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Harry Wu
Nato a Shangai nel 1937. Nel 1960 studiava geologia all’università quando viene
arrestato per aver affermato che l’invasione dell’Ungheria, da parte dell’esercito
sovietico, era contraria al diritto internazionale. La sua condanna era di essere
cattolico e “controrivoluzionario di destra”. Viene detenuto in ben 12 campi dal
1960 al 1979. Ha subito abusi, torture ed è stato costretto a lavoro forzato in
fabbriche, campi e miniere.
Harry riesce ad emigrare negli USA nel 1985, dove fonda la LAOGAI RESEARCH
FOUNDATION nel 1992 e diviene cittadino americano nel 1994. Successivamente
rientra in Cina varie volte per raccogliere foto, documenti e testimonianze sui campi
Laogai. Nel 1995 viene di nuovo arrestato e liberato alcuni mesi dopo grazie alla
pressione del Congresso USA.
Il suo sogno è vedere la parola “Laogai” inclusa in tutti i dizionari di tutte le lingue
nel mondo.
La Laogai Research Foundation
In Italia è attiva la Laogai Research Foundation Italia che collabora con la
omonima associazione di Washington con la quale condivide gli obiettivi e gli
scopi. La Laogai Research Foundation Italia è impegnata in una campagna di
informazione sui laogai, i campi di concentramento, dove sono costretti al lavoro
forzato diversi milioni di persone a vantaggio economico del regime cinese e di
numerose imprese commerciali che producono o investono in Cina. Nei Laogai
spariscono, con i criminali comuni, sacerdoti e vescovi cattolici, monaci tibetani,
religiosi di ogni confessione, uomini, donne, bambini, oppositori politici, figure
invisibili, condannate con iniqui processi. Il loro lavoro è a costo zero. Spesso i
Laogai, che sono molto attivi nell’export, hanno due nomi: uno come prigione ed
uno come impresa. Tutti i dati sui Laogai rappresentano “segreto di Stato” nel
paese asiatico.
La Laogai Research Foundation Italia organizza mostre fotografiche, conferenze
stampa e convegni per sensibilizzare i mass media e le autorità politiche italiane
ai laogai e alla continua violazione dei diritti umani nella Cina comunista, come
le esecuzioni pubbliche di massa, la vendita degli organi dei condannati a morte
e la criminale politica del figlio unico. La sua azione è stata determinante per
l’approvazione di tre risoluzioni di condanna del sistema carcerario cinese
nell’ottobre 2007 da parte del Parlamento italiano. Attualmente si batte contro
la piaga del lavoro forzato dei laogai e dei laboratori clandestini in Italia. A
questo scopo è stata presentata in Parlamento una proposta di legge bi-partisan
contro l’importazione ed il traffico dei prodotti del lavoro forzato
(http://www.laogai.it/?p=23660).
LAOGAI RESEARCH FOUNDATION ITALIA ONLUS
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Lungotevere Flaminio, 80, 00196 Roma
Email : [email protected], tel.: 06 3233035, cell: 329 0349089, 329 8738378

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