36. “Utz” di Bruce Chatwin (1988)
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36. “Utz” di Bruce Chatwin (1988)
36. “Utz” di Bruce Chatwin (1988) Dopo un sacco di tempo, ecco che ritrovo lungo il mio impervio cammino il celebre Chatwin, viaggiatore instancabile che lasciò in gioventù una vita agiata per andare qua e là a rompere i coglioni alle Genti del Mondo con la scusa della letteratura/taccuino di viaggio e dell’amore per l’avventura… un Manu Chao del tempo che fu, tanto per capirci; ma il libro “Utz”, frutto di una mente adulta e cresciuta, è un libro diverso: la storia (che ha radici assolutamente reali), infatti, racconta la vita del Nobile Cecoslovacco Kaspar Utz, rinomatissimo collezionista di porcellane prodotte nella ridente cittadina di Meissen (Deutschland). Abitante di Praga, Utz vive la sua passione per le porcellane dall’infanzia, all’inizio del Novecento, fino alla morte (avvenuta nel 1974). Con la sua collezione ha un rapporto totale ed assoluto, tale da considerare tutto il resto della realtà un semplice “rumore di fondo”; passa attraverso la Seconda Guerra Mondiale e supera la Primavera di Praga, vede la città cambiare profondamente insieme alla Storia d’Europa e studia in modo attento le culture con cui si relaziona (molto belli gli aneddoti sulla storia del Golem e dell’ebraismo in generale), anche se l’unico suo motore è il fatto di possedere ed ampliare la sua splendida collezione di incalcolabile valore. Al momento della sua morte, però, delle porcellane non si troverà più alcuna traccia. Sicuramente del signor Utz sappiamo che i nobili natali gli hanno regalato una buona cultura ed una posizione sociale invidiabile, ma sappiamo anche che egli aveva anche un’altra dote nascosta (notevole quando insospettabile): pur essendo un uomo bruttino, forse insignificante, aveva due baffi folti ed ispidi. “Che cazzo ce ne frega?” direte voi… Ecco cosa ve ne frega: durante l’atto della trombata, il caro Kaspar Utz strisciava i suoi baffetti, vera e propria arma non convenzionale, sulla gola delle cantanti liriche abbordate in precedenza (a ciascuno le sue fissazioni), facendo loro raggiungere orgasmi incredibili. In più, per coltivare anche il lato tradizionale dell’amore, andava un po’ a zoccole (dove però non poteva certamente ottenere i medesimi risultati). Altro che muscoli, turbominchia e abbronzatura! Uomini, usiamo l’ingegno: ciascuno coltivi le proprie capacità e si serva di quelle, chissà che si riesca a rivoltare un giorno il dominio della Figa! Quel giorno piangerò e porterò in piazza la nostra bandiera, felice di aver portato a termine l’unica rivoluzione in grado di cambiare quest’occidente moribondo. Quel giorno sarò con voi, amici… Saremo tutti insieme… “Utz”, di Bruce Chatwin: niente di che, ma tutto sommato una buona lettura. Parola di LordCasco