centro europeo colonna vertebrale vertebrale

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CENTRO EUROPEO COLONNA
VERTEBRALE - ITALIA
Via Nastrucci 16/A – 29100 Piacenza
Diagnosi e terapia meccanica secondo McKenzie ed instabilità
vertebrale
Alessandro Aina
IX Congresso Internazionale S.I.R.E.R. “Il rachide lombare”
Cappella Ducale di Palazzo Farnese - Piacenza 30 settembre - 2 ottobre 2004
In letteratura esistono diverse definizioni di instabilità:
•
“più di 4-5 mm di traslazione dei corpi vertebrali, nelle radiografie in flesso estensione” (1)
•
“significativa diminuzione della capacità del sistema di stabilizzazione della colonna, a
mantenere la zona neutra intervertebrale nei limiti fisiologici, determinando dolore e disabilità”
(2)
•
“stato clinico di pazienti con dolori lombari che, con una sollecitazione minima, passano da
leggermente sintomatici a gravemente sintomatici. Durante la fase acuta i pazienti possono
soffrire solo di mal di schiena o anche di sciatica,
sciatica con o senza segni neurologici” (3)
•
“anamnesi di: frequenti episodi di mal di schiena determinati da sollecitazioni minime,
frequente ricorso alle manipolazioni, trauma, risposta positiva all’uso di gesso o corsetto.
corsetto Esame
obiettivo: lassità legamentosa generalizzata, movimenti anormali durante la flessione”(4).
Una colonna è diagnosticata “instabile”:
1. valutando le radiografie.
radiografie Resta non ancora chiara la relazione tra instabilità radiografica e
dolore: pazienti classificati come “instabili” alla fine di un programma di rieducazione
mantenevano l’alterazione radiografica, ma erano divenuti asintomatici (6), soggetti
asintomatici avevano radiografie con segni instabilità (7)
2. valutando le caratteristiche cliniche.
cliniche Non verificate sensibilità e specificità delle caratteristiche
cliniche utilizzate per definire l’instabilità.
“La difficoltà si trova, particolarmente in vivo, nei raggiungere una definizione di instabilità che
possa indicare una relazione con uno stato doloroso e che possa generare un metodo di
quantificazione per dimostrarne la presenza. Al momento, di conseguenza, non ne esiste nè una
definizione, nè una misurazione standard” ; (5).
Non c’è unanimità di vedute. Come in altre situazioni cliniche, Io stesso paziente può trovarsi di fronte
a proposte terapeutiche diverse, in relazione al clinico o al chirurgo a cui si rivolge; con risvolti non da
poco.
La metodologia di diagnosi e terapia meccanica secondo McKenzie (8), non ricerca una diagnosi
patologica ma una diagnosi meccanica per sindromi. McKenzie ne ha evidenziate tre: da postura, da
disfunzione, da derangement.
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Per quanto riguarda le caratteristiche cliniche dell’instabilità, alcune si sovrappongono alle
caratteristiche cliniche della sindrome da derangement secondo McKenzie.
McKenzie Ad esempio: frequenza degli
episodi che awengono senza ragione apparente, dolore durante il movimento di flessione o di ritorno
dalla flessione, sollecitazioni minime per passare da minimamente a gravemente sintomatico, possibile
periferalizzazione dei sintomi durante le fasi acute.
La prevalenza del dolore lombare, l’incremento della disabilità ad esso collegato, hanno orientato la
ricerca scientifica a verificare l’esistenza di sottogruppi omogenei tra i pazienti con dolore lombare (9).
La metodologia di diagnosi e terapia meccanica secondo McKenzie,
McKenzie è in grado di raggruppare in
sottogruppi i pazienti con dolori ad origine vertebrale (4,10,11,12,13,14,15,16,17,18,19,20,21,22),
utilizzando il fenomeno della centralizzazione dei sintomi (Figura 1).
Figura 1. II fenomeno di centralizzazione dei sintomi vertebrali.
Il fenomeno della centralizzazione, ha le seguenti caratteristiche (23):
•
prevalenza (1056 pazienti: 731 acuti ⁄ sub acuti, 325 cronici): dal 70% nei pazienti acuti e sub
acuti, al 52% nei pazienti cronici
•
capacità di essere riconosciuto da esaminatori diversi: valore di K tra 0.51 moderato ed 1.00
molto buono
•
indicatore prognostico: è correlato con un risultato buono⁄eccellente della terapia
•
indica la preferenza direzionale per il trattamento.
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Certamente chi centralizza la sintomatologia non ha problemi di instabilità.
Coloro che non centralizzano i sintomi possono essere divisi in due ulteriori sottogruppi (13):
coloro che non mutano i sintomi con le sollecitazioni vertebrali
periferalizzanti con ogni direzione di movimento: coloro che incrementano o producono sintomi più
distali con qualsiasi movimento.
Non esiste, un sottogruppo specifico “instabilità” nella diagnosi e terapia meccanica secondo McKenzie.
McKenzie
Per chi si occupa di valutazione e trattamento secondo McKenzie,
McKenzie la parola instabilità fa pensare ad
una sindrome da derangement che non mantiene la riduzione (24). Ad esempio un paziente che mentre
esegue esercizi sdraiato sul lettino sembra abolire i sintomi o avviare il fenomeno della centralizzazione
ma che, una volta ripresa la stazione eretta o quando si inizia la fase del trattamento denominata:
“recupero della funzione”, non mantiene stabili i risultati.
Per arrivare a determinare se un derangement manterrà la riduzione, occorre testare per più giorni la
risposta sintomatica e meccanica aile sollecitazioni. Se la sintomatologia si abolisce, centralizza, o si
riduce e rimane tale; abbiamo raggiunto una stabilità della riduzione.
Se invece la sintomatologia non si stabilizza, allora ci troviamo di fronte ad un derangement non
riducibile. Esiste per questa particolare manifestazione clinica una terapia meccanica che comprende:
mantenersi attivi, evitare i movimenti che producono e soprattutto periferalizzano i sintomi, recupero
della funzionalità inteso corne recupero delle caratteristiche di forza, elasticità, resistenza.
Non è possibile affermare quanti dei derangement non riducibili appartengano alla categoria
“instabilità vertebrale”.
Conclusioni:
Con la metodologia di diagnosi e terapia meccanica, è possibile suddividere in sottogruppi omogenei la
popolazione dei pazienti con lombalgia aspecifica. Questo permette non tanto di isolare il sottogruppo
“instabilità vertebrale”, quanto di escludere tutti coloro che non ne fanno parte.
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Newsletter of the McKenzie Institute U.S.A. 11:16-33
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