laboratorio di zooantropologia didattica

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laboratorio di zooantropologia didattica
LABORATORIO DI ZOOANTROPOLOGIA DIDATTICA
“CONOSCERE IL CONIGLIO COME ANIMALE NON CONVENZIONALE PER
IMPARARE A RISPETTARE LA DIVERSITÀ COME VALORE AGGIUNTO”
Destinatari: Scuola secondaria I grado, classi prime.
Sede: Istituto Comprensivo di Gussago (BS), via Larga, 23 – Gussago (BS).
Data: lunedì 4 maggio 2015 dalle ore 12:00 alle ore 13:00 e dalle ore 14:00 alle ore 15:00.
Motivazione: L’Ottavo giorno. Gussago Città aperta. Una settimana insieme tra cultura
arte sport cinema e musica. “Niente su di noi senza di noi”
Durata del laboratorio: 2 ore (1 ora per due classi)
Numero dei fruitori: 23 + 19 ragazzi
Obiettivi: Presentare il coniglio come animale da compagnia non convenzionale per
imparare a rispettare ciò che non si conosce e che è “diverso” e a riconoscerlo come
valore aggiunto.
Operatrice: Romy Carminati, Operatrice nell’Etologia delle Relazioni con gli Animali e
Operatrice in Animal Touch.
Svolgimento del laboratorio:
Arrivo un quarto d’ora prima per montare il recinto lungo una parete dell’aula e
posizionarvi il coniglietto, in modo che abbia tempo per ambientarsi.
Arrivano i ragazzi con i docenti, i genitori e i restanti partecipanti e ci accomodiamo al
centro dell’aula, seduti per terra in cerchio. (5 min)
Chiedo se tutti conoscono il coniglio, se qualcuno di loro ne ha uno in casa, che tipo di
esperienze e conoscenza hanno del coniglio.
Chiedo a tutti se sanno che cosa è una preda e me lo faccio spiegare da loro. (5 min)
Chiedo a tutti che tipo di rapporto hanno con gli abbracci, le coccole, i baci e il contatto
fisico stretto. (5 min)
Ci alziamo tutti e propongo il gioco della “bolla prossemica”, per far loro capire che
ciascuno ha una bolla di dimensioni diverse. A coppie, uno si avvicina all’altro fino a che il
ragazzo avvicinato non indietreggia istintivamente. Poi si scambiano. Quel punto indica la
bolla prossemica. Dopodiché ci scambiamo qualche opinione. (5 min)
Approfondisco il gioco della bolla prossemica facendo immaginare loro di essere avvolti in
una bolla e facendoli camminare per la stanza con le braccia allargate. Possono muoversi
in tutte le direzioni ma devono rispettare ciascuno la bolla degli altri e quindi non
dovrebbero mai urtarsi. (5 min)
Ci rimettiamo seduti in cerchio e ci scambiamo qualche opinione su come è andata, se
hanno avuto difficoltà, se si sono scontrati e come si sono sentiti. (5 min)
A questo punto, dico ai ragazzi che ci avvicineremo al coniglietto. Lo presento, dicendo
loro che si chiama Ice (come “ghiaccio” in inglese), che è un maschietto di due anni e che
sicuramente è molto contento di vedere così tanti ragazzi intorno a lui, perché è molto
curioso, socievole e comunicativo e ama le novità, ma che, siccome è una preda (esercito
il ricordo di quanto già detto), dovremo avvicinarci con movimenti morbidi, lenti, senza fare
troppo rumore e senza gridare per non spaventarlo. Mimo anche i movimenti e il tono di
voce medio basso e mellifluo. (5 min)
Ci avviciniamo al recinto e dico ai ragazzi di mettere (chi vuole) un dito tra la griglia, per
vedere se Ice si avvicina incuriosito.
Dico loro che i conigli apprezzano le coccole e le carezze sulla testa, tra le orecchie (ma
senza tirarle!) e sul dorso, mentre rifuggono quelle sulle zampe, sul naso, qualche volta
sotto il mento, sul sedere e sulle zampe, perché quei punti rientrano nella bolla
prossemica intima, così se vogliono e riescono possono fargli qualche carezza (sempre
attraverso il recinto) senza far scoppiare la “bolla”. (5 min)
Faccio concentrare i ragazzi su ciò che vedono nel recinto e faccio dire a loro a cosa serve
la cassettina con la lettiera, il tunnel, il trasportino e il tappetino con le verdure. Chiedo loro
se sanno di che cosa si nutre il coniglio e parliamo della sua alimentazione. (5 min)
Ci allontaniamo dal recinto e ci rimettiamo al centro della stanza. Do a ciascun ragazzo la
possibilità di prendere in mano un paio di pellet e li preparo dicendo loro che farò uscire
Ice dal recinto e sarà libero di andare in giro a curiosare e di avvicinarsi a loro (che
dovranno aspettare i suoi tempi e non andargli incontro o inseguirlo) e se lo farà potranno
offrirgli quel bocconcino, che è l’unico mangime che si può offrire al coniglio, perché
abbiamo visto che cosa deve mangiare normalmente e fargli una coccola. Premetto anche
che se lo vedono correre e saltare significherà che è contento e che potranno gioire con
lui, ma ricordandosi sempre di non gridare o battere le mani troppo forte. (10 min)
Rimettiamo Ice nel recinto e terminiamo l’incontro con le loro impressioni. Sono stati
contenti? Hanno avuto paura? Erano a disagio? Cosa hanno imparato dal coniglietto? (5
min).