programma di sala - Società del Quartetto di Milano
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programma di sala - Società del Quartetto di Milano
Sala Verdi del Conservatorio Martedì 8 novembre 2005, ore 20.30 S TA G I O N E 2 0 0 5 • 2 0 0 6 Alfred Brendel pianoforte 3 Consiglieri di turno Dott. Maria Majno Prof. Carlo Sini Sponsor istituzionali Con il patrocinio e il sostegno di Con il sostegno di FONDAZIONE CARIPLO Per assicurare agli artisti la migliore accoglienza e concentrazione e al pubblico il clima più favorevole all’ascolto, si prega di: • spegnere i telefoni cellulari e altri apparecchi con dispositivi acustici; • limitare qualsiasi rumore, anche involontario (fruscio di programmi, tosse ...); • non lasciare la sala prima del congedo dell’artista. Si ricorda inoltre che registrazioni e fotografie non sono consentite. Alfred Brendel pianoforte Wolfgang Amadeus Mozart (Salisburgo 1756 – Vienna 1791) Nove variazioni in re maggiore su un minuetto di J.P. Duport K 573 Robert Schumann (Zwickau 1810 – Endenich, Bonn 1856) Kreisleriana op. 16 Intervallo Franz Schubert (Vienna 1797 – 1828) Moments musicaux op. 94 (n. 1, 2, 4) D 780 Ludwig van Beethoven (Bonn 1770 – Vienna 1827) Sonata n. 15 in re maggiore op. 28 “Pastorale” Si ringrazia per il sostegno particolare a questo concerto Wolfgang Amadeus Mozart Nove variazioni in re maggiore su un minuetto di J.P. Duport K 573 Nella difficilissima primavera del 1789, in preda a depressione e crisi creativa, frustrato dai problemi spiccioli che non riusciva a risolvere, Mozart decise di scappare da Vienna, dai creditori, dalla famiglia. Si organizzò un viaggio verso nord, per cercare evasione, nuove idee, nuovi ambienti. Si illuse di potersi sistemare a Berlino alla corte di Federico Guglielmo II, successore di Federico il Grande come re di Prussia, pure amante della musica e perfino discreto violoncellista. Ma trovò sulla sua strada Jean-Pierre Duport (Parigi, 1741 - Berlino, 1818), buon violoncellista e compositore, soprattutto maestro della cappella di corte e probabilmente al corrente delle intenzioni di Mozart. Per difendere il suo posto di lavoro, Duport pose ogni tipo di ostacoli al giovane rivale che, a sua volta, non fece molto per dissimulare l’antipatia che aveva per il francese. Poco servì a migliorare i rapporti la composizione che Mozart gli presentò come dovuto atto di omaggio, quelle Nove variazioni su un Minuetto di Duport per pianoforte che ascolteremo stasera in apertura di programma. Non c’è dubbio che si tratti di lavoro d’occasione, ma non è del tutto vero che sia poca cosa, come sostengono molti critici. Il tema di Duport è certamente banale, però Mozart riesce a valorizzarlo molto bene in ciascuna delle variazioni cui lo sottopone. Anzi, utilizza le battute più ovvie del tema (quattro accordi ripetuti) come fattore unificante dell’intera serie di variazioni. Sentiamo le ribattiture alla mano destra (1), alla sinistra (2), spezzate negli arpeggi (3), addolcite da terze (4) e da fioriture ornamentali (5), trasformate in cantabile vocale (6), ricomposte (7), trasferite nel patetico (8), sublimate in sontuoso discorso concertante (9). Il tutto realizzato con una scrittura pianistica che ha l’eleganza e la scioltezza del Mozart più maturo. Qua e là affiorano ironie, il manierismo è fin troppo forzato per non apparire sarcastico, c’è diffusa sensazione di presa in giro. Non conosciamo la reazione (se mai ci fu) di Duport. Sappiamo che rimase saldo al suo posto e che Mozart se ne dovette tornare a Vienna con le pive nel sacco, costretto (nelle lettere alla moglie) a millantare trionfi immaginari: concerti alla corte del re, ricche prebende, commissioni di sonate e di quartetti… Robert Schumann Kreisleriana op. 16 Äusserst bewegt Sehr innig und nicht zu rasch Sehr aufgeregt Sehr langsam Sehr lebhaft Sehr langsam Sehr rasch Schnell und spielend Sono due i personaggi che hanno ispirato la Kreisleriana op. 16 di Schumann, uno fantastico, l’altro vero. Il primo, quello che dà il nome alla raccolta, è il protagonista di una serie di scritti del bizzarro autore romantico Ernst Theodor Amadeus Hoffmann, quel maestro di cappella Johannes Kreisler che Ladislao Mittner (Storia della letteratura tedesca, Einaudi, 1964) definisce «un genio musicale sfiorato da un oscuro demone, che è un demone della musica e della follia… Accanto al compositore assetato di armonie celestiali o scosso dalla forza del male, vi è infatti il caricaturista a punta secca, il disegnatore alla Callot, creatore di grottesche figurine e maschere teatrali, il quale si compiace di rappresentare quanto nella vita vi è di meno nobile e di deformare quanto vi è di veramente nobile». Il personaggio vero è Johann Ludwig Bohner (1787-1860), il musicista del mondo reale che aveva ispirato a Hoffmann il personaggio di Kreisler. Bohner era stato pianista famoso, per qualcuno quasi un rivale di Beethoven. Ma nel 1834 era un sopravvissuto, dimenticato da tutti, povero, strambo. Così lo descrisse Schumann, in una lettera al barone von Fricken: «Ieri ha tenuto un concerto il vecchio Bohner... Mi ha alquanto depresso. Era come un leone con una spina nel piede, l’altro ieri ha improvvisato per qualche ora a casa mia; l’antico fuoco sprizzava ancora di tanto in tanto, ma l’insieme era ovvio e noioso. La sua vita precedente si sta vendicando di lui.... se avrò tempo un giorno scriverò una Bohneriana per la nostra rivista... la sua vita contiene tante cose che sono assieme umoristiche e patetiche». Quattro anni dopo, il progetto letterario divenne un importante ciclo musicale. È lo stesso Schumann che si identifica in Kreisler per inventare gli otto momenti (“Fantasie”) in cui si articola un lavoro che procede per grandi sbalzi di umore, dall’esaltazione alla depressione, dall’urlo al sospiro. Forse la Kreisleriana nasce dalle continue permutazioni di un tema (della futura moglie Clara Wieck?) che dà all’insieme una moderna unità strutturale; certo ogni sezione ha una personalità a sé stante. L’architettura è sempre diversa e il principio generale tripartito A-B-A viene tutte le volte modificato, integrato, dissolto e ricomposto, con una tendenza a portare i contrasti anche nelle più nascoste pieghe del discorso musicale. Il canto che viene da lontano e si perde nel silenzio della Fantasia conclusiva (e che troveremo riproposto come finale della Prima sinfonia) corona in modo quasi irreale un lavoro che non concede nulla alla platea e al virtuosismo ma che dice - in musica - tante cose su Schumann e sul suo misterioso mondo interiore. Franz Schubert Moments musicaux op. 94 D 780 1. Moderato in do maggiore 2. Andantino in la bemolle maggiore 4. Moderato in do diesis minore I Momenti musicali op. 94 di Schubert sono uno dei primi esempi di quelle raccolte di “quadretti” o di “scene” per pianoforte che diventeranno un cardine della letteratura romantica e della produzione di Schumann e Brahms in particolare. Sarebbe bello a questo punto individuare i legami strutturali che legano fra loro le singole tessere di questo piccolo mosaico tanto equilibrato e vario. Ma non è possibile e comunque non avrebbe senso, perché non si tratta di una raccolta organica genialmente architettata da Schubert. Fu invece l’editore Leidesdorf che la allestì in tutta fretta, nella primavera del 1827, attingendo quattro brani da un fascicolo di manoscritti schubertiani da tempo in suo possesso e ristampando altri due. Infatti il terzo Momento musicale era uscito il 19 dicembre 1823 con il titolo Air russe in una miscellanea intitolata Album musical; il sesto come Plaintes d’un troubadour in un secondo Album musical datato 11 dicembre 1824. Se quei titoli siano stati dettati da Schubert o inventati dall’editore non si sa. Anche la data di composizione non può essere stabilita con certezza. È tuttavia probabile che tutti i sei pezzi siano stati scritti nello stesso periodo, cioè nel 1822-1823. Dunque è bene vedere ciascuno dei sei Momenti musicali come un capolavoro a sé stante e spezzarne la presunta interdipendenza, per meglio apprezzare le singole individualità. Nel primo è straordinaria la fantasia con cui si alternano e intrecciano armonie e ritmi diversi in pochissime battute. Del secondo rapiscono le sospensioni e le distensioni liriche. Il quarto è un omaggio a Bach, ripensamento schubertiano di un Preludio del Clavicembalo ben temperato. Ludwig van Beethoven Sonata n. 15 in re maggiore op. 28 “Pastorale” Allegro Andante Scherzo: Allegro vivace Rondò: Allegro ma non troppo Beethoven aveva con la natura un rapporto profondo, documentato da lettere e testimonianze, oltre che da concrete creazioni artistiche. Era un rapporto con la natura reale: sappiamo bene che amava camminare per i campi, cercando ispirazione e letteralmente scrivendo partiture. Ed era fortissimo il suo rapporto con la natura ideale, in una visione panteistica del Creato, come gli suggerivano i grandi pensatori che leggeva regolarmente, da Omero a Schiller. Nel catalogo delle sue opere c’è un monumento che fuga ogni dubbio, ed è la Sinfonia pastorale, con le sue commoventi didascalie e con i suoni della natura trasferiti in partitura in modo così candido e sublime. In tante altre opere si sentono i rombi del tuono, i venti vorticosi, l’aria fresca, il passo rustico. Di solito è pura metafora, talvolta voluta imitazione. Sono cose che troviamo anche nella sonata che chiude il programma di stasera, una delle più caratteristiche dell’intera serie. Il sottotitolo “Pastorale” non fu voluto da Beethoven ma attribuito da ignoti proprio per qualificare subito un taglio inconfondibile. Chiaro e trasparente è il primo tempo, fatto di melodie spiegate alternate con passi di danza rustica. L’Andante ha il tono di un idillio boschivo. Lo Scherzo pare una danza sull’aia. Il Finale è più impegnativo, nel senso che associa fra loro molti quadri diversi, compreso uno turbolento che è fin troppo facile interpretare come trasposizione pianistica di un temporale estivo. Naturalmente si può leggere il lavoro con i criteri normali dell’architettura sonatistica, e tutto funzionerà altrettanto bene. Si tratta infatti di una delle più equilibrate sonate di Beethoven, figlia di un periodo artisticamente molto felice, realizzata nel 1801 e collocata fra l’op. 27 n. 2 “Al chiaro di luna” e l’op. 31 n. 2 “La tempesta”. Enzo Beacco Alfred Brendel pianoforte Alfred Brendel, nato in una famiglia di origini austriache, tedesche, italiane e slave, ha studiato pianoforte, composizione e direzione d’orchestra a Zagabria e Graz. Si è poi perfezionato con Edwin Fischer. Nel 1949 è stato premiato al Concorso Busoni, che ha segnato l’inizio della carriera internazionale. Il repertorio di Brendel spazia da Bach a Schönberg con particolare dedizione alle opere di Beethoven (è stato il primo pianista a registrare tutti i lavori pianistici di Beethoven) e Schubert. Tra il 1992 e il 1996 ha eseguito l’intero ciclo delle Sonate di Beethoven sia negli Stati Uniti che in tutta Europa. Nel 1998 ha festeggiato i cinquant’anni del suo debutto con eventi di particolare rilievo: Winterreise di Schubert con Matthias Goerne ai festival di Berlino, Belfast e Edimburgo, e una serie dedicata ai concerti di Beethoven con i Wiener Philharmoniker e Sir Simon Rattle. Ha inoltre eseguito i concerti per pianoforte di Beethoven a Londra, Monaco, Parigi e New York e i concerti di Mozart con Sir Charles Mackerras. Nel 2001, per festeggiare il suo settantesimo compleanno, ha tenuto cicli di concerti, che rappresentavano le varie sfaccettature della sua attività, a Londra, Parigi, Vienna, Tokyo, Colonia, Amsterdam, Bruxelles e Francoforte e cicli di concerti di Beethoven a Boston e Salisburgo. È stato inoltre realizzato e trasmesso in tutta Europa dalla BBC il documentario Alfred Brendel: uomo e maschera. La letteratura è la seconda grande passione di Alfred Brendel. La raccolta di saggi Pensieri e riflessioni sulla musica è stata presentata in Italia a cura della nostra Società in collaborazione con Passigli Editore. Nel 2001 sono stati raccolti i suoi saggi in Alfred Brendel sulla Musica. Ha inoltre pubblicato varie raccolte di poesie, delle quali un’importante selezione intitolata Un dito di troppo è uscito presso Passigli nella traduzione di Quirino Principe. Il velo dell’ordine, eclettico libro di conversazioni con Martin Meyer, è stato pubblicato in Italia da Adelphi. Ha ricevuto lauree ad honorem dalle Università di Oxford, Exeter e Yale. Le numerose altre onorificenze comprendono la nomina a membro onorario dei Wiener Philharmoniker, il prestigioso Beethoven Ring dell’Università di Vienna, il Léonie Sonning Music Prize, il Premio Schumann e il Premio Siemens. Le numerosissime incisioni discografiche, tra le quali le integrali di Mozart, Beethoven e Schubert più volte realizzate, sono rappresentative di tutto il suo repertorio. È stato ospite della nostra Società nel 1977, 1996, 1999 (per “Grandi Pianisti alla Scala”) 2000 (integrale dei concerti di Beethoven), 2002, 2003 e nel 2004 anche in duo con il figlio Adrian al violoncello. Prossimi concerti: martedì 15 novembre 2005, ore 20.30 Sala Verdi del Conservatorio Quartetto Pavel Haas L’edizione di quest’anno del prestigioso concorso internazionale dedicato ai giovani quartetti per archi di Reggio Emilia e intitolato a Paolo Borciani, il primo violino del mitico Quartetto Italiano, è stato vinto con pieno merito dal Quartetto Pavel Haas, che si è distinto per la precisione tecnica e l’originalità del taglio interpretativo. Per il debutto alla nostra Società presenta un programma di grande impegno, fatto di tre capolavori molto diversi fra loro per stile, epoca, costruzione. Il secondo quartetto di Smetana è quasi un manifesto della scuola nazionale boema nell’età romantica. Una scuola che con Janáček, cinquant’anni dopo, si scioglie nella modernità del Novecento. Mentre il Quartetto op. 59 n. 3 è il più serrato e trascinante fra i beethoveniani del secondo periodo. Programma (Discografia minima) B. Smetana Quartetto n. 2 in re minore (Quartetto Lindsay ASV CDDCA 777) L. Janáček Quartetto n. 2 “Lettere intime” (Quartetto Talich Cal. CAL 5699) martedì 29 novembre 2005, ore 20.30 Sala Verdi del Conservatorio Julia Fischer violino Oliver Schnyder pianoforte Mozart, Prokof'ev, Ysaÿe, Franck martedì 13 dicembre 2005, ore 20.30 Sala Verdi del Conservatorio Angela Hewitt pianoforte Bach, Beethoven, Chopin, Ravel L. van Beethoven Quartetto n. 9 in do maggiore op. 59 n. 3 (Quartetto Alban Berg EMI 7 54592-2) PRIVILEGI E VANTAGGI PER I SOCI I Soci della Società del Quartetto per la stagione 2005/06 possono usufruire delle seguenti agevolazioni: Biglietti omaggio per “Giovane Europa in Musica” - Fondazione Pro Musica Giancarlo ed Etta Rusconi • Per il ciclo dedicato ai giovani musicisti emergenti mettiamo a disposizione dei Soci biglietti omaggio che possono essere ritirati in sede da una settimana prima di ogni concerto. Biglietti ridotti per i concerti • Ai Soci vengono riservati alcuni biglietti acquistabili a prezzo ridotto, con un contingente limitato e variabile secondo la disponibilità residua dopo la vendita degli abbonamenti. Per i concerti più richiesti, i biglietti ridotti saranno destinati in prelazione ai Soci Protettori. Libri del “Quartetto” • I Soci possono richiedere, entro i limiti di disponibilità, i libri pubblicati negli ultimi anni dalla nostra Società. L’elenco completo dei titoli è disponibile sul sito (www.quartettomilano.it) nella sezione “Pubblicazioni”. Cinema Anteo • Il lunedì sera biglietto ridotto a € 4,50 anziché € 7. FAI - Fondo per l’Ambiente Italiano • Sconto del 20% sul biglietto di ingresso a tutte le proprietà del FAI. Fondazione Mazzotta • Visite guidate gratuite alla mostra “La motocicletta italiana. Un secolo su due ruote tra arte, storia e sport”, 27 ottobre 2005 - 12 marzo 2006. • Biglietti ridotti per tutte le mostre in programma. Piccolo Teatro • Biglietti ridotti per tutti gli spettacoli inviando una e-mail all’indirizzo [email protected] • Riduzioni su tutti gli abbonamenti esibendo la tessera associativa 05/06 alla biglietteria del Piccolo Teatro. VISITE GUIDATE ALLA FONDAZIONE MAZZOTTA Si avvisano i Soci che la prima visita guidata gratuita alla mostra “La motocicletta italiana. Un secolo su due ruote tra arte, storia e sport” (27 ottobre 2005 - 12 marzo 2006) presso la Fondazione Mazzotta è prevista per martedì 22 novembre alle ore 18.00. I Soci, in un massimo di 25 persone, potranno prenotarsi per telefono (02 795393) e via e-mail ([email protected]), presso la segreteria della Società. “GIOVANE EUROPA IN MUSICA” - STAGIONE 05/06 La Società del Quartetto e la Fondazione Pro Musica Giancarlo ed Etta Rusconi invitano i Soci ai concerti della terza rassegna della serie “Giovane Europa in Musica”, il ciclo di concerti dedicato a giovani musicisti emergenti ideato in collaborazione con AICEM (Associazione Istituti di Cultura Europei a Milano) per sostenere giovani interpreti vincitori di importanti concorsi internazionali. I biglietti omaggio riservati ai Soci, ai quali cordialmente ricordiamo che un invito stabile alla serie resta tra le loro prerogative, possono essere ritirati, fino ad esaurimento, in sede da sei giorni prima di ogni concerto (ore 13.30 - 17.30). Il primo appuntamento è previsto per lunedì 28 novembre, ore 20.30 al Teatro Litta, sede di tutti i concerti, con il chitarrista Fernando Espì presentato in collaborazione con l’Instituto Cervantes. Società del Quartetto di Milano - via Durini 24 - 20122 Milano tel. 02.795.393 - fax 02.7601.4281 www.quartettomilano.it - e-mail: [email protected]