“Proteggimi o Dio, in te mi rifugio. Ho detto a Dio sei tu il mio Signore
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“Proteggimi o Dio, in te mi rifugio. Ho detto a Dio sei tu il mio Signore
Consacrata “Proteggimi o Dio, in te mi rifugio. Ho detto a Dio sei tu il mio Signore” (Sl 15) Ognuna di noi là dove è chiamata a vivere deve fare sua l’invocazione “sei tu il mio Dio, senza di te non ho alcun bene”. Un cuore continuamente istruito dal Signore e dal suo Spirito. Sia Lui la nostra gioia. E’ Lui che ci indica il sentiero della vita. Sentiero non è tanto il camminare, quanto il rimanere in Lui camminando nella sua volontà, nel suo amore. Stiamo nella preghiera di Gesù (Gv 17, 20) che intercede per noi e in noi e questo deve darci fiducia, coraggio per camminare in quella strada che siamo chiamate a percorrere. Gesù era nel Padre, così anche noi con Gesù dobbiamo crescere in questa intimità col Padre e allora la gloria di Gesù sarà anche la nostra gloria, se, come Gesù, sappiamo abbassarci, morire a noi stessi. Dovunque ci troviamo in qualunque situazione ci troviamo, il Signore ci accompagna nel nostro cammino e non ci farà mancare la sua consolazione. Il consacrato è chiamato a vivere la solitudine come spazio indispensabile al suo incontro con Dio. Viviamo in una società in cui tutto è relativizzato perché tutto è a misura dell’uomo. La nostra vita deve allora essere una testimonianza delle realtà eterne perché l’uomo comprenda che nulla a questo mondo merita quella gloria che non è legata alla gloria di Dio. La piena manifestazione dei figlio di Dio non avviene senza la nostra manifestazione nella storia. Le comunità religiose sono chiamate ad essere segno e testimonianza nella storia, lucerna sul monte, non sotto il moggio, e spendersi per il Regno. La consacrata è totalmente consegnata a Dio nella comunità. Se manca questo il mondo prende spazio. Dio non ci ha chiamate per una santità individualistica, solo se ci santifichiamo come comunità Lui ci custodisce e benedice. 1/1