Fennesz in concerto

Transcript

Fennesz in concerto
Recensioni cinema e film | Persinsala.it
Alessandro Alfieri
25 maggio 2015
Al Lanificio 159, il musicista e compositore Fennesz è stato il
protagonista di una serata che non ha corrisposto al valore.
sa
la
La scena della musica elettronica internazionale degli ultimi vent’anni è
profondamente segnata da Christian Fennesz, musicista austriaco classe
1962 che al beat elettronico e ai sample digitali sovrappone il suono della
chitarra elettrica; la carriera di Fennesz è scandita da una serie di
collaborazioni con altri nomi noti della scena della musica contemporanea,
come Sylvian e Sakamoto, e la sua specificità in questo orizzonte si rileva
nella volontà, spesso audace e parrebbe a tratti “titanica”, di restituire una
dose di melodia a partire dalla voragine di senso costituita dal noise
elettronico.
pe
rs
in
Protagonisti costanti della sua musica, e spesso elementi costitutivi dei
suoi arrangiamenti o delle sue improvvisazioni live, sono infatti quei
caratteri riconducibili al cosiddetto “rumore bianco”, che sfidano
continuamente la capacità compositiva e formale dell’autore e che
possono rivelarsi invece, a un occhio attento, fonti di ispirazione per
una costruzione espressiva: disturbi di frequenza, glitch, fischi, quelli che
abitualmente verrebbero appunto definiti “rumori” costituiscono per
Fennesz un manto, un telo al quale egli dà una qualche regolarità ritmica,
e da questo amalgama di suoni si staglia la sua chitarra elettrica, distorta
fino a sfiorare l’inudibilità. Quest’ultima insegue il sample elettronico,
facendo coppia col fedele laptop che per Fennesz costituisce il mezzo
principale della sua creazione: il risultato non è solo una dimostrazione del
potenziale artistico custodito dall’hi-tech, ma piuttosto una sorta di
sguardo malinconico su un passato (musicale e spirituale) smarrito anche
se non del tutto; è il tentativo, asintotico e disperato, di restituire una
struttura melodica o armonica all’impasto digitale.
Questa lotta è l’essenza della musica dell’artista austriaco, protagonista
del concerto presso il Lanificio di giovedì 21 maggio: dopo una sessione di
apertura riservata ad altri sperimentatori del suono elettronico, Fennesz
sale sul palco con la chitarra indosso e il suo computer, e inizia a interagire
con le due interfacce in maniera imprevedibile, facendo emergere tuttavia
http://www.persinsala.it/web
1/2
Recensioni cinema e film | Persinsala.it
Recensioni cinema e film | Persinsala.it
Alessandro Alfieri
25 maggio 2015
pe
rs
in
sa
la
evidenti riferimenti alla sua produzione ufficiale in studio. Le immagini di
computer-art proiettate sul muro riflettono l’andamento della sua musica,
allegorie dell’impulso vitale e organico che sfida il reticolo tecnoinformatico, rigido e rigorosamente calcolato, che proprio nel suo
sabotaggio o nel suo collasso concede l’apertura – anzi lo spalancarsi –
dell’anima. Se non fosse, però, che dura poco, dato che in un concerto di
quasi un’ora capita in un paio di occasioni; il resto è monotono, e la
ripetizione e l’indistinzione rovinano la funzione dialettica che dovrebbero
assumere, ovvero la possibilità di un coinvolgimento, emotivo o
intellettuale che sia. Al di là di questi rari momenti (splendidi e intensi,
intendiamoci), non si va al di là della restituzione di ciò che la macchina ha
prodotto; e se il fulcro dello stile di Fennesz è stato sempre quello di
sfruttare e regolamentare espressivamente i limiti della calcolabilità
digitale del suono, non si può far finta di niente quando la chitarra e il pc
iniziano a gracchiare; certo, si potrebbe sempre sostenere che nell’ambito
della sperimentazione elettronica anche questo è un effetto calcolato e
volontario, ma poi tutto suonerebbe decisamente arbitrario per non dire
grottesco. E la musica di Fennesz è tutto fuorché questo.
Il concerto ha avuto luogo presso:
Lanificio 159
via di Pietralata 159 – Roma
giovedì 21 maggio, ore 23.00
Fennesz in concerto
http://www.persinsala.it/web
2/2
Recensioni cinema e film | Persinsala.it