Intervento di Maria Grazia Avezzù

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Intervento di Maria Grazia Avezzù
PROVINCIA DI ROVIGO
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Provincia di Rovigo
Servizio P.O.
Commissione Pari Opportunità
AREA SERVIZI ALLA PERSONA
Servizio Pari Opportunità
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Tel. 0425/386382 - 386370 fax 0425/386350
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Commissione P.O.
Provincia di Rovigo
20 gennaio 2007
Pari Opportunità ed Enti Locali
Forum delle elette nelle autonomie locali
Negli incontri precedenti a questo di oggi, organizzati dal Consorzio di Sviluppo sul tema delle Pari
Opportunità, ai quali ero stata invitata per relazionare su azioni positive promosse dall’Assessorato e
dalla Commissione Pari Opportunità provinciale, mi era piaciuto proporre un progetto finanziato, lo
scorso anno, dalla Regione Veneto, programmato in rete con 18 partner nell’ambito del territorio
provinciale:16 Comuni, la Consigliera di Parità Provinciale e una Commissione di pari opportunità.
Si tratta del progetto che prevede la divulgazione dei principi di parità negli ambiti lavorativi e sociali
e degli organismi preposti alla loro tutela, attraverso la predisposizione di un opuscolo in sei lingue,
oltre all’italiano, (spagnolo, inglese, francese, russo, cinese arabo), quelle usate dalle donne straniere
maggiormente presenti in Polesine.
In quegli incontri avevo evidenziato l’originalità del progetto: la stampa di distinti opuscoli per ogni
lingua, accostata a quella italiana, per offrire uno strumento agile, razionale nella consultazione e per
prestare attenzione, accoglienza alla donna straniera che lo consulterà.
La “Guida ai Diritti delle Donne Lavoratici e alle Opportunità per le Aspiranti Lavoratici è stato
ultimata di recente e a breve sarà realizzata la seconda parte del programma, quella che evidenzierà il
ruolo strategico della rete con i Comuni partner!
Senza la rete, infatti, il progetto rimarrebbe incompleto, non si potrebbe creare quella spirale virtuosa
che darà concretezza all’azione positiva.
I comuni partner stanno ricevendo dalla provincia l’invito ad organizzare un evento pubblico:
convegno, tavola rotonda, festa, mostra fotografica, durante il quale sarà presentata la “guida” che
successivamente verrà diffusa in modo capillare nel loro territorio e si farà leva sulla necessità di
valorizzare le risorse femminili accanto a quelle maschili, per un principio di equità sociale, perché
le donne devono far parte della società con tutti i diritti e i doveri e con quei valori di affettività, di
socializzazione e di fertilità, intesa in senso ampio, che sono squisitamente femminili
Oggi vorrei presentare il progetto “Stop Sexual Tourism”, al quale l’Assessore Guglielmo Brusco e la
Commissione P.O. stanno lavorando con il cuore.
Il progetto è stato apprezzato anche dall’Assessora alle Pari Opportunità e ai Diritti Umani della nostra
regione, Maria Luisa Coppola, durante un incontro da lei organizzato 13 dicembre scorso, a Palazzo
Balbi, per tracciare un percorso comune alle province venete, in funzione dell’anno europeo delle Pari
Opportunità.
Permettetemi di descrivere anche il contesto all’interno del quale si è collocata la nostra progettualità
e riportare alcune voci autorevoli nel campo della tutela dei diritti umani, quelli la cui effettiva
attuazione, in lenta marcia, permetterebbe l’avvio Verso una società giusta, così come recita lo slogan
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attraverso il quale il Parlamento e il Consiglio Europeo hanno bandito, lo scorso 20 giugno, il 2007
anno delle pari opportunità per tutti.
Purtroppo, invece, si è di fronte ad un paradosso storico senza precedenti, l’ha sostenuto in un suo
saggio il professor Franco Bosello, già Direttore del Dipartimento di Studi Internazionali presso
l’Università degli studi di Padova.
Infatti le discriminazioni per genere e per età continuano in tutto il mondo, nonostante i progressi circa
il riconoscimento dei diritti delle donne e delle bambine e dei bambini e le dichiarazioni d’impegno per
promuoverli; nel 1979 la “Convenzione sull’eliminazione di tutte le forme di discriminazione contro le
donne”, nell’89 la “Convenzione Internazionale sui diritti dei bambini dell’89” che registrano, in
assoluto, il maggior numero di adesioni: da parte di 175 paesi su 193, la prima e da parte di 192 su 193
la seconda.
Ma la dimensione solidaristica dello sviluppo partecipato, anche da parte di donne e bambini,
richiede, oltre alle norme, la volontà politica di dare all’azione una certa direzione, nell’ottica del
disegno della Carta delle Nazioni Unite.
In realtà in nessuna società le donne, le bambine possono contare sulle stesse opportunità di cui
dispongono gli uomini; le donne e in particolare le bambine, pagano per prime i costi delle instabilità
sociali, dei conflitti, delle crisi economiche.
Sono affermazioni forti, evidenziate in molti rapporti delle Nazioni Unite: UNICEF; UNIFEM,
UNFPA che descrivono la disparità fra i sessi e le gravi forme di deprivazione da loro subite nei campi
dell’istruzione, dell’occupazione, del carico di lavoro. Tutti i Rapporti evidenziano come la mancanza
di valorizzazione del ruolo delle donne, i pregiudizi e la discriminazione sessuale, radicata nelle norme
sociali, si traducano troppo spesso per le loro in violenza, violenza fisica, psicologica, sessuale, da
coercizione, economica, che le opprime lungo il corso della vita.
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Il turismo sessuale s’inserisce nella dimensione della violenza e in quella della povertà che ha
indubbiamente un volto femminile. Infatti su oltre un miliardo e mezzo di poveri il 70% è costituito
da donne.
Il turismo sessuale è una grave forma di violenza che fa incontrare due miserie:
♦ una materiale nei Paesi più poveri del mondo, quella delle bambine, delle adolescenti senza
scampo per la povertà,
♦ ed una morale dei paesi sviluppati, primo fra tutti in Europa, l’Italia, ed in Italia il Veneto con
l’Emilia Romagna. Si tratta di una miseria dei rapporti, ha detto recentemente durante un dibattito
televisivo, la senatrice Anna Serafini, presidente della commissione parlamentare per
l’infanzia, miseria che non fa provare orrore al fatto che uomini dei paesi ricchi, si avvalgano delle
bambine dei Paesi più poveri del pianeta, per avere rapporti.
1. La legge non basta. (269/1998) Occorre agire sul piano culturale per cambiare questa
mentalità, è stato raccomandato nel secondo Rapporto di aggiornamento sul monitoraggio della
Convenzione dei diritti per l’infanzia, curato da Arianna Saulini di Save the Children Italia. Infatti
da qualche anno l’età degli abusatori si è abbassata,(fra i 20 e i 30 anni) grazie alla possibilità di
viaggiare in economia con i voli low cost.
2. Occorre realizzare sul territorio nazionale campagne d’informazione e sensibilizzazione a
lungo termine.
3. Sono auspicabili pubblicità progresso, manifestazioni promozionali informative e didattiche
4. Non si deve sottovalutare il fenomeno che spesso, specie in piccoli centri, è considerato come una
bravata..
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In quest’ottica ha preso avvio il lavoro dell’Assessorato e della Commissione Pari Opportunità
provinciale, a sostegno della Campagna Italiana “Stop Sexual Tourism” avviata durante il Forum
Sociale Mondiale di Porto Alegre nel gennaio 2005.
Abbiamo scelto di schierarci a fianco della campagna nazionale per contribuire a tutelare i diritti
delle bambine e adolescenti, vittime di questo indegno destino che parla sempre di più
l’italiano, a partire dalla celebrazione della Giornata internazionale per l’eliminazione della
violenza contro le donne lo scorso 25 novembre.
Abbiamo coinvolto studenti di alcuni Istituti Superiori della città già impegnati in progetti didattici
su tematiche afferenti le questioni dei diritti umani. Siamo convinti, infatti, che
un’informazione/formazione attenta ai problemi di genere e il coinvolgimento, accanto a giovani
studentesse di ragazzi, costituiscano, alcuni dei fattori importanti e di impatto sulla violenza di
genere, la più diffusa e purtroppo socialmente tollerata violazione dei diritti umani, violenza che
segnala la permanenza di una cultura legata ai significati del patriarcato, cultura che va cambiata
a partire dai contenuti scolastici.
Il progetto che ha come obiettivo primario quello di denunciare la gravità del fenomeno
presente in Veneto, prevede altre azioni, altri momenti e il coinvolgimento di altri soggetti oltre le
scuole e gli Assessorati della nostra provincia, quello alla Pace e ai Diritti Umani, quello alla
Pubblica Istruzione, la Presidente del Consiglio Provinciale, la Consigliera di Parità Provinciale, la
Regione Veneto, le province della regione Veneto, i comuni partner della rete provinciale delle pari
Opportunità, il Consvipo le Associazioni femminili, prima fra tute la Fidapa, Il Centro di
Documentazione Polesano, UNICEF e l’ONG Aidos (Associazione italiana donne per lo sviluppo
guidata dalla nostra concittadina Daniella Colombo)
Per il prossimo mese di marzo e prevista negli aeroporti veneti, una denuncia forte visibile, vistosa
per colpire i possibili turisti sessuali. A tale scopo l’Istituto d’Arte di Castelmassa, guidati dal
professor architetto Puggiotto, ha creato un logo che è stato stampato su magliette con la scritta
“Stop sexual tourism”. Si dovrà prendere contatto con i dirigenti degli aeroporti del Veneto per far
indossare le magliette dal personale in servizio presso i banchi di partenza dei voli diretti verso le
destinazioni incriminate. Naturalmente l’azione dovrà avere il sostegno dei mass-media”, allora
diventerà vistosa
Entreremo in contatto con alcuni stilisti di successo per proporre il logo della maglietta ideato dai
ragazzi dell’Istituto d’arte di Castelmassa e forniremo loro il percorso che gli studenti hanno
seguito per arrivare alla loro creazione. “Perché la comunicazione sia massimamente efficace
hanno scelto la sommatoria di due elementi, quello di tipo simbolico, un’immagine e quello di
tipo esplicito, il testo. L’uso del testo inglese è finalizzato ad una comunicazione più vasta,
proprio perché la maglietta sarà collocata in luoghi dedicati ai collegamenti anche
internazionali. La spirale per sua natura rappresenta il movimento, ma anche la fusione delle
forme. Il centro della spirale è costituito da due forme avvolgenti simmetriche, la condizione di
parità ed il coinvolgimento, tra le quali se ne inserisce una terza, l’elemento di separazione. Il
richiamo alla lettera S è connaturato nella forma stessa della spirale e confermato dal testo in
basso”.
E ancora, grazie al progetto finanziato recentemente dalla Regione Veneto, faremo preparare da
esperti nel campo dei diritti umani ed in quello legislativo, una pubblicazione che spieghi cos’è il
turismo sessuale, indichi la mappa dei Paesi maggiormente visitati dai turisti, riportando, se
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possibile, dati relativi alla nostra provincia. La pubblicazione dovrà contenere inoltre indicazioni
sui modi di combattere il fenomeno, sulle sanzioni penali previste in Italia, sulla necessità di una
maggiore cooperazione tra l’Italia e i principali Paesi di destinazione, sui progetti di cooperazione
a favore delle bambine a rischio e quelli di recupero dei minori vittime. La pubblicazione verrà
distribuita presso gli istituti superiori della provincia, attraverso incontri organizzati con studenti e
insegnanti e con l’ausilio di organizzazioni non governative, delle amministrazioni provinciali ed
associazioni femminili.
Grazie per l’attenzione
Maria Grazia Avezzù Raisa
Presidente Commissione Provinciale Pari Opportunità
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