Atti del Forum

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Atti del Forum
MOBILITÀ INTEGRATA O
INTEGRAZIONE DI MOBILITÀ:
LA NUOVA SFIDA
Atti del Forum
Contenuti
1. Event Summary ……………………………………………………………….………………………..p.3
2. L’Evoluzione del mercato del business travel e della mobilità
Roberto Bacchi – Amministratore Delegato Carlson Wagonlit Italia.……….…p.9
3. Mobilità integrata: una nuova sfida. Ricerca di mercato di
Diciottofebbraio per CWT Italia
I risultati della ricerca
David Jarach – Presidente Diciottofebbraio Aviation Advisory………….………p.12
4. Lo stato dell’arte dell’industria dell’air transportation: principali
evidenze
David Jarach – Presidente Diciottofebbraio Aviation Advisory……….…………p.30
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Event Summary
Mobilità integrata o integrazione
di mobilità: la nuova sfida
•
Come si evolvono la domanda e l’offerta di mobilità integrata
• I risultati di una ricerca ad hoc
• Intervista ad Alitalia e NTV
• Le esperienze dei protagonisti della filiera
• Un flash sui trend del mercato del trasporto aereo
Come è cambiata negli ultimi anni l’offerta di mobilità integrata tra differenti soluzioni di trasporto e quali
sono le reali esigenze espresse dalle aziende? E inoltre, è possibile pensare a un concetto allargato di
mobilità integrata che superi i limiti dell’attuale sistema infrastrutturale, facendo leva sulla tecnologia
come strumento chiave per integrare una gamma di soluzioni ampia e diversificata? Questi i principali
temi del Forum “Mobilità integrata o integrazione di mobilità: la nuova sfida”, che si è svolto lo scorso 11
maggio presso la prestigiosa sede di Palazzo dei Giureconsulti a Milano.
L’evento è stato organizzato da Carlson Wagonlit Travel, in collaborazione con la joint venture Alitalia,
AirFrance, KLM e Delta, e con Amadeus, American Express, Arval e NTV. Il convegno ha riscosso grande
successo, coinvolgendo oltre cento partecipanti tra direttori acquisti, travel manager, responsabili risorse
umane e decision maker di note aziende italiane e multinazionali, nonché giornalisti e player del settore.
Ha aperto i lavori Roberto Bacchi, amministratore delegato di Carlson Wagonlit Italia, che ha introdotto
il tema della giornata e proposto un breve excursus sull’evoluzione del mercato del business travel e della
mobilità dagli anni Settanta a oggi. L’a.d. ha sottolineato che proprio a partire da quel periodo si sono
mossi i primi passi verso un nuovo modo di gestire i viaggi corporate, grazie anche all’introduzione dei
primi CRS, i sistemi di prenotazione automatica con accesso a un database. «Questo ha rappresentato un
cambiamento radicale - ha dichiarato Bacchi - perché prima il processo era completamente manuale.
Negli anni Ottanta c’è stato un ulteriore passaggio: i CRS si sono diffusi nel mondo delle agenzie di
viaggio, che avevano più sistemi di prenotazione da gestire poiché la gamma delle opzioni di mobilità –
soprattutto per i voli – diventava sempre più ampia. In quel periodo nascevano le TMC, agenzie
specializzate nel settore corporate, che potevano offrire alle imprese un approccio più strutturato per
l’organizzazione dei viaggi d’affari. Negli Stati Uniti veniva anche istituito il ruolo del travel manager, visto
come figura chiave all’interno dell’azienda con il compito di gestire in modo professionale il budget di
viaggio. Negli anni Novanta comincia ad acquisire maggior rilievo l’uso della tecnologia e la figura del
travel manager inizia a diffondersi anche in Italia con l’obiettivo di ottimizzare le spese, perché i viaggi
d’affari diventano sempre più strumentali al business. Tale consapevolezza, che matura in questo
decennio, diviene con il passare del tempo un elemento molto significativo a causa delle numerose
delocalizzazioni e della presenza di strutture globali che richiedono una forte mobilità dei dipendenti».
Roberto Bacchi ha però evidenziato come la vera rivoluzione sia avvenuta a partire dagli anni Duemila:
«Dopo trent’anni di sviluppo lento, in cui sostanzialmente si sono replicati modelli visti all’estero, negli
anni Duemila si verifica anche in Italia un’accelerazione caratterizzata da una serie di innovazioni: in
primo luogo l’introduzione dei self booking tool che consentono al viaggiatore - in un processo comunque
coordinato dalla TMC - di fare direttamente le prenotazioni, selezionando l’opzione di viaggio preferita.
Inoltre, cresce sempre più la tendenza a esternalizzare le attività legate al travel, in un’ottica di
ottimizzazione dei costi e degli spazi disponibili. Negli anni Duemila si assiste anche a un’evoluzione
sul fronte dell’integrazione: si cerca di razionalizzare i processi non solo per quanto riguarda le
prenotazioni ma anche in termini di servizi di back office e questo determina l’esigenza di nuovi strumenti
tecnologici.
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Si sviluppano soluzioni innovative come i biglietti elettronici e si afferma il ruolo della Business
Intelligence per aiutare il management aziendale a prendere decisioni più strutturate».
Nascono così portali che consentono alle imprese di controllare meglio le spese di viaggio e rendono la
travel experience sempre più positiva. O altri tool particolarmente innovativi. «Come CWT HES - ha
spiegato l’a.d. - uno strumento dedicato alle prenotazioni alberghiere che permette di accedere a
un’offerta multipla e persino di gestire gli allottment. Il tool, implementato da una grande banca italiana e
utilizzato da migliaia di persone, costituisce una efficace risposta alla crescente esigenza di mobilità». Il
futuro quindi sta nell’ampliamento delle soluzioni di mobilità integrata e nell’uso delle tecnologie, come
dimostrano i dati proposti da Bacchi sui self booking tool: fatto 100 il numero di prenotazioni effettuate
nel 2011, in Francia e Germania il 26% è stato gestito con questi strumenti, in UK la percentuale è del
24%, mentre l’Italia si attesta all’11%, mostrando una progressione più lenta ma comunque significativa.
«C’è un potenziale enorme in termini di adozione di questi strumenti – ha affermato Bacchi -. Il web è
stato il motore di questa evoluzione e le nuove tecnologie consentiranno uno sviluppo più deciso della
mobilità integrata. CWT si è già occupata in passato di questo tema analizzando l’integrazione tra
differenti soluzioni di trasporto. Ora guarda al futuro e sta lavorando per capire come la concezione
tradizionale di business travel possa evolvere in un concetto più ampio di mobilità e quali siano le
aspettative del mercato su questo argomento, anche nell’ottica di rendere più positiva l’esperienza del
viaggiatore. Al di là delle componenti classiche del bt, infatti, vi sono a nostro avviso altre aree – dai taxi
e noleggi con conducente, dalle navette alle sale meeting, al fleet management - che possono essere
integrate nel processo per riuscire a catturare maggiori efficienze. Quello che abbiamo in mente – e che è
già parzialmente realtà - è quindi un CWT Mobility Portal che, partendo da moduli già esistenti, arrivi a
ricomprendere tutta una serie di altri elementi della trasferta e li renda disponibili, anche in modalità
interattiva, su una molteplicità di canali, compresi naturalmente i dispositivi mobili».
LA RICERCA
Roberto Bacchi ha poi lasciato la parola a David Jarach, Presidente di diciottofebbraio aviation advisory,
che ha presentato i risultati di una ricerca di mercato che ha coinvolto 80 aziende italiane e multinazionali
con sede in Italia. L’indagine, commissionata da CWT, aveva lo scopo di comprendere più nel dettaglio le
opinioni e i desiderata delle imprese nell’ambito della mobilità integrata. Agli interpellati (travel manager,
direttori acquisti, direttori amministrativi, direttori servizi generali e assistenti di direzione) è stato
sottoposto un questionario telefonico costituito in prevalenza da domande chiuse (scala 1-9 di
valutazione) e da un set di domande aperte esplorative. Jarach ha introdotto la ricerca sottolineando
come l’argomento in oggetto appaia decisamente di frontiera nel contesto italiano, dove esiste un vistoso
gap infrastrutturale. Basti pensare che, attualmente, solo lo scalo di Milano Malpensa è interconnesso con
il servizio di alta velocità Frecciarossa, mentre diversa è la situazione in altri paesi europei, come Francia,
Germania o Spagna, dove l’integrazione tra i diversi mezzi di trasporto è più diffusa. «La mobilità – ha
precisato Jarach - per essere davvero integrata non può consistere in un semplice insieme di servizi, deve
esistere un connettore, che può essere anche rappresentato dallo strumento del code-sharing oppure da
altri format». Il Presidente di diciottofebbraio si è anche soffermato sul concetto di coopetition, ovvero
sull’importanza di “fare sistema” tra i vari transportation provider, mantenendo la competizione su
determinate tratte ma cooperando su altre per ottimizzare i risultati. Quello della mobilità integrata è un
universo multiforme che presenta grandi potenzialità di sviluppo. Secondo quanto emerso dalla ricerca,
questo tema è già una priorità strategica per ben il 20% degli intervistati e sta emergendo con
rilevanza negli ultimi tempi per il 42,5% degli interpellati, mentre solo il 13,75% del campione attribuisce
valenza nulla a questo argomento. Durante il suo intervento, David Jarach ha citato alcune risposte
fornite dai partecipanti all’inchiesta circa la definizione di mobilità integrata. I potenziali fruitori di servizi
integrati mostrano di avere le idee molto chiare su questo tema e di ricercare una serie di vantaggi tra
cui dominano il risparmio dei tempi e dei costi di trasferta, in un importante abbinamento
efficacia/efficienza che impone ai diversi fornitori di lavorare in maniera sinergica, evitando duplicazioni di
costi e sovracapacità dell’offerta. A testimonianza della necessità di “fare sistema” tra i vari
transportation provider per un’offerta di mobilità integrata si possono leggere i giudizi espressi dai travel
manager sulle condotte commerciali finora seguite da compagnie aeree, società di trasporto ferroviario e
car rental. Viene ascritto a questi player un basso focus sulla creazione e comunicazione di soluzioni
integrate che evidenziano una forte possibilità di “upside” commerciale per gli attori più proattivi che
sapranno cogliere rapidamente questo bisogno.
L’indagine ha toccato anche il tema dei social network, cercando di approfondire il ruolo giocato dalle
piattaforme web 2.0. Dalle risposte degli intervistati emerge un interesse mediano per soluzioni di
supporto a titolo informativo, in modalità P2P (Peer to Peer) al servizio della mobilità dei “clienti interni”
d’impresa, anche se il 10% del campione dichiara che nella propria azienda sono attive policy ostative
che impediscono l’utilizzo dei social network.
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La ricerca ha voluto esplorare e indagare anche il concetto di mobilità in senso esteso, ovvero la
possibilità di gestire in maniera integrata tutti i servizi che possono rispondere alle esigenze di mobilità
dell’azienda. Ne deriva la richiesta di ulteriori servizi collaterali da associare ai tradizionali air, hotel e car
rental: dalle convenzioni con taxi e Ncc agli allottment alberghieri, dalle formule di videoconferencing al
fleet management, all’offerta di sale meeting. «Emerge a questo proposito – ha affermato Jarach –
un’esigenza dei clienti molto forte verso nuove formule di mobilità integrata che si possano tradurre in un
reale risparmio economico per l’azienda, lasciando quindi ampio spazio ai player della filiera per riempire
questo gap di offerta. Nel contesto dello sviluppo della mobilità integrata appare peraltro evidente il ruolo
strategico che è giocato proprio dalla travel management company quale aggregatore delle varie soluzioni
di mobilità». E in questa logica, si manifesta da parte degli intervistati un forte interesse verso nuovi
supporti tecnologici che facilitino la gestione di un processo sicuramente complesso e multiforme, ma
dalle grandi opportunità, quale quello della mobilità integrata.
I “FACCIA A FACCIA”
Dopo la presentazione della ricerca, David Jarach ha coinvolto due noti attori del mondo della mobilità in
un duplice faccia a faccia, volto a fare il punto della situazione sull’argomento e a evidenziare ciò che a
livello di offerta è già stato fatto. Il primo intervistato è stato Marco Sansavini, Direttore Vendite
Distribuzione e Customer Care di Alitalia C.A.I. «E’ una realtà che non lascia adito a dubbi: la mobilità
integrata è un’esigenza che non trova attualmente una risposta adeguata in Italia – ha dichiarato
Sansavini -. Non sono molte le soluzioni che vengono proposte e, inoltre, il gap infrastrutturale è grande.
C’è una necessità di integrazione “primordiale” a livello di infrastrutture: non si tratta solo di incrociare
treno e aereo ma anche, ad esempio, di migliorare la frequenza e la rapidità nei collegamenti da/per
l’aeroporto».
Sansavini ha ribadito poi l’esigenza di “fare squadra”: «Il gap infrastrutturale va associato a un altro
elemento caratteristico del mercato italiano: non sembra esserci una grande propensione degli attori a
lavorare insieme». Questo fatto è interessante perché le stesse aziende si comportano diversamente
all’estero. «In Germania – ha dichiarato – Alitalia ha un accordo con Deutsche Bahn grazie al quale
un passeggero che parte dall’Italia può raggiungere Colonia con un unico biglietto e un trasporto
integrato che comprende anche la tratta ferroviaria da Francoforte a Colonia».
Anche in Italia, però, sembra che qualcosa si stia muovendo: «proprio in queste settimane – ha rivelato
Sansavini - stiamo discutendo sia con Trenitalia che con NTV circa la possibilità di costruire un trasporto
integrato che includa dalle origini Firenze e Napoli, con evidenti benefici sia per l’operatore ferroviario che
per quello aereo perché l’uno riceverebbe il traffico di prosecuzione dell’altro. Ma finché non si potrà
utilizzare il tratto da Fiumicino al centro città come Alta Velocità, questo è difficilmente realizzabile». Il
manager di Alitalia ha anche spiegato che la competizione tra aereo e treno è in realtà piuttosto limitata,
perché sotto le tre ore di viaggio i passeggeri prediligono il treno, mentre sopra le tre ore è preferito
l’utilizzo dell’aereo. E’ quindi conveniente per entrambi i player – vettori aerei e operatori ferroviari –
collaborare per offrire servizi integrati.
L’attenzione si è quindi rivolta sulle soluzioni concrete messe in campo da Alitalia a supporto della
mobilità integrata. «Nel DNA delle compagnie aeree – ha commentato Sansavini - c’è l’intermodalità: i
vettori hanno creato accordi di code-sharing per incrociare i loro prodotti. Nel nostro caso, poi, c’è una
totale integrazione tra i prodotti Alitalia e quelli delle altre compagnie della joint venture che consente di
avere tariffe allineate e completa intercambiabilità. Un ulteriore livello è quello dell’integrazione fra i
servizi in aeroporto e quelli a bordo: spesso i due elementi erano disconnessi. Noi abbiamo introdotto
servizi quali il fast track per creare un’esperienza totalmente integrata. Inoltre, con la nostra carta
Corporate offriamo alle aziende -, oltre al già citato fast track, il check in telefonico e la priorità nel
boarding - anche un accordo con un taxi provider a Fiumicino che consente di avere uno sconto del 10%
mostrando la card e prenotando in anticipo. E stiamo facendo la stessa cosa anche con catene
alberghiere e car rental».
Per quanto riguarda poi le sfide e i progetti per il futuro, Sansavini ha illustrato anche la possibilità di
inserire in queste carte un chip che permetta il riconoscimento biometrico. «Ci saranno macchine – ha
spiegato – che consentiranno di accedere al boarding in maniera autonoma impiegando il riconoscimento
biometrico. Questo principio è applicabile in qualsiasi momento del viaggio e può perciò essere esteso
anche ad altri servizi, per esempio quelli di sicurezza». L’utilizzo di questo tipo di tecnologie permetterà di
garantire maggiore rapidità, riducendo la durata del viaggio e rispondendo così a uno dei principali
desiderata espressi dalle aziende. Cosa prevale dunque nel mercato italiano – ha chiesto Jarach al
manager - tra le difficoltà infrastrutturali, la ritrosia degli operatori a collaborare o la “timidezza” della
domanda a esprimere le proprie necessità? «Le infrastrutture – ha commentato Sansavini - sono un
prerequisito essenziale e il gap va superato, ma ci vuole la spinta degli attori per farlo».
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La seconda intervista ha avuto come protagonista Giuseppe Bonollo, Direttore Vendite, Marketing &
Services di Nuovo Trasporto Viaggiatori (NTV). Il manager ha sottolineato come le esigenze di
integrazione espresse dagli intervistati siano molto condivisibili (soprattutto per quanto riguarda
l’integrazione con il trasporto su gomma e il trasporto pubblico) e ha evidenziato la volontà di NTV di
andare incontro il più possibile a questa necessità delle aziende. «E’ quello che stiamo facendo - ha
spiegato -, tenendo però sempre presente un assunto di base: selezionare elementi su cui possiamo
impegnarci in termini di promessa della qualità e del controllo finale del servizio erogato».
Bonollo ha poi fornito qualche esempio concreto: «In particolare, ci siamo concentrati da un lato sui
servizi su gomma, ossia i servizi di integrazione utilizzabili una volta che il viaggiatore è arrivato nella
città dove ha un meeting o un incontro di lavoro. Su questo fronte siamo in fase avanzata di negoziazione
degli accordi con i partner per quanto riguarda autonoleggi, Ncc e parcheggi, lavorando sia sulla
competitività dell’offerta sia sulla qualità del servizio e sulla sua prenotabilità anche con tempi ridotti. Il
secondo aspetto è l’utilizzo di strumentazioni informatiche tali da facilitare tutto il processo di vendita: la
bigliettazione sarà paperless e NTV sarà presente su Gds, con la possibilità quindi di aggregazione con
altre tipologie di servizi. A ciò si aggiunge l’interesse e la completa disponibilità all’integrazione all’interno
di nuovi strumenti all’avanguardia, quale ad esempio il mobility portal di CWT».
David Jarach ha infine rivolto a Bonollo una domanda circa la possibilità di lavorare non solo
sull’integrazione a terra ma anche su eventuali collaborazioni con compagnie aeree. «Concordo
pienamente - ha affermato - con le considerazioni espresse da Marco Sansavini circa il fatto che la
competizione tra treno e aereo riguardi ambiti relativamente limitati. E’ possibile collaborare su alcune
tratte e noi siamo disponibili a definire forme di cooperazione che garantiscano la continuità del viaggio
sia domestico che all’estero». Bonollo ha anche proposto un interessante spunto rivolto a tutta la filiera:
«per fare dei passi avanti in tema di mobilità integrata credo si debbano creare soluzioni pilota, così da
sperimentarne la validità e valutare come estenderle ad altre città o tratte».
Jarach ha poi focalizzato l’attenzione sul tema delle videoconferenze, spesso considerate potenziali
concorrenti dei viaggi d’affari ma presenti come desiderata nella ricerca di diciottofebbraio. «Il progresso
è inesorabile – ha risposto Bonollo -. Non possiamo fare “battaglie” per vendere più viaggi, contrastando
la tendenza a fare ricorso alle videoconferenze. Ci sono però delle esigenze differenti. E’ giusto
incrementare l’utilizzo di queste nuove soluzioni tecnologiche, ma ci sono anche momenti in cui è
necessario vedersi. La diffusione delle videoconferenze renderà gli spostamenti più mirati e finalizzati:
quello su cui possiamo lavorare, per esempio, è fare in modo che il viaggiatore riesca ad arrivare più
comodamente in città per raggiungere la sala riunioni dove si svolgerà il suo meeting».
«Quello delle videoconferenze è un tema interessante – ha aggiunto Sansavini, coinvolto nella
discussione – ed è nato prima all’estero che in Italia. Pensare però che le videoconferenze sostituiranno i
viaggi corporate sarebbe come dire che oggi non si usa più il telefono perché ci sono le e-mail. In realtà
questi strumenti tendono a sommarsi: è un’integrazione non una sostituzione».
Il “faccia-a-faccia” di Jarach con Bonollo si è chiuso con i dettagli del lancio di Italo a fine autunno e delle
ultime novità in termini di prodotto e di servizi. NTV sta lavorando alla tratta Milano-Napoli completando
le fermate di Bologna, Firenze e Roma. L’intera flotta sarà invece pienamente a regime a fine agosto
2012.
LA TAVOLA ROTONDA
Alle interviste individuali ha fatto seguito una tavola rotonda, moderata da Mauro Serena (direttore
responsabile di MissionFleet), a cui hanno preso parte Fabio Massimo Piersantini, Responsabile del team
Business Travel di Finmeccanica Group Services; Massimo di Savino, Global Category Manager di
Unicredit; Andrea Solari, Vice Direttore Generale e Direttore Relazioni Strategiche e Internazionali di
Arval; Fabio Lazzerini, Amministratore Delegato di Amadeus; e Loretta Bartolucci, Direttore National
Program Management & Advanced Client Solutions di CWT Italia.
La tavola rotonda ha offerto un momento di confronto sulle diverse esperienze dei protagonisti della
filiera, evidenziando il loro approccio alla mobilità integrata e i fattori comuni tra i vari servizi integrabili.
Inoltre, è stata esaminata l’importanza delle nuove tecnologie nell’implementazione di soluzioni di
modalità integrata estesa e il ruolo strategico delle travel management company.
Fabio Massimo Piersantini ha sottolineato il desiderio delle aziende di usufruire di servizi di mobilità
integrata, confermando così l’esito dell’indagine proposta da diciottofebbraio ed evidenziando cosa le
imprese si attendano per i prossimi anni. «Dalla ricerca che è stata presentata emerge una evidente
necessità di trasporto intermodale. Quello che ci si aspetta per il futuro - ha dichiarato - è che si realizzi
un’integrazione totale in modo che l’azienda abbia a disposizione un pacchetto davvero completo - sia a
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livello di servizi sia di dati - che gli faccia risparmiare tempo e che sia adeguato alle diverse tipologie di
viaggiatori».
Massimo di Savino ha invece illustrato i passi fatti da Unicredit nell’ambito della mobilità integrata e si è
soffermato su un progetto che lui stesso è stato chiamato a realizzare: unire business travel e car fleet
management. «Abbiamo integrato 22 paesi in Europa già da cinque anni – ha spiegato il manager – e mi
è stato affidato l’incarico di seguire il Bt in tredici di essi. Attualmente, poi, mi è stato chiesto di
affrontare un’altra sfida: associare al business travel anche la gestione del car fleet management,
identificando questi due aspetti in un’unica categoria con la definizione di mobility e cercando di
uniformare le policy, con l’obiettivo anche di ridurre le emissioni di CO2. Queste due aree di business, per
quanto richiedano skills differenti, hanno un obiettivo comune: far muovere i nostri dipendenti».
Proprio su quest’ultimo aspetto si è concentrato l’intervento di Andrea Solari, che ha evidenziato le
possibilità di integrazione tra i due servizi, sottolineando tre fattori di congiunzione. «Il primo punto di
contatto tra le due aree – ha dichiarato - è la sostenibilità ambientale, un elemento chiave sia nelle travel
policy che nelle car policy, mentre il secondo è quello legato alla tendenza all’outsourcing. Su questo
tema si innesta poi un altro aspetto che unisce business travel e car fleet management, ovvero l’uso della
tecnologia che gioca anche un ruolo importante nel sostenere i processi di esternalizzazione».
Riguardo all’impiego di strumenti tecnologici per la mobilità integrata, Fabio Lazzerini ha commentato
come l’integrazione non sia solo quella tecnologica ma anche quella digitale dei dati che devono essere
messi a disposizione degli utenti. Inoltre, la tecnologia deve essere utilizzabile con facilità. «Il ruolo di chi
fa tecnologia – ha spiegato - è smettere di pensare di essere al centro del mondo. La finalità della
tecnologia, infatti, è di essere facilmente fruibile, attraverso soluzioni che siano le più semplici possibili.
Inoltre, il futuro sarà “molto mobile e molto social”: se gli strumenti devono andare incontro all’utente,
allora è fondamentale che questi siano proprio quelli che l’utente usa di più. Il binomio business travel mobilità è uno dei più naturali: il viaggiatore ha bisogno delle informazioni non solo prima di partire ma
anche quando è in viaggio».
Il moderatore Mauro Serena ha poi spostato l’attenzione sul ruolo delle TMC nell’ambito dell’integrazione
di mobilità: su questo aspetto si è soffermata Loretta Bartolucci. «Le travel management company ha affermato - hanno un ruolo rilevante nel supportare le aziende sia nell’ottimizzazione dei costi che dei
processi, non solo per quanto attiene l’integrazione informatica ma anche dei servizi. Dobbiamo
precorrere i tempi e anticipare le esigenze dei clienti. La ricerca che è stata presentata ha confermato
l’importanza di offrire un unico punto di accesso per la prenotazione di più servizi. Il nostro compito è
proporre prodotti ad alto valore tecnologico come CWT Mobility Portal, nel quale – partendo da moduli già
esistenti – stiamo integrando soluzioni e partner tecnologici per allargare la gamma dei servizi». Loretta
Bartolucci ha quindi spiegato nel dettaglio gli elementi che possono essere integrati attraverso questo
portale della mobilità e messi a disposizione delle aziende in funzione delle loro specifiche esigenze, con
soluzioni semplici, immediate e attente alla qualità, alla sicurezza, all’ecosostenibilità, oltre naturalmente
al rispetto della travel policy.
Mauro Serena ha coinvolto nel dibattito anche Vincenzo Vincenzi, Director Mid Market Global Corporate
Card di American Express Services Europe, che ha illustrato alcune esperienze di integrazione tra carta di
credito e noleggio a breve e lungo termine. «Nel noleggio a lungo termine – ha spiegato – abbiamo la
possibilità di caricare sulla carta sia le quote individuali dell’utente finale sia le quote dell’azienda e dare a
entrambi tutte le informazioni necessarie per integrarle nei sistemi informativi e aumentare quindi
l’efficienza».
La tavola rotonda si è conclusa con uno scambio di battute sul prossimo futuro della mobilità integrata.
Piersantini ha ribadito i benefici di cui godrebbero le aziende con un’integrazione complessiva non solo dei
mezzi di trasporto ma anche dei dati. «Immaginate - ha dichiarato - quale vantaggio sarebbe per
un’impresa avere in un’unica transazione tutta una serie di costi aggregati da caricare sull’ERP aziendale,
potendo così avere un rapido controllo. E questo solo per quanto riguarda il lato sistemi. Per quanto
concerne invece il rapporto con l’agenzia di viaggio, auspichiamo che essa diventi sempre più l’entry point
per tutte le varie prenotazioni (per esempio Ncc, taxi, vettore aereo, hotel ecc.)». Piersantini ha inoltre
spiegato che la sua azienda sta creando la figura del mobility manager, cui verrà affidato non solo il
business travel e il fleet management, ma anche altri compiti: dalla gestione della fonia in termini di
dispositivi mobile da dare al dipendente al controllo dell’utilizzo delle videoconferenze, alla security,
importante per chi viaggia in paesi a rischio o difficili da raggiungere e deve essere tracciato in ogni
spostamento. Massimo di Savino, invece, pensa al futuro della mobilità integrata come a un percorso a
piccoli passi. Per prima cosa, ha spiegato, è necessario che i viaggiatori familiarizzino con i nuovi
strumenti tecnologici spesso poco conosciuti.
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L’ultima parte del Forum è stata dedicata a un flash sui trend di mercato del trasporto aereo
proposto da David Jarach. Il quadro macroeconomico in cui si muove anche l’industria delle aerolinee è
caratterizzato da una situazione di stasi o di complessità ancora da affrontare. «Nella maggioranza dei
principali sistemi economici, anche BRIC – ha spiegato Jarach – i dati attesi sul Pil 2011 sono inferiori ai
valori registrati nel 2010».
Le rilevazioni mostrano che il comparto aereo deve far fronte a nuove sfide: nel complesso, il 2011 si
annuncia un anno più difficile di quello precedente, anche a causa dei rincari del prezzo del petrolio che
pesano fortemente sulle compagnie aeree. Il settore ha risentito particolarmente della situazione in
Giappone, dove il traffico è calato del 22%, e dei conflitti in Nord Africa e Medio Oriente. «A fronte di una
domanda che mostra una riduzione della crescita - ha commentato Jarach - la capacità è però aumentata
dell’8,6% con un conseguente calo dei load factor dei velivoli. Tuttavia la domanda Premium, che
comprende Business e First Class, ha continuato anche in questo scenario una dinamica espansiva (a
marzo +7,7% su febbraio), mentre frena la domanda leisure».
Considerando le diverse aree geografiche, quelle che mostrano i trend più vivaci sono l’Asia Pacific,
l’America Latina e il Medio Oriente. I mercati più maturi si confermano sottoperformanti rispetto a quelli
emergenti, crescendo a tassi pari all’incirca a un terzo o alla metà. Per quanto riguarda le previsioni per il
2010-2012, i dati Icao stimano un incremento medio del 5% per il settore delle aerolinee con significative
differenze tra i mercati maturi e quelli emergenti: anche nel prossimo futuro, i primi continueranno a
crescere meno dei secondi.
David Jarach si è poi soffermato su alcuni aspetti che possono essere elementi di criticità per il trasporto
aereo, tra cui il diffondersi dei treni ad alta velocità non solo in Europa e Nord America ma anche in Cina.
Questa situazione crea nuove alternative di viaggio che rendono più agguerrita la concorrenza tra treno e
aereo. Un altro importante fattore è rappresentato dal problema delle emissioni inquinanti:«di fronte a un
incremento del costo del carburante di oltre il 400% nell’ultimo decennio – ha spiegato Jarach - e con la
prospettiva di ulteriori oneri provenienti dal Carbon Trading Emission Scheme, le aerolinee si vedranno
costrette ad aumentare i loro profili tariffari, con un impatto riducente sulla curva di domanda.
«Con oltre la metà del mercato globale delle aerolinee in fase di maturità - ha concluso Jarach -, il resto
del mercato deve performare perfettamente (crescendo al doppio del PIL) se si vuole mantenere
l’obiettivo del 5% di crescita». In questo contesto, sviluppare forme di mobilità integrata tra i diversi
attori del mercato diviene ancora più importante.
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Presentazione
L’Evoluzione del mercato business travel
e della mobilità
Roberto Bacchi
Amministratore Delegato – Carlson Wagonlit Travel
Evoluzione del mercato Business Travel
e della mobilità dagli
2011
MOBILITA’ INTEGRATA
anni ‘70 ad oggi
2010
2000
1980
• Agenzie
MultiCRS
1970
● Primi
CRS nelle
agenzie
● Uffici
viaggi
interni
• Nascita
TMC
• Avvento
Travel
Manager in
USA
1990
• Diffusione
Implant e
Stp
• Nasce in
Italia ruolo
TM: maggior
presidio
delle spese
viaggio e
travel policy
strutturate
• Sviluppo SBT
• Dall’implant
all’explant
• Integrazioni tra
ERP aziendali e
TMC
• Utilizzo E-ticket
•Business
intelligence
• Centri di
prenotazioni
globali per online
/offline
• Cresce adozione
OBT
•CWT lancia
sul mercato
la propria
soluzione
HES,
integrata con
AETM per la
gestione
degli
allotment e
hotel non
GDS
Copyright
© 2010
CWTCWT 2
Copyright
© 2011
9
2
Online Adoption Rate in Europa
Spinto dalla costante ricerca di contenimento di costi, il tasso di adozione degli
strumenti online sta crescendo, specialmente nei Paesi del Nord e West Europa
É previsto un ulteriore incremento nei prossimi anni
Copyright
© 2010
Copyright
© CWT
2011 CWT
Tre rivoluzioni nel settore Business
Travel:
Introduzione di sistemi centralizzati
GDS/CRS.
World Wide Web ed Internet.
Mobilità Integrata, Soluzioni
Mobile e Social Network
Copyright
© 2010
Copyright
© CWT
2011 CWT
10
4
3
La visione di CWT sulla mobilità integrata
… non solo Business Travel!
Voli, Treni, Hotel, Autonoleggi
Traghetti
• Visti
Business
•
•
•
Fleet
Management
Travel
Processo
autorizzativo
• Note Spese
• Indennità
• Rimborsi
•
Altri
Costi di
viaggio
Gestione
PRE/Post
trip
Taxi
NCC
• Trasporti
Locali
• Autovetture personali
•
Autovetture :
- uso promiscuo
- uso strumentale
•
Saving
TCO
SERVIZIO ed
EFFICIENZA
SICUREZZA e
Copyright © 2010 CWT
Sostenibilità
Lo sviluppo di CWT Mobility Portal
Distribution Channels
Mobile
Devices
CWT Portal
CWT Guardian
OBTs
CWT
MOBILITY
PORTAL
•Profile
management
•Mobility policy
•Completa
integrazione
con ERP
aziendale e
riconciliazione
contabile
•Safety &
security
•Reporting
Travel Managers
Content Providers
NCC
Public transport.
Fleet Mngmt
Navette
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Presentazione
Mobilità integrata:
i risultati della ricerca
Prof. David Jarach
Presidente – Diciottofebbraio Aviation Advisory
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Presentazione
Lo stato dell’arte dell’industria
dell’air transportation:
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Prof. David Jarach
Presidente – Diciottofebbraio Aviation Advisory
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