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speciale turistico Boom per i casali sardi g Tratto da www.casa24.ilsole24ore.com del 14 maggio 2011 a cura di Cristina Giua er qualcuno è l’antitesi dell’affollata vita sulla costa, per altri una scelta di vivere la Sardegna in modo più autentico, non solo in estate. Non ha raggiunto l’appeal del Chianti o del Sud della Francia, ma l’entroterra, un’area che idealmente corre alle spalle di Porto Cervo e Porto Rotondo, negli ultimi dieci anni ha visto crescere gli estimatori. In campagna sì, ma al massimo a 5-10 km di distanza dalle spiagge, un mix di macchia mediterranea e rocce in un paesaggio a tratti “lunare”, senza però arrivare alle forme aspre e primitive di alcune zone del cuore più interno della Gallura. «Il richiamo della Costa Smeralda resta molto forte – fa notare Piero Filigheddu, da una ventina d’anni sindaco di Arzachena – mentre l’interno deve ancora trovare una formula di sviluppo in chiave turistica». Molto spazio, quindi, natura, poca mondanità. La piazzetta di San Pantaleo è l’ideale epicentro di quest’area, dopo la piazzetta certo più blasonata di Porto Cervo. Artisti, decoratori e scultori arrivati qui nel corso degli anni da Gran Bretagna, Germania, Francia, Belgio e Scandinavia hanno fatto nascere una sorta di bohème. Accanto agli stranieri, attivo anche un gruppo di artigiani galluresi, ricercati per i loro manufatti in legno, ferro battuto, terracotta e ceramica destinati ad arredare le ville dei dintorni. «La clientela dell’entroterra ha una componente internazionale – racconta Giancarlo Bracco, partner e fondatore di Immobilsarda –, ma è molto diversa da quella che compra in Costa Smeralda, dove sono ancora in auge i russi, a cui si sono aggiunti negli ultimi anni indiani, pakistani, libanesi. Iniziamo a vedere anche i primi acquirenti cinesi, accanto alla consueta presenza di arabi, sudamericani e inglesi. Chi invece compra all’interno sono soprattutto svizzeri, austriaci, tedeschi e naturalmente qualche italiano, ma- P gari già proprietari di una casa a Porto Rotondo o Porto Cervo e che ora si sono rifugiati nell’entroterra». Accanto ai più comuni casali su due piani, l’abitazione più caratteristica in quest’area, e che costituisce la peculiarità del mercato immobiliare locale nel segmento turistico, sono gli stazzi. Tipici della Gallura (più in generale del Nord della Sardegna, ma di esempi se ne trovano anche in Corsica) sono abitazioni di forma rettangolare costituite da blocchi di granito e di regola a un unico piano. Il tetto è a doppio spiovente, con all’interno travi di legno a vista. I muri sono spessi (per mantenere il caldo in inverno e il fresco in estate) e le finestre sono piccole. Lo stazzo nella sua struttura tipica prevede un corpo principale, costituito da una villa padronale, con a poche decine di metri altre piccole costruzioni: può essere un ex fienile dagli alti soffitti da trasformare in loft o un piccolo magazzino da riattare come dépendance per gli ospiti o il personale di servizio. Tutto intorno una manciata di ettari di macchia mediterranea che rende il complesso una piccola proprietà di campagna. Le aree a maggior densità di stazzi sono i dintorni di Arzachena, di Santa Teresa di Gallura, di Palau, Olbia e Tempio Pausania. Racconta Paolo Costi, agente Gabetti: «La domanda di stazzi è sempre stata di nicchia, ma costante anche negli ultimi anni, mentre a essersi calmierati rispetto a 4-5 anni fa sono i prezzi». Si parte da un minimo di 1.700-2.200 euro al mq per salire fino a 3.500-4.000 per gli edifici meglio conservati o in posizioni di maggior pregio (l’ideale è una proprietà da cui si vede il mare in lontananza, come accade in alcuni punti scelti dell’area di Arzachena o Cugnana). La variabile prezzo dipende dal fattore conservazione, quindi le fasce più economiche, oltre a essere legate a location di minor pregio, mettono in conto pesanti lavori di ristrutturazione per rendere abitabili strutture nate per ospitare pastori e pecore. Basti pensare che gli interni, almeno se si guarda agli impianti originari delle strutture, sono suddivisi al massimo in due ambienti. Accanto a questo mercato, anche un segmento di alta qualità, con stazzi circondati da 40-50 ettari di terreno, dove ospitare campi da tennis, scuderie e piscine. E anche un dettaglio come le piscine costruite qui marca la distanza con le ville sul mare della costa: meglio un swimming pond (sorta di laghetti con fondali naturali dove l’acqua è depurata da particolari vegetali) e se proprio deve essere una piscina, grande attenzione per l’integrazione con l’ambiente circostante e per il fondale, invece del classico azzurro, meglio usare pietra bianca o nera che valorizzano i riflessi naturali dell’acqua. 41