Autori Vari Il bambino tra reale e virtuale Editrice La Scuola, Brescia
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Autori Vari Il bambino tra reale e virtuale Editrice La Scuola, Brescia
recensione al volume: Autori Vari Il bambino tra reale e virtuale Editrice La Scuola, Brescia 2000, 186 pagine Uscito un po' in sordina, già da parecchi mesi è in libreria questo volume che raccoglie i variegati contributi di pedagogisti, psicologi e massmediologi a proposito delle esperienze di virtualità che intersecano la vita del bambino, specie quello molto piccolo, in età da scuola materna. Il filo rosso che attraversa il testo ci sembra essere quello di una duplice esigenza che oggi si pone all'infanzia: quella di vivere la virtualità e, nello stesso tempo, quella legata al bisogno di realtà. L'affermazione di questa necessità plurale, ricondotta da G. Cattanei nell'Introduzione alla più classica distinzione di ascendenza freudiana tra principio di realtà e principio di piacere, risolve in termini pedagogicamente critici il tema in questione. In positivo, allora, N. Paparella legge la virtualità come "dimora del possibile" e la lega alle esperienze infantili della fantasia, del gioco, della creatività, dell'esplorazione, tutte cose che "arricchiscono la conoscenza del bambino e sollecitano il suo sviluppo". Anche P. Ferri, dopo aver compiuto un'ampia ricostruzione dei dibattiti teorici che nell'ultimo decennio hanno visto protagonisti personaggi del calibro di Pierre Lévy, Gilles Deleuze o Howard Rheingold, si sofferma sull'avvento delle comunità virtuali e ci avverte di come "stiamo assistendo alla nascita di una nuova forma di relazioni comunitarie, rese possibili dalla comunicazione digitale e dalle nuove tecnologie", relazioni che possono favorire una cultura del dialogo e del rispetto della diversità, una maggiore disponibilità alla condivisione dei saperi, un nuovo spazio per la discussione e la democrazia. Di fronte a questo panorama, però, nel volume non mancano i richiami ad un recupero del senso di realtà che, nella prospettiva dell'educazione dell'infanzia, non può essere smarrito. Pertanto, se F. Falcinelli riprospetta la necessità di esperienze concrete di manipolazione degli oggetti così come di relazione sociale partecipata, è C. Scurati a formulare una sorta di «carta» in cui, tra i diritti del bambino già riconosciuti a livello internazionale, figura il diritto alla realtà che, a sua volta, si declina in una serie di ulteriori e più delimitati diritti, quali quelli alle radici e all'identità, al corpo, alla quotidianità, all'autorità, alla narrazione. Il senso di questa operazione di salvaguardia dell'infanzia è quello di evitare una eccessiva spersonalizzazione che verrebbe dal perdere il senso dell'esserci, dell'ipseità, del qui ed ora temporalmente e corporalmente collocati. Completano il volume i contributi di Antonietti-Buzzi sulla percezione dei cartoni animati da parte dei bambini, di Laneve sull'educazione dell'affettività, di Moneta e Bontempi sulla programmazione e sui metodi didattici nel campo di esperienza "Messaggi, forme e media" della Scuola materna, nonché due decaloghi per la navigazione sicura dei bambini in Internet. Damiano Felini