WEB REPUTATION Reputazione in Rete o nella Rete? La
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WEB REPUTATION Reputazione in Rete o nella Rete? La
WEB REPUTATION Reputazione in Rete o nella Rete? La questione non è di poco conto se affrontiamo il tema di come la Rete e in essa il Mondo del web 2.0 stia modificando il significato del termine reputazione ed il suo ancoraggio ai processi di costruzione della immagine e della identità a seconda di come si gestisca o subisca il processo di comunicazione della rete telematica. Il Comunicatore Italiano ha sottoposto a verifica utilizzando gli strumenti e la metodologia oggi corrente che cosa sia successo nella competizione tra i partiti durante l’ultima campagna elettorale, proprio in termini di web reputation. Vale solo la premessa che ci troviamo dinnanzi ad un nuovo modo di intendere la reputazione che non coincide più con la sua accezione giuridica, né tanto meno con quella economica connessa al fenomeno del rischio reputazionale, ma trova uno spiraglio di comprensione se leghiamo la reputazione allo status delle persone e dei sistemi e quindi ai paradigmi della sociologia e della psicologia cognitiva. La web reputation è data da una parte dalla relazione ed integrazione tra variabili psicosociali quali autorevolezza, stima, credibilità, leadership, comando, conoscenza, esistenza, riconoscimento, notorietà, gradimento, identificazione individuazione che attengono al costrutto di immagine e attribuzione di identità e dall’altra a stimoli neurologici attinenti l’accettazione o il rifiuto dell’oggetto rappresentato valutato sulla base di indicatori come l’attenzionalità e il ricordo. Il tutto attinente al campo della rappresentazione che richiama l’antica Noematica di Aristotele. L’intenzione dell’attore del web 2.0 dovrebbe dare vita a costrutti di comunicazione che, corretti dal punto di vista della rappresentazione, dovrebbero indurre feedback altrettanto corretti in un mondo di ipercodificazione che poco spazio lascia alla libertà di espressione ed interpretazione, di errore e di manifestazione della falsa coscienza. In un mondo dove tutto è codificato e corretto la reputazione è la rappresentazione di comportamenti e modi di pensare “corretti” e universalmente condivisi. Per fortuna non è così e la costruzione di senso domina ancora lo spazio relazionale tra le due scatole nere dell’emissione e della ricezione del messaggio, di ego e alter e di me, i sistemi sociali le istituzioni e la società. Alla costruzione di senso non sfugge nemmeno la comunicazione veicolata tramite artefatti telematici collegati tra di loro, uno a molti e molti a molti che si chiama tekno-rete. Tel. 06.92956418 – 331 5341034 [email protected] www.ilcomunicatoreitaliano.it Anche la tecnologia sta operando una morfogenesi della specie umana, che non ha mai avuto pari riscontro nella storia dell’umanità, abbandona il sogno di dominio del Grande Fratello quando i mondi vitali irrompono in rete. In questo senso commentare dal punto di vista della web reputation la dinamica della rappresentazione politica pone il dibattito ermeneutico e filologico al livello più alto della riflessione della integrazione tra comunicazione ed informazione e non solo nel sistema sociale della politica. In Italia, proprio nella vicenda delle elezioni politiche appena terminate, abbiamo dato un contributo notevolissimo alla modernizzazione del dibattito politico, alla sua ricerca di creazione di una interattività sconosciuta in altri Paesi ed al passaggio dalla democrazia rappresentativa a quella diretta che non ha precedenti in nessuna parte nel mondo. Senza ombra di dubbio, siamo il Paese più contemporaneo che esista quanto a creazione della complessità, ma al tempo stesso usa gli strumenti più arcaici per la sua riduzione in termini di possibilità e capacità di rappresentare stati del mondo attualizzabili e quindi politicamente gestibili. La vicenda delle elezioni e del dibattito in Rete merita quindi di essere analizzato a prescindere dalle mode e dagli utilizzi strumentali. Si sono contrapposte tra l’altro quattro formazioni con caratteristiche eterogenee. Un partito, PDL, nato come primo partito mediatico puro, che nel 1994 aveva inventato un nuovo genere di comunicazione politica. Il Movimento-partito 5 Stelle che ha combinato la potenza referenziale dell’agorà greca con quella ultra moderna della comunità telematica. Un Partito il PD fortemente radicato nel territorio diremmo in modo ANALOGICO e con un forte richiamo alla tradizione. Un partito come quello del Presidente Monti, che camuffato da lista Civica di fatto cercava di riesumare i fasti di una tradizione centrista che sembrava ormai scomparsa dall’Italia. Ebbene, la Rete impietosa nella sua crudezza della rappresentazione, ci ha mostrato in modo apparentemente enigmatico la relazione tra queste Forze Politiche e il loro elettorato e degli italiani con la Politica, nella costruzione del consenso e nell’orientamento all’azione di voto. Il quadro che è emerso è quello che vediamo riprodotto nelle tavole e in esse in particolare quali sono le aree valoriali che sono state agite dal Movimento 5 Stelle rispetto al suo posizionamento, alle aspettative suscitate ed al rapporto con l’informazione. Tel. 06.92956418 – 331 5341034 [email protected] www.ilcomunicatoreitaliano.it Il quadro che emerge è che il Movimento 5 Stelle, nonostante le petizioni rivoluzionarie, si è attestato su una posizione riformista di correzione e controllo delle storture della democrazia rappresentativa, veicolando le istanze che dagli elettori non trovavano modo di dare un’impulso di trasformazione al potere statico e reazionario dei partiti. L’ aspettativa è di portare avanti istanze di rinnovamento anche con un contributo al governo di centro sinistra badando bene al non finire nelle trappole dei media e dei lobbisti radicati. Fin qui tutto chiaro. L’analisi invece si fa più intrigante se esaminiamo che cosa è successo nella dinamica della rete nella costruzione del consenso relativo alle forze in campo. A questo scopo l’analisi ha avuto questa tipologia di realizzazione. Evidenze della ricerca La Rete costituisce un nodo nevralgico di integrazione e approccio analitico multivariato, in quanto comprende elementi sempre più visibili di interazione e integrazione con i media tradizionali, di riferimenti costanti a diversi contesti territoriali, all’interno di strutture preesistenti di relazioni entro un particolare contesto sociale e culturale, avvalendosi di strumenti interattivi basati principalmente sulla componente linguistica e audio-visiva, in un processo mai statico e in continua trasformazione. Il sistema Rete comprende in sé un numero infinito di universi della realtà umana, alcuni altamente visibili e altri ancora marginali, inesplorati e non “connessi” al flusso di comunicazione, ma pur sempre presenti. In questo contesto di difficile interpretazione e lettura, il monitoraggio di sei della Rete sui diversi attori e partiti politici analizzati, permette di offrire un’ampia lettura e una visione di insieme della composizione strutturale quantitativa e di interesse del medium. Ovviamente, questi dati sono da considerarsi una prima fase esplorativa, in quanto per la prima volta lo spazio virtuale italiano affronta una campagna politico-elettorale in Rete. Old e New Media: influenza o interazione? Non si può parlare di una totale campagna politica in Rete, ma solo successivamente al termine della diffusione e pubblicazione dei sondaggi politico-elettorali del 9 febbraio, che hanno contribuito alla contrazione dell’attività della Rete o almeno a un mantenimento delle diversità tra le tendenze in relazione ai soggetti monitorati, è stato possibile osservare il reale potenziale dell’attività della Rete anche in relazione a possibili sfere previsionali delle elezioni politiche. In un certo senso, i flussi di informazione mediatica orientati alla diffusione dei dati dei sondaggi, hanno portato a una sorta di ridimensionamento dell’attività della Rete, livellando, pur con le dovute differenze, l’attenzione degli utenti. Al riguardo, una prima riflessione da compiere sul web Tel. 06.92956418 – 331 5341034 [email protected] www.ilcomunicatoreitaliano.it comprende l’importanza di effettuare un approccio interpretativo, proprio per la natura interattiva del mezzo, comprensivo di riflessioni e analisi di natura polimediale. Sono i vecchi media a influenzare l’attività della Rete o forse sarebbe meglio considerare l’intervento di altri fattori, le cosiddette variabili intervenienti, per una lettura più esaustiva e metodologicamente corretta degli andamenti? Tra identità mediatica tradizionale e identità di Rete e territorio Dal rapporto di ricerca è possibile osservare la particolarità dell’evento polimediale. Nella fase di diffusione delle intenzioni di voto si assiste paradossalmente a un contrazione delle citazioni (keywords analizzate) della Rete. Quindi, a una forte spinta comunicativa del sistema mediatico tradizionale a livello di informazione e ricerca, la Rete risponde con una contrazione delle attività. Gli utenti della Rete prendono tempo e osservano. I sondaggi hanno sicuramente avuto un effetto sull’opinione pubblica definibile in termini di creazione delle opinioni piuttosto che informazioni sulle stesse, oppure i sondaggisti non hanno analizzato sufficientemente la Rete per rendersi conto del cambiamento progressivo delle tendenze in atto e quindi non considerando l’influenza del contesto socio-territoriale di riferimento, struttura quadro dell’interazione di singole predisposizioni individuali tra loro “connesse” anche in Rete. Per approfondire la questione occorre prima di tutto constatare che l’interesse e l’attività della Rete verte principalmente su Grillo e Berlusconi. Interessanti i picchi di interesse di riferimento. Mentre per Berlusconi si osserva un picco di attenzione in seguito alla trasmissione Servizio Pubblico di Santoro, che ha creato un ampio spazio di discussione sul web, l’interesse della Rete su Grillo cresce sempre più in relazione a due particolari momenti, ovvero nel momento di inizio dell’ancoraggio al territorio con lo Tsunami Tour a partire dal 14 Gennaio (non sufficientemente comunicato dal sistema mediatico tradizionale) e la fine del periodo di pubblicazione e diffusione dei sondaggi politico-elettorali del 9 febbraio 2013. L’evidenza è inoltre corroborata non solo dal numero di citazioni, ma dal numero followers sul Social Network Twitter (in special modo intorno al 18 Febbraio con il tour in Lombardia) e sulle visualizzazioni di informazioni su Wikipedia. In questo senso, mentre Berlusconi in Rete risulta avvantaggiato dall’influenza/interazione del mezzo televisivo sul e con il web, per Grillo il quadro analitico-interpretativo risulta differente. La forza di Grillo in Rete esplode nel momento in cui i media tradizionali sono obbligati a fare silenzio, ovvero nel momento in cui si decompone la spirale del silenzio dei vecchi media. Riassumendo, in questo caso si assiste a un boom di interesse virtuale determinato da un diverso intreccio di condizioni: Tel. 06.92956418 – 331 5341034 [email protected] www.ilcomunicatoreitaliano.it - informazione e diffusione dei sondaggi politico-elettorali (agenda setting della ricerca?) riduzione dell’informazione sulla campagna del M5S da parte dei media tradizionai (spirale del silenzio) tour sul territorio del M5S (territorio) termine della diffusione dell’informazione sondaggistica esplosione delle dinamiche di interesse del web. Terminata la diffusione dei sondaggi, esplode il silenzio contenuto e compresso della Rete. In questo quadro, è venuta a mancare in Italia un’analisi degli effetti territoriali dovuti al tour di Beppe Grillo, già ampiamente visibili e analizzabili nel web. La comunicazione di Beppe Grillo In questo contesto, occorre porre in evidenza la differenziazione tra lo stile di comunicazione di Beppe Grillo rispetto agli altri leader politici analizzati. È possibile rimandarla in un certo senso al modo di interagire e di “stare” in Rete di Grillo. Non ancora analizzato, è possibile però osservare in prima battuta una visione integrata della comunicazione tra i diversi social network. A differenza degli altri leader/partiti politici, la campagna politico elettorale di Grillo in Rete si è caratterizzata per l’utilizzo di un ritmo temporale predefinito nella scelta della comunicazione, nella diversificazione dei contenuti e soprattutto, in una coerenza comunicativa tra le diverse fonti web utilizzate. Considerando o no il clima definito di anti-politica o di malcontento dei cittadini nei confronti della classe politica italiana, rimane il valore aggiunto della reputazione politico-elettorale del M5S avvalorata e garantita dal sistema informativo utilizzato e articolato in componenti strutturaliquantitave e contenutistiche capaci di compenetrare più profondamente nel mezzo e di “resistere” comunicativamente, con un risposta virtuale e territoriale nelle sue relazioni con gli utenti/cittadini, agli impulsi mediatici degli stakeholder tradizionali o se vogliamo dell’agenda setting o spirale del silenzio del sistema comunicativo tradizionale. Immagine di leadership Ad eccezione del M5S in cui si osserva un picco di attenzione nel post elezioni politiche nazionali, gli utenti mostrano scarso interesse per gli altri partiti. Infatti, è interessante osservare l’attenzione del web in relazione alle figure di leadership politica piuttosto che sui singoli partiti. In Rete diventa importante l’immagine del leader politico (non autoreferenziale nello stile comunicativo), inteso come attori di interazione per lo scambio e il confronto orizzontale delle opinioni e informazioni con i diversi stakeholder di riferimento. Tel. 06.92956418 – 331 5341034 [email protected] www.ilcomunicatoreitaliano.it Si evidenzia la differenza dell’evoluzione dei partiti in campo, in particolare ci siamo trovati di fronte a un PdL che ha utilizzato prevalentemente il mezzo televisivo secondo le modalità classiche dei messaggi di comunicazione di massa, un PD che, forte della sua presenza di rete analogica sul territorio ha usato la Rete come medium aggiunto e non integrato con un linguaggio proprio e una specificità propria la comunicazione. Inoltre, non essendo nella sua identità l’utilizzo di un linguaggio di massa come quello usato da Berlusconi, ci si è orientati a veicolare messaggi sulla Rete come se la Rete fosse un mass media. Ad esempio, si è utilizzato un genere di linguaggio come quello delle vignette, tipico della Rete, ma non coerente, posticcio, sovrastrutturale e artefatto e quindi sbagliato, tanto che la Rete lo ha rigettato e ne ha fatto oggetto di scherno. L’anacronismo informativo: il confronto con l’estero In Rete la comunicazione deve essere trattata in modo complesso a prescindere dal sistema di riferimento. Come per l’economia e per l’impresa, essere in Rete vuol dire essere una multinazionale anche se sei un artigiano, la stessa cosa vale, a maggior ragione, per un attore politico, per cui il fenomeno della globalizzazione costituisce un fenomeno fondamentale da analizzare se si vuol comprendere la Rete come scambio di relazione tra individui, stakeholder e sistemi. Da questo punto di vista, si marcano due elementi interessanti nella campagna politica italiana: il primo consiste nella rilevanza della presenza di Silvio Berlusconi nella comunicazione globale, l’altra nel richiamo a Grillo non tanto sui contenuti, quanto sulla metodologia dell’approccio in Rete, che indica modalità di trasformazione sociale e non solo politica, cosa che non è riuscita al Presidente Obama e a tutti coloro che hanno cercato di utilizzare la Rete in chiave di trasformazione sociale. Misurare la Reputazione in Rete? Dallo studio effettuato emerge che esaminare la comunicazione in Rete è estremamente complesso e che la metodologia per poter validare correttamente la reputazione è molto sofisticata, infatti, lo studio complesso della Reputazione in Rete consiste in realtà non in una misurazione quantitativa, così come riportato dalle evidenze empiriche di diversi campi applicativi di ricerca, ma in una comprensione di un’attività dinamica di relazione, nel significato dell’interazione tra le componenti ontologicamente diverse che la compongono, ovvero: - caratteristiche strutturali e compositive del medium interazione polimediale contesto territoriale di riferimento variabili socio-anagrafiche dell’utenza processi trasformativi di costruzione e de-costruzione identitaria in Rete (identità di Rete) e di relazione Tel. 06.92956418 – 331 5341034 [email protected] www.ilcomunicatoreitaliano.it - componenti del linguaggio e della struttura linguistica fenomeni di significazione e struttura dei flussi comunicativi (costruzione simbolica di senso). Queste diverse componenti pongono altre questioni di interesse scientifico, relative all’identità politica in Rete o di qualsiasi altro oggetto di studio, in cui sarà fondamentale l’utilizzo progressivo e cumulato di un approccio di ricerca e di conoscenza di natura integrata, che abbia come punto costante di riferimento la natura dei contenuti presenti all’interno della Rete, ovvero forme di comunicazione linguistico-simboliche che per la propria natura necessitano di essere comprese e analizzate attraverso studi delle diverse componenti di natura linguistico-strutturale e semiotica. Nota metodologica Periodo di monitoraggio: 1 Settembre 2012-6 Marzo 2013 Fonti: 85% traffico internet Italia – 50.000 fonti web; 65% fonti web 1.0; 35% fonti web 2.0 Parole chiave della ricerca: Partiti: PD PdL M5S Scelta Civica Leader: Pier Luigi Bersani Silvio Berlusconi Beppe Grillo Prof. Michelangelo Tagliaferri Accademia di Comunicazione di Milano Tel. 06.92956418 – 331 5341034 [email protected] www.ilcomunicatoreitaliano.it