documento di solidarietà approvato dal consiglio comunale …

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documento di solidarietà approvato dal consiglio comunale …
C I T T A’ D I M O T T O L A
PROVINCIA DI TARANTO
UFFICIO STAMPA
e-mail: [email protected]
Comunicato Stampa
Il consiglio comunale, tenutosi lunedì 16 novembre, ha approvato, all’unanimità dei presenti, un
atto di solidarietà nei confronti delle vittime del grave e vile attentato di Parigi.
Il contenuto del documento, letto dal presidente del consiglio dott. Carlo De Fiori è il seguente:
“Il popolo mottolese resta attonito e turbato dalla lettura dei tragici avvenimenti di natura
terroristica che sono accaduti nel territorio francese venerdì scorso.
I vili e sanguinosi attentati indirizzati verso cittadini inermi ed incolpevoli e la ferocia modalità in
cui essi si sono svolti non possono che elevare il nostro livello di attenzione nei confronti del
fenomeno dell’integralismo islamico che si sta consolidando, attraverso la nascita di un vero e
proprio stato, nelle aree mediorientali, già interessati da conflitti di natura etnica e religiosa.
La Francia continua a pagare un alto tributo di sangue e viene sempre più minacciata nella
ordinarietà della vita quotidiana, con l’intento di instillare nelle genti il senso della insicurezza e
della paura.
Così come facemmo con l’attentato al giornale satirico “Charlie Hebdo”, anche oggi la comunità
mottolese, con il presente atto, vuole testimoniare tangibilmente il più fraterno senso di vicinanza e
di solidarietà a questo valoroso e coraggioso popolo.
Colpire cittadini inermi, eseguire vere e proprie esecuzioni sommarie, in gran parte ragazzi e
ragazze, una di queste, italiana, sono atti inconsulti che non possono avere il pur minimo
giustificazionismo e ci riportano ad alcuni momenti bui che l’Europa ha già vissuto nella seconda
guerra mondiale. Eravamo convinti, grazie ai movimenti di popolo, che le guerre, gli eccidi e la
barbarie in genere fossero state sconfitte. Gli attentati di questi giorni dimostrano che il processo
evolutivo della umanità ha da percorrere ancora lunghi e forse interminabili tragitti. Non possiamo
però farci prendere da sentimenti di rinuncia e di sfiducia perché ciò consentirebbe all’integralismo
islamico di farci sprofondare in un nuovo medioevo, ancor peggiore di quello che abbiamo visto
trascorrere.
Il mondo occidentale, direttamente minacciato, deve ritrovare il senso dell’unione nei grandi valori
di civiltà, tanto faticosamente raggiunti, e difenderli senza alcun ulteriore indugio.
E’ stata colpita la Francia simbolo e patria dei valori universali di libertà, fratellanza ed eguaglianza
sinonimi imprescindibili della nostra democrazia.
Parigi, centro mondiale della tolleranza e dell’ospitalità non doveva essere così ferita e martoriata
dal barbaro attentato.
Parigi, la ville lumière per eccellenza, dove nacquero i “lumi”, non può essere spenta. Hanno
bruciato ben 129 lampadine, tante, tantissime, per chi crede nei valori della vita e della sua integrità,
ma nessuno potrà mai imporci il “sonno della ragione” perché nel nostro mondo non c’è spazio per i
“mostri”.
Ma questi avvenimenti non sono casi isolati ma sono stati anticipati da altri di eguale nefandezza,
dagli attentati nella città di Beirut, dal sabotaggio all’aereo russo, partito dall’Egitto, con la
devastante immagine dei resti disseminati sul’arido Sinai, dei giovani uccisi ad Ankara mentre
festeggiavano in piazza, dalla disgregazione della Libia e della sua divisione tribale, dell’Iraq e
della Siria, dal cui territorio è partita un’oceanica massa di cittadini in fuga e che oggi premono alle
porte degli stati europei. Il terrorismo si vince andando ad eliminare le origini della sua nascita e
contribuire all’affrancamento dalla povertà ridistribuendo una parte della ricchezza che viene
prodotta nel mondo.
Non possiamo esimerci di esprimere infine il cordoglio e la vicinanza alle famiglie che sono state
direttamente colpite da tale lutto, per la perdita dei loro cari, sottraendoli alla loro affettività. Ed in
questo ideale abbraccio vi è tutta la nostra tristezza e la nostra ferma volontà di guardare,
nonostante tutto, avanti, nel proseguo del nostro cammino verso la civiltà ed il benessere
generalizzato. Da oggi la maggiore difficoltà sarà di ricominciare a vivere e tornare alla normalità
dopo la notte dell’orrore”.