Diciassette firme, una grande città
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Diciassette firme, una grande città
Diciassette firme, una grande città I parallelismi con la giornata cruciale degli Stati Uniti d’America, al voto per scegliere il presidente, non sono mancati ieri mattina a Sementina in quello che – nel piccolo della nostra realtà locale – è comunque stato un evento storico, a prescindere dal destino che avrà. Dopo anni di inattività sul fronte delle aggregazioni comunali, il Distretto bellinzonese si è infatti lanciato senza più tentennamenti, e con tanto orgoglio, verso la fusione con cui intende assumere potere contrattuale a livello cantonale e coordinare maggiormente lo sviluppo regionale in un comprensorio da 50’000 abitanti. Si tratta di un passo eccezionale non solo per i diciassette Comuni che hanno aderito ufficialmente al progetto di unione (compreso il ricco Sant’Antonino che si è aggiunto in ‘zona Cesarini’), ma anche per tutto il Cantone, considerando che finora nessun agglomerato urbano al completo si era cimentato in un’impresa simile. È invece il caso di Bellinzona e degli altri quindici enti locali del Distretto, a cui si è aggiunto Claro che fa parte della Riviera. L’obiettivo consiste nel formare un Comune unico entro il 2016. Il lavoro vero, però, comincia adesso. E si annuncia immenso: nessuno studio aggregativo, in Ticino, aveva infatti coinvolto da subito un numero così elevato di partecipanti. Il rapporto presentato lo scorso marzo dal gruppo di lavoro guidato dal consulente Michele Passardi già metteva in luce le potenziali difficoltà di un’operazione simile. Ritenendo che la TI-PRESS/REGUZZI Passo storico per il Distretto bellinzonese. Tutti i Municipi uniti per dar vita a un Comune unico entro il 2016 Siglata l’istanza ufficiale: record di partecipanti e primo agglomerato urbano che ci prova al completo Al centro Ciossetto di Sementina una folla di autorità e segretari comunali preparazione dell’aggregazione in una sola tappa avrebbe poi richiesto “sforzi notevolissimi sia dal profilo politico che operativo”, le autorità avevano inizialmente optato per una fusione a tappe, partendo da un nucleo centrale forte. Variante, quest’ultima, poi sovrastata dall’inaspettato successo di adesioni. Al centro Ciossetto di Sementina – per celebrare la firma che formalmente dà avvio alla costruzione della nuova realtà istituzionale – c’erano tutti i Municipi coinvolti. Raramente, forse mai, si erano visti così tanti esponenti comunali riuniti in un solo appuntamento. «Nel Bellinzonese eravamo giunti a una impasse che è poi stata rotta dalla volontà delle autorità locali», ha sottolineato il consigliere di Stato Norman Gobbi, responsabile del dossier-aggregazioni, benedicendo l’iniziativa. La stessa, ricordiamo, è partita nella primavera del 2011 dai sindaci della ‘cintura sud’. Ha poi preso vigore sulla scia del rinnovo dei poteri comunali, in particolare con la ‘rivoluzione’ nell’Esecutivo cittadino e l’inedito feeling con Giubiasco. E proprio il sindaco del Borgo, Andrea Bersani, ha sottolineato: «Vogliamo essere i padroni del nostro futuro, senza tutele e rivendicando maggiore autonomia». Da parte sua il ‘padrone di casa’ e cerimoniere della mattinata, il sindaco di Sementina Riccardo Calastri, ha evidenziato: «Posiamo una pietra miliare che segnerà la strada di tutto il Bellinzonese». Entrambi hanno invocato più rispetto per il Distretto da parte delle autorità cantonali, nel solco della protesta con cui alcuni Comuni avevano disertato lo ‘studio strategico’ voluto dal Dipartimento delle istituzioni. Ed entrambi hanno attaccato l’iniziativa popolare costituzionale con cui l’attivista losonese Giorgio Ghiringhelli intende portare tutti i ticinesi al voto per esprimersi sull’unione forzata di Locarnese e Bellinzonese: «È una posizione dogmatica, priva dei necessari contenuti e da cui non ci siamo mai fatti influenzare», ha ribadito il sindaco di Sementina rivendicando nuovamente il diritto bellinzonese all’autodeterminazione. Il cammino è lungo e lastricato di ostacoli. Ma secondo i promotori ci sono le basi per riuscire: «La coralità è l’elemento centrale di questo progetto», ha affermato nel suo intervento il sindaco della capitale Mario Branda, chiedendo di impegnarsi nella necessaria visione su un arco temporale di 10-15 o anche 20 anni, anticipando la realtà che muta: «Insieme». SIBER