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I.M.Ad.2
Independent Money Advisory
22 Ottobre 2008
WARREN & BEN
La scorsa settimana il grande investitore americano Warren Buffett ha pubblicato la seguente lettera. Vi
proponiamo la traduzione in italiano.
COMPRA AMERICANO. IO LO FACCIO.
Il mondo finanziario è sconvolto, sia negli Stati Uniti, sia nel resto del mondo. I problemi della finanza si sono
trasferiti all’economia reale. Nel breve termine la disoccupazione crescerà, l’attività economica diminuirà e i
titoli sui giornali saranno poco incoraggianti.
Perciò… ho comprato azioni americane. Sto parlando del mio conto personale, nel quale in precedenza
possedevo solo titoli di stato (tralascio i miei titoli Berkshire Hathaway, interamente impegnati per iniziative
filantropiche). Se i prezzi continueranno a mostrarsi attraenti, il mio patrimonio sarà presto investito al
100% in azioni statunitensi.
Perché?
Una semplice regola guida i miei acquisti: abbi paura quando gli altri sono avidi, e sii avido quando gli altri
hanno paura. E sicuramente la paura è molto diffusa. Ad essere sincero, gli investitori hanno ragione ad
essere spaventati dalle società molto indebitate o dalle aziende con posizioni competitive deboli. Ma le
paure riguardanti la prosperità di lungo termine delle molte aziende sane non hanno senso. Queste aziende
magari soffriranno di alcuni cali negli utili, come è sempre successo. Ma la maggior parte delle aziende
raggiungerà nuovi record nei profitti tra 5, 10 o 20 anni da ora.
Vorrei essere chiaro su un punto: non posso prevedere i movimenti di breve termine dei mercati azionari.
Non ho la più pallida idea se le azioni varranno di più o di meno tra un mese o tra un anno. È probabile,
invece, che le borse saranno cresciute, anche in maniera sostanziosa, molto prima che il clima psicologico o
l’economia si saranno girati in positivo.
Un po’ di storia. Durante la Depressione, l’indice Dow Jones raggiunse il suo minimo, 41, il giorno 8 Luglio
1932. Le condizioni economiche continuarono a deteriorarsi finchè Roosevelt fu eletto nel Marzo 1933. A
quella data il mercato era già cresciuto del 30%. Pensiamo agli inizi della Seconda Guerra Mondiale, quando
tutto andava per il peggio negli USA, in Europa e nel Pacifico. Il mercato raggiunse il minimo nell’Aprile
1942, molto prima che le fortune degli Alleati girassero in positivo. Ancora, nei primi anni ‘80, il tempo
migliore per comprare azioni è stato quando l’inflazione impazzava e l’economia affondava. In breve, le
cattive notizie sono le migliori amiche di un investitore. Permettono di acquistare una parte del futuro
dell’America ad un prezzo scontato.
Nel lungo periodo, le notizie torneranno positive. Durante il 20° secolo, gli Stati Uniti hanno sperimentato
due guerre mondiali ed altri traumatici e costosi conflitti bellici; la Depressione; una dozzina circa di
recessioni e situazioni di panico finanziario; crisi petrolifere. Tuttavia, il Dow Jones è cresciuto da 66 a
11,497.
Si potrebbe pensare che sarebbe stato impossibile per un investitore perdere soldi durante un secolo
segnato da questi guadagni straordinari. Ma a qualche investitore è successo. Sono quelli che comprano
quando si sentono tranquilli nell’investire e che vendono quando i titoli dei giornali li rendono agitati.
Oggi coloro che detengono titoli di stato (o loro equivalenti) si sentono tranquilli. Non dovrebbero. Hanno
scelto un investimento di lungo termine terribile, che rende quasi nulla e si deprezzerà in valore. Inoltre, le
politiche che i governi attueranno per alleviare la crisi attuale saranno probabilmente inflazionistiche e
perciò aumenteranno il declino del valore reale dei depositi cash.
Le azioni quasi certamente batteranno i titoli di stato nel prossimo decennio e, probabilmente, non di poco.
Gli investitori che ora detengono titoli liquidi scommettono che sapranno spostarsi al momento giusto.
Nell’aspettare il conforto delle buone notizie, stanno ignorando il consiglio di Wayne Gretzky (famoso
giocatore di hockey): “Io pattino dove andrà il disco, non dove è già stato”.
AUDIZIONE DEL PRESIDENTE DELLA FED, BEN BERNANKE, ALLA COMMISSIONE BILANCIO DELLA CAMERA
DEI RAPPRESENTANTI.
Il giorno 20 Ottobre, il presidente della Fed Ben Bernanke ha affrontato alcuni temi interessanti sull’attuale
situazione economica.
Egli ritiene che assisteremo a ad una crescita sotto il potenziale per diversi trimestri. Giudica che i consumi
siano peggiorati in settembre con particolare riguardo ai beni durevoli (principalmente le auto, anche a
causa del più difficile accesso al credito) e che il settore immobiliare rimarrà debole anche nel 2009.
Sottolinea anche alcuni elementi di positività:
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lo stimolo che verrà dalle politiche monetarie;
la stabilizzazione del mercato immobiliare, una volta terminata la correzione;
miglioramenti nel mercato del credito, grazie agli effetti del nuovo piano di sostegno;
la forza intrinseca e le capacità di recupero dell’economia statunitense.
Il tempo necessario per il recupero dipenderà dal passo con il quale le istituzioni finanziarie ed il mercato
del credito torneranno a funzionare normalmente.
Maila Bozzetto
Consulente Finanziario Indipendente
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