Vita sul confine - Centro protezione chirotteri Ticino

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Vita sul confine - Centro protezione chirotteri Ticino
BAtiNFO
Bollettino del
Centro
protezione
chirotteri
Ticino
Anno 18
No. 60
Ottobre 2007
Pro Natura
Ticino
Storia della scoperta di un rifugio di riproduzione di Vespertilio maggiore
Vita sul confine
di Marzia Mattei-Roesli, Tiziano Maddalena, Damiano Torriani e Mirko Zanini
L’anno scorso è successo di nuovo… come
consuetudine del Centro protezione chirotteri
Ticino si svolgono delle attività di monitoraggio dei
pipistrelli negli ambienti di caccia e sulle bolle
situate lungo le pendici del Monte Generoso viene
catturata nuovamente una femmina allattante di
Vespertilio maggiore (Myotis myotis). Questo
avvenimento ha qualcosa di eccezionale! Infatti
non solo il Vespertilio maggiore è una delle specie
di pipistrelli indigene maggiormente minacciate, ma
la cattura di femmine allattanti su vari punti
d’acqua del Mendrisiotto è una costante da almeno
10 anni, mentre in zona manca qualsiasi
indicazione relativa a un possibile rifugio di
riproduzione. Un gruppo di tenaci ricercatori si è
allora messo alle calcagna di queste elusive
visitatrici del Monte Generoso e le ha seguite
discretamente fino al loro rifugio. Ma leggiamo il
loro diario di terreno per sapere come sono andate
le cose.
Estratto dal diario di terreno
26 giugno 2007, bolle sulle pendici del Monte
Generoso
ore 20.00
… uff! Le reti sono posate, pronte per la cattura
dei pipistrelli che verranno a dissetarsi. Le
condizioni ambientali sono buone: giornata
calda e serena dopo un lungo periodo di
brutto tempo, per cui le femmine che allattano
avranno tanta sete e fame. Nessun temporale
in vista, niente luna piena, solo alcune forti
raffiche di vento turbano la quiete… ma siamo
ottimisti, si tratta sicuramente di correnti
termiche che cesseranno appena tramonterà il
sole.
IDENTIKIT: Il Vespertilio maggiore
Il Vespertilio maggiore è una delle specie indigene più grandi:
ha un’apertura alare di circa 40 cm e pesa attorno ai 35
grammi. Le femmine trascorrono l’estate in gruppi numerosi
chiamati colonie, principalmente all’interno di ampi e spaziosi
solai. I maschi, invece, sono solitari.
La specie lascia il rifugio molto tardi la sera, quando è già
buio, e per raggiungere gli ambienti di caccia percorre anche
oltre 15 chilometri.
Le prede più ambite dal Vespertilio maggiore sono i grossi
carabidi e le tipule. Questi insetti vengono catturati in boschi
maturi privi di sottobosco, su prati magri, campi appena arati
o prati falciati di fresco.
Attualmente in Ticino sono conosciute solo 3 colonie di
riproduzione di Vespertilio maggiore e in tutta la Svizzera le
colonie note sono solo ancora un centinaio.
ore 21.30
Via, presto, si parte! È ora di aprire le reti e… in bocca al
lupo, speriamo che le femmine di Vespertilio maggiore
si facciano vedere anche stasera.
ore 23.00
… ancora niente, nemmeno l’ombra di un pipistrello in
rete! Il morale è a terra, ma ormai questi sono i rischi
del mestiere… Anche se fa freddo e il vento proprio
non ne vuole sapere di cessare e gonfia le reti,
decidiamo di tenere duro fino a mezzanotte.
ore 23.10
Finalmente! Un pipistrello si è impigliato nella rete, ed
è anche grosso… è un Myotis myotis!!! Oh no! Peccato,
un maschio…
Impressum
BAtiNFO è il bollettino semestrale d'informazione del Centro protezione chirotteri Ticino. Riporta informazioni sulle attività di ricerca e di
protezione svolte in Ticino. Tiratura 600 copie. BAtiNFO può essere richiesto gratuitamente al Centro protezione chirotteri Ticino - 6714
Semione. Gradite offerte possono essere versate sul ccp 65-6273-3.
Il Centro protezione chirotteri Ticino opera su mandato del Centro svizzero di coordinamento per lo studio e la protezione dei pipistrelli
con il sostegno dell’Ufficio della natura e del paesaggio (Dipartimento del territorio, Bellinzona), dell’Ufficio federale dell’ambiente
(Berna), di Pro Natura Ticino e di numerosi privati. Come richiesto dalla nostra legislazione (Legge federale sulla protezione della natura
e del paesaggio e relativa Ordinanza d’applicazione) lo scopo principale del Centro è di proteggere le 22 specie di chirotteri presenti in
Ticino e i loro biotopi. Questo avviene attraverso la raccolta e la gestione di dati faunistici, l’informazione alla popolazione e la
consulenza a privati ed enti pubblici.
BAtiNFO - 60/ ottobre 2007 Centro protezione chirotteri Ticino, Semione
ore 23.20
… ma eccone già un altro, anche lui grossino…
evviva ancora un Myotis myotis! E stavolta è
una femmina e per di più allattante. Evviva!!!
Forza al lavoro! Con una speciale colla
chirurgica che si dissolve da sola dopo un paio
di settimane dobbiamo attaccarle una piccola
emittente-radio sul dorso per poterla localizzare
e scoprire così il suo rifugio.
ore 23.40
Dopo una ventina di minuti di grande
concentrazione la radio-emittente è saldamente
attaccata tra le scapole della nostra femmina, in
un punto dove non intralcia il volo dell’animale.
Anche il collaudo tecnico ha dato esito positivo,
infatti le riceventi captano forte e chiaro il
segnale dell’emittente. Ci prepariamo al
momento del rilascio: il grande pipistrello
dispiega le larghe ali, con un piccolo balzo
decolla elegantemente dalla mano e in un
battibaleno si dilegua nella notte. Solo il tipico
“bip bip” dell’emittente ci svela la sua presenza:
ha raggiunto la faggeta alle nostre spalle, uno
degli ambienti di caccia prediletti da questa
specie specializzata nella cattura al suolo di
grossi carabidi.
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27 giugno 2007, tra Melide e Chiasso
ore 16.30
Animati dal desiderio di scovare finalmente il
misterioso rifugio di riproduzione dei Vespertili
maggiori del Monte Generoso ci apprestiamo a
setacciare a fondo ogni angolo del nostro Cantone
tra il ponte diga di Melide e Chiasso.
ore 20.30
Abbiamo percorso in lungo e in largo tutto il
Mendrisiotto addentrandoci in ogni valle e salendo
su ogni collina ma… niente! Nemmeno il più fievole
“bip”.
Le possibilità a questo punto sono due: o il rifugio si
trova in un luogo che impedisce al segnale di
giungere fino a noi (per esempio questo potrebbe
essere il caso se gli animali si fossero infilati sotto un
tetto rivestito di metallo) oppure è localizzato oltre
confine. A una panne tecnica che ha messo fuori uso
entrambe le emittenti non osiamo per il momento
neppure pensare…
ore 21.30
Raggiungiamo un punto di vista su una collinetta in
faccia al Monte Generoso. Lì attendiamo il risveglio
serale dei Vespertili maggiori nella speranza di
risentire il “bip bip” delle nostre due femmine.
Speriamo soprattutto di riuscire a stabilire da quale
direzione provengono, in maniera da circoscrivere il
territorio da indagare domani.
ore 22.00
Evviva!!! Due deboli “bip bip” giungono da ovest e si
avvicinano! Una rapida occhiata alla carta e
sappiamo che il nostro rifugio si trova da qualche
parte a Nord di Varese. Ora per trovarlo non ci resta
che attendere di nuovo il rientro mattutino dei Myotis
myotis.
Nel frattempo una seconda femmina allattante
di Vespertilio maggiore si è impigliata in una
rete. Per aumentare le nostre probabilità di
successo marchiamo pure lei, anche se
riteniamo che tutte le femmine allattanti di
Vespertilio maggiore catturate sul Monte
Generoso provengano dallo stesso rifugio.
Solitamente infatti la specie forma colonie
numerose e ben spaziate tra loro.
ore 24.00
Ora che anche la seconda femmina è stata
munita di un’emittente-radio e rilasciata, ci
apprestiamo a impachettare il nostro materiale
e fare rientro a casa. Lì ci prenderemo un po’ di
meritato riposo, poiché dobbiamo comunque
attendere che le nostre due femmine abbiano
terminato di rifocillarsi e siano rientrate al
rifugio.
28 giugno 2007, Arzo-Viggiù
ore 16.00
Spieghiamo brevemente il nostro progetto a due
doganieri un po’ stupiti e varchiamo il confine. Con
l’antenna fuori dal finestrino dell’auto percorriamo
poche centinaia di metri e appena raggiunto il paese
di Viggiù… “bip bip”!!! Ci siamo! Il segnale è fortissimo,
dobbiamo essere veramente vicini alla soluzione del
nostro rebus!
ore 18.00
Dopo alcuni giri nel paesino di Viggiù ci fermiamo un
po’ in collina davanti a una bellissima villa d’epoca
immersa in un grande parco ricco di vecchi alberi
maestosi.
Decisamente non si può dire che i Vespertili maggiori
del Monte Generoso non abbiamo gusto in fatto di
abitazioni!
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Primi dettagli
rifugio
di Viggiù
Risultati
di unosul
studio
sulle
preferenze delle specie legate agli edifici
I Come
pipistrelli
scelgono
abitazioni
detto il rifugio
dei Vespertili
maggioriconfortevoli
che vengono a cacciare nelle faggete del Monte Generoso si
ditrova
Riccardo
Marzia Mattei-Roesli
in Pierallini
Italia, ae Viggiù,
a 1.7 km dalla frontiera e a 8.5 km dalla località di cattura delle due femmine
marcate. La distanza tra il luogo di caccia e il rifugio non ha niente di eccezionale per questa specie che
regolarmente percorre vari chilometri per notte (normalmente una colonia di Vespertilio maggiore si
Sembra che sia proprio così! Da uno studio statistico pubblicato nel 2007 sul Bollettino della società ticinese
muove all’interno di un raggio di 4-17 km attorno al rifugio).
di scienze naturali è infatti emerso che i pipistrelli che abitano negli edifici pubblici del Cantone Ticino
scelgono accuratamente il proprio rifugio, preferendo i luoghi a loro più congeniali.
Le specie di piccole dimensioni come il Pipistrello nano (Pipistrellus pipistrellus) e il Pipistrello albolimbato
(Pipistrellus kuhli) si rifugiano prevalentemente in fessure o anfratti e dietro rivestimenti all’esterno degli
edifici. Le specie di dimensioni medie o grandi mostrano una particolare predilezione per i solai, ma
attenzione, questi devono offrire tutti i confort del caso, altrimenti vengono rigorosamente scartati dai nostri
amici alati. Prima di tutto essi devono garantire la tranquillità. Infatti generalmente i pipistrelli sono vengono
utilizzati troppo spesso dall’uomo.
Una bella
apertura perdiaccedere comodamente in volo al rifugio è inoltre
Posizione
approssimativa
molto gradita e, per molte specie
duequali
zonei Rinolofi
di caccia(Rhinolophus sp.) e il Vespertilio maggiore e minore (Myotis
myotis e M. blythi), rappresenta addirittura un’esigenza quasi
irrinunciabile.
Si
è
calcolato che la presenza di un’apertura transitabile in volo incrementa
di ben il 30% la
probabilità di trovare un rifugio in un solaio. Si tratta quindi del fattore
strutturale che incide
Località di cattura
maggiormente sulla scelta del rifugio da parte dei pipistrelli.
Monte Generoso, 26.6.2007
8.5 km
Anche se sono noti numerosi rifugi sotto tetti isolati, l’isolazione del tetto
spessoallattanti
non è gradita
ai pipistrelli.
2 femmine
di Myotis
myotis Il
motivo non è unicamente da ricercare in modifiche al microclima del solaio (come ritenuto in passato) ma
spesso l’isolazioneRifugio
impedisce
ai pipistrelli l’accesso al rifugio. Questo è soprattutto il caso per le specie che,
di riproduzione
come per esempio gli Orecchioni (Plecotus sp.) e il Serotino comune (Eptesicus serotinus), sfruttano piccole
fessure tra le piode o le tegole e alla radice del tetto per accedere al solaio.
Ê
76% ospita il rifugio di almeno una specie di pipistrello. Questi edifici sono molto graditi perché i solai sono
solitamente poco utilizzati e quindi le colonie subiscono raramente il disturbo dell’uomo. Inoltre spesso
dispongono di solai ampi e ben strutturati, composti da diversi locali che offrono un’ampia gamma di
possibilità
di rifugio
con condizioni
Approfondite
indagini
condottemicroclimatiche
dai colleghi diverse.
italiani Infine le ristrutturazioni non sono troppo frequenti
edell’Università
la struttura dei dell’Insubria
tetti si mantiene
inalterata
nel
tempo.
hanno permesso di scoprire
che le nostre due femmine, assieme a una decina di altre,
Per
quanto
riguarda
le speciedietro
gli Orecchioni
(Plecotus
hanno
scelto
di riprodursi
a una delle
gelosiesp.) con il 49% delle abbondanze e il Serotino
comune
(Eptesicus
serotinus)
con
il
19%
sono
le
specie
più frequenti incontrate nei solai degli edifici pubblici
sempre chiuse di una villa d’epoca, utilizzata poche
del
Cantoneall’anno
Ticino. Alcome
terzocasa
postodicon
il 10% ciEsono
i Rinolofi
(Rhinolophus sp.), ma attenzione, i loro rifugi
settimane
vacanza.
questa
è
sono
oggigiorno
purtroppo
quasi
tutti
abbandonati!
Nei
solai
si
conservano quindi solo le tracce (soprattutto
stata un’enorme sorpresa per tutti:
sterco
vecchio)
della
loro
passata
presenza
e
abbondanza
anche
nel nostro Cantone.
in effetti si tratta di una tipologia di rifugio del tutto atipica
per il Vespertilio maggiore, che solitamente sceglie ampi
Fonte
solai.
Inoltre pare che prima della scorsa estate di
pipistrelli nella villa non se ne siano mai visti, altro fatto
stranissimo per una specie estremamente tradizionalista
nella scelta del rifugio… Infine, vista la regolarità delle
catture su suolo svizzero, ci aspettavamo una colonia
piuttosto consistente, invece...
Al momento abbiamo purtroppo un’unica spiegazione per questa serie di stranezze, e non è molto bella:
sospettiamo che il rifugio scoperto durante questo studio non sia il rifugio di riproduzione principale, bensì
una piccola colonia secondaria, formatasi in seguito al disturbo o addirittura alla distruzione del sito
principale.
Pensare che con la nostra ricerca siamo giusto arrivati in tempo per documentare la distruzione di una
colonia ci rende molto tristi….
Attualmente i colleghi italiani stanno lavorando alacremente per cercare di individuare il rifugio di
riproduzione principale, che sospettiamo essere in zona. Non si tratta però affatto di un compito facile. In
effetti nella regione vi sono numerosissimi edifici che potenzialmente potrebbero offrire solai idonei ai
Vespertili maggiori, molti dei quali però sono privati.
Il progetto, finanziato dal Museo cantonale di storia naturale,
In caso di novità vi faremo sapere!
è stato affidato all’ufficio di consulenza ambientale
Maddalena & associati sagl di Gordevio.
Le indagini sul rifugio in Italia sono state condotte
dall’Università dell’Insubria, Dipartimento Ambiente-SaluteSicurezza, Varese.
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Risultati di uno studio sulle preferenze immobiliari delle specie legate agli edifici
I pipistrelli scelgono abitazioni confortevoli
di Riccardo Pierallini e Marzia Mattei-Roesli
Sembra che sia proprio così! Da uno studio statistico pubblicato nel 2007 sul Bollettino della Società ticinese
di Scienze naturali è infatti emerso che i pipistrelli che abitano negli edifici pubblici del Cantone Ticino
scelgono accuratamente il proprio rifugio, preferendo i luoghi a loro più congeniali.
Le specie di piccole dimensioni come il Pipistrello
nano (Pipistrellus pipistrellus) e il Pipistrello
albolimbato (Pipistrellus kuhli) si rifugiano
prevalentemente in fessure o anfratti e dietro
rivestimenti all’esterno degli edifici. Le specie di
dimensioni medie o grandi mostrano una
particolare predilezione per i solai, ma attenzione,
questi devono offrire tutti i confort del caso,
altrimenti vengono rigorosamente scartati dai nostri
amici alati. Prima di tutto essi devono garantire la
© E. Giuliano. Tratto da: Pipistrelli: notizie, riflessioni e spunti di lavoro
tranquillità. Infatti generalmente i pipistrelli sono
interdisciplinare per la Suola Media. Ente di gestione dei Parchi e della Riserva
insofferenti e non gradiscono visite a sorpresa da
del Lago Maggiore.
parte della gente, per cui il trasloco è inevitabile se
i solai vengono utilizzati troppo spesso dall’uomo.
Una bella apertura per accedere comodamente in volo al rifugio è inoltre molto gradita e, per alcune specie
quali i Rinolofi (Rhinolophus sp.) e il Vespertilio maggiore e minore (Myotis myotis e M. blythi), rappresenta
addirittura un’esigenza quasi irrinunciabile. Si è calcolato che la presenza di un’apertura transitabile in volo
incrementa di ben il 30% la probabilità di trovare un rifugio in un solaio. Si tratta quindi del fattore strutturale
che incide maggiormente sulla scelta del rifugio da parte dei pipistrelli.
Anche se sono noti numerosi rifugi sotto tetti isolati, l’isolazione del tetto spesso non è gradita ai pipistrelli. Il
motivo non è unicamente da ricercare in modifiche del microclima del solaio (come ritenuto in passato), ma
spesso l’isolazione impedisce ai pipistrelli l’accesso al rifugio. Questo è soprattutto il caso per le specie che,
come per esempio gli Orecchioni (Plecotus sp.) e il Serotino comune (Eptesicus serotinus), sfruttano piccole
fessure tra le piode o le tegole o alla radice del tetto per accedere al solaio.
Dallo studio è pure emerso che i solai con il più alto tasso d’occupazione sono quelli delle chiese; tra questi il
76% ospita il rifugio di almeno una specie di pipistrello. Questi edifici sono molto graditi perché i solai sono
solitamente poco utilizzati e quindi le colonie subiscono raramente il disturbo dell’uomo. Inoltre spesso
dispongono di solai ampi e ben strutturati, composti da diversi locali che offrono un’ampia gamma di
possibilità di rifugio con condizioni microclimatiche diverse. Infine le ristrutturazioni non sono troppo frequenti
e la struttura dei tetti si mantiene inalterata nel tempo.
Per quanto riguarda le specie, gli Orecchioni (Plecotus sp.) con il 49% delle abbondanze e il Serotino
comune (Eptesicus serotinus) con il 19% sono le specie più frequenti incontrate nei solai degli edifici pubblici
del Cantone Ticino. Al terzo posto, con il 10%, ci sono i Rinolofi (Rhinolophus sp.), ma attenzione, i loro rifugi
sono oggigiorno purtroppo quasi tutti abbandonati! Nei solai si conservano quindi solo le tracce (soprattutto
sterco vecchio) della loro passata e abbondante presenza nel nostro Cantone.
Fonte:
Pierallini R. & Mattei-Roesli M., 2007. Note sui rifugi e sulla distribuzione dei pipistrelli (Chiroptera) tipici dei solai negli edifici pubblici
del Cantone Ticino (Svizzera). Bollettino della Società ticinese di Scienze naturali 95: 55-66.
ERRATA CORRIGE
Nell’ultimo numero del BAtiNFO (59, maggio 2007) si è
purtroppo intrufolato un errore. Il nome latino corretto
dell’Orecchione alpino è Plecotus macrobullaris. Ci scusiamo!
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Ultimissime novità sul regime alimentare della Nottola gigante
Il giallo della piuma perduta: epilogo
di Marzia Mattei-Roesli
Vi ricordate del caso clamoroso (vedi BAtiNFO 51/maggio 2003
e 55/maggio 2005) di un pipistrello europeo accusato di
mangiare uccelli? La Nottola gigante (Nyctalus lasiopterus), una
specie meridionale presente solo sporadicamente in Svizzera e
mai osservata in Ticino, era finita sotto i riflettori della scienza
poiché nel suo sterco erano state trovate grandi quantità di
piume e microscopici frammenti di ossa d’uccello. Alla fine di un
lungo dibattito ricco di colpi di scena, sofisticatissime indagini
hanno messo tutti d’accordo: la Nottola gigante si nutre
effettivamente anche di uccelli!
L’analisi degli isotopi stabili
La prova finale è stata portata da un gruppo di ricercatori composto da scienziati spagnoli e svizzeri. Per le
loro ricerche essi hanno sfruttato il fatto che il rapporto degli isotopi stabili di carbonio e nitrogeno varia da un
anello all’altro della catena alimentare. Gli insetti sono così caratterizzati da uno spettro di isotopi ben
preciso e completamente diverso da quello degli uccelli. Inoltre, la composizione di isotopi delle prede lascia
un’impronta caratteristica e riconoscibile nei predatori. Per stabilire il regime alimentare della Nottola gigante
è quindi stato analizzato il rapporto degli isotopi stabili contenuti nel sangue di alcuni pipistrelli catturati tra
maggio e ottobre in due colonie della regione di Siviglia.
Lo spettro di isotopi misurato durante l’estate indica un’alimentazione a base di insetti. In autunno, invece, la
Nottola gigante si nutre quasi esclusivamente di uccelli mentre in primavera abbiamo una situazione
intermedia, indice di una dieta mista composta sia da insetti sia da uccelli.
Uccelli… migratori!
Lo spettro alimentare della Nottola gigante segue con una precisione straordinaria il flusso degli uccelli
migratori che ogni anno attraversano la Spagna. In effetti le migrazioni si concentrano nei mesi primaverili e
autunnali. Inoltre la migrazione primaverile è nettamente inferiore rispetto a quella autunnale, poiché molti
migratori muoiono nelle località di svernamento.
La Nottola gigante non si limita quindi a mangiare accidentalmente un uccellino ogni tanto, per esempio
quando ne incontra uno all’interno di una cavità arborea o in una cassetta-nido che intendeva utilizzare
come rifugio (come ipotizzato inizialmente da alcuni ricercatori), ma sembra proprio che questa specie si sia
specializzata nella cattura degli uccelli migratori.
Un cacciatore d’alta quota…
Ma quale è la strategia di caccia utilizzata della Nottola gigante per sopraffare gli uccelli migratori? Viste le
caratteristiche della specie (forma delle ali e frequenza dei richiami di ecolocalizzazione) si presuppone che
la Nottola gigante catturi e divori le sue prede in volo, approfittando del fatto che molti migratori transitano a
svariate migliaia di metri di altezza, dove non sussiste alcun rischio di collisione con degli ostacoli.
… senza concorrenza
Assieme al Falco delle Eleonore (comunque diurno), la Nottola gigante è l’unica specie europea
specializzata nella cattura di uccelli migratori. Essa ha così “scoperto” e occupato una nicchia ecologica
estremamente redditizia (si stima che ogni autunno 5 bilioni di passeriformi attraversano il Mediterraneo) e
non sfruttata da nessun altro!
Esiste però anche un rovescio della medaglia: per la sua sopravvivenza la Nottola gigante sembra in effetti
essere strettamente dipendente dalla presenza dei flussi di uccelli migratori, cosa che limita il suo areale di
distribuzione alla sola regione del Mediterraneo.
Fonte:
Popa Lisseanu A.G., Delgado-Huertas A., Forero M.G., Rodriguéz A., Arlettaz R. & Ibanez C., 2007. Bat’s conquest of a formidable
foraging niche: the miriads of nocturnally migrating songbirds. PLoS ONE 2(2): e205. doi:10.1371/journal.pone.0000205.
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Pipistrellino: la pagina per i più giovani
L’Orecchione e le sue orecchie
Tratto da: La Hulotte no. 17, Boult aux Bois
Per non disperdere troppo calore, durante il riposo l’Orecchione ripiega le sue grandi orecchie…
DURANTE IL RIPOSO… un montone!
L’angolo di...
IN VOLO… un coniglio!
giovani
Sabato 10 novembre 2007 – Conserva l’autunno
L’autunno! Un mese straordinario. La natura si prepara al riposo invernale e offre molti dei suoi frutti a chi sa raccoglierli.
Durante questa giornata impareremo come poter conservare questi sapori per gustarli anche durante la stagione fredda. Un’occasione da
non mancare sia per i golosi che per gli amanti della cucina.
Luogo: Aula sull’acqua a Muzzano
Partecipanti: dagli 6 ai 12 anni, massimo 20
Costo: fr. 10.Equipaggiamento: scarpe comode (usciremo anche all’aperto), abiti adeguati al clima della giornata e un buon pic nic
Sabato 15 dicembre 2007 – Pastrugnamo pastrugnando
La natura ci offre infinite possibilità per dar corso alla nostra fantasia creativa. Una giornata per chi desidera creare delle piccole opere d’arte
a partire da materiale raccolto in natura. Dipinti, sculture, mobil, collages… quante cose si possono fare!
Luogo: sede di Pro Natura, Viale stazione 10, Bellinzona
Partecipanti: 6 a 12 anni, massimo 15
Costo: fr. 10.Equipaggiamento: scarpe comode (usciremo anche all’aperto), abiti adeguati al clima della giornata e un buon pic nic
Da portare: portate oggetti naturali da voi raccolti per poter realizzare la vostra idea. Usciremo comunque a cercare oggetti ma in dicembre
potrebbe esserci la neve...
Per partecipare:
Visitate il sito www.pronatura.ch/ti/giovani dove potete iscrivervi online oppure scrivete a Pro Natura Giovani, CP 2317, 6501 Bellinzona,
possibilmente tre settimane prima dell’attività. Attenzione: l’assicurazione è a carico dei partecipanti.
Agli iscritti sarà data conferma e verranno fornite indicazioni sui luoghi, gli orari e il materiale da prendere.