L`aggregazione del Bellinzonese: un`occasione per estendere la

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L`aggregazione del Bellinzonese: un`occasione per estendere la
L’aggregazione del Bellinzonese: un’occasione per estendere la copertura dei servizi sociali
comunali a tutta la popolazione del distretto
Nel 2006, con l’introduzione della nuova Legge per le Famiglie (Lfam), quello che allora era
l’Ufficio del Servizio Sociale è divenuto l’Ufficio delle Famiglie e dei Minorenni (UFam, ora UAP).
Se prima tutti i cittadini ticinesi bisognosi di aiuto in ambito sociale avevano un servizio cantonale
al quale rivolgersi, poi non è più stato così; la palla è dunque passata ai Comuni. Attualmente sono
oltre 50 i Comuni Ticinesi che si sono dotati di un operatore sociale (os); in alcuni era già presente
da prima del 2006. In tutto il Bellinzonese sono però soltanto quattro i Comuni con un os nel loro
organico. Capita sempre più spesso che ai pochi os attivi nel distretto giungano richieste di
persone provenienti da altri Comuni, alle quali risulta difficile dare seguito, sia perché non è
previsto nel mandato di poter “sconfinare”, sia per mancanza di tempo, in quanto la percentuale
lavorativa non è chiaramente sufficiente per lavorare su più Comuni. Ciò causa un’evidente
disparità dei servizi a disposizione della popolazione.
Poiché la Svizzera è uno dei paesi più ricchi al mondo, spesso si pensa che un servizio sociale
comunale non sia necessario. In Ticino raramente si vedono persone senzatetto o che chiedono la
carità. Tutto è esteticamente bello e pulito, ma ciò non significa che dentro le mura domestiche non
si celino sofferenza e povertà. Il profilo delle persone bisognose in ambito sociale è inoltre molto
cambiato negli anni. Non sono più solo i “casi sociali classici”, un po’ stereotipati nelle menti di tutti,
ad aver bisogno di un accompagnamento. Oggigiorno qualunque cittadino potrebbe necessitare di
un os, sia per ricevere informazioni sulla rete di servizi presenti nel territorio (che può essere vista
come una vera e propria giungla) sia perché, ad esempio, si trova in difficoltà finanziarie a causa di
cambiamenti anche imprevisti nella propria vita (divorzio, perdita del posto di lavoro, ecc.). La
presenza di un os comunale aiuta a prevenire l’aggravarsi delle situazioni di disagio, offrendo uno
spazio di ascolto adeguato al cittadino che viene a chiedere aiuto. In conclusione ritengo quindi
necessaria la presenza di questa figura professionale in tutti i Comuni, anche perché purtroppo le
reti informali di sostegno sono meno presenti rispetto al passato e molte persone si sentono sole e
prive di appoggi. L’aggregazione del Bellinzonese potrà offrire l’opportunità di andare in questa
direzione.
Silvia Pestoni – assistente sociale comunale