Vita sul confine - Centro protezione chirotteri Ticino
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Vita sul confine - Centro protezione chirotteri Ticino
BAtiNFO Bollettino del Centro protezione chirotteri Ticino Anno 18 No. 60 Ottobre 2007 Pro Natura Ticino Storia della scoperta di un rifugio di riproduzione di Vespertilio maggiore Vita sul confine di Marzia Mattei-Roesli, Tiziano Maddalena, Damiano Torriani e Mirko Zanini L’anno scorso è successo di nuovo… come consuetudine del Centro protezione chirotteri Ticino si svolgono delle attività di monitoraggio dei pipistrelli negli ambienti di caccia e sulle bolle situate lungo le pendici del Monte Generoso viene catturata nuovamente una femmina allattante di Vespertilio maggiore (Myotis myotis). Questo avvenimento ha qualcosa di eccezionale! Infatti non solo il Vespertilio maggiore è una delle specie di pipistrelli indigene maggiormente minacciate, ma la cattura di femmine allattanti su vari punti d’acqua del Mendrisiotto è una costante da almeno 10 anni, mentre in zona manca qualsiasi indicazione relativa a un possibile rifugio di riproduzione. Un gruppo di tenaci ricercatori si è allora messo alle calcagna di queste elusive visitatrici del Monte Generoso e le ha seguite discretamente fino al loro rifugio. Ma leggiamo il loro diario di terreno per sapere come sono andate le cose. Estratto dal diario di terreno 26 giugno 2007, bolle sulle pendici del Monte Generoso ore 20.00 … uff! Le reti sono posate, pronte per la cattura dei pipistrelli che verranno a dissetarsi. Le condizioni ambientali sono buone: giornata calda e serena dopo un lungo periodo di brutto tempo, per cui le femmine che allattano avranno tanta sete e fame. Nessun temporale in vista, niente luna piena, solo alcune forti raffiche di vento turbano la quiete… ma siamo ottimisti, si tratta sicuramente di correnti termiche che cesseranno appena tramonterà il sole. IDENTIKIT: Il Vespertilio maggiore Il Vespertilio maggiore è una delle specie indigene più grandi: ha un’apertura alare di circa 40 cm e pesa attorno ai 35 grammi. Le femmine trascorrono l’estate in gruppi numerosi chiamati colonie, principalmente all’interno di ampi e spaziosi solai. I maschi, invece, sono solitari. La specie lascia il rifugio molto tardi la sera, quando è già buio, e per raggiungere gli ambienti di caccia percorre anche oltre 15 chilometri. Le prede più ambite dal Vespertilio maggiore sono i grossi carabidi e le tipule. Questi insetti vengono catturati in boschi maturi privi di sottobosco, su prati magri, campi appena arati o prati falciati di fresco. Attualmente in Ticino sono conosciute solo 3 colonie di riproduzione di Vespertilio maggiore e in tutta la Svizzera le colonie note sono solo ancora un centinaio. ore 21.30 Via, presto, si parte! È ora di aprire le reti e… in bocca al lupo, speriamo che le femmine di Vespertilio maggiore si facciano vedere anche stasera. ore 23.00 … ancora niente, nemmeno l’ombra di un pipistrello in rete! Il morale è a terra, ma ormai questi sono i rischi del mestiere… Anche se fa freddo e il vento proprio non ne vuole sapere di cessare e gonfia le reti, decidiamo di tenere duro fino a mezzanotte. ore 23.10 Finalmente! Un pipistrello si è impigliato nella rete, ed è anche grosso… è un Myotis myotis!!! Oh no! Peccato, un maschio… Impressum BAtiNFO è il bollettino semestrale d'informazione del Centro protezione chirotteri Ticino. Riporta informazioni sulle attività di ricerca e di protezione svolte in Ticino. Tiratura 600 copie. BAtiNFO può essere richiesto gratuitamente al Centro protezione chirotteri Ticino - 6714 Semione. Gradite offerte possono essere versate sul ccp 65-6273-3. Il Centro protezione chirotteri Ticino opera su mandato del Centro svizzero di coordinamento per lo studio e la protezione dei pipistrelli con il sostegno dell’Ufficio della natura e del paesaggio (Dipartimento del territorio, Bellinzona), dell’Ufficio federale dell’ambiente (Berna), di Pro Natura Ticino e di numerosi privati. Come richiesto dalla nostra legislazione (Legge federale sulla protezione della natura e del paesaggio e relativa Ordinanza d’applicazione) lo scopo principale del Centro è di proteggere le 22 specie di chirotteri presenti in Ticino e i loro biotopi. Questo avviene attraverso la raccolta e la gestione di dati faunistici, l’informazione alla popolazione e la consulenza a privati ed enti pubblici. BAtiNFO - 60/ ottobre 2007 Centro protezione chirotteri Ticino, Semione ore 23.20 … ma eccone già un altro, anche lui grossino… evviva ancora un Myotis myotis! E stavolta è una femmina e per di più allattante. Evviva!!! Forza al lavoro! Con una speciale colla chirurgica che si dissolve da sola dopo un paio di settimane dobbiamo attaccarle una piccola emittente-radio sul dorso per poterla localizzare e scoprire così il suo rifugio. ore 23.40 Dopo una ventina di minuti di grande concentrazione la radio-emittente è saldamente attaccata tra le scapole della nostra femmina, in un punto dove non intralcia il volo dell’animale. Anche il collaudo tecnico ha dato esito positivo, infatti le riceventi captano forte e chiaro il segnale dell’emittente. Ci prepariamo al momento del rilascio: il grande pipistrello dispiega le larghe ali, con un piccolo balzo decolla elegantemente dalla mano e in un battibaleno si dilegua nella notte. Solo il tipico “bip bip” dell’emittente ci svela la sua presenza: ha raggiunto la faggeta alle nostre spalle, uno degli ambienti di caccia prediletti da questa specie specializzata nella cattura al suolo di grossi carabidi. pag. 2 27 giugno 2007, tra Melide e Chiasso ore 16.30 Animati dal desiderio di scovare finalmente il misterioso rifugio di riproduzione dei Vespertili maggiori del Monte Generoso ci apprestiamo a setacciare a fondo ogni angolo del nostro Cantone tra il ponte diga di Melide e Chiasso. ore 20.30 Abbiamo percorso in lungo e in largo tutto il Mendrisiotto addentrandoci in ogni valle e salendo su ogni collina ma… niente! Nemmeno il più fievole “bip”. Le possibilità a questo punto sono due: o il rifugio si trova in un luogo che impedisce al segnale di giungere fino a noi (per esempio questo potrebbe essere il caso se gli animali si fossero infilati sotto un tetto rivestito di metallo) oppure è localizzato oltre confine. A una panne tecnica che ha messo fuori uso entrambe le emittenti non osiamo per il momento neppure pensare… ore 21.30 Raggiungiamo un punto di vista su una collinetta in faccia al Monte Generoso. Lì attendiamo il risveglio serale dei Vespertili maggiori nella speranza di risentire il “bip bip” delle nostre due femmine. Speriamo soprattutto di riuscire a stabilire da quale direzione provengono, in maniera da circoscrivere il territorio da indagare domani. ore 22.00 Evviva!!! Due deboli “bip bip” giungono da ovest e si avvicinano! Una rapida occhiata alla carta e sappiamo che il nostro rifugio si trova da qualche parte a Nord di Varese. Ora per trovarlo non ci resta che attendere di nuovo il rientro mattutino dei Myotis myotis. Nel frattempo una seconda femmina allattante di Vespertilio maggiore si è impigliata in una rete. Per aumentare le nostre probabilità di successo marchiamo pure lei, anche se riteniamo che tutte le femmine allattanti di Vespertilio maggiore catturate sul Monte Generoso provengano dallo stesso rifugio. Solitamente infatti la specie forma colonie numerose e ben spaziate tra loro. ore 24.00 Ora che anche la seconda femmina è stata munita di un’emittente-radio e rilasciata, ci apprestiamo a impachettare il nostro materiale e fare rientro a casa. Lì ci prenderemo un po’ di meritato riposo, poiché dobbiamo comunque attendere che le nostre due femmine abbiano terminato di rifocillarsi e siano rientrate al rifugio. 28 giugno 2007, Arzo-Viggiù ore 16.00 Spieghiamo brevemente il nostro progetto a due doganieri un po’ stupiti e varchiamo il confine. Con l’antenna fuori dal finestrino dell’auto percorriamo poche centinaia di metri e appena raggiunto il paese di Viggiù… “bip bip”!!! Ci siamo! Il segnale è fortissimo, dobbiamo essere veramente vicini alla soluzione del nostro rebus! ore 18.00 Dopo alcuni giri nel paesino di Viggiù ci fermiamo un po’ in collina davanti a una bellissima villa d’epoca immersa in un grande parco ricco di vecchi alberi maestosi. Decisamente non si può dire che i Vespertili maggiori del Monte Generoso non abbiamo gusto in fatto di abitazioni! BAtiNFO - 60/ ottobre 2007 Centro protezione chirotteri Ticino, Semione pag. 3 Primi dettagli rifugio di Viggiù Risultati di unosul studio sulle preferenze delle specie legate agli edifici I Come pipistrelli scelgono abitazioni detto il rifugio dei Vespertili maggioriconfortevoli che vengono a cacciare nelle faggete del Monte Generoso si ditrova Riccardo Marzia Mattei-Roesli in Pierallini Italia, ae Viggiù, a 1.7 km dalla frontiera e a 8.5 km dalla località di cattura delle due femmine marcate. La distanza tra il luogo di caccia e il rifugio non ha niente di eccezionale per questa specie che regolarmente percorre vari chilometri per notte (normalmente una colonia di Vespertilio maggiore si Sembra che sia proprio così! Da uno studio statistico pubblicato nel 2007 sul Bollettino della società ticinese muove all’interno di un raggio di 4-17 km attorno al rifugio). di scienze naturali è infatti emerso che i pipistrelli che abitano negli edifici pubblici del Cantone Ticino scelgono accuratamente il proprio rifugio, preferendo i luoghi a loro più congeniali. Le specie di piccole dimensioni come il Pipistrello nano (Pipistrellus pipistrellus) e il Pipistrello albolimbato (Pipistrellus kuhli) si rifugiano prevalentemente in fessure o anfratti e dietro rivestimenti all’esterno degli edifici. Le specie di dimensioni medie o grandi mostrano una particolare predilezione per i solai, ma attenzione, questi devono offrire tutti i confort del caso, altrimenti vengono rigorosamente scartati dai nostri amici alati. Prima di tutto essi devono garantire la tranquillità. Infatti generalmente i pipistrelli sono vengono utilizzati troppo spesso dall’uomo. Una bella apertura perdiaccedere comodamente in volo al rifugio è inoltre Posizione approssimativa molto gradita e, per molte specie duequali zonei Rinolofi di caccia(Rhinolophus sp.) e il Vespertilio maggiore e minore (Myotis myotis e M. blythi), rappresenta addirittura un’esigenza quasi irrinunciabile. Si è calcolato che la presenza di un’apertura transitabile in volo incrementa di ben il 30% la probabilità di trovare un rifugio in un solaio. Si tratta quindi del fattore strutturale che incide Località di cattura maggiormente sulla scelta del rifugio da parte dei pipistrelli. Monte Generoso, 26.6.2007 8.5 km Anche se sono noti numerosi rifugi sotto tetti isolati, l’isolazione del tetto spessoallattanti non è gradita ai pipistrelli. 2 femmine di Myotis myotis Il motivo non è unicamente da ricercare in modifiche al microclima del solaio (come ritenuto in passato) ma spesso l’isolazioneRifugio impedisce ai pipistrelli l’accesso al rifugio. Questo è soprattutto il caso per le specie che, di riproduzione come per esempio gli Orecchioni (Plecotus sp.) e il Serotino comune (Eptesicus serotinus), sfruttano piccole fessure tra le piode o le tegole e alla radice del tetto per accedere al solaio. Ê 76% ospita il rifugio di almeno una specie di pipistrello. Questi edifici sono molto graditi perché i solai sono solitamente poco utilizzati e quindi le colonie subiscono raramente il disturbo dell’uomo. Inoltre spesso dispongono di solai ampi e ben strutturati, composti da diversi locali che offrono un’ampia gamma di possibilità di rifugio con condizioni Approfondite indagini condottemicroclimatiche dai colleghi diverse. italiani Infine le ristrutturazioni non sono troppo frequenti edell’Università la struttura dei dell’Insubria tetti si mantiene inalterata nel tempo. hanno permesso di scoprire che le nostre due femmine, assieme a una decina di altre, Per quanto riguarda le speciedietro gli Orecchioni (Plecotus hanno scelto di riprodursi a una delle gelosiesp.) con il 49% delle abbondanze e il Serotino comune (Eptesicus serotinus) con il 19% sono le specie più frequenti incontrate nei solai degli edifici pubblici sempre chiuse di una villa d’epoca, utilizzata poche del Cantoneall’anno Ticino. Alcome terzocasa postodicon il 10% ciEsono i Rinolofi (Rhinolophus sp.), ma attenzione, i loro rifugi settimane vacanza. questa è sono oggigiorno purtroppo quasi tutti abbandonati! Nei solai si conservano quindi solo le tracce (soprattutto stata un’enorme sorpresa per tutti: sterco vecchio) della loro passata presenza e abbondanza anche nel nostro Cantone. in effetti si tratta di una tipologia di rifugio del tutto atipica per il Vespertilio maggiore, che solitamente sceglie ampi Fonte solai. Inoltre pare che prima della scorsa estate di pipistrelli nella villa non se ne siano mai visti, altro fatto stranissimo per una specie estremamente tradizionalista nella scelta del rifugio… Infine, vista la regolarità delle catture su suolo svizzero, ci aspettavamo una colonia piuttosto consistente, invece... Al momento abbiamo purtroppo un’unica spiegazione per questa serie di stranezze, e non è molto bella: sospettiamo che il rifugio scoperto durante questo studio non sia il rifugio di riproduzione principale, bensì una piccola colonia secondaria, formatasi in seguito al disturbo o addirittura alla distruzione del sito principale. Pensare che con la nostra ricerca siamo giusto arrivati in tempo per documentare la distruzione di una colonia ci rende molto tristi…. Attualmente i colleghi italiani stanno lavorando alacremente per cercare di individuare il rifugio di riproduzione principale, che sospettiamo essere in zona. Non si tratta però affatto di un compito facile. In effetti nella regione vi sono numerosissimi edifici che potenzialmente potrebbero offrire solai idonei ai Vespertili maggiori, molti dei quali però sono privati. Il progetto, finanziato dal Museo cantonale di storia naturale, In caso di novità vi faremo sapere! è stato affidato all’ufficio di consulenza ambientale Maddalena & associati sagl di Gordevio. Le indagini sul rifugio in Italia sono state condotte dall’Università dell’Insubria, Dipartimento Ambiente-SaluteSicurezza, Varese. BAtiNFO - 60/ ottobre 2007 Centro protezione chirotteri Ticino, Semione pag. 4 Risultati di uno studio sulle preferenze immobiliari delle specie legate agli edifici I pipistrelli scelgono abitazioni confortevoli di Riccardo Pierallini e Marzia Mattei-Roesli Sembra che sia proprio così! Da uno studio statistico pubblicato nel 2007 sul Bollettino della Società ticinese di Scienze naturali è infatti emerso che i pipistrelli che abitano negli edifici pubblici del Cantone Ticino scelgono accuratamente il proprio rifugio, preferendo i luoghi a loro più congeniali. Le specie di piccole dimensioni come il Pipistrello nano (Pipistrellus pipistrellus) e il Pipistrello albolimbato (Pipistrellus kuhli) si rifugiano prevalentemente in fessure o anfratti e dietro rivestimenti all’esterno degli edifici. Le specie di dimensioni medie o grandi mostrano una particolare predilezione per i solai, ma attenzione, questi devono offrire tutti i confort del caso, altrimenti vengono rigorosamente scartati dai nostri amici alati. Prima di tutto essi devono garantire la © E. Giuliano. Tratto da: Pipistrelli: notizie, riflessioni e spunti di lavoro tranquillità. Infatti generalmente i pipistrelli sono interdisciplinare per la Suola Media. Ente di gestione dei Parchi e della Riserva insofferenti e non gradiscono visite a sorpresa da del Lago Maggiore. parte della gente, per cui il trasloco è inevitabile se i solai vengono utilizzati troppo spesso dall’uomo. Una bella apertura per accedere comodamente in volo al rifugio è inoltre molto gradita e, per alcune specie quali i Rinolofi (Rhinolophus sp.) e il Vespertilio maggiore e minore (Myotis myotis e M. blythi), rappresenta addirittura un’esigenza quasi irrinunciabile. Si è calcolato che la presenza di un’apertura transitabile in volo incrementa di ben il 30% la probabilità di trovare un rifugio in un solaio. Si tratta quindi del fattore strutturale che incide maggiormente sulla scelta del rifugio da parte dei pipistrelli. Anche se sono noti numerosi rifugi sotto tetti isolati, l’isolazione del tetto spesso non è gradita ai pipistrelli. Il motivo non è unicamente da ricercare in modifiche del microclima del solaio (come ritenuto in passato), ma spesso l’isolazione impedisce ai pipistrelli l’accesso al rifugio. Questo è soprattutto il caso per le specie che, come per esempio gli Orecchioni (Plecotus sp.) e il Serotino comune (Eptesicus serotinus), sfruttano piccole fessure tra le piode o le tegole o alla radice del tetto per accedere al solaio. Dallo studio è pure emerso che i solai con il più alto tasso d’occupazione sono quelli delle chiese; tra questi il 76% ospita il rifugio di almeno una specie di pipistrello. Questi edifici sono molto graditi perché i solai sono solitamente poco utilizzati e quindi le colonie subiscono raramente il disturbo dell’uomo. Inoltre spesso dispongono di solai ampi e ben strutturati, composti da diversi locali che offrono un’ampia gamma di possibilità di rifugio con condizioni microclimatiche diverse. Infine le ristrutturazioni non sono troppo frequenti e la struttura dei tetti si mantiene inalterata nel tempo. Per quanto riguarda le specie, gli Orecchioni (Plecotus sp.) con il 49% delle abbondanze e il Serotino comune (Eptesicus serotinus) con il 19% sono le specie più frequenti incontrate nei solai degli edifici pubblici del Cantone Ticino. Al terzo posto, con il 10%, ci sono i Rinolofi (Rhinolophus sp.), ma attenzione, i loro rifugi sono oggigiorno purtroppo quasi tutti abbandonati! Nei solai si conservano quindi solo le tracce (soprattutto sterco vecchio) della loro passata e abbondante presenza nel nostro Cantone. Fonte: Pierallini R. & Mattei-Roesli M., 2007. Note sui rifugi e sulla distribuzione dei pipistrelli (Chiroptera) tipici dei solai negli edifici pubblici del Cantone Ticino (Svizzera). Bollettino della Società ticinese di Scienze naturali 95: 55-66. ERRATA CORRIGE Nell’ultimo numero del BAtiNFO (59, maggio 2007) si è purtroppo intrufolato un errore. Il nome latino corretto dell’Orecchione alpino è Plecotus macrobullaris. Ci scusiamo! BAtiNFO - 60/ ottobre 2007 Centro protezione chirotteri Ticino, Semione pag. 5 Ultimissime novità sul regime alimentare della Nottola gigante Il giallo della piuma perduta: epilogo di Marzia Mattei-Roesli Vi ricordate del caso clamoroso (vedi BAtiNFO 51/maggio 2003 e 55/maggio 2005) di un pipistrello europeo accusato di mangiare uccelli? La Nottola gigante (Nyctalus lasiopterus), una specie meridionale presente solo sporadicamente in Svizzera e mai osservata in Ticino, era finita sotto i riflettori della scienza poiché nel suo sterco erano state trovate grandi quantità di piume e microscopici frammenti di ossa d’uccello. Alla fine di un lungo dibattito ricco di colpi di scena, sofisticatissime indagini hanno messo tutti d’accordo: la Nottola gigante si nutre effettivamente anche di uccelli! L’analisi degli isotopi stabili La prova finale è stata portata da un gruppo di ricercatori composto da scienziati spagnoli e svizzeri. Per le loro ricerche essi hanno sfruttato il fatto che il rapporto degli isotopi stabili di carbonio e nitrogeno varia da un anello all’altro della catena alimentare. Gli insetti sono così caratterizzati da uno spettro di isotopi ben preciso e completamente diverso da quello degli uccelli. Inoltre, la composizione di isotopi delle prede lascia un’impronta caratteristica e riconoscibile nei predatori. Per stabilire il regime alimentare della Nottola gigante è quindi stato analizzato il rapporto degli isotopi stabili contenuti nel sangue di alcuni pipistrelli catturati tra maggio e ottobre in due colonie della regione di Siviglia. Lo spettro di isotopi misurato durante l’estate indica un’alimentazione a base di insetti. In autunno, invece, la Nottola gigante si nutre quasi esclusivamente di uccelli mentre in primavera abbiamo una situazione intermedia, indice di una dieta mista composta sia da insetti sia da uccelli. Uccelli… migratori! Lo spettro alimentare della Nottola gigante segue con una precisione straordinaria il flusso degli uccelli migratori che ogni anno attraversano la Spagna. In effetti le migrazioni si concentrano nei mesi primaverili e autunnali. Inoltre la migrazione primaverile è nettamente inferiore rispetto a quella autunnale, poiché molti migratori muoiono nelle località di svernamento. La Nottola gigante non si limita quindi a mangiare accidentalmente un uccellino ogni tanto, per esempio quando ne incontra uno all’interno di una cavità arborea o in una cassetta-nido che intendeva utilizzare come rifugio (come ipotizzato inizialmente da alcuni ricercatori), ma sembra proprio che questa specie si sia specializzata nella cattura degli uccelli migratori. Un cacciatore d’alta quota… Ma quale è la strategia di caccia utilizzata della Nottola gigante per sopraffare gli uccelli migratori? Viste le caratteristiche della specie (forma delle ali e frequenza dei richiami di ecolocalizzazione) si presuppone che la Nottola gigante catturi e divori le sue prede in volo, approfittando del fatto che molti migratori transitano a svariate migliaia di metri di altezza, dove non sussiste alcun rischio di collisione con degli ostacoli. … senza concorrenza Assieme al Falco delle Eleonore (comunque diurno), la Nottola gigante è l’unica specie europea specializzata nella cattura di uccelli migratori. Essa ha così “scoperto” e occupato una nicchia ecologica estremamente redditizia (si stima che ogni autunno 5 bilioni di passeriformi attraversano il Mediterraneo) e non sfruttata da nessun altro! Esiste però anche un rovescio della medaglia: per la sua sopravvivenza la Nottola gigante sembra in effetti essere strettamente dipendente dalla presenza dei flussi di uccelli migratori, cosa che limita il suo areale di distribuzione alla sola regione del Mediterraneo. Fonte: Popa Lisseanu A.G., Delgado-Huertas A., Forero M.G., Rodriguéz A., Arlettaz R. & Ibanez C., 2007. Bat’s conquest of a formidable foraging niche: the miriads of nocturnally migrating songbirds. PLoS ONE 2(2): e205. doi:10.1371/journal.pone.0000205. BAtiNFO - 60/ ottobre 2007 Centro protezione chirotteri Ticino, Semione pag. 6 Pipistrellino: la pagina per i più giovani L’Orecchione e le sue orecchie Tratto da: La Hulotte no. 17, Boult aux Bois Per non disperdere troppo calore, durante il riposo l’Orecchione ripiega le sue grandi orecchie… DURANTE IL RIPOSO… un montone! L’angolo di... IN VOLO… un coniglio! giovani Sabato 10 novembre 2007 – Conserva l’autunno L’autunno! Un mese straordinario. La natura si prepara al riposo invernale e offre molti dei suoi frutti a chi sa raccoglierli. Durante questa giornata impareremo come poter conservare questi sapori per gustarli anche durante la stagione fredda. Un’occasione da non mancare sia per i golosi che per gli amanti della cucina. Luogo: Aula sull’acqua a Muzzano Partecipanti: dagli 6 ai 12 anni, massimo 20 Costo: fr. 10.Equipaggiamento: scarpe comode (usciremo anche all’aperto), abiti adeguati al clima della giornata e un buon pic nic Sabato 15 dicembre 2007 – Pastrugnamo pastrugnando La natura ci offre infinite possibilità per dar corso alla nostra fantasia creativa. Una giornata per chi desidera creare delle piccole opere d’arte a partire da materiale raccolto in natura. Dipinti, sculture, mobil, collages… quante cose si possono fare! Luogo: sede di Pro Natura, Viale stazione 10, Bellinzona Partecipanti: 6 a 12 anni, massimo 15 Costo: fr. 10.Equipaggiamento: scarpe comode (usciremo anche all’aperto), abiti adeguati al clima della giornata e un buon pic nic Da portare: portate oggetti naturali da voi raccolti per poter realizzare la vostra idea. Usciremo comunque a cercare oggetti ma in dicembre potrebbe esserci la neve... Per partecipare: Visitate il sito www.pronatura.ch/ti/giovani dove potete iscrivervi online oppure scrivete a Pro Natura Giovani, CP 2317, 6501 Bellinzona, possibilmente tre settimane prima dell’attività. Attenzione: l’assicurazione è a carico dei partecipanti. Agli iscritti sarà data conferma e verranno fornite indicazioni sui luoghi, gli orari e il materiale da prendere.