relazione tecnica - Provincia di Forlì

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relazione tecnica - Provincia di Forlì
Società Agricola GUIDI di Roncofreddo S.S.
Domanda di AIA 2011
SOCIETÀ AGRICOLA
GUIDI DI RONCOFREDDO S.S.
Via G. Matteotti, 275
Roncofreddo (FC)
UNITÀ PRODUTTIVA
Loc. “Le Fonti”
Via Provinciale Musano 3275
Roncofreddo (FC)
RELAZIONE TECNICA
Allegato 1
alla domanda di Autorizzazione Integrata Ambientale
ai sensi della Legge Regionale 11 ottobre 2004, n. 21
Aprile 2011
1
Società Agricola GUIDI di Roncofreddo S.S.
Domanda di AIA 2011
INDICE
1
INQUADRAMENTO URBANISTICO E TERRITORIALE DELL’IMPIANTO IPPC............................. 3
1.1
Identificazione del complesso IPPC..................................................................................... 3
1.2
Evoluzione storica del complesso ........................................................................................ 3
1.3
Inquadramento urbanistico, territoriale ed ambientale del complesso ............................... 4
1.4
Strutture edili ....................................................................................................................... 5
1.5
Stato autorizzativi del complesso IPPC ............................................................................... 6
2
CICLO PRODUTTIVO .................................................................................................................... 7
2.1
Accasamento e svezzamento del pollame ............................................................................. 8
2.2
Ingrasso del pollame ............................................................................................................ 8
2.3
Pulizia, disinfezione e vuoto sanitario dei capannoni.......................................................... 9
3
MATERIE PRIME E MODALITÀ DI APPROVVIGIONAMENTO ...................................................... 9
4
BILANCIO ENERGETICO ............................................................................................................ 11
4.1
Produzione di energia ........................................................................................................ 11
4.2
Consumo di energia ........................................................................................................... 11
4.2.1.
Energia termica ......................................................................................................... 11
4.2.2.
Energia elettrica........................................................................................................ 12
5
BILANCIO IDRICO ...................................................................................................................... 12
6
EMISSIONI IN ATMOSFERA ........................................................................................................ 13
6.1
Emissioni in fase di stabulazione ....................................................................................... 15
6.2
Emissioni nelle fasi di stoccaggio e trasporto ................................................................... 15
6.3
Emissioni durante lo spandimento ..................................................................................... 16
6.4
Altre emissioni.................................................................................................................... 16
6.5
Emissioni eccezionali ......................................................................................................... 16
7
SCARICHI IDRICI ........................................................................................................................ 17
7.1
Scarichi acque processo..................................................................................................... 17
7.2
Scarichi acque domestiche ................................................................................................. 17
7.3
Scarichi e gestione delle acque meteoriche ....................................................................... 17
8
EMISSIONI SONORE .................................................................................................................... 17
9
RIFIUTI ........................................................................................................................................ 18
9.1
Rifiuti speciali .................................................................................................................... 18
9.2
Residui di origine animale ................................................................................................. 18
10 SUOLO......................................................................................................................................... 19
11 GESTIONE LASTRE CEMENTO - AMIANTO ................................................................................ 19
12 VALUTAZIONE INTEGRATA DELL’INQUINAMENTO, DEI CONSUMI ED INTERVENTI DI
RIDUZIONE INTEGRATA ...................................................................................................................... 19
13 POSIZIONAMENTO DELL’IMPIANTO RISPETTO ALLE MIGLIORI TECNOLOGIE DISPONIBILI
(BAT O MTD)..................................................................................................................................... 21
14 PIANO DI DISMISSIONE .............................................................................................................. 27
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Società Agricola GUIDI di Roncofreddo S.S.
1
1.1
Domanda di AIA 2011
INQUADRAMENTO URBANISTICO E TERRITORIALE DELL’IMPIANTO IPPC
Identificazione del complesso IPPC
La Società Agricola Guidi di Roncofreddo S.S., con sede in Via Matteotti 275 in Comune di
Roncofreddo, ha in gestione da alcuni anni alcuni capannoni per l’allevamento avicolo localizzati in
Via Provinciale Musano, in Comune di Roncofreddo, che si estendono con alcune porzioni dei
fabbricati nel territorio del Comune di Longiano. I capannoni complessivamente sono 7, due dei quali
dati in locazione ad una ditta terza che, mantenendo la destinazione d’uso agricola, li ha
temporaneamente adibiti a magazzino materiali ed attrezzi.
La capacità complessiva
dell’insediamento è inferiore a 40.000 capi.
Adiacente a questo gruppo di capannoni sono presenti altri due capannoni che ricadono per la
maggior parte nel territorio del Comune di Longiano e solo limitatamente nel Comune di
Roncofreddo, dove comunque è presente l’accesso. I due capannoni sono anch’essi adibiti ad
allevamento avicolo e sono in gestione ad una società terza.
Ciascun insediamento, oltre ai capannoni, dispone di un proprio fienile per il deposito della paglia e
di attrezzi e macchine agricole.
La prossima acquisizione da parte della Società Agricola Guidi di Roncofreddo s.s. della gestione dei
due capannoni avicoli adiacenti al proprio allevamento e la riacquisita disponibilità dei due
capannoni dati in affitto a terzi, dei quali uno da adibire nuovamente ad allevamento come in passato,
porta la capacità massima di allevamento dell’insediamento nella nuova configurazione oltre i 40.000
capi e quindi il suo assoggettamento alla normativa IPPC. L’operazione di accorpamento e gestione
unitaria degli insediamenti diventa strategica per la Società Agricola Guidi in quanto l’allevamento si
trova nelle immediate vicinanze del macello avicolo gestito dalla stessa società e quindi in posizione
favorevole per la filiera di produzione di carni macellate.
1.2
Evoluzione storica del complesso
L’allevamento nel suo complesso viene realizzato nei primi anni 70 ed è composto da:
 n. 9 capannoni identificati con numerazione da 1 a 9,
 alcuni locali collegati strutturalmente al capannone 4 utilizzati come magazzini/ricovero
attrezzi e mezzi agricoli
 n. 2 fienili.
L’insediamento viene gestito da diverse ditte e nel 2005 viene acquisito con contratto di affitto dalla
Società Agricola Guidi di Roncofreddo s.s. per lo svolgimento prevalente dell’allevamento dei
capponi e, complementariamente, delle faraone, che vengono macellati nell’adiacente insediamento
gestito dalla stessa società . In considerazione dello stato di conservazione delle strutture e delle
attrezzature in particolare, due capannoni, identificati con i numeri 3 e 4, vengono temporaneamente
dismessi per l’attività di allevamento e ceduti in affitto ad una ditta terza, sempre per uso agricolo,
che li ha utilizzati come magazzini (si allega comunicazione di cessione di fabbricato: Allegato A).
Nel 2009 vengono ceduti altri due capannoni, identificati con i numeri 8 e 9, che vengono affittati a
ditta terza che svolge sempre attività di allevamento avicolo, ma di diverse tipologie di animali, tra
cui galli e polli da carne; questi capannoni usufruiscono di un accesso indipendente nel lato Sud
dell’insediamento. La Società Agricola Guidi di Roncofreddo mantiene la gestione dei capannoni 12 e 5-7 per lo svolgimento dell’attività di allevamento avicolo.
Nel 2010 viene installato sul tetto del capannone 3 un piccolo impianto fotovoltaico della potenza di
29,70 kWp.
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Per l’anno 2011 la Società Agricola Guidi di Roncofreddo intende attuare un Piano di sviluppo che
interessa il sito e che prevede la riacquisizione dei capannoni 3-4 e 8-9, e la manutenzione e
riattivazione del capannone 3 come allevamento.
L’attuazione di questo Piano porta la capacità dell’impianto a valori superiori a 40.000 capi e quindi
la sua assoggettabilità alla Autorizzazione Integrata Ambientale.
Relativamente alla raccolta dati e informazioni sui consumi di materie prime, risorse ed energia,
riferiti all’anno precedente alla presentazione della domanda (il 2010), questi verranno riportati nella
presente relazione tecnica e nelle schede allegate alla Domanda di AIA in forma aggregata e riferiti
all’insieme dei capannoni (indipendentemente dai gestori) salvo specifica indicazione.
La capacità dell’impianto indicata nella presente relazione e nelle Schede allegate alla domanda AIA
è riferita alla configurazione assunta al termine del Piano di sviluppo e comprende tutti i capannoni,
compreso il n.3 riattivato, con la sola esclusione del n. 4 che mantiene la funzione di magazzino e
deposito.
1.3
Inquadramento urbanistico, territoriale ed ambientale del complesso
L’insediamento è localizzato in area di bassa collina, a circa 80 m s.l.m., nel bacino idrografico del
Torrente Rubicone, sulla sinistra orografica, ed occupa una superficie di circa 22.800 mq.
L’insediamento è localizzato in massima parte nel Comune di Roncofreddo, dove è accatastato nel
foglio 23, particella 1, e ricade parzialmente, con porzioni dei capannoni 4, 8 e 9, nel Comune di
Longiano, Foglio 27, particella 71 (Allegato 2B).
Il territorio su cui insiste l’insediamento è in prevalenza ad uso agricolo con coltivazioni a vigneto e
frutteto e parzialmente a seminativo; adiacente ai capannoni sul lato sud è presente una attività di
trasformazione agricola (macello avicolo). Lungo la Via Provinciale Musano, sulla quale si aprono i
due accessi dell’insediamento, sono presenti numerose abitazioni ad uso civile, che presentano una
maggiore densità a Nord-Est in località Felloniche; la Via è inoltre interessata da attività di
costruzione di nuovi nuclei abitativi.
Negli ultimi anni è stato realizzato un nuovo collegamento della Via Provinciale Musano con la Via
Fondovalle Rubicone per evitare l’attraversamento del villaggio Felloniche da parte degli automezzi
pesanti in ingresso ed in uscita dalla attività di macellazione; l’intervento ha comportato la
realizzazione di una rotonda sulla Via Musano all’altezza del confine tra macello ed allevamento
avicolo e di un tratta di strada di collegamento con la Fondovalle. Questa nuova realizzazione, oltre a
controllare il traffico del macello ha eliminato anche l’attraversamento delle Felloniche da parte della
viabilità dovuta all’attività di allevamento.
Questo particolare uso del territorio si rileva anche dai PRG dei due Comuni interessati: il PRG
adottato (Delib. n. 30/09) del Comune di Longiano classifica infatti l’area di pertinenza
dell’allevamento come Zona agricola, mentre il PRG del Comune di Roncofreddo (variante 2008
approvata con delib,. 27/2010) classifica l’area dell’insediamento come “Zona D2 - d’espansione per
attività produttive”, mentre le aree a sud, lungo la Provinciale Musano, sono “aree residenziali”.
Anche a Nord dell’insediamento è presente un’”area d’espansione prevalentemente residenziale”,
separata dall’insediamento da un’area cuscinetto destinata a verde pubblico (Allegato 2B).
Nel PTCP della Provincia di Forlì-Cesena l’area viene indicata come “ambito specializzato per
attività produttive”, nel quale insiste l’insediamento avicolo nelle tavole relative a: “Schema di
assetto Territoriale”, “Classificazione e individuazione dei sistemi urbani e territoriali”, “Sistema
rurale e della valorizzazione paesaggistica”, “Sistema infrastrutturale e tecnologico”, “Ambito
insediativo di progetto” e “Accessibilità ai servizi per le aree protette”.
Nella Tavola dei Vincoli del PTCP l’insediamento ricade nelle ”Unità di paesaggio”, e in particolare
nel “Paesaggio di Fondovalle Insediativo”, e non risultano vincoli.
In relazione ai caratteri
geomorfologici del sito si raccomanda particolare attenzione sia per il controllo dell’esistente
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emungimento delle acque sotterranee, sia per le nuove autorizzazioni all’emungimento. Si richiede
inoltre particolare attenzione per le autorizzazioni alla dispersione delle acque nere. Relativamente a
queste due raccomandazioni l’insediamento non necessita di fonti di approvvigionamento sotterranee
in quanto l’approvvigionamento avviene con l’acquedotto pubblico, ed è inoltre in attesa di rilascio
di autorizzazione allo scarico in acque superficiali delle acque nere domestiche trattate, per la quale è
stata presentata domanda al Comune di Longiano nel 2009.
L’area è definita nella Tav. della “Zonizzazione paesistica” “di interesse paesaggistico-ambientale”,
che identifica ambiti territoriali caratterizzati oltre che da rilevanti componenti vegetazionali o
geologiche, dalla compresenza di diverse valenze (storico-antropica, percettiva, ecc.) che generano
per azione congiunta un interesse paesistico. L’area è interessata inoltre da un “crinale principale”.
Nella Tav. “Carta dissesto e vulnerabilità” l’area su cui insiste l’azienda è di potenziale instabilità in
quanto è classificata come depositi alluvionali terrazzati.
1.4
Strutture edili
L’insediamento è composto complessivamente da 9 capannoni, dei quali 8 utilizzati per
l’allevamento avicolo ed 1 destinato a magazzino e rimessa macchine agricole, e da 2 fienili.
Il capannone 1 è in muratura ad un piano, con copertura a due falde in lastre di cemento-amianto
(eternit) in doppio strato, coibentazione con pannelli di lana di roccia posti tra i due strati di pannelli
di eternit, sistema di ventilazione con estrattori d’aria montati nella testata Ovest e lungo il lato Nord,
impianto di raffrescamento con nebulizzatori d’acqua posti lungo le finestrature all’interno del
capannone.
Il capannone 2 è in muratura ad un piano, con copertura a due falde in lastre di cemento-amianto
(eternit) in doppio strato, coibentazione con pannelli di lana di roccia tra i due strati di pannelli di
eternit, sistema di ventilazione con estrattori d’aria montati nella testata Ovest e lungo il lato Nord,
impianto di raffrescamento con nebulizzatori d’acqua posti lungo le finestrature all’interno del
capannone.
Il capannone 3 è in muratura ad un piano, con copertura a due falde in tegole di cotto parzialmente
sostituito da pannelli fotovoltaici integrati, coibentazione con strato di poliuretano a spruzzo nella
faccia interna delle coperture, sistema di ventilazione con estrattori d’aria montati nella testata SudOvest, impianto di raffrescamento con pannelli a nido d’ape e impianto di nebulizzazione d’acqua
esterno.
Il capannone 4 è in muratura ad un piano, con copertura a due falde in tegole di cotto, composto da
più locali diversamente utilizzati come magazzino, deposito materiali e rifiuti, rimessa mezzi
agricoli.
Il capannone 5 è in muratura ad un piano, con copertura a due falde (tranne per un locale in
appendice ad una falda) in lastre di cemento-amianto (eternit), coibentazione con strato di poliuretano
a spruzzo nella faccia interna delle falde, sistema di ventilazione con estrattori d’aria montati nella
testata Nord-Ovest, impianto di raffrescamento con pannelli a nido d’ape e impianto di
nebulizzazione d’acqua esterno.
Il capannone 6 è in muratura ad un piano, più alto dei precedenti, con copertura a volta a botte in
lastre di cemento-amianto (eternit) in doppio strato, coibentazione con pannelli di lana di roccia tra i
due strati di lastre di eternit, sistema di ventilazione con estrattori d’aria montati lungo il lato NordOvest, impianto di raffrescamento con pannelli a nido d’ape e impianto di nebulizzazione d’acqua
esterno.
Il capannone 7 è in muratura ad un piano, con copertura a due falde in lastre di cemento-amianto
(eternit), coibentazione con poliuretano a spruzzo sulla faccia interna delle falde, sistema di
ventilazione con estrattori d’aria montati nella testata Nord, impianto di raffrescamento tipo cooling
con nebulizzatori d’acqua posti lungo alcune finestrature all’esterno del capannone.
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Il capannone 8 è in muratura ad un piano, con copertura a due falde in lastre di cemento-amianto
(eternit), coibentazione con poliuretano a spruzzo sulla faccia interna delle falde, sistema di
ventilazione con estrattori d’aria montati nella testata Ovest, impianto di raffrescamento con pannelli
a nido d’ape e impianto di nebulizzazione d’acqua esterno.
Il capannone 9 è in muratura ad un piano, con copertura a due falde in lastre di cemento-amianto
(eternit), coibentazione con poliuretano a spruzzo sulla faccia interna delle falde, sistema di
ventilazione con estrattori d’aria montati lungo il lato Sud, impianto di raffrescamento con pannelli a
nido d’ape e impianto di nebulizzazione d’acqua esterno.
Il fienile F1 ha copertura a due falde in lastre di cemento-amianto e tamponatura su tre lati in mattoni
e laterizi, privo di platea impermeabile, viene utilizzato anche come ricovero materiali ed attrezzi.
Il fienile F2 è formato di una copertura a due falde in lastre di cemento-amianto sorretta da struttura e
travi in metallo, parzialmente tamponato sui due lati Nord-Ovest e Nord-Est da un muro in mattoni,
utilizzato prevalentemente come deposito materiali.
1.5
Stato autorizzativo del complesso IPPC
Emissioni in atmosfera. La Società Agricola Guidi di Roncofreddo disponeva di autorizzazione alle
emissioni in atmosfera n. 265 del 10/05/2006 rilasciata dalla Provincia di Forlì-Cesena e conseguita
ex D.P.R. 203/88 tramite volturazione dalla precedente gestione. L’autorizzazione aveva scadenza
27/04/09 ma non è stata rinnovata in quanto le nuove disposizioni normative in materia di emissioni
in atmosfera intervenute con l’entrata in vigore del D.lgs 152/06 esoneravano da tale obbligo le
attività di allevamento con disponibilità di terreno per lo spandimento (attività in deroga ex art. 272
c.1).
Gestione delle superfici impermeabili. La Società Agricola Guidi di Roncofreddo ha conseguito
l’autorizzazione per il Piano di gestione delle superfici impermeabili con atto n. 446 del 26/08/09
rilasciato dalla Provincia di Forlì per l’insediamento composto dai capannoni 1-2 e 5-7.
La ditta Guidi Ivana ha conseguito l’autorizzazione per il Piano di gestione delle superfici
impermeabili con atto n. 445 del 26/08/09 rilasciato dalla Provincia di Forlì per l’insediamento
composto dai capannoni 8 e9.
Utilizzo agronomico effluenti. La Società Agricola Guidi di Roncofreddo ha presentato alla
Provincia di Forlì-Cesena la comunicazione per l’utilizzazione agronomica degli effluenti di
allevamento prodotti presso l’insediamento composto dai capannoni 1-2 e 5-7 in data 05/06/09.
L’azienda Guidi Ivana ha presentato alla Provincia di Forlì-Cesena la comunicazione per
l’utilizzazione agronomica degli effluenti di allevamento prodotti presso l’insediamento composto
dai capannoni 8-9 in data 05/06/09.
Scarichi idrici. La Società Agricola Guidi di Roncofreddo ha presentata al Comune di Longiano in
data 11/12/09 domanda di autorizzazione allo scarico per la ristrutturazione di un servizio igienico
presente nel capannone n. 4 che prevedeva anche la realizzazione di un sistema di trattamento delle
acque reflue domestiche con letti assorbenti. Il Comune, nonostante diversi solleciti, non ha ancora
esaminato la richiesta.
Acque di pozzo. Presso l’insediamento, nel capannone 1, è presente un pozzo con impianto di
dosaggio di ipoclorito di sodio e autoclave per la distribuzione in rete dell’acqua,, tuttavia l’unica
utenza di questo pozzo è il vicino macello avicolo appartenente alla stessa Società Agricola Guidi di
Roncofreddo, e quindi non è pertinenza dell’allevamento. Il pozzo è inserito nella AIA del macello
avicolo, dotato di contatore e regolarmente autorizzato.
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CICLO PRODUTTIVO
L’Azienda svolge attività di allevamento di diverse tipologie di pollame da carne (attività IPPC
6.6(a)): capponi, galletti di diverse razze (Golden, livornesi, ecc.), faraone e polli da carne.
La programmazione dei cicli è variabile e dipende principalmente dalla domanda di mercato delle
varietà allevate.
Ciascuna tipologia è caratterizzata da un ciclo di diversa durata e da una densità di allevamento
specifica, come riportato nella Tab. 1. In occasione dell’allevamento dei capponi e dei galli (golden o
livornesi) è possibile accasare un numero maggiore di capi per un breve periodo, che corrisponde:
 per i capponi allo svezzamento della durata di 50-60 giorni, trascorsi i quali gli animali sono
trasferiti ad altri insediamenti per l’ingrasso;
 per i galli alla produzione di un prodotto commerciale definito “gallettino” del peso finito di 0,9
kg, con ciclo di 70 giorni.
La superficie utile di allevamento è di 4.673 mq e la capacità massima di produzione, cioè di animali
portati a fine ciclo, varia da un minimo di 58.420 capi nel caso di un ciclo dei capponi, ad un
massimo di 89.254 capi nel caso di un ciclo ei polli da carne.
Il numero capi accasati invece, considerando anche la possibilità di inserire temporaneamente un
maggior numero di animali per un ciclo breve di svezzamento e per la produzione del “gallettino”,
varia da un minimo di 58.420 capi col ciclo dei capponi ad un massimo di 116.840 capi nel ciclo dei
capponi con animali da svezzare.
Nella Tab. 1 si riportano le tipologie di animali allevabili con indicazione del numero di capi
massimo accasabili per singolo ciclo e della densità di allevamento.
Tabella 1. – Caratteristiche delle specie avicole allevate ed equiparazione a cicli di polli da carne
p.v. fine
ciclo
kg/capo
Durata ciclo
in giorni
Densità
capi/mq
Capi
accasati/ciclo
Ciclo
equivalente
pollo carne
Capponi
2,9
180
12-13
58.420
3
Capponi solo svezzamento (in
aggiunta ai capponi)
0,7
60
58.420
0,5
Galli livornesi
1,5
100
14
65.422
1
Galli golden
2,1
100
13
60.749
1
Gallettini “Guidi” (in aggiunta ai
galli)
0,9
70
21.500
1
Polli da carne (femmine e maschi)
1,7 – 3,0
55
19,1
89.254
1
1,7
90
16
74.768
Faraone
Per la determinazione della produzione delle deiezioni e delle emissioni in atmosfera si utilizzano
rispettivamente i coefficienti stabiliti dal Decreto MiPAF del 7 aprile 2006 e dalla Deliberazione
regionale 96/2007, ed il sistema di calcolo Net.IPPC elaborato dal CRPA spa per conto della Regione
Emilia Romagna. Sia nel Decreto MiPAF sia nel sistema NetIPPC sono presenti riferimenti solo per
le tipologie “pollo da carne” e “faraona”; di conseguenza per valutare le produzioni di effluenti e di
emissioni occorre stabilire dei parametri di equivalenza tra i cicli delle tipologie non menzionate e di
queste presenti. Questi parametri di equivalenza sono stati adottati in altre situazioni analoghe
soggetta ad AIA ed autorizzate, concordati e condivisi con gli enti di controllo, e vengono riportati in
Tab. 1.
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Come accennato non esiste una programmazione definita per lo svolgimento dei diversi cicli di
produzione, che vengono stabiliti in funzione delle richieste del mercato e variano di anno in anno.
Normalmente i capannoni vengono messi in produzione singolarmente in periodi diversi e in
ciascuno può essere allevata una tipologia diversa dalle altre, in modo da avere una produzione
continua di animali da macellare.
Per la determinazione degli impatti determinati direttamente dagli animali (emissioni in atmosfera e
produzione di deiezioni ed azoto al campo), nella difficoltà di stabilire produzioni per tutte le
possibili combinazioni di cicli, verranno calcolati e riportati nelle tabelle delle schede D ed E allegate
i valori delle emissioni prodotti dalla combinazione di allevamento a minore impatto e dalla
combinazione a maggiore impatto, intendendo che le emissioni effettive dell’allevamento in ogni
caso sono sempre comprese tra questi valori limite.
Come situazione a minore produzione di emissioni viene identificata la rotazione annuale di un ciclo
di faraone con 74.768 capi, seguito da un ciclo di capponi con 58.420 capi.
Come situazione si allevamento con massimo carico zootecnico, e quindi maggiori emissioni, si
assume la rotazione di un ciclo di capponi di 58.420 capi con accasamento di ulteriori 58.420 capi
per il solo svezzamento, seguito da 2 cicli di pollo da carne, ciascuno con 89.254 capi.
L’allevamento viene gestito normalmente da 1 solo addetto, al quale di affiancano mediamente 3
lavoratori stagionali in occasione delle fasi di carico e scarico degli animali e della pulizia dei
capannoni.
Il ciclo di produzione, indipendentemente dalla tipologia di animale allevato, si articola nelle stesse
fasi, di seguito riportate.
2.1
Accasamento e svezzamento del pollame
Inizialmente si procede con la trinciatura e distribuzione della paglia nei capannoni per formare la
lettiera, quindi si procede con la delimitazione ed organizzazione di aree nelle quali immettere i
pulcini (pulcinaie);queste aree sono prossime ai generatori di calore in quanto devono essere
riscaldate, anche in periodo estivo, per il mantenimento di temperature attorno ai 30-32°C.
I pulcini sono acquisiti da diversi fornitori nazionali e sono conferiti in scatole di cartone o di plastica
che contengono circa 100 unità ciascuna, che vengono successivamente smaltite, nel primo caso, o
restituite al fornitore per il riutilizzo nel secondo caso.
Il riscaldamento dei locali è effettuato con generatori di calore montati in esterno lungo un lato dei
capannoni, alimentati a GPL.
Dopo le prime settimane di svezzamento vengono rimosse le delimitazioni e spenti i generatori di
calore, e gli animali si distribuiscono sulla intera superficie dei capannoni.
2.2
Ingrasso del pollame
La fase di ingrasso ha una durata variabile in relazione alla tipologia allevata da 30-40 giorni a circa
150-160 giorni. Nel caso di allevamento di galli o capponi occasionalmente vengono accasati un
numero maggiore di animali che vengono diradati precocemente, al termine della fase di
svezzamento se capponi, o al raggiungimento di circa 0,9 kg per i “gallettini”.
L’alimentazione è in ogni caso effettuata con mangimi pellettati sbriciolati, di cui cambia solamente
in parte la composizione, che vengono stoccati nei 10 silos in PRFV (D1-D10 in Allegato 3D)
presenti nei pressi dei capannoni e distribuiti nelle mangiatoie con distributori a catena entro condotte
in metallo.
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Il mangime viene acquisito da un unico mangimificio locale e conferito con automezzi dotati di
braccio mobile di carico con coclea, col quale si scarica il prodotto direttamente nel silos di
stoccaggio; la frequenza di acquisizione del mangime è mediamente di 2 viaggi/settimana.
L’acqua per uso zootecnico viene approvvigionata solo dalla rete pubblica e viene distribuita
direttamente nei capannoni con condotte dotate di abbeveratoi a goccia con tazzina di raccolta
antispreco (tipo “back-out”) che vengono azionati solo volontariamente dagli animali; le linee di
abbeveratoi hanno una altezza regolabile manualmente in funzione dello stato di accrescimento del
pollame.
L’allevamento viene ispezionato giornalmente dal personale per la verifica della presenza di animali
debilitati o morti, che vengono immediatamente rimossi e raccolti entro celle frigo (D25-D27 in
Allegato 3D) in attesa dello smaltimento. L’ispezione consente di verificare anche la presenza di
anomalie o guasti a livello di impianti o perdite di acqua o ancora disfunzione nel sistema di
ventilazione e termoregolazione dei locali.
Al termine della fase di ingrasso il pollame viene prelevato manualmente e posto in gabbie per il
trasferimento al centro di macellazione.
2.3
Pulizia, disinfezione e vuoto sanitario dei capannoni
Al termine del ciclo di produzione, allontanati i capi allevati, si procede ad una prima pulizia dei
locali per la rimozione e raccolta delle polveri che si sono depositate sulle pareti e sul soffitto; questa
si effettua, ancora in presenza di lettiera, con aria compressa o con idropulitrice ad alta pressione
(superiore a 120 bar), in modo da inumidire ed appesantire le polveri e facilitarne la ricaduta. Anche
in questo caso le polveri che ricadono sulla lettiera non alterano il contenuto di umidità della stessa,
che si mantiene asciutta, e ne riducono la polverosità migliorando le condizioni di lavoro durante la
sua manipolazione.
La rimozione della lettiera viene effettuata con mezzi meccanici (bobcat dotati di pale) coi quali si
caricano direttamente gli automezzi per il conferimento a destino, e successivamente si pulisce a
secco il pavimento con spazzamento meccanico o manuale delle superfici, con raccolta ed
immissione dei residui nelle lettiere.
Al termine della pulizia dei locali si procede alla disinfezione, che può essere eseguita con prodotti
fumiganti o con prodotti solubili distribuiti con le idropulitrici.
Segue un periodo di vuoto sanitario variabile da 1 a 2 settimane, al termine del quale si procede con
la preparazione di una nuova lettiera.
3
MATERIE PRIME E MODALITÀ DI APPROVVIGIONAMENTO
La valutazione dei consumi, per poter essere rappresentativa rispetto ai consumi che si verificheranno
in seguito, viene eseguita sommando quelli verificati nel corso del 2010 dalla Società Agricola Guidi
di Roncofreddo e dalla ditta Guidi Ivana. I consumi riferiti al 2010 sono riportati nella Tab. C.1 delle
schede allegate.
I pulcini vengono acquistati presso diversi fornitori nazionali che variano sia per le tipologie di
animali forniti sia per valutazioni commerciali. Complessivamente nel 2010 sono stati accasati
96.500 pulcini, prevalentemente di capponi ed in minima parte di faraone e galli. Non è possibile
stabilire a priori una scadenza per i conferimenti in quanto varia per tipologia di animali allevati
(durata del ciclo) e per numero di capannoni dedicati. I pulcini sono conferiti in confezioni di
cartone o plastica, queste ultime rese ai fornitori per il successivo riutilizzo.
Il mangime per tutte le tipologie di animali allevati viene approvvigionato presso un mangimificio
locale e conferito mediamente 2 volte/settimana in quantitativi e formulati variabili in funzione degli
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Domanda di AIA 2011
animali presenti. Il conferimento avviene con automezzi con celle, dotati di braccio mobile con
coclea per il carico diretto dei silos. Il deposito avviene entro 10 silos in PRFV (D1 – D10)
localizzati nei pressi dei capannoni. Le operazioni di carico del mangime nei silos richiedono circa
15-20 minuti per unità e sono svolte a velocità ridotta in modo da evitare dispersione di polveri dai
boccaporti dei silos stessi; le coclee di carico sono inoltre dotate di una calza nella tramoggia di
scarico che si introduce all’interno del silos per accompagnare la caduta del mangime. I consumi
nell’anno 2010 sono stati complessivamente 1.020 t.
La paglia viene acquisita in parte da fornitori locali ed in parte è prodotta nelle aziende agricole della
stessa Società Guidi di Roncofreddo, ed è conferita sia in rotoballe sia in balline da 15 kg che
vengono stoccate nel fienile F1 (D11) e, in caso di necessità, nel fienile F2 (D12). Per la
predisposizione delle lettiere la paglia viene trinciata e distribuita nei capannoni, inoltre un certo
quantitativo, circa 200 balline massimo, viene tenuto in disponibilità per aggiunte in presenza di
aumento della umidità nelle lettiere stesse. I consumi sono variabili in relazione alle tipologie di
animali allevati: negli anni in cui si producono varietà con ciclo breve si hanno consumi maggiori
rispetto ad annualità con prevalenza di capponi con ciclo di 6 mesi; nel corso del 2010 il consumo
complessivo è stato di 17,5 t.
Anche i consumi di medicinali, vaccini e disinfettanti è variabile in funzione delle tipologie allevate;
infatti le diverse tipologie richiedono diversi trattamenti e l’uso dei disinfettanti a fine ciclo è
determinato dalla lunghezza dei cicli stessi. Nella Tab. C.1 si riportano i quantitativi utilizzati
complessivamente nel coso del 2010. Questi materiali si acquistano al momento dell’utilizzo e
normalmente non sono presenti depositi; può accadere, in particolare per i disinfettanti, che si
acquisti un quantitativo superiore all’effettivo consumo di fine ciclo e che si depositino piccoli
quantitativi presso i locali magazzino del capannone 4 (D25).
Nella tabella 2 che segue si riportano i nomi commerciali dei disinfettanti maggiormente in uso, le
schede di sicurezza dei quali sono conservate sia presso gli uffici della sede legale sia presso
l’insediamento a disposizione del personale addetto.
Tab. 2 Disinfettanti in uso in azienda
Disinfettante
Principio attivo
Fumispore
Ortofenilfenolo
Esoform
Benzalconio cloruro
Di aldeide glutarica
Alchilfenossipoliglicoletere
Miscela acidi organici
Virkon
Acisept plus
I Clearner
Quantità
utilizzata 2010
7 unità
160 lt
10 kg
Acido nitrico
Acido fosforico
Iodio 2%
48 kg
TOTALE
308 kg
90 kg
I disinfettanti sono utilizzati esclusivamente a fine ciclo per la sanificazione dei locali e delle
attrezzature di allevamento. Non si esegue disinfezione degli automezzi agli ingressi dell’azienda.
Per il riscaldamento dei locali ad inizio di ciascun ciclo di produzione sono in uso dei generatori di
calore (M1-M10) alimentati a GPL che viene stoccato in 4 serbatoi in metallo a pressione (D15-D18)
di capacità variabile da 3.000 lt (D16-D18) a 5.000 lt (D15). I consumi sono variabili in funzione del
numero di cicli svolti e del periodo di avviamento del ciclo; nel corso del 2010 il consumo è stato di
circa 14.400 lt. Nel Piano di sviluppo da attuarsi nel corso del 2011 è prevista la sostituzione del GPL
quale fonte di energia termica col metano di rete, per il quale è già disponibile l’allaccio nei pressi
dell’insediamento. Col passaggio a metano sarà possibile anche un migliore monitoraggio dei
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Domanda di AIA 2011
consumi effettivi, quantificati con un contatore, piuttosto che per valutazione dei quantitativi
acquistati. I serbatoi per GPL presenti in azienda saranno restituiti ai fornitori del combustibile.
In azienda è presente un deposito per il gasolio da autotrazione (D13) per il rifornimento delle
macchine agricole per la movimentazione dei carichi (paglia, lettiere, ecc.); il deposito è costituito da
una cisterna in metallo omologata di circa 3.200 lt di capacità, posta all’interno di una vasca di
contenimento e protetta dagli agenti atmosferici da una tettoia di lamiera, dotata di erogatore elettrico
e localizzata su area in stabilizzato.
Il generatore di corrente di emergenza (M11) è localizzato nei locali destinati a magazzino del
capannone 4 ed ha un proprio deposito di gasolio costituito da un fusto in metallo da 200 lt (D14)
localizzato nei pressi del generatore, all’interno di una vasca di contenimento; il fusto viene
periodicamente riempito per travaso con taniche.
Complessivamente il consumo di gasolio nel 2010 è stimato in circa 1.000 lt.
4
4.1
BILANCIO ENERGETICO
Produzione di energia
L’azienda dispone di un generatore di emergenza da 31 kVA alimentato a gasolio (M11 in Allegato
3D), localizzato nel capannone 4, che entra in funzione in presenza di emergenze e viene
periodicamente azionato per brevi periodi per verificarne la funzionalità. L’energia prodotta non è
quantificabile in quanto normalmente il periodo di funzionamento è trascurabile.
Nel capannone 3 è invece presente un piccolo impianto fotovoltaico che opera in regime di “scambio
sul posto”, di tipo integrato architettonicamente nella falda Est, composto da 135 moduli in silicio
policristallino della potenza di 220 wp ciascuno, per una potenza complessiva dell’impianto di 29,70
kWp. Questo impianto nel corso del 2010 ha prodotto 34.329 kWh, 26.004 dei quali consumati in
azienda, pari a circa il 28% del consumo complessivo dell’insediamento.
4.2
Consumo di energia
Il fabbisogno di energia è sia termico (riscaldamento dei locali ad avvio di ciascun ciclo produttivo),
sia elettrico per gli impianti di termoregolazione e ventilazione, illuminazione e distribuzione
mangime ed acqua..
4.2.1.
Energia termica
Il fabbisogno di energia termica è limitato al primo periodo di svezzamento dei pulcini, la cui durata
è variabile in relazione alla tipologia di animali allevati ed al periodo di avviamento del ciclo di
produzione. L’energia termica è fornita da 10 generatori di calore (M1-M10) di tipo G&D, installati
a parete lateralmente lungo i capannoni.
I generatori al momento sono alimentati a GPL, ma l’azienda ha in progetto la riconversione del
sistema di alimentazione a metano, la cui rete è già disponibile nei pressi dell’insediamento. I
generatori producono aria calda riscaldata direttamente sulla fiamma che viene aspirata da ventole,
che la immettono successivamente all’interno dei capannoni assieme ai gas di combustione.
Per contenere il fabbisogno di energia termica, vengono delimitate delle aree con recinzioni mobili,
entro le quali si distribuiscono i pulcini per lo svezzamento. Le temperature interne sono regolare da
sonde che garantiscono il mantenimento di condizioni di benessere ed una adeguata ventilazione per
il ricambio dell’aria
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Domanda di AIA 2011
I bruciatori installati hanno tutti le stesse caratteristiche: potenzialità di 54.000 Kcal/h e rendimento
del 90%; le caratteristiche sono riportate in tab. L.4.1; l’energia termica consumata nel 2010, in
termini di GPL utilizzato, è stata di 85.357 Mcal, pari a circa 92,14 MWht.
Ciascun capannone è dotato di coibentazione con lana di roccia o in poliuretano a spruzzo distribuito
sulla faccia interna delle coperture.
4.2.2.
Energia elettrica
I consumi di energia elettrica sono prevalentemente determinati dagli impianti di ventilazione e di
illuminazione; altre utenze sono gli impianti di distribuzione del mangime e dell’acqua.
Gli estrattori d’aria, presenti in tutti i capannoni in numero variabile, hanno la funzione di regolare e
mantenere costante la temperatura dei locali e di garantire il ricambio dell’aria e condizioni di
benessere degli animali. La gestione degli estrattori è automatica e regolata da termosonde poste
all’interno dei locali che determinano, in relazione alle temperature rilevate, il numero degli estrattori
da attivare ed il loro tempo di funzionamento. Alcuni estrattori sono comandati anche da timer che
garantiscono comunque un minimo di funzionamento per l’aerazione dei locali anche in presenza di
temperature costanti.
I maggiori consumi si registrano durante il periodo estivo, e per contenerli in ogni capannone sono
presenti sistemi di raffrescamento con nebulizzazione di acqua direttamente sull’aria in ingresso
(nebulizzatori lungo le finestre internamente nei capannoni 1-2, 5-6, 8-9) o su pannelli in cartone a
nido d’ape (cooling nei capannoni 3 e 7).
Gli impianti di illuminazione dei capannoni sono dotati di timer e garantiscono un tempo di
illuminazione conforme alle nuove norme sul benessere degli animali, che prevedono un periodo di
oscurità di almeno 6 ore/giorno.
Tutti gli impianti di distribuzione del mangime e dell’acqua sono automatizzati.
Nella Tab. L.2 delle Schede allegate si riportano i consumi complessivi registrati nel corso del 2010,
pari a 91.786 kWh, dei quali 26.004 autoprodotti con l’impianto fotovoltaico (circa 28,3% del
consumo), il quale ne ha anche ceduti in rete ulteriori 8.325 kWh. Questi consumi sono destinati ad
un lieve aumento (che sarà coperto presumibilmente dalla produzione dell’impianto fotovoltaico) per
la ripresa dell’attività nel capannone 3.
In tabella L.3 si riporta un consumo specifico per kg/carne prodotto, ma questo è variabile nel tempo
in relazione alle tipologie di animali allevati.
5
PRELIEVI E BILANCIO IDRICO
Per l’approvvigionamento idrico l’azienda si avvale esclusivamente di acqua di rete; è presente un
unico punto di adduzione dotato di contatore.
Presso il capannone 1 è presente un pozzo con impianto di dosaggio di ipoclorito di sodio ed
autoclave per la distribuzione in rete, ma è a servizio esclusivo della adiacente attività di macello
avicolo, anch’essa soggetta ad A.I.A. I riferimenti del pozzo sono presenti nell’AIA della Società
Agricola Guidi di Roncofreddo, attività di macellazione avicola.
L’acqua di rete (HERA) viene distribuita in tutti i capannoni mediante una rete che alimenta
direttamente le linee degli abbeveratoi e dell’impianto di raffrescamento.
Per la preparazione delle acque con i trattamenti sanitari, in tutti i capannoni con l’eccezione del n. 3,
sono presenti sia un sistema di dosaggio diretto in linea (tipo “Dosatron”) sia una vasca in metallo
alimentata dalla rete pubblica nella quale immettere i prodotti sanitari; le vasche sono dotate di una
pompa di rilancio nella rete interna dei capannoni per la distribuzione negli abbeveratoi. Nel
capannone 3 verrà montato il solo sistema Dosatron.
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Gli abbeveratoi in uso sono del tipo a beccuccio antispreco con tazzine di raccolta del
goggiolamento, ad altezza regolabile in funzione della dimensione degli animali.
In azienda è presente un unico contatore per il monitoraggio dei consumi complessivi che, nel corso
del 2010, sono stati 2.180 mc. La ripartizione dei consumi nelle diverse utenze (zootecnica, lavaggio
e disinfezione, raffrescamento) è stimata in considerazione della potenzialità delle idropulitrici ad
alta pressione e dell’andamento stagionale.
L’utilizzo zootecnico è preponderante (circa 90%) e stimato in circa 1950 mc/a, segue l’utilizzo per il
raffrescamento, circa 150 mc/a, e per la pulizia (rimozione delle polveri) e disinfezione dei locali e
attrezzature, 60 mc/a. Ovviamente i consumi per la pulizia ed il raffrescamento sono variabili
annualmente e dipendenti rispettivamente dal numero dei cicli che si eseguono, e quindi dalle
tipologie di animali che si allevano (nel corso del 2010 ad esempio entrambe le aziende che gestivano
i capannoni hanno svolto solo 2 cicli), e dall’andamento delle temperature estive.
L’andamento dei consumi previsto è in lieve incremento per la riattivazione del capannone 3.
I consumi idrici per le utenze domestiche sono trascurabili, riferibili mediamente ad un solo AE, e si
stimano in circa 20 mc/a
6
EMISSIONI IN ATMOSFERA
Per il calcolo delle emissioni in atmosfera si utilizza il programma di calcolo “NetIPPC” realizzato a
cura del C.R.P.A. spa; i parametri considerati sono di conseguenza l’ammoniaca ed il metano, oltre
alla presenza di polveri.
Poiché il programma Net. IPPC contiene parametri di calcolo solo per alcune delle tipologie allevate
in azienda (polli da carne e faraone) è necessario stabilire dei criteri di assimilazione delle tipologie
effettivamente allevate a queste considerate dal programma, ed in particolare al pollo da carne.
Questi criteri, già adottati in altre situazioni simili e condivisi con gli enti competenti, assimilano al
pollo da carne le tipologie allevate non considerate nel sistema di calcolo, stabilendo un numero di
cicli equivalente proporzionale alla effettiva durata del ciclo della tipologia allevata.
Nella tabella 3 si riportano i coefficienti di assimilazione che si applicano nel sistema di calcolo
Net.IPPC.
Tab.3 Coefficienti di assimilazione al pollo da carne delle tipologie avicole allevate
p.v. fine
ciclo
kg/capo
Durata ciclo in
giorni
Ciclo equivalente
al pollo da carne
Capponi
2,9
180
3
Capponi svezzamento (in aggiunta ai capponi)
0,7
60
0,5
Galli livornesi
1,5
100
1
Galli golden
2,1
100
1
Gallettini “Guidi” (in aggiunta ai galli)
0,9
70
1
1,7 – 3,0
55
1
Polli da carne (femmine e maschi)
Inoltre il programma di calcolo Net.IPPC è impostato per calcolare automaticamente le emissioni
prodotte nel corso di un anno, mentre in azienda le singole tipologie di pollame possono essere
allevate anche solo per un ciclo/anno in rotazione con altre tipologie. Diventa quindi necessario
adottare dei fattori correttivi da inserire nel programma di calcolo per determinare le emissioni
prodotte dal numero di cicli effettivamente svolti per singola tipologia allevata.
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In considerazione della impostazione del programma l’unico modo per calcolare correttamente le
emissioni è di inserire nel sistema un numero di capi inferiore a quanto effettivamente allevato
proporzionale al numero dei cicli effettivamente svolti; nei fogli di calcolo Net.IPPC allegati il
numero di capi immesso nel sistema viene indicato come “capi equivalenti a ..” e significa che il
numero dei capi equivalenti nell’arco di 12 mesi produce le emissioni dei capi reali per i cicli
effettivamente svolti. Nella Tab. 4 si riporta il numero dei “capi equivalenti” per tipologia allevabile
riferita ad un ciclo di produzione/anno. Nella Tab. 5 si riporta il numero dei capi equivalenti per le
faraone corrispondente ad un solo ciclo/anno.
Tab.4 Capi equivalenti delle tipologie allevate a polli da carne allevati per 4,5 cicli/anno
Capi allevati per
singolo ciclo
Ciclo equivalente
al pollo da carne
Capi equivalenti a
pollo da carne per
4,5 cicli/anno
Capponi
58.420
3
38.947
Capponi svezzamento (in aggiunta ai capponi)
58.420
0,5
6.491
Galli livornesi
65.422
1
14.538
Galli golden
60.749
1
13.500
Gallettini “Guidi” (in aggiunta ai galli)
21.500
1
4.778
Pollo da carne
89.254
1
19.834
Tab.5 Capi equivalenti per le faraone allevate per 1 ciclo/anno
Faraone
Capi allevati per ciclo
Capi equivalenti a
faraone per 3,5
cicli/anno
74.768
21.362
Per il controllo delle emissioni in atmosfera l’insediamento nel complesso dispone di MTD:
l’allevamento è su lettiera di paglia, con ventilazione artificiale gestita da termosonde e timer e sono
in dotazione abbeveratoi antispreco, con tazzina di recupero del gocciolamento, regolabili in altezza
in modo da essere azionati sono in occasione dell’abbeverata. Sono inoltre presenti delle barriere
artificiali realizzate con reti antipolvere di fronte agli estrattori E5-E7 del capannone 1, E12 ed E13
del capannone 2, E18-E20 del capannone 6, E21 ed E22 del capannone 7, ed E23-E24 del capannone
8. È presente anche una barriera verde perimetrale agli insediamenti, oltre a filari di alberature
interne nell’azienda.
Si allegano alla presente relazione (Allegati B - C) i fogli di calcolo Net.IPPC con le emissioni in
atmosfera prodotte rispettivamente dalla situazione di allevamento a minore impatto ambientale,
dalla situazione di allevamento a maggiore impatto ambientale; si allega inoltre (Allegato D) la
stampa del foglio di calcolo con la situazione di allevamento di maggiore impatto ambientale con le
tecniche di riferimento, che viene utilizzata anche in Tab. E5 per determinare il fattore di riduzione
delle emissioni.
Relativamente alle tecniche di gestione degli effluenti nel sistema Net.IPPC viene indicato un utilizzo
agronomico con P.U.A. per il 50% in terreni di proprietà e per il 50% presso terreni di terzi. In
realtà è difficile stimare a priori in quali terreni verranno effettivamente utilizzati gli effluenti
prodotti in quanto la Società Agricola Guidi di Roncofreddo dispone di un P.U.A. complessivo per la
gestione degli effluenti prodotti da tutti gli allevamenti della società, nel quale sono presenti terreni in
proprietà ed in gestione sui quali distribuisce gli effluenti indistintamente dalla provenienza.
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6.1
Domanda di AIA 2011
Emissioni in fase di stabulazione
Le emissioni derivate dalla stabulazione sono considerate di tipo convogliato e provengono dagli
estrattori d’aria il cui funzionamento, essendo finalizzato al mantenimento delle condizioni di
benessere termico e all’aerazione dei locali, è gestito in automatico da termosonde e da timer.
I capannoni hanno una dotazione variabile di estrattori in relazione alla dimensione e
all’orientamento geografico; in particolare:

il capannone 1 dispone di 4 estrattori installati lungo il lato Ovest, di cui 3 (E1-E3) da 12.000
Nmc/h di portata e 1 (E4) da 38.000 Nmc/h, e 3 estrattori (E5-E7) da 38.000 Nmc/h in testata
Sud;

il capannone 2 dispone di 4 estrattori installati lungo il lato Ovest di cui 3 (E8-E10) da 12.000
Nmc/h di portata ed 1 (E11) da 38.000 Nmc/h, e 2 estrattori (E12-E13) da 38.000 Nmc/h in
testata Sud;


il capannone 3 ha 2 estrattori (E14-E15) da 38.000 Nmc/h di portata in testata Sud;

il capannone 6 ha 3 estrattori d’aria installati lungo il lato Ovest di cui 2 (E18 ed E20) da 38.000
Nmc/h di portata ed 1 (E19) da 12.000 Nmc/h;



il capannone 7 ha 2 estrattori (E21-E22) da 38.000 Nmc/h di portata in testata Nord;
Il capannone 5 ha 2 estrattori in testata Ovest di cui 1 (E16) da 38.000 Nmc/h di portata ed 1
(E17) da 12.000 Nmc/h;
il capannone 8 ha 2 estrattori (E23-E24) da 38.000 Nmc/h di portata in testata Ovest;
il capannone 9 ha 5 estrattori d’aria lungo il lato Sud-Ovest dei quali 3 (E25, E27 ed E29) da
12.000 Nmc/h di portata e 2 (E26 ed E28) da 38.000 Nmc/h di portata.
Il quantitativo di ammoniaca prodotto in fase di stabulazione è stato determinato sia considerando la
rotazione di cicli produttivi a minore impatto, cioè con la minore potenzialità di peso vivo allevato,
sia la rotazione a massimo impatto, in modo da individuare un range di emissioni entro il quale sino
contenute le emissioni determinate in qualsiasi situazione di allevamento. Le emissioni determinate
col sistema di calcolo Net.IPPC, al quale sono stati applicati i criteri correttivi di cui sopra, variano
da un minimo di 4,2 t/a ad un massimo di 6,37 t/a.
Le emissioni di ammoniaca per posto variano per tipologia di animale allevato e, nel caso dei
capponi, anche in relazione al ciclo di allevamento, se completo di ingrasso (0,050 kg/posto/ciclo) o
se limitato allo svezzamento (0,008 kg/capo/ciclo). Le emissioni determinate dal pollo da carne sono
0,033 kg/capo/ciclo, mentre nel caso delle faraone è di 0,017 kg/posto/ciclo.
Le riduzioni di emissioni di ammoniaca rispetto al sistema di riferimento (allevamento a terra senza
uso di abbeveratoi antispreco) è del 25% (Allegato D e Tab. E5).
Dalla stabulazione non derivano emissioni di metano, mentre possono essere presenti, ma non
quantificabili, le emissioni di polveri.
6.2
Emissioni nelle fasi di stoccaggio e trasporto
Le lettiere a fine di ciascun ciclo di allevamento sono rimosse dai capannoni e avviate direttamente
allo stoccaggio in cumuli a piè di campo o allo spandimento, se stagionalmente possibile e se le
lettiere provengono da cicli di produzione di durata superiore a 90 giorni. Parte delle lettiere possono
essere conferite anche ad impianto di trattamento per la produzione di compost (copia contratto
Allegato E)
Il sistema di calcolo Net.IPPC determina emissioni di ammoniaca e di metano generate dallo
stoccaggio delle lettiere (letame), ma tali dati non vengono riportati in quanto:
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Domanda di AIA 2011
a) lo stoccaggio non viene mai effettuato presso l’azienda e, come riportato nella tab. E.6 delle
Schede allegate alla domanda di AIA, per stoccaggio si intende una fase svolta nell’azienda e non
è riferito ai depositi a piè di campo;
b) nei casi in cui necessita stoccaggio prima dello spandimento (ciclo di produzione polli da carne)
questo viene realizzato in cumulo a piè di campo di terrene di destino;.
c) lo stoccaggio a piè di campo è realizzato su terreni a distanza anche notevole dal sito e distribuito
su appezzamenti localizzati su più Comuni e Province.
Il sistema di calcolo determina anche le emissioni di ammoniaca generate dallo stoccaggio dei
liquami, ma in azienda non sono presenti liquami e non si producono neanche acque di lavaggio, per
cui vengono omesse anche queste emissioni in quanto non presenti.
In fase di trasporto le emissioni sono controllate dall’utilizzo di automezzi con cassoni chiusi o dotati
di copertura mobile.
6.3
Emissioni durante lo spandimento
Le emissioni determinate dallo spandimento delle lettiere sono calcolate dal sistema Net.IPPC in 3,6
t/a nella situazione di allevamento più gravosa, ma anche in questo caso le emissioni sono distribuite
su territori distanti dal sito di produzione delle lettiere, e non vengono considerate.
6.4
Altre emissioni
Sono presenti complessivamente 10 silos (D1-D10 in Allegato 3D) i cui boccaporti vengono
identificati come possibili punti di emissione occasionali (E30-E39), o meglio accidentali, derivate
dalle operazioni di scarico del mangime; queste sono eseguite indicativamente 1-2 volte/ settimana
dagli stessi automezzi conferenti che sono dotati di braccio mobile con coclea. Le emissioni dai
boccaporti di carico normalmente sono assenti in quanto i bracci articolati esercitano una bassa spinta
in fase di scarico e sono dotati di una calza che si immette entro il silo per convogliare il mangime;
questo ultimo inoltre è costituito prevalentemente da pellet sbriciolato, quindi un materiale
grossolano, anche se polverulento. Le operazioni di scarico hanno una durata media di circa 15-20
minuti per ciascun silo.
In azienda è inoltre presente un generatore di emergenza (M11) da 31 kVA la cui emissione (E40)
non è soggetta ad autorizzazione ai sensi dell’art. 269 c.14, del D.lgs 152/06.
6.5
Emissioni eccezionali
In considerazione del ciclo produttivo e delle potenziali sorgenti di emissioni le sole emissioni
eccezionali ipotizzabili possono essere determinate:
 da problemi di umidità della lettiera, originati sia da patologie degli animali sia da perdite di
acqua per rottura delle linee degli abbeveratoi;
 da incendio dell’impianto.
Per il controllo delle emissioni eccezionali l’azienda si dota di un “Piano di prevenzione e gestione
delle emergenze” che identifica le procedure di controllo e di verifica periodica degli impianti e dei
processi attuati per prevenire, ove possibile, le emergenze e per ridurne gli impatti in caso di
accadimento.
Il Piano di prevenzione e gestione delle emergenze verrà periodicamente sottoposto a revisione ed in
particolare in occasione di eventi accidentali se gli interventi previsti e messi in atto si rivelano
insufficienti e/o inadeguati.
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7
7.1
Domanda di AIA 2011
SCARICHI IDRICI
Scarichi acque processo
L’attività non genera acque di processo; non si eseguono lavaggi dei capannoni a fine ciclo.
L’utilizzo dell’acqua per la pulizia dei capannoni è limitata alla fase iniziale per la rimozione delle
polveri dalle pareti e dai soffitti, che è eseguita con idropulitrici ad alta pressione, in presenza delle
lettiere. Questa operazione di rimozione delle polveri non influisce sulla umidità complessiva delle
lettiere, che si presentano generalmente molto polverose, e la nebulizzazione di ricaduta dell’acqua
appesantisce le polveri migliorando l’ambiente durante le operazioni di pulizia.
7.2
Scarichi acque domestiche
Nel capannone 4, nella porzione localizzata in Comune di Longiano, è presente un servizio igienico
con doccia il cui scarico è in fase di autorizzazione. La domanda è stata consegnata al Comune di
Longiano in data 11/12/09 ma il procedimento, che ha ottenuto il parere favorevole di ARPA, non è
ancora stato concluso.
Il progetto, depositato presso il Comune di Longiano, prevede la realizzazione di una fossa Imhoff da
6 AE e di un letto assorbente di m 2 X 3 della potenzialità di 1 AE. Lo scarico (S1) è previsto nelle
acque superficiali di un fosso poderale.
7.3
Scarichi e gestione delle acque meteoriche
Relativamente alle acque di pioggia sia la Società Agricola Guidi di Roncofreddo sia l’azienda Guidi
Ivana avevano ottenuto per le proprie competenze l’autorizzazione ad un Piano di gestione delle
superfici impermeabili scoperte (Tab. B1.1).
I pluviali dei capannoni sono dotati di grondaie sono in alcuni casi e solo per alcune falde (Allegato
3B); il recapito delle singole calate è a dispersione nei fossi perimetrali dei capannoni.
Dove sono presenti grondaie le acque recapitano direttamente in dispersione nei fossi perimetrali.
Le superfici scoperte impermeabili sono identificate nella planimetria Allegato 3E ed hanno
complessivamente una superficie di circa 790 mq.
La gestione delle superfici scoperte viene mantenuta come in precedenza autorizzata eseguendo
attività frequente di pulizia e di ispezione delle superfici, in particolare dopo esecuzione di operazioni
che possono sporcare tali superfici. I materiali derivati dalla attività di pulizia sono raccolti e smaltiti
successivamente con le lettiere.
8
EMISSIONI SONORE
Nell’insediamento possono essere allevate specie rumorose quali galli di diverse razze, ma
attualmente queste non sono presenti. Non sono inoltre presenti sorgenti fisse di rumore esterne.
Relativamente all’allevamento di tipologie avicole non rumorose (pollo da carne, cappone e faraone)
si allega la Dichiarazione di ridotto inquinamento acustico (Allegato F alla presente Relazione
Tecnica).
Per quanto attiene l’allevamento di galli, in occasione dell’avviamento di un ciclo che preveda
almeno l’accasamento di galli nei 2/3 della Superficie Utile di Allevamento (per poter disporre di un
numero adeguato di capi) verrà eseguita una valutazione di impatto acustico per la verifica delle
emissioni di rumore, da inviare successivamente all’ente competente.
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Società Agricola GUIDI di Roncofreddo S.S.
Domanda di AIA 2011
Il Comune di Roncofreddo, che ospita la porzione più estesa dell’insediamento, non dispone di
zonizzazione acustica, per cui applicando i limiti stabiliti dal D.P.C.M. del 01/03/1991 il sito risulta
essere in classe acustica III – Aree di Tipo misto. Il comune di Longiano dispone invece di una
propria zonizzazione acustica e anche in questo caso il sito ricade in classe acustica III – Aree di Tipo
misto.
9
9.1
RIFIUTI
Rifiuti speciali
L’attività di allevamento non determina in condizioni di normale esercizio particolari produzioni di
rifiuti. Nella Tab. I si riporta un elenco delle tipologie di rifiuti prodotti dalle due gestioni nel corso
del 2010.
L’azienda ha organizzato un sistema di raccolta dei rifiuti con contenitori etichettati col codice CER
del rifiuto da conferire, con indicazione di pericolo nei contenitori per rifiuti pericolosi o a rischio
infettivo, localizzati prevalentemente nei locali del capannone 4 e che comprende:






contenitore per imballaggi in plastica (D19)
area raccolta imballaggi in carta/cartone (D20 sacchi e scatoloni);
contenitori a norma etichettati per la raccolta degli imballaggi dei vaccini (D24);
contenitore per la raccolta dei tubi al neon (D21);
contenitore per rottami di ferro (D23);
contenitore per batterie esauste (D22).
Negli stessi locali verranno raccolti anche gli eventuali rifiuti derivati dalla gestione di emergenze
(segatura sporca di gasolio, stracci sporchi d’olio, ecc.) che saranno inseriti in contenitori o sacchi
identificati da etichette con indicazione del codice CER attribuito.
Alcune tipologie di rifiuti prodotte in occasione di interventi di manutenzione potrebbero essere
gestite direttamente dalle ditte incaricate della stessa manutenzione, a norma dell’art. 266 c.4 del
D.lgs 152/06.
I rifiuti pericolosi sono soggetti a registrazione nel registro di carico/scarico previsto dal D.lgs
152/06.
Il trasporto dei rifiuti pericolosi e dei rifiuti non pericolosi eventualmente prodotti in quantitativi
consistenti (esempio macerie da ristrutturazione quando presenti) viene affidato a ditte terze
autorizzate.
La Società Agricola Guidi di Roncofreddo dispone di una autorizzazione al trasporto in conto proprio
dei rifiuti (Tab. B 1.1) che utilizza prevalentemente per il conferimento degli imballaggi in plastica
alla ditta di recupero.
La Società è inscritta al SISTRI per la gestione dei rifiuti pericolosi.
9.2
Residui di origine animale
Le carcasse degli animali deceduti sono classificate “materiali di categoria 2” ai sensi del Reg. CE
1069/09 e vengono depositate in attesa del conferimento a ditte autorizzate al trasporto in 3 celle
frigo per il congelamento (D25-D27) localizzate rispettivamente nei capannoni 2, 5 e 8 (Allegato
3D). Attualmente la ditta che si occupa del trasporto e smaltimento degli scarti animali è ML
Lorenzin (Tab. I)
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Società Agricola GUIDI di Roncofreddo S.S.
Domanda di AIA 2011
10 SUOLO
La produzione di effluenti viene calcolata secondo i criteri stabiliti dal Decreto MiPAF 07/04/06 e
dalla Delib. 96/07 della Regione Emilia Romagna, modificati dalla Circolare 2184/08. Anche in
questo caso i coefficienti stabiliti dalle norme non tengono conto di alcune delle tipologie di animali
allevati, per cui occorre individuare dei criteri correttivi di “equivalenza” alle tipologie considerate,
come già riportato nel capitolo 2.
Relativamente al calcolo per la produzione di azoto al campo, nella Circolare 2184/08 viene
effettuata una ripartizione dell’azoto escreto tra effluente palabile e acque di lavaggio; poiché le
modalità di gestione dell’insediamento non comportano la produzione di acque di lavaggio, l’intera
produzione di azoto escreto viene assegnata alla lettiera.
Anche per la produzione degli effluenti, come per le emissioni, si procede alla determinazione dei
quantitativi nella situazione di minore carico di peso vivo presente e nella situazione di maggior
carico, intendendo comprese entro questi due valori la produzione di effluenti e di azoto al campo di
tutte le possibili rotazioni di cicli produttivi.
La produzione di lettiera (letame) varia da un minimo di 748 mc/a ad un massimo di 1.149 mc/a,
mentre la produzione di azoto è compresa tra 13.838 kg/a e 21.277 kg/a (Tab. D.2.1 e Tab. D.2.2.).
Le lettiere possono essere smaltite per spandimento su terreno coltivato e sia la Società Agricola
Guidi di Roncofreddo sia l’azienda Guidi Ivana avevano inviato una Comunicazione di utilizzazione
degli effluenti in agricoltura alla Provincia di Forlì-Cesena nel Giugno 2009.
La Società Agricola Guidi dispone ora di un P.U.A. complessivo col quale gestire gli effluenti
provenienti dai diversi insediamenti della ditta. Con lo stesso P.U.A. vengono gestiti gli effluenti
provenienti anche dagli allevamenti della Società Agricola Agraria Erica.
Oltre al P.U.A. la Società Agricola Guidi dispone di contratti di cessione per il conferimento a terzi
di una parte degli effluenti che ha in gestione, che possono essere utilizzati sia per lo spandimento su
terreni coltivati, sia il trattamento in impianti di compostaggio.
In Allegato E si riporta l’elenco dei terreni presenti nel P.U.A. della Società Agricola Guidi e copia
dei contratti di cessione.
11 GESTIONE LASTRE CEMENTO - AMIANTO
Sono presenti diverse coperture in lastre di cemento amianto (eternit) ed in particolare quelle dei
capannoni 1, 2, 5, 6, 7, 8, e 9 e dei due fienili.
L’azienda ha in programma l’affidamento di un incarico professionale per la valutazione dello stato
di conservazione delle coperture in eternit.
12 VALUTAZIONE INTEGRATA DELL’INQUINAMENTO, DEI CONSUMI ED INTERVENTI DI
RIDUZIONE INTEGRATA
La Società Agricola Guidi di Roncofreddo s.s., con l’accorpamento del proprio insediamento con
l’analoga attività di allevamento svolta nella adiacente azienda, realizza un insediamento con una
potenzialità complessiva che varia in relazione alla tipologia avicola allevata da un minimo di 58.420
capi ad un massimo di 89.254 capi per ciclo di produzione; nell’insediamento possono infatti essere
prodotti capponi, faraone, galli e galletti, e polli da carne.
L’insediamento è attraversato da un confine comunale (che attraversa anche alcune strutture), e
ricade in parte nel territorio del Comune di Longiano ed in parte maggiore nel territorio del Comune
di Roncofreddo. La suddivisione del sito determina una situazione particolare: infatti mentre il PRG
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Società Agricola GUIDI di Roncofreddo S.S.
Domanda di AIA 2011
del Comune di Longiano classifica l’area di pertinenza come “Agricola”, il PRG del Comune di
Roncofreddo identifica l’area come di “espansione produttiva”, confinante con aree a “prevalenza
residenziale, che si trovano lungo la Provinciale Musano di fronte all’allevamento e a nord di questo.
L’area abitativa è attualmente in espansione con la realizzazione di alcune palazzine lungo la
Provinciale Musano.
La particolare situazione territoriale nella quale si trova l’insediamento ha determinato scelte
gestionali al gestore dell’impianto per tenere conto della presenza degli insediamenti abitativi e degli
impatti ambientali prodotti dalla attività.
Relativamente alle emissioni in atmosfera, identificabili con le polveri, l’ammoniaca e gli odori, il
gestore opera sia con azioni di prevenzione sia con soluzioni di contenimento. Relativamente alla
prevenzione, riconducibile alla corretta gestione delle lettiere e della loro umidità, sono applicate
MTD di allevamento ed in particolare sono in dotazione in tutti i capannoni abbeveratoi a goccia con
tazzina antispreco; le linee di beccucci sono di altezza regolabile con l’accrescimento dell’animale in
modo da evitare possibili contatti accidentali dell’animale con dispersione d’acqua. I locali di
allevamento sono ben aerati e mantenuti a temperature costanti ottimali per il benessere animale con
un sistema automatico di controllo dell’accensione degli estrattori d’aria e di apertura delle finestre,
condizioni queste che consentono anche una rapida essiccazione delle feci ed un controllo delle
prime fasi della fermentazione delle feci.
Per il controllo della diffusione delle polveri, che sono anche veicolo per gli odori, l’azienda ha
realizzato delle coperture con reti a maglie fitte (antipolvere) poste sugli estrattori orientati lungo
l’asse Nord-Sud dell’insediamento dei capannoni 1, 2 e 7, più prossimi alla Provinciale Musano. Le
stesse barriere sono state realizzate per gli estrattori del capannone 8 prossimo da una viabilità locale
Sono inoltre presenti barriere vegetali sempreverdi poste lungo il fronte della Provinciale Musano e
internamente lungo i capannoni 1,2 e 7; altre barriere vegetali sono lungo il lato est dell’insediamento
in corrispondenza delle testate dei capannoni 8 e 9, orientate verso la strada bianca di servizio.
L’efficienza dei sistemi di contenimento è testimoniata anche dalla mancanza di segnalazioni da
parte dei residenti.
Gli scarichi idrici sono limitati alle sole acque nere domestiche per le quali è da tempo stato
presentato il progetto e la richiesta di autorizzazione allo scarico per la realizzazione di un sistema di
trattamento efficiente. Lo scarico è stato individuato in acque superficiali in un fosso poderale
presente nel territorio del comune di Longiano. L’entità dello scarico è irrisorio e riferito ad 1AE,
determinato dall’unico addetto presente in allevamento, al quale si aggiungono periodicamente alcuni
stagionali per le operazioni di pulizia e carico/scarico degli animali.
Non si producono acque di lavaggio in quanto l’impiego di idropulitrici a pressione è limitato alla
sola necessità di rimuovere le polveri dalle pareti e dal soffitto, con ricaduta sulle lettiere ancora
presenti. L’operazione di rimozione delle polveri con acqua nebulizzata non comporta un
deterioramento della qualità delle lettiere a fine ciclo in quanto l’eccessiva polverosità che queste
presentano, in particolare in occasione dei cicli più lunghi (capponi, faraone, galli), viene comunque
controllata con nebulizzazione d’acqua per evitare eccessivi disagi agli operatori che eseguono al
rimozione delle stesse lettiere. In questo modo viene anche controllata la dispersione di polveri
durante le operazioni di carico delle lettiere sugli automezzi per il trasporto a destino.
La qualità delle acque di dilavamento delle superfici esterne impermeabili è da tempo controllata con
la pulizia delle superfici stesse, eseguite secondo Piani di gestione autorizzati dalla Provincia.
La produzione di rifiuti è molto limitata e non comporta impatti in quanto vengono tutti raccolti entro
contenitori posti in ambiente chiuso e smaltiti conformemente alle norme vigenti. I contenitori sono
etichettati e organizzati in modo da favorire la raccolta differenziate il recupero di alcuni rifiuti.
Anche le carcasse animali sono gestite conformemente alle norme vigenti con raccolta e deposito
entro celle frigo sino al momento del conferimento allo smaltitore.
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Società Agricola GUIDI di Roncofreddo S.S.
Domanda di AIA 2011
Alcuni capannoni ed i fienili presentano coperture in eternit che saranno oggetto di prossima verifica
per la valutazione dello stato di conservazione e predisposizione di conseguente piano di controllo
periodico.
Relativamente ai rumori, in azienda non sono presenti sorgenti esterne di rumore: le celle frigo sono
localizzate all’interno di alcuni capannoni e gli estrattori non sono orientati in nessun caso verso le
abitazioni. È possibile allevare specie rumorose (galli e galletti) ma per evitare disagio ai residenti è
prassi consolidata di destinare solo alcuni capannoni, e i più distanti dalle abitazioni, a questo tipo di
allevamento per contenere al minimo il numero degli animali rumorosi presenti. In occasione di
prossimi cicli di allevamento l’azienda ha comunque in progetto di eseguite prove di emissioni
acustiche per valutare l’effettivo impatto.
I consumi di risorse sono limitati all’uso di acqua, che viene approvvigionata dalla rete pubblica in
quanto la zona risulta scarsa di acque sotterranee, evitando disagi a quanti hanno l’autorizzazione
all’emungimento. I consumi sono per circa il 90% per l’abbeveraggio degli animali e la rimanente
quota per il raffrescamento ed la pulizia e disinfezione dei capannoni a fine ciclo. Gli impianti di
raffrescamento sono stati negli anni modificati privilegiando la nebulizzazione interna direttamente
sulle finestre di accesso dell’aria che è risultata più efficiente e quindi con minor consumo di acqua. I
sistemi di pulizia dei capannoni sono a secco per limitare il consumo di acqua e ridurre la produzione
di liquami da smaltire.
I consumi di energia elettrica sono prevalentemente determinati dal sistema di termoregolazione dei
capannoni e dagli impianti di illuminazione; utenze minori sono le linee di alimentazione e
abbeveraggio degli animali. Il consumo di energia è controllato col funzionamento automatizzato
della maggior parte degli impianti; per limitare il funzionamento degli estrattori sono presenti i
sistemi di raffrescamento, ed inoltre tutti i tetti dei capannoni hanno una coibentazione per ridurre sia
le dispersioni invernali sia gli eccessi di calore estivo.
Il consumo di energia termica è limitato al solo periodo di svezzamento degli animali e per il
controllo si riducono le superfici di allevamento in occasione del lancio dei pulcini.
Il combustibile utilizzato è GPL, ma nel corso del 2011 si procederà alla sostituzione con metano di
rete, migliorando ulteriormente le prestazioni, e riducendo l’afflusso di automezzi per il conferimento
del combustibile.
L’insediamento è dotato di un piccolo impianto di produzione di energia elettrica da pannelli
fotovoltaici che nel corso del 2010 ha prodotto oltre 34.300 kWh con i quali si è soddisfatto
direttamente il 28% del fabbisogno dell’attività, oltre ad una cessione in rete di oltre 8.300 kWh,
riducendo complessivamente le emissioni di CO2 per la produzione di energia da fonti fossili.
L’azienda non possiede certificazioni ambientali, ma dispone i un consolidato sistema di gestione
degli aspetti ambientali con procedure interne, in parte anche scritte; inoltre periodicamente svolge
attività di informazione e formazione degli addetti con particolare attenzione alla sensibilizzazione
per la gestione degli impatti ambientali determinati dalla attività di allevamento.
13 POSIZIONAMENTO DELL’IMPIANTO RISPETTO ALLE MIGLIORI TECNOLOGIE DISPONIBILI
(BAT O MTD)
L’azienda ha adottato buone pratiche agricole e tecniche di allevamento definite MTD; nella Tab. 6
sono riportate tutte le MTD indicate nelle Linee Guida relative alla attività di allevamento avicolo e
verificato lo stato di applicazione nell’impianto oggetto di domanda di A.I.A.
In considerazione delle MTD adottate l’azienda non ritiene di adottare un particolare Piano di
miglioramento.
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Domanda di AIA 2011
Società Agricola GUIDI di Roncofreddo S.S.
Tab. 6 Stato applicazione MTD
MTD
Buone pratiche
di allevamento
Attuazione di programmi di formazione ed informazione degli
addetti sulle corrette pratiche di gestione degli impianti e di
conduzione dell’allevamento
Accurata registrazione dei consumi di energia, di materie prime
e di risorse
Predisposizione di procedure di emergenza da applicare in caso
di emissioni non previste o accidentali
Disponibilità di programmi di manutenzione ordinaria e
straordinaria per garantire costantemente il corretto
funzionamento delle attrezzature e degli impianti.
Adozione
Note/Piano di miglioramento
SI
SI
I consumi di energia, di risorse e di materie prime vengono periodicamente
monitorati a livello complessivo di ciclo di produzione, o di gestione annuale, in
parte registrati su specifiche schede, in parte verificati attraverso il consuntivo dei
consumi.
SI
L’azienda si è dotata di un Piano di prevenzione digli incidenti e di gestione delle
emergenze, che sarà oggetto di formazione del personale.
SI
L’azienda dispone di programmi di manutenzione ordinaria da svolgere ad ogni
fine ciclo.
Verrà istituito un registro per le annotazioni degli interventi di manutenzione più
significativi.
Interventi sulle strutture di servizio (silos, aree defecazione, aree
caricamento animali)
SI
Le superfici impermeabili sono periodicamente pulite a secco (spazzamento) per la
rimozione delle polveri, e comunque dopo ogni operazione che ne provoca lo
sporcamente (movimentazione lettiere, carico silos mangimi, ecc.); i residui sono
raccolti e smaltiti con le lettiere.
I silos sono vuotati e puliti periodicamente ed i residui raccolti e riciclati nel
processo o smaltiti con le lettiere.
Pianificazione delle attività
SI
Riduzione
consumi
d’acqua
Pulizia degli ambienti e delle attrezzature con acqua ad alta
pressione o con idropulitrici.
SI
Controlli periodici sulla pressione di erogazione agli abbeveratoi
SI
Aprile 2011
Vengono programmate le attività di:
 pulizia dei capannoni con la rimozione periodica delle polline e degli animali a
fine ciclo,
 l’acquisto delle materie prime.
L’uso delle idropulitrici è limitato alla sola funzione di rimozione delle polveri
dalle pareti, dal soffitto e dalle attrezzature
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Domanda di AIA 2011
Società Agricola GUIDI di Roncofreddo S.S.
Installazione e mantenimento in efficienza dei contatori idrici
Controllo frequente e interventi di riparazione in caso di perdite
da raccordi, rubinetti ed abbeveratoi
Riduzione
consumi
energetici
Riduzione dei
consumi con
azioni sulla
ventilazione
SI
La rete di distribuzione idrica è controllata frequentemente per il rilievo di perdite o
rotture che vengono rapidamente risolte.
Verrà istituito un registro degli interventi di manutenzione più significativi
SI
Isolare le condotte esposte fuori terra, o installare sistemi atti a
ridurre il rischio di congelamento
NO
Coprire le cisterne di raccolta delle acque
NO
Separazione netta degli spazi riscaldati da quelli mantenuti a
temperatura ambiente.
SI
Controllo e calibrazione frequente dei sensori termici
SI
Le cisterne di raccolta delle acque per uso zootecnico sono in locali chiusi.
Realizzazione delle superfici di allevamento con barriere mobili in occasione dello
svezzamento degli animali che richiede il riscaldamento dei locali.
SI
Corretta regolazione dei bruciatori e omogenea distribuzione
dell’aria calda nei ricoveri
Non sono presenti condotte fuori terra o esposte a temperature esterne.
I sensori vengono verificati in occasione di disfunzioni palesi.
Ricircolazione dell’aria calda dal soffitto verso terra
NO
Non necessaria
Rafforzamento della coibentazione del pavimento la dove la
falda freatica è molto alta
NO
Non necessaria
Controllo accurato della tenuta delle giunture delle tubazioni e
dell’assenza di fessure o altre possibili vie di fuga del calore
NO
NON APPLICABILE
Disposizione verso la parte inferiore delle pareti delle aperture
di uscita dell’aria di ventilazione per ridurre l’espulsione di aria
calda.
SI
Gli estrattori d’aria sono tutti installati nel terzo inferiore dei box, inoltre il
funzionamento è regolato da termosonde che limitano l’accensione in periodo
invernale.
Interventi sui programmi luce con alternanza periodi illuminati a
periodi di riduzione della luminosità
SI
In fase di applicazione in attuazione delle norme sul benessere animale
Utilizzo di lampade a fluorescenza
SI
Ricorso alla ventilazione naturale
NO
Aprile 2011
NON APPLICABILE
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Domanda di AIA 2011
Società Agricola GUIDI di Roncofreddo S.S.
Ottimizzazione dello schema progettuale dei ricoveri ventilati
artificialmente per un migliore controllo termico in stagione
invernale
Buone pratiche
nell’uso
agronomico
degli effluenti
NO
Prevenzione dei fenomeni di resistenza nei sistemi di
ventilazione con frequenti ispezioni e pulizia dei condotti e dei
ventilatori
SI
Pulizia periodica delle griglie di protezione dei ventilatori per rimuovere penne e
polveri.
Impianto di idonee alberature perimetrali con funzione
ombreggiante
SI
Sono presenti alberature perimetrali con funzione anche ombreggiane in buona
parte dei capannoni
SI
L’alimentazione varia per stato di accrescimento degli animali
Riduzione al minimo delle emissioni dall’effluente al suolo e
alle acque attraverso il bilancio dei nutrienti
Esame delle caratteristiche dei terreni per pianificare lo
spandimento
Astensione dallo spargere effluenti su terreni saturi di acqua,
inondati, gelati o ricoperti di neve
NO
SI
Spargimento degli effluenti il più possibile nei periodi prossimi
alla fase massima di crescita colturale e asportazione dei
nutrienti
Tecniche
nutrizionali
Non applicabile, allevamento esistente.
NO
Esecuzione dello spandimento con modalità che evitino molestie
provocate dalla diffusione di odori (evitare spandimento in
presenza di vento in direzione di abitazioni)
SI
Rispetto di distanze minime di 5 m dalle sponde dei corsi
d’acqua naturali, e di quelli del reticolo principale di drenaggio.
SI
Alimentazione per fasi: adeguamento della dieta e dei suoi
contenuti in minerali alle specifiche esigenze dei capi allevati
nei vari stadi di sviluppo
SI
Alimentazione a ridotto tenore proteico e integrazione con
aminoacidi di sintesi
SI
Aprile 2011
NON APPLICABILE CON I LETAMI
Sono in uso diversi formulati mangimistici in relazione alla specie ed alla fase
produttiva degli animali
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Domanda di AIA 2011
Società Agricola GUIDI di Roncofreddo S.S.
Riduzione delle
emissioni di
NH3
Alimentazione a ridotto tenore di fosforo con addizioni di fitasi
SI
Integrazione della dieta con fosforo inorganico altamente
digeribile
SI
Integrazione della dieta con altri additivi (sostanze ad azione
enzimatica o microrganismi)
SI
Si utilizzano proteasi per aumentare la digeribilità delle proteine e ridurne la
presenza
Galline ovaiole:




gabbie con nastri per la rimozione frequente della pollina
verso uno stoccaggio esterno chiuso;
batterie di gabbie con nastri ventilati mediante insufflazione
d’aria con tubi forati o con ventagli;
fossa profonda aerata sotto al piano delle gabbie;
batterie di gabbie con nastri di asportazione ed
essiccamento della pollina in tunnel posto sopra le gabbie o
esterno.
Galline ovaiole a terra:
 lettiera profonda e aerazione forzata della pollina nella fossa
sotto il fessurato;
 lettiera profonda e pavimento perforato per l’aerazione
forzata della pollina nella fossa sotto al fessurato;
 sistemi ad aviario
NO
NON APPLICABILE
NO
NON APPLICABILE
Avicoli da carne:


Trattamenti
aziendali degli
effluenti
ricoveri con ventilazione naturale e con pavimenti
interamente ricoperti da lettiera e abbeveratoi antispreco;
ricoveri con ottimizzazione dell’isolamento termico e della
ventilazione (anche artificiale) con lettiera integrale e
abbeveratoi antispreco
Ricoveri con isolamento termico, ottimizzazione della ventilazione artificiale,
lettiera integrale e abbeveratoi antispreco
SI
Disidratazione della pollina di ovaiole in gabbia in tunnel esterni
ai ricoveri
NO
Incenerimento di lettiere di avicoli a terra
NO
Impiego di additivi
NO
Aprile 2011
NON APPLICABILI
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Domanda di AIA 2011
Società Agricola GUIDI di Roncofreddo S.S.
Emissioni dagli
stoccaggi
Compostaggio con aerazione controllata
NO
Trattamento anaerobico con recupero di biogas
NO
Stoccaggio di materiali palabili:


stoccaggio
in
ricoveri
coperti
con
pavimento
impermeabilizzato e adeguata ventilazione;
accumuli a piè di campo lontano da recettori come corsi
d’acqua
SI
Accumuli a piè di campo lontano da recettori come corsi d’acqua
Stoccaggio materiali non palabili:








Riduzione
emissioni in
fase di
spandimento
vasche che resistano a sollecitazioni meccaniche e termiche
ed alle aggressioni chimiche;
basamento e pareti impermeabili;
svuotamento periodico (una volta/anno) per ispezioni e
manutenzione;
impiego di doppie valvole per ogni bocca di carico/prelievo
del liquame;
miscelazione del liquame solo in occasione del prelievo per
lo spandimento in campo;
copertura delle vasche con coperchi rigidi, coperture
galleggianti (paglia tritata, teli, torba, argilla, ecc.);
lagoni impermeabili con copertura con telo di plastica;
lagoni con copertura con paglia, leca, o lasciando formare
crostone naturale
NO
Spandimento di liquami:





spargimento superficiale a bassa pressione e interramento
entro 6 ore;
spargimento a raso in strisce;
spargimento con scarificazione su prati permanenti;
spargimento con iniezione poco profonda nel suolo;
spargimento con iniezione profonda nel suolo;
Spandimento solidi con interramento entro 24 ore
Aprile 2011
NO
SI
Accertato limitatamente alle concimazioni eseguite in proprio.
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Società Agricola GUIDI di Roncofreddo S.S.
Domanda di AIA 2011
14 PIANO DI DISMISSIONE
Le strutture e gli impianti presenti nel sito rappresentano un bene cedibile in caso di cessazione della
attività da parte del proponente la domanda A.I.A.; viene comunque predisposto un “Piano di
dismissione” da attuarsi esclusivamente nel caso di cessazione definitiva della attività e riconversione
dell’area per altre destinazioni d’uso.
Fase 1 Smontaggio impianti e attrezzature Pulizia completa dei locali di allevamento e degli
impianti presenti con rimozione degli effluenti, dei mangimi, ecc. e smaltimento come rifiuti o
riutilizzo sul mercato delle materie prime (es. mangime).
Smontaggio delle attrezzature e degli impianti (abbeveratoi, mangiatoie, silos mangime, corpi
illuminanti, ventilatori, ecc.): classificazione e separazione dei materiali recuperabili da quanto
destinato a smaltimento.
Fase 2 Demolizione strutture La demolizione delle strutture a fine attività viene prevista
esclusivamente nel caso di cambio di destinazione d’uso dell’area e necessità di rimozione dei
capannoni per realizzare nuove strutture.
La demolizione verrà preceduta dal recupero dei materiali riutilizzabili o riciclabili se evidentemente
in buone condizioni, e dalla rimozione degli impianti fissi che consentono il recupero dei rifiuti (cavi
elettrici, condotte dell’acqua, ecc.).
La demolizione dei capannoni in muratura verrà eseguita con mezzi meccanici e le macerie destinate
preferibilmente ad attività di recupero mediante macinazione presso impianti autorizzati, o smaltiti
presso discariche autorizzate.
Se ancora presenti al momento della dismissione, le coperture in lastre di eternit saranno oggetto di
specifico piano di lavoro da sottoporre agli organi competenti per l’attuazione, ed i materiali smaltiti
conformemente alle norme vigenti.
Non sono necessari ulteriori interventi di bonifica in quanto:
 non sono presenti bacini o vasche, impermeabilizzate o meno, utilizzate per il deposito di liquami
o letami.
 non sono presenti serbatoi o cisterne interrate per il contenimento di idrocarburi;
 non sono presenti terreni sottoposti ad abbondanti concimazioni in passato.
Aprile 2011
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Società Agricola GUIDI di Roncofreddo S.S.
Domanda di AIA 2011
ALLEGATO 4
SCHEMA DI FLUSSO
Materiali, risorse, energia
IN INGRESSO
FASI
PRODUTTIVE
Inquinanti e prodotti
IN USCITA
Materie prime (pollastre)
Energia (trasporto)
INGRESSO ANIMALI
Materie prime (mangime, integratori,
combustibile)
Energia (meccanica, elettrica)
Rumore (viabilità)
Emissioni in atmosfera
ALLEVAMENTO ANIMALI
Rumore (viabilità)
Sottoprodotti animali (animali morti)
Energia (termica, limitata al periodo di
svezzamento)
Rifiuti (polveri da spazzamento)
Risorse idriche (abbeveraggio,
raffrescamento)
Energia (trasporto)
USCITA ANIMALI
Rumore (viabilità)
Prodotto finito (pollame)
Energia (movimentazione)
Risorsa idrica (acqua lavaggio,
disinfezione)
PULIZIA FINE CICLO
Letame (lettiera)
Rifiuti (imballaggi)
Materie prime (disinfettanti)
Rifiuti (polveri residue
spazzamento)
Energia (distribuzione)
Aprile 2011
SPANDIMENTO AGRONOMICO
Emissioni in atmosfera