Intervista per La Repubblica “Vi mostro le affinità tra Bach e Bob Dylan

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19 gennaio 2017
Mario BRUNELLO Violoncello & Violoncello piccolo TEATRO LO SQUERO, VENEZIA J.S. BACH Integrale delle Suites, Sonate e Partite
6 SUITES per violoncello 3 SONATE per violino 3 PARTITE per violino Il violoncellista domani in concerto a Venezia. In programma le 'Suite' e le 'Sonate' del compositore La musica di Bach e l'arte interpretativa di Mario Brunello formano un binomio solido, un amore inestinguibile che mescola emozione e intelligenza oltre ogni routine. L'atletico violoncellista torna a esplorare il mondo dei Soli bachiani dopo trent'anni di straordinaria frequentazione delle sei Suite. Domani un suo nuovo progetto prende il via a Venezia, con un concerto (ore 17) allo Squero della Fondazione Cini, l'Auditorium sull'acqua circondato dalla laguna dell'isola di San Giorgio. La maratona di Brunello, intitolata 12 Soli, Johann Sebastian Bach: Suite, Sonate, Partite BWV 1001‐ 1012, prevede una serie di dialoghi tra le sei Suite e le sei Sonate e Partite per violino, ma da lui eseguite alternando due strumenti: il violoncello e il violoncello piccolo. Nel 2017 Brunello tornerà sei volte nello stesso spazio veneziano. Affronta le Sonate e Partite per violino con il violoncello? Non si prende troppa libertà? "Suonerò il violoncello piccolo che ha la stessa accordatura del violino, ma ha un'ottava più bassa. Così la musica acquista più colore e grana". Qual è la differenza concreta fra i due strumenti? "Si dice che violoncello sia lo strumento più vicino alla voce umana: la sua tessitura corrisponde alla naturale altezza dei suoni usata per cantare. La misura del corpo di legno è simile alla cassa toracica di una persona e il volume d'aria è lo stesso. Il violoncello piccolo ha un corpo meno grande ma ciò gli permette di sostenere la tensione di una corda più sottile e di farla vibrare per ottenere suoni acuti. Come una voce in falsetto". Perché lanciarsi in quest'impresa? "Le Suite sono la Bibbia di ogni violoncellista. Di recente alcuni studiosi ne hanno messo in dubbio l'autenticità. Furono scritte per violoncello? O Bach le concepì per la "sua" viola pomposa? Inoltre non esiste il manoscritto autografo di Bach, ma una copia fatta da sua moglie Anna Magdalena. Dunque, per poter contare ancora su un Bach "vero", mi sono rivolto alle Sonate e Partite certificate dal manoscritto autentico. Decidendo di partire dal basso". Cioè? "Prendo le mosse da zero. Prescindo dalla tradizione esecutiva dei violinisti. Vorrei portare in questi pezzi l'esperienza che ho accumulato usando uno strumento più grosso del violino e una musica più scarna. Come primo gesto noi poggiamo l'arco sulla corda bassa; i violinisti lo posano sulla corda acuta". Analogie e differenze tra le "Suite" e le "Sonate e Partite"? "Le Suite sono un cantautore con la sua poesia e la sua chitarra. Bob Dylan. Nella sua musica c'è tutto: il ritmo, le armonie. Nel canto ci sono i versi e la melodia. Una Suite per violoncello è un canto singolo accompagnato da accordi scarni. Il resto va immaginato. Ma date a Dylan una band, la possibilità di raddoppiare le voci e la libertà di scomporre le armonie in scale e arpeggi suonati da altri strumenti: è questa la sensazione che provocano in me le Sonate e Partite. Con il violoncello piccolo posso essere una band e con il violoncello un songwriter". http://www.repubblica.it/spettacoli/musica/2017/01/20/news/mario_brunello_vi_mostro_le_affinita_tra_
bach_e_bob_dylan_‐156470647/?ref=search