Nuovi Criteri di screening e diagnosi nel diabete
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Nuovi Criteri di screening e diagnosi nel diabete
DIPARTIMENTO DI PATOLOGIA CLINICA S.S.C.C. LABORATORI di Patologia Clinica [email protected] Redattore: Data: Comunicazione n°: Destinatari: [email protected] Dr.ssa Flavia Lillo – Dr.ssa Franca Minetti 24/06/2010 7 Tutti i colleghi ospedalieri, specialisti ambulatoriali e medici di medicina generale Nuovi Criteri di screening e diagnosi nel diabete gestazionale (GDM) Il diabete gestazionale è, come è noto, un’intolleranza ai carboidrati che insorge in gravidanza e ne è una delle più frequenti complicanze. È quindi di vitale importanza riconoscerlo e trattarlo per la sua elevata morbilità materno fetale. A questo scopo è stato condotto e concluso recentemente l’HAPO Study (Hyperglycemia and Adverse Pregnancy Outcome) che ha cercato di individuare i livelli di glicemia associati ad outcome fetali e materni avversi . Le donne arruolate sono state circa 25.000 in 15 Centri distribuiti nelle varie nazioni del mondo e sono state sottoposte ad OGTT (Oral Glucose Tollerance Test) con 75gr di glucosio (prelievi a digiuno 1 ora e due ore dopo ) tra la 24° e la 32° settimana di gravidanza. I risultati dello studio hanno evidenziato che c’è una relazione lineare tra l’aumento dei livelli di glicemia e l’aumento della frequenza degli outcome primari e secondari avversi (The HAPO study cooperative researche group. Hyperglcemia and adverse pregnancy outcome N.Engl. J. Med 2008,358:1991-2002) Lo studio non ha comunque identificato valori soglia di glicemia per tutti i punti della curva da carico orale di glucosio; per questo i ricercatori dello studio HAPO hanno richiesto un Consensus Internazionale per trasformare i risultati in raccomandazioni pratiche utilizzabili clinicamente. Nel giugno 2008 a Pasadena una “International Workshop Conference on Gestational Diabetes Diagnosis and Classification” ha analizzato vari studi compreso HAPO. A seguito di questi studi il Consensus Panel, ha pubblicato le nuove proposte in materia di screening e diagnosi di GDM. I nuovi criteri di diagnosi includono le pazienti precedentemente diagnosticate come diabetiche, quelle con diabete gestazionale e quelle che erano considerate come affette da intolleranze minori ai carboidrati. 1 Sono stati inoltre descritti livelli di rischio di sviluppare diabete in gravidanza raccomandando di porre particolare attenzione alle donne che presentano le seguenti caratteristiche: • obesità • precedenti episodi di GDM • familiarità diabetica • glicosuria questi soggetti dovrebbero essere sottoposti a valutazione al più presto possibile ed in caso di negatività al primo screening, ritestate alla 24a -28a settimana di gravidanza (Diagnosis of diabetes mellitus, ADA. Diab. care. 33 S1, Jan 2010) L’identificazione precoce di queste pazienti è particolarmente importante, perchè hanno un rischio più elevato di outcomes avversi sia fetali (malformazioni) che materne; in questi soggetti, il trattamento deve essere instaurato il più precocemente possibile. La Conferenza Nazionale di Consenso per lo studio del diabete gestazionale convocata dal Gruppo di Studio “Diabete e Gravidanza “SID-AMD ”, composta da delegati di tutte le società scientifiche e professionali che si occupano dell’argomento, si è riunita a Roma il 27 marzo 2010 ed ha formulato, alla luce degli studi precedentemente citati, una serie di raccomandazioni che riportiamo in sintesi, PRIMO Controllo Ø Determinazione della presenza eventuale di diabete manifesto con determinazione della glicemia plasmatica a digiuno. o Il riscontro, ripetuto in due occasioni successive, di un valore glicemico ≥ 126mg/dl, di una emoglobina glicata (HbA1c) > 6.5 % o di una glicemia random >200 mg/dl permette di porre diagnosi di diabete manifesto. o Le donne in gravidanza con diabete manifesto devono essere monitorate dal punto di vista metabolico ed ostetrico come le gravide con diabete pregestazionale. Ø Se la glicemia al primo controllo risulta ≥ 92 mg/dl ma <126 mg/dl si fa diagnosi di Diabete Gestazionale Ø Tutte le donne con glicemia a digiuno alla prima visita < 92 mg/dl e/o senza precedente diagnosi di Diabete manifesto, indipendentemente dalla presenza di eventuali fattori di rischio per diabete gestazionale, devono eseguire OGTT tra la 24a -28a settimana Ø L’OGTT deve essere eseguito con 75 gr di glucosio anidro in 300 ml d’acqua e prelievi venosi ai tempi 0’ - 60’ - 120’ 2 Diagnosi di diabete manifesto in gravidanza Glicemia a digiuno (FPG) ≥ 126 mg/dl (2 riscontri) Glicemia random (RPG) ≥ 200mg/dl (con glicemia a digiuno ≥ 126 mg/dl) Diagnosi di diabete Gestazionale mediante OGTT (alla 24a -28a settimana) Glicemia FPG Valori soglia (mg/dl) 0’ 92 PG 60’ 180 PG 120’ 153 Importante: Le donne affette da diabete gestazionale dovranno rivalutare la tolleranza glucidica a distanza di 8-12 settimane dal parto sempre con OGTT da 75 gr. Il percorso per lo screening e la diagnosi, il successivo monitoraggio delle donne affette sia da diabete manifesto che gestazionale devono essere eseguiti da un team multidisciplinare secondo protocolli di gestione condivisi. Strategie proposte per la diagnosi delle condizioni di iperglicemia in gravidanza Primo controllo Valutare FPG o RPG in tutte le donne Se i risultati indicano un diabete manifesto: Trattamento e follow up come per diabete pregestazionale Se i risultati non indicano un diabete manifesto, ma: FPG ≥ 92 e < 126 mg/dl : diagnosi di diabete gestazionale FPG < 92 mg/dl : eseguire OGTT tra 24a -28a settimana 24a - 28a settimana: OGTT 0’-60’- 120’ carico 75gr in tutte le donne non precedentemente diagnosticate come GDM o diabete manifesto nel corso dell’attuale gravidanza Interpretazione: GDM se 1 o più valori superano la soglia diagnostica Normale se tutti i valori dell’OGTT sono inferiori alla soglia diagnostica I laboratori di Patologia Clinica dell’ASL2, in aderenza alle raccomandazioni dei referenti della Conferenza Nazionale di Consenso, abbandoneranno la procedura in due fasi (“minicarico glucidico” + OGTT nei casi di minicarico positivo) ed utilizzeranno la procedura in fase unica adottata dall’HAPO study. 3