n stage Lo spettaCoLo teatraLe più rappresentato, NeLLA SuA
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n stage Lo spettaCoLo teatraLe più rappresentato, NeLLA SuA
di Andrea Mordenti e Douglas Cole on stage Composto da Andrew Lloyd Webber (Jesus Christ Superstar, Evita, The Phantom Of The Opera...), e diretto da Trevor Nunn, ha debuttato al New London Theater di Londra nel 1981 e, nella versione-clone americana, al Winter Garden Theatre di Broadway nel 1982 (qui ha realizzato le tuttora insuperate 7.845 repliche, fino al 10 settembre 2000); ma è la produzione originale inglese di David Ian che ha deciso, diciamo così, di celebrare la fine del mito con un tour europeo di oltre due anni e mezzo che si è concluso nell’estate 2008 in Italia. D Lo spettacolo teatrale più rappresentato, nella sua forma originale, nella storia del teatro moderno. 102 settembre/ottobre 2008 - n.73 urante l’allestimento al PalaFiera di Forlì abbiamo incontrato Matteo Mattioli, coordinatore tecnico per Just in Time e Andrea Sansovini di Le Tre Civette Global Service, delegato da Ravenna Festival, promotore dell’evento, alla direzione tecnica per questo allestimento di Cats a Forlì. Matteo, raccontaci che cosa state portando in giro per l’Italia. Sono otto bilici, di cui sette di tecnica ed uno di sartoria. Si tratta di un allestimento particolare. Lo spettacolo è stato prodotto nel 1981 e rappresentato per 25 anni sempre nello stesso teatro, dove è stato concepito e realizzato. Nulla era stato pensato per essere spostato, anzi, elementi strutturali del teatro erano, ormai, parte integrante della scenografia; basti pensare al ponte luci, da cui scendono vari oggetti e, nel finale, una scala, e al grosso elevatore idraulico che solleva il centro della scena. Riguardo a questi due elementi, una volta che si era deciso di partire, la produzione scelse per l’irreparabile e quelli che abbiamo qui sono il braccio idraulico e il ponte luci del New London Theater, smurati dal teatro stesso per finire i loro giorni nel tour che si concluderà a Caserta e poi essere riposti in qualche magazzino, o forse in un museo. Sappiamo che in Italia avete dovuto affrontare spazi molto diversi tra loro. Sì: un teatro, due palazzetti e due spazi all’aperto. Just in Time lavora da mesi a questa organizzazione, con tutti i sopralluoghi del caso e contatti strettissimi con la produzione inglese. A Firenze abbiamo fatto per la prima volta nella storia Cats all’aperto e ha piovuto praticamente sempre, forse è stata l’unica volta che ho visto gli inglesi preoccupati. Quanti sono i tecnici inglesi? C’è una squadra di 11 tecnici che gestisce lo spettacolo, affiancata da 15 per il montaggio e altri 11 (diversi) per lo smontaggio. Hanno degli standard molto rigidi per quanto riguarda orari di lavoro e turni di riposo, con una gestione piuttosto complessa. Però ho visto anche un gran dispiego di personale locale. Forse Andrea Sansovini ci può chiarire meglio cosa vuol dire “ricevere” Cats. Per quanto riguarda il personale la richiesta tecnica è di 8 macchinisti di cui 2 rigger, 4 elettricisti, un fonico, 4 sarte, 20 facchini con muletto; altre 40 persone circa si muovono su piazza. Qual è stato l’intervento de Le Tre Civette in questo allestimento? Di fatto dalla presa in consegna dello spazio fino alla restituzione nelle condizioni adeguate al legittimo proprietario. L’impegno principale è stato nel rendere la struttura adegua- ta ad accogliere un allestimento tutt’altro che banale. Inoltre abbiamo messo insieme la squadra tecnica ed abbiamo fornito il materiale integrativo di luci, strutture e quintature richiesto. Abbiamo fornito tutto il personale di facchinaggio e sorveglianza, il catering, ci siamo occupati dei permessi di accesso e di tutte le pratiche relative alla sicurezza. Che cosa è stato necessario fare in questa struttura? Questo è un palazzetto dello sport e quindi sono stati realizzati i camerini, le sartorie e tutti gli spazi necessari a una compagnia di oltre 40 persone. È stato necessario proteggere il pavimento del campo da basket con una pannellatura supplementare, sono stati fatti interventi di consolidamento nella zona del palco e del tetto Layher, forniti da La Diligenza, per poter sopportare questi carichi veramente considerevoli: solo il braccio idraulico pesa 4 tonnellate, solo il ponte pesa quasi 8 tonnellate. Tutta la scenografia è in ferro, e ferro del 1981. Siamo oltre le 12 tonnellate appese e l’impegno di riggeraggio, con 46 motori, è stato notevole (il tetto del Layher ha fatto una freccia di 4 cm ma mi dicono che la tolleranza è di 9!). Altra grossa problematica che abbiamo dovuto affrontare sono stati i varchi di accesso: l’unica soluzione per fare entrare Cats è stata di segare una colonna portante della tribuna dietro al palco in modo da aprire un portone abbastanza largo. La colonna, chiaramente, verrà poi ricostruita. L’apparato tecnico installato è davvero notevole. Sul versante delle luci, oltre a molti convenzionali e moltissimi motorizzati, ci sono una grande quantità di lampadine colorate appese ovunque e lumi- www.soundlite.it 103 on stage Il ricordo di Firenze è ancora vivo, come ti sei trovato in esterno? A parte l’umidità, credo che lo spettacolo abbia un po’ subito la grande lontananza sia del pubblico che delle luci frontali, ma credo che siano dettagli che notiamo solo Gerry ed io. Parlaci della tua regia. Ho una Whole Hog 2 con un iPC come banco di backup, un sistema pathport divide uno degli universi DMX in due per controllare 30 canali di luci di sala che chiediamo su piazza. Per il resto ho la bellezza di 4 universi praticamente pieni, ci saranno 3 o 4 canali DMX liberi! Lo show è gestito fondamentalmente attraverso una sequenza di cues, anche se ci sono certi brani in cui intervengo con effetti live. L’adattabilità perfetta di Ion ® L’audio nosissimi occhi di gatto LED incastonati nella scenografia. Ci parlano dell’impianto luci David Thom, giovane capo elettricista e operatore luci, e Gerry Amies, decano degli elettricisti di Cats. Gerry: tu hai visto, in pratica, la storia dell’illuminotecnica degli ultimi 20 anni passare in questo spettacolo? Lavoro in Cats da 15 anni, forse più. L’allestimento originale era molto diverso da questo. Ovviamente solo luci convenzionali, una gran quantità di Leko e di sagomatori Strand Cantata. Per gestire la grande quantità di canali c’erano due console, per la precisione due Strand. Di originale sono rimaste le file di lampadine colorate: ogni fila ha quattro accensioni separate per i quattro colori delle lampadine, oggi sarebbero introvabili. David, che problematiche hai incontrato in Italia? La cosa più difficile è che solitamente rimaniamo 3 settimane in ogni piazza, quindi abbiamo tutto il tempo di fare la manutenzione e le riparazioni. Con una sola settimana, i tempi per riparare eventuali danni sono molto ristretti, soprattutto se piove per una settimana di fila! Per quanto riguarda l’audio, abbiamo trovato il sound designer Greg Pink ed il fonico FoH Adam McCready, altrimenti noto come Audio 1. Greg, ho sentito che sei un altro veterano provato di Cats. Sì, ho cominciato a lavorare con la produzione originale di Cats in teatro nel 1985... una condanna a vita, praticamente. In questo tour cosa portate dietro? Viaggiamo con due PA: normalmente usiamo Meyer UPA e MSL e, nei teatri più grandi, montiamo anche una piccola linea di ritardo. Usiamo i line-array solo nei locali più grandi, come si dovrebbe. Qui stiamo usando 12 elementi Martin M1 con due sub WSX, sempre Martin, per lato. Il centro viene riempito un po’ con quattro Meyer UPA‑2C e 2 MSL‑2A. È estremamente semplice. Il processamento è tutto fatto con degli Yamaha DME e non usiamo nessun outboard; il FoH è gestito in analogico da un mixer Cadac R‑Type. Non c’è nessun monitoraggio vocale, solo due MSL‑2 dietro la scenografia che danno l’orchestra al cast sul palco. Usiamo praticamente, anzi, letteralmente, nessun eq: cerchiamo di fare tutto con il posizionamento corretto dei microfoni sugli attori e sugli strumenti dell’orchestra. Il lavoro dell’impianto FoH è tutto una questione di allineamento. Dopo 23 anni con questo spettacolo, la settimana scorsa hai dovuto sonorizzare all’aperto a Firenze. Com’è stata quell’esperienza? Fantastica e... bagnata. Purtroppo era la prima volta che si era introdotta la variabile climatica, ed abbiamo perso una data per questo. Temevamo la perdita dell’intimità, ma non è stato così. A Firenze abbiamo montato tutto il Meyer e poi abbiamo aggiunto due array di 10 d&b Q1 sospesi, più due appoggiati sopra 8 sub WSX. Era notevolmente più grande. Ad Adam McCready, invece, chiediamo come viene gestito lo spettacolo dalla regia: PLASA 2008 Londra 7-10 settembre Stand H49 GRANDE potenza, piccolo spazio! software, concepito per L’adattabilità di Ion passa attraverso il dificabile quanto flessibile. mo to tan re, wa ard l’h e i, ert esp ed i iant princip controllo Problemi di spazio? Questa console di luci da 19" troverà sempre un posto! eriori t l u r Pe il sito e t a t i s i zioni v a m m/ion r o Maggiore controllo effettivo?Inserite o c . t inf c e ETC! tcconn e r e . o t w i d w lateralmente le alette del fader. w il riven e t a t t a o cont ? llo tro con di i ion taz Più pos Aggiungete i componenti di rete per video, backup sincronizzato, programmazione, X a distanza. interfacce per il controllo show e DM Londra, UK Tel +44 (0)20 8896 1000 Fax +44 (0)20 8896 2000 104 settembre/ottobre 2008 - n.73 � Roma, IT Tel +39 (06) 32 111 683 Fax +39 (06) 32 656 990 � Holzkirchen, DE Tel +49 (80 24) 47 00-0 Fax +49 (80 24) 47 00-3 00 � www.etcconnect.com on stage Dall’ alto: Matteo Mattioli, coordinatore tecnico per Just in Time. Andrea Sansovini, titolare di Le Tre Civette Global Service. In basso, da sx: Il sound designer Greg Pink. Il fonico di sala Adam McCready. Il capo elettricista/operatore luci David Thom e il production electrician Gerry Amies. Il tecnico “Audio 2”, Earl Barton. Adam, quanti canali gestisci in totale durante lo show? Una cinquantina. Sono 26 canali dell’orchestra e dei coristi fuori scena, e 22 canali di radio per gli attori. Altri due canali sono pronti per i radio di scorta. È uno spettacolo molto impegnativo dal tuo punto di vista? Sì, molto. In altri musical di solito ci sono lunghi periodi di dialogo dove il fonico riesce a respirare un po’, ma Cats è cantato dall’inizio alla fine. Devo rimanere concentratissimo e lavorare sempre. È molto soddisfacente, però, mixare uno spettacolo che non è tutto livellato con processori dinamici, e lavorare con questo banco dà veramente gusto. Non ti risparmierebbe molto lavoro un banco digitale? Forse, se dovessi gestire solo le voci dai DPA. Ma, con un’orchestra dal vivo insieme ad un numero elevato di voci individuali da mixare, non c’è paragone di qualità tra anche il miglior banco digitale ed un brillante banco analogico come questo. Esempio dell’eccezionale coordinamento dello spettacolo è la gestione dell’orchestra di 11 elementi, più i coristi, isolata dal palcoscenico poiché sistemata in una cabina semiaperta in un’altra zona del palazzetto. Attaccato alla parete di questa cabina, separato da un pannello in plexiglass, è posto un booth isolato per le percussioni, mentre sul lato opposto è stata costruita una postazione per i coristi fuori scena. Un sistema video a circuito chiuso collega reciprocamente il direttore d’orchestra con il palco, le regie audio e luci, la postazione dei coristi. Un secondo fonico lavora dietro le quinte per ge- 106 settembre/ottobre 2008 - n.73 stire tutto quello che non è il suono di sala. Earl Barton, altrimenti noto come Audio 2, ci ha dato un’idea di questo aspetto. Ciao Earl, cosa comprende il tuo incarico qui? Io sono il microfonista, responsabile radio, gestisco il video CC, tengo sotto controllo le linee dei cue e, durante lo spettacolo, verifico il funzionamento del PA. Ti complica la vita questo isolamento audiovisivo dell’orchestra? L’Autograph Sound ha ridotto ad una scienza portare Cats in tour. Abbiamo questi “Guff Box” (una sorta di ciabatta analogica) customizzati con ingresso e link in multicore con ingressi ed uscite audio, segnali video e cue (segnaletica per l’ingresso in scena, ndr) che mandiamo ad ogni postazione in cui serve. Poi quella postazione prende quello che serve da questi. I radiomicrofoni sono ovviamente un aspetto fondamentale in questo spettacolo, no? Sì: niente radio, niente felini cantanti. Qui usiamo un sistema mainframe Sennheiser 5000, con computer, display, interfacce audio ed RF, tutto precomposto. Sono 3 blocchi pieni di EM1046 con 24 moduli di ricezione istallati. Solo qui a Forlì ho avuto “problemi televisivi” nella banda dei 500 MHz, ma ho risolto dopo un’oretta di calcoli e programmazione, anche se di solito serve meno. I trasmettitori sono i minuscoli 5212. Le capsule sono tutte DPA... tra il 4060 ed il 4061, dipende dall’attore. Già le fanno di serie in nero, bianco, marrone e beige, ma per le nostre esigenze abbiamo dovuto verniciarne qualcuna: DPA non lancia una variante di microfono in colore arancione solo per noi! È molto impegnativo il microfonaggio degli attori per ogni spettacolo? No, io veramente devo pensare solo a quattro dei DPA durante lo spettacolo. Il trucco è che quasi tutti vengono incorporati semi-permanentemente nelle parrucche. Sono così precisi con i costumi, in questo spettacolo, che vengono riposizionati più o meno perfettamente già dai costumisti. A me tocca solo verificare in ogni piazza il consumo dei cavetti dalle capsule, che sono la fonte dei pochi problemi che incontriamo con questi. In alto: Le file delle lampade colorate appese sul palco e sopra il pubblico. In basso: Il box d’isolamento dell’orchestra, con il box delle percussioni dietro il plexiglass in fondo. Lo spettacolo Vedendo Cats per la prima volta, anche in forma apparentemente abbastanza ridotta rispetto alla produzione originale del West End o di Broadway, si capisce perché svariati milioni di persone hanno comprato il biglietto per assistervi. È uno spettacolo molto divertente e toccante, con un soggetto che non invecchia e con numeri musicali indimenticabili. Non è uno spettacolo, è un’istituzione. La produzione, a livello tecnico e professionale, è un orologio svizzero ben lubrificato da 27 anni d’esperienza. Lo spettacolo luci è come uno se lo aspetta: molti cambi repentini, molti effetti, tanti colori mescolati assieme, con uno stile e un gusto un po’ pacchiano, “anni ‘80”, decisamente molto inglese ma anche molto efficace a giudicare dal gradimento del pubblico. Molto bello il lampadario motorizzato, formato da 50 par 36, e bello anche il fumo che, grazie ad accurate canalizzazioni, incornicia sempre il palco ai lati e sopra senza mai scendere troppo sugli attori che restano così sempre nitidi, grazie anche ai potentissimi seguipersona con lampada MSR 2500 W. Anche nel palasport, probabilmente l’ambiente più inappropriato per una produzione teatrale-musicale, il suono è stato sorprendentemente buono. Anche i testi più melismatici erano ben comprensibili, e l’orchestra era mixata insieme alle voci in modo che sembrava una registrazione... (una buona registrazione): gran parte del pubblico è probabilmente uscita convinta di aver visto i ballerini cantare su una base! on stage YELLOWCARD USANO SHURE UHF-R WIRELESS... E NIENT’ALTRO! a [ SchedaTecnica] S c h e d a T e c n i c Personale Dir. di produzioneMatt Towell Dir. di comp. Stephen Diamond Dir. di scenaGareth Weeks Responsabile audioGreg Pink Fonico FoHAdam McCready Tecnico audioEarl Barton Datore luci Dave Thom Elettricista Adam Jenkins Capo rigger Craig Warlow Capo macchinista Dave Simmons Materiale Audio FoH 1 Cadac R‑Type 3 x 24 frame 14 st. in, 42 mono in 1Mackie SDR24 HD Recorder 1 Klark Teknik DN410 3 Tascam MD801 1 Yamaha SPX1000 PA 3 BSS TCS 804 7 Galaxy Audio Hot Spot monitor 4Martin Audio WSX 24Meyer M1D 4Meyer MSL‑2A 4 Meyer UPA-2C 1Meyer UPM-1 1Meyer M-1 5Meyer S-1 4 Cyberlogic amp. x 8 modules 108 settembre/ottobre 2008 - n.73 1 1 3 Yamaha DME32 Yamaha MY8-ADDA Yamaha PC2160 Booth orchestra/coristi 4 Anchor AN1000 1 Aviom A16 1 Aviom A16 Mark II 1 BSS 133 9 Comms Multicore (4-Video,4-Audio,2-Q Light) 2 Sonifex Redbox HD6 1 Sonifex Redbox RB-DA6 1TC Electronic M5000 1 Yamaha 01V 1AKG C409 1Amcron PCC160 PZM 2 Beyer M201NC 2Electrovoice RE20 1 Neumann KM84/5 4 Sennheiser e604 3 Sennheiser MD421 1 Sennheiser MD441 1 Sennheiser MD509 1 Sennheiser MKH80 1 Shure PG48 1Shure SM57 1 Shure SM58 Radio 1 1 22 22 6 30 10 Sennheiser EM 1046 Mainframe Sennheiser EM1046 interface Sennheiser EM1046 RX Sennheiser SK5012 TX Sennheiser A12 ant. DPA 4060 DPA 4061 Materiale luci Regia 1 Whole Hog II 1 Whole Hog 2 PC (4 x DMX) 1Elara 24 ch DMX (Submasters) Proiettori 11 Martin MAC 2000 Performance 26 Martin MAC 500 33 Martin MAC 600 NT 16 Martin MAC 2000 WASH 51ETC Source 4 Profile 8Strand SL 1532 Profile 11ETC Source 4 PAR ALU 50 PAR 36 8° 48 PAR 64 cp60 4 Coda 500/1 CYC Floodlight 2 Ivanhoe Followspot 2500 W MSR Per maggiori informazioni www.sisme.com Richiedi il catalogo a [email protected]