Scarica - Società Amici della Musica Ancona

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2016/2017
95ma Stagione Concertistica
Venerdì 17 febbraio 2017
Teatro Sperimentale, ore 21.00
ANTONIO MENESES
violoncello
Foto: Marco Borggreve
60121 ANCONA, Via degli Aranci 2 tel. e fax 071/2070119 www.amicimusica.an.it [email protected] P. IVA 00733590426
PROGRAMMA
JOHANN SEBASTIAN BACH (Eisenach, 1685 – Lipsia, 1750)
Suite n. 2 in re minore, BWV 1008
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
Prélude
Allemande
Courante
Sarabande
Menuett I
Menuett II
Gigue
ALFREDO CARLO PIATTI (Bergamo, 1822 – 1901)
Dai Dodici capricci op. 25, Capriccio n. 1, 2, 4, 5
***
JOSÉ ANTÔNIO REZENDE DE ALMEIDA PRADO (San Paolo del Brasile, 1943 – 2010)
Preambolo per la Suite n. 3 di J. S. Bach
JOHANN SEBASTIAN BACH
Suite n. 3 in do maggiore, BWV 1009
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
Prélude
Allemande
Courante
Sarabande
Bourrée I
Bourrée II
Gigue
GASPAR CASSADÒ (Barcellona, 1897 – Madrid, 1966)
Suite per violoncello solo
1. Preludio - Fantasia
2. Sardana (Danza)
3. Intermezzo e Danza Finale
NOTE AL PROGRAMMA
Il violoncello di Antonio Meneses
Johann Sebastian Bach, Sei Suites per violoncello solo
Genesi. Tra il 1717 e il 1723, mentre risiede presso la corte del principe Leopold a Köthen, Johann
Sebastian Bach scrive capolavori quali i Concerti brandeburghesi, parte del Clavicembalo ben
temperato, le Suite inglesi e francesi e le partiture per violino solo e per violoncello solo. Altri
prima di lui avevano dedicato al violoncello brani dal carattere polifonico, ma Bach ricava da
quest’arco possibilità inimmaginabili, lo fa cantare alla stregua di strumenti polifonici potenti e
drammatici.
Non si conosce l’esatta data di nascita delle Six Sonates ou Etudes pour le Violoncello solo
pubblicate da Probst a Vienna nel 1825. E non ci è giunto il manoscritto autografo, ma copie redatte
dalla moglie del compositore, Anna Magdalena, e da Johann Peter Kellner, organista e amico di
Bach.
L’inventiva poetica incontra la costruzione logica in queste pagine, la cui simmetria risiede nella
presenza, in ogni Suite, di un ampio Preludio introduttivo e di una coppia di danze inserite tra la
Sarabanda e la Giga.
Suite n. 2 in re minore, BWV 1008
Struttura. La Suite in re minore è la più breve della raccolta. L’ansia del Preludio introduttivo si
protrae nella successiva maestosa Allemanda, per ammorbidirsi nello slancio ardente delle veloci
semicrome della Corrente e nella serenità grandiosa della Sarabanda. Come in ogni Suite, Bach
introduce a questo punto due danze, due Minuetti di opposto carattere, in tenzone tra loro. Il finale
impetuoso è affidato a una Giga, le cui quinte e settime diminuite discendenti scandiscono il ritorno
al tema iniziale delle composizione.
Suite n. 3 in do maggiore, BWV 1009
Struttura. Il Preludio che apre questa Suite è costruito su un movimento continuo di passaggi
armonici. Con la parte centrale ricca di ampi arpeggi, il suo lungo cammino approda ad una coda
che riporta al tema iniziale. Segue l’Allemande nella quale il ritorno regolare di abbellimenti e
forme dal gusto francese trasmette aria di leggerezza. La successiva Corrente ha un andamento
lieve, messo in atto da un continuo succedersi di crome leggere. In contrasto con la danza
precedente, la Sarabanda si apre con accordi gravi che illustrano una melodia nobile ma allo stesso
tempo semplice. La coppia di Bourrée, fluida, scorre in un clima limpido e felice. Infine, la Giga
che, impulsiva ed energica, conclude la composizione.
Ricezione. Ha scritto Pablo Casals: «Quando ho suonato le Suites per violoncello solo per la prima
volta in Germania, i puristi dissero che questo non era Bach, e altri dissero che era una vera
scoperta. Ora Bach, a quell’epoca, era suonato come un esercizio, senza alcun vero significato
musicale. [...] Bach era considerato come un professore che conosceva molto bene il contrappunto e
la fuga, e nient’altro. Che modo limitato di spiegare Bach! Lui, Bach - Herr Professor -, ha ogni
tipo di sentimento: d’amore, tragico, drammatico, poetico, sempre espressione del cuore e
dell’anima. Come entra nel profondo di noi stessi! Cerchiamo quel Bach!».
A dieci anni dalla morte, l’immagine di Mstislav Rostropovich, lo straordinario violoncellista e
direttore d’orchestra, rimarrà per sempre legata ad una foto famosa in tutto il mondo: lui che suona
una Suite di Bach per violoncello solo davanti al muro di Berlino che si sgretola. Era l’11 novembre
1989. «Ero a Parigi quando arrivò la notizia - ha raccontato il musicista -. La mattina dopo partii
subito e all’aeroporto di Berlino presi un taxi per correre al Muro. Mi misi a suonare seduto su una
sedia chiesta in prestito al portiere di un edificio. Attorno a me si radunò una piccola folla, ma io
non suonavo per loro, suonavo per me stesso, per esprimere a Dio la mia gratitudine».
Annus mirabilis. Nel 1825 John Quincy Adams viene nominato presidente degli Stati Uniti,
l’Uruguay si separa dal Brasile, Hans Christian Ørsted trasforma il cloruro di alluminio in metallo,
Ezra Daggett e Thomas Kensett ottengono il brevetto per il processo conservativo in lattina,
l’apertura della ferrovia Stockton-Darlington ospita la prima locomotiva che spinge un treno
passeggeri, nascono Eduard Hanslick e Johann Strauss Junior, muoiono Antonio Salieri e Paolina
Bonaparte.
Alfredo Carlo Piatti, dai Dodici capricci op. 25, Capriccio n. 1, 2, 3, 4, 5
Genesi. Composti nel 1875 e dedicati all’amico violoncellista Bernhard Cossmann, i Dodici
capricci op. 25 sono giunti fino a noi in una revisione di un allievo di Piatti, William Whitehouse,
che aggiunge anche dei brevi commenti circa le metodiche esecutive. Dopo la morte di Piatti,
Whitehouse e la violoncellista inglese R.B. Tabb pubblicano anche un metodo per violoncello di
Piatti (Mainz, 1911), redatto con composizioni didattiche di Duport, Romberg, Dotzauer, Lee e altri
autori.
Struttura. Allegro quasi presto in sol minore è marcato il primo Capriccio dal carattere classico,
come di introduzione. Il corale che introduce il secondo, Andante religioso, è estremamente
espressivo. Il terzo Capriccio, Moderato, fornisce un esempio di mobilità tecnica e di grande
richiesta di virtuosismo e passione. Seguono il Capriccio n. 4, Allegretto, in re minore, e il quinto,
Allegro comodo in fa maggiore.
Ricezione. Ancora oggi molti insegnanti utilizzano i Capricci di Piatti a scopo didattico: questi
pezzi combinano armoniosamente buone qualità musicali e tecniche. Pubblicati a Berlino nel 1875,
sono spesso considerati l’equivalente, in ambito violoncellistico, dei Capricci di Paganini,
caratterizzati non solo da difficoltà esecutive, ma da una concezione innovativa dello strumento,
abile a ricercare potenzialità impensate fino a quel momento.
Annus mirabilis. Nel 1875 ha luogo la prima rappresentazione di Carmen di Georges Bizet
all’Opéra-Comique di Parigi, inizia la costruzione del Teatro Massimo di Palermo che terminerà nel
1891, nasce la Società napoletana di Storia Patria, è fondato il Partito Socialdemocratico di
Germania, nascono Maurice Ravel, Thomas Mann, Walter Chrysler, Ferdinand Porsche, muoiono
Georges Bizet, Hans Christian Andersen.
Gaspar Cassadò, Suite per violoncello solo
Genesi. Dopo aver intrapreso lo studio del violoncello con il padre, il compositore e organista
Joaquin Cassadó, Gaspar frequenta il Conservatorio di Barcellona e prende anche lezioni da Pau
(ispanizzato poi in Pablo) Casals. La sua carriera internazionale lo porta a suonare con artisti del
calibro di Bauer, Rubenstein e Menuhin. Conosciuto come un musicista raffinato, dotato di un tocco
ricercato e una tecnica incisiva, grande ammiratore di de Falla e Ravel, Cassadó compone diversi
concerti e molta musica da camera. Ci sono voci discordanti circa la data di nascita di questa
composizione. Secondo alcune fonti, così come il Concerto per violoncello e il Piano Trio, la Suite,
dedicata a Pablo Casals, nasce durante uno dei periodi più prolifici del compositore, a metà degli
anni Venti, forse nel 1926. Secondo altre, invece, la stesura definitiva sarebbe molto più tardiva,
datata al 1950.
Struttura. La Suite si compone di tre movimenti di danza. Il primo, Preludio - Fantasia, in forma
di una Sarabanda, cita la Sonata per violoncello solo di Zoltán Kodály e rimanda al famoso assolo
di flauto dal balletto di Maurice Ravel Daphnis et Chloé. Segue una Sardana, una danza circolare
tipica della cultura catalana. Infine, dopo un Intermezzo, la conclusione viene affidata ad una Jota,
una danza spagnola eseguita con l’accompagnamento delle nacchere.
Ricezione. Questa Suite, resa popolare dal violoncellista János Starker, è un pezzo interessante e di
bravura, impregnato di affascinante folclore spagnolo, ma con spunti impressionisti che
testimoniano l’influsso di Maurice Ravel, insegnante di composizione di Cassadò, sul suo
promettente allievo.
Annus mirabilis. Nel 1926 entrano in funzione i semafori automatici, viene inaugurata l’Autostrada
dei Laghi la prima a pedaggio al mondo, Walt Disney crea Mickey Mouse, John Logie Baird
presenta il prototipo del primo apparecchio televisivo, nasce l’Opera nazionale balilla, debutta
Turandot di Puccini, Gertrude Ederle è la prima donna ad attraversare a nuoto la Manica, viene
arrestato Antonio Gramsci, nascono Claudio Villa, Valéry Giscard d’Estaing, Jarry Lewis, Dario
Fo, Elisabetta II, muoiono Henry Miller, Antoni Gaudí, Rodolfo Valentino, Harry Houdini, Claude
Monet.
Anna Cepollaro
18 gennaio 2017
ANTONIO MENESES
Nato a Recife, in Brasile nel 1957 da una famiglia di musicisti, Antonio Meneses ha iniziato gli
studi di violoncello all’età di dieci anni. A sedici anni ha incontrato il famoso violoncellista Antonio
Janigro che lo ha portato in Europa per seguire i suoi corsi a Düsseldorf e Stoccarda. Nel 1977
Antonio Meneses ha vinto il primo premio al ‘Concorso Internazionale ARD’ di Monaco e nel 1982
ha ricevuto il primo premio e la medaglia d’oro al ‘Concorso Čajkovskij’ di Mosca.
Apparso in tutte le capitali musicali di Europa, Nord e Sud America e Asia, Antonio Meneses si
esibisce regolarmente con molte delle principali orchestre mondiali: la Filarmonica di Berlino, la
Sinfonica di Londra, la Sinfonica della BBC, l’Orchestra del Concertgebouw, la Sinfonica di
Vienna, l’Orchestre National de France, la Filarmonica Ceca, l’Orchestre de la Suisse Romande,
l’Orchestra della Radio Bavarese, le Filarmoniche di Monaco e New York, l’Orchestra di Filadelfia,
la National Symphony Orchestra (Washington D.C.) e la NHK di Tokyo. Tra i direttori d’orchestra
con cui ha collaborato ci sono Claudio Abbado, Semyon Bychkov, Riccardo Chailly, Charles
Dutoit, Daniele Gatti, Neeme Järvi, Mariss Jansons, Herbert von Karajan, Kurt Masur, Riccardo
Muti, Kent Nagano, Andre Previn, Mstislav Rostropovich, Kurt Sanderling, Vladimir Spivakov,
Yuri Temirkanov e Christian Thielemann.
Antonio Meneses è anche ospite regolare di numerosi festival musicali quali il Festival di
Salisburgo, le Festwochen di Vienna e Berlino, La Grange de Meslay, il Festival Primavera di
Praga, il ‘Festival Pablo Casals’ di Porto Rico, il Mostly Mozart Festival di New York, i Festival di
Tanglewood e Ravinia, il Festival di Lucerna, il Festival di Colmar e il Festival di Musica da
Camera di Gerusalemme.
Attivo musicista da camera, Antonio Meneses collabora di frequente con il Quartetto Vermeer e il
Quartetto Emerson; ogni estate si esibisce in concerto a Siena e in duo con pianisti quali Gérard
Wyss e Menahem Pressler. Collabora anche con artisti del calibro di Maria João Pires, Nelson
Freire e Cristina Ortiz. Inoltre Antonio Meneses ha fatto parte dell’ultima formazione del
leggendario Beaux Arts Trio insieme a Daniel Hope e Menahem Pressler.
In campo discografico, Antonio Meneses ha effettuato due registrazioni di grande successo per
Deutsche Grammophon con Herbert von Karajan e i Berliner Philharmoniker: il Doppio Concerto
per violino e violoncello di Brahms con Anne-Sophie Mutter e il Don Chisciotte di Richard Strauss.
Ha poi registrato le opere complete per violoncello di Villa-Lobos (Auvidis France e Bis), David
Popper e C. P. E. Bach (Pan Records).
Le sue registrazioni più recenti includono le sei Suite per violoncello solo di Bach, le opere
complete per violoncello e pianoforte di Schubert, Schumann e Mendelssohn eseguite insieme a
Gérard Wyss al pianoforte e le opere complete per violoncello e pianoforte di Beethoven insieme a
Menahem Pressler. Inoltre Antonio Meneses ha registrato i Concerti per violoncello e il Concertino
di Clovis Pereira con la Royal Northern Sinfonia (AVIE Records).
Il suo primo CD in duo con Maria Joao Pires per DGG è stato pubblicato nel 2013.
Il CD contenente i Concerti per violoncello di Elgar e Gál, eseguiti con la Royal Northern Sinfonia
e Claudio Cruz, ha ricevuto una nomination ai Grammy Award nella categoria ‘Miglior Strumento
solista classico’.
Eventi di rilievo recenti hanno incluso esibizioni con la BBC Symphony Orchestra e Maxim
Vengerov al Barbican Centre, apparizioni ai Festival di Aldeburgo ed Edinburgo, recital alla
Wigmore Hall e tour di concerti con Maria João Pires, per menzionarne alcuni.
Nella stagione 2015/16 Antonio Meneses si è esibito in tour con la Hong Kong Sinfonietta, oltre che
con diverse orchestre sudamericane; ha tenuto inoltre recital alla Wigmore Hall di Londra e con
Maria Joao Pires in Giappone, in Europa e al Festival di Puerto Rico.
In aggiunta agli appuntamenti concertistici, Antonio Meneses tiene regolarmente delle masterclass
in Europa (Madrid – Escuela Superior de Música Reina Sofia; Siena – Accademia Musicale
Chigiana), in America e Giappone. Inoltre, dal 2008 insegna presso il Conservatorio di Berna.
www.antoniomeneses.com
***
ABBONAMENTI:
Concerto compreso nell’abbonamento alla Stagione 2016/2017 degli Amici della Musica
BIGLIETTI
INTERI: € 22.00
RIDOTTI: € 13.50
(Riservato a: Palchettisti, Amici delle Muse, ARCI, UNITRE, studenti universitari, giovani
da 19 a 26 anni, invalidi e disabili – un biglietto omaggio per l’accompagnatore)
RIDOTTI EXTRA: € 4.00
(Gruppi di allievi di Scuole Medie Inferiori e Superiori; bambini e ragazzi fino a 19 anni)
Ingresso gratuito riservato a n. 10 studenti dell’Università Politecnica delle Marche: per
ritirare il biglietto gratuito, presentarsi muniti di libretto universitario presso la biglietteria del
Teatro delle Muse nel giorno del concerto, fino ad esaurimento dei posti disponibili.
BIGLIETTERIA:
Tel. 071 52525 – Fax 071 52622
[email protected]
PER INFO:
Società Amici della Musica “Guido Michelli”
Via degli Aranci, 2
Tel. – fax: 071/2070119 (Lun. – ven. 9.30 - 17.30)
[email protected]
www.amicimusica.an.it
Soci Benemeriti e Soci Sostenitori della Società Amici della Musica “G. Michelli”:
Enrichetta Compagnucci Colonnelli, Maria Luisa Orlandi Bucci.
Roberto Baldini, Donatella Banzola Ricci, Annalisa Bianchi Bernetti, Anna Paola Borghini
Frazzica, Guido Bucci, Mario Canti, Giancarlo Coppola, Giuliana Cucchieri Guazzati,
Maria Luisa De Angelis Stoppani, Elisabetta Galeazzi Mantovani, Vanna Gobbi Pizzi,
Anna Giulia Honorati Orlandi, Lamberto Lombardi, Corrado Mariotti, Giuliano Migliari,
Sergio Morichi, Raffaele Orlandoni, Francesca Paoletti Lucchetti, Giampiero Paoli,
Alessandra Presutti Paciaroni, Mara Rinaldi Guerci, Paolo Russo, Ugo Salvolini, Nicola
Sbano, Enea Spada, Fausto Spegni, Carla Zavatarelli Russo, Efi Zermia Paroletti, Maria
Cristina Zingaretti.