Il Liberty in Emilia

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Il Liberty in Emilia
Per gruppi minimo 20 partecipanti
La visita prevede le seguenti soste:
Museo Amedeo Bocchi - Nei restaurati spazi dell’antico e prestigioso Palazzo Sanvitale, ha sede il Museo
dedicato ad Amedeo Bocchi, artista parmigiano di nascita e romano d’adozione, che ha impresso all’arte del
secolo appena trascorso il segno di una poesia sognante e malinconica che sa declinarsi in colori dalle forti
capacità evocative. Nato dal desiderio di promuovere la conoscenza del pittore, il Museo espone alcuni tra i
dipinti più belli della sua produzione. Inaugurato nel 1999, il Museo è stato recentemente riallestito per
dedicare maggiore spazio alle opere del pittore e creare un percorso in cui il visitatore possa riscoprire l’intima
poesia del mondo creato da Bocchi. L’allestimento ha permesso di salvaguardare gli importanti affreschi e gli
antichi intonaci che ornano l’ala più antica del palazzo. Seguendo l’esposizione cronologica il visitatore rivive
il percorso umano del pittore, scandito dagli affetti di cui è troppo presto privato, e quello pittorico, segnato
dalla inesausta ricerca luministica ed estetica, fulcro del suo operare artistico. Dipinti ad olio, acquerelli,
pastelli, prove di affresco, disegni, bozzetti e sculture si svelano a poco a poco palesando la parabola artistica
di Bocchi, in cui è possibile leggere in trasparenza i riferimenti culturali del secolo appena concluso. Ritratti,
nudi, paesaggi, temi religiosi, progetti decorativi per interi ambienti, si susseguono nelle sale consentendo di
ripercorrere il suo iter progettuale e creativo e restituendo il sottile variare del suo stile nel tempo
Terme Berzieri - In seguito alla scoperta nel 1839 delle proprietà curative delle acque salsobromoiodiche di
Salsomaggiore da parte del dottor Lorenzo Berzieri, nel 1847 il governo ducale di Parma vi autorizzò la
realizzazione di un primo stabilimento, che fu all'interno di un'abitazione privata. Nel 1850 la concessione fu
affidata al conte Alessandro D'Adhèmar, che riutilizzò uno dei porticati annessi alle antiche saline del paese,
adattandolo ad edificio termale. La struttura definitiva e definita all’epoca “le più belle terme del mondo” fu
inaugurata nel 1923. Simbolo del Termalismo Europeo e della città di Salsomaggiore ed esempio unico di Art
Decò Termale, fu progettato dagli architetti Ugo Giusti e Giulio Bernardini. Deve la sua magnificenza allo
straordinario apporto artistico di Galileo Chini, maestro del Liberty Italiano, ceramista, pittore e decoratore di
fama internazionale che dalla sua esperienza in Oriente presso la Casa Reale, trasse l'ispirazione per le
meravigliose decorazioni che qui si incontrano.
Il Palazzo dei Congressi - Grande edificio dalle forme liberty e déco situato nell'ex Grand Hôtel des Thèrmes,
a Salsomaggiore Terme. Vi hanno sede 17 sale congressuali, la biblioteca comunale "Gian Domenico
Romagnosi", il museo paleontologico "Il mare antico", l'Ufficio tecnico comunale e l'istituto superiore
"Giuseppe Magnaghi".[1] Il Grand Hôtel des Thèrmes fu commissionato nel 1898 dalla Società Magnaghi
all'architetto milanese Luigi Broggi, che già in fase di progettazione si avvalse della consulenza dei celebri
albergatori svizzeri César Ritz ed Alfonso Pfyffer, i quali lo gestirono fin dall'inaugurazione del 1901 e
nel 1910 ne divennero proprietari. L'edificio si presentava come un modernissimo albergo con 300 stanze
riscaldate da termosifoni, con tutte le tecnologie più avanzate per l'epoca Il prospetto principale è
caratterizzato dalle numerose decorazioni liberty; l'ingresso è ricoperto da un'elaborata pensilina in ferro
battuto, realizzata da Alessandro Mazzucotelli, che eseguì anche le altre balaustre presenti nel corpo
principale; gli architravi delle finestre sono inoltre ornati da ceramiche, decorate a motivi floreali da Gottardo
Valentini, che arricchiscono anche le fronti laterali del palazzo.
Liberty in Italia - Palazzo Magnani propone fino al 14 febbraio 2017 una spettacolare, ampia indagine
sul Liberty in Italia. Sette sezioni che vedono riunite quasi 300 opere: dipinti, sculture, grafica, progetti
architettonici e decorativi, manifesti, ceramiche, selezionatissimi prestiti provenienti dai più importanti Musei
italiani e da straordinarie collezioni private. Molti di questi prestiti sono frutto dei più recenti studi e escono
dalle collezioni mostrandosi al grande pubblico per la prima volta. Ogni sezione della mostra – dedicata al
dialogo tra le diverse arti – mette in luce l’alternanza tra le due “anime” del Liberty italiano: quella
propriamente floreale e quella “modernista”, più inquieta e vicina a influenze europee, e che porterà da lì a
poco alle ricerche delle avanguardie e allo sviluppo in chiave più stilizzata ed essenziale del linguaggio
decorativo.
Villa Zironi - Si tratta del più bel villino signorile tra quanti furono costruiti negli anni Venti lungo i viali di
circonvallazione di Reggio Emilia. L'edificio fu fatto costruire dal professor Giuseppe Zironi su disegno di
Guido Tirelli e fu terminato nel 1928. E’ considerato il progetto meglio riuscito dell’ingegner Tirelli: articolato
su tre piani con una interessante torre d’angolo è di maniera eclettica con ridondanza di stili e di decorazioni,
varietà di marmi e terrecotte. Leoni, putti ed un elefante di pietra - dentro una fontana con animali acquatici,
testimone della passione orientalista di quell’epoca -, fanno la guardia alla villa. Tutti i dettagli sono stati curati
e studiati: arredi, pavimenti, infissi, qualità e colori dei materiali, senza tralasciare l’imponente cancellata di
ferro battuto e il giardino. Numerose leggende sono nate intorno alla Villa, storie di fantasmi, passaggi segreti
e misteri, che rendono questo luogo ancora più interessante.
Visita guidata - Una visita a Reggio Emilia è un affascinante percorso nella storia, nella civiltà e nell’arte che
hanno segnato la città lungo i secoli. La sua storia inizia oltre duemila anni fa con la fondazione
dell’accampamento romano permanente durante la costruzione della Via Emilia. Era circa il 187 a.C. .. Reggio
Emilia è infatti ritenuta un tipico esempio di città a pianta romana i cui schemi geometrici hanno,
probabilmente, definito anche l’andamento esagonale della cinta muraria medievale. Dalle ceneri del
feudalesimo a Reggio Emilia nasce uno dei primi liberi comuni; successivamente, agli inizi del XV secolo passa
sotto il dominio degli Estensi e diventa un centro culturale di primissimo ordine. Nei periodi di pace, durante
il Rinascimento, la creatività dei reggiani ha modo di manifestarsi con l'edificazione di sontuosi palazzi e
numerosi edifici religiosi che vedono all’opera artisti come Correggio, Orsi, Campi, Procaccini ed altri. La
visita si snoda in un susseguirsi di piazze: piazza del Teatri (che testimonia la vocazione teatrale della città),
piazza Grande, oggi Prampolini con il Duomo, il Battistero e il Palazzo del Comune, piazza San Prospero, con
l'omonima Basilica per concludersi su Corso Garibaldi, ove si trova il Santuario della Madonna della Ghiara,
con splendidi cicli di affreschi di scuola emiliana del Seicento. Un percorso che può essere arricchito da un
itinerario museale non indifferente: nell'ex convento di San Francesco sono riunite le collezioni comunali di
storia naturale, archeologia, etnografia e arte secondo il criterio ottocentesco che presenta gli oggetti
ordinatamente allineati sugli scaffali del mobilio ligneo d'epoca. La Chiesa dei Santi Girolamo e Vitale, che
deve la sua costruzione all'architetto e scenografo reggiano Gaspare Vigarani che a partire dal 1646 realizzò
un gioco di incastri architettonici tipici dell'epoca barocca, in uno dei tre oratori riproduce il Santo Sepolcro di
Gerusalemme. Nel Museo del Tricolore possono essere ripercorse le vicende storiche che portarono alla nascita
della bandiera nazionale attraverso documenti e cimeli del periodo dalla nascita della Repubblica Reggiana
nel 1796 ai moti del 1831. Infine Galleria Parmeggiani, un insolito museo collocato in un Palazzo pseudo
medievale, la cui torre svetta in un angolo di piazza della Vittoria. La galleria presenta le raccolte d'arte del
pittore e collezionista spagnolo Ignacio Leòn y Escosura portate in Italia dall'anarchico reggiano Luigi
Parmeggiani. Si tratta di un raro esempio di gusto collezionistico ottocentesco che accosta opere originali a
falsi di qualità.
Quota di partecipazione individuale: a partire da 145 €
La quota comprende:
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Ingresso Museo Bocchi
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Ingresso Terme Berzieri e Centro Congressi
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Ingresso Mostra “Il Liberty in Italia”
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Apertura Villa Zironi
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Servizio guida per 2 intere giornate
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3 pasti in ristorante (bevande incluse)
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Pernottamenti e prima colazione in hotel 3* a Reggio Emilia