Crollano gli affitti. Effetto Expo a Milano (+6,7%)

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Crollano gli affitti. Effetto Expo a Milano (+6,7%)
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Crollano gli affitti. Effetto Expo a Milano
(+6,7%)
Se negli ultimi 5 anni i canoni di affitto delle abitazioni si sono ridotti del 12,5%, e i
negozi hanno registrato quasi un tracollo (-26%), ora l’effetto Expo rilancia le locazioni
ma solo a Milano (+6,7% nei primi nove mesi del 2014) mentre continua il calo a Bari (9,8%) e Roma (-5,5%)
Mercoledì, 12 novembre 2014 - 13:27:00
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Se negli ultimi 5 anni i canoni di affitto delle abitazioni si sono ridotti
del 12,5%, e i negozi hanno registrato quasi un tracollo (-26%), ora
l’effetto Expo rilancia le locazioni ma solo a Milano (+6,7% nei primi
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nove mesi del 2014) mentre continua il calo a Bari (-9,8%) e Roma (5,5%) e frena la caduta a Firenze (-0,6%), Bologna (-0,3%) e Napoli
(+0,5%). A rilevare questo scenario è il Rapporto sulle locazioni 2014
elaborato, con il supporto scientifico di Nomisma, da Solo Affitti, il
franchising immobiliare leader in Italia nella locazione con 350
agenzie (40 in Spagna).
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“Per il 2015 – afferma Silvia Spronelli, presidente di Solo Affitti –
prevediamo una generale stabilità sia della domanda sia dell’offerta
di immobili in affitto. Sul fronte dei canoni di locazione non
dovrebbero esserci ulteriori riduzioni significative tranne in alcune
città del sud Italia, come ad esempio Napoli, in particolare nelle zone
centrali, mentre a Torino i prezzi potrebbero tornare a crescere”.
L’andamento delle locazioni in Italia. In un panorama nazionale di
arretramento contenuto (-1,6%) dei canoni d’affitto nel 2014 ci sono
ancora città che registrano cali vicini alla doppia cifra proseguendo la
caduta generale dei due anni precedenti (2012 e 2013). Le flessioni
maggiori nei primi nove mesi di quest’anno sono state a Bari e a
Venezia (Mestre), rispettivamente -9,8% e -7,7%. Il ribasso degli affitti
nella Capitale ha percentuali analoghe a Perugia (-5,6%), Genova (5,4%) e Potenza (-5%). Nel segno della stabilizzazione gli affitti a
Trieste (-2,6%), Cagliari (-2,4%) e Aosta (-1,9%). Come a Milano, sulla
scia della risalita i canoni anche a Catanzaro (+4,5%) dove però i prezzi
erano e rimangono mediamente tra i più bassi d’Italia. Situazione
quasi invariata a Campobasso (-0,5%) e Palermo (+1%).
A Milano sono cresciuti di oltre il 10% i canoni di abitazioni con
garage. A Venezia (-9,1%), Genova (-7,7%) e Roma (-7,5%) soffrono di
più le abitazioni arredate.
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I canoni medi. Il prezzo medio di locazione nei capoluoghi di regione
del nostro Paese nel 2014 è di 507 euro. Occorrono mediamente dai
38 ai 55 euro in più se l’appartamento è ammobiliato (545 euro) o
dotato di garage (562). Milano è la città più cara per gli affitti (canone
medio di 894 euro) e, rispetto al 2013, supera anche Roma (827 euro).
Seguono Firenze (624 euro), Venezia (554 euro), Napoli (514 euro) e
Bologna (509 euro). Gli alloggi in affitto più economici si trovano a
Perugia (363 euro), Catanzaro (379 euro), Potenza (399 euro),
Campobasso (401 euro) e Genova (430 euro).
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La cedolare secca, evidenzia il Rapporto di Solo Affitti, ha soppiantato
ormai la tassazione IRPEF: nelle principali città del Paese, oggetto
dell’indagine, viene preferita in quasi 9 nuovi contratti su 10 (87%) e si
spinge anche oltre in città come Venezia (95%) e Roma (94%). Resta
elevata a Bologna (90%) con Firenze (88%), Napoli e Bari (85%
ciascuno) nella media nazionale. La cedolare secca al 10% nei
contratti a canone concordato ha maggiore successo a Bologna (83%)
Genova (70%), Roma (69%), Venezia (64%) e Firenze (61%). Complice il
mancato rinnovo degli accordi territoriali tra Comuni e associazioni di
inquilini e proprietari, a Milano e Napoli il canone concordato non può
essere utilizzato e di conseguenza i proprietari possono solo sfruttare
la tassazione cedolare al livello del 21% (più del doppio di quella
applicata ai contratti a canone concordato), così come gli inquilini non
possono usufruire di canoni calmierati.
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I contratti più utilizzati. Secondo le rilevazioni di Solo Affitti cresce
l’impiego dei contratti di locazione con canone concordato (dal 24,4%
al 37,1%), che si avvicinano ai contratti libero 4+4 (in calo dal 45,1% del
2013 al 39,8% di quest’anno). In diminuzione i contratti transitori, che
passano dal 28,9% del 2013 al 20,9% dei primi nove mesi del 2014.
La casa in affitto sempre più abitazione principale. Cresce rispetto al
2013 la quota di locatari che prende in affitto un appartamento come
abitazione “principale” (dal 46% al 50,3%), una tendenza ancora più
elevata a Napoli, Aosta, Potenza e Venezia (70% ciascuna). Meno della
metà sono i lavoratori in trasferta (25,1%) e gli studenti fuori sede
(22,9%). Le coppie senza figli (36,9%) rappresentano la tipologia di
inquilino più comune, ma anche quelle con figli sono comunque
piuttosto numerose, più di un quarto del totale (27,5%); i single,
invece, rappresentano un quinto del totale (21,9%). Cresce ancora
rispetto all’anno scorso (da 11,7% al 13,7%) il fenomeno della
condivisione di uno stesso appartamento da parte di più persone e
succede più spesso nelle città universitarie. Bologna è la regina di
questo fenomeno, che nell’ultimo ha fatto uno scatto dal 35% del 2013
al 50% del 2014. Anche a Milano ormai un quarto degli affitti sono in
multicondivisione (dal 20% al 23,8%) e anche di più a Catanzaro (dal
18% al 27,5%), grazie alle molte richieste degli studenti universitari.
Stabili i tempi di ricerca della casa. Il tempo medio necessario a
trovare un appartamento è di 2,5 mesi, sostanzialmente in linea con il
2013 (2,6). Si impiega meno per arrivare alla firma del contratto in
centro e semi centro, poco più di 2 mesi, mentre nelle zone di pregio e
in periferia ci vogliono quasi 3 mesi. I capoluoghi dove la ricerca dura
di meno sono Catanzaro (1 mese e mezzo) e Firenze (1,7), quelli dove
dura di più sono Genova (quasi 4 mesi) e Napoli (3,3). Tempistiche in
ogni caso molto più celeri di quelle necessarie per chiudere una
compravendita: in questo periodo mediamente ci vogliono più di 9
mesi (stima Bankitalia 9,3 mesi).
Il comparto commerciale. Mediamente in Italia nel 2014 i canoni di
locazione a uso commerciale, scontando la crisi, hanno subito una
flessione del 5,3%. Livelli costanti di decremento si registrano ormai
dal 2010. Il Rapporto sulle locazioni di Solo Affitti fotografa un deciso
ridimensionamento delle quotazioni della Capitale, sul fronte
commerciale: nei primi nove mesi di quest’anno sono calati del 7,3%
gli affitti degli uffici, e di oltre il 5% i negozi. Cali più sensibili che a
Roma, e spesso a due cifre, si sono avuti per le attività commerciali ad
Aosta (-14%), Genova (-13,2%), Ancona (-12,6%), Firenze (-12%) e
Perugia (-10,4%). I negozianti che devono sborsare canoni d’affitto
mediamente più elevati sono milanesi (1.283 euro), romani (1.255
euro) e napoletani (1.088 euro). In tutti gli altri capoluoghi italiani il
canone medio resta sempre sotto i 1.000 euro.
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Hanno tenuto complessivamente i prezzi degli uffici (-0,4%), già
comunque fortemente ridimensionatisi negli scorsi anni, con picchi
negativi a Perugia (-8,4%) e Ancona (-6,5%), oltre che a Roma. Sulla
spinta dell’Expo cresce la richiesta di uffici a Milano, che ha fatto
salire i canoni medi di quasi il 9%. In risalita gli affitti del comparto
anche a Venezia (+7,2%) e Catanzaro (+6,3%).
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