fonema /r/ può essere realizzato anche dalla variante [R]
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Le virgolette semplici servono per segnalare valori speciali delle parole o in luogo di
virgolette doppie all’interno di citazioni riprese.
Gli studi sulla cosiddetta ‘morte di lingue’ intendono ...
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Per parole che si vogliono mettere in evidenza si usa il grassetto.
Nel paragrafo che segue affronteremo il tema della convergenza linguistica.
Riferimenti bibliografici
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Nel testo si fa riferimento ai lavori dei vari autori utilizzando il sistema Autore, Data
(es. Labov 2001). Se si deve indicare la collocazione esatta, si inserisce il numero delle
pagine dopo la data senza usare abbreviazioni come p., pp., o altre (es. Labov 2001:
116). Queste abbreviazioni vanno però usate quando si menzionano i numeri delle
pagine da soli, senza indicazione della data di pubblicazione (es. cfr. l’importante studio
della Jones-Jackson (1984), la quale tra l'altro osserva (p. 352) …). Se si tratta di più
pagine, si indica l’intervallo interessato (es. Labov 2001: 116-118). Nel caso la citazione
o il riferimento si trovino in una nota a piè di pagina si indica anche questa
informazione (es. Labov 2001: 115 n. 21). Se si cita più di un lavoro pubblicato nello
stesso anno da un autore è necessario aggiungere alla data una lettera che eviti
ambiguità (es. Labov 2001a e Labov 2001b).
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Se si tratta di un lavoro di due autori, entrambi vanno indicati (es. Thomason –
Kaufman 1990). La stessa cosa vale per lavori di tre autori. Per più di tre autori viene
indicato solo il primo seguito da et al. in corsivo (es. Lüdi et al.).
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Nella bibliografia finale vanno sciolte tutte le indicazioni, segnalando (se si tratta di
una monografia) Cognome dell’autore, Nome, Cognome e Nome degli eventuali altri
autori, data, titolo (in corsivo), nome dell’editore, luogo d’edizione.
D’Achille, Paolo, 1990, Sintassi del parlato e tradizione scritta della lingua italiana, Bonacci,
Roma
Francescato, Giuseppe / Solari Francescato, Paola, 1994, Timau. Tre lingue per un paese,
Congedo, Galatina
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Se si tratta di un volume miscellaneo vanno riportati Cognome e Nome del curatore,
Cognome e Nome degli eventuali altri curatori, l’indicazione che si tratta di una
curatela con l’aggiunta nella lingua del volume di (a cura di), (ed.), (eds.), (Hrsg.), ecc.,
data, titolo (in corsivo), nome dell’editore, luogo d’edizione.
Sobrero, Alberto (a cura di), 1993, Introduzione all’italiano contemporaneo, Laterza, RomaBari
Mioni, Alberto M. / Cortelazzo, Michele A. (a cura di), 1992, La linguistica italiana degli
anni 1976-1986, Bulzoni, Roma
Gallaway, Clare / Richards, Brian J. (eds.), 1994, Input and Interaction in Language
Acquisition, Cambridge University Press, Cambridge
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Se si tratta di un articolo in una miscellanea occorre indicare Cognome dell’autore,
Nome, Cognome e Nome degli eventuali altri autori, data, titolo dell’articolo (tra
virgolette e non in corsivo), Nomi dei curatori preceduti dalla preposizione in, Titolo
del libro (in corsivo), Editore, Luogo, indicazione delle pagine d’inizio e fine.
Hilty, Gerold, 2001, “Das Indovinello veronese ist kein Rätsel”, in: Peter Wunderli / Iwar
Werlen / Matthias Grünert(Hrsg.), Italica – Raetica – Gallica. Studia linguarum litterarum
artiumque in honorem Ricarda Liver, Francke, Tübingen: 293-301
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Per gli articoli in rivista si seguono le norme applicate alle miscellanee (con il nome
della rivista in corsivo e l’aggiunta del numero della rivista) ma senza riferimenti ai
redattori della rivista, all’editore che la pubblica o al luogo di pubblicazione.
Berretta, Monica, 1989, “Sulla presenza dell’accusativo preposizionale in italiano
settentrionale: note tipologiche”, in: Vox Romanica 48: 13-37
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La bibliografia va ordinata in senso alfabetico sulla base dei cognomi degli autori. Le
opere di uno stesso autore vanno ordinate in senso crescente in base all’anno di
pubblicazione. Di ogni autore si citano prima le opere pubblicate da solo, poi quelle da
lui curate, in seguito le opere pubblicate con altri autori e infine le pubblicazioni di cui
è curatore assieme ad altri.
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Nella bibliografia compaiono solo le opere citate effettivamente nel testo.
I lavori devono essere consegnati (entro il termine concordato) agli assistenti di linguistica
italiana o spediti all’indirizzo all’università o privato del docente.
BM, 9.11.2002