Tavoli tematici di lavoro del Piano Sociale di Zona Ambito Ri2
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Tavoli tematici di lavoro del Piano Sociale di Zona Ambito Ri2
Distretto sociale della Bassa Sabina Ambito territoriale Ri2 Tavoli tematici SCHEDA VERBALE INCONTRO Tavolo □ □ Minori e Responsabilità familiari Inclusione sociale Data 15 maggio 2014 ADESIONI Istituto comprensivo Forum Novum di Torri in Sabina – Vescovio, Cooperativa sociale Le Mille e Una Notte, Associazione Insieme Si Può, Spi Cgil, Cooperativa sociale Folias, FNP Cisl, AUSL Rieti Dipartimento di Salute mentale, Associazione Misericordia di Montopoli di Sabina, Asl di Rieti UOC Dipendenze e patologie d’abuso, Cooperativa sociale CULT, Centro di ricerca e sperimentazione Metaculturale, IC Montopoli di Sabina, Cooperativa sociale Magliana 80. Presenti Nome e Cognome Giovanni Piombo Daniela Cattaneo Sophie Decock Renato Cargoni Annalisa Scaliti Eleonora Faiola Federico Menichini Simonetta Rossi Lucia Chiancone Adonella Del Bufalo Franca Cupelli Antonella Taccari Martina Bolzoni Grazia Lalli Giovan Battista Giuliani Maria Lucia De Luca Anna Maria Castelli Roberto Sardo Ente di appartenenza Associazione Insieme si può Genitore, volontaria ass. Donne in Rete Presidente consiglio Istituto Enrico Fermi di Montopoli di Sabina, Associazione Orma del Leone Vicepresidente Associazione Insieme si può Assistente sociale - Centro di salute mentale di Poggio Mirteto Asl Rieti Psicologa, coop. soc. Folias Operatore sociale, coop. soc. Folias Insegnante IC Forum Novum Psicologa, cooperativa sociale Cult Centro di ricerca e sperimentazine Metaculturale Psicologa, Centro di salute mentale di Poggio Mirteto Asl Rieti Assistente sociale coordinatrice SSP Distretto sociale della Bassa Sabina Assistente Sociale Tirocinante presso il SSP Distretto RI2 Legasabina SPI CGIL Sociologo, servizio di mediazione culturale SSP Distretto della Bassa Sabina Psicologa, Cooperativa Le Mille e una Notte Assistente sociale coop. soc. Magliana 80 Responsabile ad interim Ufficio di Piano Distretto sociale della Bassa Sabina Documenti distribuiti Prospetto sinottico delle Misure del Piano sociale di zona 2014 Sintesi degli interventi Roberto Sardo avvia la discussione sottolineando la funzione del tavolo tematico come spazio di confronto e di condivisione di visioni, analisi e progettualità in cui tutti i partecipanti possono confrontarsi proprio in virtù dei differenti ruoli e ambiti operativi. La scelta di costituire un tavolo per l’area Inclusione sociale (piuttosto che un tavolo per ogni macroarea: anziani, disabili, dipendenze disagio economico, ecc.) non è alternativa, qualora il tavolo ne ravvisi la necessità, ad una diversa articolazione delle attività per temi più specifici. Quindi propone di finalizzare l’incontro odierno alla prossima scadenza per la presentazione del Piano sociale di zona 2014, anche se afferma che il tavolo tematico può effettivamente rappresentare una opportunità solo se diventa uno strumento utilizzato con regolarità indipendentemente dalle scadenze legate alla programmazione regionale. durante tutto l’anno, Passa poi, sinteticamente, ad illustrare le novità introdotte dalla DGR 136/2014 con l’estensione del Piano di zona a tutte le misure/interventi distrettuali e invita i presenti a confrontarsi in merito alle risorse e ai bisogni, consolidati ed emergenti, che esprime il nostro territorio. L’incontro si apre con i saluti e i ringraziamenti per la partecipazione a tutti i presenti da parte di Roberto Sardo, responsabile dell’Ufficio di Piano del Distretto Sociale RI2, che continua spiegando che lo scopo di questo Tavolo Tematico è quello di dare uno spazio di confronto alle realtà territoriali circa il tema dell’Inclusione Sociale. Ne segue una breve sintesi su come è articolato il Piano di Zona e di come verranno distribuite le risorse economiche da parte della Regione Lazio. Si procede con un rapido giro di presentazione dei partecipanti: nome e cognome, ruolo/funzione e organizzazione di provenienza così come sopra illustrato. Si apre il dibattito dando spazio all’intervento di Simona Rossi insegnante della scuola primaria e funzione strumentale per l’I.C. “Forum Novum” per l’integrazione scolastica degli studenti stranieri, in quanto presente a questo incontro, e non a quello su “Minori e responsabilità familiari”, poiché ha inteso il tema sull’inclusione sociale rivolto a tutte le fasce d’età e non solo agli adulti. L’insegnante porta la sua esperienza nel difficile compito dell’integrazione degli alunni stranieri e come nella scuola ci siano sempre più problematiche sociali da affrontare in un quadro generalmente di isolamento e solitudine crescente dei minori e delle loro famiglie. Sardo interviene sottolineando che il Servizio Sociale che si occupa specificamente di Minori nel Distretto ha proprio la funzione di accogliere le richieste d’aiuto da parte degli insegnanti e delle famiglie, tanto che qualche anno fa è stato sottoscritto un protocollo d’intesa circa la segnalazione di casi di maltrattamenti e/o abusi. Il Distretto infatti ha realizzato un Centro d’Ascolto per il bambino maltrattato presso il Comune di Forano, che sopperisce di fatto alle carenze dei servizi Asl in merito alla valutazione e presa in carico delle situazioni in affidamento ai Servizi Sociali da parte del Tribunale dei Minori. Simona Rossi afferma che gli interventi che hanno avuto maggior successo nella sua scuola non sono stati quelli in cui venivano trattate le singole famiglie, bensì quelli in cui sono stati fatti degli interventi laboratoriali di drammatizzazione successivamente messi in scena davanti ai genitori. Adonella Del Bufalo prende la parola sottolineando il fatto che forse le risorse nel territorio ci sono ma che manca un lavoro di messa in rete e di integrazione di queste. Sophie Decock chiede se c’è una mappatura delle risorse del territorio e dei suoi bisogni. Sardo interviene dicendo che la mappatura dei Servizi è stata fatta proprio in occasione dei Piani di Zona e sono stati esplicitati all’inizio dell’incontro, quella sui bisogni viene fatta anche all’interno di questo tavolo tematico con il dibattito in corso. Inoltre, aggiunge, che la Coop. Folias con il progetto Cips ha analizzato i bisogni dei 5 Comuni che compongono l’Unione dei Comuni della Bassa Sabina. Viene chiarito che per quelle che sono le emergenze del territorio ci si è confrontati nel Tavolo Tecnico tenutosi nella settimana precedente; quello che si è chiamati a fare ora è la preparazione di un Piano di Zona basato sugli indicatori finanziari dati dalla Regione Lazio, il progetto per il futuro è quello di comprendere nel Piano di Zona le esigenze del Territorio comprese le “risorse” che attualmente non vengono finanziate con il Piano di Zona Regionale. Una delle urgenze che viene sottolineata è quella socio economica delle famiglie italiane residenti nel territorio, infatti nelle azioni di pronto intervento sociale che sono di sostegno al reddito si è rilevato che mentre fino a due anni fa era prevalentemente rivolto ai nuclei familiari immigrati attualmente è in crescita il numero di richiedenti italiani. Annalisa Scaliti del CSM di Poggio Mirteto, a tal proposito, evidenzia come presso il suo Servizio si è notato l’emergere del bisogno abitativo da parte di alcune fasce della popolazione del distretto, infatti mentre fino a qualche anno fa si poteva accedere ad un affitto sostenibile con l’aiuto del Servizio Sociale, attualmente i costi sono aumentati anche a causa del trasferimento nel distretto di nuclei familiari romani che vanno a occupare spazi prima a disposizione della popolazione autoctona. Questo fenomeno è osservabile soprattutto nei Comuni che sorgono lungo la direttrice ferroviaria. Grazia Lalli prende la parola per sottolineare come la popolazione anziana soffra di tutte quelle problematiche che si sono delineate fin ora per i minori, i giovani e gli adulti. Fa notare come nel territorio stiano aumentando i casi di Alzheimer e SLA, malattie che distruggono le famiglie che si trovano ad affrontarle senza sostegno da parte delle istituzioni. Fa notare che benché questa sia una provincia di anziani non è preparata ad accogliere e sostenere gli anziani. Spesso sono le donne anziane che vivono più a lungo e sole a farne le spese. Non c’è abbastanza informazione e comunicazione circa i servizi e le opportunità per gli anziani. Chiede se non sia possibile in questo territorio fare l’esperienza del condominio solidale; e propone di creare più punti di informazione, in quanto la qualità della vita potrebbe migliorare con un’esperienza di condivisione solidale. La signora Lalli pone come altro problema per la popolazione anziana la dispersività del territorio che è molto esteso e presenta molte abitazioni isolate; altra problematica è quella della situazione delle Case di Riposo che non forniscono i servizi adeguati. Sardo ricorda che c’è una legge che prescrive ai Comuni di vigilare sull’operato delle case di riposo presenti sul proprio territorio e che il Distretto, che non ha una funzione ispettiva, ha offerto ai Comuni un servizio di consulenza per sostenerli nei controlli. Sono i cittadini stessi attraverso il sindacato che possono sollecitare i Comuni ad attuare le leggi sui controlli routinari delle strutture residenziali. Conclude dicendo che le assistenti sociali hanno fatto una rilevazione sui bisogni e sul disagio abitativo nei Comuni in cui operano che è compreso nel Piano distrettuale di contrasto al disagio abitativo. Eleonora Faiola della coop. Folias porta la sua esperienza di dieci anni di lavoro sociale nel territorio, in cui sono state fatte tante azioni che però sono rimaste fini e se stesse in quanto non hanno avuto il supporto della cittadinanza che le ha sempre guardate con diffidenza; bisognerebbe puntare sulla promozione della cittadinanza attiva. Sardo a questo proposito fa l’esempio di un intervento promosso dal Distretto per la mobilità sociale a cui hanno risposto solo 2 associazioni su tutto il territorio; uno degli obiettivi di sistema che potrebbe darsi il tavolo tematico è l’aumento del senso di Comunità di questo territorio. Prende la parola Anna Maria Castelli del Centro Senza Frontiere di Montopoli della coop. Magliana 80 dicendo che alla base c’è un problema di informazione in cui si va sempre alla ricerca di risorse e soluzioni al di fuori del territorio, la sua associazione sta facendo un’esperienza molto arricchente invece puntando sui giovani del territorio offrendo loro una reale possibilità di rimanervi e di investirci; bisognerebbe fare una mappatura delle risorse. Adonella Del Bufalo cerca di tirare le fila di quanto si è detto fin ora, accogliendo positivamente le varie proposte di collaborazione, e far si che queste non si esauriscano, infatti il territorio non è sterile o malato è che le esperienze si esauriscono e non risultano continuative. Propone di cercare degli interventi condivisi che perdurino nel tempo. Anna Maria Castelli ribadisce che il concetto di sviluppo sta nel guardare al territorio e accoglierne le risorse; ad esempio la sua cooperativa sta lavorando ad un auto formazione per gli operatori che lavorano con gli immigrati. L’insegnante Simona Rossi sottolinea l’importanza di potenziare la comunicazione tra le varie realtà territoriali. Renato Cargoni, evidenzia la necessità per le diverse realtà che operano nel territorio sul disagio e l’inclusione sociale di farsi conoscere e utilizzare occasioni come questa dei tavoli tematici per condividere i progetti e quindi trovare nuove soluzioni e sensibilizzare la cittadinanza. Porta come esempio il lavoro che svolge la sua associazione nelle scuole come sensibilizzazione circa le dipendenze in cui non ci sono professori che salgono in cattedra ma madri, padri e figli che portano la loro esperienza di vita. Eleonora Faiola ribadisce che ha senso vedersi per trovare dei punti di incontro per collaborare. L’assistente sociale del CSM di Poggio Mirteto fa riferimento all’esperienza molto positiva del Progetto Giacimenti Sabini che ha prodotto molte sinergie e che ha aperto spiragli per i partecipanti ma che si è risolta in una delusione per questi ultimi quando per mancanza di fondi non si è riusciti a dare continuità al Progetto. Anna Maria Castelli pone il problema del metodo da adottare nel lavoro che si vorrà fare insieme: bisognerà concentrarsi su alcune cose piccole ma concrete, che possano realmente durare nel tempo. Daniela Cattaneo ringrazia tutti perché la partecipazione a questo tavolo le ha dato l’occasione di conoscere molte realtà territoriali che le hanno aperto la prospettiva, come il fatto che lei fa parte dello Sportello Rosa di Stimigliano e Cantalupo, promosso dall’associazione donne in rete, e che questa è un’altra risorsa del territorio. Sardo sottolinea il fatto che i servizi spesso ci sono ma che a volte non vengono utilizzati in quanto, se si è avuta un’esperienza negativa si crea un pregiudizio per cui non ci si rivolge più ad essi; l’obiettivo di questi incontri dovrebbe essere il conoscersi e andare avanti insieme consapevoli ciascuno delle proprie risorse e dei propri limiti. Sottolinea come spesso sono state promosse azioni sul territorio che però non hanno trovato le necessarie alleanze. Si chiede quanto all’interno delle nostre organizzazioni vengono affrontati i problemi dell’integrazione tra servizi e realtà territoriali. Adonella Del Bufalo afferma che bisogna passare da un pensiero assistenzialista ad uno volto al riconoscimento e promozione delle risorse. Franca Cupelli, psicologa del CSM di Poggio Mirteto, prende la parola facendo riferimento ai progetti che il suo servizio porta avanti da anni con continuità, come il Progetto Stigma che viene ripetuto nel Polo Didattico di Poggio Mirteto da sette anni con risultati apprezzabili e riproducibili in altri contesti. Propone di utilizzare lo spazio della Sala della Cultura per incontrarsi una volta al mese su argomenti monografici e calendarizzati. A chiusura dei lavori prende la parola la dott.ssa Chiancone Lucia, psicologa e coordinatrice della Coop. CULT, per sottolineare la sua esperienza positiva di lavoro nel sociale in questo territorio in cui sono più i punti di forza che non quelli deboli, in cui i servizi ci sono e cercano di colmare i problemi dovuti alla dispersività del territorio. Giovan Battista Giuliani alla fine dei lavori sottolinea come si è parlato di bambini, anziani e disagiati ma non si sia parlato di immigrati. Sardo conclude l’incontro comunicando che ci sarà un altro incontro a distanza di un mese in cui continuare il dialogo aperto nella giornata odierna e che ne verrà data comunicazione attraverso la posta elettronica.