KASPAR HAUSER, IL MISTERIOSO “FANCIULLO D`EUROPA

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KASPAR HAUSER, IL MISTERIOSO “FANCIULLO D`EUROPA
KASPAR HAUSER, IL MISTERIOSO “FANCIULLO D’EUROPA”
Kaspar Hauser: ha un nome ben preciso il più grande mistero dell’Ottocento, un enigma così
oscuro da non aver trovato nessuna soluzione nemmeno a distanza di quasi due secoli e
nonostante l’interesse suscitato dal caso presso tutte le più autorevoli personalità dell’epoca.
Quando il lunedì di Pentecoste del 1828 (precisamente il 26 maggio), tra le 16 e le 17, viene scorto
a Norimberga, da un abitante del luogo, un ragazzo con indosso delle vesti da contadino e con un
portamento che ricorda quello di un ubriaco, nessuno può immaginare l’inizio di una delle vicende
più controverse mai registrate nel Vecchio Continente. Al momento della sua comparsa in quella
che era una pacifica cittadina della Baviera, colui che verrà ben presto ribattezzato “Il Fanciullo
d’Europa” ha all’incirca 16 anni, conosce al massimo una cinquantina di vocaboli e fatica
moltissimo a mantenere la posizione eretta. Le autorità del luogo, da subito, si rendono conto di
essere al cospetto di qualcosa di straordinario, vale a dire un essere umano la cui crescita mentale
è clamorosamente in ritardo rispetto a quella fisica.
I primi giorni di Kaspar Hauser a Norimberga sono contraddistinti dall’impossibilità di comunicare,
in quanto il ragazzo risponde alle domande sempre e soltanto con parole come “Diventare
cavaliere” o “Non so!” e non è in grado di esprimersi, né di indicare la strada attraverso cui è
giunto in quella città: sembra una persona catapultata lì da un altro mondo, priva degli strumenti
più elementari normalmente in dote agli uomini fin dai primissimi anni di età. Inoltre, il misterioso
trovatello non può ingerire altro che pane e acqua, poiché altri cibi (specialmente la carne)
provocano in lui terribili convulsioni: Kaspar è poi ultrasensibile alla luce del sole ed è invece in
grado di riconoscere al buio numerosi oggetti, al contrario di quanto possano fare tutti gli altri
esseri umani. Studiando attentamente queste caratteristiche e tutte le altre numerose anomalie, e
grazie anche agli incredibili progressi compiuti dal “Fanciullo d’Europa”, che in breve tempo
impara a comunicare, si giunge alla conclusione che egli è stato tenuto segregato per quasi tutto il
corso della sua breve vita in una cella buia, in cui veniva nutrito solamente con pane e acqua,
senza aver la possibilità di alzarsi in piedi e di comunicare con altri uomini.
Il mistero si infittisce ancor di più quando, nell’ottobre del 1829, qualcuno attenta alla sua vita,
introducendosi di soppiatto nella casa in cui Kaspar Hauser aveva trovato accoglienza, quella del
prof. Daumer: l’agguato fallisce, ma dopo un anno e mezzo di continui progressi, che culminano
nell’idea di mettere nero su bianco la propria esperienza dando vita ad un’autobiografia, i nervi già
fragili di Kaspar vengono ulteriormente scossi, e prende sempre più piede l’ipotesi che egli sia
vittima di importanti intrighi di potere. Col passare del tempo, infatti, e a seguito di una serie di
coincidenze sospette, inizia a circolare la voce che Kaspar Hauser sia l’erede al trono del Baden:
pare che per interessi politici qualcuno abbia sostituito il neonato, destinato ad ereditare il regno,
con un bambino già morto, affidandolo poi a qualcuno a cui era stato imposto di ucciderlo. Le cose
sarebbero però andate diversamente rispetto a quanto progettato da chi voleva la morte del
neonato, col carceriere di Kaspar Hauser che, piuttosto che eliminarlo, decide di abbandonarlo a
Norimberga dopo averlo tenuto lontano dal mondo per tanti anni.
Tra gli illustri personaggi che protendono per la tesi del complotto spicca Anselm von Feuerbach,
giurista che offrì un grande contributo per l’eliminazione del metodo della tortura, e padre del
famoso filosofo Ludwig: è proprio von Feuerbach a ricostruire la vicenda col libro “Kaspar Hauser.
Un delitto esemplare contro l’anima”, in cui narra in maniera particolareggiata la storia della
comparsa improvvisa del trovatello legandola a probabili segreti dinastici. Le indagini di von
Feuerbach però subiscono un improvviso stop nel maggio del 1833, quando cioè l’insigne giurista
muore misteriosamente, forse vittima di avvelenamento per aver cercato con troppa insistenza
una verità scomoda e pericolosa.
Il 17 dicembre del 1833, nei giardini del palazzo della cittadina di Ansbach, Kaspar Hauser viene
accoltellato: questa volta i colpi inferti sono mortali, e il Fanciullo d’Europa muore dopo 3 giorni,
portando con sé il mistero della propria storia, ma non l’interesse del mondo per il suo caso, come
testimonia l’enorme mole di lavori dedicati a questa oscura vicenda. Per saperne di più,
consigliamo il film “L’enigma di Kaspar Hauser”, di Werner Herzog, del 1974.
Morabito Ferdinando