C.N. POSILLIPO

Transcript

C.N. POSILLIPO
C.N. POSILLIPO
Venerdì, 22 aprile 2016
C.N. POSILLIPO
Venerdì, 22 aprile 2016
C.N. POSILLIPO
22/04/2016 La Gazzetta dello Sport Pagina 25
Dotto inventa un 100 da favola
22/04/2016 La Gazzetta dello Sport Pagina 25
Super Detti a un soffio da Rosolino
22/04/2016 Il Roma Pagina 29
Occhiello: «Il Posillipo crescerà ancora»
22/04/2016 Il Roma Pagina 29
Pirozzi, flop nei misti Dotto record nei 100 Detti fa tremare il mito...
STEFANO ARCOBELLI
1
3
5
6
22 aprile 2016
Pagina 25
La Gazzetta dello Sport
C.N. POSILLIPO
Dotto inventa un 100 da favola
Strappa a Magnini il limite italiano nella gara regina scendendo sotto il muro dei 48":
47"96
Dottissimo record. Crolla il muro più atteso,
nella specialità più prestigiosa: i 100 sl. Luca
Dotto, senza pensarci troppo (finalmente),
realizza la prestazione perfetta e cancella in
47"96 il primato di Filippo Magnini che
resisteva dal 2009 in 48"04. La reggenza di
Filo era cominciata proprio un pomeriggio del
2003, in un tentativo solitario ad agosto
sempre a Riccione: finisce durante la prima
frazione della 4x100 sl, con Dotto che nuota a
fianco di Luca Leonardi e del detentore
uscente (non al meglio 49"46). Un boato
accompagna l' apparizione del tempo sul
tabellone per la gemma cronometrica costruita
da Dotto già alla virata in 22"72. E fu record.
Arrivato non nella tesissima finale di martedì
dei 100 sl al termine della quale Dotto aveva
vinto in 48"40, bensì due giorni dopo nella
tranquillissima staffetta veloce, quasi un test di
riparazione che non ha dato altre indicazioni
significative se non la conferma di un
supersonico Dotto.
Modello Non chiamatelo più il bello, il modello:
«Ora sono l' italiano più veloce». Quasi in cima
al mondo: in compagnia di Ning Zetao, il
discusso cinese che ha vinto il titolo mondiale
a Kazan.
Davanti all' azzurro e all' iridato c' è solo il
fenomeno del momento, l' australiano
Cameron McEvoy, che Dotto chiama «l' alieno» tanto pare irraggiungibile in primavera ed appena
reduce da un 47"04. Ma Dotto, secondo al mondo, sembra far rivivere il 2005 iridato di Montreal, dove
Filippo Magnini diventò il secondo della storia con 48"12. Il primatista spodestato fa subito i complimenti
a un Dotto in lacrime: «Luca ha trovato il suo equilibrio al momento giusto, se dovevo perderlo era
giusto che lo prendesse lui, ora costruiamo intorno a questo tempo una staffetta olimpica competitiva e
gli auguro di poter lottare per qualcosa di importante a Rio».
Quando Filippo diventava il re della gara regina, Dotto lo ammirava stregato e affascinato dalla sua
voglia di combattere, da quei finali irresistibili dalla caparbietà del pesarese che resiste a 34 anni. Molte
cose le ha imparate da Filo con il quale ha condiviso l' allenatore, quel Claudio Rossetto testimone di
due muri infranti: con Magnini che ruppe la barriera dei 49" agli Europei di Madrid 2004 (48"87 davanti a
Popov) prima del bronzo olimpico di Atene in staffetta; e ieri con Dotto che annuncia al mondo la sua
presenza tra i grandi protagonisti della velocità mondiale. In verità è dal 2011 che Dotto lo conoscono
Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016
A CURA DI ASITNEWS
COLLABORAZIONE UFFICCIO STAMPA FIN ­ CRC
Continua ­­>
1
22 aprile 2016
Pagina 25
La Gazzetta dello Sport
C.N. POSILLIPO
<­­ Segue
tutti, da quando conquistò l' argento mondiale a Shanghai nei 50 sl, ma quella medaglia si è trasformata
prima in un peso e poi quasi in «una dannazione» come la chiama lui, che comunque a suon di 48" si è
preso due finali mondiali nei 100. E adesso? «I suoi margini sono infiniti, ma non si conoscono: ora che
s' è sbloccato e ha capito che certi livelli è in grado di raggiungerli, gli deve scattare il killer­instinct e
credo gli scatterà per giocarsela con tutti, e allora sì ci divertiremo a Rio. Differenze con Magnini?
Filippo aveva più cattiveria in allenamento, ora la sta trovando anche Luca».
Ritrovato Il campione svogliato, sfidanzato, ritrovato, il velocista modaiolo, ha dato una risposta concreta
a 26 anni, in piena maturazione tecnica e ora pare entrato in una nuova dimensione. Da Bud Spencer a
Guarducci, da Lamberti a Magnini, a questo padovano trasferitosi a Roma dopo il titolo mondiale
giovanile per crescere dietro Magno: questo muro sublima l' apice di una carriera cronometrica
maturata quasi naturalmente. «Ho fatto davvero una gran cosa, me la portavo dentro da cinque anni:
miglioravo, ma mai abbastanza perché la condizione mentale era sbagliata. Ora ho la giusta voglia, la
giusta passione, nuoto solo per me stesso, per il piacere di farlo e solo così è venuta fuori questa
prestazione. Mi sono tolto un peso, ho nuotato un 100 senza pensarci, le braccia andavano come a
memoria. Mi sono tuffato solo per divertirmi: è stato bellissimo. Vedevo gli altri distanti, ma non davo
retta neanche alle sensazioni, nuotavo come un automa. Ora ho capito come si nuotano davvero i 100 di
gran livello. Prima della gara ero spensierato. Vai, Luca mi dicevo. Che felicità: sono onorato di togliere
il record a Filippo. A Rio ci andrò da outsider, voglio che gli altri mi vedano come un italiano qualunque,
posso migliorare sulla scioltezza del movimento.
Non mi concentro più, d' ora in avanti sarò solo spensierato».
STEFANO ARCOBELLI
Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016
A CURA DI ASITNEWS
COLLABORAZIONE UFFICCIO STAMPA FIN ­ CRC
2
22 aprile 2016
Pagina 25
La Gazzetta dello Sport
C.N. POSILLIPO
gli altri protagonisti
Super Detti a un soffio da Rosolino
Nei 400 sl il livornese chiude in 3'43"97 a 57 centesimi dall' argento olimpico: «Essere
paragonato a Massi mi dà i brividi»
Sbalorditivo Detti: quasi quasi fa cadere l'
incredibile primato dell' argento olimpico di
Massi Rosolino (3'43"40). Gabriele tocca in
3'43"97, siamo lì. Partiva da 3'46"46 e ora è
secondo in Italia solo a Massi. Ha funzionato
vedere e rivedere su youtube la finale in cui l'
olimpionico napoletano si mise a inseguire Ian
Thorpe a Sydney 2000. Il livornese s' è
studiato tutti i passi di una specialità
complicata come i 400 sl, di cui diventa
adesso il terzo uomo al mondo. Una finale
ipotecata, di questo passo, ed anche di più:
«Oggi sarei da 4°­5° posto, ma non vado certo
a Rio per stare sotto il podio».
Gabriele ci sta mettendo una vena e una lena
che si rifanno alla frustrazione di un anno fa,
costretto a saltare i Mondiali per una subdola
infiammazione: dopo tre volte da 3'46,
compreso quello in batteria, di sera nei primi
200 si fa sorreggere il ritmo da Andrea Mitch
D' Arrigo, passa in 1'52"00 e nuota la seconda
parte più veloce, un negative split dunque da
1'51"97 con un ultimo 100 in crescendo da
55"35. E fa commuovere lo zio­allenatore,
Stefano Morini, che lo allena ad Ostia con
Gregorio Paltrinieri.
Detti è qualificato anche per i 1500: ha dunque
due carte olimpiche da giocarsi. «Mi sono
commosso perché sono umano anch' io ­ fa
Moro ­, ma soprattutto sono orgoglioso di allenare due grandi campioni, ognuno con diverse qualità. La
medaglia? Se farà 3'42" netto è fatta e se nuota 14'39" può lottare per il bronzo». Rosolino lo premia:
«Ha padronanza, è capace di cambiare ritmo e passo, tornare forte, mi ha sorpreso, anzi è stato
pazzesco: non pensavo potesse scendere a 3'43".
Sì, ai Giochi può giocarsi la medaglia». E Gabriele, livornese e scaramantico, ammette che «adesso
servirà abbattere qualche altro decimo per far bene ai Giochi. Essere paragonato a Rosolino mi fa
venire i brividi».
BIANCHI OLIMPICA Ed anche Ilaria Bianchi approda a Rio nel giorno di Detti: nei 100 farfalla nuota in
57"87 e festeggia, pure lei molto emozionata, la sua terza Olimpiade: nella prima arrivò in semifinale,
nella seconda quinta col record italiano di 57"27. «E' il coronamento di una carriera, da anni non scendo
sotto 57"7 e se ci riesco potrò ripetere Londra».
Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016
A CURA DI ASITNEWS
COLLABORAZIONE UFFICCIO STAMPA FIN ­ CRC
Continua ­­>
3
22 aprile 2016
Pagina 25
La Gazzetta dello Sport
C.N. POSILLIPO
<­­ Segue
Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016
A CURA DI ASITNEWS
COLLABORAZIONE UFFICCIO STAMPA FIN ­ CRC
4
22 aprile 2016
Pagina 29
Il Roma
C.N. POSILLIPO
PALLANUOTO Il tecnico rossoverde commenta la bella prova di mercoledì contro la Bpm:
«Perfetti per tre tempi, con Klikovac faremo meglio»
Occhiello: «Il Posillipo crescerà ancora»
NAPOLI. Fosse durata solo tre tempi, anzicché
i canonici quattro, la partita di mercoledì del
Posillipo, contro la fortissima Bpm Sport
Management, sarebbe stata la classica partita
perfetta, con una squadra decisa, concentrata,
ma soprattutto "affamata", in grado di mettere
in soggezione la terza forza del nostro
campionato. Il 9­4 dell' ultimo intervallo, del
resto, non ammette repliche.
L' ultimo periodo ha invece mostrato di nuovo
la faccia incerta del Posillipo, quella che quest'
anno è già costata qualche punto di troppo.
Non stavolta, perché il +5 era un margine
troppo ampio per tremare. Ma in sede di
commento è proprio da lì che vuole partire
Mauro Occhiello. «Mi sono arrabbiato molto ­
spiega il tecnico rossoverde ­ perché nel
quarto tempo ci sia mo praticamente seduti
contro un avversario a cui non puoi concedere
niente. E tutto ciò dopo tre tempi quasi perfetti,
nei quali abbiamo tenuto testa alla terza forza
del campionato, una squadra forte che non
molla mai ed anche stavolta lo ha dimostrato.
Fortunatamente il vantaggio era talmente
ampio che siamo poi riusciti a gestirlo nei tre
minuti finali». Dopo aver bacchettato i suoi,
però, Occhiello torna al sorriso pieno,
pensando al potenziale, ancora inespresso,
del suo Posillipo. «Mi aspettavo questa bella
prova dei ragazzi ­ rivela il tecnico posillipino ­
e con il rientro di Klikovac, il nostro centro boa titolare, faremo ancora meglio, già nella prossima partita
quella di sabato, il derby con la Canottieri Napoli, dove spero che i ragazzi scendano in acqua con la
stessa cattiveria, la stessa voglia di vincere e di fare punti di stasera». Del resto, con il nuovo
regolamento, la stagione regolare diventa una lunga fase di selezione, per scegliere le "magnifiche sei".
«Abbiamo fatto un altro piccolo passo verso la qualificazione alla Final Six di Sori conclude infatti
Occhiello ­ ma dobbiamo rimanere concentrati fino alla fine per toglierci altre soddisfazioni».
A cominciare magari proprio dal derby di domani, contro una Canottieri Napoli in salute.
Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016
A CURA DI ASITNEWS
COLLABORAZIONE UFFICCIO STAMPA FIN ­ CRC
5
22 aprile 2016
Pagina 29
Il Roma
C.N. POSILLIPO
NUOTO ­ C. ITALIANI
Pirozzi, flop nei misti Dotto record nei 100 Detti fa
tremare il mito Rosolino
RICCIONE. Si complica la strada verso le
Olimpiadi di Rio per Stefania Pirozzi. La
nuotatrice sannita della Canottieri Napoli, che
già martedì, pur vincendo il titolo italiano dei
200 farfalla, non era riuscita a centrare il
tempo utile per staccare il pass olimpico, ieri
nei 400 misti ha confermato di non essere al
top della forma.
Anzi, stavolta la Pirozzi ha addirittura
rinunciato alla finale, scoraggiata dalle brutte
sensazioni delle batterie mattutine. Per lei ora
la ricerca del tempo passa per gli Europei di
Londra, a maggio, o per il Settecolli di Roma,
a giugno. Se la Pirozzi è in difficoltà, il resto
dell' Italia del nuoto sembra crescere bene. A
cominciare dal fidanzato della nuotatrice
sannita, Gabriele Detti, che si è preso i 400
stile libero sfiorando il record italiano del "mito"
Rosolino (3'43"97 contro il 3'43"40 che valse l'
argento a Sydney 2000). Il record lo ha fatto
invece Luca Dotto nei 100 stile libero (47"96).
Pass olimpico per la Bianchi (57"87 nei 100
farfalla) e grande Federica Pellegrini in
staffetta (1'54"86 lanciato).
Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016
A CURA DI ASITNEWS
COLLABORAZIONE UFFICCIO STAMPA FIN ­ CRC
6