predicazione su isaia 58
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PREDICAZIONE SU ISAIA 58 VIDEO Mostra il video (3:40 minuti). INTRODUZIONE Gridare. Tutti noi gridiamo. Anche quando sappiamo che non dovremmo farlo. Riflettiamo insieme: in quali situazioni le persone gridano? Allo stadio, durante una partita di calcio, i tifosi gridano. Al parlamento, i politici gridano. Quando il tuo cane rovina i mobili di casa, anche noi gridiamo. A scuola, quando gli studenti ne combinano di tutti i colori, gli insegnanti gridano. Oggi, invece, esploreremo insieme un brano biblico in cui Dio ci invita a gridare. ISAIA 58 In Isaia 58:1 leggiamo: Grida a piena gola, non ti trattenere, alza la tua voce come una tromba; dichiara al mio popolo le sue trasgressioni, alla casa di Giacobbe i suoi peccati. 1 Leggendo queste parole, sembra che Dio chieda di urlare contro coloro che credono di essere giusti, quando in realtà si comportano come qualsiasi peccatore! Proseguiamo al versetto 2: Mi cercano giorno dopo giorno, prendono piacere a conoscere le mie vie, come una nazione che avesse praticato la giustizia e non avesse abbandonato la legge del suo Dio; mi domandano dei giudizi giusti, prendono piacere ad accostarsi a Dio. 2 Pare che gli Israeliti si sforzassero seriamente di conoscere le vie del Signore, eppure stavano dimenticando qualcosa di importante. Credevano di aver motivo di lamentarsi per il fatto che Dio non prestava attenzione al loro digiuno e ai loro culti. Per questo, leggiamo al versetto 3: "Perché", dicono essi, "quando abbiamo digiunato, non ci hai visti? Quando ci siamo umiliati, non lo hai notato?". Ecco, nel giorno del vostro digiuno voi fate i vostri affari ed esigete che siano fatti tutti i vostri lavori. 3 Come leggiamo inoltre al versetto 4, credevano di avere tutte le ragioni. Eppure, nonostante digiunassero, litigavano tra loro e sfruttavano i lavoratori. Stavano mostrando una totale mancanza di giustizia nei confronti dei più deboli e non avevano alcuna compassione per i poveri. Di conseguenza, Dio non ascoltava le loro richieste e preghiere. C'è da meravigliarsi? Dio voleva che il suo popolo prestasse attenzione ai suoi comandamenti e oggi vuole la stessa cosa anche da noi. Il Signore è un Dio di misericordia, di giustizia e di amore, ma ciò che stava vedendo e sentendo dal Suo popolo non rifletteva queste sue caratteristiche. Note personali Nel brano che abbiamo letto, Dio sfida il suo popolo. A volte, Dio parla in modo dolce e sommesso. Qui, invece, la sua voce è come uno squillo di tromba! UN POPOLO DI INTEGRITÀ Il popolo diceva una cosa e ne faceva un'altra. Digiunavano, si coprivano di cenere e si umiliavano, però continuavano a sfruttare i poveri. Questa non è l’integrità che Dio si aspettava. Poniamoci una domanda: non abbiamo mai fatto la stessa cosa? Basta un attimo: prima cantiamo le lodi a Dio, un minuto dopo ci rivolgiamo al nostro prossimo con parole sgarbate; dichiariamo che Gesù è il Signore della nostra vita, un minuto dopo sfruttiamo indirettamente i poveri, acquistando prodotti realizzati in condizioni di schiavitù. La mancanza di integrità è un tema ricorrente nella Bibbia. In Matteo 15:8, leggiamo che Gesù, durante il suo ministero, notò la stessa cosa: 8 “Questo popolo mi onora con le labbra, ma il loro cuore è lontano da me”. Quindi, qual è l'integrità che Dio richiede dal suo popolo? Vuole che i nostri cuori siano coerenti con le nostre parole e che le nostre azioni siano coerenti con la Sua Parola. Parola di Dio + Azione = Integrità. UN POPOLO IN AZIONE Quindi, cosa vuol dire “integrità”? Se onoriamo Dio con le nostre parole e le nostre azioni, cosa accade? Leggiamo insieme i versi 6 e 7 di Isaia 58: Il digiuno che io gradisco non è forse questo: che si spezzino le catene della malvagità, che si sciolgano i legami del giogo, che si lascino liberi gli oppressi e che si spezzi ogni tipo di giogo? 7 Non è forse questo: che tu divida il tuo pane con chi ha fame, che tu conduca a casa tua gli infelici privi di riparo, che quando vedi uno nudo tu lo copra e che tu non ti nasconda a colui che è carne della tua carne? 6 Dio ci chiama a sciogliere le catene, a liberare, a condividere, a vestire e ad abbracciare gli oppressi. Dio, in poche parole, ci chiede di agire! Questo è stato al centro del ministero di Gesù. Gesù stesso disse, al capitolo 4 del Vangelo di Luca: Lo Spirito del Signore è sopra di me, perciò mi ha unto per evangelizzare i poveri; mi ha mandato per annunciare la liberazione ai prigionieri e il ricupero della vista ai ciechi; per rimettere in libertà gli oppressi, 19 per proclamare l'anno accettevole del Signore. 18 Gesù è il nostro esempio di integrità, dell'amore di Dio in azione. Nel corso della storia, innumerevoli uomini e donne di Dio hanno deciso di agire, seguendo le indicazioni di Isaia 58. La nostra fede, per essere viva e portare frutto, deve tradursi in azioni - grandi o piccole. Inizia in piccolo, pensa in grande! Se non è possibile sfamare migliaia di persone, aiutane almeno una! Note personali Forse non tutti siamo chiamati a una vita missionaria a tempo pieno nel nostro Paese o all’estero, ma tutti siamo chiamati a seguire l'esempio di Gesù, mostrando l’amore di Dio alle persone che incontriamo nella nostra vita. Siamo chiamati a diventare persone di azione. Azione + Amore = Compassione. A volte ci aspettiamo che Dio sia al nostro fianco anche quando non seguiamo le sue parole. In realtà, ciò che leggiamo in Isaia 58, ai versetti 10 e 11, è molto diverso: Se tu supplisci ai bisogni dell'affamato, e sazi l'afflitto, la tua luce spunterà nelle tenebre e la tua notte oscura sarà come il mezzogiorno; 11 il SIGNORE ti guiderà sempre, ti sazierà nei luoghi aridi, darà vigore alle tue ossa; tu sarai come un giardino ben annaffiato, come una sorgente la cui acqua non manca mai. 10 Dio è con noi: ci chiama a guidare a Lui il nostro prossimo, ci chiama a partecipare. Vuole che siamo coinvolti, vuole che siamo persone integre, attive e di compassione. Uno dei modi in cui possiamo farlo è quello di raggiungere coloro che vivono in condizioni di povertà, che non conoscono Dio, che hanno perso speranza per se stessi e per la loro famiglia. Note personali