Circolare 80 del 18 ottobre 2002 (parte IX)

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Circolare 80 del 18 ottobre 2002 (parte IX)
Agenzia delle Entrate
DIREZIONE CENTRALE ACCERTAMENTO
Servizio di documentazione tributaria
Circolare del 18/10/2002 n. 80 - parte 9
Oggetto:
Metodologie di controllo
consumatore finale.
differenziate
Sintesi della parte:
METODOLOGIE DI CONTROLLO
di autoveicoli
-
per
attivita' economiche dirette al
ATTIVITA' DI SERVIZI: Riparazioni di carrozzerie
Testo:
Metodologia di controllo
RIPARAZIONI DI CARROZZERIE DI AUTOVEICOLI (III edizione)
Codice attivita': 50.20.2
Indice
1. PREMESSA
2. ATTIVITA' PREPARATORIA AL CONTROLLO
2.1 Interrogazioni dell'Anagrafe Tributaria
2.2 Altre interrogazioni e ricerche preliminari all'accesso
2.2.1 - Controllo delle informazioni relative al soggetto presenti in
Internet
3. METODOLOGIA DEL CONTROLLO
3.1 L'accesso
3.2 Ricerche presso enti privati
3.3 Controllo del volume d'affari
3.3.1 - Tipologie di evasione
3.3.2 - Ricerca e valutazione degli indizi di evasione
3.3.3 - Ricostruzione del volume d'affari
3.3.4 - Indice di produttivita' per addetto
3.4 Altri controlli e riscontri
3.5 Le indagini bancarie
3.5.1 - Richiesta al contribuente degli estremi identificativi dei
conti
3.5.2 - Richiesta della copia dei conti agli istituti di credito e
finanziari
CHECK LIST
1. PREMESSA
La presente metodologia e' individuata dal codice 50.20.2 e si rivolge ai
soggetti che
svolgono
l'attivita'
di
Riparazione
di carrozzerie di
autoveicoli.
Il settore e' caratterizzato dalla presenza di piccole imprese artigiane,
organizzate in forma di ditte individuali, costituite prevalentemente dal
titolare coadiuvato, a volte, da familiari, quasi assente e' il personale
dipendente.
Gli spazi impiegati per l'esercizio dell'attivita' sono piuttosto limitati
e dedicati quasi esclusivamente all'attivita' di riparazione, con un piccolo
magazzino, dove presente, per i ricambi ad alta rotazione e di impiego
frequente e con un ufficio o gabbiotto destinato all'accoglienza della
clientela, costituita quasi esclusivamente da privati.
La dotazione
di
beni
strumentali
e' ridotta all'essenziale e non
eccessivamente sofisticata,
mancano
spesso,
ad
esempio, i banchi di
riscontro della scocca, il che fa presumere che l'attivita' di queste
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imprese sia limitata alla riparazione di danni non strutturali.
A livello di medie e grandi officine operano invece societa' di persone e,
con ridotta diffusione, societa' di capitali, in cui si rileva abitualmente
la presenza di personale dipendente, che riveste un ruolo amministrativo a
fianco di quello operativo, sia con qualifica generica che specializzata.
Per tali soggetti le superfici dedicate all'attivita' sono piuttosto ampie
e diversificate,
destinate prevalentemente all'attivita' operativa e al
magazzino, alle
aree
esterne,
nonche' all'ufficio per l'accesso alla
clientela, costituita parimenti da privati e da societa'.
Per questo tipo di imprese la dotazione di beni strumentali deve essere
per qualita'
e quantita' consistente e tecnologicamente aggiornata per
sopportare elevati carichi di lavoro in maniera efficiente e per offrire un
buon livello
di servizio, che consenta l'intervento anche sui veicoli
industriali.
La Legge del 5 febbraio 1992, n. 122 (in G.U. del 19/02/1992, n. 41)
recante disposizioni in materia di manutenzione e riparazione di veicoli
stabilisce gli assetti tecnico-giuridici degli operatori del settore, al
quale appartengono le attivita' di meccanica e motoristica, carrozzeria,
elettrauto e gommista.
Il successivo D.M. del 30 luglio 1997, n. 406 del Ministero dei Trasporti
e della Navigazione (in S.O. alla G.U. del 28/11/1997, n. 278) recante
dotazioni minime di attrezzature e strumentazioni di cui debbono essere
dotate le imprese esercenti attivita' di autoriparazione, completa il quadro
tecnico-normativo di riferimento entro il quale le attivita' in argomento
sono tenute ad operare; lo stesso puo' costituire utile fonte informativa
circa la struttura tecnica delle aziende del settore.
L'art. 12, comma 1, del D.Lgs. del 5 febbraio 1997, n. 22, istituisce
l'obbligo della tenuta del registro di smaltimento dei rifiuti tossici, che
disciplina tutte le operazioni relative al carico e scarico di materiali
tossici (quali rottami di ferro, paraurti in plastica, residui di vernici,
pitture, smalti, acidi, solventi e morchia del distillatore, ecc.) scartati
da parte di coloro che, (come stabilito all'art. 11, comma 3, del citato
D.Lgs.
n. 22/1997 e successive modificazioni ed integrazioni),
vendono, producono,
raccolgono
o
smaltiscono
detti rifiuti speciali,
altamente inquinanti, e sono tenuti a comunicarne annualmente quantita' e
caratteristiche qualitative.
Le principali fasi degli interventi di ripristino, nelle quali si articola
la complessa
attivita'
delle
imprese
del
settore,
possono
essere
sinteticamente ricondotte alle seguenti operazioni di:
- stacco, adattamento e riattacco di parti danneggiate:
attengono a questa fase anche le medesime operazioni che si rendono
necessarie sulle parti meccaniche, elettriche, di selleria, ecc., che
interferiscono con l'operazione principale d'intervento sulla carrozzeria.
I momenti
della
lavorazione comprendono l'asportazione del lamierato
danneggiato, l'adattamento,
il
fissaggio
e
la saldatura del nuovo
lamierato;
- risagomatura
e
sostituzione di lamierati ed elementi in materiale
plastico:
la risagomatura viene effettuata quando risulta tecnicamente fattibile e
allo stesso tempo non risulti antieconomica rispetto alla sostituzione,
oltre all'ipotesi
in
cui
il ricambio non sia reperibile in tempi
accettabili o sia fuori produzione;
- verniciatura o sfumatura:
il ciclo
di
verniciatura
prevede
l'utilizzo di smalti monostrato,
sintetici o
acrilici,
comprese eventuali applicazioni di sigillanti,
protettivi P.V.C. e prodotti cerosi.
L'operazione di sfumatura consiste nel trattamento di verniciatura a ciclo
parziale di un lamierato in buono stato.
Il ciclo
di
finitura
(pulizia
e lucidatura del veicolo) completa
l'intervento.
All'attivita' di riparazioni si affianca a volte quella di recupero e
commercio di
auto
usate, in presenza della quale si procedera' alla
opportuna disaggregazione
dei relativi componenti reddituali negativi e
positivi, al fine di pervenire ad una autonoma valutazione di congruita'.
2. ATTIVITA' PREPARATORIA AL CONTROLLO
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2.1 Interrogazioni dell'Anagrafe Tributaria
L'attivita' di controllo dovra' essere preceduta dalla raccolta dei dati e
delle informazioni
riguardanti
il soggetto da verificare. Si dovranno
acquisire notizie in ordine alle eventuali segnalazioni da parte di altri
Uffici Finanziari o Comandi della Guardia di Finanza per irregolarita'
fiscali a
carico
del contribuente da verificare, nonche' elementi di
accertamento.
Al riguardo, una prima fonte di notizie puo' essere acquisita dal sistema
informativo dell'Anagrafe Tributaria, sia in ambiente tradizionale che web,
dal quale possono essere tratte le seguenti informazioni:
se trattasi di societa':
principali soci;
notizie sui comportamenti dell'organo amministrativo;
redditi dichiarati dalla societa' e dai soci (categoria e importo);
esistenze di partite I.V.A., anche cessate, intestate ai soci;
elementi indicatori della capacita' contributiva dei soci;
bilancio civilistico e relativi indici contabili;
se trattasi di persona fisica:
reddito complessivo dichiarato negli ultimi anni;
reddito d'impresa dichiarato negli ultimi anni;
esistenze di partite I.V.A. cessate;
elementi indicatori di capacita' contributiva;
per tutte le tipologie di soggetti:
data di inizio dell'attivita';
luogo di conservazione delle scritture contabili;
posizione fiscale e dati relativi alle ultime dichiarazioni;
precedenti
fiscali:
controlli gia' effettuati a qualunque titolo,
segnalazioni, ecc.;
notizie sulla sede legale e amministrativa;
eventuali incrementi patrimoniali o altre manifestazioni di capacita'
contributiva del contribuente e dei suoi familiari o dei soci della
societa' (possesso di auto, imbarcazioni, residenze secondarie, ecc.);
atti registrati relativi a compravendite di immobili, sottoscrizioni di
aumenti di capitale, appalti, ecc.;
precedenti controlli effettuati dall'ufficio o da altri soggetti;
elementi rilevanti ai fini dell'accertamento in possesso dell'ufficio.
2.2 Altre interrogazioni e ricerche preliminari all'accesso
E' opportuno
riscontrare le informazioni acquisite dall'interrogazione
all'A.T. con quelle desumibili dalla banca dati della Camera di Commercio,
dell'I.N.A.I.L. e dell'I.N.P.S., relativamente a:
tipologia delle attivita' esercitate dal soggetto;
luogo o luoghi di esercizio dell'attivita';
generalita' del/i rappresentante/i legale/i della societa';
situazione giuridica del soggetto: normale attivita', soggetto estinto,
soggetto in liquidazione/fallito, ecc.;
eventuale
presenza
di
protesti a carico dell'impresa, sia nella
provincia di residenza che nel resto d'Italia, per valutare sia lo
"stato di
salute"
dell'azienda
che
la
prevedibile
proficuita'
dell'azione accertatrice.
Un altro
sintomo sullo "stato di salute" dell'esercizio puo' essere
rappresentato dalla "visibilita'" pubblicitaria del soggetto, in quanto il
relativo onere
normalmente
risulta
proporzionale
alle aspettative di
crescita dei ricavi.
Nella fase preparatoria al controllo puo' risultare utile verificare le
inserzioni pubblicitarie presenti su "Pagine Gialle" e "Pagine Utili", al
fine di
acquisire
notizie
relative
all'oggetto
caratteristico
dell'attivita', alla presenza di sedi decentrate, all'ambito territoriale
entro il quale l'impresa svolge l'attivita', ecc..
2.2.1 - Controllo delle informazioni relative al soggetto presenti in
Internet
Al fine
di
raccogliere
maggiori informazioni sul soggetto da sottoporre a
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controllo sara' utile verificare la sua presenza in Internet.
Tale presenza potra' manifestarsi in vari modi: dalla semplice "pagina"
con poche
indicazioni,
al
"sito"
completo
di
cataloghi,
listini,
informazioni tecniche, ecc..
Per effettuare la ricerca e' sempre opportuno partire da un indirizzo
specifico del soggetto (dominio) e ci si potra' avvalere dei cosiddetti
"motori di ricerca".
Il dominio in genere si identifica con la denominazione del contribuente
seguita dall'estensione ad esempio (.it), (.com), (.org).
I motori di ricerca contengono una finestra in cui e' possibile digitare
una o piu' parole per avviare una ricerca sulla rete; il verificatore potra'
digitare il nome/denominazione del soggetto e cliccare su "cerca", ottenendo
una serie di collegamenti (link) e di pagine web contenenti la parola da lui
cercata.
La presenza
su
internet riguarda soprattutto aziende strutturate ed
articolate nell'offerta di servizi, comunque, la mancata individuazione di
un dominio specifico non significa, necessariamente, che il contribuente e'
assente dalla rete, in quanto molte piccole aziende tendono a far "ospitare"
le proprie pagine in apposite aree di siti di grandi dimensioni generalmente
gestiti da Internet Provider, i fornitori di accesso alla rete, o societa'
che specificamente curano tali servizi, ideando, costruendo e mantenendo i
siti per conto terzi.
In questo caso si potra' tentare l'individuazione del soggetto mediante
consultazione della banca dati della Registration Authority del CNR di Pisa,
che ha
la
gestione centralizzata dei domini ".it"; tale database e'
consultabile dal sito www.nic.it.
La ricerca
sara'
effettuata
con
le
diverse
modalita' consentite
(consigliabile quella
per
nome
e
testo
libero):
inserendo
il
nome/denominazione del soggetto da individuare, si potra' ottenere il nome
di dominio corrispondente.
Tra le informazioni consultabili vi sono quelle relative al soggetto che
ha richiesto
la
registrazione
del
nome
di
dominio,
all'eventuale
amministratore ed una breve descrizione dell'attivita'.
Si segnala, inoltre, che nel sito www.infoimprese.it e' presente una banca
dati contenente, per i soggetti interrogati, alcune informazioni tratte dal
registro imprese e l'eventuale link con cui operare la connessione.
E' possibile accedere ad un motore di ricerca dei siti italiani con
dominio, tramite il link di connessione www.dominitaliani.it.
3. METODOLOGIA DEL CONTROLLO
3.1 L'accesso
Tutte le operazioni di seguito descritte necessitano, per essere realmente
efficaci ai fini delle indagini, di un elevato grado di riservatezza,
determinante per
acquisire
ogni
elemento
o
documento utile per la
ricostruzione del reale giro d'affari.
I verificatori dopo aver adempiuto alle formalita' di rito, procederanno a:
- reperire
ed acquisire agli atti della verifica tutte le registrazioni
ed i
documenti
contabili
ed extracontabili rilevanti ai fini del
controllo (schedari dei clienti, quietanze, corrispondenza, indirizzi,
agende, appunti, preventivi di spesa, contratti o altra documentazione
inerente "pacchetti di prestazioni", tariffe relative ai diversi servizi
offerti, ecc.);
- acquisire i
"floppy disk" e gli altri supporti magnetici rinvenuti. Se
l'azienda si
avvale di mezzi informatici, si provvedera' a visionare il
programma di
gestione ed a richiedere la stampa dell'elenco clienti. La
lettura di
detti supporti magnetici potra' consentire la rilevazione di
clienti, fornitori, incassi e pagamenti non presenti in contabilita'.
Debita attenzione va riservata ai dati registrati nell'hard disk del
personal computer, utilizzato dal titolare dell'impresa o da soggetti
aventi particolari responsabilita' gestionali.
Si rammenta che se la parte non consente l'utilizzazione dei propri
impianti e del proprio personale, i funzionari che procedono all'accesso
possono, ai
sensi
dell'art.
52,
comma 9, del D.P.R. n. 633/72,
provvedere con mezzi propri alla elaborazione e lettura dei supporti
magnetici (dischetti, CD ROM, ecc.) fuori dai locali aziendali.
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Qualora vengano utilizzate chiavi di accesso o codici particolari a
tutela del
contenuto
dei supporti magnetici si potra' chiedere al
titolare dell'azienda di eseguire le operazioni necessarie per accedere
alle informazioni in esso contenute.
Con la larga diffusione delle nuove tecnologie e' sempre piu' frequente
lo scambio di dati ed informazioni tramite posta elettronica (E-mail).
Tali informazioni desunte dalla casella di posta elettronica dell'azienda
possono avere rilevanza ai fini del controllo. A questo proposito si fa
presente che i messaggi gia' "aperti", come per la normale corrispondenza
attinente l'attivita', sono direttamente acquisibili, mentre quelli non
ancora letti sono da trattare secondo quanto previsto dall'art. 52, comma
3, del D.P.R.
n. 633/72 (si evidenzia che in molti programmi di
gestione della posta elettronica i messaggi aperti sono contraddistinti
da una icona raffigurante una busta aperta, mentre quelli non ancora
letti da un titolo in grassetto);
riscontrare l'esistenza di un eventuale sito internet non rilevato
durante la
fase
preparatoria
al controllo dell'azienda, attraverso
l'esame della documentazione reperita;
rilevare
il personale presente in azienda, individuando, oltre ai dati
anagrafici, la data di inizio dell'attivita', il tipo di rapporto di
lavoro, le
mansioni
svolte
ed
il tipo di specializzazione; tale
rilevazione potra' rivelarsi particolarmente proficua anche al fine di
individuare professionalita'
sintomatiche
della
presenza di servizi
collaterali. I dati rilevati saranno confrontati con i libri obbligatori
in materia previdenziale e del lavoro;
rilevare
il numero delle ore lavorate dal personale dipendente (dai
fogli di presenza o dai libri paga);
rilevare
l'eventuale
svolgimento
di
altre
attivita' (officina,
sostituzione e
riparazione
di pneumatici) al fine di accertare la
tipologia dei servizi offerti. In tali casi si rilevera' la presenza di
eventuali macchinari ed il loro costo nonche' l'ammontare delle spese
correnti (ad esempio spese di energia elettrica) e quelle relative alla
manodopera. Per il controllo di tali attivita' si rinvia comunque alle
rispettive metodologie;
rilevare
le tariffe praticate per le diverse tipologie di prestazioni;
in presenza di officine "autorizzate" per le riparazioni di determinate
marche di auto, acquisire il relativo tariffario; a tal fine, potranno
essere acquisite
informazioni
direttamente
dai
clienti
presenti
nell'azienda;
rilevare il periodo e l'orario di apertura al pubblico;
inventariare
le auto (in attesa, in corso di intervento o pronte per la
consegna) sia all'interno che su eventuali spazi esterni;
controllare la
cassa per verificare se i valori rinvenuti (denaro,
assegni, ricevute di carte di credito) trovano riscontro con gli incassi
complessivi e parziali certificati (scontrini, ricevute fiscali, fatture);
rilevare quali
carte di credito vengono accettate in pagamento, anche
dalle etichette esposte sulle vetrine o presso la cassa o da altri avvisi
alla clientela;
acquisire
il registro di smaltimento dei rifiuti tossici (rottami di
ferro, paraurti in plastica, residui di vernici, pitture, smalti, acidi,
solventi e morchia del distillatore, ecc.);
inventariare
gli impianti, le principali attrezzature ed i macchinari
utilizzati con
particolare riguardo alle strumentazioni a tecnologia
avanzata da cui potrebbe essere possibile rinvenire dati relativi agli
interventi eseguiti o piu' in generale al numero degli utilizzi. E' utile
ricordare che
il
citato
D.M. del 30 luglio 1997, n. 406 elenca
dettagliatamente le dotazioni degli operatori del settore;
inventariare
le giacenze di magazzino e classificare opportunamente i
beni per
categorie
omogenee,
distinguendo, in particolare, i beni
suscettibili di utilizzazione senza significativo impiego di manodopera
(spazzole tergicristalli,
fanalerie,
lampadine,
accessori, ecc.) da
quelli che invece la richiedono.
Relativamente alle vernici si rende opportuna una specifica rilevazione
(rimanenze iniziali,
acquisti e rimanenze finali) che consenta, per
quanto possibile,
una
correlazione,
ancorche'
presuntiva,
con le
prestazioni comportanti verniciatura risultanti dalle fatture o ricevute
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emesse;
accertare
che i beni rilevati in giacenza siano coperti da regolari
fatture di acquisto, estendendo tale importante indagine anche alle parti
di ricambio che al momento dell'accesso risultassero in fase di utilizzo
sugli automezzi in corso di riparazione. Potrebbe in tal modo emergere,
oltre all'eventuale utilizzo di parti acquistate senza regolare fattura,
anche l'impiego, non infrequente, di parti provenienti da recupero presso
demolitori e non fatturate ovvero acquisite direttamente a nome del
cliente;
- rilevare
e controllare i dati utilizzati e dichiarati dal contribuente
ai fini
dell'applicazione
degli Studi di Settore. I controlli da
effettuare sono esplicitati nella circolare del 13 ottobre 2000, n.
185/E;
- controllare l'esistenza e la corretta tenuta della contabilita';
- richiedere
alla
parte,
con
contestuale
verbalizzazione
delle
dichiarazioni rese, notizie relative a:
.
tempo medio di occupazione della manodopera per le diverse tipologie
di prestazioni;
.
percentuali di sconto ottenute dai fornitori;
.
tipologia di clientela (privata, societa' o enti);
.
tipologia di prestazioni rese alla clientela;
.
tariffe praticate alla clientela.
Le seguenti
ulteriori
rilevazioni potranno essere utili al fine di
inquadrare la potenzialita' reddituale dell'esercizio:
- anno d'inizio dell'attivita';
- titolo di possesso dell'esercizio;
- costi sostenuti per l'utilizzo dei locali;
- rilevazione delle dimensioni dei locali e destinazione delle superfici;
- capitale complessivamente investito, valutando tra l'altro gli impegni
finanziari assunti per gli investimenti effettuati in macchinari per
le
eventuali attivita' collaterali;
- ubicazione (se in zona centrale o periferica, se in zona servizi o in
zona a destinazione abitativa);
- premi di assicurazione contro i rischi derivanti dall'esercizio
dell'attivita';
- comparazione dei consumi di energia elettrica (forza motrice)
e di
acqua, relativamente
all'anno
verificato ed ai tre precedenti (da
eseguire solo se ritenuta significativa in relazione alle modalita' di
svolgimento dell'attivita').
Servizio di documentazione tributaria
-
3.2 Ricerche presso enti privati
Uffici Assicurativi
Considerazioni particolari
merita il ruolo svolto dalle compagnie di
assicurazione in occasione delle liquidazioni dei sinistri ai loro clienti.
A tale
proposito
potrebbe
rivelarsi
utile
un accesso presso gli
assicuratori della
zona
per
la
consultazione di atti relativi alla
liquidazione dei danni a mezzi coinvolti in incidenti.
Un'analisi dei
dati
conservati
dalle
compagnie
di
assicurazione,
sicuramente agevolata dalla presenza di dettagli che solitamente mancano tra
i documenti delle ditte verificate, consentira' di mettere a punto, con
maggior grado di affidabilita', la definizione dei rapporti tra ricavi e
costi del materiale e della manodopera, utili ai fini della ricostruzione
dei ricavi.
Si ritiene che per una migliore gestione dell'attivita' di controllo, i
suddetti elementi potranno essere rilevati in sede preventiva nella fase di
programmazione delle
verifiche
o
desunti
dall'esperienza della prima
verifica su soggetti del settore, al fine di minimizzare le difficolta' ed i
tempi che il reperimento dei dati di volta in volta puo' comportare.
3.3 Controllo del volume d'affari.
3.3.1 - Tipologie di evasione
La verifica
acquisite nel
dei ricavi dichiarati muovera' dai dati e dalle notizie
corso del controllo e tendera' a ricostruire l'effettiva
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entita', quantita' e qualita', delle prestazioni rese dall'azienda.
Si possono
ipotizzare
i
seguenti
comportamenti,
adottati
congiuntamente, strumentali all'occultamento dei corrispettivi:
totale occultamento dei corrispettivi conseguiti;
sottofatturazione delle prestazioni rese.
spesso
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3.3.2 - Ricerca e valutazione degli indizi di evasione
La verifica dei ricavi dichiarati muovera' dai dati e dalle notizie
acquisite nel corso dell'accesso; l'obiettivo del controllo e' quello di
ricostruire credibilmente i ricavi corrispondenti ai servizi effettivamente
resi a fronte di quelli annotati in contabilita' e dichiarati, sia ai fini
I.V.A. che delle imposte sui redditi.
Allo scopo di verificare l'attendibilita' delle risultanze contabili si
procedera' in primo luogo a:
- controllare
la cassa, confrontando il denaro e gli altri
valori
rinvenuti con gli incassi certificati a partire dal giorno dell'ultimo
versamento in banca. Si tenga al riguardo presente che una piccola
differenza puo' essere giustificata da esigenze di funzionamento della
cassa che richiedono una giacenza minima (per dare il resto, per esigenze
improvvise, ecc.);
- controllare
che gli assegni rinvenuti o le ricevute di carta di credito
trovino riscontro con gli incassi complessivi e parziali certificati;
- analizzare
i corrispettivi risultanti dalle ricevute e dalle fatture,
scomponendoli ed
imputandoli secondo la tipologia di lavori svolti:
riparazioni, commercio, servizi accessori (recupero e commercio di auto
usate);
- riscontrare
che tutta l'attrezzatura e la manodopera rilevata al
momento dell'accesso sia stata regolarmente contabilizzata;
- esaminare
le fatture di acquisto per accertare l'eventuale omessa
contabilizzazione dei
costi
relativi
ai
consumi
essenziali
(assicurazioni, energia
elettrica,
telefono,
acqua,
ecc.);
tale
circostanza consente di presumere un'impostazione contabile poco aderente
alla realta' aziendale;
- riscontrare
che
tutti
gli
elementi
rilevati da documentazione
extracontabile e da supporti elettronici trovino corrispondenza nelle
scritture contabili e documentali (brogliacci, schedari, ecc.).
3.3.3 - Ricostruzione del volume d'affari
In genere le imprese del settore tengono in magazzino limitate scorte,
preferendo acquistare di volta in volta quanto occorre.
La tenuta informatizzata del magazzino, per le officine piu' strutturate e
che offrono
molteplici
servizi,
semplifica le procedure di acquisto,
segnalando al titolare le tipologie e le quantita' di merce da ordinare.
Nel caso in cui il soggetto verificato tenga una contabilita' di magazzino
"automatizzata", sara' utile analizzarne il sistema di funzionamento, dal
quale si
potrebbero rilevare informazioni utili alla ricostruzione del
volume d'affari. In tal caso si provvedera' anche a reperire il file
relativo al magazzino, che potra' essere trasferito in S.A.Ve. seguendo le
istruzioni disponibili nella relativa guida operativa, al capitolo "import
ed export dei dati".
La tenuta di un magazzino informatizzato non esclude la presenza di merci
acquistate "a nero" nel database di gestione merce (cio' e' possibile in
particolare per
i
pezzi
di ricambio ad alta rotazione che, essendo
solitamente acquistati
all'occorrenza,
non necessitano di un controllo
informatizzato delle giacenze).
Puo' risultare utile, ai fini del controllo, raccordare gli acquisti con i
lavori eseguiti, contestualmente o dopo un ragionevole lasso di tempo, allo
scopo di riscontrare se c'e' stata regolare emissione del documento fiscale
(ricevuta o
fattura) e se sussiste congruita' a fronte dei materiali
impiegati nell'intervento di ripristino.
Cosi', ad esempio, se risulta acquistato un cofano, un paraurti, una
portiera di un determinato tipo di auto, si dovra' reperire il documento che
descrive e
quantifica
il
valore del servizio reso, analizzandone la
congruita' in relazione ai materiali ed alla manodopera impiegati.
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Questo tipo
di indagine diretta potra' essere utilmente eseguita, a
campione o integralmente, a seconda delle dimensioni dell'azienda verificata.
Si dovra', inoltre, valutare la congruita' degli acquisti dei prodotti di
consumo (ad
esempio:
pitture, vernici, smalti, acidi, solventi, ecc.)
rispetto alle
prestazioni
contabilizzate.
L'eventuale
scarsa
significativita' degli acquisiti documentati rispetto ai servizi forniti e/o
alle caratteristiche
dell'azienda
(dimensioni, numero e qualita' degli
addetti), potra' costituire indizio di acquisti in nero e di conseguente
inattendibilita' delle scritture contabili.
Sara' altresi' utile procedere con metodo inverso: dalle fatture emesse
potranno essere individuate le parti di ricambio impiegate nella riparazione
al fine di riscontrare la corrispondente fattura di acquisto.
Obiettivo ostacolo alla delineata metodologia puo' essere costituito dalla
sinteticita' della descrizione delle prestazioni nella fattura o ricevuta
emessa. In tal caso, si potra' ugualmente procedere all'indagine ricorrendo
al contraddittorio con la parte ed eventualmente anche con i dipendenti che
hanno materialmente
eseguito
i lavori, al fine di definire il reale
contenuto della prestazione sia in termini di materiali che di manodopera.
L'esito del contraddittorio dovra' risultare dai verbali giornalieri.
Anche tali riscontri potranno essere eventualmente attuati a campione
ovvero limitatamente agli interventi di maggior valore.
Le effettive
quantita'
di
materiali
impiegati
potranno
essere
orientativamente ricostruite anche sulla base del registro di smaltimento
dei rifiuti tossici.
L'esame dei dati in esso contenuti potra' fornire spunti per verificare la
congruenza dei
rapporti
tra
prodotti
smaltiti e prodotti sostituiti
risultanti dai
documenti
fiscali
emessi; a tal fine dovranno essere
preventivamente appurati i tempi e le modalita' di smaltimento.
I corrispettivi risultanti dalle fatture e ricevute fiscali emesse (il cui
rilascio deve avvenire al momento della consegna del mezzo riparato, anche
se non
e'
stato pagato il corrispettivo), dovranno essere analizzati
cercando di
separare
le
prestazioni di manodopera dalle cessioni di
materiali. Obiettivo
della ricerca e' quello di stabilire il rapporto
mediamente sussistente
tra
costo
dei
materiali
impiegati
nella
riparazione/ricavi e tra costo della manodopera/ricavi.
Il procedimento
di
disaggregazione
dei
valori contabili, obiettivo
centrale dell'attivita' di verifica, e' sicuramente utile alla formulazione
di un ragionevole e motivato giudizio di congruita' dei risultati.
In questa prospettiva, i consumi di forza motrice, gli acquisti dei
materiali impiegati nelle riparazioni, i costi della manodopera ed i ricavi
registrati in
contabilita', verranno distintamente rilevati per mese e
riportati in un semplice prospetto, che consenta un immediato confronto dei
valori per periodo.
Dall'analisi dei dati cosi' rappresentati potrebbero emergere sfasamenti
dai quali
trarre,
in
quanto
relativamente
apprezzabili,
le dovute
conclusioni.
Cosi', ad
esempio, se in un determinato periodo all'ammontare degli
acquisti dei materiali non corrispondesse un correlato ammontare dei ricavi
(calcolato sulla base dei rapporti precedentemente accertati tra i due
componenti), in assenza di plausibili giustificazioni, si potra' pervenire
alla logica
presunzione
di
omessa
fatturazione
di
una
parte dei
corrispettivi.
Allo stesso modo si dovrebbe operare con riguardo ai consumi di energia
motrice e agli impieghi di manodopera produttiva.
Al fine di dare ragionevolezza alle presunzioni, sara' opportuno tener
presente il momento di formazione dei ricavi, coincidente con l'ultimazione
del servizio, che potrebbe anche essere fisiologicamente sfasato rispetto al
breve periodo.
Sara' bene,
quindi,
sottoporre
ad
ulteriore verifica le eventuali
discordanze evidenziate,
operando
riscontri anche su periodi allargati
(bimestrali o trimestrali).
La congruita'
dei
ricavi potra' essere verificata sulla base delle
seguenti considerazioni ed elaborazioni:
a) materiali impiegati nelle riparazioni
Costituisce regola
comune, ancorche' di valore non assoluto, che al
consumatore finale si addebiti per i materiali impiegati un importo non
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inferiore a quello pieno di listino (in ogni caso la presunzione ha i
caratteri della ragionevolezza ed e' agevolmente sostenibile in presenza
di risultati particolarmente deficitarii).
La maggiorazione lorda sara' pertanto misurabile in relazione allo sconto
mediamente praticato dalle ditte fornitrici, avendo cura di effettuare le
opportune ponderazioni in relazione ai gruppi di beni con diverso sconto e
quindi diverso ricarico.
Va altresi' tenuto conto che le strutture delle nuove auto sono realizzate
al fine
di garantire l'incolumita' dei passeggeri, in modo tale da
assorbire gli urti con deformazione di parti autonome di carrozzeria; ne
consegue che
gli
interventi
di
riparazione
tendenzialmente
si
concretizzano nella
sostituzione
integrale
delle
parti
danneggiate
piuttosto che nella riparazione;
b) manodopera
I corrispettivi
per
le
prestazioni
di
manodopera, preventivamente
enucleati, possono essere divisi per la tariffa media oraria praticata al
fine di determinare il numero delle ore complessivamente addebitate ai
clienti per il servizio di riparazione.
Tale dato deve essere raffrontato con il totale delle ore ordinarie e
straordinarie prestato nell'anno dai lavoratori dipendenti e dagli altri
addetti (familiari, soci, ecc.) operanti nell'azienda.
Eventuali apprezzabili differenze dovranno essere giustificate, anche in
contraddittorio con la parte, tenendo tuttavia conto che:
- il monte
ore utilizzato per le riparazioni puo' risentire del possibile
ridotto impegno
del
titolare,
dei
familiari
e dei soci addetti
all'amministrazione oppure a servizi non direttamente connessi con la
produzione. A tale proposito ed a titolo orientativo, si puo' considerare
che l'apporto
del
titolare
alla
produzione
diretta
diminuisce
all'aumentare del numero dei dipendenti e puo' ritenersi nullo quando
questi superano le 8-10 unita';
- abbattimenti del
10-20% per pause e dispersioni di tempo potranno
essere altresi' applicati al monte ore lavorativo rilevato, limitatamente
ai periodi dell'anno di accertato minore impegno;
- apprendisti
e dipendenti assunti con contratti di formazione dovranno
essere prudentemente valutati, quanto alla resa produttiva, anche sulla
base delle
affermazioni
del
titolare
o
del
socio
responsabile
dell'organizzazione del lavoro.
Il procedimento
sopra
delineato
puo'
essere
applicato
anche con
riferimento ad un limitato periodo di tempo. In tal modo sara' possibile
distinguere i periodi tradizionalmente caratterizzati da un rallentamento
dell'attivita' produttiva da quelli di piu' intenso impegno. Le eventuali
differenze che risultassero non adeguatamente motivate potranno costituire
fondamento per la legittima presunzione di mancata fatturazione di ricavi,
applicando la tariffa media oraria preventivamente individuata.
Moderazioni del
metodo
di
determinazione induttiva potranno trovare
applicazione a fronte di accertate, particolari situazioni, obiettivamente
valutabili di volta in volta dai verificatori che ne daranno puntuale conto
nella relazione di accompagnamento alla verifica.
Puo' essere
proficuo,
inoltre,
inviare
questionari
ai
fornitori
dell'autofficina, per
esaminare la documentazione relativa ai pagamenti
effettuati dall'impresa
verificata
(con
l'indicazione
del
numero
dell'assegno e della banca trassata), alla ricerca di eventuali assegni
ricevuti da
clienti
per
prestazioni
non
contabilizzate
e "girati"
dall'impresa al fornitore.
Si ricorda che il comma 3, dell'art. 62-sexies, del D.Lgs. del 30 agosto
1993, n. 331, consente la rettifica del reddito d'impresa anche in presenza
di assetti contabili apparentemente ineccepibili, qualora siano riscontrate
gravi incongruenze
tra
i ricavi dichiarati e quelli desumibili dalle
caratteristiche e condizioni di esercizio della specifica attivita' svolta.
A tal
fine anche il calcolo dell'indice di produttivita' per addetto
(ricavi/numero medio
di
addetti),
l'andamento dei consumi di energia
elettrica ed acqua, i quantitativi dei rifiuti speciali smaltiti, analizzati
mettendo a confronto piu' periodi d'imposta, potranno rappresentare indizi
di valido sostegno alla costruzione del risultato economico fiscale, da
contrapporre a quello contabile.
Inoltre l'esame
dei dati e delle informazioni, eventualmente assunti
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presso le compagnie di assicurazioni, potra' fornire ulteriori elementi di
riscontro.
In concreto
si potra' cosi' aggirare l'ostacolo costituito, come in
precedenza osservato, da fatture o ricevute con insufficiente descrizione
dei lavori eseguiti ed operare, quindi, un piu' adeguato computo dei costi
di materiali e manodopera addebitati, sulla cui base poter riscontrare la
congruita' dei ricavi complessivi.
Le distinte incidenze dei costi della manodopera e dei materiali sui
ricavi, che potranno ottenersi dalla predetta analisi, risulteranno preziose
per il loro grado di affidabilita' e potranno essere proiettate, con gli
opportuni adattamenti, sui dati globali dell'attivita' verificata.
Si osserva infine che, almeno in linea teorica, al numero dei clienti
coperti da assicurazione dovrebbe tendenzialmente corrispondere un uguale
numero di
clienti
non
assicurati
(danneggiati
ma
responsabili
dell'incidente; corresponsabili; responsabili di incidenti al proprio mezzo,
per mera imperizia o altra causa, senza coinvolgimento di altri; ecc.).
Pertanto, analizzando le fatture e ricevute con la fattiva collaborazione
della parte,
sara'
individuato
il numero delle riparazioni liquidate
attraverso compagnie di assicurazione ed il numero di quelle direttamente
facenti carico al cliente.
La riscontrata, concreta diversita' dei dati potrebbe costituire indizio
della mancata/parziale fatturazione delle prestazioni rese a clienti non
coperti da assicurazione. Tale dato puo' essere utilizzato a ulteriore
sostegno della ricostruzione indiretta dei ricavi operata con la metodologia
avanti illustrata.
Puo' essere proficuo, inoltre, inviare questionari ai fornitori abituali
della carrozzeria, per esaminare la documentazione relativa ai pagamenti
effettuati dall'impresa
verificata
(con
l'indicazione
del
numero
dell'assegno e della banca trassata), alla ricerca di eventuali assegni
ricevuti da
clienti
per
prestazioni
non
contabilizzate
e "girati"
dall'impresa al fornitore.
Occorrera', altresi', tener conto delle informazioni che possono essere
direttamente assunte dai clienti, attraverso questionari con cui vengano
richiesti gli importi pagati e notizie relative ai servizi accessori forniti.
3.3.4 - Indice di produttivita' per addetto
Il numero di addetti all'interno di un'attivita' commerciale e' in stretta
correlazione con la dimensione dell'attivita' stessa.
Potrebbe, dunque, essere utile calcolare l'apporto di ciascun addetto in
termini di ricavi:
______________________________________________________________________________
Ricavi al netto dell'I.V.A.
__________________________
numero addetti
______________________________________________________________________________
I = indice di produttivita' per addetto
I
=
Il risultato di detto rapporto dovra' essere coerente con l'assunto logico
secondo cui ad ogni addetto devono corrispondere ricavi che consentano un
margine sufficiente a coprire almeno la rispettiva remunerazione.
A tal
fine, sara' utile determinare l'intero costo aziendale per i
dipendenti e la remunerazione corrisposta agli addetti.
Qualora ci si trovi di fronte ad un costo per addetto sproporzionato
rispetto al
fatturato
prodotto sara' necessario indagare su eventuali
vendite "in nero".
3.4 Altri controlli e riscontri
Un'ultima serie di indizi puo' essere considerata al solo fine di valutare
l'attendibilita' della dichiarazione ovvero la congruita' minima di quanto
accertato in base agli elementi in precedenza descritti.
Il capitale investito nell'azienda (macchinari, impianti, attrezzature,
magazzino, immobili, ecc.), il possesso a titolo di proprieta' dei locali
utilizzati per l'esercizio dell'attivita' e la retribuzione figurativa del
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titolare e
degli eventuali soci impegnati a tempo pieno nell'azienda,
costituiscono altrettanti elementi aventi un carattere indiziario. Si puo'
infatti porre a confronto il reddito dell'impresa con quello conseguibile da
un impiego alternativo dei fattori produttivi che concorrono a realizzarlo.
In altri
termini
il reddito dichiarato non dovrebbe mai collocarsi
(quantomeno in
modo
ricorrente e tendenziale) al di sotto di quello
costituito dalla somma di:
- proventi
ottenibili da un impiego alternativo (ad esempio in titoli di
stato) del capitale investito nell'azienda;
- fitto figurativo dei locali (ovviamente se di proprieta') ove si svolge
l'attivita';
- retribuzione conseguibile, in posizione di lavoro dipendente, nello
stesso settore di attivita'.
Eventuali scostamenti
negativi
perduranti
nel
tempo
devono essere
considerati contrari ad ogni logica economica e contribuiscono a rafforzare
il giudizio
di inattendibilita' sostanziale delle risultanze contabili,
ovvero a convalidare la ricostruzione dei ricavi operata con i controlli
descritti nei precedenti paragrafi.
Altri elementi
indiziari, come specificato nella parte dedicata alle
attivita' preliminari,
possono
essere
costituiti da manifestazioni di
capacita' contributiva
(possesso
di
auto,
imbarcazioni,
acquisto di
immobili, ecc.),
riferibili
al
titolare
dell'impresa
e/o
ai soci,
particolarmente stridenti con l'ammontare del reddito dichiarato.
In tale caso, soprattutto qualora non sia stato possibile effettuare una
convincente ricostruzione del volume d'affari, si potra' procedere, sia pure
ai soli
fini
dell'imposizione
diretta, all'accertamento sintetico del
reddito complessivo delle persone fisiche in vario modo coinvolte nella
gestione dell'impresa, secondo la procedura di cui all'art. 38, comma 4, del
D.P.R. n. 600/73.
3.5 Le indagini bancarie
Gli accertamenti bancari costituiscono uno strumento molto incisivo per
l'esame della
posizione fiscale del contribuente, in particolare delle
persone fisiche, delle associazioni tra professionisti, delle societa' di
persone e delle societa' di capitale a ristretta base azionaria.
Il loro
impiego
deve
rispondere
a principi di economicita' e di
prevedibile proficuita' dell'azione di controllo.
L'indagine bancaria
e' certamente consigliabile in presenza di gravi
indizi di evasione, ovvero qualora permanga un significativo divario tra il
volume d'affari
ed i redditi determinati in base alla metodologia in
precedenza descritta
e quanto fondatamente attribuibile al contribuente
sulla base
delle
condizioni
di
esercizio
dell'attivita', della sua
potenziale capacita' reddituale, della consistenza del suo patrimonio ovvero
di altri elementi di valutazione.
Peraltro, la
Legge
28
dicembre 1995, n. 549 consente di graduare
l'indagine in relazione sia all'entita' degli indizi di evasione riscontrati
che alle esigenze di progressivo approfondimento del controllo eventualmente
scaturite dall'analisi degli elementi acquisiti nel corso della verifica.
Sono quindi delineabili diversificati percorsi d'indagine, che potranno
essere seguiti anche in via alternativa.
3.5.1 - Richiesta al contribuente degli estremi identificativi dei conti
(artt. 32, 1 comma n. 6-bis del D.P.R. 600/73 e 51, 2 comma n. 6-bis
del D.P.R. n. 633/72)
In tal
caso
viene
richiesta alla parte, previa autorizzazione del
Direttore Regionale
dell'Agenzia
delle Entrate, la dichiarazione della
natura, del numero e degli estremi identificativi dei rapporti intrattenuti
con aziende
di
credito,
con
l'amministrazione postale, con societa'
fiduciarie ed ogni altro intermediario finanziario.
Di conseguenza agli operatori finanziari segnalati dovra' essere richiesta
la copia dei conti denunziati dal contribuente e l'indicazione di tutti gli
altri eventuali rapporti con lui intrattenuti.
3.5.2 - Richiesta della copia dei conti agli istituti di credito e finanziari
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(artt. 32, 1 comma
D.P.R. n. 633/72)
n.
7
del D.P.R. n. 600/73 e 51, 2 comma n. 7 del
Indipendentemente dall'esercizio
della
facolta'
di
cui
al
punto
precedente, i verificatori possono richiedere, sempre previa autorizzazione
del Direttore Regionale dell'Agenzia delle Entrate, la copia dei conti
direttamente agli istituti di credito ed agli intermediari finanziari.
Tale modalita' d'indagine appare particolarmente opportuna quando siano
stati frapposti ostacoli all'azione dei verificatori o dell'ufficio, ovvero
quando le violazioni e le omissioni e le false indicazioni contabili siano
cosi' gravi e i dati a disposizione cosi' scarsi, da rendere difficile la
ricostruzione degli imponibili fiscali.
Le indagini dovranno comunque essere condotte secondo selezionate opzioni
investigative che
restringano
la forbice costi-benefici dell'azione di
accertamento (banche
che
hanno sportelli nella citta' ove operano il
contribuente e i suoi familiari piu' stretti, nelle province contigue, nel
luogo di
nascita, nella localita' ove possiede residenze secondarie o
comunque dove si supponga l'esistenza di conti).
L'indagine puo'
coinvolgere
anche
altri soggetti (familiari e non)
motivatamente sospettati di essere intestatari di comodo di conti riferibili
al contribuente o di cui il medesimo abbia la disponibilita'.
Check List
Omissis: la check list e' visibile in formato Pdf sulla pagina web del
servizio di Documentazione Tributaria.
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