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CHIARETTO E BARDOLINO PRESS KIT
Il Bardolino e il Chiaretto
Il Bardolino è il vino rosso prodotto da secoli sulla sponda orientale del lago di Garda e sulle colline
dell’entroterra, in provincia di Verona.
Il Chiaretto è il vino rosato prodotto nella stessa area e con le stesse uve del Bardolino.
Poiché il colore del vino proviene dalle bucce dell’uva, per produrre il Bardolino Chiaretto le uve
vengono pressate in maniera molto soffice e il mosto rimane a contatto con le bucce per tempi
molto brevi, in modo che solo una piccolissima quantità delle sostanze coloranti naturali dell’uva
venga ceduta al vino. In questa maniera il vino assume un colore rosa molto chiaro.
La Rosé Revolution del Chiaretto
A partire dalla vendemmia 2014, i vignaioli della sponda veneta del lago di Garda hanno attuato
quella che è stata definita una “Rivoluzione Rosé”, che ha portato ad individuare un nuovo stile di
Chiaretto, caratterizzato da un colore rosa molto tenue e dalla presenza di profumi di agrumi e di
fiori.
Di fatto, sono state applicate al Chiaretto le tecniche produttive in uso a latitudini maggiori rispetto
a quella mediterranea, arrivando a ricavare quasi dei “blanc de noir”, e cioè dei vini "quasi bianchi"
ottenuti da uve rosse, quali sono la Corvina Veronese e la Rondinella.
Le macerazioni delle bucce col mosto sono state molto brevi e sono avvenute a basse temperature
per ottenere colori molto chiari e sviluppare al massimo dei profumi connotati dalla presenza dei
fiori, delle erbe officinali e degli agrumi, caratteristica, quest’ultima, che è tipica in particolare della
Corvina Veronese coltivata sulle rive del lago di Garda.
Immutata rimane invece la tipica freschezza quasi salina dei vini rosati della riviera gardesana.
Si tratta, nel complesso, di un quadro organolettico che, nel mentre conferma il carattere fortemente territoriale del Chiaretto, strettamente legato alla riviera e alle colline del Garda, mira con decisione ad aprire nuovi mercati, quali la Scandinavia e gli Stati Uniti.
Le caratteristiche organolettiche del Bardolino e del Chiaretto
Chiaretto
Colore: rosa molto chiaro, con tonalità che ricordano il litchie.
Profumi: agrumi (arancia, kumquat, mandarino), albicocca, ribes, fiori, accompagnati da sentori di
clorofilla e di mela acerba e da accenni di spezie (cannella, vaniglia).
Gusto: al palato il Chiaretto sfodera in pienezza le sue succose sensazioni di agrumi e di piccolo
frutto rosso, unite ad una invidiabile freschezza giovanile.
Bardolino
Colore: rosso rubino brillante.
Profumi: delicatamente fruttato e fragrante, con note di ciliegia, marasca, fragola, lampone, ribes e
accenni di spezie (cannella, chiodo di garofano, pepe nero).
Gusto: asciutto, morbido, caratterizzato dalle medesime sensazioni di frutta rossa croccante e di
piccolo frutto percepite all’olfatto, leggermente speziato, dotato di equilibrio, freschezza e considerevole bevibilità.
Il Chiaretto e il Bardolino in tavola
Per le loro caratteristiche, il Chiaretto e il Bardolino, vini estremamente fruttati, ingentiliti da una
sottile speziatura e resi succosi da un bella freschezza, sono estremamente eclettici negli abbinamenti gastronomici.
Sono pertanto ideali compagni sia dei piatti tradizionali della zona d'origine, sia della più classica
cucina all'italiana, sia delle moderne cucine fusion, che accostano idee gastronomiche di diversa
estrazione culturale, con forti influenze esotiche.
Il Chiaretto in tavola
Il Chiaretto è perfetto come aperitivo o pre-dinner.
In tavola, accompagna idealmente gli antipasti: salumi, antipasti di pesce o di verdure). Si abbina
perfettamente con i primi piatti di pasta (con condimenti di carne, di pesce o di verdure) e con i ravioli. Sta a meraviglia con la tipica cucina estiva all'italiana: ad esempio l’insalata caprese (mozzarella, pomodoro e basilico), il prosciutto e melone, l’insalata di riso, il carpaccio di carne.
È eccellente con il pesce, sia di mare che di lago, sia cucinato (alla griglia, al forno, al sale, bollito)
che crudo (carpaccio di pesce). Da provare con la paella, oppure con il sauté di vongole, o ancora
con i crostacei (gamberoni alla griglia).
Si adatta molto bene alla cucina orientale, anche speziata, ed è compagno ideale per il sushi.
Un curioso abbinamento è quello con i piatti a base di tartufo nero estivo (scorzone).
Il Bardolino in tavola
Il Bardolino si abbina perfettamente con la classica cucina all’italiana.
È ottimo con i primi piatti a base di paste di ogni tipologia (con condimenti di carne, di pesce, di
verdure, di funghi), con i risotti, con i ravioli, il pasticcio di lasagne. Altro interessante abbinamento
è quello con le zuppe di legumi, e in particolare con la pasta e fagioli veneta.
Si sposa con le carni d’aia alla griglia, le carni al forno, le carni in umido. Nella zona d'origine, è
compagno del tradizionale bollito misto. Molto interessante l'abbinamento con piatti a base di castagne o a base di funghi.
Sul lago di Garda, il Bardolino si beve da sempre col pesce di lago: è eccellente ad esempio con il
risotto con la tinca o con l'anguilla alla griglia. Tradizionalmente accompagna anche un tipico piatto
veneto a base di pesce: polenta e baccalà (stoccafisso). Servito fresco, si accosta molto bene anche con il pesce di mare, soprattutto di grossa pezzatura, ma anche con le seppie in umido.
Chi vuole osare, lo provi con la cucina esotica, orientale o maghrebina.
Produzione e disciplinare
La doc
Il Bardolino è stato tra i primi vini in Italia a ottenere la doc, nel 1968, ma già nella seconda metà
dell’Ottocento si imbottigliavano vini con la dicitura “Bardolino”.
Il Chiaretto è storicamente la versione rosata del Bardolino.
La produzione
La produzione totale annua è di circa 20 milioni di bottiglie di Bardolino e 10 milioni di bottiglie di
Bardolino Chiaretto.
Il disciplinare
I vini a denominazione di origine controllata “Bardolino” - e quindi sia il Bardolino che il Chiaretto sono ottenuti prevalentemente da un vitigno locale, la Corvina Veronese, che può essere utilizzato
fino all’80% dell’uvaggio totale.
Per la parte rimanente, si utilizza un altro vitigno locale, la Rondinella.
In sostituzione di una parte di Corvina Veronese (fino ad un massimo del 20%) è consentito di utilizzare altre uve coltivate nella zona, come il Corvinone e la Molinara.
La zona
L’area di produzione del Bardolino e del Bardolino Chiaretto si estende sul territorio di 16 comuni
dell’anfiteatro morenico orientale del lago di Garda, in provincia di Verona, nel Veneto.
I vini ottenuti dalle uve raccolte nei territori dei comuni di Bardolino, Garda, Lazise, Affi, Costermano e Cavaion Veronese possono riportare in etichetta la menzione “classico”.
Gli altri comuni del Bardolino e del Chiaretto sono: Torri del Benaco, Caprino Veronese, Rivoli Veronese, Pastrengo, Bussolengo, Sona, Sommacampagna, Castelnuovo del Garda, Peschiera del
Garda e Valeggio sul MIncio.
I vigneti
I vigneti del Bardolino sono stati oggetto di un radicale rinnovo nel corso degli ultimi dieci anni.
Attualmente i vigneti iscritti all’albo insistono su una superficie di circa 2.700 ettari. Circa il 40% sono nella zona classica e circa il 60% in quella non classica.
Il mercato
La quota export della produzione del Bardolino è pari al 65% circa. I mercati esteri più importanti
sono la Germania, la Scandinavia e i Paesi Bassi, seguiti, in Europa, da Francia e Regno Unito.
Interessanti prospettive si stanno riscontrando negli Stati Uniti, in Canada e in Giappone.
Per quanto riguarda il mercato interno, le vendite sono effettuate soprattutto nell’area di produzione e nelle regioni settentrionali.
Il Consorzio di tutela
Il Consorzio di tutela del Bardolino è stato tra i primi ad essere fondati in Italia, nel 1969.
Il Consorzio rappresenta attualmente circa il 92% della filiera produttiva totale del Bardolino e del
Chiaretto.
La filiera
Produttori di uva iscritti al Consorzio 1.130 circa
Viticoltori iscritti al Consorzio 900 circa
Vinificatori iscritti al Consorzio 130 circa
Imbottigliatori iscritti al Consorzio 100 circa
Il contrassegno di Stato
Dalla vendemmia 2011 tutti i 20 milioni di bottiglie di Bardolino e i 10 milioni di bottiglie del Chiaretto, recano obbligatoriamente sul collo la fascetta di Stato, un contrassegno che garantisce il consumatore contro i rischi di contraffazione del vino.
Contatti
UFFICIO STAMPA
CONSORZIO TUTELA VINO BARDOLINO
Paola Giagulli
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338 4812496
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