Approvazione verbali - Istituto Nazionale di Fisica Nucleare

Transcript

Approvazione verbali - Istituto Nazionale di Fisica Nucleare
VERBALE DELLA RIUNIONE DELLA
COMMISSIONE SCIENTIFICA NAZIONALE I
Roma, 2-3 Febbraio 2004
Presenti:
U. DOSSELLI
N. PASTRONE
C. MERONI
P. CHECCHIA
P. MORETTINI
S. ZUCCHELLI
C. LUCI
G. CHIEFARI
S. DALLA TORRE
S. ALBERGO
R. D'ALESSANDRO
M. SAVRIE'
M. DE PALMA
V. VERCESI
M. CURATOLO
P. CENCI
A. CARDINI
M. PRIMAVERA
A. DI CIACCIO
E. GRAZIANI
Presidente
Coord. Sez. di Torino
Coord. Sez. di Milano
Coord. Sez. di Padova
Coord. Sez. di Genova
Coord. Sez. di Bologna
Coord. Sez. di Roma
Coord. Sez. di Napoli
Coord. Sez. di Trieste
Coord. Sez. di Catania
Coord. Sez. di Firenze
Coord. Sez. di Ferrara
Coord. Sez. di Bari
Coord. Sez. di Pavia
Coord. L. N. Frascati
Coord. Sez. di Perugia
Coord. Sez. di Cagliari
Coord. Sez. di Lecce
Coord. Sez. di Roma II
Coord. Sez. di Roma III
Presenti a parte della riunione:
E. Iarocci
P. Bagnaia, G. Batignani, S. Bertolucci, M. Bozzo, R. Carlin, G. Cibinetto, M. Diemoz, F.
Ferroni, E. Focardi, L. Luminari, G. Martellotti, C. Matteuzzi, M. Morandin, L. Moroni, S.
Patricelli, G. Ridolfi, F. Tessarotto, G. Tonelli, G. Volpini, A. Zoccoli.
Agenda:
1. Comunicazioni. U. Dosselli.
2. Comunicazioni. F. Pacciani.
3. Possibili problemi nel prossimo futuro con RedHat. P.Morettini.
4. Zeus. Stato della presa dati e prospettive. R.Carlin.
5. Totem. Stato dell’esperimento, della collaborazione italiana e presentazione del TDR. M.Bozzo.
6. Totem. Relazione dei referee. G. Chiefari, M. Curatolo, M. De Palma.
7. ATLAS. Avanzamento lavori Barrel Toroids. G. Volpini.
8. ATLAS. Relazione dei referee. A. Cardini, R. Parodi.
9. CMS. Stato generale dell’esperimento. G.Tonelli.
10. CMS. Stato produzione Tracker. E. Focardi.
11. Babar.Status report e report da IFC. G.Cibinetto.
12. Babar. Stato computing e fondo comune 2004. M.Morandin.
13. LHCb. Presentazione della nuova money matrix. G. Martellotti.
14. LHCb. I fotorivelatori del RICH. C. Matteuzzi.
15. LHCb. Relazione dei referee. G.Batignani, C. Meroni, R. Nania.
-1-
Lunedi’ 2 Febbraio 2004
1. Comunicazioni. U. Dosselli.
Il Presidente apre la riunione con le comunicazioni di interesse della Commissione 1.
Il Consiglio Direttivo dell’INFN di dicembre ha designato il prof. Roberto Petronzio quale
presidente dell’ente per il periodo 2004-2007.
Non è attualmente previsto alcun ritardo nella tempistica del progetto LHC al Cern.
Navarria è il nuovo chairman del comitato ACCU al Cern.
Potrebbe essere utile ascoltare report sul funzionamento delle altre commissioni scientifiche da
parte degli osservatori della CSN1: questo avverrà probabilmente a maggio.
Si è tenuto a fine gennaio un meeting dei ministri della ricerca dei Paesi Ocse: dovrebbe esser stato
approvato un documento che cita due volte la fisica delle alte energie. Il progetto Linear Collider è
riconosciuto come prossima grande impresa.
Si è notato che il numero di applicazioni italiane per posizioni fellow sperimentali al Cern è
piuttosto basso: si incoraggia un incremento del numero di domande.
Sono in programma varie conferenze in Italia: IFAE a Torino (aprile), scuola LHC italo-ellenica a
Lecce (maggio), Fisica Atlas e CMS a Napoli (ottobre).
Nell’ultima settimana di maggio si terrà il III Workshop Calcolo & Reti INFN. Gli argomenti
trattati sono di estremo interesse per gli esperimenti della CSN1.
Alla Commissione FRC di Lep è giunta la richiesta di tenere aperti i conti degli esperimenti per
tutto il 2004/2005. E’ stato richiesto un supplemento di informazioni.
Sta per partire l’attività di documentazione sulle costruzioni di LHC (coordinata da Chiarelli).
E’ stata presentata una Expression of Interest da parte della Collaborazione Assia per studi di spin
con antiprotoni al GSI. La materia si inserisce nella linea scientifica di Compass. Le sezioni
interessate sono To, Br, Mi, Co, Ts. C’è sovrapposizione con Panda. La situazione è in divenire:
probabilmente si prospettano due esperimenti. Dalla Torre comunica che esiste anche un altro
aggregato, PAX, che riprende in parte temi legati al DIS. L’interesse espresso si è al momento
concretizzato nell’appoggio al programma del GSI. Queste attività saranno discusse in CSN1.
Viene confermata la sede di Assisi per la riunione del 20-24 Settembre della CSN1; la riunione
della CSN5 sara’ sempre ad Assisi nella settimana precedente.
Il Presidente formula una proposta di istituire un Working Group della Commissione 1 che guardi al
futuro prossimo nell’ambito della fisica non-LHC. Gli argomenti riguardano i decadimenti rari del
K, LFV, CP, DIS, QCD e spettroscopia adronica, fattori di forma, ecc… Le persone ad oggi
contattate, con adesioni entusiastiche, sono Bettoni, Bossi, Ceccucci, Cervelli, Ferroni, Grassi,
Iacopini, Isidori, Malvezzi, Scandale, Sozzi, Tessarotto, Zoccoli. Per favorire la sovrapposizione
con temi legati alla fisica dei neutrini e nucleare sono stati inseriti anche Palladino, Mezzetto,
Ripani. Naturalmente il gruppo è aperto a nuove adesioni. Il compito è di verificare la possibilità di
misure interessanti a medio termine, studiando le necessità di macchina, possibile sinergie con il
Cern (sono stati contattati a questo proposito Dainton e Engelen). L’obiettivo, nel medio termine, è
quello di produrre un contributo per il meeting di Cogne (settembre); l’obiettivo finale è quello di
arrivare alla stesura di un white book per novembre, con organizzazione di un workshop
nell’ambito della CSN1 possibilmente esteso anche a CSN2 e CSN3. Dalla Torre fa notare che
forse non è rappresentata nel gruppo la linea di ricerca non-DIS di Compass. E’ importante seguire
da vicino l’attività del gruppo: il chairman terrà regolarmente dei progress report. La Commissione
approva la proposta del Presidente.
-2-
Segue più tardi una breve discussione, cui interviene anche il Presidente dell’INFN Iarocci. Iarocci
afferma che è il momento giusto per una iniziativa di questo tipo. Ora la situazione al Cern è molto
più tranquilla e il problema del “deserto” fuori LHC è reale, con numerose lamentele che giungono
da più parti. Si possono facilmente trovare alleati in questo tipo di iniziative (meno facile è poi
convincere i governi). La situazione è comunque difficile: sia Maiani che Aymar hanno messo in
evidenza il problema del budget per R&D. C’è il tentativo di rilanciare CLIC, anticipando il test
CTF3 nell’ottica di lanciare un progetto per Linear Collider. Sono stati stanziati 27 MCHF, che
coprono solo parzialmente il progetto. Il laboratorio è in cerca di risorse e sullo sfondo c’è sempre il
discorso del potenziamento di LHC.
Iarocci comunica che la giornata di discussione sul piano triennale si terrà quest’anno il 4 giugno
presso il laboratorio del Gran Sasso.
Cervelli è scaduto quale membro dello scrutiny group al Cern. E’ stato nominato Morandin, pur non
essendo scontata la nomina di un nuovo membro italiano. Il chairman del gruppo è Ken Peach.
Dosselli invita i referee ad aggiornare il DB aggiungendo i propri commenti. Meroni aggiunge che
ora è possibile modificare i commenti per il 2004 fatti a settembre 2003.
Cardini è stato nominato quale nuovo verbalista della CSN1 e ne assumerà le funzioni al momento
della scadenza di Graziani. Il mandato si intende valido per 2-3 anni.
Dosselli propone qualche cambiamento nel gruppo di referee di Atlas. Forti (che è in carica da 6
anni) ha chiesto di essere sostituito dopo settembre e al suo posto è nominato F.Bedeschi. Savriè,
alla scadenza del suo mandato, è sostituito da N.Pastrone.
Dopo breve discussione, la Commissione approva le proposte del Presidente.
La discussione sulle necessità di Missioni Estere sarà quest’anno anticipata alla riunione di maggio.
Il presidente informa che è giunto, come a suo tempo promesso dalla Giunta, 1 M€ aggiuntivo sul
bilancio della CSN1: per ora è stato classificato come C.App. A Settembre era stato assegnato solo
il 50% dell’inventariabile alle dotazioni, il Presidente propone di assegnare il restante 50% in una
prossima riunione. La Commissione approva la proposta del Presidente.
Sugli articoli a tempo determinato la situazione non è rosea. Manca 0.5 M€ rispetto all’anno scorso,
quando la situazione era già di crisi. Gli art. 6 sono al momento azzerati. Se vengono individuate
necessità per tempi brevi, l’Ente può deliberare qualcosa. Per i fondi FAI la CSN1 ha dato il suo
contributo e il CD ha concesso quanto richiesto. Altre commissioni non hanno fatto in tempo.
2. Comunicazioni. F.Pacciani.
La Giunta Esecutiva ha deciso che la retribuzione mensile per i fondi FAI assegnati alle
commissioni scientifiche è di 1500 € lordi. Curatolo fa notare come questa sia una diminuzione
rispetto all’anno scorso: togliendo il 30% di tasse si arriva a 1050 €, di contro ai 1200 € passati.
Per quanto riguarda la cassa, se non ci saranno particolari stravolgimenti, il problema è risolto.
Grazie agli aumenti conseguiti anno per anno e derivati dalla capacità dell’Ente di spendere per
intero quanto assegnato, l’assegnazione di cassa quest’anno è superiore a quella di competenza.
Naturalmente, anche quest’anno andrà spesa in modo oculato l’intera assegnazione. Potrebbe
convenire accelerare i pagamenti sulla competenza, guardando con attenzione l’andamento dei
grossi contratti per LHC, seguendo i momenti di maturazione delle rate. Si consiglia di anticipare,
per quanto possibile, l’emissione di ordini e pagamenti per farli scadere nel corso del 2004. La
direttiva è ben chiara ai direttori, che hanno chiesto di informare le commissioni scientifiche.
Meroni chiede se, in questa situazione, non sia percorribile l’emissione di ordini con pagamento a
meno di 60 giorni. Pacciani risponde affermativamente, ma è comunque preferibile mantenere la
scadenza dei 60 giorni: c’è una direttiva UE che prevede il pagamento degli interessi passivi (9%)
in caso di ritardato pagamento, con addebito delle spese a chi le ha causate.
-3-
Il budget è complessivamente sceso del 2%. Il problema dei consumi è ancora più negativo rispetto
all’anno scorso. L’assegnazione per il 2004 non può superare il consuntivo 2003, che non è ancora
noto. Potrebbe essere necessario abbassare un po’ le assegnazioni. Le Commissioni scientifiche
dovrebbero preferire assegnazioni su C.App., quando possibile.
Il nuovo bilancio dell’INFN prevederà non solo la contabilità finanziaria, ma anche il bilancio
economico-patrimoniale (che è tipico delle aziende private). C’è qualche lato positivo: i vincoli sui
capitoli si spostano sulle categorie per cui, per es., un passaggio da Inv. a C.App. si potrà fare senza
variazione di bilancio e senza delibere. Un altro vantaggio è che, grazie ad un nuovo meccanismo,
quando una gara si protrae oltre l’anno e risulta poi più economica del previsto, l’avanzo è
immediatamente disponibile.
L’utilizzo della Consip non è più vincolante.
3. Possibili problemi nel prossimo futuro con RedHat. P.Morettini.
Nell’estate 2003 RedHat ha annunciato la dismissione della linea RedHat Linux. La mancanza di
aggiornamenti rende la distribuzione piuttosto inutile. RedHat esce dal mercato delle distribuzioni
gratuite di Linux per dedicarsi al mercato professionale. In realtà partecipa come sponsor al
progetto Fedora, che è una distribuzione gratuita, a supporto limitato, ove verranno sperimentate le
nuove tecnologie prima dell’introduzione sul mercato. La linea RedHat Enterprise è giunta alla
versione 3 e propone 3 prodotti: WS, ES, AS. I prezzi ufficiali annui variano da 180$ a 3000$.
Durante la conferenza Hepix2003 si è presa al Cern la decisione di condurre una trattativa con
RedHat comune a tutto il mondo HEP. Di fatto, ci sono due trattative: una del DOE per i laboratori
americani e l’altra condotta dal Cern (da Alan Silverman) per i laboratori europei. La trattativa
americana è chiusa, quella europea ancora in corso, ma sostanzialmente molto simile. C’è poi
un’offerta accademica che può valere anche per laboratori di ricerca a contatto con le università.
L’offerta per l’Europa è di 28€ a licenza WS, quella accademica di 25€ oppure 2500 € per il sito +
7 € per fte. Non sono ancora chiari i prezzi per gli altri prodotti e se l’INFN possa sottoscrivere una
site license accademica per 2000/3000 fte. Una stima del costo, molto preliminare date le
incertezze, vede un ammontare di 35 k€ per una licenza collettiva INFN: la cifra non è enorme. Per
confronto, l’INFN paga a Microsoft circa 100 k€/anno per sistemi operativi e Office per 3700 fte.
Tale scenario, comunque, è il più ottimistico.
Dal punto di vista dei server, l’unico atteggiamento possibile sembra quello di pagare le licenze.
Oggi, in teoria, si potrebbe ancora installare un server con software gratuito, ma è chiaro che in
futuro tali macchine saranno supportate solo da distribuzioni a pagamento. Più che sul prezzo,
comunque, la preoccupazione è sulla prospettiva di fare un passo indietro. Dal nostro punto di vista
uno dei punti forti di Linux è stata la possibilità di evitare stretti legami con un particolare
produttore. La specializzazione del sistema operativo rischia di creare legami tra hardware e
software di cui si farebbe volentieri a meno.
Dal punto di vista delle workstations (o dei nodi di una farm) la situazione è più variegata e non c’è
al momento una forte ragione per preferire un supporto a lungo termine rispetto ad uno gratuito
molto aggiornato quale Fedora. Il problema può essere quello che i server possono trascinarsi
dietro anche le workstation (ad esempio con NFS).
4. Zeus. Stato della presa dati e prospettive. R.Carlin.
C’è una forte spinta da parte di Hera ad aumentare rapidamente correnti e luminosità. Questo porta
a breve termine alcuni problemi di efficienza. Si fanno continui miglioramenti nella conoscenza
-4-
delle dinamiche dei fasci, nelle procedure operative e nella compatibilità con gli esperimenti.
L’affidabilità non è ancora al meglio, è necessario l’impegno di Desy per la manutenzione
preventiva. Tale impegno è risultato ottimale nel caso di un problema dovuto a perdite incontrollate
di protoni.
Il background ora non preoccupa più. Alcuni problemi seri (perdite di protoni, temperature
eccessive in Hera) sono stati risolti. Le correnti stanno aumentando e, sebbene ci siano cose da
risolvere, non si vedono problemi strutturali. Il rivelatore funziona bene, ed in particolare il
microvertice può già essere utilizzato per vertici secondari. Ci sono ancora problemi legati
all’affidabilità di Hera e all’affidabilità del sistema di acquisizione di Zeus, la cui efficienza non è
ancora del tutto ottimale. Naturalmente, c’è un grosso impegno da parte di tutti per migliorare
rapidamente.
Zoccoli chiede se ci sia una crescita prevista per la luminosità di qui a fine anno. Carlin risponde
che entro giugno la corrente dovrebbe salire gradualmente fino a 50 mA .
Zoccoli chiede se vi siano novità sull’analisi sugli stati pentaquark. Carlin risponde che l’analisi è
un po’ migliorata e che si conta di pubblicare entro giugno. L’evidenza è rimasta.
Dosselli commenta come sia evidente che non ci saranno prolungamenti oltre il 2007, anche per
problemi di manpower. Quanto ottenuto sinora è un terzo della luminosità aspettata, dopo due anni
di problemi. Il 2004 è l’anno chiave per Zeus. Carlin commenta che queste affermazioni si
applicano non solo alla componente INFN, ma anche a quella DOE. C’è il massimo impegno del
gruppo per raggiungere una superiore affidabilità. Dosselli aggiunge che in sede di comitato Desy
c’è stata piena collaborazione sul fatto che Hera2 debba essere un successo a tutti i costi.
5. Totem. Stato dell’esperimento, della collaborazione italiana e presentazione del TDR. M.Bozzo
Il TDR di Totem è stato presentato nella riunione LHCC di fine gennaio 2004.
La scelta della tecnologia per il rivelatore elastico sarà fatta a fine 2004, dopo test su rivelatori di
dimensioni finali a X5: nel TDR, al momento, sono contemplate due possibilità: planare senza
bordi o 3D.
La scelta finale sul telescopio T2 verrà fatta a fine anno dopo la costruzione di un prototipo e dopo
discussioni con CMS. Nel TDR è descritto un telescopio con 8 piani di rivelatori a triple GEM.
Il piano di lavoro prevede di avere l’esperimento pronto per i primi fasci di LHC nel 2007.
Le misure realizzabili con Totem coprono la misura di sezione d’urto totale con precisione dell’1%,
di sezione d’urto elastica, di singolo e doppio diffrattivo. Insieme a CMS si potranno realizzare
misure di doppio pomerone e hard diffractive (che hanno bisogno di un rivelatore centrale). La
misura di sezione d’urto totale richiede luminosità molto bassa e numero di bunch ridotto rispetto
allo standard, condizioni che si incontrano nello scenario di commissioning di LHC.
Il gruppo sta lavorando al draft del MoU, per il quale si ritiene molto importante il parere della
CSN1. Per maggio/giugno la definizione del MoU potrebbe essere abbastanza avanzata per
giustificare la richiesta di partire con la costruzione.
Come già esposto a settembre, sul DAQ si auspica la collaborazione di altri gruppi. Si sta formando
un gruppo di lavoro congiunto Totem/CMS con il compito di redigere un documento tecnico sulle
condizioni di trigger e acquisizione per i run in comune.
In conseguenza della decisione di eseguire un test completo di due roman pot in autunno, si
prefigura un aumento dello sforzo necessario sui test-beam (implementazione ex-novo di un
sistema di acquisizione) rispetto al precedente piano di lavoro.
-5-
6. Totem. Relazione dei referee. G. Chiefari, M. Curatolo, M. De Palma.
Il TDR è frutto di grande impegno e ottimo lavoro da parte della collaborazione e permette di
chiarire e puntualizzare la situazione attuale dell’esperimento nei suoi diversi aspetti. Totem è
progettato per la misura della sezione d’urto totale e lo scattering elastico in autonomia, mentre lo
scattering diffrattivo potrà essere studiato con l’integrazione di CMS. I referee ritengono questa
impostazione corretta e irrinunciabile.
Le singole esigenze dei rivelatori sono chiare e ben definite, mentre in alcuni casi non sono state
ancora scelte le soluzioni tecnologiche. Per i roman pot sono presentate tre alternative. Il
programma di R&D è ben dettagliato e molto probabilmente permetterà la scelta della tecnologia
entro la fine dell’anno. L’hardware per il trigger richiede ancora molto lavoro.
Per T1 il rivelatore è scelto e finalizzato. Vanno definiti alcuni dettagli dell’elettronica di trigger.
T2 non è delineato e vengono presentate due alternative: silici à la CMS o GEM. Le GEM sono al
momento da preferire sia per la geometria che per la possibilità di acquisire nuovi collaboratori
(Sauli). Per l’hardware del trigger è necessario ancora molto lavoro.
Il trigger/DAQ è un aspetto difficile e complicato dalla necessità di integrazione con CMS.
L’hardware non è ben definito neanche a livello di responsabilità. La logica è ben tracciata. Il DAQ
è simile a quello di CMS e quindi definito nelle grandi linee.
Le responsabilità italiane coinvolgono i gruppi di Genova, con impegni su T1 e relativo trigger, e di
Bari, con impegni sul trigger/DAQ. Le risorse di Genova sembrano appena adeguate e
richiederanno supporto tecnico dai servizi della sezione durante la fase costruttiva. I referee, stante
la configurazione attuale del gruppo, sconsigliano di assumere un qualsiasi impegno su T2. Il
gruppo di Bari è formato da ricercatori molto esperti e con aspettative di incremento nel prossimo
futuro. I referee sono preoccupati perché è l’unico gruppo impegnato nel DAQ e di conseguenza
sottolineano la loro contrarietà a qualsiasi coinvolgimento nell' hardware del trigger. I referee
ricordano, inoltre, la partecipazione personale di Sanguinetti a Pisa.
Il contributo CORE atteso dall’INFN è di circa 1500 kCHF (valutazione preliminare e non
ufficiale) su un totale di 4400 kCHF. I referee lo valutano non in linea con gli altri esperimenti
LHC. I referee ritengono fondamentale la misura di sezione d’urto a LHC e pensano che Totem
debba proseguire nella sua attività. Ciò nonostante evidenziano una certa debolezza, sia in risorse
umane che finanziarie, della collaborazione: non è evidente come procederà la realizzazione di T2.
La presentazione del TDR può costituire un elemento per coagulare altri ricercatori e istituzioni. I
referee sperano in un’evoluzione positiva nei prossimi mesi che possa sfociare nella preparazione
del MoU.
Segue una breve discussione. Di Ciaccio fa notare come sia piccolo il numero di fte dediti allo
studio del DAQ. De Palma risponde che ci si augura in breve il passaggio a tempo pieno delle
persone coinvolte, ma la sostanza del commento resta valida. Dosselli osserva come oggi la
situazione sia molto più chiara rispetto a un anno fa. Oggi la Commissione non si può pronunciare,
ma può aiutare la collaborazione presentando Totem nelle varie sezioni come una possibilità reale
di lavoro. Apprezza inoltre la decisione che Totem sia separato da CMS, con proprie priorità. A
questo proposito, Bozzo fa notare che, in prospettiva, c’è un bel programma di fisica in
collaborazione con CMS.
7. ATLAS. Avanzamento lavori Barrel Toroids. G. Volpini.
Volpini ricorda lo stato della costruzione degli 8 schermi termici necessari. A Ottobre 2003, risolti i
problemi sulle saldature, e’ ripartitita la produzione presso la Zanon delle linee di raffreddamento,
ma con ritmo non adeguato. Si e’ quindi deciso di trasferire al LASA la responsabilita’ del pre-6-
montaggio e installazione dei supporti dello schermo termico, per alleggerire la ditta di alcune
lavorazioni. I tronconi per i sistemi N.1-2 sono gia’ al CERN e montati sulle masse fredde, il
sistema 3 e’ in consegna e tutti gli altri sistemi sono stati lavorati e devono solo essere assemblati
presso la ditta. Attualmente e’ in corso al CERN l’installazione dei supporti del primo schermo
sotto il coordinamento del LASA. Purtroppo le prime linee di raffreddamento consegnate al CERN
a Dicembre hanno evidenziato delle perdite dovute a saldature non eseguite secondo specifica.
Mentre Zanon cercava e trovava la soluzione , anche al CERN e’ stata messa a punto una strategia
alternativa di saldatura e montaggio delle linee di raffreddamento. Nessuna delle 2 soluzioni e’ stata
montata e verificata sull’apparato. In questo momento occorre scegliere quale delle due soluzioni
adottare.
8. ATLAS. Relazione dei referee. A. Cardini, R. Parodi.
Data la situazione ancora molto incerta circa il completamento in tempi certi del primo degli otto
schermi di radiazione, i referee suggeriscono che il LASA focalizzi al massimo la sua attenzione e
le sue risorse su questa parte fondamentale della fornitura. L’attivita’ della Zanon deve essere
costantemente controllata fino alla accettazione da parte di ATLAS del circuito di raffreddamento
del primo schermo. Ritengono importante una presenza costante in Zanon, da recuperare tra le
persone che seguono la realizzazione dei supporti. Servira’ una discussione tra INFN e ATLAS per
stabilire chi si assumera’ le responsabilita’ delle modifiche proposte.
Dosselli introduce la discussione ricordando che 3 situazioni sono state citate al Council come
problemi, 2 CMS e 1 ATLAS. Il ritardo del toroide sta bloccando l’installazione di ATLAS. Nella
discussione su come procedere, Volpini concorda che il progetto era complesso ma serviva a
mantenere alta la sicurezza; semplificarlo puo’ introdurre dei rischi. La ditta Zanon vorrebbe
continuare a fornire i circuiti di raffreddamento e non sembra disponibile a cedere gli elementi
costruttivi ad ATLAS.
Dosselli ribatte che Zanon dovra’ accettare le scelte tecniche di ATLAS, ma di essere preoccupato
dal fatto che ATLAS possa optare per una soluzione non garantita. Se ATLAS ha una soluzione
tecnica piu’ veloce, la applichi, ma INFN non se ne assume le conseguenze tecniche. Patricelli
suggerisce di aspettare per vedere come funziona il primo e poi riconsiderare la situazione. Dosselli
ricorda che INFN si e’ coinvolto per trovare una soluzione, ma ATLAS aveva promesso che non
avrebbe fatto modifiche.Volpini chiarisce che il problema non e’ chi monta il primo schermo
termico, ma chi fara’ tutta la produzione. Dosselli risponde che questa sara’ una decisione di
ATLAS. CSN1 e’ disponibile ad aiutare in tutti i modi possibili.
Martedi’ 3 febbraio 2004
9. CMS: Stato generale dell’esperimento. G.Tonelli.
Tonelli aggiorna sullo stato delle attivita’ INFN in CMS. Il primo modulo del Solenoide e’ arrivato
al CERN, il resto della produzione continua con un ritardo di 6 settimane sulla schedula prevista.
ECAL: la produzione dei cristalli e’ ancora critica per problemi sia finanziari, sia tecnici, non
riescono a estrarre 2 cristalli in maniera efficiente. Elettronica di FE in ritardo di ulteriori 2 mesi e
rende improbabile il test su fascio di un modulo ECAL a Giugno. Tender per cooling e’ iniziato, ma
-7-
dipende dai dettagli dell’elettronica. Prototipo di raffreddamento di SM in fase di realizzazione. Da
Aprile Camporesi sara’ Tech. Coordinator di ECAL.
DT: Problemi con le High Voltage board, perche’ a Dicembre 5 schede di HV su 4 camere MB3
non hanno superato l’ultimo test dopo l’installazione. La preoccupazione nasce dal fatto che queste
schede avevano gia’ passato la fase di burn-in. Poiche’ queste board avevano gia’ dato problemi nel
passato ed il progetto era in fase di revisione (schede intermedie) si e’ deciso di riprogettarle in
modo da evitare possibili scariche. Le prime 1500 schede sulle 10.000 necessarie (extra costo 20k€)
saranno pronte a Giugno. Si rischia un ritardo di piu’ di 3 mesi, che e’ giudicato critico. Sito di To
ancora in ritardo, primo assemblaggio previsto per Marzo.
Morandin chiede perche’ stiano investendo energie in una selezione accurata delle schede gia’
ricevute e se hanno comunque deciso di fare un nuovo progetto. Checchia risponde che pensano di
di fare un invecchiamento accelerato e di tenerle sotto tensione per vedere se sono utilizzabili. C’e’
un possibile effetto legato a una polarizzazione residua del dielettrico per aver lasciato le schede
spente dopo l’uso. Tonelli aggiunge che stanno studiando le schede intermedie per verificare se
possono comunque essere usate nell’esperimento per non dover rivestire le camere gia’pronte. Il
disegno nuovo e’ giudicato sicuro.
Continuando la presentazione Tonelli dice che la produzione RPC procede come previsto
Computing: DC04 e’ in ritardo di un mese, dovrebbe finire a Marzo. Mancano 40TB di spazio disco
per i dati. CMS ha compiuto una verifica delle necessita’ per il CORE software e per la farm online
e mancano alla collaborazione 21FTE sui 68 necessari. Se si utilizza lo share dei MOFA , INFN
contribuisce con 7 persone, mentre ne sarebbero previste 11.
Nella discussione Dosselli sottolinea che le forze per il software devono essere trovate all’interno
della collaborazione e che la situazione di CMS e’ preoccupante. Diemoz specifica che il test beam
e’ stato rimandato su richiesta del responsabile dell’elettronica, perche’ era prevista comunque una
presa dati anche con la vecchia elettronica. Morandin aggiunge che c’e’ anche un problema sui
connettori del gas dell’RPC, ma Tonelli specifica che si pensa gia’ a una sostituzione e che non
sembra un problema serio.
10. CMS:Stato produzione Tracker. E. Focardi.
Focardi ricorda che CMS ha ordinato 6136 sensori , spessi 320µm, da Hamamatsu e 18649 sensori,
spessi 500µm, da ST. Hamamatsu finisce le consegne a Maggio 2004 e la produzione e’ secondo
specifiche. ST ha consegnato 6000 sensori, testati 4500 e accettati 70%. La produzione,
inizialmente su linee R&D, poi e’ stata spostata su linee di produzione. Da Settembre 2003 hanno
osservato variazioni importanti nella corrente di buio, mentre prima avevano avuto problemi con
variazioni di Rint e Vfb nel frattempo risolti. Dati i continui ritardi nella produzione CMS sta
esplorando la possibilita’ di spostare circa ~30% della produzione verso Hamamatsu, senza
variazioni di prezzo.
I centri di assemblaggio INFN dei moduli TIB hanno cominciato a produrre a pieno ritmo, anche se
la mancanza di ibridi non permettera’ di mantenere un ritmo costante. Il 3-5% dei moduli necessita’
una rilavorazione. Ad oggi sono stati completati e accettati 129 TIB e 7 rifiutati. Sono state fatte
delle prove di vibrazione presso la Galileo Avionica per verificare possibili danni da trasporto, e i
moduli sono sopravvissuti ai test. La produzione dovrebbe finire entro autunno 2004.
La realizzazione delle parti meccaniche procede senza problemi segnalati, a primavera e’ previsto
un test di inserzione al CERN. E’ anche in preparazione un modello di un settore per studiare la
distribuzione dei servizi per TIB/TID. Critica e’ la produzione dei circuiti di raffreddamento.
Per l’integrazione stanno preparando i tool per assemblare in parallelo i semigusci di ogni layer;
l’integrazione dovrebbe essere completata entro Gennaio 2005, se ci saranno i moduli.
-8-
Alimentatori LV e HV : prototipo da counting room e’ quasi soddisfacente, il prototipo da caverna
dovrebbe essere testato in primavera, la gara e’ comunque partita e dovrebbe essere assegnata per
l’estate.
Morandin chiede esplicitamente se l’unico problema con la ST e’ un problema di ritardo nella
consegna dei sensori e Focardi conferma che il ritardo e’ l’unico problema. Tonelli aggiunge che
subcontrattare i sensori su Hamamatsu dovrebbe permettere di recuperare i ritardi con il solo
extracosto delle maschere (0.5MCHF). Savrie’ commenta che e’ strano che un ritardo ST debba
generare un extracosto per CMS. Dosselli commenta che pero’ parte del ritardo e’ dovuto a richieste
di CMS. Morandin chiede se il 30% di scarto sia riconosciuto da ST e Tonelli conferma. Dosselli
commenta che la soluzione proposta ha senso se i sensori ST non hanno problemi di instabilita’.
Focardi dice che hanno bisogno di altri 2 mesi per esserne certi. Morandin chiede se tenendo conto
dei ritardi sugli ibridi, i ritardi nelle consegne dei sensori siano un vero problema. Tonelli risponde
che non lo sono. Dosselli chiede quale sia il compito di Amburgo, che si e’ unita da poco alla
collaborazione e Tonelli risponde che si occupera’ delle saldature. Conclude affermando che tutto il
tracker sara’ pronto entro l’estate del 2005 e il barrel anche prima di questa data.
11. Babar.Status report e report da IFC. G.Cibinetto.
L’esperimento ha sin qui raccolto 160.2 fb-1, da confrontarsi con i 185 fb-1 di Belle. L’obiettivo è di
arrivare a 518 fb-1 per luglio 2006.
Il 2003 è stato un anno molto positivo per l’esperimento, con la scoperta della Dsj(2317) (che ha
poi favorito la scoperta di altri due stati con charm visti da Belle), con la misura del BR in π0π0 e
con i primi risultati preliminari sul diagramma a pinguino b→sγ. Molti altri risultati sono previsti
per le conferenze invernali.
Per quanto riguarda SVT, si sta procedendo con i piani per il rimpiazzo dei moduli nel 2005 e con
gli studi di ingegneria per permettere una futura rotazione del rivelatore. La dose accumulata è
all’interno del budget. Gli effetti della radiazione sono visibili sui chip più esposti. Sono stati
condotti test presso Elettra a Trieste: i sensori irradiati con 9 Mrad hanno continuato a funzionare.
La rotazione di SVT permetterebbe di distribuire la radiazione su più moduli. Il tempo stimato per
completare il disegno è di circa due mesi. L’operazione ha un impatto limitato sul piano di
rimpiazzo dei moduli, che, qualora fosse necessario per altre ragioni, potrebbe essere posticipato a
dopo il 2005. Resterebbe comunque lo shutdown (probabilmente un po’ più corto) per i lavori della
macchina nella zona di interazione.
Il forward IFR è stato completamente rimpiazzato nell’estate 2002.
Cibinetto descrive lo stato del progetto LST, presentandone le milestone. In agosto inizierà
l’installazione dei primi due sestanti, mentre i rimanenti quattro saranno installati a luglio 2005.
La qualità della grafite è uno dei parametri fondamentali e viene ispezionata visivamente alla
PoliHiTech, con catalogazione di ogni difetto riscontrato. La misura di resistività è effettuata sia
sul fondo che sulle alette. Circa il 10% delle camere è stata trovata fuori specifica.
La fase di commissioning è durata fino alla fine di novembre. La produzione delle camere è a
regime dalla metà di dicembre, con 15 tubi assemblati al giorno. Ad oggi sono stati costruiti più di
300 tubi, di cui 24 sono a Princeton e funzionano molto bene. Il sistema di QC è funzionante e
integrato con l’attività di produzione. Le attività di installazione, elettronica, alimentazione sono
sotto controllo e senza ritardi rispetto al piano di installazione dei primi due sestanti. La sfida
principale è quella di mantenere un’elevata qualità rispettando il piano temporale.
-9-
Dosselli ribadisce, come già fatto in precedenti riunioni, che rivelatori RPC di notevole superficie
sono in procinto di essere smontati. Se ci fosse subito un progetto per riutilizzarli, sarebbe una
buona opportunità.
Ferroni fa notare come nella presentazione ci fosse un messaggio importante, e cioè che si è trovato
il modo di misurare l’angolo α. Si deve solo dimostrare che il decadimento B→ρ0ρ0 è
piccolissimo. A questo punto è realistica una misura di α a 5-10 gradi, non limitata da sistematiche
note. Una misura a 15 gradi potrebbe essere già disponibile per l’estate.
12. Babar. Stato computing e fondo comune 2004. M.Morandin.
L’obiettivo principale del nuovo modello di calcolo è di produrre risultati di fisica per l’estate con i
dati raccolti sui run 1-4. Questo implica una serie di passi intermedi, alcuni dei quali coinvolgono
la farm di Padova. Si sta studiando la possibilità di non usare Objectivity per i database che non
contengono eventi: questo consentirebbe un consistente risparmio sulle licenze.
Morandin ribadisce la necessità di un accordo con RedHat per la release Enterprise: il DOE
dovrebbe essere vicino a tale accordo.
Il TierA italiano di Bologna (Cnaf) procede con i lavori. La farm che prima risiedeva a Roma deve
ancora essere installata. Il TierA avrà le funzioni di centro di analisi, a complemento del centro di
produzione di Padova. Attualmente è suddiviso, con funzioni diverse, tra Roma, Padova e Bologna.
Morandin fa una panoramica sullo status dei TierA di Babar, che includono i centri di Ral, Lione,
Padova, Slac e Karlsruhe. Tutti i siti funzionano regolarmente. Il sistema di calcolo è ora molto più
distribuito che in passato.
La situazione finanziaria del fondo comune 2004 è in linea con il bilancio preventivo di giugno
(2672 k$). E’ stato richiesto un contributo speciale per l’upgrade del barrel IFR (piani di ottone):
121 k$ nel 2004. E’ stato riconosciuto un credito (dal 2002) a IN2P3.
L’ottone per i sestanti da installare nel 2004 è stato già acquistato da Slac, mentre quello per gli
altri quattro sestanti (200 k€) sta per essere ordinato da Pisa. La proposta INFN era quella di essere
esentati dal finanziamento dell’ottone, ma non è stata accettata da alcuni componenti dell’IFC. Il
contributo italiano ammonta a circa 50 k€ e l’INFN, pertanto, contribuisce scalando dal credito per
l’acquisto dei 2/3 dell’ottone.
Le offerte ricevute per l’ottone sono una molto più cara del previsto e un’altra più o meno in linea
con le aspettative. Se non si riesce a stare nel budget c’è la possibilità che non si riesca a
concludere la gara. In questo caso
1) si riapre un’altra gara, con fondi a residuo non utilizzabili e quindi con una nuova richiesta alla
CSN1: Scribano ha assicurato che in tal caso la GE stanzierebbe alla CSN1 una cifra aggiuntiva
corrispondente.
2) Si istruisce una gara a Slac, con contributo INFN. Morandin riferisce che Scribano afferma che
anche questa ipotesi è percorribile.
La priorità, in ogni modo, è di chiudere la gara come è ora.
La stima per il fondo per il calcolo è stata fornita ai referee e discussa prima della riunione IFC. Il
budget globale è rimasto come in giugno (5 M$) con una diminuzione del 20% rispetto al 2003, a
fronte di un raddoppio della luminosità acquisita. La quota SLAC “30 fb-1” si è sensibilmente
ridotta. La sostituzione delle macchine obsolete non è più automatica. Per l’INFN il contributo
senza i TierA europei è di 549 k$, con i TierA europei di 138 k$.
A conti fatti, per l’INFN restano da pagare 120 k$. C’è un risparmio di 25 k$ dovuto al cambio: si
chiede lo sblocco di 80 k$ dal sj di Padova.
- 10 -
Il bilancio del computing non è stato discusso a sufficienza nel CSC (Computing Steering
Comittee), a causa di importanti modifiche dell’ultima ora e di alcuni punti controversi. Babar ha
proposto di rinnovare il formato del comitato per ottenere una più puntuale preparazione del budget
e per migliorare il coordinamento tra i TierA. Il nuovo chairman, per la durata di un anno, sarà
Morandin. Per giugno 2004 sarà redatto il bilancio preventivo 2005 basato sul nuovo modello di
calcolo. Occorrerà riformulare il contributo di Slac, basato su 30 fb-1. Si dovrà concordare
l’estensione dell’impegno del MoU agli anni 2006-2008.
Dosselli commenta che la questione del MoU va in effetti esaminata e invita a prendere contatti
con Babar e i referee.
13. LHCb. Presentazione della nuova money matrix. G. Martellotti.
Martellotti presenta la situazione aggiornata del funding di LHCb dopo la riottimizzazione e la
rinuncia del Brasile: tutte le agenzie hanno confermato i contributi, quello della Russia e’ diminuito
di 0.5MCHF, ma e’ stato compensato da un aumento del CERN, Cina non ha ancora firmato per
0.2MCHF, ma potrebbe aumentare il suo contributo a 0.45MCHF. Il MOU prevedeva 73.3MCHF,
ad oggi sono firmati contributi per 70.86MCHF. Dopo la riottimizzazione il costo del rivelatore e’
di 71.66MCHF, quindi ci sono 0.8MCHF di underfunding. LHCb ha anche bisogno di spostare gli
impegni di spesa delle agenzie tra i vari rivelatori per compensare differenze di costo. RRB ha
accettato il principio della ridistribuzione. La nuova proposta in kCHF per i finanziamenti INFN e’
la seguente:
MoU
Adesso
Common funds
2850
2850
RICH
1000
1000
Muon detector
4850
+ 600
5450 * (130 nei MOFB per spares)
Trigger Calo
800
- 370
430
DAH/L1&HLT
500
+ 370
870
Per il rivelatore di Muoni per compensare il contributo mancante del Brasile c’e’ un nuovo
contributo di 600KCHF dell’INFN, di 400kCHF dai Common Fund e di 540kCHF del CERN.
Martellotti comunica che i 2 progetti INTAS per i MU e per Aerogel sono stati approvati e chiede
lo sblocco del s.j. relativo.
Nella discussione Dosselli commenta che dopo aver analizzato in dettaglio la situazione di LHCb
Italia non si vede nessun problema particolare; l’ingresso dell’INFN nel DAQ non implica che
INFN sara’ disposta a pagare altri extracontributi se il DAQ continuasse a essere sottofinanziato.
14. LHCb. I fotorivelatori del RICH. C. Matteuzzi.
Nell’Ottobre 2003 alla fine di una riuscita attivita’ di R&D sia per MaPMT che per Pixel HPD, la
collaborazione ha scelto i Pixel HPD come baseline. La scelta e’ stata basata sulla realizzazione di 2
prototipi di HPD che funzionano a 40MHz, sul fatto che la tecnica di bump bonding e’ stata
finalmente messa a punto e che il costo globale del progetto e’ minore (5.3MCHF per HPD contro
6.4MCHF per MaPMT). VTT ha messo a punto un processo per il bonding , che fonde a
temperatura piu’ alta di quella usata dalla DEP nella realizzazione dei tubi a vuoto. Sono pronti a
partire con la pre-produzione. Hanno compiuto anche studi di ageing , misure in campo magnetico,
misure su fascio usando come radiatore aria o aerogel. Matteuzzi presenta la schedula della
produzione e la previsione di un PRR su 10-15 HPD da effettuare a Ottobre 2004, circa 1 mese
prima dell’inizio della produzione. Milano e’ coinvolta sia sui test dei componenti HPD che sulle
- 11 -
schede di distribuzione di LV e HV. Genova ha la responsabilita’ degli alloggiamenti meccanici per
il RICH2. Per quanto riguarda gli specchi sferici del RICH1, anche gli specchi compositi della
CMA non sono stabili e quindi la collaborazione opta per gli specchi in Be, prodotti in Russia,
anche se piu’ costosi. Il costo attuale del progetto RICH e’ di 8486kCHF. Matteuzzi chiede
l’autorizzazione a partecipare con 500kCHF (13% del costo totale)alla gara per l’acquisto di 550
HPD che deve iniziare entro la fine di febbraio. Il profilo temporale richiesto e’30% nel 2004 , 60%
nel 2005 e 10% nel 2006. Per l’aerogel si sta per ordinare una preserie, in attesa della
formalizzazione del contratto per tutta la fornitura. Entro maggio dovrebbe iniziare anche la gara
per la realizzazione dello schermo magnetico del RICH1.
Nella discussione Dosselli chiede che la preproduzione sia un requisito che deve essere soddisfatto
prima di far proseguire la gara e che sia prevista la rescissione del contratto in caso contrario.
Dalla Torre chiede conferma dei tempi di produzione DEP. Matteuzzi chiarisce che se fosse
necessario accelerare per 100kFS e’ possibile installare una seconda catena che dovrebbe dimezzare
i tempi. 30 tubi al mese sono il rate accettabile per LHCb. Inoltre l’installazione degli HPD puo’
continuare fino al 2007 per come e’ fatta la meccanica. Zucchelli chiede quali erano i problemi per
MaPMT. Matteuzzi spiega che erano presenti effetti di cross-talk orizzontali e verticali (anche 2-3
pixel). Inoltre il chip Beetle, utilizzato per la lettura analogica, era ottimizzato per il velo e non c’era
nessuno che ci lavorava per il rich. Dalla Torre puntualizza che la soluzione scelta e’ stata ben
studiata e quindi ha molte probabilita’ di funzionare. L’opzione MaPMT e’ arrivata dopo per LHCb
e non vi e’ stato dedicato abbastanza sforzo all’interno della collaborazione. Matteuzzi concorda e
aggiunge che gli MaPMT richiederebbero anche un piano di lenti in piu’ per raggiungere la stessa
copertura angolare
15. LHCb. Relazione dei referee. G.Batignani, C. Meroni, R. Nania.
I referee riconoscono la rilevanza scientifica del progetto RICH, apprezzano i risultati presentati e
condividono la scelta degli HPD. Prima della partenza effettiva della gara si avranno ulteriori
risposte su assembly yield alla VTT e alla DEP. Batignani richiede di definire le procedure di QC e
di avere piu’ dettagli sulla risoluzione in angolo Cherenkov. Inoltre sono da definire le
responsabilita’ relative ai rischi e agli scarti di produzione. Il costo totale della gara per acquisto
degli HPD dalla DEP e’ di 3.55MCHF. Il contributo INFN e’ di 500kCHF (~14%). Il profilo di
spesa proposto e’ 100k€ nel 2004, 200k€ nel 2005 e 35k€ nel 2006. I referee propongono lo sblocco
di 100k€ su C.A. di Mi.
Relativamente alla nuova money matrix i referee sono favorevoli al maggior impegno dell’INFN
sul DAQ, come gia’ discusso prima. Sono favorevoli anche allo sblocco del s.j. previsto per i
progetti INTAS approvati, ma si decide di rimandarne l’approvazione alla riunione di Aprile, dopo
ulteriori chiarimenti amministrativi. Inoltre i referee si aspettano una diminuzione dei fondi pagati a
PNPI come conseguenza di questo diverso contributo. LHCb ha ricevuto dal CERN la fattura di
93,5kCHF per MOFA 2004 (62.3k€). I referee sono favorevoli allo sblocco di 25k€ da consumo di
Rm1, per completare il finanziamento.
Nella discussione Dosselli ricorda che per i mu INFN ha contribuito con un finanziamento
aggiunivo, ma anche prevedendo i MOFB per gli spares. Chiede se questa sia una politica generale
per LHCb. Matteuzzi risponde che solo Italia ha chiesto di poter aprire i MOFb per poter pagare gli
spares. Relativamente alla gara per gli HPD, Dosselli risottolinea che c’e’ l’accordo a far partire il
tender se la preserie e’ veramente vincolante per la gara e se i referee riceveranno i documenti del
tender. Matteuzzi dice che entro febbraio dovrebbe essere disponibile una bozza della gara che sara’
messa a disposizione dei referee. Batignani suggerisce di mettere una clausola per risoluzione
bonaria in caso di problemi con la preserie. Matteuzzi aggiunge che anche gli inglesi saranno molto
- 12 -
attenti a scrivere la gara, dal momento che sono i maggiori finanziatori del progetto. Batignani
ricorda che nella gara e’ anche prevista la consegna alla ditta di materiale da assemblare che sara’
sprecato, se il prodotto finale non sara’ conforme alle specifiche.
La Commissione approva le proposte dei referee.
- 13 -