Nuova Bellinzona: la scelta consapevole Il prossimo 18 ottobre la
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Nuova Bellinzona: la scelta consapevole Il prossimo 18 ottobre la
Nuova Bellinzona: la scelta consapevole Il prossimo 18 ottobre la popolazione di tutto il Bellinzonese e Claro deciderà che tipo di sviluppo futuro vorrà dare alla propria regione rispettivamente al Comune in cui vive. La data sarà senz’altro storica in quanto, qualsiasi sarà l’esito della consultazione popolare, la direzione che si deciderà di seguire caratterizzerà la vita politica nel lungo periodo. È evidente che le varianti in gioco sono molto differenti sia da un punto di vista strategico che da un punto di vista concettuale e la scelta non è sicuramente facile, considerati i diversi sentimenti contrastanti nei singoli cittadini. Da una parte ci si potrebbe far intimorire da un cambiamento a livello di organizzazione politica del proprio Comune. Dall’altra ci si potrebbe invece far entusiasmare da un progetto, sì ambizioso ma anche lungimirante, che vuole costruire una nuova Città in un territorio istituzionalmente troppo frastagliato, per essere gestito al meglio in un’epoca come quella che stiamo vivendo. Il dibattito che sta caratterizzando la campagna in vista del voto di ottobre evidenzia questi aspetti. Il SÌ viene caldeggiato sulle ali di un entusiasmo mai visto prima nella nostra regione; mentre il NO viene proposto in relazione a sentimenti comprensibili di allontanamento dal processo democratico, con un’istituzione apparentemente più distante dal territorio e con una perdita di identità e punti di riferimento per la popolazione. È indiscutibile che queste ultime argomentazioni possano incutere timore, soprattutto se questo progetto aggregativo viene erroneamente confrontato con altri nei quali più che altro si è trattato di far diventare ancor più grandi delle città già esistenti e non, come vogliamo fare nel Bellinzonese, di crearne una nuova, moderna e in grado di rispondere alle esigenze dei cittadini e del suo territorio. In quest’ottica dunque non è un caso che il progetto aggregativo del Bellinzonese sia stato ideato e ora promosso da chi si occupa quotidianamente della gestione della Cosa Pubblica. Addirittura nel nostro caso è la cosiddetta ‘periferia’ che ha dato l’impulso decisivo a sviluppare uno studio a così ampio respiro: tutti vi hanno aderito e ogni Municipio è stato libero di scegliere di firmare l’istanza d’aggregazione, dando inequivocabilmente un grande segnale di maturità e visione politica. Sicuramente nei vari consessi non vi è sempre stata unanimità e unità di vedute su questo tema ma di fatto il dibattito a livello istituzionale e il lavoro dei singoli rappresentanti nei vari gruppi di lavoro ha permesso di proporre un rapporto finale ampiamente condiviso, difendibile ed attuabile. Anche i partiti hanno risposto ‘presente’, consapevoli credo, che solo riformando istituzionalmente la nostra regione si possa ritornare infine a fare politica e definire la strategia per affrontare il nostro futuro tramite anche gli ideali e gli scopi di partito. Se, come auspico, la popolazione il prossimo 18 ottobre darà fiducia a questo importantissimo progetto ci sarà molto da lavorare. Alle belle parole dovranno aggiungersi i fatti e tutti, politici, funzionari, partiti e anche i singoli cittadini dovranno darsi da fare per costruire con impegno questa nuova Città. Un impegno da assumersi con responsabilità, consapevoli che quanto si vuole concretizzare sarà una grande opportunità per noi e per le generazioni future. Per il comitato di sostegno interpartitico: Ivan Ambrosini, municipale di Giubiasco – PPD distretto di Bellinzona