Effetti del suono sulle strutture biologiche

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Effetti del suono sulle strutture biologiche
Introduzione al Nada Yoga
Effetti del suono sulle strutture biologiche
di Giorgio Rima
Indice
Manifestazione fisica del suono
Il suono produce effetti sulla materia
Strumenti musicali e Chakra
1.1 Manifestazione fisica del suono.
Il suono è una forma di energia generata da vibrazioni, che può essere
prodotto se si dispone di tre elementi:
- un materiale che abbia il requisito dell’elasticità,
- una forza, che entrando in contatto con tale materiale, lo metta in
movimento,
- un mezzo attraverso il quale il suono scaturito possa trasmettersi.
Per elasticità si intende la tendenza di un corpo a ritornare nella
condizione naturale di riposo dopo essere stato sollecitato dall’azione di
una forza.
È opportuno chiarire alcuni termini di acustica.
Frequenza: termine acustico oggettivo adottato per indicare la
velocità di vibrazione. La frequenza si misura in Hz. Ad esempio se la
frequenza è di 440 Hz significa che la corda compie 440 cicli completi al
secondo.
Ampiezza: termine acustico oggettivo che indica la quantità di energia
impiegata per generare un suono. L’ampiezza si misura in decibel su una
scala da 0 (silenzio) a 120 (massimo volume). Un suono udito a 120
decibel provocherebbe dolore e danni fisici.
La nota principale (fondamentale) acquista con i suoi armonici
un'incredibile ricchezza. Tale fenomeno, chiamato serie armonica, è
presente in ogni nota musicale e rappresenta la particolarità che dona al
suono il suo timbro.
2. Il suono produce effetti sulla materia.
La Cimatica (dal greco kúma -atos, onda) è la scienza che studia come
la vibrazione può generare forme: il suono influisce sulla materia e
produce modelli geometrici che variano a seconda delle diverse frequenze;
è famosa l’asserzione di Pitagora per cui “la geometria è musica
solidificata”.
In questo modo ogni materiale sottoposto ad una vibrazione specifica
assume una sua peculiare forma relativa alla frequenza d’onda a cui è stato
sottoposto. In altre parole la forma è il risultato della frequenza d’onda che
la genera.
L’idea del suono come fonte e causa del mondo manifesto è ben
radicata in tutte le cosmologie: la materia in sé non è altro che un
concentrato di vibrazioni.
Il musicista e fisico tedesco Ernst Chladni ha posto le basi di questa
scienza dimostrando che il suono di fatto influisce sulla materia fisica e
che ha la prerogativa di creare schemi geometrici. Le sue scoperte furono
pubblicate nel 1787 in Entdeckungen ùber die Theorie des Klanges
(Scoperte sulla teoria dei suoni), testo fondamentale anche nel campo
dell’acustica. Gli esperimenti di Chladni puntavano alla ricerca di un
metodo che rendesse visibile quello che le onde sonore generano. Con
l'ausilio di un archetto di violino che sfregava perpendicolarmente lungo il
bordo di lastre lisce ricoperte di sabbia fine, egli realizzò gli schemi e le
forme che oggi vanno sotto il nome di "figure di Chladni".
Le vibrazioni sonore "modellano" le polveri colorate disposte sulle
superfici di tamburi realizzati con pelli animali: le diverse frequenze degli
armonici naturali (overtones) vengono così a mettere in moto le polveri
che si vanno a disporre creando interessanti e suggestive strutture
geometriche lungo i punti nodali e le linee vibratorie.
Nel ventesimo secolo la cimatica si sviluppò grazie ad uno scienziato
svizzero: Hans Jenny. Jenny misurò, fotografò, sperimentò gli effetti delle
vibrazioni sonore di ogni tipo sui più diversi materiali e scoprì che
determinati suoni corrispondevano sempre alle stesse figure geometriche.
Un'altra scoperta interessante rilevava che i disegni che si formavano
erano molto simili alle strutture cellulari degli organi viventi.
Jenny si convinse che la vita è il risultato delle vibrazioni specifiche
di ogni cellula, in altre parole, ogni cellula ha il suo suono, la sua nota.
Tutta la creazione è una sinfonia di suoni e di vibrazioni, in cui le
singole parti si inseriscono attratte dai suoni simili.
Secondo il dottor Victor Beasley, appartenente al gruppo di ricerca
presso la statunitense University of the Trees, e studioso del corpo umano
come fenomeno elettro-vibratorio, "ogni cellula ha un campo magnetico
che interagisce con i campi delle cellule simili vicine, dando così origine al
campo magnetico di un sistema particolare all'interno del corpo umano".
Nel nostro corpo ogni atomo ha una sua frequenza naturale e, per
effetto di risonanza, si aggrega agli atomi simili, formando in questo modo
le cellule dei diversi tessuti. Quando queste nostre note di risonanza
interiore, per una qualsiasi causa, si sono stonate generando una catena
viziosa e degenerante, noi possiamo riaccordarle ridando il "la" su cui
erano sintonizzate all'origine, attraverso le pratiche meditative o l'ascolto
della giusta musica. Permettendogli di intonarsi nuovamente, siamo in
grado di ristabilire l'armonia del nostro organismo.
Il nostro corpo, nella sua globalità, vibra con una sua frequenza
fondamentale che va dai 7,8 agli 8 cicli al secondo, quando è nel suo stato
più naturale e rilassato. La terra vibra alla frequenza fondamentale di circa
8 cicli al secondo (detta risonanza Schumann). Il sistema nervoso di tutte
le forme di vita è sintonizzato su tale frequenza.
Le onde del cervello quando sono in alfa (stato di serena vigilanza)
sono intorno agli 8 cicli al secondo. Dunque, una musica terapeutica per
eccellenza, al di là delle proprie inclinazioni musicali è quella che facilita
l'entrata in alfa. Una musica dove le emozioni si placano eliminando i
picchi sia positivi che negativi.
3. Strumenti musicali e chakra.
L’uomo fin dai tempi più antichi ha utilizzato la musica e i canti per
accompagnare riti di guarigione, di iniziazione dei giovani all’età adulta, di
nascita e di morte, di unione coniugale, cerimonie religiose, propiziatorie,
di ringraziamento, di guerra, di celebrazione, utilizzandoli come mezzo
alchemico di trasmutazione emozionale delle più diverse dinamiche
sociali.
Recenti studi condotti ormai in tutto il mondo da etnologi, antropologi,
musicoterapeuti, psicologi e medici “illuminati” hanno dimostrato che
oltre al conosciuto effetto grossolano del suono sulla materia (effetti
meccanici delle onde acustiche), è possibile tracciare precise linee di
collegamento tra l’utilizzo di determinati strumenti musicali, compresa la
voce, e risposte puntuali da parte dell’organismo umano.
Nel Nada Yoga questa conoscenza è molto antica.
Oggi sappiamo che gli effetti dei suoni sul nostro organismo
dipendono dal tipo di strumento e dalla modalità con la quale viene
suonato.
Tutte le percussioni lavorano sulla parte più bassa del nostro corpo
sottile, dal primo al terzo chakra, stimolando le energie legate alla terra,
agli istinti, ai movimenti emozionali e alla capacità di agire sul piano
materiale. Ognuna di esse ha effetti più in un senso o in un altro a seconda
della fattura e del modo in cui viene suonata.
Gli strumenti a corde toccano livelli meno densi rispetto alle
percussioni agendo più sul piano sentimentale, stimolando energie
collegate al secondo, terzo, quarto e quinto chakra, anche in questo caso in
funzione dello strumento e della modalità con la quale viene suonato.
I fiati, a seconda che siano costruiti in leghe di metallo, in legno o
ricavati da corni o conchiglie, agiscono sulle energie connesse al secondo,
terzo, quarto, quinto e al sesto chakra.
Gli strumenti a suono indeterminato tendono a rompere schemi e
strutture ormai pronte per essere abbandonate e donano al ricevente una
armonizzazione generale grazie alla ricchezza di armonici del loro suono .
Gli strumenti che emettono toni tendenzialmente puri, come le
campane di cristallo, tendono ad eliminare le oscillazioni della mente
aiutandoci ad allinearci su un pensiero o un’idea definita, o dandoci
esperienza di quel vuoto mentale risanatore che con tanta determinazione
perseguiamo con le più diverse tecniche fisiche e di meditazione e,
soprattutto, facendoci sperimentare un senso di profonda armonia con noi
stessi e con l’universo.
La voce umana grazie alla ricchezza delle sue risonanze e al diretto
collegamento con l’intenzione e la consapevolezza di chi la utilizza può
raggiungere tutti i livelli energetici dell’individuo e la sua potenzialità è
praticamente infinita.
Le musiche creano effetti complessi dipendenti dalla struttura
armonica e melodica del brano e dagli strumenti con cui viene eseguita.
Ricordiamoci del lavoro che Masaru Emoto ha condotto sull’acqua,
che rappresenta circa il 60-70% del nostro corpo e lasciamo che le
immagini stupende che egli ha realizzato, fotografandone i cristalli, aprano
alla nostra mente la via della ricerca e della sperimentazione.
Bibliografia
- G. Lombardi, Lo Yoga del suono. Cakra e armonici, Manganelli,
Torino, 2003;
- Randall McClellan, Musica per guarire, Editori riuniti, Roma, 2002;
- Randall McClellan, Storia, teoria e pratica degli usi terapeutici del
suono e della musica. Editori Riuniti, Roma 2002.
- Claudio Gregorat, L’anima della musica, Arnia & Ludi editori,
Torino, 1994;
- Fabien Maman, Quando la musica guarisce, Edizioni Amrita,
Torino, 2001;
- Masaru Emoto, La risposta dell’acqua, Edizioni Mediterranee,
Roma,
2006.
Sitografia
- http://www.wasserklangbilder.de