Numero 31 - Giovane Montagna Pinerolo Benvenuti
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Numero 31 - Giovane Montagna Pinerolo Benvenuti
Giovane Montagna - Sezione di Pinerolo Viale della Rimembranza 65/A (aperta tutti i mercoledì sera dalle 21 alle 23) NOTIZIARIO SEZIONALE Sito Internet: www.giovanemontagna.org - www.giovanemontagnapinerolo.it tel. 3401996968 (in orario di apertura) Numero 31 - Aprile 2013 “E se dono vuoi concedermi, Signore misericordioso, questa grazia Ti chiedo: finché Ti piace tenermi in vita fammi camminare per le mie montagne.” Dieci anni! La frase che apre questo numero del notiziario è la conclusione della nostra Preghiera dell’Alpinista: con questa citazione ci colleghiamo idealmente al primo numero, uscito nell’aprile 2003, che iniziava appunto con la stessa frase. Dieci anni possono sembrare un tempo lungo oppure breve, a seconda del punto di vista. Ma, ripensando a tutti i momenti vissuti nella nostra Sezione, le gite effettuate, le serate in sede, le riunioni e gli impegni, tutti gli eventi di questi anni, a me pare un tempo lungo. Anche il notiziario ha in qualche modo rispecchiato quanto è avvenuto: non solo ha riportato cronache di gite e di altri eventi associativi, riflessioni di vari soci, notizie e informazioni varie, condoglianze o felicitazioni per avvenimenti tristi o lieti, ma, credo, ha anche rispecchiato i momenti di stanchezza e di difficoltà che abbiamo vissuto. Infatti, dopo l’entusiasmo della partenza, vi sono stati periodi in cui il fatto stesso che il notiziario non usciva sempre con regolarità alle scadenze previste evidenziava qualche difficoltà, compreso un momento di stanchezza del sottoscritto che, dopo l’uscita del numero 24, meditava di lasciare l’incarico di responsabile del notiziario stesso. Speriamo in ogni caso che il notiziario abbia svolto la propria funzione, specialmente per quei soci che, non volendo o non potendo frequentare regolarmente la nostra sede, hanno forse potuto grazie ad esso continuare a sentirsi parte della nostra piccola comunità, mantenendo in qualche modo un legame ideale con essa. Ovviamente sono d’obbligo da parte mia i ringraziamenti a tutti coloro che a qualunque titolo hanno collaborato in questi dieci anni per rendere possibile la redazione, la stampa e la distribuzione ai soci del notiziario. In particolare, voglio ringraziare tutti quelli che hanno speso tempo per scrivere le relazioni delle gite sociali effettuate (un onore, ma anche un onere!), e poi alcune persone la cui collaborazione è stata particolarmente significativa: Carlo Galetto per quanto riguarda i primi anni, Renzo Tealdi e Alfonso Gelato per quanto riguarda i successivi. Il nostro è un notiziario forse modesto e senza pretese (anche per banali motivi di carattere economico, ossia per via dei costi di stampa), a confronto con quelli di altre Sezioni, più ricchi di contenuti, a volte “patinati”. Ma è il “nostro” notiziario, e vogliamo che continui a essere qualcosa che ogni nostro socio possa ricevere e sfogliare con piacere e con interesse (anche se forse senza leggerlo completamente!). E con questo spirito ci proponiamo di continuare a farlo esistere nei prossimi anni! Paolo Tamagno CRONACA sulle GITE SOCIALI e le ATTIVITA’ di QUESTI MESI 7/10 dicembre 2012 GITA A FIRENZE “Da noi le signore della vostra età a quest’ora sono a casa….” Ma come si permettono questi francesi di parlarci così? Anzi!!! Noi che alle 5.30 del mattino siamo già sull’autobus, arzilli come dei giovincelli, pronti a prendere il Freccia Rossa alla volta di Firenze! Alle 9.30 siamo arrivati baldanzosi e pronti ad aprire gli ombrelli sotto il nevischio ed incuranti del freddo polare. Posate le valigie nella casa del ‘600 che ci ospitava “calda ed accogliente”, ma soprattutto “calda”, subito ci siamo precipitati alla scoperta di piazza Signoria. Dopo esserci riempiti gli occhi di cotanta bellezza, ci siamo accorti di un grande vuoto allo stomaco. Si sa, la fame è cattiva consigliera….. Ci siamo fatti allettare da un self-service che ci proponeva, a porte aperte, piatti caldi e freddi. Il freddo, ahimè, pervadeva anche tutto il locale e penetrava nelle nostre ossa, tanto da impedirci di togliere sciarpe, berretti e cappotti. Attratti dalla cultura e dal caldo ci siamo recati velocemente alla Galleria degli Uffizi, beandoci alla vista della pittura fiorentina e toscana, ammirando numerosi dipinti di altre scuole italiane (la più rappresentata è quella veneta), un gruppo di opere fiamminghe straordinariamente importanti per l’influenza che esercitarono sulla pittura italiana, la famosa raccolta di autoritratti e un gran numero di sculture antiche. Finalmente riscaldati e pieni di ottimismo ci siamo recati al nostro albergo situato nel cuore della Firenze storica, con le sue botteghe ed i proprietari che chiacchierano sui marciapiedi, incuranti del freddo. Cosa ci aspetta di meglio di una bella doccia calda prima di cena? La gelida stanza non invita neppure a lavarsi gli occhi…. Il bagno è da dividere tra sette persone…. Decidiamo all’unanimità che non siamo sporchi e all’ora indicata ci rechiamo al ristorante, dove ci aspetta uno squisito piatto di pasta bollente ed altre prelibatezze abbondantemente innaffiate da ottimo sangiovese. Il sabato ci svegliamo con il sole splendente, e subito dopo la colazione tutti alla volta di Palazzo Pitti a passeggiare nei giardini di Boboli a tratti ghiacciati. Quindi siamo passati alla visita degli splendidi saloni che furono anche residenza dei Savoia quando Firenze fu capitale d’Italia. E’ impossibile descrivere tutte le bellezze viste. Fatto tesoro dell’esperienza del giorno precedente siamo stati molto attenti nella scelta del ristorante. Dopo pranzo siamo andati a visitare la splendida Chiesa di Santa Croce, iniziata nel 1295, ultimata 90 anni dopo e consacrata nel 1444. Qui sono sepolti alcuni grandi uomini politici e di cultura italiani. Prima di rientrare in albergo siamo andati tutti a Piazzale Michelangelo dove abbiamo potuto ammirare lo spettacolo grandioso di Firenze by night. Foto d'obbligo al David di Michelangelo, naturalmente la copia. L’aria gelida ci sferzava il viso e congelava gli arti, per cui siamo saliti a gran velocità sul primo autobus che ci ha riportati in centro. Per ripagarci delle nostre fatiche al ristorante ci aspettava una fumante ribollita ed alla fine della cena cantuccini e vin santo. Non si sa perché ma mai abbiamo riso tanto… e per niente…. Silvina non ha retto gli sbalzi di temperatura ed il giorno dopo era preda di un violento raffreddore con tanto di naso paonazzo. Non che questo le abbia impedito, come tutte le sere, di giocare a pinnacola fin quasi a mezzanotte. La domenica, giusto per non farci mancare niente, siamo andati a Fiesole, ridente cittadina sulle colline di Firenze, dove abbiamo potuto ammirare anche di giorno la splendida vista sulla città. Da non perdere la visita al sito archeologico con le rovine romaniche ed il convento francescano, che conserva ancora le minuscole celle dei primi frati. Nel pomeriggio, dopo aver ammirato finalmente l’originale del David di Michelangelo posto nel Museo dell’Accademia delle Belle Arti, abbiamo visitato il Duomo ed i più coraggiosi sono saliti sul Campanile di Giotto arrampicandosi lungo i 414 scalini. I più pigri invece sono rimasti a terra a crogiolarsi al sole ed a gustare un ottimo gelato. Bella passeggiata in via dei Calzaiuoli con gli eleganti negozi e le vetrine sfarzose. Le strade erano illuminate con decorazioni natalizie, alcune di grande effetto. Ultima passeggiata sul Ponte Vecchio e visita alla Chiesa di Santo Spirito, Santa Felicita, Chiesa privata dei Medici a cui si accedeva direttamente da Palazzo Pitti e collegata con Palazzo Vecchio attraverso il corridoio dei Vasari, purtroppo non visitabile in questo momento. Abbiamo avuto anche il tempo di vedere la presunta casa di Dante e la vicina chiesa di San Martino al Vescovo. Sebbene realizzata nel primo decennio del secolo XX è, indubbiamente, una delle costruzioni più suggestive della città, che ospita la tomba di Beatrice e della sua nutrice. Si sa, anche le cose belle finiscono e così è arrivato il lunedì, ultimo giorno della nostra vacanza. Non potevamo certo tralasciare la visita al Battistero e al complesso di Santa Maria Novella con il Chiostro e le antiche tombe. Per ultimo siamo anche riusciti a vedere l’elegante ed antichissima farmacia di Santa Maria Novella. Già nel 1381 è documentato come i Domenicani di Santa Maria Novella vendessero l'acqua di rose come disinfettante, usata soprattutto nei periodi di epidemie. I suoi profumi ci ricorderanno i bei giorni passati in una tra le più belle città d’Italia, intrisa di storia e cultura. Mariangela Buniva & Silvina Gainelli 9 dicembre 2012 GITA ALLA CERTOSA DI MONTEBENEDETTO DA VILLARFOCCHIARDO (1170 m) La gita, programmata per il 2 dicembre, è stata rinviata alla domenica successiva per permettere la partecipazione alla manifestazione del raduno dei Babbo Natale all' Ospedale infantile Regina Margherita di Torino. Scelta dettata anche dalle previsioni di assenza di neve, dato che era una gita con racchette. La neve c'era domenica 9, ma era poca, per cui le racchette le abbiamo lasciate in auto. All'appuntamento in piazza siamo quattro. La scarsa partecipazione è dovuta alla contemporanea gita a Firenze, alla quale hanno partecipato 15 persone. Partiamo quindi per la val di Susa e raggiungiamo Villarfocchiardo, attraversiamo il paese ed imbocchiamo una stretta stradina che porta alla borgata di Castellaro. La strada incomincia ad essere leggermente innevata e ghiacciata per cui occorre procedere con cautela; giunti alla borgata la superiamo per giungere all'inizio del sentiero, ma in quel punto non è possibile parcheggiare per cui proseguiamo fino al tornante successivo, dove troviamo un ampio spiazzo per il parcheggio. Iniziamo qui il nostro cammino lungo la strada fino a raggiungere il sentiero che percorriamo per un tratto, poi lo abbandoniamo essendo particolarmente insidioso, causa l'accumulo di foglie secche coperte da un leggero strato di neve. Riprendiamo perciò il cammino sulla strada per un lungo tratto finché troviamo un sentiero abbastanza largo e maggiormente percorribile che porta direttamente alla Certosa. Ci inoltriamo così nel bosco di faggi e betulle fino a raggiungere la cappella della Correria, della quale resta solo un muro inclinato ed una finestrella con arco a tutto sesto. Proseguendo, giungiamo ben presto al Ponte della Sega che attraversa il rio omonimo e siamo così giunti alla Certosa. Sono ormai quasi le 13, perciò cerchiamo un posto soleggiato e sgombro da neve per pranzare. Al termine una foto, poi, dato che nonostante il sole la temperatura è piuttosto bassa, ci avviamo per il ritorno. Aggiriamo la Certosa per raggiungere la strada asfaltata che percorriamo per un tratto, poi ci ritroviamo sul sentiero percorso in salita; lo seguiamo finché ritroviamo la strada asfaltata che percorriamo fino a raggiungere l'auto. Scendiamo lungo un tratto di strada ancora un po' ghiacciata, per raggiungere il paese e fare rientro alle nostre case. Termina così questa gita in una bella giornata, ma un po' fredda, anche per il percorso poco esposto al sole. Marco Aimonetto 6 gennaio 2013 GITA DELLA BEFANA Giornata quasi primaverile, in c.a 30 ci ritroviamo alle 09,00 per la solita camminata della festa delle Befane (numerose), alla volta di Borgata Chiantore, situata ai piedi della Montagnassa, comune di Piossasco. Qui troviamo anche tre cari amici di Torino. Piacevole passeggiata, prima in una strada sterrata poi per mulattiera fino al belvedere, Tutto attorno c’è il verde dei prati e degli alberi, garanzia di silenzio e tranquillità ammirando i monti dal Monviso, le Alpi Marittime e Il Rocciamelone e in basso la pianura del Pinerolese fino alle colline di Torino. Bellissimo panorama, favorito anche dal tempo. Una curiosità in questa zona è favorevole alla pratica dell'elicicoltura, branca della zootecnia, l'allevamento della chiocciola a scopo alimentare. Ha come obiettivo produrre quantità elevate di questi molluschi per poi venderli alle aziende ristorative interessate. Attualmente essa è diventata una realtà agricola riconosciuta dagli enti pubblici e istituzionali, molti dei quali hanno leggi per atto a suo favore, creando interessanti incentivi economici per la diffusione di tale produzione. Proseguiamo per un sentiero tra i boschi e arriva l’ora di ritornare e raggiungere le altre persone, che si attendono per il pranzo, dove consumiamo il lauto pasto e festeggiamo una socia nel giorno del suo compleanno. Una nota negativa nella giornata si è sentita. La mancanza della visita per gli auguri a tutte le donne della nostra cara “Befana”, Ma da indiscrezioni ho sentito, che pur essendo un eroe sulle montagne, ha avuto uno spiacevole incidente sulla soglia di casa, fratturandosi un ginocchio. Quest’anno siamo noi befane a farti gli auguri di pronta guarigione e arrivederci all’anno prossimo in piena forma. Silvina Gainelli 13 gennaio 2013 GITA ALLA PUNTA TRE VALLI (Val Germanasca) Partiti da Pinerolo a Villar Perosa ci aspetta Marco, a Dubbione Ferruccio, a Bovile ci sono Dina e Faustina. Iniziamola salita alla P. Tre Valli su sentiero senza neve. Arrivati al Colle della Buffa non ci siamo accorti che bisognava girare a destra per arrivare alla nostra meta. Invece siamo saliti per sentiero a sinistra, e sali, e sali, ad un certo momento si controlla la cartina e io l'altimetro e noto che siamo saliti troppo, siamo quasi sulla punta Muretto. Decidiamo di fermarci perché sono le 12, pranzo veloce perché il sole è velato e fa freddo. Al ritorno al colle della Buffa seguiamo il sentiero per P. Tre Valli e qualcuno sale fino in cima. Ritorno al colle e discesa verso le macchine per far ritorno a casa. Alfonso Gelato 3 febbraio 2013 GITA AD ANELLO FENESTRELLE-GRANGE GIULIETTA-PUYPEQUEREL-FENESTRELLE (dislivello 565 m) Partiamo da Pinerolo e, dopo aver percorso la SR23 fino a Fenestrelle, lasciamo le macchine nel parcheggio presso la Pro Loco. L’uscita era programmata con le racchette da neve, pertanto tutti noi le abbiano dietro, ma non tutti, dato uno sguardo ai boschi scarsamente innevati che ci sovrastano, decidono di portarle con sé. In molti però indossiamo le ghette. Ci inoltriamo nel dedalo delle stradine del paese e, dopo essere passati sotto il ponte che sorregge un tratto della SR23, risaliamo fino a portarci al margine della strada. Da qui imbocchiamo il sentiero e, dopo una breve salita, raggiungiamo il cartello che indicando la destra riporta inciso Puy/Giulietta. Ovviamente seguiamo l’indicazione e, dopo aver attraversato Grange Giulietta (1.460 m s.l.m.), continuiamo a percorrere per un buon tratto il sentiero fino all’altezza della borgata Puy (1.616. m s.l.m.).All’altezza è un modo di dire, visto che ci troviamo sotto la borgata. Da questo punto ci muoviamo sulla sinistra per prendere il sentiero che ci porterà fino a Pequerel e, mentre ci inerpichiamo, giù in basso dietro di noi, vediamo altri escursionisti che, usciti da Puy, si apprestano ad attraversare il torrente per portarsi sulle nostre tracce. Lungo il percorso, riconosciamo gli interventi di manutenzione che la G.M. ha fatto nel 2012, ma alcuni, purtroppo, sono stati vanificati dal passaggio dei pesanti mezzi ecologici 4x4. Arrivati a Pequerel, vista l’ora (11.15), decidiamo di proseguire fino al forte di Serre Marie, ma non prima di concederci una breve sosta. Nel frattempo gli escursionisti che avevamo visto precedentemente ci raggiungono e così li riconosciamo come appartenenti all’associazione “Le Ciaspole”. Anche loro puntano al forte, pertanto alla ripartenza i nostri gruppi si uniscono per l’ultimo tratto del percorso. Giunti al forte, ci disperdiamo un po’ sul territorio per consumare, sotto un tiepido sole, le derrate alimentari che ognuno ha procurato di portarsi dietro. Consumando il “pranzo” conversiamo con due escursionisti che ci avevano preceduto sia nel raggiungere il forte, sia nel consumare il “pranzo” invitandoli ad iscriversi alla G.M. Durante questa riunione conviviale, il sole, probabilmente poco interessato alle nostre vicende, si allontana alla chetichella lasciando campo libero alle nuvole. Capiamo l’antifona, è ora di rientrare e, sparecchiate le “tavole” prima di metterci in marcia, invitiamo la signora a comparire nella foto ricordo, mentre al suo accompagnatore affidiamo il ruolo di fotografo. Nello scendere percorriamo per un tratto la strada asfaltata che conduce al forte, a tratti parzialmente innevata e, prima di deviare verso valle e imboccare il sentiero che ci riporta a Fenestrelle, sulla nostra sinistra, lassù in alto, poco sotto il profilo delle alture, un branco di ungulati (difficile stabilire di che si tratta vista la distanza) sta brucando quel poco che ha trovato. Arrivati al paese, una sosta al bar per qualcosa di caldo (no, non un termosifone!), poi non ci resta che salire in macchina e rientrare nel calore delle nostre case. Un saluto e un arrivederci a tutti. Mercurio Malatesta 10 febbraio 2013 GITA A PIAN CROESIO (1898 m, 368 m di dislivello) La destinazione di oggi non è troppo distante da Pinerolo. Bricherasio, Bibiana, Barge, Paesana, poi ancora una quindicina di chilometri di salita e ci siamo: Pian Munè 1.530 m slm. Lasciate le macchine sul piazzale e calzate le ciaspole, dopo un’occhiata al cartellone che indica i percorsi escursionistici, scartato il n°1 “Diritto per dritto”, un percorso verticale a seguire la seggiovia fino alla Baita Pian Croesio a 1.898 m slm, decidiamo di percorrere il n° 3 denominato “Pineta”, meno impegnativo, ma ovviamente più lungo. La giornata è serena, ma uno sguardo verso valle ci svela la pianura sottostante ammantata da una tenue coltre nocciola: lo smog. Continuiamo la salita fino a raggiungere l’inizio del percorso n°4, che voltando verso sinistra ci porterà a raggiungere le Meire di Pian Croesio (1.846 m), raggruppate al centro di una vasta conca di pascoli sul versante notte del territorio comunale. Quando erano tutte abitate il carico di bestiame risultava addirittura eccessivo e, nelle annate siccitose, veniva a mancare l’erba. Allora si mandavano i bambini a rubarla oltre la cresta spartiacque in territorio di Sampeyre, suscitando le proteste dei locali pastori (www.tradizioneterreoccitane.com) Da qui il percorso devia verso destra e dopo un ulteriore “salto in alto” ci porta su un lungo falsopiano che ci accompagna fino all’arrivo della seggiovia Baita Pian Croesio, la meta agognata. Qui una meritata pausa ristoro ci ridà energia per un’ulteriore breve escursione, che porterà alcuni volonterosi a raggiungere il punto panoramico “Fontanone”, dove con lo sguardo da sinistra a destra possiamo ammirare in sequenza, come grani del Rosario, Garitta Nuova, Cima Lobbie, Punta Rasciassa, Passo S. Chiaffredo, Passo Sagnette, Testa di Cervetto, Visolotto, Viso Mozzo, Punta Roma, Punta Venezia, Colle Traversette, Buco di Viso, un tripudio di vette che attorniano il più maestoso: il Monviso. Con ancora davanti a noi l’immagine di tanta bellezza, torniamo sui nostri passi e, una volta raggiunta la seggiovia, un buon caffè caldo ci premia degli sforzi fin qui compiuti. Nel frattempo, nell’azzurro del cielo qualcuno sta stendendo delle trasparenti e leggere tele di Batista, è tempo di rientrare. Come sempre, una giornata nella natura ti restituisce la forza dei nervi distesi, o è “strachità”? A Voi l’ardua sentenza. Un saluto e un arrivederci a tutti. Mercurio Malatesta 24 febbraio 2013 GARA CON RACCHETTE La gara annuale di racchette da neve si è svolta , contrariamente a quanto indicato sul programma, non al LAZ ARA’, ma a PIAN MUNE’, a causa del poco innevamento in Val Germanasca. Giornata a tratti soleggiata, a tratti coperta, ma che ha permesso il regolare svolgimento della gara, anche se a tratti il freddo si faceva sentire. Le prove sono 4: un anello da seguire con racchette da neve di circa 1 h, ricerca artva, ricerca con la sonda e spalatura neve. L'apparecchio di ricerca in valanga, comunemente noto come ARVA (Appareil de Recherche de Victimes en Avalanche, in francese) o come ARTVA (Apparecchio di Ricerca dei Travolti in Valanga), è uno strumento elettronico utilizzato per la ricerca delle persone travolte in valanga. Lo strumento è sostanzialmente una ricetrasmittente di segnale (elettromagnetico). Ci rendiamo conto mentre eseguiamo le prove quanto sia difficile mettere in pratica quello che in teoria sembra molto più facile. E’ utile ogni anno spendere una giornata per fare allenamento, per questo ringraziamo il nostro Presidente Lorenzo, che si impegna sempre molto, sia tecnicamente che dal lato organizzativo, in modo da rendere la giornata oltre che istruttiva anche molto piacevole. Non ci sono né vincitori, né vinti, ma tutti amici, con ricchi premi per tutti e non mancano i momenti conviviali durante il pranzo con i soliti dolcetti, the caldo e caffè; la giornata finisce ancora con una merenda sinoira al Ristorante Provenzale di Villanova di Bagnolo. Silvina Gainelli 3 marzo 2013 GITA A VARAZZE E COGOLETO Nella giornata del Carnevale di Pinerolo ci allontaniamo dal rumore e dalla confusione, per una tranquilla e rilassante gita in quel di Varazze Cogoleto per mezzo di un bus doppio, vista la nutrita partecipazione. Poco dopo la partenza, incontriamo la nebbia che ci accompagnerà fin quasi a Torino, dove imbocchiamo la tangenziale sud in direzione di Savona. Man mano che avanziamo il tempo tende sempre più al bello, e nell’attraversare il Cuneese notiamo che le ultime precipitazioni nevose, qui, sembrano essere state più copiose che da noi. Durante il viaggio, in occasione dell’imminente Festa della Donna, viene letto un messaggio di denuncia e condanna della violenza sulle donne, diventata ormai a tutti gli effetti un’emergenza sociale. Sul tratto montano dell’autostrada l’autista dirige il bus verso il parcheggio di un autogrill, e una volta scesi puntiamo tutti verso lo spaccio, con il risultato di formare due lunghe file, una al bar, l’altra alla toilette. Le file sono restate di lunghezza costante per un po’, dato che una volta preso il caffè si passava nell’altra fila e viceversa. Riprendiamo il viaggio e, arrivati a Savona, svoltiamo a sinistra in direzione di Genova e dopo aver superato Albissola e Celle Ligure arriviamo a Varazze, che attraversiamo tutta prima che l’autista si fermi. Scendiamo tutti di buona lena e, attraversata la strada, uno sguardo verso il mare ci rivela anche un tratto della passeggiata che andremo ad iniziare.Il percorso si trova all’interno del Beigua Geopark, zona per la salvaguardia del patrimonio naturale, e prende il nome dal massiccio del Beigua che sovrasta la costa con cime che superano abbondantemente l'altitudine di 1200 metri. E’ un tratto dismesso dell’ex ferrovia a pochi passi dal mare, intervallato tra Varazze e Cogoleto da ben nove gallerie che non abbiamo fatto tutte (vedi autista) così denominate: Galleria S. Caterina II (m 21,00), Galleria S. Caterina I (m 26,70), Galleria Madonnetta (m 57,00), Galleria Valsassina (m 125, 60), Galleria Pescatori (m 92,00), Galleria Invrea (m 290, 65), Galleria Forno (m 97,45), Galleria S. Giacomo (m 70,00), Galleria Maddalena (m 40,70). Tra una galleria e l’altra alcune graziose spiaggette che invitano a una pausa di relax. Mentre passeggiamo abbiamo la fortuna di avvistare al largo un gruppo di delfini, riconoscibili dalla loro inconfondibile pinna dorsale che spunta dall’acqua quando emergono per respirare. Una piccola imbarcazione a motore, dopo averli incrociati, vira e si porta sulla loro scia, ma i delfini, per nulla intimoriti, si divertono a balzare davanti alla prua incrociandone il percorso. Arrivati a Cogoleto, c’imbattiamo in un raduno di fuoristrada, che percorrono un tracciato preparato sulla spiaggia con buche, tronchi e quant’altro serva a rendere difficoltoso il percorso, tanto che in più di una occasione si è dovuto ricorrere al traino per uscire da situazioni difficili. Naturalmente alcuni maschietti si sono “persi” in tale spettacolo, tanto da “perdere” le rispettive consorti. Usciti dalla “trance fuoristradistica”, ci rimettiamo sulle loro tracce e, non trovandole sul lungomare, ipotizziamo che si possano essere dirette nel “budello” che intravediamo alla nostra sinistra, con tanto di vetrine luccicanti. Bingo! Le troviamo davanti ad una panetteria, che fanno la fila per acquistare un pezzo di focaccia ligure (buonissima!). Nell’attesa ci guardiamo intorno, e dando le spalle alla panetteria scopriamo di essere di fronte alla casa natale di Cristoforo Colombo, come riporta un’apposita targa: CONTRADA DEL CAROGGIO CASA NATALE DI CRISTOFORO COLOMBO SECOLO XV sopra questa, un’altra targa ricorda un’illustre passaggio: ADDI 2 SETTEMBRE 1857 RE UMBERTO COL FRATELLO AMEDEO ALLORA PRINCIPI DI PIEMONTE LA CASA I RICORDI DEL GRANDE SCOPRITORE VISITAVANO IL COMUNE 1888 Non ricordando Cogoleto come luogo natio di Colombo, una volta a casa, una veloce ricerca su Internet rivela che il nostro illustre navigatore/ scopritore, oltre che a Genovae come detto sopra a Cogoleto, viene abbinato ad altre città natali, tra queste Sanluri (in Sardegna) e l’isola di Chios (Spagna). Buon per lui che all’epoca non ci fosse l’IMU, altrimenti con tutte queste case natali sai che salasso! Torniamo sui nostri passi per congiungerci con il gruppo per pranzare in spiaggia, dove dopo il pasto festeggiamo le Donne, anche con una bellissima e buonissima crostata che riporta la scritta “8 Marzo "W le Donne”. Dopo il dovuto riposino, e la foto di rito, riprendiamo il percorso a ritroso per presentarci all’appuntamento con il bus. Una bella giornata, per il tempo, per il clima, per l’amicizia. Un saluto e un arrivederci a tutti. Mercurio Malatesta 1° aprile 2013 GITA AL LAGO DI VIVERONE Il 1° aprile in 44 aspettiamo il bus che ci porterà a fare la consueta gita di Pasquetta al lago di Viverone. La giornata non si presenta delle migliori, il cielo è cupo e durante il viaggio, a tratti, piove. Come arriviamo al luogo di destinazione, tempo un caffè e sosta bagno.. la simpaticissima Sig.ra Wanda ci aspetta per un giro in barca. Il lago di Viverone, ai piedi delle Alpi, ci attende con le sue acque cristalline di origine sorgiva, con le sue rive a sud ricche di flora e di fauna del tutto incontaminata. Vi offre un ambiente naturale, riposante ed incomparabile, caratterizzato dalla Serra, la morena più bella d'Europa. ll lago di Viverone è posto a m 230 sul livello del mare fra i comprensori di BIELLA, VERCELLI e IVREA nella zona collinare morenica della Serra. Ha una superficie di circa km2 26, con una profondità massima di m 70, il suo perimetro è di km 10,500. La lunghezza è di m 3.500 e la larghezza m 2.600. La parte del lago a sud e a ovest è ricca di vegetazione, mentre la parte nord è urbanizzata con alberghi, camping e spiagge. Anatre, germani reali, folaghe, svassi e gabbiani formano la maggior parte della fauna; la pesca è abbondante di coregoni, persici, tinche, lucci e pesci gatto. ll Lago di Viverone è il terzo lago più grande della Regione Piemonte situato in Canavese tra la parte meridionale della Provincia di Biella e la Provincia di Torino. È’ un lago di origine glaciale, ormatosi durante l'era quaternaria (così come i tanti laghi a ridosso delle Alpi), provvisto di immissari ed emissari sotterranei. Oltre che importante risorsa ittica e turistica, il lago di Viverone è un importante sito archeologico di reperti preistorici dell'Età del Bronzo. Nel 2005 è stato riconosciuto sito di interesse comunitario. Dopo il giro in battello decidiamo di passeggiare intorno al lago, ma appena partiti c’è già chi reclama che lo stomaco borbotta e decidiamo per la sosta pranzo in un’area attrezzata, finendo con il dolce pasquale (la colomba). Riprendiamo il cammino intorno al lago, a tratti anche nel bosco, una passeggiata rilassante giusta per un giorno dove si vuole solo stare in compagnia e dimenticare gli affanni di tutti i giorni. Una merenda sinoira (forse più una cena) ci attende all’hotel Lido, annaffiata dal famoso vino di zona ”ERBALUCE”. Nel viaggio di ritorno si accenna a dei canti di montagna, purtroppo non tutti partecipano, ma è una tradizione che non andrebbe dimenticata. Silvina Gainelli 7 aprile 2013 GITA A GRAN PUY Ci troviamo alle 8.30 a Perosa, siamo in 12. Breve consultazione di carte topografiche, e ci spostiamo a Pragelato: il percorso che avevamo scelto, Pragelato- Fraisse, si svolge sulla destra orografica del Chisone, ma è tutto all’ombra. Decidiamo quindi di fare il percorso verso il Gran Puy, visto che frattanto è spuntato il sole che era latitante da parecchio tempo. Dopo un’ora siamo al Gran Puy, 1832 m s.l.m., e proseguiamo verso il monte. Volevamo fare parte del sentiero che va verso l’Assietta, ma c’è ancora molta neve, e le ciaspole sono rimaste in auto. Poco dopo troviamo un bel pianoro, un “clot” (non è mio parente) senza neve, e metà di noi decidono di fermarsi. I più volenterosi, fra i quali il sottoscritto, decidono di proseguire ancora un po’ dove la neve lo consente. Vediamo delle chiazze di terreno, e proseguiamo fra l’una e l’altra, ma dove c’è neve sprofondiamo fino all’inguine. Arriviamo fino ad un ricovero dei pastori in lamiera, molto brutto in questo contesto, e decidiamo di ritornare. Al “clot” i nostri amici hanno già mangiato, sono appena le dodici (si vede che non avevano di meglio da fare) e mangiamo anche noi; scambio di dolcetti, e poi scendiamo. Intanto il sole si nasconde dietro le nuvole e fa freddo, a Pragelato sosta al bar per il caffé, e poi visitiamo la pinacoteca locale. C’è qualche bel quadro in mezzo a diverse “croste”, ma sono belle le sale di esposizione con mobili antichi dell’artigianato locale in larice. Frattanto è giunta l’ora di tornare, il tempo è stato clemente, ma anche freddo, e ci ha regalato finalmente un po’ di sole, la compagnia è di ottimi amici, ed abbiamo acquisito una nuova coppia, Marco 3, visto che abbiamo già l’1ed il 2 (inflazione !!!), e la sua signora Marinella. Ferruccio Clot PROSSIME GITE in CALENDARIO Per informazioni specifiche sulle prossime gite in calendario rivolgersi direttamente in sede oppure visitare il nostro sito www.giovanemontagnapinerolo.it. E-mail [email protected] Se lo desiderate, è possibile ricevere il notiziario per e-mail è sufficiente comunicare la Vs. adesione in sede o per e-mail della segreteria. Grazie per la collaborazione NOTIZIE dalla SEZIONE FELICITAZIONI A SILVINA GAINELLI E RENZO TEALDI Vivissime felicitazioni a Silvina Gainelli per la nascita del nipotino Kristian, nato l’11 aprile 2013, e al nostro Presidente Renzo Tealdi per essere diventato tri-nonno (non c’è il due senza il tre!) con la nascita del terzo nipotino Giacomo, nato il 29 dicembre 2012. LUTTI All’inizio di aprile è mancato Sandro Moretti, socio di vecchia data della Sezione. Alla famiglia porgiamo sentite condoglianze. L’ANGOLO DELLA POESIA Durante una riunione del Direttivo il sottoscritto ha composto i seguenti versi: Siam qui riuniti in session plenaria, organizziam della Sezion la vita, per discuter di ogni question varia, e preparar una futura gita. Alfin però poi bene si lavora, si cerca di risolver ogni rogna, e, pur se con difficoltà talora, che tutto vada bene ognuno sogna. Tale fatica ci piace in fondo, la nostra associazione tener viva, perché in mezzo al frastuon del mondo è come un ruscel d’acqua sorgiva. E ci ammonisce il Presidente: “Orsù, tra voi più non chiacchierate, piantate ogni discorso inconcludente, per discutere attenzione fate!” Ciascun vede quanto difficil sia le attività ben organizzare, ma se vogliam seguir la nostra via è d’uopo con pazienza faticare. Buon lavoro dunque al Direttivo: che possan tutti i membri fare il meglio, con giovane entusiasmo sempre vivo, che nel futuro noi vogliam sperare! Paolo Tamagno