Laboratorio pianificazione strategica
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Laboratorio pianificazione strategica
PROGRAMMA QUADRO DI SVILUPPO ITALIA EX DELIBERA CIPE 19 DICEMBRE 2002 N.130 Programma Operativo “Advisoring agli Studi di fattibilità” Ipotesi per un ciclo di incontri sul tema della pianificazione strategica Regione Sicilia Linee guida per la realizzazione di un ciclo di incontri sul tema della pianificazione strategica Premessa La Delibera CIPE 20/04, nel ripartire le risorse FAS per il periodo 2004-2007, ha previsto una riserva per le Aree Urbane destinata a finanziare interventi nelle città e nelle aree metropolitane del Mezzogiorno attraverso Accordi di Programma Quadro. Il Tavolo interistituzionale MEF-MIT, composto per la definizione dei criteri di selezione degli interventi e per l’individuazione degli obiettivi della riserva, ha previsto che, nell’ambito degli interventi per pianificazione/progettazione innovativa e investimenti immateriali destinati alle aree urbane, “una quota del 10% delle risorse allocate per ciascuna Regione sia destinata a: - Piani strategici per città e aree metropolitane o raggruppamenti di Comuni che totalizzino una popolazione di almeno 50.000 abitanti; - Piani urbani di mobilità. - Studi di fattibilità e atti necessari alla costituzione di società miste pubblicoprivate e/o interventi in finanza di progetto.” Il Tavolo interistituzionale ha, inoltre, elaborato gli orientamenti generali da utilizzare nella fase di selezione dei Piani Strategici per città e aree metropolitane da parte della Amministrazioni regionali, per promuovere la costruzione di una più efficace cornice analitica, strategica e istituzionale per i processi di pianificazione urbana e per la programmazione di investimenti per lo sviluppo. Tali orientamenti, nell’individuare i caratteri fondativi del Piano Strategico e nel definirne la possibile struttura, gli obiettivi e i contenuti, chiarificano anche che “non possono essere aprioristicamente codificati in via prescrittiva, trattandosi, per loro stessa natura e definizione, di strumenti necessariamente flessibili e adattativi”. Il carattere non prescrittivo di detti orientamenti ha offerto alle Amministrazioni regionali la possibilità di definire con margini di autonomia criteri e modalità di selezione delle proposte di piano strategico, determinando risultati, in termini di caratteristiche delle proposte di piano strategico approvate, di volta in volta differenti. 1/13 Linee guida per la realizzazione di un ciclo di incontri sul tema della pianificazione strategica La pianificazione strategica in Sicilia La Regione Siciliana, in data 22 dicembre 2004 ha pubblicato un l’avviso riguardante la “Promozione di proposte di riqualificazione urbana e miglioramento della qualità della vita nei comuni con una popolazione almeno pari a 30.000 abitanti, nei raggruppamenti di comuni, formalmente costituiti al 30 novembre 2004, che totalizzino una popolazione di almeno 50.000 abitanti, e nei centri minori presenti nel territorio regionale siciliano”. Sono state selezionate 15 proposte per la redazione dei Piani e dei Progetti di tipo innovativo da cofinanziare a valere sui fondi di cui alla Delibera CIPE n. 20/04 riguardante la riserva nazionale Fondi Aree Sottoutilizzate (FAS) per le Aree Urbane. Le proposte selezionate sono state elaborate e presentate dalle Amministrazioni di Acireale, Agrigento, Alcamo, Barcellona Pozzo di Gotto, Caltanissetta, Catania, Comiso, Erice, Gela, Milazzo, Modica, Palermo, Sant’Agata di Militello, Sciacca e Termini Imprese. Sviluppo Italia, su indicazione della Regione Siciliana, ha avviato un’azione di accompagnamento e supporto alla Regione stessa per definire e implementare una metodologia condivisa alla base del percorso di pianificazione strategica e agevolare, in tal modo, le amministrazioni proponenti nella predisposizione dei Piani Strategici, in un’ottica di ottimizzazione dell’uso delle risorse, finanziarie e non, e delle ricadute ed impatti della pianificazione strategica sulle amministrazioni medesime. Le attività già realizzate e gli incontri effettuati con le amministrazioni comunali proponenti i 15 piani strategici ammessi al finanziamento da parte della Regione Siciliana hanno consentito di individuare un insieme di criticità che possono così essere riassunte: - le strutture delle amministrazioni comunali chiedono supporto nella comprensione della natura e delle finalità di un Piano strategico e generalmente richiedono sostegno al fine di governare tale processo; 2/13 Linee guida per la realizzazione di un ciclo di incontri sul tema della pianificazione strategica - la formulazione delle proposte di piano strategico ha consentito solo in parte l’avvio di percorsi di accumulazione e internalizzazione di competenze da parte delle amministrazioni stesse ed ha generato limitati fenomeni di trasferimento di know how da parte dei soggetti che hanno collaborato alla redazione delle proposte verso le strutture tecniche delle Amministrazioni locali; - le strutture comunali più che dell’opportunità di porre in essere percorsi di institutional building, appaiono preoccupate per le attività “amministrative” che saranno tenute a sviluppare nel prosieguo. Infatti, le tematiche per le quali più di sovente è stata richiesto supporto attengono a : o “personalizzazione” dei bandi e relativi disciplinari/capitolati; o nomina e composizione della Commissione di valutazione delle proposte; o definizione di “griglie di valutazione” per la Commissione di valutazione; Inoltre, le amministrazioni potrebbero essere supportate nei processi di implementazione dei sistemi di gestione volti a o effettuare l’opportuna vigilanza sulla qualità e sulla validità delle risultanze delle analisi sviluppate all’esterno, a partire dalla valutazione dei “Piani operativi (programmi di lavoro) che le società aggiudicatarie dovranno predisporre in fase di avvio delle analisi e laddove necessario la formazione di proposte, di suggerimenti integrativi/modificativi del piano stesso; o realizzare e sorvegliare i processi di partecipazione dei soggetti da coinvolgere nella predisposizione/approvazione del Piano Strategico. Allo scopo di favorire percorsi di sviluppo in termini di capacity e institutional building che potranno innalzare la capacità strategica delle amministrazioni coinvolte, pare opportuno prevedere un ciclo di incontri nei prossimi mesi di novembre e dicembre che si pongano quindi quale finalità quella di condividere con le amministrazioni le categorie logiche, la processualità e le tecniche necessarie nella realizzazione e sorveglianza delle citate attività attraverso, ad 3/13 Linee guida per la realizzazione di un ciclo di incontri sul tema della pianificazione strategica esempio, la condivisione di esperienze di pianificazione strategica già realizzate e un momento di riflessione sull’approccio che le Amministrazioni vorranno dare alla costruzione dei piani attraverso un’attività di pianificazione che risulta strategica in quanto, intercettando i processi di istituzionalizzazione sociale, ridefinisce i rapporti tra le amministrazioni pubbliche, tra queste e i cittadini, tra questi e le dimensioni associate della vita collettiva. Si ritiene che possa essere utile organizzare un ciclo di incontri relativi a specifiche aree tematiche, articolati secondo la struttura del laboratorio, che prevedano dunque la partecipazione attiva dei soggetti coinvolti e che accanto a momenti formativi di tipo classico preveda anche interventi di testimoni qualificati, da individuare tra le figure a vario titolo coinvolte in percorsi di pianificazione strategica nelle aree urbane. Partecipanti al ciclo di seminari potranno essere sia i responsabili del procedimento individuati dalle amministrazioni proponenti, sia i vertici delle strutture di gestione cui fa riferimento il processo di pianificazione strategica nelle Amministrazioni comunali in Sicilia. Gli incontri da realizzare potranno essere programmati con cadenza all’incirca quindicinale per consentire la conclusione dei laboratori entro il presumibile avvio delle attività di pianificazione da parte delle strutture delle Amministrazioni affiancate da strutture di ricerca esterne affidatarie delle analisi di base. Il ciclo di incontri del laboratorio sulla pianificazione strategica Macro area 1: La pianificazione strategica Questa macro-area è tesa a rendere ulteriormente esplicita la tematica della pianificazione strategica. 4/13 Linee guida per la realizzazione di un ciclo di incontri sul tema della pianificazione strategica Andrebbe, innanzi tutto, specificato ciò che un piano strategico potrebbe essere, ovvero: - documento che indica una plausibile congettura (visione) di specializzazione territoriale come motore di sviluppo competitivo; - un documento che chiarisce le ambizioni socioeconomiche della comunità locale, individua il suo riposizionamento strategico nell’ambito di una prospettiva di scala vasta e definisce, ricorsivamente e con modalità condivise, le azioni e gli interventi prioritari; - un documento che, sulla base di un processo di ascolto delle volontà di base, di scelte, di assunzioni di responsabilità, di rinunce e di concertazione interistituzionale di tipo verticale, individua gli obiettivi strategici e seleziona, sulla base economico-finanziaria, di criteri di sostenibilità amministrativo-istituzionale, tecnico-territoriale, gli interventi da realizzare prioritariamente; - un documento fondato su alcuni (limitati) obiettivi, da raggiungere in un arco temporale definito, contando su attori e risorse disponibili (o attivabili); - una visione condivisa degli interventi prioritari per lo sviluppo del sistema locale territoriale, capaci di creare nuove condizioni di convenienza localizzativa. Va altresì chiarito che l’esperienza della pianificazione non può e non deve limitarsi alla semplice redazione di un documento ma che deve concretizzarsi anche in un percorso di condivisione e apprendimento. In altre parole, va quindi chiarito che il bando non riguarda “semplicisticamente” “la pianificazione strategica di un territorio” o “la redazione di un piano strategico”, ma piuttosto il supporto di servizi alle Amministrazioni per l’attivazione di un processo di pianificazione strategica al quale si sono impegnati tutti i firmatari della Proposta approvata dalla Regione e nel quale dovranno essere coinvolti tutti gli attori rilevanti rispetto agli obiettivi del Piano. Andrebbe inoltre definita la struttura redazionale ed i contenuti minimi che il Piano nella sua versione finale dovrà prevedere. 5/13 Linee guida per la realizzazione di un ciclo di incontri sul tema della pianificazione strategica Macro-area 2: I rapporti tra Piano strategico e altri strumenti di programmazione e sviluppo del territorio Ma macro-area è relativa alla collocazione del piano strategico quale processo di elaborazione consensuale di programmi di idealmente “a monte” degli altri tipi di piani azione economica e sociale, di natura sia economica, sia normativa. In particolare, il tema riguarda quello che un piano strategico non è, ovvero: - un piano di assetto del territorio, con valore “conformativo” sullo stato dei luoghi; - un programma di sviluppo del territorio, di tipo sistematico ed esaustivo; A valle di ciò, anche dal punto di vista normativo, potranno essere affrontati i rapporti tra i vari strumenti e le modalità di raccordo operativo tra gli uffici / le direzioni responsabili della programmazione/pianificazione del territorio. Va altresì sottolineato che tali attività devono essere pensate non esclusivamente per il perseguimento degli obiettivi più concreti di Piano, ma anche per contribuire indirettamente al perseguimento di altri obiettivi forse più “intangibili” ma sicuramente cruciali, quali ad esempio: 1. la creazione del più ampio consenso possibile attorno alle scelte di politica pubblica; 2. l’instaurazione di un clima “collaborativo” e di fiducia tra i diversi attori coinvolti nei vari ambiti di politica; 3. lo stimolo allo sviluppo e al rafforzamento della capacità di autogoverno e di azione civicamente orientata da parte degli attori della società civile. 6/13 Linee guida per la realizzazione di un ciclo di incontri sul tema della pianificazione strategica Macro-area 3: La gestione del percorso di pianificazione strategica, il ruolo della vigilanza/sorveglianza/monitoraggio del processo di implementazione. Il percorso di pianificazione strategica si svolge a partire da una fase preliminare volta soprattutto alla identificazione degli stakeholders e alla definizione delle forme di partecipazione, a una fase conclusiva che stabilisce le procedure e identifica gli interventi in termini di pianificazione economica e normativa. In questa sessione è previsto l’intervento di testimoni privilegiati, che abbiano maturato esperienze di vertice/coordinamento nell’ambito della struttura dell’amministrazione comunale incaricata della gestione della pianificazione strategica. Macro-area 4: I processi di partecipazione alla base della costruzione del piano strategico La costruzione del piano strategico richiede la sperimentazione di una serie di strumenti di comunicazione, animazione e deliberazione collettiva. Questi strumenti sono necessari per ampliare il contesto sociale ed operativo in cui il piano può mobilitare le varie componenti della società civile e realizzare una effettiva partecipazione. Gli strumenti di comunicazione riguardano una gamma di attività che vanno dalla rilevazione degli interessi e delle opinioni degli stakeholders (metodo Delphi, analisi di scenari ecc.) alla presentazione ragionata degli argomenti rilevanti e alla elaborazione degli scenari di contesto del piano. Gli strumenti di animazione e di deliberazione collettiva si integrano progressivamente alle attività di comunicazione, mano a mano che il processo di pianificazione strategica mette a fuoco le decisioni rilevanti e i modelli di partecipazione. 7/13 Linee guida per la realizzazione di un ciclo di incontri sul tema della pianificazione strategica La costruzione del piano strategico implica l’attivazione di un processo partecipativo; dalle modalità che si sceglieranno per attivare e concretizzare tale processo dipenderà la futura implementabilità del piano: “le modalità per giungere alla redazione del Piano condizionano la sua effettiva caratterizzazione strategica”. Questa macro-area serve ad individuare e chiarire quali obiettivi il processo partecipativo deve perseguire in questo contesto. Va reso esplicito, infatti, che con l’attivazione di tale processo bisognerà incidere non solo sul riequilibrio dei poteri tra gli attori interessati e sulla promozione del protagonismo delle collettività locali abitanti, ma sulle capacità di apprendimento delle pubbliche amministrazioni, migliorando, ad esempio, le capacità programmatiche- progettuali, e sulla ricostruzione di un rapporto di fiducia tra apparati pubblici e cittadini. Per far ciò, la partecipazione non deve intendersi come un confronto statico con soggetti istituzionalmente riconosciuti/riconoscibili, ma come l’esplicitazione motivata e informata delle responsabilità che si intendono assumere in ordine al raggiungimento degli obiettivi in un processo che viene contestualmente e progressivamente determinato nelle esigenze informative, nei tempi e nei luoghi disponibili, e che richiede linguaggi e tecniche che si implementano e si rinnovano con l’esperienza e con la pratica. L’attivazione efficace di percorsi partecipativi stabili costruisce fiducia negli attori interessati, in modo indipendente dalle differenze nei linguaggi, negli interessi e nel background culturale. Se al processo partecipativo non seguono azioni coerenti con il contenuto stesso della partecipazione, difficilmente si riuscirà ad assicurare continuità a tali processi. Risulta quindi indispensabile rendere chiaro quale reale possibilità di incidere sulle decisioni viene garantita con l’attivazione del percorso partecipativo individuato. Durante l’incontro si discuterà inoltre delle diverse tecniche che vengono utilizzate per attivare meccanismi di partecipazione, alcune ampiamente esplorate in questo senso - i brainstorming, i focus group, i consensus conference, la ricerca-azione partecipata, ed altre meno sperimentate - 8/13 Linee guida per la realizzazione di un ciclo di incontri sul tema della pianificazione strategica l’outreach, le camminate di quartiere, l’ascolto attivo ecc. E’ indispensabile che ciascuna amministrazione che si avventura nella definizione della visione strategica del proprio territorio, ponderi attentamente la propria scelta in questo ambito. 9/13 Linee guida per la realizzazione di un ciclo di incontri sul tema della pianificazione strategica Una matrice delle macro-aree (NB: le tematiche specifiche indicate in colonna attengono in generale il percorso di pianificazione strategica. Le “X” indicano che il determinato tema sarà oggetto di specifico focus nel corso dell’incontro) Macro-area 1 Macro-area 2 Macro-area 3 Macro-area 4 La pianificazione strategica I rapporti tra PS e altri strumenti di programmazione e sviluppo del territorio La struttura di gestione del percorso di pianificazione strategica, il ruolo del monitoraggio I processi di partecipazione alla base della costruzione del piano strategico TEMATICHE SPECIFICHE Definizione di strategia Evoluzione del processo di pianificazione strategica Le fasi della pianificazione strategica Problematicità della pianificazione strategica Conseguenze del processo di pianificazione strategica La normativa comunitaria La politica urbana europea X X X X X X X X X X 10/13 Linee guida per la realizzazione di un ciclo di incontri sul tema della pianificazione strategica La pianificazione strategica e gli effetti sull’amministrazione pubblica Lo strategic management nella PA Il rapporto tra strategia e livelli decisionali nella PA La nuova forma reticolare della PA (da corporate a policy) La strategia interistituzionale Rapporto tra processo politico e amministrazione Gli strumenti di incentivazione allo sviluppo e la pianificazione strategica L’iter del piano strategico Modelli e contenuti del piano strategico Piani strategici e ciclo del progetto Macro-area 1 Macro-area 2 Macro-area 3 Macro-area 4 La pianificazione strategica I rapporti tra PS e altri strumenti di programmazione e sviluppo del territorio La struttura di gestione del percorso di pianificazione strategica, il ruolo del monitoraggio I processi di partecipazione alla base della costruzione del piano strategico X X X X X X X X X X X X X 11/13 Linee guida per la realizzazione di un ciclo di incontri sul tema della pianificazione strategica Il piano come tentativo di disegnare scenari strategici di capacità ed opzioni Gli obiettivi del piano: valutazione e valorizzazione Il coinvolgimento degli stakeholder I blocchi di costruzione degli scenari strategici: opportunità e minacce Esperienze di pianificazione strategica (Torino, Barcellona, etc.) Macro-area 1 Macro-area 2 Macro-area 3 Macro-area 4 La pianificazione strategica I rapporti tra PS e altri strumenti di programmazione e sviluppo del territorio La struttura di gestione del percorso di pianificazione strategica, il ruolo del monitoraggio I processi di partecipazione alla base della costruzione del piano strategico X X X X X X X X X X X 12/13