Numero 31 - Giovane Montagna Pinerolo Benvenuti

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Numero 31 - Giovane Montagna Pinerolo Benvenuti
Giovane Montagna - Sezione di Pinerolo
Viale della Rimembranza 65/A (aperta tutti i mercoledì sera dalle 21 alle 23)
NOTIZIARIO SEZIONALE
Sito Internet: www.giovanemontagna.org - www.giovanemontagnapinerolo.it
tel. 3401996968 (in orario di apertura)
Numero 31 - Aprile 2013
“E se dono vuoi concedermi, Signore
misericordioso, questa grazia Ti chiedo:
finché Ti piace tenermi in vita fammi
camminare per le mie montagne.”
Dieci anni!
La frase che apre questo numero del notiziario è la conclusione della nostra Preghiera dell’Alpinista:
con questa citazione ci colleghiamo idealmente al primo numero, uscito nell’aprile 2003, che iniziava
appunto con la stessa frase.
Dieci anni possono sembrare un tempo lungo oppure breve, a seconda del punto di vista. Ma,
ripensando a tutti i momenti vissuti nella nostra Sezione, le gite effettuate, le serate in sede, le riunioni
e gli impegni, tutti gli eventi di questi anni, a me pare un tempo lungo. Anche il notiziario ha in
qualche modo rispecchiato quanto è avvenuto: non solo ha riportato cronache di gite e di altri eventi
associativi, riflessioni di vari soci, notizie e informazioni varie, condoglianze o felicitazioni per
avvenimenti tristi o lieti, ma, credo, ha anche rispecchiato i momenti di stanchezza e di difficoltà che
abbiamo vissuto. Infatti, dopo l’entusiasmo della partenza, vi sono stati periodi in cui il fatto stesso che
il notiziario non usciva sempre con regolarità alle scadenze previste evidenziava qualche difficoltà,
compreso un momento di stanchezza del sottoscritto che, dopo l’uscita del numero 24, meditava di
lasciare l’incarico di responsabile del notiziario stesso.
Speriamo in ogni caso che il notiziario abbia svolto la propria funzione, specialmente per quei soci
che, non volendo o non potendo frequentare regolarmente la nostra sede, hanno forse potuto grazie ad
esso continuare a sentirsi parte della nostra piccola comunità, mantenendo in qualche modo un legame
ideale con essa.
Ovviamente sono d’obbligo da parte mia i ringraziamenti a tutti coloro che a qualunque titolo hanno
collaborato in questi dieci anni per rendere possibile la redazione, la stampa e la distribuzione ai soci
del notiziario. In particolare, voglio ringraziare tutti quelli che hanno speso tempo per scrivere le
relazioni delle gite sociali effettuate (un onore, ma anche un onere!), e poi alcune persone la cui
collaborazione è stata particolarmente significativa: Carlo Galetto per quanto riguarda i primi anni,
Renzo Tealdi e Alfonso Gelato per quanto riguarda i successivi.
Il nostro è un notiziario forse modesto e senza pretese (anche per banali motivi di carattere economico,
ossia per via dei costi di stampa), a confronto con quelli di altre Sezioni, più ricchi di contenuti, a volte
“patinati”. Ma è il “nostro” notiziario, e vogliamo che continui a essere qualcosa che ogni nostro socio
possa ricevere e sfogliare con piacere e con interesse (anche se forse senza leggerlo completamente!).
E con questo spirito ci proponiamo di continuare a farlo esistere nei prossimi anni!
Paolo Tamagno
CRONACA sulle GITE SOCIALI
e le ATTIVITA’ di QUESTI MESI
7/10 dicembre 2012 GITA A FIRENZE
“Da noi le signore della vostra età a
quest’ora sono a casa….” Ma come si
permettono questi francesi di parlarci
così? Anzi!!!
Noi che alle 5.30 del mattino siamo
già sull’autobus, arzilli come dei
giovincelli, pronti a prendere il Freccia
Rossa alla volta di Firenze!
Alle 9.30 siamo arrivati baldanzosi e
pronti ad aprire gli ombrelli sotto il
nevischio ed incuranti del freddo
polare. Posate le valigie nella casa del
‘600 che ci ospitava
“calda ed
accogliente”, ma soprattutto “calda”,
subito ci siamo precipitati
alla
scoperta di piazza Signoria.
Dopo esserci riempiti gli occhi di
cotanta bellezza, ci siamo accorti di un
grande vuoto allo stomaco. Si sa, la
fame è cattiva consigliera….. Ci siamo
fatti allettare da un self-service che ci
proponeva, a porte aperte, piatti caldi e
freddi. Il freddo, ahimè, pervadeva
anche tutto il locale e penetrava nelle
nostre ossa, tanto da impedirci di
togliere sciarpe, berretti e cappotti.
Attratti dalla cultura e dal caldo ci
siamo recati velocemente alla Galleria
degli Uffizi, beandoci alla vista della
pittura
fiorentina
e
toscana,
ammirando numerosi dipinti di altre
scuole italiane (la più rappresentata è
quella veneta), un gruppo di opere
fiamminghe
straordinariamente
importanti per l’influenza che
esercitarono sulla pittura italiana, la
famosa raccolta di autoritratti e un
gran numero di sculture antiche.
Finalmente riscaldati e pieni di
ottimismo ci siamo recati al nostro
albergo situato nel cuore della Firenze
storica, con le sue botteghe ed i
proprietari che chiacchierano sui
marciapiedi, incuranti del freddo.
Cosa ci aspetta di meglio di una bella
doccia calda prima di cena? La gelida
stanza non invita neppure a lavarsi gli
occhi…. Il bagno è da dividere tra
sette persone….
Decidiamo all’unanimità che non
siamo sporchi e all’ora indicata ci
rechiamo al ristorante, dove ci aspetta
uno squisito piatto di pasta bollente ed
altre prelibatezze abbondantemente
innaffiate da ottimo sangiovese.
Il sabato ci svegliamo con il sole
splendente, e subito dopo la colazione
tutti alla volta di Palazzo Pitti a
passeggiare nei giardini di Boboli a
tratti ghiacciati. Quindi siamo passati
alla visita degli splendidi saloni che
furono anche residenza dei Savoia
quando Firenze fu capitale d’Italia.
E’ impossibile descrivere tutte le
bellezze
viste.
Fatto
tesoro
dell’esperienza del giorno precedente
siamo stati molto attenti nella scelta
del ristorante.
Dopo pranzo siamo andati a visitare
la splendida Chiesa di Santa Croce,
iniziata nel 1295, ultimata 90 anni
dopo e consacrata nel 1444. Qui sono
sepolti alcuni grandi uomini politici e
di cultura italiani.
Prima di rientrare in albergo siamo
andati tutti a Piazzale Michelangelo
dove abbiamo potuto ammirare lo
spettacolo grandioso di Firenze by
night. Foto d'obbligo al David di
Michelangelo, naturalmente la copia.
L’aria gelida ci sferzava il viso e
congelava gli arti, per cui siamo saliti
a gran velocità sul primo autobus che
ci ha riportati in centro.
Per ripagarci delle nostre fatiche al
ristorante ci aspettava una fumante
ribollita ed alla fine della cena
cantuccini e vin santo. Non si sa
perché ma mai abbiamo riso tanto… e
per niente….
Silvina non ha retto gli sbalzi di
temperatura ed il giorno dopo era
preda di un violento raffreddore con
tanto di naso paonazzo. Non che
questo le abbia impedito, come tutte le
sere, di giocare a pinnacola fin quasi a
mezzanotte.
La domenica, giusto per non farci
mancare niente, siamo andati a
Fiesole, ridente cittadina sulle colline
di Firenze, dove abbiamo potuto
ammirare anche di giorno la splendida
vista sulla città. Da non perdere la
visita al sito archeologico con le
rovine romaniche ed il convento
francescano, che conserva ancora le
minuscole celle dei primi frati.
Nel pomeriggio, dopo aver ammirato
finalmente l’originale del David di
Michelangelo posto nel Museo
dell’Accademia delle Belle Arti,
abbiamo visitato il Duomo ed i più
coraggiosi sono saliti sul Campanile di
Giotto arrampicandosi lungo i 414
scalini.
I più pigri invece sono rimasti a terra
a crogiolarsi al sole ed a gustare un
ottimo gelato. Bella passeggiata in via
dei Calzaiuoli con gli eleganti negozi
e le vetrine sfarzose. Le strade erano
illuminate con decorazioni natalizie,
alcune di grande effetto. Ultima
passeggiata sul Ponte Vecchio e visita
alla Chiesa di Santo Spirito, Santa
Felicita, Chiesa privata dei Medici a
cui si accedeva direttamente da
Palazzo Pitti e collegata con Palazzo
Vecchio attraverso il corridoio dei
Vasari, purtroppo non visitabile in
questo momento. Abbiamo avuto
anche il tempo di vedere la presunta
casa di Dante e la vicina chiesa di San
Martino
al
Vescovo.
Sebbene
realizzata nel primo decennio del
secolo XX è, indubbiamente, una delle
costruzioni più suggestive della città,
che ospita la tomba di Beatrice e della
sua nutrice.
Si sa, anche le cose belle finiscono e
così è arrivato il lunedì, ultimo giorno
della nostra vacanza. Non potevamo
certo tralasciare la visita al Battistero e
al complesso di Santa Maria Novella
con il Chiostro e le antiche tombe.
Per ultimo siamo anche riusciti a
vedere l’elegante ed antichissima
farmacia di Santa Maria Novella.
Già nel 1381 è documentato come i
Domenicani di Santa Maria Novella
vendessero l'acqua di rose come
disinfettante, usata soprattutto nei
periodi di epidemie. I suoi profumi ci
ricorderanno i bei giorni passati in una
tra le più belle città d’Italia, intrisa di
storia e cultura.
Mariangela Buniva & Silvina Gainelli
9 dicembre 2012 GITA ALLA CERTOSA DI MONTEBENEDETTO DA
VILLARFOCCHIARDO (1170 m)
La gita, programmata per il 2
dicembre, è stata rinviata alla
domenica successiva per permettere
la partecipazione alla manifestazione
del raduno dei Babbo Natale all'
Ospedale infantile Regina Margherita
di Torino. Scelta dettata anche dalle
previsioni di assenza di neve, dato
che era una gita con racchette. La
neve c'era domenica 9, ma era poca,
per cui le racchette le abbiamo
lasciate in auto. All'appuntamento in
piazza siamo quattro. La scarsa
partecipazione
è
dovuta
alla
contemporanea gita a Firenze, alla
quale hanno partecipato 15 persone.
Partiamo quindi per la val di Susa e
raggiungiamo
Villarfocchiardo,
attraversiamo
il
paese
ed
imbocchiamo una stretta stradina che
porta alla borgata di Castellaro.
La strada incomincia ad essere
leggermente innevata e ghiacciata per
cui occorre procedere con cautela;
giunti alla borgata la superiamo per
giungere all'inizio del sentiero, ma in
quel punto non è possibile
parcheggiare per cui proseguiamo
fino al tornante successivo, dove
troviamo un ampio spiazzo per il
parcheggio. Iniziamo qui il nostro
cammino lungo la strada fino a
raggiungere
il
sentiero
che
percorriamo per un tratto, poi lo
abbandoniamo
essendo
particolarmente
insidioso,
causa
l'accumulo di foglie secche coperte da
un
leggero
strato
di
neve.
Riprendiamo perciò il cammino sulla
strada per un lungo tratto finché
troviamo un sentiero abbastanza largo
e maggiormente percorribile che
porta direttamente alla Certosa.
Ci inoltriamo così nel bosco di faggi
e betulle fino a raggiungere la
cappella della Correria, della quale
resta solo un muro inclinato ed una
finestrella con arco a tutto sesto.
Proseguendo, giungiamo ben presto al
Ponte della Sega che attraversa il rio
omonimo e siamo così giunti alla
Certosa.
Sono ormai quasi le 13, perciò
cerchiamo un posto soleggiato e
sgombro da neve per pranzare. Al
termine una foto, poi, dato che
nonostante il sole la temperatura è
piuttosto bassa, ci avviamo per il
ritorno. Aggiriamo la Certosa per
raggiungere la strada asfaltata che
percorriamo per un tratto, poi ci
ritroviamo sul sentiero percorso in
salita; lo seguiamo finché ritroviamo
la strada asfaltata che percorriamo
fino a raggiungere l'auto. Scendiamo
lungo un tratto di strada ancora un po'
ghiacciata, per raggiungere il paese e
fare rientro alle nostre case. Termina
così questa gita in una bella giornata,
ma un po' fredda, anche per il
percorso poco esposto al sole.
Marco Aimonetto
6 gennaio 2013 GITA DELLA BEFANA
Giornata quasi primaverile, in c.a 30
ci ritroviamo alle 09,00 per la solita
camminata della festa delle Befane
(numerose), alla volta di Borgata
Chiantore, situata ai piedi della
Montagnassa, comune di Piossasco.
Qui troviamo anche tre cari amici di
Torino.
Piacevole passeggiata, prima in una
strada sterrata poi per mulattiera fino
al belvedere, Tutto attorno c’è il verde
dei prati e degli alberi, garanzia di
silenzio e tranquillità ammirando i
monti dal Monviso, le Alpi Marittime
e Il Rocciamelone e in basso la
pianura del Pinerolese fino alle colline
di Torino.
Bellissimo panorama, favorito anche
dal tempo.
Una curiosità in questa zona è
favorevole
alla
pratica
dell'elicicoltura,
branca
della
zootecnia,
l'allevamento
della
chiocciola a scopo alimentare.
Ha come obiettivo produrre quantità
elevate di questi molluschi per poi
venderli alle aziende ristorative
interessate. Attualmente essa è
diventata
una
realtà
agricola
riconosciuta dagli enti pubblici e
istituzionali, molti dei quali hanno
leggi per atto a suo favore, creando
interessanti incentivi economici per la
diffusione di tale produzione.
Proseguiamo per un sentiero tra i
boschi e arriva l’ora di ritornare e
raggiungere le altre persone, che si
attendono
per il pranzo, dove
consumiamo il lauto pasto e
festeggiamo una socia nel giorno del
suo compleanno.
Una nota negativa nella giornata si è
sentita. La mancanza della visita per
gli auguri a tutte le donne della nostra
cara “Befana”, Ma da indiscrezioni ho
sentito, che pur essendo un eroe sulle
montagne, ha avuto uno spiacevole
incidente sulla soglia di casa,
fratturandosi un ginocchio.
Quest’anno siamo noi befane a farti
gli auguri di pronta guarigione e
arrivederci all’anno prossimo in piena
forma.
Silvina Gainelli
13 gennaio 2013 GITA ALLA PUNTA TRE VALLI (Val Germanasca)
Partiti da Pinerolo a Villar Perosa ci
aspetta Marco, a Dubbione Ferruccio,
a Bovile ci sono Dina e Faustina.
Iniziamola salita alla P. Tre Valli su
sentiero senza neve.
Arrivati al Colle della Buffa non ci
siamo accorti che bisognava girare a
destra per arrivare alla nostra meta.
Invece siamo saliti per sentiero a
sinistra, e sali, e sali, ad un certo
momento si controlla la cartina e io
l'altimetro e noto che siamo saliti
troppo, siamo quasi sulla punta
Muretto. Decidiamo
di fermarci
perché sono le 12, pranzo veloce
perché il sole è velato e fa freddo.
Al ritorno al colle della Buffa
seguiamo il sentiero per P. Tre Valli e
qualcuno sale fino in cima. Ritorno al
colle e discesa verso le macchine per
far ritorno a casa.
Alfonso Gelato
3 febbraio 2013 GITA AD ANELLO FENESTRELLE-GRANGE GIULIETTA-PUYPEQUEREL-FENESTRELLE (dislivello 565 m)
Partiamo da Pinerolo e, dopo
aver percorso la SR23 fino a
Fenestrelle, lasciamo le
macchine nel parcheggio
presso la Pro Loco.
L’uscita era programmata
con le racchette da neve,
pertanto tutti noi le abbiano
dietro, ma non tutti, dato uno
sguardo
ai
boschi
scarsamente innevati che ci
sovrastano, decidono di
portarle con sé. In molti però
indossiamo le ghette.
Ci inoltriamo nel dedalo
delle stradine del paese e,
dopo essere passati sotto il
ponte che sorregge un tratto della
SR23, risaliamo fino a portarci al
margine della strada.
Da qui imbocchiamo il sentiero e,
dopo una breve salita, raggiungiamo il
cartello che indicando la destra riporta
inciso Puy/Giulietta.
Ovviamente seguiamo l’indicazione e,
dopo aver attraversato Grange
Giulietta
(1.460
m
s.l.m.),
continuiamo a percorrere per un buon
tratto il sentiero fino all’altezza della
borgata
Puy
(1.616.
m
s.l.m.).All’altezza è un modo di dire,
visto che ci troviamo sotto la borgata.
Da questo punto ci muoviamo sulla
sinistra per prendere il sentiero che ci
porterà fino a Pequerel e, mentre ci
inerpichiamo, giù in basso dietro di
noi, vediamo altri escursionisti che,
usciti da Puy, si apprestano ad
attraversare il torrente per portarsi
sulle nostre tracce.
Lungo il percorso, riconosciamo gli
interventi di manutenzione che la
G.M. ha fatto nel 2012, ma alcuni,
purtroppo, sono stati vanificati dal
passaggio dei pesanti mezzi ecologici
4x4.
Arrivati a Pequerel, vista l’ora
(11.15), decidiamo di proseguire fino
al forte di Serre Marie, ma non prima
di concederci una breve sosta. Nel
frattempo gli escursionisti che
avevamo visto precedentemente ci
raggiungono e così li riconosciamo
come appartenenti all’associazione
“Le Ciaspole”.
Anche loro puntano al forte, pertanto
alla ripartenza i nostri gruppi si
uniscono per l’ultimo tratto del
percorso. Giunti al forte, ci
disperdiamo un po’ sul territorio per
consumare, sotto un tiepido sole, le
derrate alimentari che ognuno ha
procurato di portarsi dietro.
Consumando il “pranzo”
conversiamo con due
escursionisti
che
ci
avevano preceduto sia nel
raggiungere il forte, sia
nel consumare il “pranzo”
invitandoli ad iscriversi
alla G.M.
Durante questa riunione
conviviale,
il
sole,
probabilmente
poco
interessato alle nostre
vicende, si allontana alla
chetichella
lasciando
campo libero alle nuvole.
Capiamo l’antifona, è ora
di rientrare e, sparecchiate
le “tavole” prima di metterci in
marcia, invitiamo la signora a
comparire nella foto ricordo, mentre
al suo accompagnatore affidiamo il
ruolo di fotografo.
Nello scendere percorriamo per un
tratto la strada asfaltata che conduce
al forte, a tratti parzialmente innevata
e, prima di deviare verso valle e
imboccare il sentiero che ci riporta a
Fenestrelle, sulla nostra sinistra, lassù
in alto, poco sotto il profilo delle
alture, un branco di ungulati (difficile
stabilire di che si tratta vista la
distanza) sta brucando quel poco che
ha trovato.
Arrivati al paese, una sosta al bar per
qualcosa di caldo (no, non un
termosifone!), poi non ci resta che
salire in macchina e rientrare nel
calore delle nostre case.
Un saluto e un arrivederci a tutti.
Mercurio Malatesta
10 febbraio 2013 GITA A PIAN CROESIO (1898 m, 368 m di dislivello)
La destinazione di oggi non è
troppo distante da Pinerolo.
Bricherasio, Bibiana, Barge,
Paesana, poi ancora una
quindicina di chilometri di
salita e ci siamo: Pian Munè
1.530 m slm. Lasciate le
macchine sul piazzale e
calzate le ciaspole, dopo
un’occhiata al cartellone che
indica
i
percorsi
escursionistici, scartato il n°1
“Diritto per dritto”, un
percorso verticale a seguire la
seggiovia fino alla Baita Pian
Croesio a 1.898 m slm,
decidiamo di percorrere il n°
3 denominato “Pineta”,
meno impegnativo,
ma
ovviamente più lungo. La
giornata è serena, ma uno
sguardo verso valle ci svela
la
pianura
sottostante
ammantata da una tenue
coltre nocciola: lo smog.
Continuiamo la salita fino a
raggiungere
l’inizio
del
percorso n°4, che voltando
verso sinistra ci porterà a
raggiungere le Meire di Pian
Croesio (1.846 m), raggruppate al
centro di una vasta conca di pascoli
sul versante notte del territorio
comunale.
Quando erano tutte abitate il carico
di bestiame risultava addirittura
eccessivo e, nelle annate siccitose,
veniva a mancare l’erba.
Allora si mandavano i bambini a
rubarla oltre la cresta spartiacque in
territorio di Sampeyre, suscitando le
proteste
dei
locali
pastori
(www.tradizioneterreoccitane.com)
Da qui il percorso devia verso destra
e dopo un ulteriore “salto in alto” ci
porta su un lungo falsopiano che ci
accompagna fino all’arrivo della
seggiovia Baita Pian Croesio, la
meta agognata.
Qui una meritata pausa ristoro ci
ridà energia per un’ulteriore breve
escursione, che porterà alcuni
volonterosi a raggiungere il punto
panoramico “Fontanone”, dove con
lo sguardo da sinistra a destra
possiamo ammirare in sequenza,
come grani del Rosario, Garitta
Nuova,
Cima
Lobbie,
Punta
Rasciassa, Passo S. Chiaffredo,
Passo Sagnette, Testa di Cervetto,
Visolotto, Viso Mozzo, Punta Roma,
Punta Venezia, Colle Traversette,
Buco di Viso, un tripudio di vette
che attorniano il più maestoso: il
Monviso.
Con ancora davanti a noi l’immagine
di tanta bellezza, torniamo sui nostri
passi e, una volta raggiunta la
seggiovia, un buon caffè caldo ci
premia degli sforzi fin qui compiuti.
Nel frattempo, nell’azzurro del cielo
qualcuno sta stendendo delle
trasparenti e leggere tele di Batista,
è tempo di rientrare.
Come sempre, una giornata nella
natura ti restituisce la forza dei
nervi distesi, o è “strachità”?
A Voi l’ardua sentenza.
Un saluto e un arrivederci a tutti.
Mercurio Malatesta
24 febbraio 2013 GARA CON RACCHETTE
La gara annuale di racchette da neve
si è svolta , contrariamente a quanto
indicato sul programma, non al LAZ
ARA’, ma a PIAN MUNE’, a causa
del poco innevamento in Val
Germanasca. Giornata a tratti
soleggiata, a tratti coperta, ma che ha
permesso il regolare svolgimento
della gara, anche se a tratti il freddo
si faceva sentire.
Le prove sono 4: un anello da seguire
con racchette da neve di circa 1 h,
ricerca artva, ricerca con la sonda e
spalatura neve. L'apparecchio di
ricerca in valanga, comunemente noto
come ARVA (Appareil de Recherche
de Victimes en Avalanche, in
francese)
o
come
ARTVA
(Apparecchio di Ricerca dei Travolti
in Valanga), è uno strumento
elettronico utilizzato per la ricerca
delle persone travolte in valanga. Lo
strumento è sostanzialmente una
ricetrasmittente
di
segnale
(elettromagnetico). Ci rendiamo conto
mentre eseguiamo le prove quanto sia
difficile mettere in pratica quello che
in teoria sembra molto più facile.
E’ utile ogni anno spendere una
giornata per fare allenamento, per
questo
ringraziamo
il
nostro
Presidente Lorenzo, che si impegna
sempre molto, sia tecnicamente che
dal lato organizzativo, in modo da
rendere la giornata oltre che istruttiva
anche molto piacevole.
Non ci sono né vincitori, né vinti, ma
tutti amici, con ricchi premi per tutti e
non mancano i momenti conviviali
durante il pranzo con i soliti dolcetti,
the caldo e caffè; la giornata finisce
ancora con una merenda sinoira al
Ristorante Provenzale di Villanova di
Bagnolo.
Silvina Gainelli
3 marzo 2013 GITA A VARAZZE E COGOLETO
Nella giornata del Carnevale di
Pinerolo ci allontaniamo dal rumore e
dalla confusione, per una tranquilla e
rilassante gita in quel di Varazze
Cogoleto per mezzo di un bus doppio,
vista la nutrita partecipazione. Poco
dopo la partenza, incontriamo la
nebbia che ci accompagnerà fin quasi a
Torino,
dove
imbocchiamo
la
tangenziale sud in direzione di Savona.
Man mano che avanziamo il tempo
tende sempre più al bello, e
nell’attraversare il Cuneese notiamo
che le ultime precipitazioni nevose,
qui, sembrano essere state più copiose
che da noi. Durante il viaggio, in
occasione dell’imminente Festa della
Donna, viene letto un
messaggio di denuncia e
condanna della violenza
sulle donne, diventata
ormai a tutti gli effetti
un’emergenza sociale.
Sul
tratto
montano
dell’autostrada l’autista
dirige il bus verso il
parcheggio
di
un
autogrill, e una volta
scesi puntiamo tutti
verso lo spaccio, con il
risultato di formare due
lunghe file, una al bar, l’altra alla
toilette. Le file sono restate di
lunghezza costante per un po’, dato
che una volta preso il caffè si passava
nell’altra
fila
e
viceversa.
Riprendiamo il viaggio e, arrivati a
Savona, svoltiamo a sinistra in
direzione di Genova e dopo aver
superato Albissola e Celle Ligure
arriviamo
a
Varazze,
che
attraversiamo tutta prima che l’autista
si fermi. Scendiamo tutti di buona
lena e, attraversata la strada, uno
sguardo verso il mare ci rivela anche
un tratto della passeggiata che
andremo ad iniziare.Il percorso si
trova all’interno del Beigua Geopark,
zona per la salvaguardia del
patrimonio naturale, e prende il nome
dal massiccio del Beigua che sovrasta
la costa con cime che superano
abbondantemente l'altitudine di 1200
metri. E’ un tratto dismesso dell’ex
ferrovia a pochi passi dal mare,
intervallato tra Varazze e Cogoleto da
ben nove gallerie che non abbiamo
fatto tutte (vedi autista) così
denominate: Galleria S. Caterina II (m
21,00), Galleria S. Caterina I (m
26,70), Galleria Madonnetta (m
57,00), Galleria Valsassina (m 125,
60), Galleria Pescatori (m 92,00),
Galleria Invrea (m 290, 65), Galleria
Forno (m 97,45), Galleria S. Giacomo
(m 70,00), Galleria Maddalena (m
40,70). Tra una galleria e l’altra
alcune graziose spiaggette che
invitano a una pausa di relax. Mentre
passeggiamo abbiamo la fortuna di
avvistare al largo un gruppo di delfini,
riconoscibili dalla loro inconfondibile
pinna dorsale che spunta dall’acqua
quando emergono per respirare.
Una piccola imbarcazione a motore,
dopo averli incrociati, vira e si porta
sulla loro scia, ma i delfini, per nulla
intimoriti, si divertono a balzare
davanti alla prua incrociandone il
percorso. Arrivati a Cogoleto,
c’imbattiamo in un raduno di
fuoristrada, che percorrono un tracciato
preparato sulla spiaggia con buche,
tronchi e quant’altro serva a rendere
difficoltoso il percorso, tanto che in più
di una occasione si è dovuto ricorrere
al traino per uscire da situazioni
difficili.
Naturalmente alcuni maschietti si sono
“persi” in tale spettacolo, tanto da
“perdere” le rispettive consorti. Usciti
dalla “trance fuoristradistica”, ci
rimettiamo sulle loro tracce e, non
trovandole sul lungomare, ipotizziamo
che si possano essere dirette nel
“budello” che intravediamo alla nostra
sinistra, con tanto di vetrine luccicanti.
Bingo! Le troviamo davanti ad una
panetteria, che fanno la fila per
acquistare un pezzo di focaccia ligure
(buonissima!).
Nell’attesa ci guardiamo intorno, e
dando le spalle alla panetteria
scopriamo di essere di fronte alla casa
natale di Cristoforo Colombo, come
riporta un’apposita targa:
CONTRADA DEL CAROGGIO
CASA NATALE
DI
CRISTOFORO COLOMBO
SECOLO XV
sopra questa, un’altra targa ricorda
un’illustre passaggio:
ADDI 2 SETTEMBRE 1857
RE UMBERTO
COL FRATELLO AMEDEO
ALLORA PRINCIPI DI PIEMONTE
LA CASA I RICORDI
DEL GRANDE SCOPRITORE
VISITAVANO
IL COMUNE 1888
Non ricordando Cogoleto come luogo
natio di Colombo, una volta a casa, una
veloce ricerca su Internet rivela che il
nostro illustre navigatore/ scopritore,
oltre che a Genovae come detto sopra a
Cogoleto, viene abbinato ad altre città
natali, tra queste Sanluri (in Sardegna)
e l’isola di Chios (Spagna).
Buon per lui che all’epoca non ci fosse
l’IMU, altrimenti con tutte queste case
natali sai che salasso!
Torniamo sui nostri passi per
congiungerci con il gruppo per
pranzare in spiaggia, dove dopo il
pasto festeggiamo le Donne, anche con
una bellissima e buonissima crostata
che riporta la scritta “8 Marzo
"W le Donne”. Dopo il dovuto
riposino, e la foto di rito, riprendiamo
il percorso a ritroso per presentarci
all’appuntamento con il bus. Una bella
giornata, per il tempo, per il clima, per
l’amicizia.
Un saluto e un arrivederci a tutti.
Mercurio Malatesta
1° aprile 2013 GITA AL LAGO DI VIVERONE
Il 1° aprile in 44 aspettiamo il bus che ci
porterà a fare la consueta gita di
Pasquetta al lago di Viverone. La
giornata non si presenta delle migliori, il
cielo è cupo e durante il viaggio, a tratti,
piove. Come arriviamo al luogo di
destinazione, tempo un caffè e sosta
bagno.. la simpaticissima Sig.ra Wanda
ci aspetta per un giro in barca. Il lago di
Viverone, ai piedi delle Alpi, ci attende
con le sue acque cristalline di origine
sorgiva, con le sue rive a sud ricche di
flora e di fauna del tutto incontaminata.
Vi offre un ambiente naturale, riposante
ed incomparabile, caratterizzato dalla
Serra, la morena più bella d'Europa. ll
lago di Viverone è posto a m 230 sul
livello del mare fra i comprensori di
BIELLA, VERCELLI e IVREA nella
zona collinare morenica della Serra. Ha
una superficie di circa km2 26, con una
profondità massima di m 70, il suo
perimetro è di km 10,500. La lunghezza
è di m 3.500 e la larghezza m 2.600. La
parte del lago a sud e a ovest è ricca di
vegetazione, mentre la parte nord è
urbanizzata con alberghi, camping e
spiagge. Anatre, germani reali, folaghe,
svassi e gabbiani formano la maggior
parte della fauna; la pesca è abbondante
di coregoni, persici, tinche, lucci e pesci
gatto. ll Lago di Viverone è il terzo lago
più grande della Regione Piemonte
situato in Canavese
tra la parte
meridionale della Provincia di Biella e
la Provincia di Torino. È’ un lago di
origine glaciale, ormatosi durante l'era
quaternaria (così come i tanti laghi a
ridosso delle Alpi), provvisto di
immissari ed emissari sotterranei. Oltre
che importante risorsa ittica e turistica, il
lago di Viverone è un importante sito
archeologico di reperti preistorici
dell'Età del Bronzo. Nel 2005 è stato
riconosciuto
sito
di
interesse
comunitario. Dopo il giro in battello
decidiamo di passeggiare intorno al
lago, ma appena partiti c’è già chi
reclama che lo stomaco borbotta e
decidiamo per la sosta pranzo in un’area
attrezzata, finendo con il dolce pasquale
(la colomba). Riprendiamo il cammino
intorno al lago, a tratti anche nel bosco,
una passeggiata rilassante giusta per un
giorno dove si vuole solo stare in
compagnia e dimenticare gli affanni di
tutti i giorni. Una merenda sinoira (forse
più una cena) ci attende all’hotel Lido,
annaffiata dal famoso vino di zona
”ERBALUCE”. Nel viaggio di ritorno si
accenna a dei canti di montagna,
purtroppo non tutti partecipano, ma è
una tradizione che non andrebbe
dimenticata.
Silvina Gainelli
7 aprile 2013 GITA A GRAN PUY
Ci troviamo alle 8.30 a Perosa, siamo
in 12. Breve consultazione di carte
topografiche, e ci spostiamo a
Pragelato: il percorso che avevamo
scelto, Pragelato- Fraisse, si svolge
sulla destra orografica del Chisone,
ma è tutto all’ombra.
Decidiamo quindi di fare il percorso
verso il Gran Puy, visto che frattanto è
spuntato il sole che era latitante da
parecchio tempo.
Dopo un’ora siamo al Gran Puy, 1832
m s.l.m., e proseguiamo verso il
monte. Volevamo fare parte del
sentiero che va verso l’Assietta, ma
c’è ancora molta neve, e le ciaspole
sono rimaste in auto. Poco dopo
troviamo un bel pianoro, un “clot”
(non è mio parente) senza neve, e
metà di noi decidono di fermarsi.
I più volenterosi, fra i quali il
sottoscritto, decidono di proseguire
ancora un po’ dove la neve lo
consente.
Vediamo delle chiazze di terreno, e
proseguiamo fra l’una e l’altra, ma
dove c’è neve sprofondiamo fino
all’inguine.
Arriviamo fino ad un ricovero dei
pastori in lamiera, molto brutto in
questo contesto, e decidiamo di
ritornare.
Al “clot” i nostri amici hanno già
mangiato, sono appena le dodici (si
vede che non avevano di meglio da
fare) e mangiamo anche noi; scambio
di dolcetti, e poi scendiamo.
Intanto il sole si nasconde dietro le
nuvole e fa freddo, a Pragelato sosta
al bar per il caffé, e poi visitiamo la
pinacoteca locale.
C’è qualche bel quadro in mezzo a
diverse “croste”, ma sono belle le sale
di esposizione con mobili antichi
dell’artigianato locale in larice.
Frattanto è giunta l’ora di tornare, il
tempo è stato clemente, ma anche
freddo, e ci ha regalato finalmente un
po’ di sole, la compagnia è di ottimi
amici, ed abbiamo acquisito una
nuova coppia, Marco 3, visto che
abbiamo già l’1ed il 2 (inflazione !!!),
e la sua signora Marinella.
Ferruccio Clot
PROSSIME GITE in CALENDARIO
Per informazioni specifiche sulle prossime gite in calendario rivolgersi direttamente in sede oppure visitare il nostro sito
www.giovanemontagnapinerolo.it. E-mail [email protected]
Se lo desiderate, è possibile ricevere il notiziario per e-mail è sufficiente comunicare la Vs. adesione in sede o per
e-mail della segreteria.
Grazie per la collaborazione
NOTIZIE dalla SEZIONE
FELICITAZIONI A SILVINA GAINELLI E RENZO TEALDI
Vivissime felicitazioni a Silvina Gainelli per la nascita del nipotino Kristian, nato l’11 aprile 2013, e al nostro Presidente
Renzo Tealdi per essere diventato tri-nonno (non c’è il due senza il tre!) con la nascita del terzo nipotino Giacomo, nato
il 29 dicembre 2012.
LUTTI
All’inizio di aprile è mancato Sandro Moretti, socio di vecchia data della Sezione. Alla famiglia porgiamo sentite
condoglianze.
L’ANGOLO DELLA POESIA
Durante una riunione del Direttivo il sottoscritto ha composto i seguenti versi:
Siam qui riuniti in session plenaria,
organizziam della Sezion la vita,
per discuter di ogni question varia,
e preparar una futura gita.
Alfin però poi bene si lavora,
si cerca di risolver ogni rogna,
e, pur se con difficoltà talora,
che tutto vada bene ognuno sogna.
Tale fatica ci piace in fondo,
la nostra associazione tener viva,
perché in mezzo al frastuon del mondo
è come un ruscel d’acqua sorgiva.
E ci ammonisce il Presidente:
“Orsù, tra voi più non chiacchierate,
piantate ogni discorso inconcludente,
per discutere attenzione fate!”
Ciascun vede quanto difficil sia
le attività ben organizzare,
ma se vogliam seguir la nostra via
è d’uopo con pazienza faticare.
Buon lavoro dunque al Direttivo:
che possan tutti i membri fare il meglio,
con giovane entusiasmo sempre vivo,
che nel futuro noi vogliam sperare!
Paolo Tamagno