Non temere - Diocesi Campobasso Bojano

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Non temere - Diocesi Campobasso Bojano
“NON TEMERE....”
Messaggio augurale per il Natale del 2011
da parte dei quattro vescovi della regione Molise
Carissimi fratelli e sorelle,
anche quest’anno porgiamo a ciascuno di voi, in stile unitario come Vescovi del Molise,
i nostri migliori auguri per il santo Natale 2011, valorizzando la celebre frase di speranza di Isaia:
“Il popolo che camminava nelle tenebre vide una grande luce” (9,1-3).
Vi è ben descritta la nostra situazione, cioè la crisi etica, che si fa poi culturale, per diventare
anche sociale e politica, oltre che economica.
Ma questa notte di tenebre è squarciata da una grande luce: la luce della grotta di Betlemme, per
la presenza del Cristo. Anzi, proprio perché sentiamo fitte le tenebre, ancor più gustiamo la gioia
della luce.
“Cristo, tu ci sei necessario!” - amava dire Paolo VI.
Ed il papa Benedetto ha spesso ripetuto: Con Dio, c’è futuro!”
Senza la fede, cala anche la speranza. E se cala la speranza, diminuisce la fiducia, non si investe
più, non ci si sposa, non si diventa preti, non si costruisce il futuro, non si studia più a scuola, si
diventa stanchi e rassegnati.....
2. - Sarà una crisi lunga, durevole, parte ormai della nostra storia attuale.
Ma vivere nella crisi non significa vivere nella paura. Certo nella precarietà, ma non nella paura.
E’ vero che la precarietà è come una coperta corta, troppo corta, che non ci copre mai del tutto.
Un tempo penitenziale, che potrà però essere sorgente di nuove relazioni con la riscoperta dell’essenzialità, nuovi stili di vita, sobrietà di consumi, più spazio per il cielo, più tempo per la famiglia, capacità di cogliere il cuore dell’altro, condividendone le ansie e le gioie.
Per questo, vi esortiamo ad aumentare la fede, a far crescere la preghiera, per cogliere che la vita
non è solo nelle nostre mani, ma che siamo sempre più nelle mani di Dio. Tutto è dono; ogni cosa
ci è data, per vivere da fratelli.
3. - Così non entrerà il tarlo pericolosissimo della paura.
E’ la paura che ci fa vedere nemici dappertutto, come è successo a Firenze qualche giorno fa.
E’ la paura che ci impedisce di guardare oltre la siepe.
E’ la paura che ci fa vedere nel vicino un fardello e non un fratello.
Grazie invece all’accoglienza realizzata in diversi comuni della Regione nei confronti degli immigrati: sono una risorsa, una forza di rinnovamento spirituale, un dono non un pericolo!
I preti perciò siano sentinelle che, nella preghiera gustata nella Parola di Dio, sanno aiutare tutti
a capire quanto resta della notte. Così i maestri nelle scuole: tanto più preparano il presente con
competenza, quando più sanno guardare il futuro con fiducia.
La bellezza del cielo cambia la nostra terra del Molise.
L’accoglienza, la fiducia e la stima reciproca possono così vincere la paura!
Ed una buona Confessione riapre gli orizzonti, per fare gli auguri a tutti, specie ai nemici!
4. - Anche la nuova Amministrazione Regionale, che salutiamo con grande rispetto e a
cui auguriamo di poter dare una spinta forte alla speranza, sia animata da concretezza e
stima reciproca. Sappia molto ascoltare, molto capire, molto lavorare insieme, in feconda
collaborazione con la Minoranza, anche in relazione alla scarsa differenza di voti.
Solo uniti si può attraversare questa crisi.
Il Molise ha tante risorse positive: la sentita religiosità della gente; la bellezza del paesaggio da custodire anche con apposite intelligenti leggi i difesa del territorio; il vigore
della famiglia tradizionale da aiutare con ammortizzatori sociali ben studiati di fronte alla
crisi occupazionale; il positivo clima di sicurezza sociale.
E come san Giuseppe ha custodito il bambino Gesù contro Erode, così ogni cittadino si
faccia custode appassionato del Molise. Cresca il gusto della bellezza, che resta la grande
arma contro la delinquenza organizzata. Ed il gusto del bello ci aiuti a costruire scuole
sicure, soprattutto innovative nei programmi. Il territorio sia ben difeso dalle frane e le
strade curate. Tutti gli ospedali siano di buona qualità. Ogni lavoro abbia pari dignità,
specie il lavoro nei campi e nell’artigianato, che vanno ripresi, aiutati e sostenuti.
5. - Condividiamo la tristissima trepidazione delle famiglie che perdono il lavoro, pronti
a sostenerle con iniziative specifiche. Siamo sempre vicini ai giovani, per accompagnarli,
senza reticenze, nei giorni difficili della ricerca del lavoro, anche tramite il progetto Policoro, alimentato anche da un intelligente utilizzo delle offerte per le feste popolari.
Perché ci sia giustizia che diventa pace. Così educheremo i nostri giovani alla pace, proprio tramite il lavoro, come ci esorta il Papa per il 1 Gennaio 012. Grazie a chi progetta,
grazie a chi intraprende, grazie a chi investe, grazie a chi crede nel futuro dei nostri giovani. E grazie ancor più ai giovani che combattono, che si preparano con cura e qualità,
che lottano insieme per rendere più bella la nostra terra.
E come Maria custodiva nel suo cuore, meditandole, le cose di Dio, così ogni mamma
sia come la mamma di Nazaret: ascolto, fiducia, amore con lo sposo (come Maria con
Giuseppe), dialogo affettuoso in casa, tempo per i figli diversamente abili, intreccio di
differenze, fiducia e stima per vincere la paura.
Ed anche le Suore siano così: vicine alla gente, in sobrietà e letizia, affettuose nel sollevare
ogni nostra fragilità, specie i bambini e gli anziani.
Continueremo a pubblicare e sostenere il nostro periodico: Molis-insieme, che ci permette
di stare uniti tra di noi, di collegare reciprocamente ogni parrocchia, creando fiducia di
cuore in cuore.
A tutti voi, carissimi fratelli e sorelle, doniamo la nostra presenza ed il nostro attento
ascolto. Ce lo permette anche il numero limitato delle nostre diocesi, per avere un dialogo
sereno, donare tempo alle relazioni dirette, pregare insieme ed insieme asciugarci le lacrime nei giorni della durezza di vita
Buon Natale a tutti, con la benedizione del Signore,
i vostri Vescovi: GianCarlo, Salvatore, Gianfranco e Domenico