FarEastMediterraneo, boominBorsaesuimari
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FarEastMediterraneo, boominBorsaesuimari
marittimo GIOVEDÌ 14 GIUGNO 2007 15 SENTENZA DEL CONSIGLIO DI STATO FINANZA & AFFARI SULLA VIA DELLA SETA Far EastMediterraneo, boom in Borsa e sui mari Cosco sbarca sul mercato di Shanghai. Salgono a 25 i servizi container Genova. Fermento sui mercati azio nari, dove i colossi del mare s’inse diano da qualche tempo anche per ra strellare nuovi capitali da reinvestire nell’ampliamento delle rispettive flotte. Alla ribalta, ovviamente, i mer cati finanziari del Far East, cartina di tornasole della potenza commerciale di un’impresa marittima. Il gruppo China Ocean Shipping Company (China Cosco Holdings) ad esempio già quotato alla Borsa di Hong Kong, esordirà il 29 giugno pros simo anche alla Borsa di Shanghai, con l’emissione di 1,78 miliardi di yuan, pari al 20% del capitale azionario Cosco, in azioni di tipo “A”. Il grande gruppo logistico e armato riale cinese prevede di investire parte dei fondi derivanti da questa opera zione nell’acquisizione del 51% di Cosco Logistics. Intanto il settore can tieristico del gruppo ha visto crescere recentementeilportafoglioordinia1,2 miliardi di dollari,con consegne fino al 2010. Cosco Shipyard Group (CSG), la società che riunisce tutte le attività del ramo, ha in agenda la costruzione di 26 bulkers, 10 supramax bulkers, quattro car carriers. Cosco Corporation, la società di Sin gapore che controlla il 51% di CSG, ha in ordine per armatori in Portogallo, Grecia, Turchia e India 14 bulkers che verranno costruite presso il cantiere Cosco Zhoushan, struttura recente mente ingrandita e oggi in grado di co struire navi per 1,73 milioni di tpl com Una delle nuove portacontainer Cosco ormeggiata nel porto di Amburgo plessive. Altri ordini arrivano da Cosco International Ship Trading, con 12 bulkers e quattro pure truckcar car riers in consegna tra dicembre 2008 e ottobre 2009, per un investimento di circa 669 milioni di dollari. E sempre a proposito di mercati fi nanziari e shipping, tornando in Italia e a Piazza Affari c’è da segnalare che il consiglio d’amministrazione di d’Amico International Shipping S.A. ha approvato il piano di acquisto e ven dita di azioni proprie, che verrà sotto posto all’esame dell’assemblea gene raledeisociil3luglioprossimo.Lapro posta formulata dal consiglio di ammi nistrazione prevede l’acquisto, per un periodo massimo di 18 mesi, a partire dalla data dell’assemblea generale, di un numero massimo di 14.994.990 azioniordinariedaeffettuarsisulMer cato Regolamentato, corrispondenti al 10% del capitale sociale. La società, al momento dell’adozione della delibera del consiglio d’amministrazione, non detiene azioni proprie. Il programma di acquisto potrà es sere effettuato ad un prezzo unitario compreso tra un minimo di 1 euro per azione (corrispondente al valore del capitale sociale per azione) e un mas simo di 5 euro, per un controvalore complessivo compreso tra un minimo di circa 15 milioni di euro ed un mas simo di circa 75 milioni di euro. Il po tenziale esborso massimo di acquisto previsto è pertanto pari circa 75 mi lioni di euro. Fermento, sbarchi e investimenti sui mercati finanziari internazionali è ben giustificato da una realtà commer ciale che soprattutto nei traffici di linea container si annuncia in ulte riore sviluppo. Sono saliti a venticinque, infatti, i servizi container regolari e settimanali fra il Mediterraneo ed il Far East, ben sette in più rispetto a un anno fa. Cin que di questi sono servizi pendulum fra il Far East e la costa degli Stati Uniti via Mediterraneo. Le navi attualmente impiegate nel trade sono ora 201, con tro le 151 del 2005, con una capacità di trasporto di circa 900.000, ben il 67% in più rispetto a due anni fa. La capacità annuale della flotta im piegata è nell’ordine dei 4 milioni di teu. Nel trade Maersk Line impiega complessivamente 34 navi con una ca pacità annua di 190.000 teu; l’alleanza asiatica CHKY (Coscon, Hanjin, “K” Line e Yang Ming) 34 navi per 127.000 teu; MSC 25 navi per 167.000 teu: la Grand Alliance (HapagLloyd, MISC, NYK, OOCL) 24 navi per 119.000 teu; Evergreen 18 navi per 86.000 teu; Zim 34 navi per 132.000 teu. Fra il 2005 e il 2007 l’incremento delle partenze è stato del 32%, l’aumento del numero delle navi del 39%, quello della loro ca pacità individuale del 21%. GIORGIO CAROZZI Alla Spezia il distretto delle tecnologie marine Rete tra enti di ricerca e imprese per promuovere innovazione tecnologica e migliorare il business dei sistemi navali e subacquei Luigi Nicolais, ministro per l’Innovazione nella pubblica amministrazione c’è già in programma un primo stan ziamento di 2530 milioni di euro». L’accelerata del governo sui di stretti tecnologici reti territoriali che promuovono l’innovazione tec nologica mettendo a sistema istituti di ricerca, enti pubblici e imprese è arrivata in mattinata da un incontro tra Nicolais e i ministri Fabio Mussi (Ricerca e Università) e Pierluigi Ber sani (Sviluppo Economico) dove si è deciso il rilancio di queste strutture attraverso la formazione di una com missione tecnica il cui decreto di no minasaràfirmatoneiprossimigiorni. Insieme a quello della Spezia, si at GENOVA. E’ finita senza colpi di scena la telenovela francese dei traghetti. L’ennesimo ricorso in cassazione avanzato della compagnia di naviga zione Corsica Ferries si è arenato di fronte al Consiglio di Stato, che ha dato il tanto atteso via libera all’ac coppiata SncmCmn. L’ex compa gnia di Stato transalpina e il suo part ner potranno ricominciare a servire, a partire dal primo luglio, i cinque porti corsi collegati con Marsiglia, ri cevendo il premio per la “continuità territoriale” che vale la sopravvi venza. «Questa notte i nostri 2.100 salariati e i dipendenti di Cmn an dranno a dormire più tranquilli», ha dichiarato nel giorno del verdetto il presidente di Sncm, Gérard Coutu rier, che ha aggiunto: «Contro di noi si è sviluppata una campagna deni gratoria che fortunatamente non ha avuto alcun effetto sugli eletti dell’assemblea della Corsica, anche per questo motivo la loro scelta è stata doppiamente apprezzata da noi». In ballo c’erano (e ci sono ancora) quei centouno milioni di euro di sov venzioni statali che sono destinati a diventare l’ancora di salvezza per il gruppo transalpino, ormai pronto a presentare il piano di ristruttura STUDIO SULL’ITALIA ANNUNCIO DEL MINISTRO NICOLAIS GENOVA. La Regione Liguria sarà la prima in Italia ad ospitare due di stretti tecnologici sul proprio territo rio: dopo il Siit di Genova, dedicato ai sistemi intelligenti integrati, partirà a breve il distretto sulle tecnologie del mareallaSpezia.«Ilsecondodistretto ligurehaspiegatoieriaGenovailmi nistro per le Riforme e l’innovazione nella pubblica amministrazione, Luigi Nicolais sta andando avanti, trova l’accordo di tutti noi, perché ha grande validità scientifica, è perfetta mente in linea con le direttive sui di stretti tecnologici: sono certo che nei prossimi giorni avrete formalmente la notizia». Alla giunta della Liguria le Regioni hanno il ruolo di primi promotori di queste strutture basta però l’annun cio ufficioso per iniziare a fregarsi le mani: «Il distretto spezzino sarà inse ritonelnoverodeidistrettiindustriali più avanzati presenti in Italia, che nonsuperanoleseiunità»,notailpre sidente Claudio Burlando. «Un risul tato che premia la nostra Regione», secondo il vicepresidente Massimi liano Costa, mentre Renzo Gucci nelli, sviluppo economico, annuncia: «A sostegno delle attività del distretto Traghetti francesi, via libera all’accoppiata SncmCmn tende il via libera anche per i distretti del Trentino e dell’Umbria su edilizia sostenibile e energie rinnovabili. At tualmente i distretti effettivamente operanti in Italia sono sei. Quello della Spezia opererà nella ricerca e nello sviluppo di nuovi sistemi navali, subacquei e di superficie, con un oc chio all’evoluzione delle esigenze strategiche per la Difesa e l’altro alle ricadute tecnologiche nella cantieri stica navale, nautica da diporto, si stemidisicurezza,monitoraggioebo nifica dell’ambiente marino. «L’aggregazione tra imprese e Uni versità ha affermato il ministro che, nel pomeriggio, è volato a Genova per chiudere la giornata di studi organiz zata dal Siit insieme a Regione e Con findustria proprio sui distretti tecno logici è un modello da sostenere in quanto incentiva lo sviluppo della creatività e la crescita economica. Siamo tra i primi al mondo nella pro duzione di conoscenza nonostante il basso numero di ricercatori ma ab biamo una scarsissima utilizzazione dei risultati della conoscenza». Largo quindi ai distretti tecnolo gici: in questo campo Genova è batti strada con il Siit, attivo oramai da due anni e che, negli obiettivi della Re gione, andrà a integrarsi con l’Iit (To maso Poggio, del Mit di Cambridge, fu tra i primi scienziati a sostenere la candidatura della città ligure) e il vil laggio tecnologico degli Erzelli in quel rilancio dell’economia regionale ba sata sulla creazione «di prodotti sem pre più qualificati». Da parte sua il governo promette di allentare un po’ la cinghia per ricerca euniversità:«Abbiamosubitolaman canza di fondi nel primo anno, ma la prossima Finanziaria sarà più serena per la ricerca: capisco le lamentele delleUniversitàsultagliodellespese» ha detto Nicolais, citando tra i fondi già disponibili per rilanciare la ricerca il miliardo e mezzo in tre anni di “In dustria 2015” e «900 milioni di nuovi fondi per la ricerca di base da spen dere nei prossimi due anni e mezzo». SAMUELE CAFASSO zione e rilancio, finora inviso alla commissione Ue di Bruxelles e guar dato con sospetto da molti anche in patria. L’ennesimo fatto curioso dell’intera vicenda è il parere com pletamente opposto del Consiglio di Stato rispetto a quello del commis saio del governo, che si era recente mente espresso a favore di Corsica Ferries. La compagnia uscita scon fitta dal confronto ha deposto le armi e accettato il verdetto giunto da Parigi, sottolineando però per l’ennesima volta che la gara era fal sata sin dall’inizio, «tagliata su mi sura per le esigenze di Sncm». A questo punto la palla torna alla collettività territoriale della Corsica, che dopo una serie infinita di rim balzi nelle aule di tribunale di mezza Francia, potrà essere messa defini tvamente nelle mani di SncmCmn: la data prevista per la firma della concessione quinquennale (20072012) è quella di venerdì, a 24 ore di distanza da quella che do vrebbe essere l’ultima assemblea del comitato isolano in merito. I cinque porti per cui Sncm dovrà garantire i servizi di linea da e per Marsiglia sono Bastia, Ajaccio, PortoVecchio, Ile Rousse e Calvi. ROBERTO SCARCELLA CONCORRENZA Trasporti e logistica arretrati e inefficienti Yacht, Cnr (Ferretti) non teme Fincantieri GENOVA. «L’inefficienza fisico orga Genova. Il cantiere CRN, marchio del gruppo Ferretti, ha già ricevuto sei ordini per il nuovo yacht da 43 metri e non teme l’ingresso di Fincantieri nel segmento dei megascafi. Lo ha detto Lamberto Tacoli, presidente di CRN, in occasione della presenta zione della nuova linea. «Siamo vo luti entrare in una nicchia, quella dei 3545 metri, in cui non eravamo e in cui il nostro competitor la faceva da padrone», ha spiegato Tacoli. Con un prezzo di listino di circa 20 milioni di euro, il CRN 43 ha già raccolto sei or dini, un successo che «non ci aspetta vamo». Tacoli non ha paura del pro gramma Fincantieri di entrare nel settore dei megayacht, anzi rivolge un ”in bocca al lupo” al gruppo gui dato da Giuseppe Bono in vista della quotazione a Piazza Affari. Fincantieri «è un’azienda di cui l’Italia deve essere orgogliosa, produce le più belle navi al mondo». Inoltre, CRN non è propriamente in concorrenza con la società controllata dal Tesoro, in quanto «loro partono da yacht di 80 metri, io prevedo di non superare questa taglia». Per quanto riguarda le prospettive del mercato, Tacoli sot tolinea che «le analisi finanziarie sugli ‘high net worth individuals’ ci fanno pensare che il settore continuerà a crescere», aggiungendo, però, che probabilmente non si vedranno i tassi degli ultimi cinque anni, perché ri schia di diventare complessa la parte di gestione produttiva. nizzativa dei trasporti e della logi stica, misurata dalla relazione tra i valori della produzione industriale e quelli riferiti ai costi di trasporto e lo gistica, denota un gap di competiti vità del nostro sistema economico. Nella UE a 15 la produzione indu striale vale 4.648 miliardi di euro ed i costi di trasporto e logistica pesano per il 16%. In Italia la produzione in dustriale vale 904 miliardi di euro ed i costi di trasporto e logistica ammon tano a 198 miliardi di euro, pesando per circa il 20%. Abbassare questa in cidenza a livelli europei significa re cuperare competitività per circa 40 miliardi di euro, un valore superiore a quello della manovra economica che ci viene chiesta dall’Unione Euro pea». La fotografia sul sistema infra strutturale, trasportistico e della logi stica è stata scattata dal Centro Studi sul sistema di trasporto voluto da Confcommercio e Conftrasporto. Il Rapporto evidenzia che «la tassa zione sui veicoli ha raggiunto in Italia il valore di 70 miliardi di euro, di cui 25 miliardi circa a carico dell’autotra sporto. In rapporto al Pil è il prelievo più alto in assoluto in Europa: Italia 6%, Gran Bretagna 4%, Francia e Ger mania 3,7% e Spagna 3,2%». Sul piano dello sviluppo reale dei servizi per quanto riguarda il trasporto merci su strada, «il costokm in Italia è più alto in assoluto rispetto agli altri Paesi europei». IL GRUPPO NAPOLETANO PROTAGONISTA SUI MERCATI Grimaldi plana sulla greca Anek Lines e investe 600 milioni in altre otto navi Acquisito il 14% della compagnia ellenica. Il 22 giugno varo del “Cruise Roma”. Nuova commessa in Campania e Croazia NAPOLI. L’ultima novità in casa Gri maldi Napoli è il varo, il prossimo 22 giugno, presso gli stabilimenti della Fincantieri di Castellammare di Sta biadelcruiseferry”CruiseRoma”,che dovrebbe essere impiegato sulla linea CivitavecchiaBarcellona. Primo di una serie di cruise ferry che il gruppo partenopeo sta costruendo per il po tenziamento dei suoi collegamenti marittimi nel Mediterraneo con con segna a fine 2007, rappresenta la più grande e moderna unità del suo tipo nel Mare Nostrum. Potrà trasportare, ad una velocità massima di 28 nodi, 3,000 metri lineari di carico rotabile, 215 auto e circa 2,300 passeggeri. Le ultime settimane hanno però visto più volte alla ribalta il gruppo presieduto dal cavaliere del lavoro GuidoGrimaldi,aconfermadiunapo litica che punta ad una sempre mag giore internazionalizzazione. Gri maldi ha, infatti, fatto shopping in Grecia ove ha acquistato il 14% del pacchetto azionario dell’operatore greco Anek Lines, una flotta di dieci navi impiegate nei collegamenti tra Grecia, Corfù, Creta e l’Alto Adriatico (Venezia ed Ancona) e, contempora neamente, rafforzato la propria flotta con un ordine di altre otto nuove navi. Con l’ingresso in Anek Lines, dopo l’operazione Acl e Finnlines, e la costi tuzione di Malta Motorways of the Sea, il gruppo armatoriale napoletano si radica sempre più nel settore delle autostrade del mare, allargando a tutto il bacino del Mediterraneo la sua già fitta rete di collegamenti. Manuel Grimaldi, ad del gruppo unitamente al fratello Gianluca e al cognato Diego Pacella, spiega così la strategia della compagnia: «Investire in società di successo fortemente at tive nelle Autostrade del Mare in Eu ropa con l’obiettivo, da un lato, di cre are un network di collegamenti tra il Mediterraneo e l’Europa e, dall’altro, di offrire al trasporto merci e passeg geri, la possibilità di servirsi di compa gniedellostessogruppo.Questo–pre cisa l’armatore – rappresenta il primo esempio, nel settore ferry, di globaliz zazione di flotte sotto un’unica ge stione, con un occhio di riguardo all’intermodalità ed alla logistica anche queste garantite da una nostra gestione diretta in terminal portuali». Con la nuova commessa di otto unità, la flotta Grimaldi, entro il 2011 schiererà 144 navi di cui 24 in ordine. Del valore di oltre 600 milioni, som mata alle commesse in corso, porterà il volume d’investimenti navali a 1,7 miliardi di euro. «Di queste otto unità, due con ferma Grimaldi – saranno realizzate alla Fincantieri di Castellammare di Stabiaevannoadaggiungersiallealtre due, di grandi dimensioni, in corso di realizzazione. La prima è in consegna il prossimo gennaio e la seconda a metà 2008. A Castellammare, com presa un’unità per Finnlines, saranno realizzate complessivamente cinque navi. Due multipurpose saranno, in vece, costruite presso il cantiere Ulja nikdiPolaportandocosìaottoleunità “croate”attualmente in costruzione per un valore di 460 milioni. Infine, in Cina o Corea – aggiunge Grimaldi– stiamo per concludere un ordine per quattro unità ro/pax, più due in op zione, da 200 metri, 23 nodi e 3.900 metri lineari di carico per un valore di 200300 milioni. Da ultimo la Corea: qui stiamo realizzando cinque multi purpose per altri 320 milioni d’inve stimento». Si tratta del più consi stente investimento navale, per con segnaneiprossimitre,quattroanni,di un armatore nazionale. «Impieghe remo le nuove navi sulle linee deep sea per il trasporto di auto e merci, il nostro core business anticipa Ma nuelGrimaldiItraghettipasseggerie rotabili andranno, invece, a poten ziare i servizi mediterranei, e in parti colare quelli sull’Adriatico”. Il gruppo Grimaldi gestisce una flotta di 120 navi. BIANCA D’ANTONIO Manuel Grimaldi, ad del gruppo