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SUD EST ASIATICO / CAMBOGIA
MINI GUIDA
CAMBOGIA
QUANDO: I mesi di dicembre e gennaio sono i migliori per visitare il paese. La stagione delle piogge va da
maggio ad ottobre; nonostante la visita ad Angkor possa risultare piacevole con la vegetazione che offre
insoliti colori verdeggianti, meglio evitare la zona nord orientale dove spesso le strade diventano
impraticabili.
VISTO: il visto è necessario, costa USD 30,00 direttamente in arrivo in aeroporto, USD 35,00 entrata via
fiume o via terra, USD 40,00 entrata via fiume o via terra dal Laos, e si può ottenere direttamente all'arrivo
negli aeroporti di Phnom Penh e Siem Reap.
Necessario avere almeno due pagine consecutive libere sul passaporto.
I moduli da compilare sono disponibili negli aeroporti stessi, meglio essere muniti di 2 fototessera a
persona (dimensioni 4x6 su sfondo chiaro). E'consigliabile premunirsi dei dollari necessari: il pagamento
può essere effettuato anche in euro ma il cambio è svantaggioso.
E' possibile ottenere il visto anche in frontiera per chi entra in Cambogia via terra da Vietnam, Laos e
Thailandia.
Per chi volesse partire già con il visto, a partire dal 2006 è stata avviata la procedura on-line di E-Visa sul
sito del Ministero degli Affari Esteri cambogiano, ma solo per la richiesta di visto turistico.
Per la procedura dell'E-Visa viene richiesta la scansione del passaporto e della fototessere, mentre il
pagamento verrà effettuato tramite carta di credito. Questa procedura richiede circa tre giorni. Per
richiedere l'E-Visa possono essere seguite le istruzioni presenti nel sito: http://www.mfaic.gov.kh/evisa/
Per ottenere un'estensione del visto turistico oltre i 30 giorni occorre rivolgersi al dipartimento per
l'immigrazione ubicato a Confederation de Russie ('Airport Road'), che si trova di fronte all'aeroporto
internazionale di Phnom Penh Tel: 012-581558. Fax: 023-890380. E-mail: [email protected] .
Per visitare il sito di Angkor occorre un pass che può essere fatto sul posto (40 USD), per il quale vi
verranno richieste 2 fototessera (solitamente viene richiesto obbligatoriamente di scattarle all'ingresso con
pagamento diretto); il pass vale per tre giorni.
Segnaliamo che le autorità cambogiane informano sul sempre più rigido codice di abbigliamento per le
visite al sito archeologico di Angkor. Ai visitatori che si presenteranno in biglietteria con abiti non idonei,
troppo corti o trasparenti, non verrà rilasciato il biglietto e saranno quindi impedite le visite. I controlli poi
sono estesi a tutti i templi del parco archeologico per cui potrebbe essere impedito l'accesso anche dopo
che il biglietto è stato rilasciato in quanto a discrezione dei vari addetti agli ingressi. Va ricordato che oltre
ad essere, in alcuni casi, luoghi di culto, i templi di Angkor sono considerati la massima espressione della
cultura Khmer. Le leggi locali che li regolano sono perciò regolate al massimo rispetto possibile.
Consigliamo dunque un abbigliamento consono quali, pantaloni lunghi o pantaloncini sotto le ginocchia e
maglie a maniche corte e non troppo scollate,
PASSAPORTO: Necessario, con validità minima di 6 mesi dalla data d'ingresso nel paese.
VALUTA: I dollari americani sono la valuta straniera di normale circolazione. Si consiglia di munirsi di
banconote di piccolo taglio.
Gli sportelli ATM (Bancomat) sono molto rari.
ELETTRICITA': La corrente elettrica è a 220 V / 240 V. Le prese sono siano quelle europee standard che
quelle a due lamelle di tipo americano, utile prevedere un adattatore universale.
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CELLULARI: TIM, VODAFONE, WIND
FUSO: - 6 ore (5 con l'ora legale)
FESTIVITA':
Gennaio: 01 - Primo dell'anno
Marzo: 08 - Festa della donna
Aprile: verso metà mese Bonn Chaul Chhnam (nuovo anno khmer)
Maggio: 01 - Feste dei lavoratori, verso metà mese Chrat Preah Nongkol (festival in occasione dell'inizio
della stagione delle piogge in cui si inizia a seminare ed arare, cerimonie si tengono al Palazzo Reale di
Phnom Penh)
Giugno: 01 - Festa dei bambini
Settembre: 24 - Giorno della costituzione
Ottobre: Phchom Ben (nel nono mese lunare, i Khmer celebrano la festa dei morti per 15 giorni con offerte
ai templi ed alle pagode), 23 - Accordo di pace di Parigi, 30 - Compleanno del re
Novembre: Bonn Om Touk (numerose cerimonie, in particolare sul fiume Tonle Sap a Phnom Penh, e
donazioni in occasione della fine della stagione delle piogge), 9 - Giorno d'indipendenza
Dicembre: 10 - Giorno dei diritti umani
NORMATIVA PREVISTA PER ABUSI SESSUALI O VIOLENZE CONTRO I MINORI:
l'abuso sessuale sui minori è considerato un crimine grave in Cambogia. Le pene sono di lunga durata e
vanno scontate nelle prigioni cambogiane.
Va ricordato che coloro che commettono all'estero reati contro i minori (abusi sessuali, sfruttamento,
prostituzione),vengono perseguiti al loro rientro in Italia sulla base delle leggi in vigore nel nostro Paese.
In caso di problemi con le autorità locali di Polizia (stato di fermo o arresto) si consiglia di informare
l'Ambasciata italiana a Bangkok o l'Ambasciata di Francia presente nel Paese per la necessaria
assistenza.
AMBASCIATE E CONSOLATI:
AMBASCIATA D' ITALIA A BANGKOK (competente anche per la Cambogia)
Indirizzo: 399, Nang Linchee Road, Thungmahamek, Yannawa
Bangkok 10120
Tel: 0066 2 2854090/1/2/3, 0066 2 2854433, 0066 2 2854434
Fax: 0066 2 2854793
Home page: www.ambbangkok.esteri.it
E-mail: [email protected]
Per l'assistenza sul posto a cittadini italiani in caso di emergenze è competente l'Ambasciata di Francia :
AMBASCIATA DI FRANCIA
1 Bd Monivong, Phnom Penh
Tel: (-855) 23 430 020 (da fuori Paese), 023 430 020 (localmente);
E-mail: [email protected]
CENNI STORICI:
I soldati francesi che già occupavano il delta del Mekong, fanno la loro prima apparizione nell'attuale
Cambogia per imporvi il loro protettorato nel 1864.
Re Norodom non aveva certo la tempra ed il potere dei re di Funan tramontati del VI secolo a favore degli
Khmer cui si ascrivono le glorie di Angkor Wat e Angkor Thom ed a loro volta insidiati e distrutti da
un'invasione thai, quindi preferì la protezione francese che presto lo libero' da qualsiasi responsabilità di
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governo del suo antico regno.
Si deve ai nuovi colonizzatori la riscoperta ed il tentativo di preservare l'antica cultura di Angkor cosi' come
i notevoli sforzi per costruire e modernizzare la rete stradale, le scuole ed i servizi sanitari, lasciando
un'impronta nei cambogiani di cultura che va oltre l'epoca del protettorato.
E' ormai conclusa la tragedia che per oltre vent'anni ha sconvolto la vita della Cambogia; iniziata col
coinvolgimento del Paese nella guerra del Vietnam, proseguita col terrore instaurato dal regime dei Khmer
rossi di Pop Pot ed il genocidio di oltre un milione di persone, culminata nell'invasione da parte delle
truppe di Hanoi e nella conseguente lunga guerra civile.
Tutte le fazioni in lotta hanno siglato alla fine di ottobre del 1991 il piano di pace che ha posto la Cambogia
sotto la tutela delle Nazioni Unite fino allo svolgimento delle libere elezioni del maggio 1993. Il principe
Sihanouk rientrato in Patria dopo 13 anni di esilio come Presidente del Consiglio Supremo Nazionale fu è il
vero trionfatore.
Le elezioni del 1998 con la vittoria di Hun Sen ci portano allo stato attuale: una monarchia costituzionale
dove Samdech Hun Sen opera come Primo Ministro ed il re Sihanouk come Capo di Stato.
Con un lento processo di sminamento e di nuovo controllo del territorio, dalla foresta riappaiono nuovi siti
archeologici che arricchiscono il già imponente patrimonio culturale.
Phnom Penh
Costruita nel punto di incontro dei fiumi Mekong, Bassac e Tonle Sap deve il suo nome alla composizione
della parola Khmer 'Phnom' che significa collina e del nome della donna Penh che nel 1372 la fondò. La
bella architettura coloniale riscontrabile in numerosi edifici, il lungo fiume dove sono stati recentemente
aperti caffè e ristoranti ed i templi sparsi per tutta la città saranno una vera sorpresa. Da non mancare le
visite al Museo Nazionale, al Palazzo Reale, al Mercato Russo ed a quello Centrale.
Siem Reap (Angkor)
Sicuramente l'attrazione principale del Paese da visitare in qualsiasi periodo dell'anno. Sono oltre 100 le
rovine dei templi che, costruiti tra il IX ed il XIII secolo per glorificare la successioni di svariati re Khmer,
costituivano il centro amministrativo e religioso del Regno Khmer.
Abbandonati "alla foresta" nel XV secolo, sono stati solo parzialmente restaurati. Il fascino ed il senso di
tranquillità che il luogo trasmette suggerisce di prevedere delle visite approfondite.
Banteay Chmar
Una delle capitali del regno di Jayavaram II (802-850). Fu ricostruita da Jayavaram VII e dedicata a suo
figlio ed a quattro generali uccisi nel 1177 durante una battaglia che respingeva una invasione Cham. La
città è circondata da un muraglione lungo 9 km ed ha al suo centro il più grande ed imponente monastero
buddista del periodo Angkor. La struttura in arenaria, costruita nell'XI sec. e dedicata alla deità di
Avalokiteshvara, nonostante sia stata danneggiata dalla numerose invasioni Thai, fortunatamente offre
ancora dei bellissimi bassorilievi.
Sihanoukville
232 km a sud da Phnom Penh, è l'"unica" spiaggia della Cambogia dove i più intraprendenti possono
prevedere un breve soggiorno mare. Interessanti le visite che si possono fare al Parco Nazionale di Ream
ed alla vicina cittadina coloniale di Kampot.
Battambang
La seconda città del Paese situata in una fertile piana, preserva bellissimi edifici in stile coloniale e
numerosi templi. E' punto di sosta obbligato per chi si sposta da Siem Reap a Poipet (verso la Tailandia) o
v.v. lungo la Highway 6.
Ratanakiri
Conosciuta come 'la città rossa' per i laterizi onnipresenti, offre numerose attrazioni naturalistiche e
soprattutto etnologiche: la cascata di Teuk Cha Ong e quella di Okatchagn, il villaggio di Taveng e quello
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di Kroeung caratterizzato da abitazioni costruite su palafitte in bamboo, il villaggio di Voeuni Sai, sulle rive
del fiume Se San River, e quello di Tampoun e Ka Chaoan.
GEOGRAFIA E TERRITORIO:
La Cambogia è un Paese abbastanza pianeggiante situato nel cuore dell'Indocina. Confina con il Laos a NE, con il Vietnam a E e S-E e con la Thailandia a O. A S-O si affaccia sul Golfo del Siam con 443 km di
costa quasi incontaminata.
Vi sono inoltre due grandi bacini idrografici: il fiume Mekong e il lago Tonlé Sap (Lago grande).
Il Mekong nasce in Tibet e dopo aver attraversato il Myanmar, la Thailandia e il Laos scorre in Cambogia
per 500 km circa per sfociare poi nel Mar Cinese meridionale, già in territorio vietnamita. All'altezza di
Phnom Penh il Mekong si divide in due rami. Quello occidentale prende il nome di Bassac e durante la
stagione delle piogge, a causa delle maree e del forte flusso di acqua, inverte per sei mesi il suo corso (dal
delta al lago Tonlé Sap), per poi tornare a scorrere verso il mare nella stagione secca. Il Tonlé Sap occupa
una vasta area della Cambogia nordoccidentale. Dal suo andamento dipendono l'agricoltura e la pesca in
tutto il Paese. Nei periodi di secca (da novembre a marzo) la superficie del lago si riduce a un terzo (2.500
kmq) e la sua profondità è di 2 m appena, poco più di una palude in cui le secche sono in agguato. Al
contrario, nella stagione delle piogge il lago triplica la sua superficie fino a 8.000 kmq, con una profondità
di 14 m, inondando le strade e le foreste di mangrovie circostanti, giungendo fino alle pendici delle colline.
Il Tonlé Sap è ovviamente pescosissimo e ciò costituisce la fortuna degli abitanti del villaggio galleggiante,
di etnia Cham e vietnamita (dal tipico copricapo triangolare), cui la religione non impedisce di pescare. I
contadini khmer, buddhisti, invece non possono uccidere animali.
POPOLAZIONE:
Il 90% della popolazione cambogiana è di etnia khmer, discendenti da popoli di origine indoeuropea giunti
in Cambogia dall'India del nord: i loro lineamenti sono caratterizzati da visi perfettamente ovali e pelle
scura.
Il secondo gruppo etnico è quello vietnamita (1 milione circa): vive prevalentemente nelle città o sul Tonlé
Sap.
Al terzo posto l'etnia Cham, musulmana, originaria anch'essa del Vietnam; infine cinesi e minoranze delle
cosiddette terre alte. Nella struttura statale i khmer amministrano il potere e la cultura, ma sono
scarsamente intraprendenti nel commercio gestito prevalentemente da cinesi e vietnamiti. Per capirci: i
cambogiani coltivano fiori solo per il piacere dei loro occhi, non per venderli.
LINGUA:
In Cambogia la lingua più diffusa tra la popolazione è il khmer o cambogiano, appartenente al gruppo
austroasiatico.
La scrittura deriva dal sanscrito e dal pali e l'alfabeto è di derivazione indiana.
Tra gli anziani è ancora diffuso il francese mentre i giovani impiegati nelle strutture turistiche parlano
soprattutto l'inglese.
RELIGIONE:
Il 90% dei cambogiani pratica il buddhismo theravada, detto del piccolo veicolo, basato su quattro nobili
verità. Il fedele cerca di guadagnare meriti facendo donazioni ai templi, comportandosi in modo corretto e
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giusto, rispettando gli altri e cercando di non perdere mai la calma. Il primo voto dei monaci è la mendicità
e il primo dovere di un buon buddhista è l'offerta: per questo a chiunque mendichi verrà offerto senz'altro
riso e tè. Anche il viaggiatore lungo la strada può trovare otri pieni d'acqua e pentole di riso in caso di
necessità. I fedeli vanno alla pagoda prevalentemente durante le feste legate alle fasi lunari (4 volte al
mese), offrono cibo ai monaci e poi si fermano a mangiare con loro. Ogni uomo passa qualche anno al
monastero (dove si impara anche a leggere e a scrivere), il voto è revocabile in qualsiasi momento. Anche
le donne possono prendere i voti: in genere lo fanno dopo una certa età, quando non hanno più l'impegno
della famiglia. Allora si rasano la testa e indossano una veste bianca.
Accanto al buddhismo sopravvive anche il culto degli spiriti: vicino a ogni abitazione c'è sempre una
casetta dove alberga un nume al quale si fanno offerte di cibo o di fiori. La dimensione della casetta è
proporzionale alla potenza dello spirito da ammansire. Di fronte alle pagode, invece, c'è sempre un
tempietto vuoto, senza il Buddha, affinché chiunque non sia buddhista possa pregare immaginandovi la
sua divinità. In quanto a tolleranza religiosa abbiamo molto da imparare dai cambogiani!Tra le minoranze
religiose vi sono gruppi di musulmani Cham e di cristiani, questi ultimi soprattutto di etnia cinese e
vietnamita.
COSTITUZIONE:
La Cambogia è una monarchia costituzionale.
Attraverso alterne vicende re Sihanouk ha governato il Paese dal 1941 all'ottobre del 2004, quando ha
abdicato in favore del figlio Norodom Ranariddh (che ha un quarto di sangue italiano per parte di madre).
La Cambogia è diventata ufficialmente una monarchia nel 1993, a seguito delle elezioni organizzate dalle
Nazioni Unite dopo il succedersi di vari colpi di Stato tra cui i tragici anni dei regimi di Lon Nol e Pol Pot
(1970-1979). A riconoscimento della ritrovata pace la Cambogia è stata ammessa all'Asean, il mercato
comune asiatico, nel 1999.
STORIA:
I primi abitanti della pianure alluvionali si stabiliscono in questi territori intorno al 200 a.C., vivono su
palafitte o nelle caverne e si cibano prevalentemente di riso e pesce
Il primo Stato fiorente sorge nel delta del Mekong verso il 300 d.C. e si chiama Funan. È un regno che
prospera intorno ai commerci in quanto si trova lungo la via della seta in un periodo in cui si sviluppa il
commercio tra l'Asia e il Medio Oriente. In questo stesso periodo il regno del Funan inizia a importare le
tradizioni religiose indiane, prima il culto di Shiva e Vishnu e successivamente il Buddhismo.
Negli anni 500-700 d.C. nell'entroterra, vicino alla confluenza del Mekong con il Sap, sorge uno Stato
protokhmer chiamato Chenla dai cinesi. Questo regno dà vita anche a uno stile artistico e architettonico
proprio, che si può ammirare ancora oggi nella zona di Sambor Prei Kuk.
L'era di Angkor, senza dubbio la più nota, ha inizio nel IX sec. d.C. con il re Jayavaraman II, che si
proclama re-dio e si stabilisce a Roluos, vicino ad Angkor. Inizia la costruzione del complesso
architettonico di Angkor, un'opera colossale di ispirazione religiosa ma supportata da un raffinato e
imponente sistema di irrigazione, che permette lo sviluppo e la crescita del regno.
Per secoli l'agricoltura sarà così fiorente che si potranno effettuare 4 raccolti di riso all'anno e dentro la
cerchia muraria vivranno 1,2 milioni di persone, più di quante ne ospitasse Roma all'apogeo dell'Impero.
Angkor è talmente magnifica da lasciare affascinato perfino un rappresentante di Gengis Khan, pure
avvezzo agli splendori della corte cinese.
Il culto di Shiva e Vishnu si affianca a quello di Buddha, destinato ad crescere con il tempo.
Ovviamente giunge anche per Angkor l'era del declino. I popoli confinanti, Cham e Siamesi,
periodicamente compiono incursioni e saccheggi, la capitale del regno viene trasferita più a sud, a Lovek,
fino alla capitolazione definitiva nel XVI sec.
A metà del XIX sec., in pieno colonialismo, i francesi sbarcano a Saigon e costringono il re Norodom a
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firmare un trattato che rende la Cambogia un protettorato francese. Vengono ridefiniti i confini con il
Vietnam e la Thailandia: al primo viene riconosciuto il controllo sul delta del Mekong mentre la seconda è
costretta a cedere alcune province. È corretto affermare che è proprio la presenza francese a salvare, in
qualche modo, l'esistenza stessa di uno Stato cambogiano perennemente nel mirino dei due aggressivi
vicini indocinesi, Vietnam e Thailandia. Che infatti invade la Cambogia durante le cosiddette guerre
d'Indocina. Ma re Sihanuk, salito al potere nel 1942, espelle i thailandesi nel 1946 e ottiene l'indipendenza
dalla Francia nel 1953.
Durante il periodo della guerra del Vietnam Sihanuk rompe i rapporti con gli Usa. Molti comunisti cercano
rifugio in Cambogia, ma il re li considera una presenza sgradita e pericolosa e li perseguita assieme ad
altri dissidenti.
Nel 1970 con un colpo di Stato della destra, il generale Lon Nol, appoggiato dagli americani, prende il
potere: Sihanuk si rifugia a Pechino rivolgendo un appello a tutte le forze antimperialiste e stabilendo i
primi contatti organici con i khmer rossi di Pol Pot.
Nel 1973 termina la guerra in Vietnam: solo in questo periodo sono state sganciate sulla Cambogia
250.000 tonnellate di bombe! Sul suo territorio, infatti, correva il cosiddetto sentiero di Ho Chi Minh, usato
dalle truppe vietnamite per spostarsi lungo il confine e sistematicamente preso di mira dall'aviazione Usa.
Il 17 aprile del 1975 Pol Pot e le sue truppe entrano in Phnom Penh, sconfiggono l'esercito di Lon Nol,
evacuano tutte le città trasferendo la popolazione nelle campagne e impongono l'obbligo del lavoro
agricolo. Pol Pot dà seguito alle teorie sullo sviluppo rurale della Cambogia espresse nella sua tesi di
laurea conseguita a Parigi con tanto di lode! Per 3 anni, 8 mesi e 20 giorni la Cambogia vive l'incubo di
una dittatura spietata, ma in qualche modo in continuità con le vicende drammatiche avvenute sino ad
allora.
La connivenza della comunità internazionale è totale: tutte le istituzioni mantengono con il regime di Pol
Pot normali contatti diplomatici, anche Sihanuk collabora a vario titolo. Durante questo periodo Pol Pot
sopprime tutti i dissidenti: prima si rivolge all'esterno del partito, poi all'interno, perseguitando e uccidendo
anche i suoi stessi uomini dopo averli costretti attraverso la tortura a confessare i complotti più assurdi.
Alcuni oppositori cambogiani riescono a ottenere l'appoggio dei vietnamiti che nel 1979 entrano a Phnom
Penh e la liberano. Il governo di Hanoi istituisce un esecutivo di solidarietà nazionale che rimane al potere
fino al 1989, anno in cui i Vietkong si ritirano.
I khmer rossi e lo stesso Pol Pot, che d'ora in poi avrà un nome in codice (ma anche Pol Pot è uno
psudonimo, il suo vero nome è Kieu Samphan), si rifugiano nelle regioni più remote della Cambogia, da
dove continuano la lotta. Sihanuk, fuggito a metà della dittatura, torna dal suo esilio volontario a Pechino
nel 1991.
Nel 1993 si tengono le prime elezioni sotto il controllo delle Nazioni Unite: partecipano anche i khmer rossi
con un loro partito, del tutto legittimo, che non ottiene grandi consensi.
Pol Pot muore nel 1998, l'anno dopo vengono arrestati due dei suoi uomini, Tamok e Deuch, responsabili
della prigione di Tuol Sleng, a Phnom Penh, l'unica nella quale sono state trovate prove documentali degli
eccidi: sono ancora in attesa di processo.
Attualmente al governo siede il figlio di Sihanuk, Ranarridh, coadiuvato dall'ex generale dei khmer rossi
Hun Sen, poi nemico giurato di Pol Pot, e da altri personaggi di quel terribile periodo che si sono
riallineati.
SITUAZIONE POLITICA:
Nell'ottobre del 2004 re Sihanouk ha abdicato lasciando il suo trono al figlio Ranariddh dopo essere stato
presente nella vita politica del paese per oltre 60 anni. Durante questo periodo Sihanouk ha governato il
Paese ad intermittenza, talvolta come primo ministro, talvolta alla guida di un suo partito, talvolta vivendo
all'estero (Cina).
Costretto a dimettersi e poi allontanato nel 1970 dai militari autori del colpo di Stato del generale Lon Nol,
si è alleato con i khmer rossi che nel 1975 prendono il potere in Cambogia e danno il via a 3 anni, 8 mesi e
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20 giorni tra i più tragici della storia cambogiana, terminati grazie all'intervento dell'esercito vietnamita.
Attualmente solo due rappresentanti del regime sono in carcere (Deuch e Tamok), in attesa di un processo
che forse non si farà mai. Gli altri responsabili girano tranquilli per il Paese dichiarandosi estranei ai fatti o
partecipando attivamente alla vita politica: è il caso del generale Hun Sen, che condivide il potere con il re
Ranariddh e pare stia anche governando con una certa efficacia. Il partito che regge il Paese è di stampo
comunista filo-vietnamita anche se fra i due paesi c'è ancora tensione.
La popolazione sta vivendo sicuramente un periodo più disteso, nonostante le difficoltà oggettive.
Quello che colpisce la mentalità occidentale è il rapporto che i cambogiani hanno con il loro tragico e
recente passato: non se ne parla affatto. Tutti, vittime e carnefici, convivono con una ritrovata pace e non
accennano all'argomento, al punto che non riescono a capire come in Occidente siano perseguiti ancora i
criminali nazisti a tanti anni dalla fine della Seconda guerra mondiale.
ECONOMIA:
L'economia della Cambogia è basata essenzialmente sull'agricoltura e sulla pesca. Ogni contadino
dispone di un appezzamento di terreno per produrre quanto basta per sé e per la sua famiglia.
La Cambogia è quindi un Paese povero, almeno secondo i criteri occidentali, ma certo non in miseria.
Molto proviene anche dall'allevamento e dalla pesca, le acque del Mekong e del Tonlé Sap sono infatti
pescosissime.
Mancano infrastrutture e fabbriche, i movimenti di merci avvengono soprattutto tramite il fiume il cui delta
però si trova interamente in territorio vietnamita, precludendo alla Cambogia l'accesso a una parte dei
commerci via mare.
Il turismo potrebbe diventare in futuro una fonte di ricchezza. Le strutture per l'accoglienza stanno
aumentando a vista d'occhio, solo nella zona di Siem Reap (base per la visita di Angkor) negli ultimi anni
si è passati da tre a un centinaio di alberghi, più una quarantina di guesthouses.
Meriterebbero restauri anche i siti pre-angkoriani di Kompong Thum, molto affascinanti ma privi di tutela e
ormai cadenti. I mercati di Phnom Penh e delle altre cittadine, chiusi e distrutti durante il regime di Pol Pot,
stanno adesso riaprendo e il commercio di prodotti artigianali (stoffe, argenti, legno) sta conoscendo un
nuovo impulso.
La Cambogia importa purtroppo molto dai Paesi confinanti, soprattutto dalla Thailandia, spendendo forse
più di quanto possa permettersi.
FESTIVAL E TRADIZIONI:
Accanto alle feste celebrate in tutto il mondo (Capodanno, primo maggio) la Cambogia festeggia altri
avvenimenti civili e religiosi.
Tra gli appuntamenti degni di nota in ambito laico ricordiamo il compleanno del re (3 giorni) e quello della
regina. Purtroppo il figlio di Sihanouk, che attualmente è salito al trono, non ha moglie e quindi i
cambogiani hanno perso, almeno temporaneamente, la festa della regina.
Il 9 maggio si commemorano le vittime dei khmer rossi mentre il 9 novembre è il giorno dell'Indipendenza
dalla Francia, ottenuta nel 1953.
Il primo febbraio si celebra il Trattato di amicizia tra Vietnam e Cambogia del 1980 anche se fra i due
Paesi i motivi di attrito sono ancora vivi e i due popoli si disprezzano.
Le feste religiose sono legate a ricorrenze buddhiste e vengono calcolate sull'alternarsi delle fasi lunari e
sui cicli delle stagioni. In particolare è molto suggestiva la Festa delle acque (Bon Om Tuk) che si celebra
a ottobre, all'inizio della stagione secca, quando il fiume Sap inverte il suo corso e inizia a scorrere dal
lago Tonlé Sap verso il mare. In questa occasione a Phnom Penh, dove il Sap confluisce nel Mekong, si
tengono gare su barche cerimoniali.
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DA METTERE IN VALIGIA:
In Cambogia fa caldo praticamente tutto l'anno. Sono consigliati abiti di cotone, preferibilmente vestiti che
coprano le spalle, le braccia e il petto e pantaloni lunghi, sia per osservanza dei costumi locali (in alcuni
luoghi non vi lasciano entrare se l'abbigliamento non è dignitoso), sia per proteggersi dal sole e dagli
insetti. Inoltre mettete in valigia scarpe comode e da trekking per visitare il sito di Angkor (ci si arrampica),
cappello, occhiali da sole, creme solari, farmaci, un adattatore.
Portate qualcosa in più, se potete, da regalare ai maestri delle scuole nei villaggi: li distribuiranno ai
bambini (quaderni, matite, penne).
ELETTRICITA':
Conviene portare un adattatore.
É da tenere presente che gli adattatori non modificano in alcun modo la tensione o la frequenza della
presa ma si limitano ad adattarne fisicamente l'ingresso alle spine italiane.
In questo paese (Cambogia) abbiamo un voltaggio di 220 V con una frequenza di 50 Hz, e le seguenti
prese:
Americana a due contatti
Europea a due poli
ANGKOR:
Dal 9° al 13° secolo d.C., Angkor fu sede dell'Impero Kmher, il popolo dell'attuale Cambogia. I suoi confini,
riferiti alle attuali aree geografiche, andavano dal Sud Vietnam allo Yunan cinese e, verso ovest, fino alla
Baia del Bengala.
Nel 1431 una serie di invasioni dalla Tailandia costrinsero i Khmer ad abbandonare Angkor.
Nessuno abitò più quei luoghi, nei quali, per quattro secoli, i Khmer avevano costruito centinaia di templi.
La foresta li ricoprì.
Per i cambogiani, passato un secolo dalla fine di Angkor, non restò memoria dei fatti storici accaduti, e
quei templi, grandi e avvolti dalla vegetazione, entrarono nella leggenda.
Non erano opera dell'uomo ma degli dei.
Pisnouka, figlio di una danzatrice celeste e di un essere umano, era stato inviato agli dei per apprendere le
arti. Vide i templi costruiti dalle divinità e da loro stesse ebbe il mandato di tornare fra gli umani e
costruirne di simili. Così nacque Angkor.
Fra i tempi di Angkor uno si distingueva per bellezza e imponenza: il tempio di Baphuon.
Tcheou Ta-Kouan, diplomatico cinese che visitò Angkor negli ultimi anni del 13° secolo, testimoniò tutto la
sua meraviglia alla vista di Baphuon e della sua cupola di rame splendente.
Qui finisce la storia antica dei templi di Angkor, e arriviamo ai nostri tempi. All'inizio del secolo, per
l'esattezza, quando nel 1910, Jean Commaille, archeologo francese, giunge ad Angkor determinato a
liberare dalla foresta le antiche rovine. Vi riesce e i templi riemergono, in uno stato non particolarmente
compromesso. La cattiva sorte, però, si abbatte nuovamente in questo luogo; piogge di rara intensità e
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forti smottamenti fanno danni profondi. Arriva anche la Seconda Guerra mondiale. Ma, soprattutto,
Commaille muore. Il destino si ripete, perché i templi sono nuovamente abbandonati a se stessi.
Bisogna attendere il 1954, quando Bernard Philippe Groslier, nuovo curatore archeologico della zona, si
rimette al lavoro sui resti di Baphuon. Un anno prima nuove frane avevano ulteriormente complicato le
cose, al punto che la ricomposizione dei resti non è più possibile lavorando su quello che l'area presenta
nella sua immediatezza. Groslier decide di operare in modo diverso: numera tutti i pezzi, li classifica e
inizia la costruzione di un "puzzle" da 300 mila tessere.
E' la storia che si riaffaccia. Inizia il lungo e devastante conflitto del Vietnam, e la Cambogia entra nel
vortice che tutti conosciamo. Tutto l'archivio di Groslier scompare, la mappa con
le istruzioni di base per gestire il puzzle va persa. Gli operai che hanno lavorato al cantiere fanno parte
delle vittime del conflitto. Si perde, insomma, ogni memoria. Nel 1986 Groslier muore senza aver potuto
riprendere in mano la situazione.
Nel 1995 Jacques Dumarcay, nuovo archeologo francese, riapre il cantiere di Baphuon e scopre che il
basamento del tempio, e cioè una prima parte del lavoro di Groslier, è in discrete condizioni. La fotografia
che appare in questa pagina è del 1980. Non è rappresentativa delle condizioni di Baphuon perché nel
decennio successivo la struttura ha subito ulteriori danneggiamenti. Ma il basamento ritrovato da
Dumarcay si intravede.
Ora i lavori di restauro sono in pieno svolgimento e si tratta sempre di ricomporre un puzzle di centinaia di
migliaia di pezzi. La tecnica usata fa riferimento agli strumenti più avanzati dell'informatica. Ogni pezzo è
stato memorizzato nelle sue superfici - immaginiamoci un cubo con i suoi sei lati - in modo da cercare, via
computer, le "facce" che presentano strutture ad incastro.
Si prevede che i lavori abbiano termine intorno al 2003. Per quella data il tempio di Baphuon, il più grande
fra quelli di Angkor - 100 metri di lato, per una altezza di circa 50 metri - tornerà alle sue forme originali.
Nel frattempo la popolazione cambogiana sta definitivamente abbandonando la leggenda del tempio.
Anche le genti di campagna, che ancora durante gli anni di guerra narravano di Pisnouka, l'artefice quasi
divino dei templi, sono ora convinte che furono i loro avi a costruire Angkor.
Le meraviglie di Angkor
La città di Angkor é il più grande complesso di templi e monumenti del mondo -le rovine coprono un'area
di quattrocento Kmq e vi trovano posto oltre cento monumenti- ed é certamente una delle grandi
meraviglie del mondo. Fu costruita dai Re Khmer che si succedettero sul trono di un impero che dominò la
regione dall' ottocento al millequattrocentotrenta, raggiungendo il massimo dello splendore durante il
dodicesimo secolo.
Nel 1432 Angkor fu abbandonata quale capitale del Regno; i canali d'irrigazione che l'avevano tenuta in
vita andarono in rovina e la giungla invase i monumenti. Una profezia aveva predetto che dopo cinque
secoli Angkor sarebbe risorta ed infatti archeologi francesi alla fine dell'ottocento ricostruirono buona parte
di Angkor, facendone il gioiello e l'orgoglio della Cambogia.
Molti templi sono ancora sorprendentemente in buone condizioni, altri necessitano di ristrutturazioni,
alcune delle quali avviate.
Angkor Wat
Costruito nella prima metà del XII secolo, Angkor Wat, é il più grande ed armonioso dei Templi ed é il
monumento che meglio evidenzia la somma delle esperienze artistiche, tecniche e spirituali del popolo
Khmer e più compiutamente ne esprime la maturità. E' il più grande monumento religioso al mondo con un
volume di pietre pari a quello della Piramide di Cheope in Egitto. La realizzazione del monumento che
sorge su un'area di 1,2x1.3 Kmq, è merito di una folta schiera di artisti ed artigiani, voluto dal sovrano
Surya Varman II. E'completamente circondato da un fossato, largo 200 metri, scavato a braccia. Nelle
9/10
http://www.aliviaggi.it/web/zona/info/?lang=IT&tpag=scheda&area=sudestasia&idnz=15
gallerie lunghe centinaia di metri sono rappresentati bassorilievi.
Lungo i suoi lati una scalinata continua permetteva sia a coloro che abitavano al di là del fossato che a
quelli che risiedevano all'interno di attingervi l'acqua. Ad Angkor Wat quasi ogni pietra é scolpita o incisa,
dalle fondamenta fino alla cima; ciò implicò il lavoro di migliaia di persone che dedicarono anni e anni per
la realizzazione di quel monumento.
Le torri simmetriche di Angkor Wat sono riportate sulla bandiera della Cambogia.
Angkor Thom
L'antica città di Angkor Thom -letteralmente "grande città"- fu costruita nel dodicesimo secolo dal Re
Javarman VII, che è tra quelli che più si dedicò alla costruzione di Angkor.
La città era chiusa da ampi muri e presenta cinque porte monumentali. Al centro della città c'è il tempio di
Bayon con le sue duecento e più facce misteriose.
Banteay Srei
Questo tempio, costruito di pietre rosa è un tributo alla bellezza femminile; è uno dei più vecchi templi della
regione, localizzato a 32 km da Angkor e fu riscoperto solo nel ventesimo secolo.
Rolous group
I tre monumenti che appartengono al "rolous group": Bakong, Lolei, Preah Ko, sono tra i primi templi
costruiti dai Khmer e segnano l'inizio dell'arte classica khmer.Bakong è anche il sito di un moderno
monastero Buddista
Ta Prhom
E' il tempio maggiormente lasciato al suo stato naturale: circondato dalla giungla il suo labirinto di pietre è
stato ricopero dalle radici degli immensi alberi che avvolgono le pietre come tentacoli.
Antichissimi templi, spiagge semi deserte, foreste vergini, fiumi, laghi e l'ospitalità di un popolo che dopo
decadi di guerra ed isolamento è riuscito in pochi anni a trasformare il paese in una delle mete turistiche
preferite del Sud Est Asiatico. Immancabile la visita ai bellissimi ed affascinanti templi Khmer di Angkor,
vivamente consigliata una breve sosta a Phnom Penh che stupirà per il suo aspetto cosmopolita, per il
fascino dei mercati e per i templi in e fuori città. Tempo permettendo: Udong, la prima capitale del paese a
pochi chilometri da Phnom Penh; Battambang, con numerose testimonianze di architettura francese;
Sihanoukville, con belle spiagge; Kompong Luong, il villaggio "galleggiante" sul Lago Tonle Sap;
Ratanakiri e Mondulkiri, le zone montuose meno turistiche e ricche di etnie e tradizioni locali.
10/10
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