Lezioni di piano - Filosofia dell`Eros
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Lezioni di piano - Filosofia dell`Eros
Lezioni di piano La vicenda è ambientata nel 1852. Ada è una giovane donna sulla trentina, muta dall’età di sei anni. Non è dato sapere quale sia il motivo che ha provocato in lei un trauma tale da impedirle di comunicare con l’esterno; è però certo che qualcosa in lei si è spezzato, e lei non è più riuscita a ricostruirlo. Ada appartiene a una famiglia benestante e ha una figlia, Flora, frutto di una precedente relazione. Anche se Ada non ha la possibilità di esprimersi a parole, riesce comunque a comunicare tramite la musica del suo pianoforte, strumento che suona fin dalla tenera età. La donna, che da sempre ha vissuto a contatto con la sua famiglia, è costretta a trasferirsi in Nuova Zelanda per contrarre matrimonio con Stewart, proprietario terriero che negozia con i Maori per aumentare i propri possedimenti. Ada e la figlia approdano su di una spiaggia e trascorrono lì la notte poiché il maltempo impedisce a Stewart di andare loro incontro. Quando l’uomo le trova il mattino dopo si rifiuta di trasportare il pianoforte poiché non ha abbastanza uomini con sé. Ma Ada non accetta. Preferirebbe piuttosto rimanere lei stessa sulla spiaggia ad aspettare oppure abbandonare le casse con i vestiti. Tuttavia Stewart riesce infine a convincerla e il pianoforte viene abbandonato sulla spiaggia. Ada e la figlia giungono nella casa di Stewart il quale si assenta per qualche tempo per affari dopo aver celebrato il matrimonio. È in questo periodo che Ada si avvicina a Baines, uno degli abitanti dell’isola molto vicino alla cultura maori, dal momento che gli chiede di accompagnarla alla spiaggia dal suo pianoforte. Quando Baines vede e sente la donna suonare al piano rimane estasiato, e si propone di comperarlo affinché lei gli insegni a suonarlo. La reazione della donna dapprima non è affatto delle migliori a causa della profonda gelosia che prova nel momento in cui qualcuno tocca il suo pianoforte, che è parte di lei. Stewart costringe Ada ad accettare la proposta di Baines e i due iniziano a frequentarsi. Tra Baines e Ada si innesca subito una grande attrazione fisica che sfocia in una relazione adulterina in un primo tempo all’oscuro di Stewart. Quando il marito viene a conoscenza di ciò non reagisce in modo violento. Questa reazione non manifesta indifferenza, bensì il fatto che Stewart si renda conto di non aver fatto nulla per conquistare Ada, per farla sentire sua moglie. Ada, colta in flagrante, accetta di non vedere più Baines e di provare a far funzionare il matrimonio. Ma lei non sopporta la distanza dal suo amato, l’unico che abbia tentato di comprenderla e di comunicare con lei al di là del confronto verbale. Un giorno decide dunque di scrivere una frase su di un tasto del suo pianoforte e di donarlo a Baines, affinché capisse il suo amore per lui. Ada consegna il dono alla figlia, ma Flora, ritenendo che il gesto della madre sia sbagliato, consegna il tasto a Stewart che, accecato dalla rabbia, impugna l’ascia e taglia un dito ad Ada, togliendole la possibilità di suonare il suo amato pianoforte. Stewart si accorge di aver sbagliato e quando una notte si reca da Baines nel tentativo di ucciderlo nel sonno, Baines si sveglia e Stewart gli confessa che lascerà partire Ada in modo che lei e la figlia possano seguirlo. Ada, Flora e Baines abbandonano l’isola e durante il viaggio la donna insiste per gettare in mare il pianoforte, nonostante Baines tenti di dissuaderla. È proprio nel momento in cui la corda attaccata al piano scorre fino ad abbandonare l’oggetto che sostiene che Ada decide di morire con quell’oggetto che è diventato parte di lei nel corso della sua vita e, impigliando il piede nella corda, la donna si getta in mare. Nell’attimo prima di scomparire nelle profondità marine Ada trova la forza di districarsi e di rinascere a nuova vita tornando in superficie. D’ora in poi Ada trova una nuova se stessa e decide di imparare a parlare, mentre Baines le costruisce un dito metallico per permetterle di suonare ancora, anche se non sarà mai come prima. Il film termina con la voce di Ada che ogni tanto torna nel momento in chi lei ha scelto la vita assaporando quell’istante in cui c’era solo silenzio, e lei ondeggiava sopra al suo piano. Il film, di genere romantico/drammatico, è del 1993 ed è stato diretto da Jane Campion. Le scene sono girate o negli interni borghesi della casa di Stewart o nella foresta inospitale dove si trova la casupola di Baines, mentre la luce è piuttosto cupa, tanto da far prevalere nella pellicola i colori scuri come il blu, il grigio e il verde della foresta. Al di là della storia d’amore sofferta e poi lieta tra Baines e Ada, il film propone tematiche complesse. Innanzi tutto il tema della comunicazione ha un ruolo centrale. Stewart non comprende Ada e nemmeno tenta di capirla, egli si ferma al primo ostacolo costituito da una barriera insormontabile che consiste nell’impossibilità di lei di esprimersi tramite il linguaggio. In realtà Ada è perfettamente in grado di esprimersi, ma non attraverso i metodi convenzionali. La donna si avvale dell’aiuto della figlia che traduce il linguaggio dei segni, di carta e penna che porta sempre con sé, ma il più efficace veicolo di espressione di cui dispone è il proprio pianoforte. La musica è la sua voce ed è presente un motivo ricorrente nel film che funge da colonna sonora. Baines è catturato dalla sua voce perché è il primo che la ascolta suonare e che trae godimento nell’ascoltarla. Il silenzio in cui Ada è avviluppata è in realtà carico di significato, e Stewart non riesce a coglierlo perché nemmeno ci prova, fermandosi alla barriera del silenzio e quasi ignorando la donna (“ Dio ama i muti, perché io non dovrei?”, Stewart). L’immagine del pianoforte abbandonato sulla spiaggia alle intemperie, solo in uno spazio deserto, è la metafora visiva più efficace della quale la regista si avvale per esprimere il senso di solitudine e di non appartenenza al luogo in cui Ada è sbarcata con la figlia. Ada si sente invece vicina a Baines e fa di tutto per stargli accanto, è lei che detta le regole del loro rapporto stabilendo il luogo e i momenti in cui si devono vedere. È una donna intraprendente e fuori dal coro, ha infatti una figlia fuori dal matrimonio, è una ribelle. I due amanti si cercano sempre fintanto da non sopportare l’allontanamento l’uno dall’altra, ed è per questo motivo che Ada, nonostante abbia promesso al marito di non rivedere mai più Baines, deve tornare dal suo amante, non tanto perché spinta dal solo impulso sessuale, ma perché tesa verso quella metà complementare che le appartiene e che la sa capire e ascoltare. La prima volta che Stewart scopre il tradimento della moglie osserva i due amanti senza intervenire, si appiattisce e si nasconde sotto le travi del pavimento della casupola di Baines. Egli prende atto del fatto senza però punire Ada, perché comprende di non aver nemmeno cercato di instaurare un rapporto di intimità con lei, come dovrebbe essere tra moglie e marito. Egli chiede alla moglie di non rivedere più l’amante, e lei accetta. Da questo momento in poi Stewart si fida di lei e crede di poter instaurare veramente un rapporto con lei. Perciò quando scopre il tentativo di Ada di riprendere i contatti con Baines si sente più che altro tradito nella fiducia che egli aveva riposto in lei e non sopporta che la sua reputazione sia macchiata dalla relazione adulterina della moglie che inizialmente aveva perdonato solo perché si riteneva in buona parte responsabile di averla trascurata. Stewart si sente tradito e taglia un dito ad Ada. Lei non batte ciglio, non sembra nemmeno sentire dolore, sembra altro da se stessa, si aliena dal suo stesso corpo. È evidente l’analogia dito-tasto del pianoforte, quasi come se quest’ultimo fosse una propaggine del corpo materiale di Ada. E in effetti per molto tempo è stato così: il pianoforte è stato l’appendice della donna che lo ha utilizzato come veicolo di espressione per sopperire la sua incapacità di articolare i suoni. In questo modo Ada ha voluto donare a Baines parte di sé. Quando Stewart si reca da Baines nella notte confessa all’uomo che ha sentito per la prima volta la voce di lei, e ha deciso di lasciarla andare perché questo era il grido muto di dolore emesso dalla donna. L’ ha percepita come mai aveva fatto prima e come invece Baines aveva saputo fare fin dall’inizio. Stewart supera dunque il suo orgoglio ferito, la sua volontà di vendetta, il suo senso di impotenza di fronte alla personalità determinata della moglie, e decide di lasciar partire Ada e Flora, sperando in cuor suo di lavare con il tempo la macchia indelebile impressa dalla donna sulla sua reputazione. Durante il viaggio Ada decide di gettare in mare il pianoforte. Sta forse rinnegando se stessa? Sì, o meglio, sta rinnegando la vecchia se stessa, quella parte di sé che è morta e che era legata al pianoforte in modo morboso e spasmodico. Nel momento in cui Ada getta in mare il piano pensa per un istante di non poter sopravvivere senza e di dover dunque morire con lui, di dover sprofondare negli abissi con la vecchia se stessa. Ma la vita ha la meglio e Ada sceglie Baines, sceglie se stessa, sceglie la rinascita, sceglie quei suoni che imparerà ad articolare. Lei non suonerà mai più come prima, ma non le pesa perché è cambiata, ciò che era appartiene al passato dal momento in cui si è immersa nel mare che è stato per lei una sorta di fonte battesimale che le ha donato una nuova vita. Nonostante questa immagine di rinascita sia positiva, emerge dal fondo l’ombra della morte che temporaneamente avvolge Ada nel silenzio delle acque marine. Ma la donna sfugge agli artigli mortali. Nonostante ciò la mente di Ada sarà sempre attraversata da una domanda : “E se avessi deciso di abbandonarmi ai flutti e di morire assieme al mio pianoforte?”, quesito al quale nessuno saprà dare risposta, anche se Ada spesso sogna se stessa sospesa nell’acqua sopra al suo pianoforte, immobile in una dimensione atemporale avvolta dal silenzio che l’aveva accompagnata per molti anni della sua vita. Chiara Biasibetti