candele di accensione
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candele di accensione
CANDELE Le candele di accensione sono sottoposte alle brusche variazioni di pressione e di temperatura che si verificano all'interno dei cilindri del motore e devono essere provvedute di isolamento tale da resistere alle alte tensioni; inoltre i materiali impiegati sono soggetti all'azione corrosiva dei gas della combustione, sempre maggiore in relazione all'impiego dei carburanti con correttivi antidetonanti. Pertanto le candele devono presentare particolari caratteristiche termiche, elettriche e meccaniche ed essere, naturalmente, perfettamente stagne ai gas della combustione. Più specificatamente esse devono a) buona conducibilità termica, che un rapido smaltimento del calore; presentare: consenta b) grande resistenza agli sbalzi di temperatura, anche con massimi e minimi molto distanti; c) ottimo isolamento e rigidità dielettrica anche a caldo, in modo da evitare completamente dispersioni di corrente e scariche perforanti; d) buona resistenza meccanica, che garantisca dalle rotture durante il trasporto o durante il funzionamento del motore; e) perfetta tenuta ai gas. Le caratteristiche termiche delle candele sono evidentemente determinanti agli effetti della loro applicazione: per ogni tipo di motore la candela deve funzionare entro due limiti termici ben diversi, che sono denominati rispettivamente « temperatura di autopulimento » e « temperatura di autoaccensione ». Fig. 29 - Banco prova candele. La definizione del comportamento delle candele agli effetti termici si fa convenzionalmente mediante il « grado termico », il quale è un numero stabilito in proporzione al numero di secondi che la candela impiega per provocare l'autoaccensione su un motore campione. Di conseguenza si usa chiamare « fredde » le candele con grado termico elevato e per converso « calde » le candele con grado termico basso. Per motori spinti, vale a dire ad elevato numero di giri, con forti rapporti di compressione o sovralimentati, occorre impiegare candele « fredde », cioè ad alto grado termico. Per motori a bassa velocità con piccolo rapporto di compressione, occorre impiegare candele « calde », cioè a basso grado termico. Per motori di caratteristiche intermedie, si impiegheranno candele di grado termico intermedio. Qualora le candele diano luogo ad autoaccensione, si ricorra alla candela dello stesso tipo in uso ma avente il grado termico immediatamento superiore; qualora invece la candela in uso presenti sedimenti carboniosi od oleosi, la si sostituisca col tipo di grado termico immediatamente inferiore. Fig. 28 - Schema collegamento della pistola stroboscopica SUN tipo X14 a 5 volt. 1 Batteria. - 2 Cavo color rosso. - 3 Cavo color nero. 4 Cavo color blu collegato alla candela del cilindro N° 1. - 5 Pistola. - 6 Volano. Le candele prescritte per le vetture Giulietta e Giulietta Sprint sono le seguenti: Marelli CW 240 B Lodge HLN È sconsigliabile montare candele di mico diverso da quello prescritto. Un sistema un po' empirico ma è molto usato dagli esperti per idoneità di un tipo di candela, è lore dell'isolante dell'elettrodo candele. grado ter- che in pratica determinare la l'esame del cocentrale delle Isolante biancastro: montare candele più fredde Isolante nerastro più calde e untuoso: Isolante nocciola: la candela dazione termica Manutenzione e montare candele è di giusta gra- controlli delle candele. Nella parte 2° alle pagg. 5 o 6 sono indicati i Può essere consigliabile disporre, per uno stesso motore, di due tipi di candela di grado termico diverso. Si impiegherà la candela di grado termico inferiore nella particolare fase di rodaggio, nel periodo invernale o quando le condizioni d'uso del motore provochino una tendenza all'imbrattamento della candela. La candela di grado termico più elevato dovrà essere invece impiegata dopo il rodaggio, nella stagione estiva o in tutti quei casi in cui si richiedano dal motore prestazioni elevate. controlli normali delle candele. per determinare l'efficienza In caso di necessità, o dopo un lungo periodo di funzionamento, occorre procedere ad un controllo più accurato delle candele, ed alla pulizia delle stesse, da effettuare su apposito banco (fig. 29). Montare anzitutto la candela nella sua sede e controllare se, alla pressione di 6 ÷ 8 Kg cm.2, la scintilla scocca regolarmente fra i due elettrodi; se ciò avviene limitarsi alla semplice pulizia con spazzola metallica e alla regolazione della distanza tra gli elettrodi (0,6 mm.). Se invece si nota dispersione della scintilla occorre procedere alla pulizia con la spazzola e, solo nel caso l'inconveniente persistesse, alla sabbiatura e successiva pulizia con un getto d'aria compressa. È sconsigliabile l'abuso della sabbiatura.