È sardo il più bel sito di oggi: il Bluestepstudio di Oristano vince il

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È sardo il più bel sito di oggi: il Bluestepstudio di Oristano vince il
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CONSORZIO CAMÙ
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13/08/2013
Foglio 1
È sardo il più bel sito di oggi: il Bluestepstudio di Oristano vince il premio
Awwwards
Il nuovo portale dell'agenzia di comunicazione di Andrea Sotgiu e Svetlana Grnčaroska ottiene l'Oscar dei siti
web: "La Sardegna non deve aver paura dell'eccellenza"
Carlo Poddighe,
[email protected]
una pagina del sito Bluestepstudio.it
È sardo il più bel sito di oggi.
Il nuovo sito Bluestepstudio ha ottenuto il premio Awwwards, uno dei più importanti riconoscimenti per siti
web al mondo.
Bluestepstudio è un’agenzia di comunicazione con sede a Oristano creata nel 2006 da Andrea Sotgiu,
Creative Director, e Svetlana Grnčaroska, Idea Producer. Solo quindici agenzie hanno avuto prima di
adesso quello che, a tutti gli effetti, può essere considerato l’Oscar dei siti web. Motivo ulteriore di orgoglio
per Andrea Sotgiu, oristanese di 38 anni, che dopo un'esperienza all'estero in una società di
telecomunicazioni ha scelto di tornare nell’Isola per lanciare da qui la sua azienda insieme alla sua collega di
origine macedone.
Una bella sfida Andrea?
Sì, sono tornato ad Oristano per scelta. Non è un problema avere la base in Sardegna, nemmeno per un
lavoro che ci spinge a muoverci per il mondo.
Chi sono i vostri clienti?
Vantiamo clienti tra i più prestigiosi in Italia, e altrettanti negli Stati uniti d’America, ma anche Dubai, Istanbul
e Macedonia: un’impresa che all’estero esporta il marchio made in Sardegna. Abbiamo avviato
collaborazioni con il fotografo Fadil Berisha, le cantine Contini e abbiamo curato anche l’immagine degli
ultimi lavori di Iva Zanicchi.
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Cosa rappresenta per voi il riconoscimento dell’Awwwards?
Awwwards è un premio che punta a individuare e promuovere il talento e gli sforzi dei migliori sviluppatori,
designer e web agency di tutto il mondo. Il nostro studio si assicura così un posto di rilievo accanto a brand
come Armani, Ranger Rover, Disegual , Sony e Nike, che sono stati premiati per le loro soluzioni web,
innovative ma a portata di utente e di figurare tra le uniche quindici in tutta Italia.
Con il vostro studio avete raggiunto buoni risultati, partendo dall’Isola. Siete riusciti anche a creare
posti di lavoro in un periodo così difficile per i giovani sardi?
Purtroppo in Sardegna mancano le professionalità. Non serve una scuola particolare, ma voglia di lavorare e
di fare esperienze anche all’estero. Io non ho fatto nessuna scuola, sono un autodidatta, il mio lavoro non te
lo può insegnare nessuno perché è molto legato alla psicologia del cliente e questo non lo impari stando
seduto dietro un banco.
Ed è replicabile una realtà come la vostra in Sardegna?
Sì, ma non bisogna aver paura dell'eccellenza. Noi abbiamo creato un prodotto di alta qualità e lavoriamo
solo con le migliori professionalità a livello internazionale. Il tutto mantenendo sempre uno spirito artigianale,
realizzando dei ‘prodotti’ fatti su misura per i nostri clienti. Purtroppo in Sardegna alzare il livello è spesso
considerata una cosa negativa, perché costringe tutti gli altri a crescere.
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I vandali violano il fortino di Sant'Ignazio: fortezza senza impalcature
di
Marcello Polastri
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I vandali... ma no, cosa avete capito (?), non sono antichi bensì quelli moderni, hanno sferrato un durissimo attacco al
Forte di Sant'Ignazio, edificato nel lontano 1700 nell'omonima collina cagliaritana adiacente il vecchio borgo di
Sant'Elia.
LA STORIA. È la fortezza che avrebbe dovuto impedire lo sbarco dei francesi nel 1793, che ha resistito alle bombe
della seconda guerra mondiale e che, adesso, ha subito un brutto danno.
Perché i vandali, dicevamo, hanno privato il vetusto fortilizio dei sostegni metallici inseriti dai restauratori poco più di
dieci anni fa con l'obiettivo di conservare nella sua integrità la fortezza vecchia quasi trecento anni.
IL MISFATTO risalirebbe ai giorni scorsi ma potrebbe trattasti di un furto datato: quasi certamente è avvenuto al buio,
di notte, per evitare occhi indiscreti. L'area collinare è molto frequentata da sbandati ma anche dai militari. Girare di
notte da queste parti è pericoloso: c'è chi abbandona spesso scocche di motorini ma anche auto rubate. Insomma il colle,
privo di illuminazione pubblica, è un posto da evitare.
LE CERTEZZE: "ci siamo accorti dell'assenza delle impalcature domenica scorsa, durante la visita guidata del Sindria
Party" racconta Angelo Pili, presidente dell'associazione Aloe Felice.
I VANDALI, o comunque persone che non hanno a cuore la storia della nostra città, hanno portato via le impalcature ed
i sostegni di metallo dal monumentale forte sabaudo che domina il vecchio borgo di Sant'Elia
LA STRATEGIA. Mani anonime, con molte probabilità, hanno usato mezzi pesanti, almeno in considerazione al
volume occupato centinaia di tubi metallici, smontati e portati via dai saloni del fortilizio.
RISCHIO CROLLI.
Chi ha agito in questo modo lo ha fatto in barba alle regole e al buonsenso, ha agito in sfregio alla nostra storia privando
questo un bene identitario, dei sostegni necessari, costosi per la comunità, per sorreggere i blocchi calcarei delle pareti
e delle grandi volte arcuate.
LE POSSIBILITÀ. I vandali potrebbero essersi avvalsi di diversi viaggi, magari con auto speciali, "considerata
l'assenza di sentieri che dal vecchio faro di Sant'Elia conducono al Forte, una zona di rocce scoscese".
Potrebbero anche aver usato dei fuoristrada.
IMBARAZZO e sgomento hanno preceduto le affermazioni di Angelo Pili, presidente di Aloe Felice e Massimo Deidda
alla guida di Ambiente Sardegna: "purtroppo - hanno detto domenica durante l'escursione - apprendiamo con voi di
questo danno al nostro passato". Un furto che rischia di danneggiare nel tempo le restanti parti della fortezza, per il
distacco dei conci calcarei dalle volte a botte della struttura.
L'ESPOSTO PER DANNEGGIAMENTO. Al furto potrebbe seguire, nei prossimi giorni, una denuncia alle autorità
competenti per far luce su questo misfatto. Chi è sicuro che i vandali si siano estinti, sbaglia di grosso: a Cagliari sono
di casa, almeno nel Forte sabaudo di Sant'Ignazio.
Vanno combattuti e... chissà, una volta puniti, magari si estingueranno?
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