Facciamo un aggiornamento sulla volatilità Implicita e Storica per

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Facciamo un aggiornamento sulla volatilità Implicita e Storica per
Facciamo un aggiornamento sulla volatilità Implicita e Storica per trarre informazioni utili sulle
possibili evoluzioni dei mercati.
Vediamo per prima la Volatilità Implicita sul Dax (dati giornalieri), il Vdax:
7500
80
Vdax-Dax
8000
75
Dax
Vdax
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7000
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50
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40
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Max
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Media
storica
3000
media 2 a.
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Min
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Come vedete sono stati raggiunti livelli impensabili di Volatilità Implicita- i più alti della storia, con
livelli fino al 75% mentre in passato non si era mai andati oltre il 60%.
Questo significa panico totale.
Una volatilità del 75% (che ricordo è su base annuale) significa che il mercato delle opzioni ritiene
possibile un ribasso (od un rialzo) dei prezzi del 75% entro l’anno.
Dal grafico si vede che il livello elevato (indicato con Max) su base storica è intorno al 30%.
Solo rientrando verso questi livelli si potrà dire che il panico è definitivamente rientrato.
Come sappiamo la Volatilità fa massimi su minimi dei prezzi. Pertanto, se questa settimana la
Volatilità scenderà tutti i giorni, è assai probabile che il massimo di volatilità del 16 e del 28 ottobre
saranno confermati e ci indicheranno che i minimi del Dax intorno a 4500 e 4300 sono dei supporti
robusti.
Vorrei fare notare come la rottura al rialzo del picco di Volatilità in corrispondenza dei minimi di
prezzo di gennaio e marzo 2008 (linea blu tratteggiata orizzontale) abbia fa tto schizzare all’insù la
volatilità. E’una conferma di come l’analisi tecnica si possa applicare bene anche alla volatilità.
Per capire meglio la situazione analizziamo il confronto tra Volatilità Storica ed Implicita:
8000
Dax
Vdax
Volat. Storica 30 gg
Vdax/Volat.
%
VDax-Volat. Storica-DAX
75
65
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55
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2000
Anche la Volatilità Storica (linea rossa) ha fatto i suoi massimi storici, eccetto il famoso crollo del
1987.
Una diminuzione della volatilità storica, in concomitanza con quella implicita, ci dirà che sono
rientrate le paure sui mercati.
Ora soffermiamoci sulla differenza tra le 2 volatilità (linea verde) in basso.
Come detto più volte in passato, per avere un trend ben impostato, è necessario che questa linea
verde stia ben al di sopra dello 0, partendo da livelli più bassi. Infatti, storicamente trend in salute e
duraturi (almeno qualche settimana) sono avvenuti con livelli positivi e crescenti di questo
indicatore.
Attualmente la linea verde sta tentando di superare al rialzo la linea dello 0- se lo farà è probabile
una prosecuzione del rimbalzo.
Vediamo ora la Volatilità Storica sul mercato italiano (dati giornalieri):
S&PMib
90%
S&PMib-Volatilità (Dev.St.)
Dev. St.-1m
43000
Dev.St. 3-m
Dev. St.-12m
80%
40500
70%
38000
60%
35500
33000
50%
30500
40%
28000
alta
25500
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18000
30%
media
storica
20%
media 2 a.
bassa
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0%
Qui ho voluto mostrare le 3 Volatilità storiche principali su 3 diversi orizzonti temporali: 1-3-12
mesi.
Anche qui c’è stato un delirio di Volatilità al rialzo (e prezzi al ribasso)- con il valore ad 1 mese
oltre l’80%.
Vorrei che notaste come intorno al 9 settembre (linea verticale tratteggiata) la Volatilità ad 1 mese
abbia superato al rialzo le altre 2. Quando questo avviene in genere ci sono forti movimenti,
soprattutto al ribasso.
Attendiamo che la Volatilità ad 1 mese prima confermi di avere fatto il massimo, e poi tagli al
ribasso quella a 3 mesi per poter essere certi che il peggio è passato.
A livello di Opzioni, l’unica strategia coerente con questa lettura di mercato è di fare operazioni
rialziste (come già detto in altri articoli) ma si potrebbe anche fare dei credit vertical spread con le
Put- ovvero vendere Put scadenza dicembre con strike sotto i minimi e 28 ottobre coprirsi
parzialmente acquistando Put scadenza dicembre con 1-2 strike più bassi.