maggio 2016 Newsletter Joseph

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maggio 2016 Newsletter Joseph
Associazione Joseph onlus
Maggio 2016
Via Pieve, 6
Montecchio Maggiore
Anno 7 - numero 2
[email protected]
www.casajoseph.it
c.f. 90004220241
IN QUESTO NUMERO
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Film da vedere:
Perfetti sconosciuti
•
L’angolo dei bambini:
palloncini in volo
•
Suggerimenti per un
libro: La sposa
liberata
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Assemblea Joseph
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Non solo parole...
Papa Francesco al
Centro Astalli
•
I soci si presentano:
Federica Storti
•
L’angolo della poesia:
giugno Joseph
•
Avviso ai soci
PIU’ CONNESSIONI, PIU’ RELAZIONI ?
Poco tempo fa, il 30 aprile per la precisione, abbiamo “festeggiato” i primi
trent’anni di Internet in Italia. Tutti possiamo constatare che la Rete ci ha cambiato la vita: all’inizio non ne coglievamo la portata, ma oggi è sotto gli occhi di
tutti che forse non potremmo più vivere senza un “click” che di fatto ci connette
al mondo intero. Parallelamente a questo, la diffusione capillare di cellulari e di
strumenti ormai alla portata di tutti (computer, tablet, TV con il satellite) e dei
“social” (Facebook, Twitter …), ha riempito le nostre case di tecnologia e ha spostato molte relazioni su piazze virtuali. Invece che chiacchierare nel centro del
paese, molti parlano e sparlano in rete e lo fanno come se la vita fosse tutta lì …
Mai come oggi abbiamo avuto così tante possibilità di comunicare! Eppure comincia a farsi strada anche una riflessione più profonda di quanto tutto questo
abbia modificato le nostre relazioni.
Nell’edizione di due anni fa della Scuola del Martedì, Serena Valorzi, esperta di
nuove tecnologie, ci diceva che molti adolescenti si mettono insieme e si mollano (magari poco dopo) con un messaggino, perché è più facile nascondersi dietro a quattro parole che affrontare l’altro guardandolo negli occhi e facendosi
coinvolgere dallo sguardo, dalle emozioni, dall’ascolto reale.
Il film “Perfetti sconosciuti”, di cui trovate una scheda all’interno della
newsletter, tra una battuta e una risata amara, ci apre gli occhi sui mondi nascosti dentro ai nostri cellulari, nei quali è proprio vero che c’è ormai tutta la nostra
vita: se ci portassero via il cellulare, d’un tratto il nostro mondo relazionale
scomparirebbe!
Penso che fermarsi a riflettere su questi aspetti sia la vera sfida di questo tempo.
Vi propongo allora queste domande:
Che ruolo stanno acquisendo le relazioni autentiche, quelle dove la gente si
guarda, ascolta, parla, si fa carico dell’altro nella sua interezza?
Siamo ancora disposti a fare la fatica di metterci in discussione, perché pensiamo che ne valga la pena pur di incontrare l’altro?
Che valore hanno le parole, le nostre parole, scritte e lette tramite uno strumento freddo oppure pronunciate con la persona lì davanti?
Come sono cambiate le relazioni nelle nostre famiglie, accompagnate dalla voce
di sottofondo della TV e dai continui “bling” dei messaggini che arrivano?
Non possiamo demonizzare ciò che ci circonda e che per molti aspetti ci ha semplificato la vita.
Nello stesso tempo però, non permettiamo a tutto questo di rubarci la bellezza
di essere umani, ossia comunicare e amare in modo autentico.
Angiola Bosa
[email protected]
5 X MILLE
ASSOCIAZIONE JOSEPH
ONLUS
c.f. 90004220241
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NEWSLETTER JOSEPH
Ecco un bel film da vedere: Perfetti sconosciuti
Regista: Paolo Genovese
Produzione: Italia 2016
Non possiamo negare che di tutto ormai è stato detto sulle
nuove tecnologie, dai computer ai cellulari, dai messaggini
ai social più alla moda. Molto è stato anche rappresentato
eppure questo film - che mette al centro proprio questo
argomento - è riuscito a non risultare banale, prevedibile o
scontato, anzi.
Certamente la sfida di condividere pubblicamente almeno
tra amici durante una cena il mondo nascosto che abita i
cellulari di ognuno dei presenti scatena dinamiche, situazioni e gag formidabili ma allo stesso tempo alza il sipario
su tristi realtà di disagio, sofferenza, senso di inadeguatezza, pregiudizio, vergogna e tanti altri sentimenti che
nulla hanno di moderno, anzi sono vecchi come il mondo!
Guardate questo film, magari tra adulti - non lo consigliamo sotto i 15 anni - e poi guardatevi negli occhi … qualcosa di nuovo sicuramente succederà (e noi vi auguriamo
anche di bello!)
[email protected]
DEDICATO AI BAMBINI
Ecco un gioco semplicissimo da insegnare ai nostri bambini … si divertiranno un sacco! Un gioco
da fare all’aperto, in giardino o nel cortile di casa e può essere proposto ai bambini . Bastano
un palloncino, una rete o una corda con 2 sostegni e un minimo di 2 giocatori ma più bambini ci
saranno, più sarà divertente. Il lancio del palloncino è un gioco che piace sempre molto ai bambini perché piuttosto imprevedibile! A seconda dell’età dei bambini, le partite possono essere da
10 o 20 punti. Il palloncino va gonfiato ma non
chiuso con il nodo. Ogni bambino ne riceverà
uno soltanto, possibilmente di colore diverso da
quello degli altri oppure per squadre (Squadra
dei palloncini rossi contro squadra dei palloncini
blu, ecc…). Ognuno dovrà tentare di far arrivare oltre la corda o la rete il proprio palloncino solo liberandolo dall’aria che contiene… la
direzione sarà imprevedibile e non sarà semplice segnare il punto. Dopo che tutti hanno provato a lanciare si recuperano i palloncini sgonfi
e si riparte.
Variante: se avete a disposizione più di un pal-
loncino per ogni bambino, chi riesce a superare
la linea con il proprio palloncino, può ricevere
un palloncino supplementare - magari dopo aver
ottenuto 3 o 5 punti.
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NEWSLETTER JOSEPH
“La sposa liberata”
di Abraham B. Yehoshua - Einaudi editore - 2002
Oggi vorrei proporvi "La sposa liberata" di Abraham B.
Yehoshua.
Un romanzo avvincente che si svela poco a poco: è la
storia di un divorzio, come ce ne sono tanti.
Solo che questo nasconde un segreto.
Un uomo, Ofer, viene ripudiato dalla moglie Galia e
non si da pace.
Dopo cinque anni, ancora non si quieta la sua infelicità.
Interviene il padre di lui che cerca di riallacciare i rapporti con la famiglia dell'ex nuora e, contemporaneamente, indaga per risolvere l'enigma nascosto dietro
questa separazione.
Si tratta di "linguaggio quotidiano" perché dietro "le
parole di tutti i giorni", dietro una vicenda così "banale"
e "quotidiana" si cela il destino di un popolo o di due
popoli, in questo caso, e la sua/loro aspirazione alla pace.
Marta Sarto ri sa rtmarta@g mail.com
Sabato 9 aprile abbiamo vissuto una ricca assemblea dei soci in cui ognuno dei presenti ha potuto dare il
proprio contributo di riflessione e dove anche il bilancio è stato una valida occasione per essere schietti, onesti ma anche pronti a stringerci insieme per superare le difficoltà contingenti. Abbiamo respirato davvero
un clima familiare, accogliente e soprattutto propositivo: dai lavori di gruppo sono emerse tante idee e presto cercheremo di concretizzare qualche proposta a cui anche voi che leggete potrete partecipare!
Il prossimo 20 novembre vorremmo rilanciare insieme alle altre associazioni del territorio la Giornata Mondiale dei Diritti dell’Infanzia, rimettere in calendario la tradizionale lotteria di San Giuseppe per il 19 marzo,
organizzare una giornata associativa e...se anche voi volete suggerirci qualche iniziativa per sensibilizzare
alla nostra mission o raccogliere fondi per sostenere la casa famiglia scriveteci: [email protected]
Tra le altre iniziative si è formata una piccola “commissione raccolta fondi” che accoglierà volentieri altri
soci volonterosi e abbiamo ripristinato la “lista necessità” mensile, che ogni socio riceverà via e.mail direttamente dalla casafamiglia in modo da poter procurare beni necessari di cui siamo alla ricerca. Chi volesse riceverla, pur non essendo socio, potrà chiederla attraverso la pagina contatti del nostro sito.
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NEWSLETTER JOSEPH
NON SOLO PAROLE
PER I RIFUGIATI CHE FUGGONO DALLA GUERRA
messaggio di Papa Francesco a rifugiati, operatori e volontari del Centro Astalli in occasione dei 35 anni di attività
Carissimi rifugiati, cari volontari, operatori e amici del Centro Astalli,
In questo anno della misericordia ricorrono i 35 anni di Servizio dei Gesuiti per i rifugiati in Italia, un’attività che è stata
prima di tutto un camminare insieme, come un unico popolo. E questo è bello e giusto!
Occorre continuare con coraggio: «Ero forestiero e mi avete accolto».(Mt 25,35)
Ero forestiero … Ognuno di voi rifugiati che bussate alle nostre porte ha il volto di Dio, è carne di Cristo. La vostra esperienza di dolore e di speranza , ci ricorda che siamo stranieri e pellegrini su questa Terra accolti da qualcuno con generosità e senza alcun merito. Chi come voi è fuggito dalla propria terra a causa dell’oppressione, della guerra, di una natura
sfigurata dall’inquinamento e dalla desertificazione, dell’ingiustizia o dell’ingiusta distribuzione delle risorse del pianeta è
un fratello con cui dividere il pane, la casa, la vita.
Troppe volte non vi abbiamo accolto! Perdonate la chiusura e l’indifferenza delle nostre società che temono il cambiamento di vita e di mentalità che la vostra presenza richiede. Trattati come un peso, un problema, un costo, siete invece
un dono. Siete la testimonianza di come il nostro Dio clemente e misericordioso sa trasformare il male e l’ingiustizia di
cui soffrite in un bene per t utti. Perché ognuno di voi può essere un ponte che unisce popoli lontani, che rende possibile l’incontro tra culture e religioni d iverse, una via per riscoprire la nostra comune umanità.
… e mi avete acco lto, ero forestiero e mi avete accolto. Sì, il Centro A stalli è esempio concreto e quotidiano di questa
accoglienza nata dalla visione profetica di padre Pedro Arrupe. È stato il suo ca nto del cigno in un centro di rifugiati in
Asia. Grazie a voi tutti, donne e uomini, laici e religiosi, operatori e volontari perché mostrate nei fatti che se si cammina
insieme la strada fa meno paura.
Vi incoraggio a continuare. Trentacinque a nni sono solo l’inizio di un percorso che si fa sempre più necessario, unica via
per una convivenza riconciliata. Siate sempre testimoni della bellezza dell’incontro. Aiutate la nostra socie tà ad
ascoltare la voce dei rifugiati. Continuate a cammi nare con coraggio al loro fianco, accompagnateli e fatevi anche guidare da loro: i rifugiati conoscono le vie che portano alla pace perché co noscono l’odore acre della guerra.
Mi chiamo Federica Storti e ho presto 27 anni. Sono cresciuta e vivo tutt'ora a Montecchio Maggiore. Dopo la laurea in Conservazione dei Beni e delle Attività Culturali,
ho iniziato un percorso post-laurea in Arteterapia, per diventare Arteterapeuta. Questa scelta professionale, negli ultimi tre anni, mi ha portata a sperimentarmi e a collaborare con diverse realtà presenti nel territorio. Ed è successo che proprio in una di
queste, Federica di Casa Joseph ha sentito parlare di me. L'agosto scorso, infatti, mentre ero a Cassino in campo scout con i miei ragazzi, ho ricevuto una sua mail e successivamente una telefonata da cui poi è partito tutto. Negli anni scorsi avevo conosciuto
l'Associazione grazie sia alla Scuola del Martedì sia ad alcune persone che ne fanno
parte, ma non l'avevo mai vissuta così da vicino come in questi mesi. La proposta di
sostituire l’educatrice Rossato, nel suo periodo di maternità, fattami dal Consiglio Direttivo è stata come un fulmine a ciel sereno, che ho colto con grande entusiasmo.
Ormai sono giunta al termine
di questa splendida esperienza professionale, perché il
prossimo 23 maggio
l’educatrice di ruolo rientra in
servizio, ma presto parteciperò in veste di consigliere al
direttivo della onlus: colgo
l'occasione perciò per ringraziare tutti di cuore per l'accoglienza e la fiducia dimostratemi!
Federica Storti
NEWSLETTER JOSEPH
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L’angolo della poesia
Benvenuto Simone!
Mese di giugno
Ci sono giorni … come questo
Ci sono dei giorni che ti vorrei abbracciare
e stringere forte se non si riesce a parlare
I NOSTRI SOCI
Lisa e Federico
annunciano la nascita
del loro secondogenito
Altri giorni mi chiedo se sei mai stato sincero
o se perdo il mio tempo a sperare sia vero
Ci sono dei giorni che ti sento lontano
ma in altri potrei anche darti la mano
senza che questo ti faccia paura,
senza che questo ti metta premura
premura d’andare ancor più distante
per non incrociare le mie tante domande.
Allora mi chiedo anch’io un “Perché”:
perché sono qui e ci sei anche te ?
Mi chiedo se il Dio che l’Universo ha plasmato
DONA IL 5 X MILLE
ALL’ASSOCIAZIONE
JOSEPH ONLUS
dai respiro alla solidarietà!
sulla mia strada, per caso, può averti lasciato.
Mi chiedo se invece non avrebbe voluto
che tu qui trovassi una casa, un aiuto …
c.f. 90004220241
E mi chiedo se il Dio che ha fatto ogni cosa
a guardar questi figli … mai si riposa!
O se invece anche Lui non senta dentro un dolore
nel guardarli divisi e arrabbiati nel cuore
Io credo di sì: sarà anche Lui amareggiato
nel vedere che “Amore” non abbiamo imparato
Amore è nascosto tra le pieghe di un manto
fatto talvolta di fatica e rimpianto
Amore però riscalda ogni pena
e scioglie in un attimo ogni catena.
Penso e ripenso e ti guardo pensoso
faccio anch’io come Dio … e non mi riposo
e resto più sveglia, più sveglia che mai
attendendo il momento in cui ritornerai
a sorridere ancora, a scambiare parole
che scaldano i giorni di tiepido sole
“Amore” io per prima devo ancora imparare …
so solo starti vicina.. e pazientando aspettare.
Avviso a tutti i soci:
nella pagina a voi dedicata trovate
il verbale integrale dell’assemblea
svoltasi lo scorso 9 aprile
e le ultime novità di casafamiglia