MINISTERO DELL`ISTRUZIONE, DELL`UNIVERSITA

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MINISTERO DELL`ISTRUZIONE, DELL`UNIVERSITA
MINISTERO DELL’ISTRUZIONE, DELL’UNIVERSITA’ E DELLA RICERCA
Ufficio Scolastico Regionale per il Lazio
ISTITUTO ISTRUZIONE SUPERIORE EDOARDO AMALDI
Via Domenico Parasacchi, 21 – 00133 ROMA Distr. XVI Cod. Mecc. RMIS069006
Liceo Scientifico RMPS06901L Liceo Classico RMPC06901D
tel 062003140-0620686637 fax 062003026 [email protected] C.F. 97089790584
Prot. n° 3130
Roma, lì 22 aprile 2015
Circ. n.° 308
Al Personale
Agli alunni
Ai genitori
Sito web (home page)
Oggetto: articolazione delle attività didattiche curricolari a.s. 2015/2016
Il Consiglio di Istituto dell’I.I.S. ‘Edoardo Amaldi’ di Roma, nella seduta del giorno 10 aprile 2015,
ha deliberato la proposta di articolare l’attività didattica curricolare relativa all’anno scolastico 2015/2016 su
cinque giorni (la cosiddetta ‘settimana corta’).
Questo vuol dire che le lezioni mattutine dell’anno prossimo si svolgeranno su cinque giorni a
settimana (dal lunedì al venerdì), anziché su sei giorni come è stato finora. Le classi del primo biennio
(prime e seconde) seguiranno cinque ore di lezione giornaliera per tre giorni e sei ore di lezione per due
giorni. Le classi del secondo biennio (terze e quarte) e dell’ultimo anno (quinte) seguiranno sei ore di
lezione giornaliera per cinque giorni.
Già dalla fine di settembre 2014 si è reso necessario sottoporre al Collegio dei Docenti e al Consiglio
di Istituto una serie di provvedimenti volti ad affrontare questo problema: alla scuola è stato attribuito un
numero di collaboratori scolastici (bidelli) largamente insufficiente rispetto ai parametri previsti dalla
normativa vigente e rispetto alle reali esigenze della nostra scuola, in conseguenza di decurtazioni dovute
alle limitate disponibilità di bilancio centrale.
Nonostante tutti i tentativi messi in atto per ottenere il numero di collaboratori scolastici previsto dai
parametri e spettante, vista la complessità della nostra scuola (numero alunni, numero sedi e distanza di una
sede dall’altra), il numero non è stato mutato.
Va ricordato che i collaboratori scolastici sono preposti non solo alle pulizie e al ripristino degli
ambienti della scuola, ma anche e soprattutto alla vigilanza sugli alunni negli spazi comuni e
all’apertura e alla chiusura dell’edificio scolastico con effetti in tema di sicurezza assolutamente
decisivi.
Considerata la situazione di settembre, la soluzione più facile sarebbe stata garantire l’apertura
dell’edificio per permettere lo svolgimento delle lezioni mattutine su sei giorni e recuperare le risorse
aprendo l’istituto per le attività extracurricolari solo uno o al massimo due pomeriggi a settimana.
Concentrare tutte le attività extracurricolari in uno o due pomeriggi avrebbe significato attuare un piano
dell’offerta formativa estremamente diverso rispetto a quello comunicato alla comunità scolastica ad inizio
anno: avremmo assistito alla sovrapposizione di molte attività con la conseguenza di decurtare e snaturare in
modo sostanziale il POF, venendo meno agli impegni assunti con famiglie e studenti a partire
dall’orientamento svolto con gli studenti delle scuole medie.
Con uno sforzo notevolissimo e con sacrifici sopportati da tutto il personale abbiamo deciso di
garantire quanto promesso, nonostante le mutate condizioni non fossero imputabili alla volontà dell’Istituto,
che in tal modo ha inteso continuare a svolgere il ruolo che finora ha sempre cercato di assicurare
nell’interesse del territorio.
Che fare in previsione del prossimo anno 2015/2016. Considerate le restrizioni e le decurtazioni del
personale non docente implicite nelle legge di stabilità, si può facilmente dedurre che le unità di
collaboratori scolastici della nostra scuola non saranno incrementate. Anzi sarà la popolazione studentesca
ad essere incrementata notevolmente (circa 70 classi): la sede di via Picciano avrà bisogno di una unità di
collaboratore scolastico aggiuntiva rispetto alle unità del corrente anno, la sede di via Parasacchi mostrerà
ulteriori complessità logistiche, soprattutto per quanto riguarda la vigilanza, senza poter contare su un
adeguato aumento dei collaboratori scolastici.
In sostanza, il numero di collaboratori scolastici ipotizzabile per l’anno scolastico 2015/2016 induce
ragionevolmente a pensare ad una situazione ancora più critica rispetto a quella riscontrata alla fine di
settembre 2014: più alunni, più attività, meno collaboratori scolastici, scuola meno aperta. Cosa fare, sic
stantibus rebus, per garantire un’offerta didattico-formativa all’altezza delle richieste del territorio e
dell’identità della scuola?
Quali sono le richieste del territorio, intanto? Avere scuola dal lunedì al sabato dalle 8,15 alle 13,15 e
poi tutti a casa (la scuola che abbiamo frequentato tutti noi qualche anno fa…)? Dover cercare un corso di
recupero, uno di certificazione linguistica, o l’ECDL, o Autocad, o il Mep, o le attività sportive, o il
laboratorio teatrale, fuori da scuola, sobbarcandosi un impegno finanziario senza dubbio superiore rispetto
ai costi che tali attività, svolte di pomeriggio a scuola, hanno comportato finora per le famiglie? Oppure
ipotizzare una diversa modulazione delle risorse disponibili, che consenta alla scuola di continuare a porsi
come punto di riferimento del territorio?
La cosiddetta ‘settimana corta’ è la soluzione quindi che si è ritenuto di dover proporre al Consiglio
di Istituto, che ha deliberato a maggioranza in tal senso, per cercare di garantire un’offerta formativa
adeguata. Il Consiglio ha considerato, inoltre, le possibili perplessità e criticità circa l'articolazione
dell'attività didattica su 5 giorni anziché su 6 per il carico di lavoro giornaliero di studenti ed insegnanti: a tal
proposito ritiene che la settimana corta imponga un ripensamento significativo della didattica, ripensamento
che appare comunque necessario in considerazione del curricolo del cosiddetto "nuovo ordinamento".
Delle soluzioni e dei provvedimenti che saranno assunti per garantire la qualità della vita scolastica
dei nostri studenti sarà data la massima evidenza.
Il dirigente scolastico
Fabio Cannatà