Si - DigiLibro
Transcript
Si - DigiLibro
PATOLOGIA DELL’APPARATO OSSEO Le malattie dell'apparato osseo possono essere di origine traumatica o non traumatica. LESIONI TRAUMATICHE Per lesione traumatica s'intende un danno prodotto ad un organo da una causa violenta. Nel caso delle ossa si possono avere: fratture, lussazioni, distorsioni. Frattura La frattura determina una discontinuità di un osso, prodotta da una forza che supera i limiti di resistenza del tessuto. La radiografia è il mezzo più sicuro per individuare la frattura. La cura consiste nella riduzione ed immobilizzazione della struttura ossea lesa. La maggior parte delle fratture sono di tipo traumatico. Possono essere: complete se interessano tutto lo spessore dell’osso incomplete, se interessano solo una parte dello spessore dell’osso Si possono inoltre distinguere in: fratture chiuse (o non esposte) quando non ci sono lesioni esterne dei tessuti fratture aperte (o esposte) quando il focolaio comunica con l'esterno per interruzione delle parti molli circostanti. Lussazione Per lussazione si intende la perdita dei rapporti che i capi articolari hanno normalmente tra loro. Quasi sempre la lussazione interessa gli arti e si verifica, per lo più, a causa di un movimento abnorme o troppo rapido di un'estremità ossea rispetto all'altra. La lussazione traumatica interessa con maggior frequenza le articolazioni di spalla, gomito, dita, anca e ginocchio. Si manifesta con dolore, deformazione della regione articolare e impossibilità dei movimenti. Le lussazioni traumatiche devono essere curate entro le prime 2448 ore: i capi articolari devono essere riportati in posizione corretta e l’articolazione va immobilizzata per 15-20 giorni. Se si tarda il trattamento, la lussazione tende a diventare irriducibile (per le alterazioni fibrose che si realizzano nel cavo articolare) e tale da richiedere un intervento chirurgico . Spesso possono coesistere fratture e lussazioni. La cura consiste nel riportare i capi articolari nella loro sede (riduzione) e quindi nell'immobilizzare l'articolazione ed evitare che la lussazione recidivi. Distorsione È una lesione molto frequente (detta volgarmente «storta») che consiste in una dislocazione momentanea (a differenza della lussazione) dei capi articolari, causata da un movimento eccessivo e violento a carico dell'articolazione stessa. Si tratta di una lesione apparentemente banale, molto comune a livello dell'articolazione della caviglia (tibio-tarsica). Va trattata con bendaggio gessato, altrimenti ne può derivare una menomazione, se non grave, permanente e fastidiosa. Terapia delle lesioni traumatiche Come è già stato detto, le fratture debbono essere ridotte e immobilizzate quanto prima. Per riduzione di una frattura si intende il ristabilire i normali rapporti dei monconi ossei. L'immobilizzazione può avvenire con apparecchi gessati, ed in tal caso si parla di riduzione incruenta, oppure mediante mezzi di sintesi (viti, placche, chiodi) e allora si parla di riduzione cruenta. Pagina 1 di 2 Nel processo dì guarigione delle fratture (consolidamento) si forma dapprima un callo fibroso che poi si calcifica (callo osseo). Una piccola percentuale di fratture, per quanto perfettamente trattate, per condizioni locali o generali, non consolida e rimane una mobilità abnorme del focolaio di frattura (detta pseudoartrosi). In quest'ultimo caso è necessario intervenire e procedere quasi sempre a un trapianto osseo. Particolare attenzione va rivolta alle fratture esposte, da trattare con adeguata terapia antibiotica. LESIONI NON TRAUMATICHE Lussazione congenita dell'anca Questa malformazione è più frequente nella donna e consiste in un incompleto sviluppo della cavità dell'acetabolo del bacino, per cui la testa del femore tende a lussarsi verso l'alto. Il trattamento talora deve essere operatorio, ma spesso è sufficiente usare un apparecchio gessato o non, come ad esempio il divaricatore di Putti, per mantenere i normali rapporti di detta articolazione, finché si giunge ad uno sviluppo normale. Importante è il riconoscimento precoce, alla nascita o almeno prima dell'inizio della deambulazione; il pediatra e l'ortopedico, con l'aiuto eventuale dell'esame radiologico, sanno riconoscere la malattia. È per questo che attualmente si vedono sempre meno adulti deformati da questa grave malformazione che al tempo stesso coinvolge tutto l'assetto scheletrico e la colonna vertebrale in particolare. Artrite e artrosi Si tratta di malattie infiammatorie e degenerative delle articolazioni, acute e croniche, a carico dei tessuti molli delle articolazioni del corpo umano dovuta a diverse cause (infezioni, problemi nel sistema immunitario ecc.). Molte di esse, forse le più comuni, sono la conseguenza della vita sedentaria, con posture non nella norma dell'uomo moderno. Frequentissima è l'artrosi cervicale che si ritrova facilmente in chi è costretto a lavorare molte ore al tavolino. Le lesioni delle prime vertebre e dei dischi intervertebrali comprimono i nervi con conseguenti contratture dei muscoli del collo e del dorso (sintomi a tipo di «torcicollo»), formicolii e perdita di forza agli arti superiori. Quando l'artrite è causata dall'azione di microrganismi, questi possono introdursi dall'esterno, attraverso ferite, oppure possono giungere all'articolazione colpita per via circolatoria sanguigna provenendo da un altro punto di infezione. Il trattamento consiste nell'utilizzo di antimicrobici, antibiotici o sulfamidici per quanto riguarda le artriti acute e di antinfiammatori e cortisonici per quelle croniche. L'osteoartrite (artrosi) è anche conosciuta come malattia degenerativa delle articolazioni. E' provocata dall'usura e dal logoramento dovuto all'invecchiamento che provocano un deterioramento della cartilagine nella parte finale delle ossa. Questo provoca un indebolimento dei muscoli, dei tendini e dei legamenti che sostengono l'articolazione. Il tentativo dell'organismo di stabilizzare la giuntura ha come effetto la formazione di speroni ossei e osteofiti (nuove formazioni ossee). Il processo può essere accelerato da sovrappeso, lesioni articolari, dieta inadeguata e scarso o inadatto esercizio fisico. L'artrite reumatoide è un'infiammazione cronica che affligge l'intero organismo, incluse le membrane sinoviali che circondano il fluido lubrificante nei giunti (liquido sinoviale). E' una malattia autoimmune, una condizione nella quale il sistema immunitario attacca i propri tessuti. L' AR coinvolge diverse articolazioni e non provoca solamente gonfiore, rigidità, dolore e parziale dislocazione dei giunti, ma anche anemia, fatica, perdita di peso, febbre e invalidità. La causa è data da una predisposizione genetica associata ad un "innesco" esogeno, cioè un batterio, un virus, una tossina. Il corpo elimina questo "antigene" mediante una reazione immunitaria, producendo anticorpi. Pagina 2 di 2