Stage n. 22 - Metodologia 1
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Stage n. 22 - Metodologia 1
SCUOLA MODELLO DI BIODANZA SISTEMA ROLANDO TORO SCUOLATORO SISTEMA ROLANDO TORO METODOLOGIA I SEMANTICA MUSICALE Prof. ROLANDO TORO Corso di Formazione Docente Metodologia I – Semantica Musicale SISTEMA ROLANDO TORO Prof. Rolando Toro INDICE Modello Teorico della Biodanza e Musica1 1. Somiglianza tra il Modello Teorico della Biodanza e la struttura di una cantata 2. Identità e Musica 3. La Vivencia Oceanica 4. Prolessi musicale e sviluppo, 4 5. Musica delleorigini. Armonia delle sfere. La natura, maestra di Musica. Ritmi biologici. Il bambino e la musica. 6. Neurologia della funzione musicale. Emisfero cerebrale della musica. Sistemi sincronici e diacronici. 7. Intelligenza musicale Selettività musicale Poesia e musica Mito e musica 8. Il canto 1 Che cos’è una canzone Canto originario Canto e trance Canto per sé stessi e per gli altri Biologia del coro Il Canto dei Cantanti: Canto d’Amore Nonostante manchi il contenuto di alcuni sottotitoli, ho ritenuto valido presentarli poiché rappresentano lo schema espositivo che ho sempre adoperato nell'ambito di questo tema (N.d.A.). 9. Il suono delle cose Linguaggio della natura 10. Sociologia della musica 11. La musica creativa 12. Creazione musicale e danza creativa Livelli di esperienza musicale, 5 13. Quando la musica diventa biologia, 8 Verso una Semantica Musicale, 9 Musica – Movimento – Vivencia. Una struttura unitaria, 12 Criteri per la selezione delle musiche in Biodanza, 15 Esempio schematico della relazione tra emozione e musica, 16 Esempi di esercizi e musiche in rapporto al processo di integrazione e alle Linee di Vivencia, 17 Copyright by Rolando Toro Organizzazione dei testi: Eliane Matuk e Marcelo Mur Traduzione: Armando Montanari Editing: Diego Rinallo Prolessi1 musicale e sviluppo Nelle prime battute di una musica c'è, in un certo senso, l'embrione della totalità. Nella musica, come noi la consideriamo in Biodanza, come una forma di energia capace di stimolare il risveglio di potenziali biologici ed emozionali, riscontriamo come prima esigenza un senso di unità ed uno sviluppo coerente. Se non si conforma a queste condizioni, una musica può presentare valori sonori interessanti, ma non può essere utilizzata per approssimarsi alla fonte biologica. Così una musica inizia nelle prime battute l'attivazione di uno schema di risposta affettivo – motorio - espressiva che si dispiega con tutta la sua forza attraverso la danza per effetto della prolessi musicale che anticipa, per così dire, le proposte psicomotorie nel tempo-spazio. La prolessi musicale si integra alla prolessi affettiva in un solo insieme di azione ed emozione. 1 Prolessi: anticipazione di uno o più elementi che vengono poi ripresi successivamente (N.d.C.). 4 Livelli di esperienza musicale Esistono due linee di esperienza musicale che, a mio modo di vedere, presentano una infrastruttura biologica: A. Musica organica Chiamerei così la quasi totalità delle forme di musica tradizionale che presentano attributi biologici: fluidità, armonia, ritmo, tono, unità di senso. Dentro questo gruppo ci sarebbero tutte quelle musiche strutturate a partire da un nucleo emozionale o da un proposito fortemente espressivo. Come capita, per esempio, nel Concerto Grosso in Re minore di Vivaldi, in una Partita di Bach o in un Quartetto di Beethoven. In qualche modo, la struttura musicale forma un tutto unico con l'emozione che contiene. Sarebbe inutile cercare di separare, nell'Adagio del Primo Concerto Brandeburghese di Bach, i segni dai significati; la semiotica dalla semantica; la struttura musicale dalla dolce emozione che trasporta. Potremmo considerare la musica organica di predominio limbico-ipotalamico, poiché nonostante l'intelligenza sensibile che può intervenire nella struttura della composizione, c'è emozione, espressività, risposta motoria e profonda stimolazione viscerale. B. Musica inorganica L'avvento della musica contemporanea si caratterizza per l'essersi slegata, progressivamente, dagli attributi dell'organico. La musica elettronica, la musica del computer, la musica concreta, il serialismo, la musica sintetica e la musica aleatoria o del caso, a parte le grandi differenze, presentano degli elementi comuni: l'essere diventata ogni volta più riflessiva ed astratta ed aver abbandonato, come abbiamo detto, la coerenza nel tempo e la fluidità dell'organico. La musica contemporanea ruppe improvvisamente l’unità tematica, diventò discontinua, ruppe con l'armonia, spezzò i ritmi, lavorò al di qua e al di là della tonalità, si fece atonale, introdusse elementi aleatori estranei, giocò con i silenzi ed i volumi, introdusse lo stridore e, infine, il rumore. Una vera passione di sperimentazione portò i compositori alla scoperta di 5 nuove ed insospettate strutture sonore ed acustiche. Igor Strawinsky affermò: "Se, come capita frequentemente, la musica sembra esprimere qualcosa, si tratta solo di una illusione e non di una realtà". I1 proposito della musica contemporanea era l'investigazione dell'universo sonoro come mistero e prodezza per essere sfruttata dall'udito. La musica si cerebralizzò e giunse ad essere più importante come pensiero estetico che come fenomeno espressivo. I nuovi musicisti, in qualche modo, negarono violentemente la genesi musicale come un fluido organico. Potremmo dire che questa musica astratta o concreta era generata operativamente dalla corteccia. Questa concezione presenta qualche connessione con la musica cinese, nella quale, secondo Edward A. Mac Dowell, la qualità apprezzabile è la tessitura del suono, il grande e tenebroso tono del gong di bronzo o le leggere correnti di suoni del "caramillo", per la sua capacità di riempire l'udito. Grandi geni della musica contemporanea, come Edgar Varese, John Cage, Lejaren Hiller, George Crumb, Erick Salzman e molti altri, nella loro passione per la sperimentazione, hanno raggiunto livelli di esperienza musicale assolutamente sconosciuta. Così, per esempio, Hiller, nel suo “Trittico per Jeronimus Bosch”, un dramma in tre movimenti (Paradiso, Orgia, Inferno), basato sul quadro di Bosch “Il giardino delle delizie terrestri”, usa musica asiatica antica, temi del circo e suoni elettronici, e l’ouverture del “Guglielmo Tell” di Rossini, suonata all’indietro e in avanti simultaneamente in due chiavi, su due pianoforti. L’opera termina con un montaggio registrato di pubblicità televisiva in camera lenta. George Crumb, in “Undici Echi di Autunno”, musica da camera per piano, flauto, violino e clarinetto, dirige il flautista e il clarinettista perché camminino verso il pianoforte e suonino direttamente sullo strumento aperto, producendo vibrazioni sul piano stesso. In un’altra parte, il pianista deve fischiare nell’intervallo di una quarta, contro il pianissimo suonato dal violinista. Diverse volte si possono sentire i musicisti dire a bassa voce: “Gli archi rotti dove soffre il tempo”, da un poema di Garcia Lorca. La combinazione di elementi eterogenei, gli effetti strani, le dissonanze, gli elementi di shock e sorpresa, possono talvolta condurre ad esperienze sonore di indiscutibile interesse. Il fatto che questo tipo di musica rompa con ogni possibilità di una prolessi musicale capace di indurre movimenti e vivencie coerenti e fluide impedisce che 6 possano essere utilizzate in Biodanza, poiché si allontanano troppo dalla dinamica che il corpo umano richiede per sviluppare danze. Eccezionalmente possono utilizzarsi nella linea di Creatività, per indurre vivencie speciali entro il contesto di una coreografia tematica. Ciononostante, neppure in Creatività si possono utilizzare elementi estremamente dissociativi, se si considera la funzione creatrice come estensione della vita e l’atto creativo come profonda espressione dell’unità. Dato che la musica è capace di suscitare emozioni che possono essere danzate o indurre danze che emozionano, dobbiamo valorizzarla per il suo valore semantico. Il significato emozionale, la capacità di indurre vivencie è ciò che caratterizza la musica di Biodanza. Dobbiamo pertanto assumere che il criterio di selezione di musiche in Biodanza non è estetico, ma funzionale. 7 Quando la musica diventa biologia Durante la pratica di Biodanza, la musica diventa movimento corporeo, ovvero, si incarna. Dalla vivencia che nasce dall’effetto combinato di musica e movimento scaturiscono cambiamenti sottili nelle soglie limbico – ipotalamiche, nei neurotrasmettitori e nel sistema neurovegetativo. Questi cambiamenti modificano leggermente lo stato degli organi, i ritmi viscerali, il fondo endotimico e il metabolismo generale dell’organismo. Il sistema vivente umano si nutre di musica. Non si tratta di ballare una musica, ma di “essere musica”. Infatti, l’armonia musicale induce armonia biologica: la melodia sonora accompagna le melodie di tutto ciò che scorre dentro di noi; il ritmo della musica attiva e addolcisce i ritmi viscerali. La musica, in realtà, è una proiezione della musica dell’universo. Possiamo affermare con certezza che la musica è una copia delle melodie eterne, delle metafore divine. Il musicista utilizza, senza proporselo, modelli di processi di organizzazione biologica. Quando la musica è caotica costituisce anche un’espressione dei processi escatologici dell’universo. La Biomusica è l’accesso cognitivo e vivenciale al processo mediante il quale la musica diventa biologia e la biologia musica. Pitagora, nel proporre l’esistenza della “musica delle sfere”, concepì l’universo come un’immensa sinfonia e il Creatore come colui che lo fa pulsare nella genesi musicale della natura. 8 VERSO UNA SEMANTICA MUSICALE Mi sembrano di una straordinaria fecondità gli studi fenomenologici sulla percezione musicale ed il metodo di Sogno Vigile Guidato, usando come situazione di partenza una determinata opera musicale. Il metodo fenomenologico permette di descrivere le vivencie musicali, le sensazioni corporali di euforia, tranquillità, armonia, agitazione, angoscia, solitudine, erotismo, vitalità, trascendenza, entusiasmo, tristezza, ecc. È su questo aspetto che la fenomenologia si integra con la Semantica Musicale ed un'opera può essere studiata dal punto di vista dei suoi contenuti, attraverso una metodologia il cui rigore dipende dalla sensibilità del ricercatore. Sono in completo disaccordo con Strawinsky, quando afferma che un'opera musicale non esprime mai nulla. L'impegno di molti musicisti contemporanei di ridurre la musica a semplici strutture sonore mi sembra un'ipotesi di scarso valore euristico. Gli studi semantici realizzati, per esempio, da Gundlach (1935), Hevner (1936), Campbell (1942), Watson (1942), tendono a dimostrare che esiste, tra le risposte di diversi soggetti, una reale convergenza di contenuto di fronte allo stesso brano musicale o a un gruppo di brani che presentano caratteristiche formali analoghe. Questa convergenza semantica delle risposte appare relativamente indipendente dai livelli di educazione musicale. Una ricerca realizzata da Michel Imberty riveste, per noi, uno straordinario interesse. Imberty si propose di determinare l’impatto di certi brani musicali sull’organizzazione degli aggettivi che descrivono tali testi e, allo stesso tempo, l’impatto degli aggettivi sulle differenza percettive dei brani musicali. Riportiamo qui un esempio di questo tipo di analisi semantica su brani musicali tratti dai Preludi di Debussy (si veda la figura 1). Per non appesantire il testo con noiose enumerazioni, non abbiamo fornito che l’interpretazione sintetica di ciascun fattore. Tuttavia si può qui fornire qualche indicazione a proposito delle corrispondenze tra i 16 brani di Debussy e le risposte associate. 9 Figura 1 – Analisi semantica di brani musicali tratti dai Preludi di Debussy Quadrante in alto a sinistra: piatto, lento, solitario, disperato, addormentato, nostalgico, sentimentale, pesante, sinistro, silenzioso, scuro, grigio, difficile, sensibile, stanco, morente, monotono, languido, romantico, nero, sognatore, triste, melanconico, notturno, riposante, penoso, tenero, profondo, dolce, calmo. Quadrante in basso a sinistra: chiaro, fluido, contento, gioioso, trasparente, fresco, argentino, limpido, ondeggiante, acquatico, scorrevole, sfuggente, accomodante, leggero, puro, cristallino, agile, marino, primaverile. Quadrante in basso a destra: allegro, ridente, vivace, ironico, provocante, divertente, amorevole, al trotto, di corsa, birichino, allegro, saltellante, al galoppo, brioso, danzante, vivo, vivente, scatenato. 10 Quadrante in alto a destra: tumultuoso, brutale, pericoloso, diabolico, appassionato, focoso, tonante, terrificante, forte, tormentato, combattivo, deciso, eclatante, trascinato, collerico, fiammeggiante, aggressivo, furioso, violento, duro, catastrofico, brusco, infiammato. In Biodanza utilizziamo una metodologia più semplice, ma all'interno della stessa concezione. Gli aggettivi si organizzano all’interno delle categorie delle cinque linee di vivencia e si confrontano le opere musicali. Così, per esempio, all'interno della Linea di Vitalità, utilizziamo aggettivi come: euforizzante, tranquillizzante, energizzante, allegro, vitale, ecc. Nella Linea di Affettività: tenero, solidale, amabile, caldo. Nella Linea di Sessualità: erotico, sensuale, appassionato. Nella Linea di Creatività: profondo, diverso, intenso, grandioso, misterioso. Nella Linea di Trascendenza: armonico, sublime, oceanico, eterno, senza limiti. Questo ci permette di combinare musiche generalmente percepite come erotiche con esercizi di erotismo. Così, quando desideriamo indurre una vivencia erotica attraverso esercizi di accarezzamento, è più probabile ottenere l'effetto desiderato con una canzone d'amore brasiliana che con una ballata solitaria di musica andina. Pensiamo che una canzone interpretata da Maria Creuza, Nana Caymmy, Maria Bethania, parli molto più di erotismo che la solitudine metafisica di Neil Diamond. Se desideriamo indurre vivencias di trascendenza, possiamo utilizzare qualche preludio di Bach o 1'Alleluya del Messia di Haendel, con miglior successo che non con una sinfonia di Tchaikowsky. Se lavoriamo sulla linea di Affettività, utilizzeremo per esempio il "Samba em Preludio" di Vinicius de Moraes, piuttosto che la violenza creativa dei Rolling Stones. 11 MUSICA – MOVIMENTO – VIVENCIA UNA STRUTTURA UNITARIA L'efficacia di un esercizio di Biodanza è radicata nella profonda integrazione tra musica, movimento e vivencia. Questi tre fattori costituiscono una gestalt in senso stretto, un insieme "organizzato" in cui ciascuna delle parti è inseparabile dalla funzione di totalità. Nella definizione di Kurt Lewin, "un sistema le cui parti sono dinamicamente connesse, in modo tale che il modificarsi di una parte produce un cambiamento in tutte le altre". Il distacco semantico di questi tre elementi costituirebbe la riproduzione sperimentale della dissociazione schizofrenica in cui motricità ed emozione funzionano indipendentemente. Un criterio per la diagnosi dei "livelli di scissione" potrebbe essere la descrizione della disgiunzione tra musica, movimento ed espressione della persona che danza. L'influenza reciproca tra musica, movimento e vivencia si evidenzia quando si realizza uno stesso esercizio con musiche differenti: il risultato è la comparsa di vivencie diverse tra loro. Ad esempio, l'esercizio di "integrazione dei centri pelvico, pettorale e cefalico", il cui obiettivo è rinforzare i circuiti di retro-alimentazione negli aspetti erotico, affettivo e mentale, deve essere realizzato con una musica che stimoli il processo di integrazione dei tre sopracitati centri. Se si esegue con 1'Andante del Concerto Brandeburghese n° 1 di Bach, si stimola una vivencia di armonia ed un aumento della coscienza cosmica, però non si raggiunge l'obiettivo dell'esercizio, infatti l'integrazione corporale diviene vivencia di trascendenza. Il medesimo esercizio, realizzato con la canzone "Graças a Deus", cantata da Maria Creuza, produce uno stato di integrazione corporale con forti sfumature erotiche. Le vivencie possono, inoltre, esse disturbate, stimolate o esasperate da situazioni di gruppo. Il sottile specchio dell'animo può essere reso opaco per via di situazioni quasi impercettibili, come ad esempio la prossimità di una persona tossica. La struttura del gruppo possiede elementi determinanti: può essere permissiva o repressiva, tossica o 12 felice, armoniosa o dissociata. I modelli induttori di vivencia devono, pertanto, avere uno straordinario carico intenzionale per conservare, pensando a questi fattori perturbanti, la sua efficacia essenziale. I1 "campo", come lo intende Kurt Lewin, deve possedere un alto grado di unità dinamica. Una danza di comunicazione, realizzata in gruppi differenti, può indurre senso di fraternità, erotismo, sentimento di colpa e, anche, aggressività. Tutte queste vivencie fanno comunque parte del "campo" della comunicazione e dell’affettività. Davanti a queste considerazioni, comprendiamo la delicata responsabilità tecnica che ha l'insegnante di Biodanza e la sensibilità e assertività richieste per raggiungere dei risultati in modo efficace. Gli esercizi di Biodanza, in ciascuna persona, avranno una risonanza ed un grado di intensità differenti; ciò nonostante, il modello induttore punterà sempre ad una delle cinque linee di vivencia. In questo modo una musica, unita ad un determinato esercizio, produrrà, in ciascun membro del gruppo, vivencie affini, anche se di distinta intensità e sfumatura in accordo con i gradi di repressione e sensibilità. Allo stesso modo, un alunno avanzato, all'interno di un gruppo di inizianti, proverà con maggiore intensità le vivencie evocate dal modello induttore, in quanto la sua capacità di sentire è facilitata e la repressione diminuita. Il programma di esercizi e musiche per la Biodanza è il prodotto di un curato e paziente lavoro di selezione e ricerca che ha richiesto più di venti anni. I principali criteri per la selezione sono : a) potenziale di integrazione tra movimento ed emozione b) potenziale armonizzatore della totalità c) potenziale deflagratore della comunicazione inter-umana d) potenziale psicomotono archetipico e) potenziale creativo f) potenziale di sviluppo della sensibilità davanti alla vita. Da questa selezione risultano esclusi, pertanto, tutti gli esercizi dissociativi che 13 rinforzano l’immobilità o l'atteggiamento ieratico e gli esercizi di ordine meccanico. L’unità perfetta tra musica ed espressione fu percepita già nell’antichità : Tu sei la nota unica sull'eternità del silenzio. La tua danza crea una nuova canzone. Chi sei tu che cammini verso il lago ? Anonimo cinese del XIV secolo 14 CRITERI PER LA SELEZIONE DELLE MUSICHE IN BIODANZA I. Descrizione del contenuto emozionale della musica: definire se il tema è triste, allegro, erotico, nostalgico, euforizzante, tenebroso, disperato, ecc. II. Determinare a quale Linea di Vivencia appartiene il pezzo musicale. III. Osservare la forza induttrice della musica per attivare vivencie. IV. Distinguere tra musiche organiche e inorganiche. Verificare se la musica determina movimenti integrati o dissociati. V. Osservare se la musica ha un contenuto emozionale definito. È importante che il tema si mantenga stabile e che non sia divagazione emozionale. VI. Distinguere chiaramente se il tema è triste o allegro. VII. Osservare se la musica si adegua all’esercizio e alla vivencia che si vuole indurre. La gestalt musica – vivencia – movimento deve essere perfetta. VIII. Assicurarsi che il testo della canzone non sia contraddittorio rispetto alla vivencia che si vuole indurre. IX. Curare che il passaggio da temi classici a temi leggeri non sia violento. X. Migliorare sempre la qualità musicale senza perdere di vista la forza induttrice di vivencia. 15 ESEMPIO SCHEMATICO DELLA RELAZIONE TRA EMOZIONE E MUSICA È indispensabile scoprire il contenuto emozionale della musica. Esempio: RABBIA (VIOLENZA) Ravel: Daphnis et Chloe, n. 11 PAURA EUFORIA Nono: Como una ola de fuerza y luz Gonzaguinha: O que è o que è Clara Nunes: O talento DISPERAZIONE ALLEGRIA Wagner: Preludio e morte di Isolda Beth Carvalho: Al vivo no Olimpia Mahler: Sinfonia n.5 Adagietto Vivaldi: Gloria MALINCONIA TENEREZZA Antonio Carlos Jobin e convidados: Pra dizer adeus Pat Metheney: September Fifteen EROTISMO Natalie Cole: Unforgettable with love Nana Caymmi 16 ESEMPI DI ESERCIZI E MUSICHE IN RAPPORTO AL PROCESSO DI INTEGRAZIONE E ALLE LINEE DI VIVENCIA ESERCIZI Fluidità MUSICHE George Harrison: Isn’t it a Pity Jean Michel Jarré: Oxigene Flessibilità Rythmes Africains Leggerezza Ella Fizgerald: What is this Thing called Love Estensione Colonna Sonora di Taxi Driver: Theme from Taxi Driver Gipsy Kings: Djobi Djoba Rythmes Africains Batucada Fantástica LINEA DI Traditional Jazz Band: It’s Wonderful VITALITÀ Guem et Zaka: Best of Percussion Borodin: Damze Poloveziane (danza 17: 3’ 20”) Beth Carvalho: The Best of Brasil (1,3,5,6) Ella Fitzgerald: Mack the Knife LINEA DI SESSUALITÀ Bacino Guitarre havaianne autentic Pulsazione Emilio Santiago: Ronda Sampa Helen Merril (tutte) Incontri con Fafà de Belem: Cançâo da volta accarezzamento Morris Albert: Feelings Nana Caymmy: Voz e suor (tutte) 17 ESERCIZI LINEA DI CREATIVITÀ MUSICHE Eric Serra: The Big Blue Aberture Vangelis: Abraham’s Theme Sibelius: Finlandia Kitaro: Sundance Duke Ellington e John Coltrane: Stevie Danza Yin Meditation 1 – Classical Relaxation Schubert: Adagio, Quintetto di Primavera (4) Chopin: Notturno n.8, op. 27 Danza Yin - Yang Beethoven: Sinfonia n. 5 LINEA DI AFFETTIVITÀ Incontri Elis Regina: Fascinaçâo George Zamfir: Bilitis Maria Creuza: Convite para ouvir Natalie Cole: Unforgettable Stan Getz: The Bossa Nova (disco 3) Fibich: Poeme Danza telepatica Aretha Franklin: Unforgettable Danza per una persona Villabolos: Floresta Amazonica assente Mahler: Sinfonia n.5 Adagietto 18 ESERCIZI MUSICHE LINEA DI TRASCENDENZA Danza di Shiva e Vishnu The Mahabharata Real World Abbracci di Consolazione Franz Lizt: Consolation (n.3) Marcia di Illuminazione Vangelis: 1492 Battesimo di Luce Relax with Classics (4) Debussy: Clair de Lune Franz Lizt: Consolation (n.3) Posizioni Generatrici Gounod: Ave Maria Debussy: Clair de Lune Convite para ouvir musica à luz da oraçâo (tutte) Jean Pierre Posit: Magie d’amour “ L’Horologe de ma Vie Danze degli Angeli Relax with the Classics (1, 4, 5, 13, 14) Gruppo Compatto di Culla Fafà de Belém: Tamba tajà Zamfir: Bilities The Mystik Dance, El Hadra Trance di Sospensione prima tappa Debussy: Clair de Lune seconda tappa Gounod: Ave Maria terza tappa George Harrison: I’d have You any time quarta tappa Grieg: Morning Mood quinta tappa Vivaldi: Gloria RV 589 19